Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte diffonde oggi i dati della 199ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali.

La rilevazione è stata condotta nel mese di luglio con riferimento ai dati del periodo aprile-giugno 2021 e ha coinvolto 1.833 imprese manifatturiere piemontesi, per un numero complessivo di 130.779 addetti e un valore pari a circa 51 miliardi di euro di fatturato.

 

Nel II trimestre 2021 i dati positivi emersi dall’andamento delle esportazioni e dalla stima del prodotto interno lordo trovano conferma nella consistente espansione della produzione delle aziende manifatturiere piemontesi. Se il 2020 si era chiuso con una flessione produttiva media del 5,9% rispetto al 2019 e il I trimestre 2021 aveva già evidenziato nettamente un’inversione di tendenza (+5,0%) rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente, il vero balzo in avanti viene registrato nel periodo aprile-giugno 2021 quando la produzione si incrementa del 25,1%.

Nell’analizzare i risultati fortemente positivi di questo secondo trimestre dell’anno, va tuttavia ricordato che l’intensità della crescita degli indicatori va letta anche alla luce del periodo con il quale viene effettuato il confronto: un II trimestre 2020 segnato dal primo lockdown.

 

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, commenta: “In questo trimestre assistiamo a un forte rimbalzo della performance congiunturale. Tutti i principali settori economici e tutte le province piemontesi hanno registrato variazioni positive che ci fanno essere ottimisti per il futuro. A patto, però, di sostenere la crescita delle nostre imprese, anche attraverso una profonda semplificazione amministrativa e una strutturale transizione al digitale. Il Pnrr ci darà occasioni importanti, ma molto si può fare anche sul fronte del credito e della finanza soprattutto in un’ottica di apertura all’internazionalizzazione. Temi sui quali le Camere di commercio sono impegnate da anni”.

Piemonte: il II trimestre 2021 in sintesi

 

Produzione industriale:             25,1% rispetto al II trimestre 2020

Ordinativi interni:                     +17,5% rispetto al II trimestre 2020

Ordinativi esteri:                      +33,2% rispetto al II trimestre 2020

Fatturato totale:                      +23,3% rispetto al II trimestre 2020

         di cui estero:                   +30,7% rispetto al II trimestre 2020

Grado di utilizzo degli impianti: 65,1% (50,2 nel II trim 2020, 68,2% nel II trim 2019)

Affrontare con successo la transizione epocale che ci aspetta è un obiettivo credibile, a patto di ripensare il futuro in base ai nuovi equilibri – dichiara Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo –. La nostra recente analisi di clima tra i gestori di relazione presenta molti punti di contatto con l’indagine presentata oggi: ci dice che la ripresa è un dato di fatto, pur con diverse velocità per settori e tipologia di business, e conferma la grande prova di forza delle imprese piemontesi. Già da quest’anno ci aspettiamo un recupero diffuso dei valori di fatturato pre-crisi, più veloce rispetto alla media italiana. Anche dagli investimenti è attesa una spinta vigorosa (mancata al Piemonte nell’ultimo decennio), catalizzati da un’iniezione senza precedenti di fondi europei attorno ai temi su cui, per tutti, si gioca la possibilità di rendere strutturale la fase di ripresa: digitalizzazione e transizione green sono in testa agli interventi strategici in programma per il 2021, ma anche proiezione sui mercati internazionali, ricomposizione delle filiere, valorizzazione del capitale umano saranno cruciali per rilanciare la competitività delle imprese piemontesi.

Sono temi che Intesa Sanpaolo prende in esame già da tempo nella valutazione creditizia, per comprendere come un’azienda può posizionarsi nel mercato in ottica prospettica. Alle risorse del PNRR la nostra banca affianca un piano robusto di interventi e finanziamenti per 400 miliardi di euro, di cui 120 per le imprese. Anche il recente accordo con Sace va in questa direzione e ci consente di offrire prestiti garantiti all’80% per finanziare progetti di investimento green, con importi fino a 15 milioni di euro e durate allungate fino a 20 anni. In questo contesto, mi piace ricordare il nostro essere ‘banca dei territori’: un valore aggiunto per le nostre imprese clienti, che muove dalla profondità di relazione per offrire soluzioni puntuali, con tutti gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie”.

I dati sensibilmente positivi di questo trimestre – afferma Luca Milanesi, responsabile Imprese Nord Ovest di UniCredit Italia – confermano le nostre stime che vedono, dopo il forte calo del 2020, una risalita per il PIL piemontese (5,5% a/a), da confrontare con un più contenuto 5,3% per l’Italia. La crescita nel 2021 potrebbe toccare tutti i comparti produttivi, in particolare la manifattura (10,4%), settore che in regione ha un peso superiore alla media, e anche le costruzioni (17,4%). Dopo il crollo del 2020, l’anno corrente dovrebbe essere, e i dati di oggi lo confermano, quello della ripresa per il commercio estero del Piemonte.

Nello specifico, l’export, che in regione ricopre un ruolo importante, è visto chiudere il 2021 con un rimbalzo (14,3%) superiore all’Italia (12,9%). Anche più intensa la ripresa per la componente importazioni, con il dato in regione (18,6%) anche in questo caso superiore al resto del Paese (17,7%). Il dato 2021 relativo al numero di occupati a tempo pieno è previsto recuperare il segno più, con una variazione tendenziale in Piemonte (5,5%) leggermente superiore ai livelli Italia (5,4%). Il 2021 potrebbe quindi mostrare un segno più per gli addetti nei servizi (3.8%), e ancora più corposo dovrebbe risultare nelle costruzioni (9,6%) e nell’agricoltura (10,1%). Bene la manifattura (9,0%), settore quest’ultimo che ha un’incidenza rilevante nel territorio.

Questo è un momento cruciale per il Piemonte e per il Paese, affinché si possa tutti ripartire al meglio e in modo più sostenibile dopo la pandemia. Il sistema bancario gioca un ruolo cruciale nel supportare la clientela e le comunità, in piena collaborazione con i principali attori coinvolti in questo percorso. In UniCredit siamo a fianco dei nostri clienti per soddisfare tutte le loro esigenze, offrendo un’ampia gamma di prodotti e servizi, tra cui l’ampio piano d’azione strutturato a supporto del PNRR e che ha portato la banca alla creazione di una task force dedicata e strutturata per supportare le linee strategiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)., facendo leva sul ritorno ai consumi e sulla trasformazione digitale ed ecologica.

La trasformazione digitale ha un ruolo determinante per dare nuovo impulso alla competitività del sistema produttivo e il PNRR e le misure previste dal nuovo Piano Transizione 4.0 aprono una importante finestra di opportunità. Gli investimenti sul digitale possono infatti creare un circolo virtuoso in grado di accelerare non solo la ripresa ma anche l’evoluzione verso nuovi modelli di business e di vita più sostenibili, dal momento che il tema della digitalizzazione è strettamente connesso ai temi dell’inclusione sociale e della sostenibilità”.

L’andamento espansivo della produzione manifatturiera regionale appare il frutto dei risultati positivi registrati dalle imprese di tutte le dimensioni dei principali comparti di specializzazione.

All’incremento del 25,1% della produzione industriale piemontese si associano, nel trimestre in esame, crescite anche per tutti gli altri indicatori. Il fatturato totale registra un aumento del 23,3% sul II trimestre 2020, grazie soprattutto al trend positivo evidenziato dai mezzi di trasporto, dai metalli e dalla filiera tessile. Gli stessi settori spingono il risultato del fatturato estero che cresce del 30,7%. Sul fronte degli ordinativi, lo sviluppo sul mercato interno si attesta al +17,5% rispetto all’analogo periodo del 2020. Su questo risultato incide pesantemente la crescita sostenuta di metalli, tessile e meccanica. La variazione tendenziale degli ordinativi esteri risulta pari a +33,2%, frutto della forte espansione degli ordinativi oltre confine dei mezzi di trasporto (+64,7%). Il grado di utilizzo degli impianti si attesta al 65,1%, ovviamente superiore al 50,2% del II trimestre 2020, ma ancora inferiore rispetto al 68,2% del II trimestre 2019.

A livello settoriale risultano in ripresa i trend di tutti i comparti. Lo sviluppo più consistente a livello produttivo appartiene ai mezzi di trasporto (+84,9%), seguiti dai metalli (+30,3%). Un dato superiore all’incremento medio regionale caratterizza anche il settore dell’elettricità e dell’elettronica (+26,7%). La meccanica, con una variazione rispetto all’analogo periodo del 2020 del +25,1% si attesta esattamente in linea con la media piemontese, mentre una crescita del 19,8% viene segnata dalla filiera tessile che finalmente, dopo la battuta d’arresto del 2020 e di inizio 2021, torna nettamente in positivo. Per il comparto della chimica e della plastica la crescita della produzione raggiunge il 13,0%, mentre l’aumento meno elevato viene registrato dal settore del legno e del mobile (+9,7%).

Focalizzando l’attenzione sul comparto dei mezzi di trasporto, si rileva come la performance fortemente espansiva del II trimestre 2021 risulti il frutto di una consistente e diffusa crescita della produzione di tutte le principali specializzazioni regionali dalla fabbricazione di autoveicoli a quella di aeromobili, prodotti aerospaziali e componenti autoveicolari.

Analizzando il campione delle imprese manifatturiere intervistate sotto il profilo della classe di addetti emerge come l’intensità dell’incremento risulti direttamente proporzionale alla crescita dimensionale. Le micro imprese (2-9 addetti) sono quelle che registrano la crescita meno elevata (+9,3%), seguite dalle imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti) che incrementano la produzione del 16,6% rispetto all’analogo periodo del 2020. Le aziende di medie dimensioni (50-249 addetti) evidenziano uno sviluppo della produzione (+25,5%) in linea alla media complessiva regionale e le grandi realtà (250 addetti e oltre) mostrano di aver intrapreso più velocemente il percorso di crescita (+51,6%).

 

PRODUZIONE MANIFATTURIERA PER PROVINCIA IN PIEMONTE

Variazione % II trimestre 2021/II trimestre 2020

A livello territoriale i risultati appaiono ampiamente positivi per tutte le province.

Torino segna la crescita più elevata (+34,3%) grazie alla performance dei mezzi di trasporto. Il Verbano Cusio Ossola, sostenuto dalla crescita produttiva del comparto dei metalli, segue con un +25,4%. Poco al di sotto della media regionale troviamo Novara (+21,8%) trainata dalle aziende della metalmeccanica e Biella (+18,3%) che beneficia della ripresa della filiera tessile. Vercelli mostra un incremento della produzione pari al +14,7%, con i comparti del tessile e della chimica che segnano variazioni positive più elevate. Nel sud della regione sia Alessandria, trainata dal settore orafo e dalla metalmeccanica, che Cuneo, grazie a metalmeccanica e tessile, registrano una variazione tendenziale del +12,8% accompagnate a breve distanza da Asti con un +10,7%, frutto della crescita di chimica/plastica e metalmeccanica.

image_pdfStampa il PDFimage_printStampa l'articolo