La Regione ha decuplicato il personale dedicato alle istruttorie sugli ammortizzatori sociali con particolare attenzione alla Cassa integrazione, passato da 5 a 50 persone e altre sono in fase di formazione. A spiegarlo è stata l’assessore al Lavoro, Istruzione e Formazione professionale, Elena Chiorino, durante la terza Commissione, presieduta da Claudio Leone.

“Rispetto ad altre regioni che hanno deciso di effettuare un invio massivo di istruttorie per la cassa integrazione in deroga la Regione Piemonte, che riceve in media 2mila domande al giorno, ha deciso di procedere a un’istruttoria più dettagliata, con la verifica di tutti i campi e i dati inseriti”, precisa l’assessore.

“Ciò ovviamente allunga i tempi di analisi, ma permette di avere maggiori certezze circa l’accettazione dell’istruttoria da parte dell’Inps ed evita che al lavoratore venga chiesta la restituzione di somme qualora l’Inps decida una revisione del procedimento”.

Per quanto riguarda il capitolo della formazione professionale, Chiorino ha affermato che “la Regione Piemonte ha mantenuto un dialogo costante con le agenzie formative; ha anche allargato il più possibile le maglie per facilitare l’attività di formazione a distanza, attraverso la determina 127 del 3 aprile.

Fra una decina di giorni definiremo una nuova determina con lo scopo di garantire la formazione anche in vista della riapertura delle attività”. A livello nazionale è stata inoltre annunciata una deroga al monte ore iniziale previsto per la formazione a causa di forza maggiore: questo consentirebbe il riconoscimento della spesa collegata per le agenzie formative.

Per gli esami di fine anno sarà necessario un coordinamento fra regioni e a livello nazionale, ma Chiorino auspica un’effettuazione degli esami in presenza, nel rispetto delle condizioni di sicurezza per la salute, così come la possibilità di svolgere tirocini extracurriculari. L’assessore ha poi dichiarato che come Conferenza delle Regioni verrà fatta richiesta di inserire la formazione professionale come emendamento al decreto Cura Italia o in prossimi decreti, perché desta preoccupazione la tenuta del sistema nel medio periodo.

Su richiesta dei consiglieri Maurizio Marello e Domenico Rossi (Pd), Chiorino ha poi spiegato che il ministro per la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, ha chiesto alle Regioni una riprogrammazione dei fondi Por, chiedendo al Piemonte più dei 20 milioni proposti, anche se al momento non sono stati sottratti fondi del “Riparti Piemonte” alla formazione professionale.

Alla domanda della consigliera Francesca Frediani (M5s) circa la possibilità di fornire dispositivi informativi a chi non ne è in possesso per facilitare la formazione a distanza, l’assessore ha precisato che attualmente c’è un problema di risorse a disposizione e che quando ci sarà certezza sui numeri si potrà fare una programmazione.

Scarpe&Scarpe verso il piano di risanamento

Sono stati forniti alcuni aggiornamenti sulla situazione dell’azienda Scarpe&Scarpe, che conta in Italia 1.800 dipendenti di cui 427 in Piemonte, dove si trova anche la sede legale. La società, che presentava già problemi di liquidità prima dell’emergenza sanitaria, ha presentato il 4 aprile istanza di concordato preventivo e i dipendenti beneficiano attualmente della cassa in deroga per l’emergenza Covid.

Dopo un incontro con i sindacati e con l’ipotesi di riapertura, almeno parziale, dei negozi l’azienda ha espresso l’impegno di pagare gli arretrati. Attualmente non è ancora stato richiesto un tavolo regionale, ma decisivo sarà il prossimo incontro al Mise il 12 giugno quando dovranno essere presentate le linee guida del piano di risanamento aziendale.

La Commissione ha infine espresso parere favorevole a maggioranza sulla proposta di atto deliberativo della Giunta in riferimento all’articolo 9 della legge regionale 9/2015 “Programma regionale di intervento a sostegno dei costi per la difesa del bestiame e il risarcimento dei danni causati dalle predazioni da canidi sui pascoli piemontesi”, presentato dall’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa.

Sono pervenute osservazioni da parte dei consiglieri Angelo Dago (Lega) e Carlo Riva Vercellotti (Fi) circa la difficoltà da parte degli allevatori a istruire la domanda di partecipazione al bando per due ordini di motivi: la necessità di disporre di cani certificati – che hanno costi onerosi – e la difficoltà di ottenere la visita del veterinario dell’Asl per certificare la predazione qualora questa avvenga in alpeggi e luoghi isolati.

A fronte di queste criticità e di quelle evidenziate dalla consigliera Sarah Disabato (M5s) in merito ai ritardi nell’ottenimento dei risarcimenti, l’assessore ha assicurato l’impegno a superarle, favorendo la sburocratizzazione dell’iter dell’istruttoria e ricordando che sono previsti finanziamenti a disposizione delle aziende per l’acquisto dei cani certificati.

 

 

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