Sono circa 23.790 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per aprile 2021, 13.780 unità in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e 1.260 unità in meno rispetto all’analogo periodo del 2019, quando l’economia non era ancora stata investita dalla pandemia da Covid-19.

Il 74,5% riguarderà lavoratori dipendenti, il 17,1% lavoratori somministrati, il 2,3% collaboratori e il 6,1% altri lavoratori non alle dipendenze. Nel 28% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 72% dei casi saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Complessivamente nel trimestre aprile-giugno 2021 le entrate stimate ammonteranno a 73.580, il 24% delle 306.000 programmate a livello nazionale.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

 

Delle 23.790 entrate previste in Piemonte nel mese di aprile 2021 il 18% è costituito da laureati, il 35% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 21% e il 24%.

In uno scenario in cui l’incertezza appare ancora dominante sono comunque i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro (63%, 7.270 entrate in più rispetto ad aprile 2020 ma 5.520 in meno rispetto ad aprile 2019).

Il comparto manifatturiero, genera circa il 26% della domanda di aprile 2021 mentre il settore edile, grazie anche ai nuovi incentivi, segna 2.670 entrate programmate nel mese di aprile e più di 8mila per l’intero trimestre aprile giugno 2021.

Complessivamente l’industria stima 6.520 entrate in più rispetto ad aprile 2020 e si riporta a valori analoghi al 2019 (60 unità in più).

Il 23% delle entrate previste per aprile 2021 nella nostra regione sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, il 33% sarà costituito da operai specializzati e conduttori di impianti, una percentuale analoga riguarderà impiegati, professioni commerciali e dei servizi e l’11% profili generici.

 

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (43%), segue l’area commerciale e vendita (19%) e quella tecnica e di progettazione (16%), la logistica si attesta all’10%, seguita dall’area amministrativa e finanziaria con il 7%. L’area direzionale, infine, pesa il 5% delle assunzioni previste

 

Permangono, infine, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: in 33 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, quota superiore rispetto a quella media nazionale (32 imprese su 100).

Le professioni più difficili da reperire in regione, così come a livello nazionale, a marzo 2021 sono gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (65 aziende su 100) e i Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (64 aziende su 100).

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