All’ultima edizione della Barcolana, ha preso parte un’imbarcazione coi simboli del progetto RECOCER, a supporto della creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili. Progetto gestito in collaborazione col Consorzio Univer.

La regata più grande del mondo, domenica 8 ottobre, ha dato spettacolo nel golfo di Trieste. Tra le 1.773 vele in partenza, una più di tutte si è segnalata per l’importanza del messaggio che portava. E in questo c’è lo zampino dell’Energy Center del Politecnico di Torino, impegnato dal 2016 a sostenere progetti che forniscono supporto strategico ad autorità locali, enti nazionali e transnazionali, su politiche e tecnologie energetiche.

Il progetto RECOCER.

Si è scelto il prestigioso contesto della Barcolana per dare voce al progetto RECOCER, che la Comunità Collinare del Friuli sta coordinando con il supporto tecnico-scientifico dell’Energy Center del Politecnico di Torino e del Consorzio Univer. Si tratta di una delle più interessanti iniziative a supporto della creazione di CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), finora attivate in Italia. Basti pensare che la Regione Friuli-Venezia Giulia ha già stanziato un budget di 5,4 milioni di euro.

Cosa sono le CER.

Le CER sono associazioni tra liberi cittadini, pubblica amministrazione, piccole e medie imprese, enti pubblici territoriali e attività commerciali che fondano il proprio sviluppo sull’obiettivo di produrre, consumare e scambiare energia rinnovabile a livello locale. Chi ne fa parte, decide di unire le proprie forze con gli altri componenti, al fine di ottenere un consumo sostenibile di energia ricavata da fonti rinnovabili, per avvicinarsi sempre più a un autoconsumo basato sulle proprie risorse e per promuovere una transizione energetica.

Le CER e i porti.

C’è un motivo se l’Energy Center, in collaborazione con IFEC (Forum Italiano delle Comunità Energetiche), sta studiando il tema delle CER in ambito portuale. Si tratta di località altamente interessate al concetto di redistribuzione dell’energia: i porti turistici possono avere disponibilità di energia “green” da distribuire alle imbarcazioni, anche a quelle con motori termici e a vela, che necessitano comunque di corrente elettrica.

C’è poi una questione di marketing e comunicazione. I porti turistici hanno una grande visibilità, che può generare consapevolezza nel favorire la rivoluzione “green”: ossia una complementarietà fra energia rinnovabile prodotta e consumata a livello locale, con una logica di circolarità.

L’impegno dell’Energy Center.

La scelta di partecipare alla Barcolana è stata dunque un tentativo di fornire applicazione concreta al modello di CER teorizzato. Ed è stata l’occasione per riaffermare la mission della struttura torinese: «Vorrei ricordare – commenta Romano Borchiellini, Referente del Rettore del Politecnico – che L’Energy Center ha dato vita insieme al WEC Italia a IFEC: il primo Forum Italiano permanente sulle Comunità Energetiche. Da ciò si evince quanto crediamo, sosteniamo e investiamo nei progetti che pongono le Comunità Energetiche Rinnovabili al centro della transizione ecologica. Ben vengano dunque tutte le iniziative che mirano a informare e incuriosire i cittadini sull’importanza della diffusione delle CER».

Il Piemonte e le CER.

Anche in Piemonte c’è fermento e molte sono le iniziative in atto. «In particolare nei nostri territori – dichiara l’Ing. Carlo Piazza, presidente del Consorzio Univer – stiamo procedendo alla  costituzione di Comunità Energetiche nei comuni di Livorno Ferraris, Ozzano e Rosignano Monferrato. Parallelamente, riceviamo richieste di approfondimento e sollecitazioni anche da parte del mondo industriale. Lo testimonia il forte interessamento al tema CER, manifestato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia. Segnali di attenzione e partecipazione da parte del territorio, che ci spingono ad accelerare in questa direzione».

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