Dall’inizio della settimana cinque rifugi dei territori dell’Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e dell’Unione Montana Alpi Graie usufruiscono di connessioni veloci ad Internet, grazie ad un contributo di 41.000 euro della Città metropolitana di Torino, che rientra in un più complessivo progetto per la riduzione del digital divideBeneficiano della connessione a banda larga il rifugio Paolo Daviso di Groscavallo a quota 2.280 metri, il “Bartolomeo Gastaldi” di Balme a 2659 metri, il “Luigi Cibrario” di Usseglio a quota 2616, il rifugio Ernesto Tazzetti di Usseglio a 2642 metri e il “Vulpot” che sorge ai 1805 metri del Lago di Malciaussia.

La connessione è stata resa possibile dalla riattivazione della dorsale in fibra ottica lungo la tratta ferroviaria Torino-Ceres, di proprietà dell’Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, per un costo complessivo di poco superiore a 50.000 euro, di cui appunto 41.000 a carico della Città metropolitana e per la restante parte dell’Unione Montana. “Da anni il nostro Ente lavora per la riduzione del digital divide. – sottolinea la Consigliera metropolitana Sonia Cambursano, delegata allo sviluppo economico, alle attività produttive e al turismo – Fra i principali interventi realizzati da ricordare il progetto banda larga Patti Territoriali, finanziato attraverso la rimodulazione delle risorse del Patti Territoriali del Canavese, del Pinerolese, del Sangone e della Stura; ma anche il recente intervento per servire con le indispensabili connessioni veloci la zona industriale di Riva presso Chieri. Nell’ambito del percorso partecipativo per l’elaborazione del Piano strategico metropolitano abbiamo promosso una ricognizione in tutti i Comuni del territorio, raccogliendo segnalazioni puntuali di aree non coperte dal servizio Internet a banda larga. Ci sono state segnalate anche esigenze e criticità nell’erogazione dei servizi di connessione, in particolare rispetto ai presìdi territoriali come Municipi, scuole, strutture sanitarie e alle attività produttive”.

La Consigliera Cambursano sottolinea inoltre che “nelle zone montane a forte frequentazione turistica la connessione veloce è fondamentale sia per gli imprenditori locali che per gli utenti, perché la banda larga agevola il rapporto con la clientela ma assicura anche l’efficienza e la tempestività dei servizi sanitari e delle operazioni di soccorso in quota”.

Per questo è stato condotto uno studio di fattibilità, in collaborazione con il CSI Piemonte, grazie al quale è stata stilata una lista degli interventi. Nel 2021 è stato stanziato un primo contributo di 500.000 euro, a cui ne è seguito un secondo per 200.000 euro nel 2022, per l’erogazione di contributi in conto capitale ai Comuni per un ulteriore potenziamento infrastrutturale del collegamento alla banda larga. Per i prossimi contributi, per i quali la Città metropolitana sta attivando una serie di accordi quadro con i Comuni, verrà mantenuta alta l’attenzione alle zone montane.

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