Condividere la produzione e il consumo di energia da fonti rinnovabili è una delle frontiere per far fronte in modo più sostenibile ai fabbisogni energetici: in Italia è una modalità che si sta lentamente diffondendo, sia sotto forma di gruppi di autoconsumo (Ac) sul fronte dei privati sia come Comunità energetiche sul fronte delle piccole e medie imprese (Cer).

Dall’ultima relazione trimestrale su “Energia e clima in Italia” del Gse (Gestore servizi energetici), negli ultimi due anni si è assistito ad un aumento dei gruppi di autoconsumo collettivo (Ac) e delle comunità energetiche (Cer) in esercizio. Complessivamente al 31 dicembre 2022 risultavano 46 configurazioni di Ac e 21 di Cer, per un totale di 67 configurazioni. Il Piemonte risulta la seconda regione, dopo il Veneto e a parità con il Trentino, per configurazioni di Ac/Cer autorizzate (11 in totale) a fine 2022.

A partire dalla considerazione che per fronteggiare le spese imposte dalla crisi energetica e per facilitare i processi di transizione energetica, le Cer possono rappresentare una soluzione concreta, che tuttavia deve essere organizzata da una regia coordinata, la Camera di Commercio di Torino con il supporto tecnico-scientifico dell’Energy Center del Politecnico di Torino, della Fondazione Links e del Consorzio Univer, ha presentato CerTo, un progetto finalizzato a definire un modello sperimentale di Cer.

Tra aprile e maggio la Camera di Commercio di Torino ha avviato una prima mappatura di attività economiche, cui hanno risposto 110 imprese del territorio, finalizzata a individuare due cosiddetti Contesti catalizzatori territoriali (Cocat), uno nell’area urbana e l’altro nell’area metropolitana. La scelta è caduta sui territori “Monterosa” e “Canavese”, con una iniziale manifestazione d’interesse, ad oggi, da parte di 12 imprese all’interno della zona urbana e di 6 in quella metropolitana, in corso di ampliamento.

Un processo che ben si concilia con gli interessi della Città metropolitana di Torino, che ha partecipato con la sua consigliera delegata alle attività produttive Sonia Cambursano alla presentazione del progetto lunedì 10 luglio.

“In un territorio come quello della città metropolitana, costellato di tanti comuni piccoli e piccolissimi, quella offerta dalle Cer è un’opportunità imperdibile” ha spiegato la consigliera Cambursano “da una parte perché va nella direzione della transizione energetica ormai non più rimandabile, dall’altra perché è concettualmente solidaristica e contribuisce a contrastare la povertà energetica, costituendosi come fattore sostenibile di sviluppo economico e sociale dei nostri territori. Uno dei due progetti pilota insiste sul comune in cui sono sindaca, Strambino, dove molteplici soggetti stanno manifestando il loro interesse verso il mondo delle comunità energetiche rinnovabili”.

Il progetto CerTo, che coinvolge moltissime realtà e istituzioni territoriali, proseguirà nei prossimi mesi con l’obiettivo di offrire proposte concrete e non limitarsi a studi di fattibilità, come ha spiegato Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino: “Ora si tratta di passare da quella fase emergenziale a quella costruttiva, con una gestione condivisa delle necessità che coinvolga tutti i soggetti del territorio, a partire dalle imprese, che possono avere un ruolo non solo nell’acquisto aggregato di energia, ma anche nella sua produzione e offerta, nonché nella sfida della transizione”.

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