Il decreto ristori è scomparso dai tracciati radar e l’incertezza del sistema di chiusure per aree porta allo stremo le nostre imprese”, afferma il presidente di CNA Piemonte Fabrizio Actis.

“In Piemonte c’è stata per una settimana l’attesa di un passaggio dall’attuale zona arancione alla zona gialla: prospettiva che oggi appare disattesa. Questa modalità ha creato un danno enorme soprattutto a tutta la filiera della ristorazione. Acquisti già effettuati e riorganizzazione pianificata diventano sforzi inutili per i nostri imprenditori, per i loro dipendenti e per la catena dei fornitori”, conferma il presidente regionale di CNA Agroalimentare e portavoce Horeca Giovanni Genovesio.

“Facciamo appello alla giunta regionale e a tutti parlamentari piemontesi affinché si facciano parte attiva concentrandosi sui problemi reali e non su questa folle crisi di governo per concludere l’iter di approvazione dei decreti di concessione dei ristori alle categorie più colpite e per rendere meno incerta e improvvisa la pianificazione di blocco e aperture sui territori a cui deve urgentemente essere aggiunta una revisione degli stessi che, pur salvaguardando la salute e la sicurezza, consenta di distinguere maggiormente tra aree a maggior densità abitativa e territori tra cui quelli montani con minor densità di residenti.

Questa necessaria revisione riguarda sia il funzionamento del sistema economico sia la vivibilità dei residenti dei territori non urbani, che viene messa a dura prova” conclude il segretario regionale di CNA Piemonte Filippo Provenzano.

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