Riprendono dal 23 gennaio al 4 febbraio le esercitazioni dei Piani di emergenza esterna degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante situate sul territorio metropolitano.

Si tratta di esercitazioni, coordinate dalla Prefettura di Torino che ha dato atto a una sollecitazione del Ministero dell’Interno, che avvengono per “posti di comando” e hanno preso il via nell’autunno del 2018.

Gli stabilimenti che testeranno i loro piani di emergenza fra giovedì 23 e venerdì 24 gennaio 2020 sono “Rivoira spa” di Chivasso, Albesiano Sisa Vernici di Trofarello, Cia Technima Sud Europa di Roletto, Cartiera Giacosa di Front Canavese.

In particolare, Rivoira Gas produce e miscela numerose varietà di gas per uso medicale, industriale o civile; Albesiano produce e miscela vernici per il settore automotive e per l’elettroisolamento, Cia produce bombolette spray mediante riempimento con gas propellente; Cartiera Giacosa produce carta, resine fenoliche e melamminiche e carta impregnata con tali resine.

A cavallo fra l’autunno 2018 e l’inverno 2019 erano stati testati i Piani di emergenza di Ahlstrom Munskjo di Mathi, Eni di Robassomero, Esso Italiana di Chivasso, Carmagnani Piemonte di Grugliasco, Liquigas, Autogas Nord, Eni e Butangas nel Comune di Volpiano. L’obiettivo è testare in fasi successive i piani di emergenza di tutti gli stabilimenti del territorio metropolitano.

Stabilimenti a rischio “incidente a rischio rilevante”: la legge ‘Seveso’

Per aumentare il livello di sicurezza degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, oltre ai controlli e alle autorizzazioni, la normativa comunitaria di riferimento (tre direttive europee c.d. “Seveso”, recepite, in ultimo, dal d.lgs. n. 105 del 26 giugno 2015, che sostituisce il d.lgs. 334/99) individua come essenziale la predisposizione, da parte delle autorità competenti, di strumenti di pianificazione dell’emergenza idonei a gestire con tempestività e organizzazione le fasi immediatamente successive ad un evento.

I principali obiettivi della pianificazione sono:

  • predisporre e testare uno schema di allertamento efficace che consenta di venire tempestivamente a conoscenza dell’evento comunicato, di norma, dal gestore dello stabilimento;

  • isolare un’area convenientemente scelta con posti di blocco stradali, in modo da diminuire il numero di persone soggette agli effetti dell’evento e da favorire le operazioni di soccorso e dei Vigili del Fuoco;

  • indicare le modalità di allarme e il comportamento da seguire in caso di emergenza;

  • pianificare le azioni di competenza di ciascun Soggetto preposto;

  • fornire e mantenere aggiornato un quadro conoscitivo dell’attività a rischio e del

  • territorio circostante.

Nascono così i Piani di emergenza esterni, la cui emanazione, obbligatoria – salvo particolari e motivate eccezioni – per tutti gli stabilimenti soggetti al d.lgs. 105/2015, è di competenza della Prefettura di Torino.

La Città metropolitana di Torino per i Piani d’emergenza

La Prefettura ha incaricato, mediante un decreto prefettizio la Città metropolitana di Torino per mezzo delle strutture della Direzione Rifiuti, bonifiche e sicurezza dei siti produttivi, con il mandato di:

  • provvedere alla raccolta dati e alla redazione dei Piani di emergenza esterni (Pe);
  • partecipare al gruppo di lavoro tematico del quale fanno parte anche: Regione Piemonte (Settore grandi rischi ambientali), Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Torino, Arpa Piemonte (Dipartimento Piemonte Nord Ovest). Partecipano inoltre la Protezione Civile della Città metropolitana, la Protezione Civile della Regione e di volta in volta i Comuni territorialmente interessati; il gruppo definisce gli elementi fondamentali della pianificazione sulla base dei dati tecnici disponibili.

Il Pee è condiviso in una riunione “plenaria” con la partecipazione dello stabilimento e di tutti gli enti e società coinvolte a vario titolo, e in seguito emanato con decreto dal Prefetto di Torino e trasmesso ai destinatari.

 

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