Ferruccio Dardanello

Le industrie della chimica e della gomma plastica sono state quelle più propense a investire,  mentre quelle del tessile e abbigliamento le meno attive

A differenza di quanto avvenuto nel biennio precedente, il 2019 è stato un anno sicuramente non positivo per le industrie manifatturiere del nostro territorio. La produzione è diminuita di mezzo punto percentuale rispetto al 2018, dopo 5 anni di crescita. Gli altri indicatori, nella media dell’anno, hanno mostrato una sostanziale stazionarietà, con una tendenza negativa sul fronte degli ordinativi esteri, dato che si accompagna al calo delle esportazioni complessive (-3,5%).

In un contesto sicuramente non incoraggiante, le imprese piemontesi non hanno incrementato la propria propensione a investire. Nel 2019 solo il 55% delle aziende, infatti, ha effettuato investimenti contro un 45% di realtà che non lo ha fatto. Nel 2018 aveva investito il 57% delle aziende.

Il Vicepresidente vicario di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello, commenta: “Investire nel futuro della propria azienda, innovare, puntare su nuove strategie produttive non può che essere la strada assolutamente necessaria per reagire alle scosse del mercato e per rimanere costantemente produttivi, anche sulle piazze estere. Anche nei momenti di crisi. Molta la strade che le nostre imprese dovranno ancora compiere per colmare questo gap nei prossimi anni. Ma ancora di più dovranno fare ora, in termini di investimento, l’Ue e i governi centrali, in raccordo con le istituzioni locali, per sostenere concretamente aziende e imprenditori durante questa pandemia. Siamo in un momento difficilissimo: dobbiamo dare risposte immediate perché le imprese non hanno gli strumenti e le risorse per reagire da sole. Non possiamo permetterci di abbandonare le nostre aziende: da qui ripartiremo, finita l’emergenza”.

In allegato comunicato stampa integrale.

 

Annalisa D’Errico

Responsabile Ufficio
Comunicazione, Stampa
e Redazione web

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