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Consiglio regionale: turismo, stanziati 22,5 milioni per il 2021

Alla voce Turismo, per il 2021, la Regione ha previsto a bilancio risorse pari a 22.561.718,87 di euro, una somma leggermente inferiore rispetto a quella del 2020. È quanto annunciato nel corso della terza Commissione, presieduta da Claudio Leone, l’assessore regionale al Turismo e commercio Vittoria Poggio.

Sul fronte del potenziamento e della riqualificazione dell’offerta turistica, la Regione ha destinato 6 milioni di euro per l’anno 2021. A sostegno delle attività di Comunicazione, Promozione e Marketing è prevista per il 2021 una spesa di 2.030.000 di euro e di 252.000 euro per il funzionamento dell’Osservatorio del Turismo a cui si aggiungono 2.064.000 di euro destinati alla spesa regionale per le attività di promozione, comunicazione, eventi, marketing raggiungendo impegni di spesa di 4.346.000 di euro complessivi. L’assessore ha specificato che, anche per gli anni 2022 e 2023, la previsione degli impegni finanziari sarà praticamente identica rispetto a quella dell’anno 2021.

Visto il successo ottenuto nel 2020 dalla misura emergenziale «Voucher vacanze», l’assessore Poggio ha confermato il rifinanziamento anche per l’anno in corso, con un’ulteriore spesa di 1,5 milioni di euro “Vogliamo dare continuità a una misura molto gradita sia dai turisti sia dagli operatori della ricettività e dei servizi turistici. Il bilancio di questa operazione è più che positivo – ha sottolineato l’assessore – con più di 40.000 voucher venduti a cui corrisponde mediamente una spesa stimata di oltre 4,5 milioni di euro e più di 100.000 presenze”.

“Solo per quanto riguarda le misure di funzionamento ordinario del turismo, – ha precisato ancora Poggio – abbiamo previsto spese per 13.060.550,00 per ogni anno a cui però si aggiungeranno le misure di sostegno annuali come fatto per il 2021 con il contributo sulla Legge 18 o sui Voucher, per un ammontare di quasi 10 milioni decise di anno in anno di concerto con i comparti coinvolti, a sostegno dell’offerta e della promozione turistica. Un comparto che nell’anno 2021 ha visto aumentare di 1 milione di euro i contributi erogati dalla Regione”.

COMMERCIO

Per quel che riguarda il Commercio, gli impegni di spesa 2021 ammontano a 3.896.563 di euro. Nel 2022 saranno di 3.094.146 e nel 2023 di 3.103.146,00.  Prosegue l’impegno della Regione anche sul fronte dei Distretti Urbani del Commercio (Duc), modelli innovativi di pianificazione e di programmazione del settore commerciale, a polarità urbana (un solo comune) o diffusa (a rilevanza intercomunale). La gestione di questo percorso, nel 2021, sarà sostenuta con circa 1,5 milioni di euro di cui 1.00.000 per gli investimenti (es. qualificazione aree commerciali) e 450.000 per le azioni «immateriali» (ad esempio Formazione, Comunicazione)

Poggio ha annunciato che la Regione sosterrà anche il percorso di ammodernamento della ricettività dei Bar con un investimento previsto per il 2021 di 230.000 euro destinato a sostenere al 50% le imprese che vorranno migliorare la qualità dell’offerta. Per l’anno 2021 è previsto anche uno stanziamento di 995.000 euro per la valorizzazione dei luoghi del Commercio, mentre per gli anni 2022 e 2023 la previsione è di 900.000 euro.

Il Fondo Unico per la Competitività del commercio è temporaneamente chiuso per esaurimento nel corso del 2020 delle risorse stanziate a maggio dello stesso anno.

“Essendo quest’ultimo un Fondo rotativo – ha spiegato l’assessore – quando le risorse saranno restituite a Finpiemonte dalle imprese che hanno beneficiato del finanziamento, si potrà decidere di averle nuovamente a disposizione del Bilancio regionale oppure riaprire il Bando con le nuove economie”.

Corale l’appello dei consiglieri di opposizione Sarah Disabato (M5S), Giorgio Bertola (M5S) e Silvio Magliano (moderati) a non dimenticare i tanti commercianti danneggiati dai cantieri infiniti i cui lavori, protraendosi nel tempo, isolano ancor più di quanto già non lo siano in questo periodo le attività commerciali. L’invito è stato quello di immaginare, come lo scorso anno, un escamotage per mettere a bilancio fondi a sostegno di questa categoria di commercianti che vive un’emergenza nell’emergenza.

Soddisfazione ha espresso la consigliera Monica Canalis (Pd) per i fondi, non previsti nel 2020,  destinati al tema delle fortificazioni alpine.




Embraco, dal Consiglio regionale appello a banche e Governo

Dal Consiglio regionale arriva un messaggio forte sulla crisi Embraco. L’Aula unita ha chiesto, attraverso un ordine del giorno sottoscritto dall’ufficio di presidenza e da tutte le forze politiche, che il presidente della Regione e la Giunta rivolgano “un appello pressante a tutti gli istituti di credito che operano sul territorio, affinché si rendano protagonisti di una autentica e positiva alleanza industriale per il rilancio della filiera del settore elettrodomestico in Piemonte”.

L’odg invita inoltre “ad attivarsi presso i ministeri competenti al fine di ottenere la proroga degli ammortizzatori sociali o l’utilizzo della cassa integrazione per Covid a favore dei lavoratori dello stabilimento ex Embraco”.

Il presidente del Consiglio Stefano Allasia ha ringraziato tutte le forze politiche “per l’approvazione di un documento unitario che lancia un messaggio forte in un momento drammatico per i lavoratori coinvolti”. I posti a rischio sono oltre 400 e sono già state recapitate 398 lettere di licenziamento.

Il documento chiede infine al Mise “di mantenere un costante raccordo informativo con la Regione Piemonte in ordine all’erogazione dei finanziamenti necessari alla messa in sicurezza di Acc e al lancio di ItalComp”, di “sollecitare con ancora più forza la Commissione europea” e di “procedere con il piano integrato di rilancio dell’ex Embraco e di Acc, accelerando la procedura per la costituzione di ItalComp, con un capitale sociale formato per il 70% da risorse pubbliche come previsto dal dl Rilancio, per superare la logica di due disgiunti interventi di salvataggio e per realizzare invece un progetto integrato di politica industriale per la creazione del polo italiano del compressore”.

L’approvazione del documento segue la comunicazione dell’assessore al Lavoro Elena Chiorino che in apertura di seduta, dopo aver ripercorso tutta la storia della crisi aziendale, ha anticipato la richiesta di un tavolo urgentissimo al Mise e due incontri che si terranno nella giornata di oggi. Il primo con ItalComp e la curatela per ricorrere all’utilizzo della cassa Covid consentendo la trattativa fra i soggetti coinvolti (Mise, Regioni, Oo.ss. e Rsu, Whirlpool). Il secondo, alle 18, con gli istituti di credito per compiere tutti i passi possibili in attesa del tavolo ministeriale.

Durante il dibattito, il capogruppo Fdi Paolo Bongioanni ha sottolineato “la prova di maturità e attenzione verso un problema enorme, con lavoratori che hanno subito un abbandono ingiustiifcabile. Abbiamo bisogno che il sistema bancario si faccia partecipe di questo processo”.

La consigliera Francesca Frediani (M4o) auspica che “questa giornata sia l’inizio di una possibile via d’uscita definitiva. Non possiamo lasciare queste persone per troppo tempo in difficoltà, i lavoratori hanno vissuto una vera e propria odissea”.
Per Marco Grimaldi (Luv) “siamo stati di fronte a ‘prenditori’ senza scrupoli che dietro le promesse di nuovi investimenti prendono incentivi per poi abbandonare la nave. Non dobbiamo vergognarci dell’intervento pubblico, evitiamo che in futuro risuccedano cose simili”.

“La politica unita manda un messaggio forte dal territorio”, è la riflessione di Diego Sarno e Daniele Valle (Pd). “Dobbiamo avere il coraggio di sanzionare l’irresponsabilità gli imprenditori nell’uso di fondi pubblici. Chiediamo al nuovo governo che questa vicenda venga messa in cima delle priorità”.

Per dichiarazioni finali sono intervenuti i consiglieri Alberto Preioni (Lega), Stefano Gallo (Pd), Alessandra Biletta (Fi), Sean Sacco (M5s), Silvio Magliano (Moderati).
“Sono soddisfatta del risultato di questa mattina – ha concluso l’assessore Chiorino – sebbene ritenga ancora inspiegabile l’atteggiamento della commissione europea che avrebbe dovuto dare prima di Natale un parere positivo all’istanza del Mise sulla garanzia a finanziamenti per 12,45 milioni di euro da erogare ad Acc attraverso tre istituti di credito già dichiaratisi disponibili (UniCredit, Intesa San Paolo, IFIS), e che ha invece chiesto nuovi chiarimenti, oltre a quelli già richiesti, sia il 23 dicembre 2020 sia il 17 febbraio 2021, dimostrando così un atteggiamento ai confini dell’ostruzionismo rispetto all’iniziativa italiana”.




Piemonte, oltre 15mila tirocini interrotti dal Covid

In Piemonte oltre 15mila tirocini sono stati sospesi o interrotti, tra marzo e maggio, causa Coronavirus. E migliaia di stagisti hanno sofferto le conseguenze di queste sospensioni e interruzioni, perdendo la loro fonte di reddito – l’indennità mensile – insieme alla possibilità di proseguire il proprio percorso formativo. Un gruppo di ragazzi, riuniti nel gruppo “Stagisti in sospeso”, sono stati auditi dalla Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

Prima della pandemia in Piemonte, gli stagisti erano circa 33mila, la metà dei quali ha poi visto l’interruzione del rapporto.

“La possibilità di lavorare in ‘smart- internshipping’ non è stata resa operativa al momento in nessuno dei nostri casi e per alcuni di noi non sarebbe comunque applicabile. Oggi siamo a casa in attesa di poter riprendere i tirocini presso le aziende. Contestualmente alla sospensione del nostro tirocinio, come previsto dalla normativa, anche le indennità sono state sospese. Desideriamo, più di ogni altra cosa, di poter tornare a dare un contributo in presenza o in modalità smart” ha spiegato Chiara Collarà.

“È importante chiarire le tempistiche di ripresa dei tirocini, comunicando con chiarezza quando gli stessi, sia curricolari sia extracurricolari, sospesi causa Coronavirus, potranno riprendere e a quali condizioni” ha sottolineato Edoardo Morana.

I due auditi hanno poi espressamente richiesto un sostegno economico da parte della Regione Piemonte agli stagisti che si sono visti interrompere o sospendere il tirocinio causa Coronavirus e per i quali non è stato possibile proseguire da casa. La maggior parte dei tirocini e relativi rimborsi è stata sospesa a marzo, la proposta è che il sussidio, un bonus di 800 euro una tantum, debba essere garantito per tutti coloro che stessero svolgendo un tirocinio con indennità di durata superiore alle 160 ore (un mese), indipendentemente dalla natura curricolare o extracurricolare del tirocinio. Su questo punto, sono state citate le iniziative già intraprese in merito da altre regioni quali Emilia Romagna, Toscana e Lazio.

Per chiedere delucidazioni sono intervenuti i consiglieri Monica Canalis Alberto Avetta (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Valter Marin (Lega).




In Piemonte 243mila vaccini, di cui 102mila seconde dosi

Fino a ieri le dosi di vaccino somministrate sono state circa 243 mila e di queste oltre 102 mila sono state seconde dosi, corrispondenti a più del 42% del totale somministrato. Si tratta quindi di oltre il 96% delle 252.580 dosi (247.780 della ditta Pfizer e 4.800 Moderna) di vaccino consegnate alla Regione al 2 febbraio.

Il dato inserisce il Piemonte al terzo posto in Italia dopo Lombardia ed Emilia Romagna e davanti a regioni con una popolazione più numerosa.

Queste le cifre esposte dall’assessore Luigi Icardi nel corso della seduta in videoconferenza della quarta Commissione, presieduta dal vicepresidente Domenico Rossi.

Dopo questa prima fase incentrata sulla copertura del personale sanitario, degli ospiti e del personale delle Rsa, dal 21 febbraio è prevista la partenza della vaccinazione per gli over 80 che, in Piemonte, sono quasi 374 mila (compresi gli oltre 15 mila già vaccinati nelle Rsa). I medici di famiglia definiranno gli elenchi degli over 80 secondo le priorità e li caricheranno sulla piattaforma regionale. Le Asl comunicheranno l’appuntamento al paziente e al medico di famiglia (compresa la data e il luogo del richiamo). Le persone inabili alla mobilità riceveranno il vaccino a domicilio.

L’8 febbraio è fissato l’inizio delle vaccinazioni per le forze dell’ordine e, il 15 febbraio, è previsto l’avvio della campagna vaccinale per il personale scolastico.

Per questa fase, al momento, sono stati individuati 60 punti per la somministrazione dei vaccini sul territorio piemontese ma si sta operando per ampliarne il numero. Nella prima fase gli oltre 500 punti di somministrazione approntati in Piemonte lo mettevano al primo posto in Italia.

La comunicazione è stata anche stimolata dalle domande di alcuni consiglieri, Sarah Disabato (M5s), Daniele Valle (Pd), Silvio Magliano (Moderati), Francesca Frediani (Misto – M4o), Marco Grimaldi (Luv), Diego Sarno (Pd) e dello stesso vicepresidente Rossi.

Tra le varie risposte, l’assessore ha assicurato sulla continuità nella vigilanza nelle Rsa, rispetto alla necessità di garantire la vaccinazione ai nuovi degenti e al personale subentrante per il turn over. Vi è anche l’impegno nei confronti di coloro che devono assistere malati gravi, disabili, anziani e minori presso le strutture ospedaliere e sociosanitarie. È stato chiarito che sul tema delle priorità da assegnare alle varie categorie ed ai diversi tipi di pazienti e le loro fragilità, come sulla questione dei volontari e della scuola ci si deve rifare alle decisioni prese a livello nazionale.

Entro marzo dovranno arrivare in Italia 5,3 milioni di dosi del preparato di Astra Zeneca e, di queste, il  7,22% arriverà in Piemonte.




Consiglio regionale: Approvata la nuova legge sui rifiuti

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il disegno di legge 88 che modifica la legge regionale 1 del 2018 sulla gestione dei rifiuti.

Il provvedimento introduce un nuovo obiettivo di produzione di rifiuto urbano indifferenziato non superiore a 126 chilogrammi anno ad abitante da raggiungere entro il 2025, con l’eccezione della città di Torino, il cui obiettivo pari a un rifiuto indifferenziato non superiore a 159 chilogrammi ad abitante è fissato entro il 2024.

Per l’organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani è individuato un unico ambito territoriale ottimale regionale, articolato in sub ambiti di area vasta, la cui governance è esercitata da consorzi di comuni, denominati consorzi di area vasta e viene eliminata l’obbligatorietà di accorpamento dei consorzi esistenti nel medesimo territorio provinciale. A livello regionale si conferma l’esercizio della governance da parte della Conferenza d’ambito (composta dai consorzi di area vasta, dalla Città di Torino, dalle province e dalla Città metropolitana).

In un’ottica di snellimento degli interventi di variazione della delimitazione dei subambiti di area vasta che si rendessero necessari per ottimizzare la governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, è stabilito che questi vengano disposti, anche su proposta motivata degli enti locali interessati, dalla Giunta regionale, previo parere della competente Commissione consiliare, con proprio provvedimento.

Si prevede poi una modifica al sistema di applicazione delle sanzioni per il mancato raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei rifiuti indifferenziati. In particolare, è definita una “franchigiaper i consorzi con elevata presenza di comuni turistici, nei quali la popolazione effettivamente presente risulta essere superiore a quella residente. La franchigia individuata corrisponde ad un aumento della produzione di rifiuti compatibile con l’incremento di almeno il 5% della popolazione residente.

Viene inoltre introdotto un periodo di osservazione transitoria per la valutazione dell’efficienza dell’organizzazione dei sub ambiti di area vasta, con la possibilità da parte della Giunta regionale, alla fine di questo periodo, di individuare i consorzi di area vasta che non raggiungono gli obiettivi stabiliti e di mettere in campo azioni di riorganizzazione o efficientamento fino ad arrivare, in caso di inerzia dei consorzi, a un intervento della Regione in via sostitutiva, previa diffida, anche con la nomina di un commissario ad acta.

È infine precisato che, in merito a criteri e modalità di utilizzo delle risorse a disposizione per finanziare la legge, la Giunta incentiva, fra gli interventi, i consorzi di area vasta che si sono accorpati consensualmente e sostiene quelli per cui ha disposto l’accorpamento a seguito del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti.

“Questo provvedimento è stato fortemente voluto dai territori, che hanno manifestato contrarietà rispetto agli accorpamenti dei consorzi, soprattutto per problemi di aumento dei costi e per il rischio della perdita di efficienza. Sono soddisfatto del lavoro svolto anche per la collaborazione proficua e fattiva in Commissione fra maggioranza e opposizioni”, ha affermato il consigliere Angelo Dago (Lega).

“Oggi il Piemonte si è dotato di una legge che fa chiarezza e offre una prospettiva di miglior utilizzo del sistema dei rifiuti, anche il rifiuto può diventare un’opportunità”, ha commentato il capogruppo della Lega, Alberto Preioni.

Soddisfazione è stata espressa anche dal capogruppo di Forza Italia, Paolo Ruzzola: “a 19 mesi dal nostro insediamento, dopo due alluvioni e una pandemia in corso siamo riusciti ad approvare un provvedimento che risponde alle esigenze espresse in modo trasversale dagli amministratori locali, che ci chiedevano di mantenere in piedi buone pratiche” e Paolo Bongioanni (Fdi) ha aggiunto che “grazie a questa nuova legge avremo consorzi di area vasta con una loro autonomia e una governance forte, un risultato importante anche da un punto di vista economico, in quanto l’ottimizzazione dello smaltimento può essere foriera di ricchezza”.

Il consigliere Daniele Valle (Pd) ha invece precisato che “pur non condividendo l’impianto generale del provvedimento, il nostro gruppo ha deciso di collaborare nel merito perché il sistema ha bisogno di stabilità e certezze. Rimaniamo comunque perplessi su alcune criticità quali gli insufficienti incentivi agli accorpamenti dei consorzi e un sistema di definizione dei piani tariffari troppo laborioso”.

Contrarietà alla legge è stata espressa anche da Marco Grimaldi (Luv), che ha lamentato “la bocciatura dei nostri emendamenti che volevano dare una spinta maggiore verso l’economia circolare, riducendo ad esempio l’impatto dei rifiuti indifferenziati”.

“Approvare questo provvedimento è stato importante per la tutela ambientale della regione e per rispondere ai correttivi proposti dai sindaci”, ha dichiarato in conclusione il presidente della Giunta, Alberto Cirio. “Qui c’è il tema della gestione dei rifiuti, con meno costi per i Comuni e in definitiva per i cittadini e trova attuazione il principio dell’economia circolare”.

Al termine della discussione l’Aula ha anche approvato all’unanimità un ordine del giorno collegato, primo firmatario il consigliere Carlo Riva Vercellotti (Fi), ma sottoscritto oltre che da Paolo Ruzzola e Alessandra Biletta (Fi) anche da alcuni consiglieri delle opposizioni (Sean Sacco, Sarah Disabato, Ivano Martinetti, Giorgio Bertola) per la tutela della risorsa idrica. L’atto di indirizzo impegna la Giunta a definire entro 120 giorni dall’approvazione del disegno di legge n.88, sentita la competente commissione consiliare, i criteri per l’individuazione da parte delle province e della città metropolitana delle zone idonee alla localizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, con indicazioni plurime per ogni tipo di impianto, tenendo conto degli effetti e impatti cumulativi sull’ambiente, della conformazione territoriale e prevedendo criteri di attenzione ed esclusione in particolare per gli impianti che possono interferire con la tutela della risorsa idrica sotterranea.




Consiglio regionale: Scuola e Covid, per ora nessuna criticità

La ripresa delle lezioni in presenza al 50%, dal 18 gennaio, finora non registra particolari criticità”. Lo ha detto L’assessore all’istruzione Elena Chiorino riferendo alla quarta e sesta commissione riunite in seduta congiunta, presieduta da Paolo Bongioanni.

L’assessore ha spiegato come il rientro sia stato preparato da numerosi incontri su tavoli territoriali che hanno coinvolto tutte le realtà locali e scolastiche interessate. È stato rafforzato il trasporto locale: “4500 corse in più alla settimana nei trasporti urbani ed extraurbani, con 55 corse di autobus aggiuntive ai collegamenti ferroviari”, ha spiegato l’assessore, per un costo settimanale di 800 mila euro.

L’assessore ha anche fornito i dati dei positivi sulla base dei tamponi effettuati per il contact tracing: tra il personale docente ci sono 372 positivi, con 472 in quarantena; tra il personale non docente i positivi sono 169, con 324 in quarantena. Gli studenti positivi sono 1763, quelli in quarantena sono 3748.

L’assessore Chiorino ha poi riferito sui primi risultati del progetto Scuola Sicura, partito il 4 gennaio per realizzare uno screening su base volontaria attraverso un tampone ogni quindici giorni al personale scolastico e ogni mese agli studenti di seconda e terza media. Il progetto costa 7 milioni di euro, i dati dal 18 al 26 gennaio riguardano il personale scolastico, con 4307 tamponi prenotati, 4194 eseguiti e 75 positivi, una percentuale dell’1,79%.

Non ci sono ancora dati sugli studenti, anche per qualche problema di comunicazione tra le scuole e le famiglie che devono esprimere l’assenso. “Stiamo preparando una lettera che dovrebbe chiarire le modalità di partecipazione e aiutarla”, ha spiegato Chiorino, che si è detta disponibile a fornire aggiornamenti continui sui dati alle due Commissioni.
Hanno posto domande all’assessore i consiglieri Daniele Valle, Domenico Rossi e Monica Canalis del Pd, Francesca Frediani del Movimento 4 ottobre, Marco Grimaldi (Luv) e Sarah Disabato (M5s). Frediani ha anche espresso preoccupazione per il livello dei contagi. Canalis ha chiesto di permettere di effettuare i tamponi sugli studenti nelle scuole, invece che negli spot previsti dalle Asl. Valle ha criticato la bassa adesione a Scuola sicura.




Consiglio reginale: Via libera dall’Aula ai 44,5 milioni per le Rsa

Gli aiuti di 44,5 milioni alle Rsa in difficoltà economica per il Covid sono legge. Il Consiglio regionale ha infatti approvato il Disegno di legge 128, “Misure urgenti per la continuità delle prestazioni residenziali di carattere sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale per anziani, persone con disabilità, minori, persone affette da tossicodipendenza o da patologie psichiatriche”, licenziato ieri dalla Commissione Sanità e approvato oggi a maggioranza, con la non partecipazione al voto dell’opposizione.

Il provvedimento, presentato per la Giunta dall’assessore al Welfare Chiara Caucino, stanzia oltre 44,5 milioni di euro per ristori alle Rsa. Si tratta, in particolare, di 30 milioni per integrare le maggiori spese sostenute dalle strutture per sanificare gli ambienti, acquistare Dpi, pagare il personale, smaltire i rifiuti speciali, mettere in sicurezza gli ospiti e gli operatori e migliorare la qualità dell’assistenza; 10,1 milioni ai titolari di autorizzazione al funzionamento non convenzionati con il Sistema sociosanitario regionale delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali; 1,5 milioni per i fornitori accreditati di prestazioni domiciliari sociali e sanitarie e 3 milioni complessivi (uno, rispettivamente, per gli anni 2021, 2022 e 2023) per esentare dall’Irap le Aziende pubbliche di servizi alla persona.

Il disegno di legge è stato illustrato in Aula dai relatori di maggioranza Sara Zambaia (Lega) e di minoranza Monica Canalis (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Sean Sacco (M5s).

“Un provvedimento importante – ha sottolineato Zambaia, dettagliando le somme stanziate – che dimostra la grande sensibilità e attenzione della Giunta e del Consiglio nei confronti delle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali che in questo periodo di pandemia hanno sofferto tantissimo. Una dotazione importante non solo per quanto le strutture hanno sopportato in questi duri mesi ma anche per la consapevolezza che ancora una volta è la Regione a sopperire ai danni economici provocati dalla pandemia”.

“Il provvedimento era molto atteso e necessario – ha dichiarato Canalis, annunciando la non partecipazione del proprio gruppo al voto – soprattutto in una regione come la nostra, caratterizzata da una maggioranza di strutture piccole e medio piccole, legate al terzo settore no profit, ma si rivela invece per molti versi tardivo, insufficiente, iniquo e non risolutivo”. “Noi pensiamo che non siano si debbano rimborsare le strutture convenzionate appartenenti a società con interessi economici in altre regioni o nazioni e fatturati consistenti – ha detto Grimaldi – così come quelle che durante l’emergenza non abbiano rispettato i protocolli regionali e dello Stato”. Secondo Sacco, poi, “la pandemia ci ha dimostrato che le grandi strutture con grandi concentrazioni di ospiti non sono il massimo. Il benessere dei nostri anziani deve essere la nostra principale fonte d’ispirazione e l’obiettivo cui tendere”.

Nella discussione generale sono intervenuti i consiglieri Silvio Magliano (Moderati), Daniele ValleMaurizio Marello (Pd), Mario Giaccone (Monviso) e Francesca Frediani (Misto – 4 ottobre).

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni si è detto soddisfatto “per il risultato e per il lavoro svolto dalla Giunta e dal Consiglio e felice per l’aiuto alle Rsa, comparto che ha pagato molto in questa battaglia. Gli aiuti serviranno a coprire i buchi di bilancio e per un adeguato sviluppo dopo l’emergenza Covid”.

Anche il capogeruppo di Fdi Paolo Bongioanni ha espresso soddisfazione per il fatto che la Regione abbia “recepito il grido d’allarme giunto dalle Rsa piemontesi: la Regione si è fatta interprete di un obbligo morale, sociale e umano fornendo una boccata d’ossigeno a un settore molto provato”.

Anche Silvio Magliano (Moderati), annunciando la non partecipazione al voto, ha sottolineato che il provvedimento rappresenta “un gesto di vicinanza della Giunta per ristorare un settore che necessita di essere riprogrammato anche alla luce dei dati sull’invecchiamento della popolazione”.

Per Alessandra Biletta (Fi) “quanto messo in campo per le Rsa è uno sforzo economico importante per sostenere un intero comparto e per continuare a erogare servizi ai cittadini attraverso le 1.800 strutture che operano in Piemonte”.

Nel corso della discussione sull’articolato l’Aula ha anche esaminato otto emendamenti, tre presentati rispettivamente da Canalis (Pd) e Grimaldi (Luv) e due da Sacco (M5s), senza approvarne nessuno. Ha inoltre respinto i due ordini del giorno collegati, presentati dalla prima firmataria Canalis (Pd), per l’attivazione di nuovi inserimenti in convenzione nelle Rsa piemontesi e per la piena applicazione della legge regionale 10/2010 per i servizi domiciliari alle persone non autosufficienti.




All’economia montana un aiuto da 20,5 milioni di euro

L’Assemblea di Palazzo Lascaris ha ratificato la decisione della Giunta regionale di destinare oltre 20,5 milioni di euro alla economia montana e agli esercizi commerciali che hanno subito le restrizioni più penalizzanti a causa della pandemia da COVID-19, come la mancata apertura degli impianti sciistici. Si tratta di ristori una tantum a fondo perduto, in concorso con quelli previsti a livello nazionale, gestiti attraverso Finpiemonte.

La ratifica è passata con il voto favorevole della maggioranza, mentre i consiglieri delle opposizioni hanno garantito la loro presenza in Aula.

L’assessore Vittoria Poggio ha illustrato in Aula il provvedimento, definito una “delibera contenitore” approvata urgentemente per approfittare tempestivamente del meccanismo del Decreto legge 157/2020, per ristorare le categorie (individuate al momento con codici Ateco generali) più duramente colpite dalle chiusure derivanti dalla lotta alla pandemia da Covid 19. Per definire l’ammontare è necessario relazionarsi alle compensazioni economiche che il Governo intende mettere in atto per determinare, da parte piemontese, ristori adeguati alle reali situazioni. Un lavoro da condividere in Commissione con i rappresentanti politici di maggioranza e opposizione.

Tali misure sono destinate ai gestori degli impianti di risalita o fondo che garantiscano l’eventuale riapertura degli impianti qualora possibile; agli esercizi commerciali di vendita al dettaglio di abbigliamento; alle attività di noleggio e leasing di articoli sportivi e per il tempo libero; ai ristoranti e alle attività di ristorazione mobile; alle agenzie di viaggio e tour operator ed ai Club sportivi iscritti alla Federazione italiana sport invernali.

Vengono anche ristorate le guide alpine e naturalistiche; i maestri di sci, oltre alle attività ricettive alberghiere ed extra-alberghiere ed ai negozi all’interno dei centri commerciali soggetti a chiusura, le attività ricreative e di trasporto turistico.

Nel corso dei lavori sono intervenuti diversi consiglieri di maggioranza ed opposizione che hanno apprezzato il lavoro dell’assessore e la volontà di condivisione del provvedimento.

Per le opposizioni sono intervenuti: Daniele Valle (Pd), Sarah Di Sabato (M5s), Silvio Magliano (Moderati), Mario Giaccone (Monviso), Marco Grimaldi (Luv), Francesca Frediani (Gruppo misto – 4 ottobre). Le minoranze nei loro interventi hanno apprezzato la volontà di condivisione dell’assessore e la scelta delle categorie che operano nei territori montani, ricordando che tutto il mondo dello sport e non solo quello della neve hanno avuto gravi danni economici dalla pandemia. Evidenziata la diffusa fragilità contrattuale comune tra i lavoratori della montagna, del suo indotto e del comparto sportivo. Anche perché la montagna con le sue popolazioni devono essere supportate tutto l’anno, perché rappresentano il fondamentale presidio del territorio che per il Piemonte è anche un importante aspetto sociale ed identitario. Apprezzata, inoltre, la scelta del Governo che ha consentito alla Regione di predisporre la delibera con i ristori.

Sono anche stati presentati due emendamenti, con primo firmatario Grimaldi, per inserire le edicole tra le categorie da ristorare, che sono stati respinti dalla maggioranza su indicazione dell’assessore Andrea Tronzano. L’assessore ha motivato spiegando che, nella prossima deliberazione di Giunta si potranno ampliare le categorie e che, in quella sede, l’Esecutivo valuterà la proposta emendativa a favore delle edicole.

Numerosi anche i consiglieri di maggioranza che hanno preso la parola: Paolo Bongioanni (Fdi), Alberto Preioni e Valter Marin (Lega), Paolo Ruzzola e Carlo Riva Vercellotti (Fi) che hanno appoggiato l’azione dell’assessore Poggio. Tra le loro osservazioni, anche quella della necessità che il Governo centrale agisca rapidamente per consentire a sua volta la determinazione da parte regionale dei ristori. Rilevata anche la continuità della azione delle Giunta piemontese rispetto ai bonus già erogati a sostegno delle varie attività economiche. E’ stata rimarcata pure la concretezza, l’efficacia e la rapidità di azione dell’Esecutivo e l’importanza dell’aiuto per un comparto particolarmente importante in Piemonte, non solo nei termini della sua notevole incidenza sul Pil. Migliaia di lavoratori e partite Iva da aiutare (sono tremila solo i maestri di sci). Quest’ultimo atto dovrebbe portare a superare la somma totale di 150 milioni di euro di ristori erogati.

La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, potrà poi definire nel dettaglio le quote di riparto e i criteri di individuazione tra i beneficiari (con i relativi codici Ateco). Tra questi, la collocazione in Comuni montani, l’altimetria e la densità di popolazione e le sedi delle attività economiche.

Eventuali somme eccedenti potranno essere destinate al finanziamento di ulteriori nuove categorie economiche individuate dalla Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare.




Consiglio regionale: Salvaguardia per le scuole di montagna

Con le deroghe al numero minimo di bambini previsti per classe, i Comuni piemontesi delle aree montane e marginali manterranno i loro plessi scolastici.

Lo prevede la proposta di delibera della Giunta sul piano di revisione e dimensionamento scolastico per l’anno 2021/2022, su cui la sesta Commissione presieduta da Paolo Bongioanni ha espresso oggi parere favorevole a maggioranza. Stesso parere è stato dato anche alla proposta di delibera sull’offerta formativa per le scuole superiori.

L’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, nella sua relazione, ha spiegato che prosegue il processo di razionalizzazione della rete scolastica e il mantenimento delle pluriclassi. La delibera sul dimensionamento istituisce inoltre sette nuovi punti di erogazione di scuole dell’infanzia, con nove sezioni complessive, al fine di garantire la continuità delle prestazioni nei casi di cessazione della scuola paritaria. Vengono anche istituite tre sezioni aggiuntive in scuole dell’infanzia già esistenti.

Con la seconda delibera, l’offerta formativa per le scuole superiori viene integrata con l’introduzione di nuovi indirizzi di studio. Uno spazio significativo è dedicato all’istruzione degli adulti, con una specifica integrazione dei percorsi a loro dedicati.

E’ intervenuto per chiarimenti il consigliere Pd Diego Sarno.




Consiglio regionale: Verso la creazione di un “albo” dei dog sitter

Siamo abituati a ricondurre questo ruolo allo studente che porta a passeggio il cane di altri. In realtà la figura del dog sitter è molto diversa, ha più competenze maturate attraverso corsi di formazione che gli conferiscono conoscenze sull’etologia di base, sulla conduzione, sul trasporto, sulla gestione della passeggiata e sulla capacità di ospitare un animale. Per questo sta diventando sempre più una professione qualificata che, secondo il consigliere di Forza Italia Paolo Ruzzola, necessita dell’istituzione di un vero e proprio elenco regionale professionale. Per questo il capogruppo di Fi ha presentato la Pdl 115, che è stata illustrata in Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

“Lo scopo dell’elenco regionale è quello di offrire ai proprietari di animali da compagnia i nominativi dei soggetti professionalmente e debitamente formati, che in Italia si stima siano circa 54mila” ha spiegato Ruzzola.

Il nostro Paese è al secondo posto in Europa per il possesso di animali da compagnia; secondo un rapporto del Censis del 2019, in Italia gli animali domestici sono circa 32 milioni, di cui 7 milioni sono cani e 7,5 milioni gatti. Un altro dato interessante è quanto rilevato dall’Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani), che ha evidenziato come i proprietari di animali over 65 siano saliti dal 21% a quasi il 24% del totale negli ultimi sette anni, facendo emergere anche l’importante ruolo sociale degli animali da affezione, che hanno una funzione tesa a compensare la solitudine. Esiste poi il comparto economico dedicato, che viene stimato in 5 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 12% negli ultimi tre anni. Si tratta di numeri importanti, all’interno dei quali troviamo innanzitutto le spese per il veterinario ed il settore del pet food.

Ci sarà tempo sino al prossimo 4 febbraio per le consultazioni online di tutti i soggetti interessati, relatore di Maggioranza del provvedimento è stato nominato lo stesso presentatore Ruzzola, mentre quello di Minoranza, come richiesto dalla consigliera Monica Canalis (Pd), verrà indicato prima dell’inizio della discussione generale.

 

La Pdl sulla canapa agroindustriale

La commissione avrebbe poi dovuto proseguire l’esame della Pdl di Ivano Martinetti (M5s) per promuovere e sostenere la filiera della canapa agroindustriale in Piemonte. L’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa invece, ha richiesto ed ottenuto la sospensione in attesa che sia approvato il Bilancio di previsione della Regione. Alla decisione di sospendere la trattazione si sono opposti lo stesso MarinettiSean Sacco (M5s)Diego Sarno (Pd) e Marco Grimaldi (Luv).