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Volontariato organizzato strategico e prezioso nei comuni montani

Nei Comuni montani, in tutti i Comuni, se il tema oggi è la vigilanza, si passa da un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine e da un supporto delle Associazioni del Volontariato organizzato che compongono il Sistema di Protezione civile – Aib, Croce Rossa, Anpas, Soccorso Alpino – e d’arma – Carabinieri in congedo, Alpini, fanti. Hanno formazione e conoscenze.

Sono aggiornati e hanno un coordinamento all’interno del Sistema di Protezione Civile che funziona proprio nel lavoro congiunto tra Enti locali, Sindaci e Amministrazioni, e appunto Volontari.

Lo sperimentiamo sempre, da sempre, in ogni emergenza. Anche questa. I Volontari sono impegnati, oltre che a reggere il fronte dell’emergenza, a educare la popolazione ad avere comportamenti responsabili. Potenziamo quanto c’è già. Se il territorio ravvisa la necessità di un aiuto, si attiva il sistema, il ‘Centro operativo comunale’ pianifica i punti critici e all’interno del Piano comunale di Protezione Civile si interviene con il supporto di chi è abituato a fare informazione alla popolazione. Tutto questo se si riscontra una necessità legata all’emergenza ed a far ripartire il paese. Non stiamo parlando di sagre, fiere o eventi programmati, bensì di rimettere in funzione il tessuto delle nostre città, dei nostri paesi. Il tavolo nazionale del coordinamento del Volontariato della Protezione Civile può verificare e affrontare ogni necessità”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente Uncem



Protocollo d’intesa tra CCIAA Torino e Consorzio Pinerolo Energia – CGIL – CISL – UIL

La Camera di commercio di Torino, il Consorzio CPE, CGIL CISL UIL hanno siglato il 19 maggio scorso un protocollo d’intesa di grande rilevanza per il pinerolese, in particolare in questo specifico momento. Da questo accordo nasceranno opportunità di promozione e sviluppo del pinerolese attraverso l’analisi e il monitoraggio del tessuto economico locale.

Un primo fronte di attività si sta sviluppando attraverso la collaborazione nell’ambito dei lavori del Gruppo Ripartiamo Insieme, lanciato da Consorzio Cpe e CGIL CISL UIL nelle scorse settimane. La Camera di commercio, in qualità di osservatore privilegiato della realtà economica, fornisce in questo ambito supporto nell’interpretazione dello sviluppo imprenditoriale del territorio e contribuisce a promuovere, dati alla mano, l’attuazione di specifiche iniziative per il territorio pinerolese.

L’esperienza avviata potrà essere un valido punto di partenza nel quale costruire e sperimentare progetti di collaborazione, anche in ottica di un possibile ampliamento dell’esperienza ad altri territori.

“Sono quasi 14mila le imprese registrate nel territorio pinerolese e circa 3mila le unità locali: negli ultimi 3 anni il tasso di crescita imprenditoriale di questo territorio ha registrato costantemente un segno negativo, e anche i dati del primo trimestre 2020, che ancora non considerano l’effetto Covid, confermano lo stesso trend, con un -0,95% – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Per questo si rende ancor più necessario riunire intorno allo stesso tavolo tutti gli attori del territorio perché lavorino insieme nell’elaborazione di progetti e iniziative comuni. Questo è il senso del protocollo siglato e delle iniziative che metteremo in pista nelle prossime settimane, secondo un modello che potremo replicare anche in altre aree della provincia”.

“Riteniamo strategico per il rilancio del territorio Pinerolese, promosso dal Consorzio CPE, e per tutte le attività del Gruppo Ripartiamo Insieme – ha affermato il Presidente Francesco Carcioffo – disporre dell’autorevole affiancamento di competenze e conoscenze della Camera di commercio di Torino che, nel suo ruolo, rappresenta un faro sulla situazione reale del territorio con i suoi punti di forza e le sue debolezze. Ciò ci consentirà di indirizzare e favorire scelte di sviluppo territoriale che si fondino su un quadro certo del tessuto economico pinerolese e non di mere supposizioni delle esigenze.”

“La collaborazione avviata con la Camera di commercio di Torino, attraverso la sottoscrizione del protocollo per la promozione del Pinerolese, è un altro importante passo che dà continuità al percorso iniziato nel settembre del 2019 con il CPE per il rilancio del territorio. – hanno affermato Andrea Ferrato CGIL – Vittorio Di Vito CISL – Teresa Cianciotta UIL – La conoscenza e l’analisi del tessuto produttivo, delle sue vocazioni, è un punto fondamentale per la creazione di un piano di rilancio in grado di garantire opportunità di lavoro stabile e dignitoso. Auspichiamo che questa collaborazione possa ancor più consolidarsi all’interno del progetto “Ripartiamo Insieme” e attrarre, oltre alle preziose competenze, anche risorse per il Pinerolese.

La situazione nel Pinerolese

Sono 13.903 le imprese registrate al primo trimestre 2020 nell’ambito del territorio sul quale opera il CPE, che comprende 47 comuni del territorio della città metropolitana torinese1. Se si tiene conto anche delle 3.001 unità locali presenti (stabilimenti produttivi, sedi secondarie, magazzini, laboratori, ecc..), il numero di localizzazioni d’impresa sale complessivamente a 16.904 unità.

Analogamente a quanto avvenuto nel torinese, anche il territorio del pinerolese ha scontato negli ultimi anni una scarsa dinamicità imprenditoriale, registrando tassi negativi di crescita delle sedi di imprese qui insediate (dati dalla differenza tra tasso di natalità e mortalità imprenditoriale).

Tuttavia, l’incidenza del tessuto economico del pinerolese sul territorio provinciale nell’ultimo triennio è rimasta costante negli anni, pari a circa il 6,4% del totale provinciale.

Nei primi dieci comuni per numero di imprese converge oltre il 60% delle sedi di imprese presenti nell’area del pinerolese, tenuto conto che solo Pinerolo conta oltre 3.500 attività.

È Cavour il comune a più alta densità imprenditoriale per abitante.

1 Oltre ai 45 che fra essi rientrano nella zona omogenea del Pinerolese si aggiungono i comuni di None e Volvera, solitamente riconducibili all’Area Metropolitana Sud

Il territorio pinerolese ha anche una caratterizzazione produttiva che lo distingue dalla provincia torinese nel suo complesso. La presenza di imprese agricole è molto più significativa rispetto all’incidenza del settore a livello provinciale (il 18,7% a confronto con il 5,4% torinese), e anche la manifattura (il 10,4% a fronte del 9,4%) e il settore edile (il 16,5% contro il 14,8%) qui registrano una più significativa presenza di imprese. D’altro canto, risulta meno incidente la presenza di attività commerciali, che nella provincia rappresentano poco meno di un quarto delle imprese e qui pesano per il 20%, e quella dei servizi alle imprese, che qui non superano il 18% e che invece ad oggi rappresentano il settore più numeroso nella provincia torinese (il 26% del totale).

In analogia al resto del territorio, tuttavia, nel primo trimestre del 2020 (rispetto al medesimo periodo del 2019) sono i servizi – ricettivi, alla persona e alle imprese – a crescere – mentre industria, edilizia, agricoltura e commercio vedono calare lo stock di imprese.




Torino. L’Ambasciatore cubano in visita ai parchi cittadini

L’Ambasciatore della Repubblica di Cuba in Italia, José Carlos Rodriguez Ruiz, in visita a Torino ha partecipato, ieri, ai sopralluoghi in alcuni parchi della Città accompagnato dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Torino Alberto Unia. Presenti anche il gruppo di medici epidemiologi cubani, che a partire da fine marzo, stanno prestando le loro competenze all’ospedale allestito all’interno delle Ogr per l’emergenza Covid-19.

La visita ai parchi è stata propedeutica in quanto il team di medici cubani si è offerto di elaborare indicazioni utili per le prossime attività ricreative estive per bambini e ragazzi all’aria aperta.

“Sono grato al gruppo di medici cubano e alla disponibilità dell’Ambasciatore José Carlos Rodriguez Ruiz per il grande lavoro di sinergia che si sta compiendo in questo periodo per superare l’emergenza. La volontà a proseguire questa collaborazione anche nella fase post Covid-19 è, e sarà, sicuramente preziosa per la collettività.

Sono rimasto piacevolmente colpito dal grande interesse e dagli apprezzamenti che l’Ambasciatore mi ha rivolto sulla visione di una “Città a cielo aperto” che l’Amministrazione sta concretizzando con azioni e incentivi volti ad utilizzare gli spazi pubblici e aperti della città”.




Centri estivi, senza linee guida di Regione Piemonte sarà il caos

Se la Regione Piemonte non avvierà con urgenza le necessarie interlocuzioni con i Comuni per l’elaborazione della delibera regionale con le linee guida per l’apertura dei centri estivi, a completamento di quelle nazionali, i Comuni non potranno essere  in condizione di avviare questa attività, indispensabile per bambini e ragazzi, famiglie e sistema scolastico”: la consigliera di Città metropolitana delegata all’istruzione Barbara Azzarà e l’assessore all’istruzione del Comune di Torino Antonietta Di Martino esprimono grande preoccupazione per la situazione in atto in Piemonte alla vigilia dell’estate.

“Ancora ieri abbiamo registrato l’assenza di informazioni sulle intenzioni  al riguardo della Regione Piemonte, ma abbiamo letto invece annunci su presunte partenze dei centri estivi il 3 giugno aggiunge Barbara Azzarà che coordina la presenza dei Comuni piemontesi al tavolo come vicepresidente di Anci Piemonte.

“Il presidente Cirio e le assessore Chiorino e Caucino incontrano giustamente gli oratori, ma nessuno in Regione Piemonte si preoccupa di coinvolgere i comuni  per la redazione delle linee guida, che sono fondamentali a garanzia della sicurezza dei lavoratori e degli utenti. I Comuni aspettano chiarimenti urgenti”




Torino. Gli incentivi alla mobilità sostenibile del Dl Rilancio sono in linea con i bisogni del territorio

Il Dl Rilancio appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale offre importanti opportunità per incentivare la mobilità sostenibile con mezzi alternativi al trasporto pubblico locale: per tutto il territorio della Città metropolitana di Torino è stato introdotto il “bonus”, per un massimo di 500 euro, per l’acquisto (rimborso del 60% della spesa sostenuta) di biciclette anche a pedalata assistita e veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica quali segway, monopattini, hoverboard e mono-ruota.

Il buono vale anche per l’uso di servizi di mobilità condivisa (sharing) a uso individuale esclusi quelli con autovetture.

La modalità di richiesta del contributo verrà fatta con un successivo decreto.
Gli incentivi si spingono anche oltre per i comuni interessati dalle procedure di infrazione comunitaria per la violazione degli obblighi previsti sulla qualità dell’aria, offrendo la possibilità di ottenere un bonus per la rottamazione di veicoli fino alla classe Euro 3 o motocicli omologati fino alla classe Euro 2 ed Euro 3 a due tempi. Questo bonus è spendibile entro i successivi tre anni per acquistare, anche a favore di persone conviventi, biciclette anche a pedalata assistita, monopattini e altri mezzi per la micro-mobilità individuale a propulsione prevalentemente elettrica, abbonamenti al trasporto pubblico locale-regionale, uso di servizi di mobilità condivisa a uso individuale (ed è cumulabile con l’altro bonus da 500 euro).

Altro elemento di interesse introdotto dal Decreto è il diritto a ottenere dalle aziende di trasporto pubblico locale il rimborso (con un voucher e con il prolungamento della durata) degli abbonamenti non utilizzati dagli utenti nel periodo del lockdown.

“Accogliendo le molte richieste degli utenti” che ci sono pervenute” spiega il consigliere delegato al trasporto pubblico locale della Città metropolitana di Torino Dimitri De Vita “abbiamo sollecitato le aziende che forniscono i servizi del trasporto pubblico sul nostro territorio a individuare un sistema per venire incontro alle richieste di rimborso o sospensione degli abbonamenti dei cittadini. Siamo molto soddisfatti che il Decreto Rilancio faccia chiarezza e confidiamo che nella conversione non vengano stravolti questi indirizzi”.
“Il lockdown nella sua gravità ci ha consentito di immaginare un generale miglioramento ambientale e una mobilità più sostenibile” aggiunge il vicesindaco metropolitano Marco Marocco “è una opportunità per migliorare la qualità della vita sul nostro territorio e di guardare al futuro con fiducia”.




Da domani tutti i mercati cittadini aprono anche al settore non alimentare

In attuazione del decreto del Presidente della Giunta Regionale del Piemonte n. 58 del 18 maggio 2020, è stata firmata l’ordinanza che permetterà di riaprire da domani, mercoledì 20 maggio, tutti i mercati cittadini anche al settore non alimentare.

Il provvedimento richiama i singoli operatori di mercato al rispetto delle disposizioni nazionali prescritte per tutte le aree pubbliche quali, per esempio, l’occupazione del posteggio come indicato dall’autorizzazione posseduta, il rilevamento della temperatura corporea per tutti gli operatori, la distanza di un metro dagli altri operatori commerciali nelle attività di carico e scarico merce, l’utilizzo dei dispositivi di protezione (mascherine e guanti) da parte degli operatori.

“Sono molto soddisfatto e contento che anche gli operatori extra alimentari possano riprendere la propria attività già dalla giornata di domani in tutti i mercati cittadini – spiega l’assessore al Commercio del Comune di Torino, Alberto Sacco -. Abbiamo cercato il più possibile di accogliere le richieste delle Associazioni di Categoria e delle Commissioni Mercato. Per questo motivo, molti mercati, potranno riaprire senza obbligo di delimitazione dell’area. Per alcuni, invece, ci siamo accordati con le commissioni mercato affinché questi possano aprire con delle regole che abbiamo condiviso nell’interesse della salute dei cittadini e del buon funzionamento del mercato”.




Negozi, ristoranti, bar e imprese nelle zone montane che oggi non apriranno

Oggi troppi ristoranti, bar, negozi, imprese, partite Iva delle valli alpine e appenniniche, isole comprese, non apriranno. Non riusciranno a ripartire per una concorrenza di fattori che fa indignare. Sarà difficilissimo individuare le cause e forse è troppo semplice, inutile, dare le colpe.

Eppure il dato è chiaro e le mancate riaperture nei piccoli Comuni, nelle aree montane, nelle zone più remote del Paese, più in alto, sono un danno per tutti. Sono un danno per tutto il Paese, da Fontecchio a Roma, da Balme a Bari, da Dossena a Napoli, da Fonni a Venezia.

E così, a ogni telefonata ai rappresentanti di Uncem o di altre Associazioni datoriali, di ristoratori, professionisti, partite iva, gestori di bar e rifugi che non ce la fanno, non basta si formi e riformi il nodo alla gola che fa male e non lascia vedere il domani con fiducia.

Una bottega, una piazza, un borgo, un albergo, una pizzeria, una casa per anziani prossimi e comuni valgono quanto dieci ventilatori e li stiamo perdendo, scrive Giovanni Teneggi, Confcooperative.

Oggi le montagne e le aree interne hanno degli incredibili atouts da giocare, se riescono a vederli e a tradurli in progetto:

1. la gestione del cambiamento climatico, e un nuovo modo di interagire con l’ambiente

2. l’inclusione sociale, e la riduzione dei divari, lavorando su un nuovo concetto di comunità 3. la creazione di economie locali, anche micro, nella gestione oculata e sostenibile delle risorse del territorio (acqua, foreste, agricoltura, ecc. e prodotti derivati)

4. la riorganizzazione territoriale in una nuova visione di welfare e di servizi, anche ad appannaggio dei territori urbani, in un’ottica metromontana

5. il tutto, sostenuto da un trasferimento tecnologico “contestuale” e “appropriato”,

spiega Antonio De Rossi, Professore del Politecnico di Torino.

In questo scenario, sappiamo che non siamo più il “mondo dei Vinti” ma dobbiamo ancora accorgercene.

E così deve entrare in partita la Politica. Quella buona che deve attuare, ad esempio, la legge sui piccoli Comuni 158/2017, le mozioni sulla montagna approvate alla Camera dei Deputati il 29 gennaio 2020, la Piattaforma Montagna presentata agli Stati generali nazionali della Montagna il 31 gennaio 2020. Con tre necessità urgenti, fondamentali già da oggi:

1. Occorre lavorare con urgenza a una fiscalità differenziata e peculiare, dandosi tempi certi e regole, per le imprese nei Comuni totalmente montani del Paese, così da sgravare le imprese di troppe imposte che ne minano la competitività. La fiscalità si riequilibra dando forza all’Europa per inserire una web tax sulle piattaforme che oggi minano la concorrenza.
2. Occorre individuare subito una serie di sgravi burocratici per negozi, bar, imprese dei territori, ai sensi della legge 97 del 1994. Niente scontrino digitale per i prossimi due anni, regime forfettario fiscale, possibilità di voucher per il personale, eliminazione di Irap.
3. Occorre stanziare con urgenza le risorse previste dalla legge di bilancio 2020 e dal DL Rilancio per le attività economiche nelle aree interne e montane del Paese. Sono almeno 200 milioni di euro da ripartire alle imprese. E si uniscono a quanto le Regioni hanno previsto per favorire gli insediamenti nei Comuni montani. Uncem ha chiesto a tutte le Regioni di seguire il modello dell’Emilia-Romagna.

Tre urgenze che non rimuovono il nodo per le imprese che non ripartono. Sono troppe e moltissime sono ubicate nei Comuni montani. Sono quelle che hanno sempre agito con capacità di resistenza e che abbiamo sempre difeso, valorizzato, chiesto di proteggere alla politica e alle comunità. Non è vero che niente hanno fatto, politica e comunità. Ma occorre dare seguito a decisioni precise che sono state adottate e non bloccarle nelle burocrazie che non vogliono rispondere alla politica. Per questo occorre avere speranza e lavorare con fiducia. Togliendoci un nodo alla gola che anche noi, anche Uncem con i suoi rappresentanti, oggi ha nel guardare a chi non può riaprire.




Torino. Approvato dalla giunta il progetto per la manutenzione straordinaria dei mercati

su proposta dell’assessore al Commercio Alberto Sacco di concerto con l’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria – ha approvato il progetto esecutivo per la manutenzione straordinaria dei mercati cittadini con l’obiettivo di assicurare adeguate condizioni igienico/sanitarie e di sicurezza nelle aree mercatali e nei mercati coperti.

 

Nello specifico le aree interessate dagli interventi saranno: Casale Borromini (creazione di un servizio igienico in sostituzione di quello esistente e relativo adeguamento dell’impiantistica; realizzazione di una linea di adduzione e scarico acqua ed elettrica per alimentazione banchi alimentari con pozzetti a scomparsa; rifacimento del plateatico in asfalto e ritracciatura degli stalli e dei parcheggi pertinenziali); Guala (realizzazione di un servizio igienico in sostituzione di quello esistente e relativo adeguamento dell’impiantistica e rifacimento di parte della pavimentazione in asfalto interessata dall’intervento); San Secondo (realizzazione del servizio igienico in sostituzione di quello esistente e relativo adeguamento dell’impiantistica e rifacimento di parte della pavimentazione in asfalto interessata dall’intervento); Sebastopoli (realizzazione di un nuovo servizio igienico e relativi impianti, realizzazione di una linea di adduzione e scarico acqua per alimentazione di parte dei banchi alimentari – tra corso Agnelli e via Castagnevizza – con pozzetti a scomparsa, rifacimento parziale del plateatico in asfalto e ritracciatura degli stalli e dei parcheggi pertinenziali); Porta Palazzo (sostituzione di quota parte pozzetti elettrici a scomparsa e rimessa in quota o sostituzione di pietre smosse).

 

Inoltre, per mantenere le condizioni di sicurezza e igienico sanitarie, sono previsti interventi anche nelle seguenti aree mercatali: Crocetta (rifacimento parziale della pavimentazione in asfalto); Don Grioli (sostituzione di 2 pozzetti idrici), Vigliani (sostituzione di due pozzetti idrici); Brunelleschi (sostituzione di due pozzetti elettrici) ; San Paolo/Racconigi (sostituzione di due pozzetti idrici); Di Nanni  (sostituzione di pietre smosse all’incrocio via San Bernardino con asfaltatura e rimessa in quota delle pietre smosse); Svizzera (rifacimento parziale della pavimentazione in asfalto); Vittoria (sostituzione di due pozzetti idrici); Spezia (rimessa in quota di pietre smosse).

 

I lavori saranno aggiudicati e avranno inizio nel 2020 per terminare l’anno successivo. La spesa totale per l’esecuzione delle opere, sulla base del Progetto Esecutivo, ammonta a seicentomila euro (Iva compresa), spesa che sarà coperta con un finanziamento da richiedere a un Istituto da stabilire secondo le disposizioni di legge.

 

 




Covid19 e fase due, Torino si propone come motore per il rilancio del territorio

Gli effetti dell’emergenza dettata dal coronavirus stanno minando significativamente il tessuto produttivo e sociale dell’intero territorio metropolitano torinese e la crisi va affrontata individuando nuovi modelli d’intervento e soluzioni innovative in stretto raccordo con le misure coordinate con la Regione Piemonte per proteggere i lavoratori, favorire l’occupazione, sostenere il reddito ed il lavoro, rafforzare il sistema di welfare e le reti di protezione sociale ed i servizi pubblici essenziali.

“Come già emerso nel proficuo confronto dei Sindaci con il Governo dei giorni scorsi – dice Chiara Appendino – i Comuni e gli altri enti territoriali dovranno essere la base da cui prenderà avvio la ripartenza della fase due e di quelle successive, in considerazione del ruolo di questi enti di antenne sul territorio e di gestori dei più rilevanti servizi di prossimità per i cittadini.

Ci vogliamo quindi attivare con la Regione Piemonte in un’ottica collaborativa per discutere e condividere un piano di difesa e sviluppo socioeconomico, con precise priorità d’intervento e risorse sufficienti per supportare tutte le misure utili alla ripresa dei cantieri e ad un riapertura uniforme in tutte le diverse realtà”.

La sindaca metropolitana Chiara Appendino dopo il confronto nella riunione dei capigruppo del Consiglio metropolitano ha firmato un decreto che sarà esaminato nella prossima seduta virtuale di venerdì 8 maggio nel quale si ribadisce che la Città Metropolitana di Torino, nell’ambito della sua funzione fondamentale di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, intensificherà la concertazione con le 11 zone omogenee in cui è suddiviso il vasto territorio metropolitano con le 312 Amministrazioni comunali.

La Città metropolitana attiverà un tavolo di coordinamento stabile con i portavoce delle zone omogenee che rappresentano dimensioni ed esigenze diverse a seconda delle caratteristiche socio economiche territoriali.

Roberto Montà, capogruppo della lista Città di Città, ricorda come il suo gruppo avesse già sollecitato “un ruolo più incisivo da parte di Città metropolitana sul  fronte del coordinamento in considerazione proprio delle marcate differenze territoriali” e chiede “di essere più incisivi verso la Regione Piemonte che ci deve riconoscere un ruolo strategico”.

Paolo Ruzzola capogruppo della Lista civica per il territorio aggiunge che “ogni iniziativa utile a fare sistema per rispondere attraverso una visione condivisa tra i Comuni, la Città metropolitana, la Regione e il governo per favorire una ripartenza che non lasci indietro nessuno, non può che essere auspicata”.

Conclude Dimitri De Vita capogruppo della lista Movimento 5 stelle “Rappresentiamo oltre il 50% della popolazione regionale, siamo stati individuati ex lege quali curatori dello sviluppo strategico del territorio, ora più che mai ci si deve coordinare con la Regione sui temi d’interesse metropolitano con particolare riferimento alla difesa ed al sostegno della micro e piccola impresa”.




CCIAA Novara: webinar “Le nuove configurazioni dell’ufficio estero”

Nell’ambito del Progetto SEI – Sostegno all’Export dell’Italia – l’Azienda Speciale E.V.A.E.T., in collaborazione con Promos Italia e NIBI, organizza un webinar dedicato alle “Nuove configurazioni per l’ufficio estero: nuovi strumenti e nuove figure professionali fuori e dentro dell’azienda” che si terrà lunedì 4 maggio dalle ore 9:30 alle ore 13:30.
Il webinar illustra il metodo per scegliere il modello organizzativo più adatto, costruire e mantenere organizzazioni per l’export e commenta alcune delle più recenti innovazioni, senza tralasciare i consigli pratici su come identificare, selezionare, reclutare, formare, mantenere e contrattualizzare le varie figure professionali coinvolte.
Programma:
• Leggere i processi di internazionalizzazione: dal check up al business plan, gli impatti sull’organizzazione
• Le figure principali e come stanno cambiando: backoffice, corrispondente estero, junior export manager, export manager, Temporary Export Manager, TREM, LEM
• Valutare le figure professionali dell’export
• Quale struttura per ogni scelta strategica, vantaggi e svantaggi, costi fissi e variabili, problematiche di riservatezza, investimento sulla conoscenza e protezione dei segreti commerciali
• Modelli organizzativi innovativi, figure professionali tra internazionalizzazione e digitalizzazione
• Costruire un sistema di aggiornamento, motivazione e incentivazione per l’ufficio estero
• Opportunità di contrattualizzazione per le figure esterne
• Il sistema informativo per l’ufficio estero: tutte le app per knowledge management, CRM, comunicazione interna
Interverrà Rita Bonucchi, docente NIBI in strategia e marketing internazionale. Consulente di marketing internazionale, digital marketing e marketing per la cultura e il territorio. Amministratore di Bonucchi e associati srl. Cofounder Tiger Project Malaysia.
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE: la partecipazione è gratuita con priorità per le imprese della provincia di Novara, per iscriversi occorre registrarsi al link sottostante e compilare i campi richiesti. Riceverete una email con l’indirizzo web cui collegarsi in prossimità dell’orario di svolgimento del webinar.
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