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Ponte distrutto sul fiume Sesia: industriali e amministratori locali propongono il “Modello Genova” per la ricostruzione

“Modello Genova” per la ricostruzione del ponte di Romagnano Sesia, distrutto dalla piena del fiume lo scorso 3 ottobre: è la strategia che secondo industriali e amministratori del territorio dovrà essere seguita per abbreviare più possibile i tempi di realizzazione di un’infrastruttura vitale per le province di Novara e di Vercelli, ma anche per il vicino Biellese.

Il percorso da seguire, definito nel corso di una riunione svoltasi questa mattina nella delegazione di Borgosesia di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), ha come prima tappa l’incontro, già fissato per giovedì 15 ottobre, alle 16,30, con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

«Gli chiederemo di verificare la possibilità di attivare una gestione commissariale per ricostruire l’opera – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – perché dobbiamo assolutamente evitare che passino anni prima di vedere avviati i lavori. L’impatto negativo coinvolge centinaia di aziende e migliaia di lavoratori di distretti industriali fondamentali come il tessile e la rubinetteria-valvolame, che sono tra i più importanti in Italia, senza contare i costi indiretti dell’assenza del ponte, come i maggiori tempi di percorrenza richiesti a persone e merci e il conseguente aumento di traffico e inquinamento. Servono certezze sui fondi disponibili e sui tempi della ricostruzione. Per questo verificheremo la possibilità di chiedere al Ministero una procedura d’urgenza che coinvolga direttamente anche l’Anas».

Tutti i partecipanti alla riunione convocata da Filippa (i sindaci di Romagnano Sesia, Alessandro Carini, di Gattinara, Daniele Baglione, e di Grignasco, Katia Bui, il presidente della provincia di Vercelli e sindaco di Varallo, Eraldo Botta, i consiglieri regionali Angelo Dago, Carlo Riva Vercellotti e Alessandro Stecco e la consigliera della Provincia di Novara Elena Foti, insieme a funzionari e dirigenti dell’ente e di Cnvv) hanno concordato sulla necessità di procedere in sinergia per fare in modo che vengano definite da subito competenze e responsabilità.

Durante la riunione Filippa ha anche consegnato ai sindaci un report, aggiornato a oggi, con una prima stima dei danni subiti dalle aziende valsesiane in base ai risultati di un sondaggio compiuto nei giorni scorsi tra le imprese associate a Cnvv. «Secondo le prime rilevazioni – ha osservato – si contano oltre quattro milioni di danni, ma mancano alcune risposte e dobbiamo ancora finire di elaborare i dati del Vercellese, dove ci sono zone duramente colpite, e quelli del Cusio e del Novarese. Consegneremo i report agli amministratori locali e ci attiveremo, anche tramite Confindustria Piemonte, per fare in modo che venga garantita in tempi brevi almeno una prima tranche di fondi per sostenere la ripresa delle attività. Sono fondamentali, anche in questo caso, tempi certi e risposte concrete. Seguiremo con attenzione ogni passaggio e chiediamo di evitare qualsiasi scarico di responsabilità: è in gioco il futuro di un intero territorio».

 




Campagna europea sul Castello di Novara

L‘Europa nella mia Regione” accende i riflettori su un progetto di eccellenza finanziato con il Por FESR del Piemonte

Fino al 5 novembre 2020 il Castello Visconteo Sforzesco di Novara è protagonista della campagna “L’Europa nella mia Regione”, iniziativa che la Commissione svolge già da qualche anno nei vari Stati membri.

L’obiettivo è scegliere un progetto simbolo che è stato finanziato con i fondi strutturali e che rappresenta un luogo importante per la popolazione locale, per costruire attorno ad esso una campagna di promozione di un mese.

A tal proposito la Commissione europea ha dedicato una pagina web specifica sul Castello Visconteo, la cui riqualificazione è stata cofinanziata dalle ultime due programmazione del Por FESR Piemonte.

 




Confagricoltura Alessandria, sopralluogo nei campi alluvionati del Casalese

Oggi pomeriggio la Giunta regionale ha effettuato una serie di sopralluoghi nelle zone del Piemonte maggiormente battute dal maltempo.

In particolare, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa su invito di Confagricoltura Alessandria si è recato nelle aziende colpite dalla recente alluvione nel Casalese per visionare i danni, insieme ad una delegazione dell’Organizzazione agricola composta dal presidente provinciale Luca Brondelli di Brondello, dal direttore provinciale Cristina Bagnasco, dal presidente della Zona di Casale Monferrato Giovanni Girino e dal direttore della Zona di Casale Monferrato Giovanni Passioni.

A Terranova, la frazione di Casale Monferrato gravemente danneggiata da questo evento alluvionale, il percorso è partito dall’azienda di Giovanni Gatti, per poi giungere dall’imprenditore agricolo Gaudenzio Ferrara con il nipote Carlo Alberto e a seguire dall’associato Alessandro Berzero, dove sono state visitate le strutture e visionati i terreni.
“Come per altri recenti eventi calamitosi, anche in questo ennesimo caso il quadro della situazione è allarmante: le strutture aziendali come stalle e ricoveri attrezzi sono state invase da fango e materiali vari, così come le abitazioni. I campi dove il riso era in piena trebbiatura sono devastati, con presenza di ghiaia, detriti, tronchi e altri materiali; anche gli argini sono crollati in alcuni punti” esordisce il presidente della Zona di Casale di Confagricoltura Giovanni Girino.

“Auspichiamo un tempestivo intervento delle istituzioni, perché il bilancio in tutto il Piemonte è sicuramente pesante. Per ripristinare i terreni che presentano voragini, smottamenti e detriti, così come per riordinare le strutture aziendali saranno sicuramente necessari tempi lunghi. E la conta dei danni non è ancora terminata. Consideriamo senza dubbio un segnale positivo e incoraggiante la visita dell’Assessore che ha potuto vedere e valutare in prima persona quanto accaduto alle nostre imprese” commenta il presidente provinciale Luca Brondelli.

“Siamo fermamente convinti che un’azione efficace di manutenzione dei corsi d’acqua per prevenire il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza i territori sia assolutamente urgente e necessaria” dichiara il direttore provinciale Cristina Bagnasco.
“I nostri uffici tecnici sono a disposizione degli agricoltori per la compilazione delle pratiche per la segnalazione dei danni agli enti preposti, così come per la valutazione dei singoli casi in relazione ai contributi europei” afferma il direttore della Zona di Casale Passioni.

 




Le congratulazioni di Confagricoltura Alessandria a Gian Paolo Coscia, neo presidente della nuova CCIAA di Alessandria-Asti

Oggi è nata la nuova Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Alessandria e Asti. Così si è concluso l’iter previsto dalla legge di riforma delle Camere del 2016.

L’accorpamento è iniziato concretamente nel febbraio del 2018, pronto a concludersi a settembre dello stesso anno, poi ritardato da ricorsi e sentenze a livello nazionale e infine accelerato nella conclusione con il decreto legge della vigilia di Ferragosto.

Il nuovo ente avrà al centro l’area vasta del territorio geo-economico del Piemonte sud-orientale. Salutiamo così la Camera di Commercio di Alessandria nata nel 1862 e forte di una storia di oltre un secolo e mezzo e la Camera di Commercio di Asti nata nel 1935, ottantacinque anni fa.

Stamattina presso la sede dell’Associazione Cultura e Sviluppo in Alessandria si è svolta la seduta di insediamento del nuovo Consiglio, composto di 33 membri in rappresentanza delle categorie economiche delle due province.

L’assemblea, completa di tutti i suoi 33 componenti, ha poi eletto Gian Paolo Coscia quale nuovo presidente per acclamazione.

All’assemblea erano presenti per Confagricoltura Alessandria il presidente Luca Brondelli e il direttore Cristina Bagnasco, che si sono congratulati con Coscia per il brillante risultato raggiunto: “La fiducia dimostrata dall’assemblea della Camera verso colui che è l’esponente di Confagricoltura è per noi un grande privilegio di cui non possiamo che essere orgogliosi. Auguriamo a Coscia e ai suoi collaboratori un proficuo lavoro, potendo contare su tutto il supporto necessario da parte nostra, come già avvenuto in questi anni”.

Coscia era stato nominato presidente della Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato di Alessandria il 10 ottobre 2013. Da marzo 2004 a giugno 2013 è stato Presidente di Confagricoltura Alessandria. Da giugno 2011 a giugno 2017 è stato Presidente di Confagricoltura Piemonte.




Parchi: diventino aziende per sviluppare il turismo

Oltre alla tutela della biodiversità, i parchi piemontesi devono contribuire allo sviluppo turistico e trasformarsi in vere e proprie aziende sul territorio in grado di aprirsi all’esterno.

Lo ha spiegato l’assessore regionale ai Parchi, che questa mattina in Quinta commissione ha illustrato le materie di competenza contenute nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2021-2023.

Centinaia di sentieri, paesaggi sorprendenti, luoghi senza tempo di avventura e di natura. In Piemonte ci sono 95 Aree protette regionali per una superficie complessiva di poco più di 193mila ettari gestiti da 11 enti strumentali e da enti locali.

Inoltre, la Regione Piemonte conta due Parchi nazionali: il Gran Paradiso e la Val Grande che interessano complessivamente una superficie di 48.500 ettari. L’assessore ha ricordato come il comparto sia gestito dalla Legge regionale n. 19 del 2009 e ha spiegato che nell’ultimo anno si è provveduto al rinnovo dei vari presidenti ad accezione di quello del Parco del Po, che costituisce il tratto protetto più lungo dell’intero Piemonte, dal Torinese sino al confine con la Lombardia.

Tra gli altri obiettivi che si è prefissata la Giunta, c’è poi quello di ottimizzare la convivenza tra i parchi e la popolazione residente. Si proseguirà ancora con i progetti transfrontalieri come Alcotra (il cui acronimo si riferisce a Alpi latine cooperazione transfrontaliera), anche per l’utilizzo dei Fondi europei, limitatamente alle aree delle Province di Torino e Cuneo, mentre verrà sempre più incentivato e favorito il dialogo tra tutti i presidenti dei Parchi, con l’istituzione di un tavolo di confronto, e si investirà maggiormente nella comunicazione, partendo dal restyling dello specifico sito internet.

L’assessore, infine, si è soffermato sui danni causati dalla fauna selvatica, in particolare sulle presenze dei lupi, argomento sempre più al centro del dibattito per via delle problematiche legate alle predazioni. Si proseguirà con il progetto europeo Life Wolfalps, che mira a realizzare azioni coordinate per migliorare la coesistenza fra questo grande carnivoro e le attività umane a livello di popolazione alpina.

Il Piemonte segue poi attentamente il Piano lupo attualmente al vaglio della Conferenza Stato-Regioni. Per ottenere risarcimenti più rapidi, l’assessore ha poi ribadito la condizione di porre in atto le cosiddette “buone azioni”, una serie di interventi di prevenzione come i recinti elettrificati per i quali sono stati stanziati 100mila euro.

 




Acea Pinerolese industriale inaugura impianto produzione immissione in rete di biometano

Si è tenuta, questa mattina, l’inaugurazione del nuovo impianto di biometano di Acea Pinerolese Industriale e dell’immissione in rete di questa risorsa energetica da fonti rinnovabili.

Al taglio del nastro del nuovo impianto di biometano di Acea Pinerolese hanno preso parte il Presidente di Legambiente Stefano CIAFANI, il Presidente di Legambiente Piemonte Giorgio PRINO, il Sindaco di Pinerolo Luca SALVAI, il Presidente di Acea Pinerolese Andrea CHIABRANDO, l’Amministratore Delegato di Acea Pinerolese Francesco CARCIOFFO, il Referente del Rettore per la Realizzazione dei Centri interdipartimentali nonché Componente del Comitato di Ateneo per la ricerca, il trasferimento tecnologico ed i servizi al territorio, Prof. Gianmario PELLEGRINO in vece del Rettore del Politecnico di Torino e in rappresentanza dell’Ateneo e al Direttore di Hysytech Massimiliano ANTONINI.

Un momento importante che segna un ulteriore passo avanti per la lotta ai cambiamenti climatici. Il biometano rappresenta infatti una grande opportunità per l’Italia per rendere più sostenibile il consumo di energia domestica e industriale ma anche la mobilità, per ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la gestione dei rifiuti.
L’impianto pinerolese, realizzato da Acea Pinerolese Industriale in collaborazione con Hysytech, con la quale aveva già sviluppato il primo impianto di produzione di Biometano in Italia nel 2014, è in fase di registrazione di brevetto internazionale, vista l’innovazione che lo caratterizza e può trattare fino a 1500 Sm3/h di biogas e immettere fino a 900 Sm3/h di biometano nella rete gas nazionale.

“Un impianto, eccellenza di innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, di cui andiamo fieri” – ha affermato Francesco Carcioffo AD di Acea Pinerolese Industriale Spa – che rende Pinerolo e il Pinerolese, un realtà, che orgogliosamente può definirsi Capitale dell’Economia Circolare e di un modello di sostenibilità che ha dato il suo impulso ad altre realtà in Italia a seguire questo esempio per promuovere davvero una virtuosa valorizzazione dei rifiuti organici e ricavarne benefici ambientali per l’atmosfera e per la nostra casa Comune, la nostra Terra.”

L’impianto del Polo Ecologico di Acea Pinerolese tratta 60.000 tonnellate di rifiuti organici che sono il risultato della virtuosa raccolta differenziata della famiglie e delle realtà di Torino e dell’area metropolitana. Dalla frazione organica del rifiuto, Acea Pinerolese ricava, attraverso un sistema sostenibile di trattamento, unico nel suo genere, che integra il sistema di digestione (fermentazione) anaerobica e successivamente una parte di compostaggio aerobico, energia elettrica e termica rinnovabili, biometano e compost di qualità per l’agricoltura.

Il sistema del Polo Ecologico Acea è diventato una case history a livello nazionale ed europeo, perché integra diverse impiantistiche che mettono in comunicazione il trattamento dei rifiuti organici a quello delle acque reflue e dalla positiva sinergia è nato, primo in Italia, sin dai primi anni del 2000 una impiantistica di eccellenza, modello di Economia Circolare a livello europeo.

Alcuni numeri del polo Ecologico di Acea Pinerolese (dati 2019):
Biogas prodotto al Polo Ecologico 8.208.794 Nm3 /anno equivalente ad energia 44,27 GWh/anno
Energia elettrica prodotta 14,24 GWh/anno

 

Energia elettrica utilizzata al Polo Ecologico 9,62 GWh/anno
Energia termica disponibile per TLR e usi interni 14,61 GWh/anno
Energia termica utilizzata al Polo Ecologico 7,18 GWh/anno

In un panorama globale fatto di significativi e radicali cambiamenti climatici che impattano sulla vita dell’uomo e sull’ambiente è una necessità improrogabile la riduzione delle emissioni dovute alle fonti fossili ed è vitale compiere scelte forti nell’indirizzo dell’economia circolare, della mobilità sostenibile e di città più sostenibili.




Smog, De Santis: “Dopo il lockdown ora non possono fermarci con i divieti del traffico”

Gli artigiani sono rimasti fermi per tre mesi. Chi, finito il lockdown, è riuscito a riaprire la saricesca, ora non può permettersi di non lavorare a causa dei blocchi del traffico. Forse non è chiaro che le micro e piccole imprese sono stremate, e non si può chiedere loro di mettere mano al portafogli per rottamare i propri veicoli.

Forse non è chiaro che per gli artigiani il furgone non è un semplice mezzo di trasporto ma è uno strumento di lavoro indispensabile per raggiungere il cliente, una vera e propria propaggine della bottega, per non parlare delle aziende che svolgono attività di servizio  alle persone e alle famiglie. Il protocollo padano non può venire applicato in questa situazione di emergenza, metterebbe a rischio l’esistenza stessa delle nostre imprese.

E’ stato dimostrato che i provvedimenti di blocco e di limitazione del traffico sono scarsamente efficaci, e se davvero si vuole tutelare la salute e la qualità dell’aria occorrono provvedimenti strutturali in grado di incidere sulle diverse cause dell’inquinamento atmosferico, a cominciare dal riscaldamento.

Purtroppo, il Comune di Torino poco o nulla ha fatto in questi anni, preferendo condurre una crociata ideologica contro l’automobile, dando la priorità a zizzaganti piste ciclabili e ad inutili zone 20. Come Confartigianato Torino condividiamo l’appello alla Regione Piemonte, affinché sospenda i divieti che scatteranno dal 1 ottobre. L’alternativa, per gli artigiani, sarà andare a lavorare in bici o monopattino. Oppure, coerenti con la tesi della decrescita felice, riscoprire come mezzo di trasporto il mulo, affidabile e greeen. “

 

 




Confartigianato Imprese Cuneo ha presentato a Fossano
 il suo volume “Creatori di Eccellenza – Dolci d’autore”
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È stato un viaggio coinvolgente, di grande forza evocativa, quello vissuto dal folto pubblico presente sulla piazza del castello di Fossano, nel pieno rispetto delle regole di distanziamento, durante l’evento organizzato da Confartigianato Imprese Cuneo per la presentazione del nuovo volume “Dolci d’Autore”, prosecuzione del progetto “Creatori i Eccellenza”.

Un legame ardito, creato tra prelibatezze del territorio e le famose arie del grande maestro Ennio Morricone, che ha trovato la sua esaltazione nelle perfette declinazioni dei concetti di “talento” e di “valore artigiano”: l’uno interpretato magistralmente dall’Ensamble Symphony Orchestra, diretta dal maestro Giacomo Loprieno, l’altro illustrato in modo ineccepibile dal critico gastronomico Paolo Massobrio.

Tra le melodie che hanno segnato intere generazioni, come C’era una volta il West, Il Buono, il Brutto e il Cattivo, Per un pugno di dollari, The Ecstasy of Gold, Nuovo Cinema Paradiso, The Hateful Eight, Gabriel’s Oboe, si sono così inseriti brevi interventi dedicati alle tante eccellenze della terra cuneese, una narrazione suggestiva che ne ha fotografato le bellezze paesaggistiche e storiche, ma anche l’impegno, la passione e la creatività dei suoi tanti imprenditori artigiani che con il loro lavoro contribuiscono ogni giorno a rendere unico e prestigioso l’intero territorio.

All’appuntamento, realizzato con il patrocinio della città di Fossano, con il contributo di Camera di commercio di Cuneo, Fondazione CRC, Cassa di Risparmio di Fossano e con le sponsorizzazioni di San Bernardo e Agrimontana, hanno partecipato numerose autorità, parlamentari, amministratori, esponenti del mondo economico e sociale e una folta rappresentanza dei novanta artigiani cuneesi, tra pasticceri, cioccolatieri, gelatieri, chef, vetri e ceramisti, protagonisti del volume con le loro prelibatezze e i loro manufatti.

Ad accompagnare lo svolgersi dell’evento, l’atmosfera quasi magica dell’imbrunire, arricchito dall’efficace gioco di luci proiettante sulle pareti del castello degli Acaja i loghi di Confartigianato, dei Creatori d’eccellenza e del tricolore italiano.

«Siamo molto soddisfatti. – ha commentato Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – Il successo di questa iniziativa dà innanzitutto merito al gruppo di lavoro interno alla nostra Associazione che in questi mesi si è impegnato con grande professionalità.

La formula è sicuramente vincente: promuovere la capacità dei nostri artigiani attraverso iniziative di valorizzazione dei loro prodotti, legandoli al territorio con le sue innumerevoli peculiarità, naturalistiche, storiche, architettoniche. Il connubio tra le splendide musiche del maestro Morricone e la suggestiva immagine del castello degli Acaja con la sua piazza, hanno completato nel modo migliore la presentazione del nostro nuovo volume, edito da Nino Aragno.

È stato un evento non certo facile da organizzare in tempi di pandemia, e a tal proposito vorrei esprimere un sincero ringraziamento al direttore Joseph Meineri e ai miei due vicepresidenti Giorgio Felici e Daniela Balestra, sempre presenti al mio fianco in tutte le fasi progettuali».

«Pur con le dovute restrizioni imposte dalla sicurezza – aggiunge Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo – la nostra Associazione è riuscita a creare un evento di presentazione della nuova iniziativa editoriale in uno degli angoli più suggestivi del territorio, con la presenza del pubblico e con un concerto dal vivo insieme a degli ospiti di alto profilo. Un grazie doveroso, quindi, va a tutto lo staff che ha lavorato all’iniziativa, con la speranza che questo appuntamento possa fare da apripista per un rapido ritorno ad una normalità, seppure diversa da prima, in grado di produrre ricadute positive sulle nostre imprese e sulla qualità della nostra vita».




Nomine, Consiglio regionale: pubblicati 5 bandi

La Commissione consultiva per le Nomine del Consiglio regionale ha pubblicato 5 nuovi bandi per diverse nomine. In particolare, si tratta di individuare tutti i componenti del nuovo Comitati diritti umani (20 membri esperti in materie di diritti umani e civili, 2 consiglieri regionali cessati dal mandato).

Ci sono poi due sostituzioni da effettuare, una come Revisore dei conti in Atc centrale, l’altra come componente del Coresa (Consiglio regionale sanità e assistenza).

Le altre nomine a bando riguardano un componente dell’ente di gestione dei Sacri Monti, un revisore del collegio Convitto municipale di Trevisio (Casale Monferrato, Al), un componente Cda della fondazione Radici, un componente Cda fondazione Funivie Oropa e un componente del consiglio direttivo dell’associazione Abbonamento Musei.

Tutti i dettagli per i requisiti richiesti e le scadenze per la presentazione delle candidature sono stati pubblicati sul Bur e si possono trovare sul sito del Consiglio regionale cliccando qui




Il vicesindaco di Torino nominato rappresentante delle Province piemontesi  nell’Osservatorio regionale Rsa

Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino è stato nominato rappresentante delle province piemontesi in qualità di vicepresidente della Consulta delle Aree Vaste dell’Anci nel costituendo Osservatorio regionale Rsa.

Sin dalla metà di aprile, in piena emergenza Coronavirus, la Città metropolitana ha partecipato a una cabina di regia che ha coinvolto anche Prefettura di Torino, Regione Piemonte, i sindaci dei Comuni dove hanno sede le strutture Rsa, le Asl del territorio metropolitano, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali del settore per mettere a fuoco le criticità che le strutture hanno registrato, con particolare riferimento alla diffusione del contagio tra ospiti e operatori, carenza di personale, sui tamponi e sul reperimento dei presìdi di protezione individuale (guanti, mascherine, etc.).

Il clima, positivo e improntato alla massima collaborazione da parte di tutti, ha consentito all’Area funzionale dell’Unità di crisi regionale e alle Asl di mettere subito in campo le indispensabili azioni di supporto per affrontare le criticità emerse.

Dall’esperienza della cabina di regia (47 Comuni coinvolti e 70 tra residenze sanitarie assistenziali e residenze assistenziali flessibili) è nata l’idea di costituire un Osservatorio permanente regionale che è ora in fase di costituzione.

“Voglio ringraziare il Presidente della Consulta e i membri, che sono i presidenti delle Province, per la fiducia che mi hanno accordato” spiega il Vicesindaco metropolitano. “Durante l’emergenza abbiamo, come Città metropolitana, svolto un lavoro importantissimo e non facile di collegamento con il territorio per contrastare il Coronavirus nelle residenze sanitarie “è con soddisfazione che vediamo quell’esperienza diventare un Osservatorio permanente. L’emergenza non è finita e non abbassiamo la guardia”.