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Al via il Co-desig Summer Camp Cuneo

Ha preso avvio lo scorso 5 luglio il “Co-desig Summer Camp Cuneo”, rientrante nel progetto della Fondazione CRC “Crowdfunding 2020. Nuove risorse per dare fiducia al terzo settore”.

Si tratta di dieci mattinate dedicate al “co-design a impatto sociale”. Sessioni formative destinate a ragazzi e ragazze per imparare a immaginare e realizzare soluzioni innovative, stampabili in 3D, che rendano più accessibile Cuneo, le sue attività a persone con disabilità, agli anziani e a tutte le categorie fragili.

L’iniziativa è resa possibile grazie al contributo di Fondazione CRC, Confartigianato Cuneo, Rotary Club di Cuneo-Alpi del Mare, Pensare in Granda Scs-PingCn, oltre a tante donazioni pervenute da parte di privati sulla piattaforma di crowdfunding “Rete del Dono”.

Il progetto è realizzato sotto l’egida di “Hackability”, non-profit nata nel 2016, per far incontrare le competenze di designer, maker, artigiani digitali, con i bisogni (e l’inventiva) delle persone con disabilità e fare crescere, delle comunità che tramite la digital fabrication, la coprogettazione, l’uso di stampanti 3D e di schede open source, realizzino soluzioni nuove, personalizzate, in grado di soddisfare i bisogni delle persone con disabilità nella vita quotidiana.

«Per raggiungere questi obbiettivi, – commenta Alessandro Marcon, presidente di FabLab Cuneo e docente di queste sessioni – Hackability ha sviluppato una metodologia di co-design e open innovation che oltre a permettere di realizzare oggetti d’uso comune o complessi, soluzioni domotiche, presidi, nuovi servizi a basso costo e scalabili; usa il co-design come strumento per sviluppare inclusione sociale, nonchè come occasione di ricerca per produrre e organizzare casi studio che aumentino la conoscenza delle problematiche di accessibilità legate alla disabilità e all’aging».

FabLab Cuneo è il laboratorio di fabbricazione digitale “incubato” da Confartigianato Cuneo e facente parte della più ampia rete mondiale dei FabLab, aderente al circuito ufficiale della prestigiosa università MIT di Boston.




Re Learn è La Miglior Startup dell’Anno per CNA Piemonte

Il Piemonte ha scelto la Miglior Startup dell’Anno. La giuria regionale del Premio Cambiamenti di CNA ha consegnato i riconoscimenti a quattro nuove realtà imprenditoriali (fondate dopo il 2017) e ha nominato il suo portacolori per la finalissima nazionale del contest delle Startup che CNA Nazionale organizzerà a Roma il prossimo 19 novembre.

Alla Sala Auditorium del Polo del 900 di Torino il segretario regionale di CNA Piemonte Delio Zanzottera ha accolto i 15 finalisti del concorso lanciato nell’estate scorsa dalla Confederazione, i semifinalisti arrivati a un passo dalla sfida finale, il presidente regionale di CNA Giovani Imprenditori Andrea Valentini e il responsabile del Marketing di CNA Luca Iaia. Hanno aperto e chiuso i lavori gli assessori regionali Matteo Marnati (Ambiente, Energia, Innovazione, Ricerca) e Andrea Tronzano(Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese).

“Si tratta di un evento che ha come obiettivo quello di esaltare la creatività e la capacità di innovazione delle micro e piccole imprese, e questo concorso vuole premiare e sostenere le migliori start up che hanno saputo innovare prodotti e processi, oltre a promuovere e valorizzare il territorio piemontese – ha spiegato il presidente regionaleBruno Scanferla, aprendo i lavori -.

Il pensiero innovativo è infatti l’elemento fondamentale in questa epoca di radicale cambiamento delle attività produttive. È un’opportunità per tutte le startup di guardare al futuro e renderlo più vicino, il Premio vuole riconoscere il pensiero innovativo, valorizzarlo, incoraggiando in modo tangibile le neo imprese a perseverare nonostante le tante difficoltà che tutti giorni si incontrano, per fare tesoro della genialità e del talento in loro possesso.

Innovazione, sostenibilità ambientale, Inclusività e solidarietà sociale, sono le tre categorie considerate che verranno premiate nel corso della serata. Queste sono le sfide attuali promosse dal PNRR, le sfide decisive in quest’epoca di radicale cambiamento delle attività e del mercato.

A nostro parere, uno sviluppo generato solo dalla trasformazione tecnologica e che nel contempo non sia sostenibile ed inclusivo, non può essere vero sviluppo. Alle start up e a tutte le neo imprese auguro di cuore un futuro di successi e di grandi soddisfazioni, sappiate essere tenaci di fronte alle difficoltà e orgogliosi del vostro talento, e non smettete mai di sognare”.

Ospiti della serata anche Anna Siccardi (Rete del Dono), Maurizio Campia (Pharmercure – ultimo vincitore di Cambiamenti Piemonte) e il cantautore biellese Quanto(Matteo Buranello).

I numeri

Sono oltre 1000 le imprese che concorreranno al premio finale di 25 mila euro per la Miglior Startup dell’Anno di Premio Cambiamenti.

Il Piemonte con 58 imprese iscritte ha aumentato di oltre un terzo il numero di concorrenti rispetto all’ultima edizione, quella del 2019. 34 imprese, da cinque province (Torino, Alessandria, Cuneo, Verbania e Biella) sono passate al vaglio della giuria per il premio finale e il passaggio del turno. Torino è risultata la quarta provincia nella classifica nazionale per quantità di startup iscritte.

La giuria è stata composta da: Aleardo Benuzzi (CRU Unipol), Maria Grazia De Magistris (AIRC Piemonte), Rosanna Ventrella (Compagnia di San Paolo), SilviaCartotto (Giovane Imprenditrice CNA biellese), Mattia Puleo (Imprenditore CNA Cinema e dell’Audiovisivo).

I premi

Miglior Startup dell’Anno Re Learn (TORINO) 

https://www.premiocambiamenti.it/imprese/re-learn-srl/

Re Learn srl sviluppa soluzioni innovative volte al miglioramento del processo di gestione dei rifiuti. Il prodotto principale è Nando, un cestino intelligente in grado di differenziare automaticamente i rifiuti che vengono inseriti al suo interno grazie all’intelligenza artificiale. Nando è in grado differenziare automaticamente sia le macro categorie (Carta, Plastica, Vetro e Alluminio) che le micro categorie di rifiuti (Differenti colori del vetro, PET, HDPE, PVC, LDPE, PP, PS). I punti di forza di Nando sono la compattezza, la varietà di rifiuti che riesce a riconoscere, e la velocità di riconoscimento. Il modello di business pensato da Re Learn prevede sia la vendita di Nando che il suo utilizzo tramite abbonamento mensile a privati e società (B2B2A). Si aggiungono un servizio di consulenza ambientale volto a rendere le aziende Carbon Neutral, e la vendita dei dati che Nando colleziona.

Menzione Innovazione Digitale OrthoDigital (DOMODOSSOLA) 

https://www.premiocambiamenti.it/imprese/orthodigital-srl/

Il Progetto OrthoDigital mira a creare il primo prototipo, scalabile e replicabile, di FabLab Odontotecnico specificatamente dedicato al supporto dell’Odontoiatria pubblica infantile: un centro servizi che, attraverso una piattaforma tecnica, logistica, strumentale ed organizzativa, sia in grado di consentire alle ASL l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza odontoiatrici per l’età evolutiva nelle aree interne e montane del Paese, grazie ad un utilizzo combinato delle opportunità digitali.

Menzione Sostenibilità Ambientale Atelier Riforma (TORINO) 

https://www.premiocambiamenti.it/imprese/atelier-riforma/

Il settore moda è uno dei più inquinanti, a causa del suo modello lineare di produzione e consumo. Atelier Riforma mira a creare un sistema circolare, in cui nessun capo usato viene buttato, ma al contrario viene continuamente rimesso in circolazione, rigenerando il suo valore. A tal fine, stiamo sviluppando una tecnologia per permettere la digitalizzazione e catalogazione dei rifiuti tessili, collegata a una piattaforma marketplace B2B per incanalare quanti più capi usati possibile verso impieghi sostenibili.

Menzione Inclusività e Solidarietà WeGlad (TORINO) 

https://www.premiocambiamenti.it/imprese/essedarii-s-r-l-s-b-weglad/

We Glad è un Social Navigator che semplifica la mobilità e l’autonomia delle persone con difficoltà e disabilità motorie fornendo dati di accessibilità legati a strade, trasporti e locali, mettendo a disposizione una community di persone con difficoltà simili e volontari digitali, su cui si applica il gamified crowdsourcing.




Mobile Health (mHealth) e Covid-19, l’uso di dispositivi mobili per la medicina in caso di pandemia

Monitorare i pazienti Covid-19 e prevedere l’escalation dei sintomi con un intervento precoce grazie a un dispositivo indossabile che raccoglie dati e li trasmette ai sanitari. Si tratta di una possibilità concreta, come ha stabilito la ricerca condotta da un team internazionale di 60 scienziati coordinato dal Motion Analysis Laboratory dello Spaulding Rehabilitation Hospital di Boston.

Il Politecnico di Torino, unico istituto italiano che ha partecipato a questo studio, ha contribuito con il lavoro del professor Danilo Demarchi del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni.

Lo studio, intitolato “Can mHealth Technology Help Mitigate the Effects of the COVID 19 Pandemic?”, è stato pubblicato sull’ultimo numero dell’IEEE Open Journal of Engineering in Medicine and Biology.

Lo scopo dell’indagine è stato quello di analizzare le tecnologie del cosiddetto mHealth, cioè l’utilizzo di dispositivi mobili per la medicina, ed esplorare la loro applicazione per monitorare e mitigare gli effetti della pandemia da Covid-19. Il gruppo di lavoro ha identificato le tecnologie che potrebbero essere utilizzate in risposta alla diffusione del contagio da Covid-19 e che sarebbero probabilmente adatte a future pandemie.

Il professor Paolo Bonato, già studente magistrale e di Dottorato del Politecnico di Torino, ora Direttore dello Spaulding Motion Analysis Lab a Boston e docente presso la Harvard Medical School, è stato il coordinatore dello studio. “Essere in grado di attivare un gruppo eterogeneo di esperti con un focus così singolare testimonia l’impegno che l’intera comunità scientifica ha nell’affrontare questa pandemia. Il nostro obiettivo è ottenere rapidamente importanti scoperte per la comunità clinica, in modo da fornire interventi efficaci nella prevenzione e la cura di malattie”, ha affermato il professor Bonato.

Il contributo del professor Demarchi e di alcuni giovani ex studenti del Politecnico, Stefano Sapienza e Benito Pugliese, ora ricercatori presso la Harvard Medical School nel gruppo di Bonato, è stato principalmente nella sezione dello studio titolata “Remote Monitoring of Patients with COVID-19 and Frontline Healthcare Workers Using Mobile Health Technologies”.

“L’utilizzo delle tecnologie di Mobile Health è una delle frontiere più interessanti per le future applicazioni cliniche, soprattutto per il monitoraggio dell’evoluzione di malattie e per la relativa efficacia delle terapie”, commenta Demarchi: “Si aprono scenari interessantissimi per quella che viene chiamata Home Care, cioè la possibilità di trasferire il monitoraggio e le terapie direttamente a casa dei pazienti, i quali potranno essere seguiti con continuità e nella loro quotidianità. In particolare, un intelligente utilizzo di queste soluzioni permetterà di evitare i trasferimenti presso le strutture ospedaliere, riducendo così drasticamente i costi sanitari. Sarà inoltre possibile ridurre la congestione degli ospedali, verificatasi purtroppo durante la pandemia, ottimizzando così le risorse e diminuendo i contatti, sempre particolarmente critici durante le situazioni pandemiche”.

I dispositivi indossabili, propri dalla Mobile Health, offrono un’opportunità significativa per la raccolta dei dati. Possono essere utilizzati per monitorare i pazienti positivi al Covid-19 con sintomi lievi. A questi pazienti viene in genere imposta una auto-quarantena a casa o vengono sottoposti a monitoraggio presso centri di trattamento. Tuttavia, una parte di loro alla fine sperimenta un’esacerbazione, vale a dire l’improvvisa comparsa di sintomi gravi, e richiede il ricovero in ospedale. In questo contesto, la tecnologia mHealth consente la diagnosi precoce di tali esacerbazioni, permettendo ai medici di fornire gli interventi necessari in modo tempestivo.

Il documento prodotto dal gruppo di lavoro ha concluso che le applicazioni per smartphone che abilitano auto-segnalazioni, unitamente a sensori indossabili che consentono la raccolta di dati fisiologici, potrebbero essere utilizzate per monitorare non solo i pazienti, ma anche il personale clinico, rilevando i primi segni di un’epidemia nelle strutture sanitarie. La diagnosi precoce dei casi di Covid-19 potrebbe essere ottenuta basandosi su studi precedenti che hanno dimostrato che, utilizzando sensori indossabili per acquisire la frequenza cardiaca a riposo e la durata del sonno è possibile prevedere i tassi di malattia simil-influenzale, così come sono le tendenze epidemiche del Covid-19.




Fiera A&T 2021: nuova edizione e nuovo format tutto digitale

La quindicesima edizione della manifestazione dedicata a tecnologie, innovazione, affidabilità e competenze 4.0 prenderà il via il 10 febbraio proponendo un nuovo modello di evento. Per tre giorni i visitatori, accedendo a una piattaforma digitale fortemente innovativa e dinamica, che consentirà loro di interagire con facilità con tutti gli espositori, si troveranno in un mondo solo apparentemente virtuale: i tradizionali stand diventeranno suite digitali popolate da primarie aziende italiane e internazionali che presenteranno le ultime novità tecnologiche legate a Industria 4.0

Si potranno organizzare in modo mirato e senza dispersione di tempo gli incontri B2B con gli espositori e, accedendo allo spazio dedicato all’Agenzia ICE, anche con buyer esteri; sarà possibile partecipare ai virtual tour dentro le linee produttive delle imprese, assistere a convegni e workshop all’insegna del business networking, partecipare a eventi di alta formazione, essere sempre in contatto diretto con le imprese e i loro manager.

“PMI, industria e digitale, la sfida è adesso!” è il titolo della ricerca curata dall’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano e presentata in occasione del convegno di apertura, mercoledì 10, seguito da una tavola rotonda che vedrà coinvolti alcuni dei protagonisti dell’industria manifatturiera del nostro Paese.

Qualche anticipazione sui numeri che saranno presentati: la crisi pandemica ha portato a un aumento di interesse verso il digitale da parte delle piccole e medie imprese dell’industria, l’86% di queste prevede nel 2021 investimenti in innovazione. Si tratta però di approcci reattivi o tattici per rispondere a uno specifico bisogno, confinato dentro un asse temporale ridotto. Solo il 14% delle aziende manifatturiere italiane digitalizza in funzione di una maggiore competitività produttiva e per uno sviluppo della cultura aziendale.




“Merenda in maschera” la nuova iniziativa di Fablab e Confartigianato Cuneo per i piccoli di casa

Le scuole sono chiuse, non si può e non si deve uscire, e la pandemia da coronavirus in queste settimane ha sconvolto le abitudini quotidiane, costringendo le famiglie a nuovi ritmi, a nuove attività da organizzare per far passare il tempo ai bambini, senza che su di loro si riversi l’ansia della situazione.

A tenere occupati i piccoli di casa, unendo al gioco anche un chiaro intento didattico, ci ha pensato il Fablab, il laboratorio di fabbricazione digitale, “incubato” da Confartigianato Imprese Cuneo e aderente al circuito ufficiale della prestigiosa università MIT di Boston, con il progetto “Merenda in maschera” visibile sul canale Youtube.

Si tratta di una serie di appuntamenti, creati e registrati dagli stessi associati del laboratorio, durante i quali si invitano i piccoli a seguire un semplice tutorial con il supporto di materiali facilmente reperibili in casa, tenendoli così occupati nel realizzare idee creative che richiedono costruzione, colore e disegno.

«Da quando è iniziato il lockdown – spiega Alessandro Marcon, presidente di Fablab – nel nostro laboratorio abbiamo cominciato a riflettere su come potessimo essere utili alla comunità. Siamo partiti con la costruzione di visiere protettive che sono poi state distribuite alla Protezione Civile di Cuneo e Valgrana e alle Case di Riposo di Valdieri e Caramagna.

Inoltre, sull’esperienza dei laboratori tecnologici per gli studenti delle elementari e delle medie, già avviati con successo lo scorso anno in collaborazione con Confartigianato Cuneo, abbiamo pensato di creare un format di intrattenimento per i bambini fino ai dieci anni, che fosse strettamente legato alla manualità, e di diffonderlo sul nostro canale Youtube. Devo dire che l’idea nata collegialmente all’interno del Fablab ha riscosso grande disponibilità da parte di tutti i nostri associati a lavorare sul progetto.

Abbiamo già realizzato un primo episodio che riguarda il rendere più divertente l’utilizzo delle mascherine personalizzandole con decorazioni; stiamo sta ora per lanciare il secondo che riguarda invece la costruzione di meccanismi per mettere in moto una scultura di carta attraverso una semplice manovella».

«Il FABLAB rappresenta un valido esempio di quanto la nostra Associazione presti attenzione all’innovazione tecnologica. – sottolinea Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – È una strada obbligata per valorizzare l’artigianato di qualità, in un’ottica dinamica e competitiva. Dopo questa crisi epocale, bisognerà riaccendere i motori produttivi e le nuove tecnologie avranno un ruolo determinante nel disegnare il futuro del nostro comparto.

Ma tecnologia non vuol dire spegnere la creatività artigiana che ci contraddistingue. Ne sono testimonianza le iniziative didattiche che il Fablab sta programmando, innovative e calibrate sulle necessità del difficile momento».

Gli episodi di “Merenda in maschera” sono visibili sul canale Youtube




Piattaforma Covid, ogni giorno gestiti fino a 600mila accessi

Nei giorni scorsi su alcuni organi di stampa sono state riportate informazioni non corrette relative al funzionamento della Piattaforma Covid che il CSI Piemonte ha realizzato per la Regione Piemonte per contrastare la pandemia di coronavirus.

A questo proposito il Direttore Generale del CSI Piemonte Pietro Pacini ritiene opportuno fare le seguenti precisazioni.

“Abbiamo deciso di intervenire – spiega Pietro Pacini – per correggere alcune ricostruzioni scorrette e precisare alcuni punti che rafforzano la bontà della soluzione sviluppata per la Regione Piemonte per la gestione dell’emergenza COVID19”.

“La piattaforma Covid che gestiamo non ha fatto registrare interruzioni di servizio di alcun tipo nel recente periodo. Fatto salva una breve manutenzione programmata assolutamente normale e di routine dalle ore 19 alle ore 19.30 di sabato 17 ottobre, della quale abbiamo informato preventivamente tutti gli utenti del servizio”

“Affermare il contrario – prosegue Pacini – lede pertanto l’immagine non solo del CSI Piemonte, ma anche dei tanti colleghi che da febbraio scorso hanno lavorato e lavorano al servizio della sanità piemontese e dell’Unità di Crisi, senza limiti di orario, per sostenerli nella lotta alla pandemia attraverso una delle piattaforme più all’avanguardia che abbiamo in Italia in questo momento. Tanto efficace da essere stata recentemente pubblicata sul portale nazionale del software della PA italiana “Developers Italia” e messa a disposizione delle altre amministrazioni pubbliche”.

“Ricordo alcuni numeri che rendono bene l’idea di questa eccellenza tecnologica”, aggiunge Pacini. “Ogni giorno si registrano sulla piattaforma fino a 600mila accessi (oltre 50mila nelle ore di massimo traffico), con credenziali di accesso rilasciate a oltre 12mila utenti fra operatori delle aziende sanitarie e dei laboratori, medici di base e pediatri e sindaci piemontesi. Si prevede inoltre che solamente a ottobre si arriverà all’inserimento di oltre 250mila referti diagnostici”.

“Infine – conclude Pacini – è bene ricordare come la piattaforma Covid sia costantemente migliorata nelle proprie logiche di funzionamento e aggiornata con nuove soluzioni (scuole, tamponi veloci, …), e possa contare all’interno del CSI di un’organizzazione e di un gruppo di lavoro dedicato ed estremamente esperto, incaricato di tutti gli aspetti che garantiscono il corretto funzionamento della macchina: dagli sviluppi all’assistenza, dal data management al monitoraggio preventivo e alla diagnostica”.




Polito: Progetto We-transform, intelligenza artificiale e collettiva

L’incremento e la diffusione di nuovi servizi di trasporto attraverso l’automazione e le tecnologie ICT è un processo in costante accelerazione. Ma questa crescita ha un notevole impatto quantitativo e qualitativo sulla forza lavoro, ed è pertanto fondamentale per i decisori politici favorire l’adattamento delle competenze dei lavoratori in questa nuova era, colmando il divario di conoscenza in questo ambito di grande importanza.

A interrogarsi sull’impatto dell’automazione e della digitalizzazione sulla forza lavoro nel campo dei trasporti è WE-TRANSFORM, un progetto europeo iniziato nel dicembre 2020 grazie al lavoro della professoressa Cristina Pronello, docente di Trasporti al Politecnico di Torino, presso il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio – DIST. Il progetto coinvolge 34 partner provenienti da tutto il mondo e da diversi settori – istituzioni pubbliche, atenei, parti sociali, sindacati, imprese, multinazionali e comparto legale – per generare un’agenda delle politiche di settore basata sull’interazione tra intelligenza artificiale e intelligenza collettiva, sulla raccolta di informazioni e sulla loro elaborazione attraverso processi di machine learning e di discussione in gruppi di esperti di settore, di aziende, di associazioni di lavoratori e di cittadini.

Il consorzio alle spalle di WE-TRANSFORM si basa sul concetto di “living hub”, un organismo che mette insieme le competenze e le storie dei diversi stakeholders del settore, per facilitare uno scambio di valore improntato alla validazione di azioni concrete, che faranno parte in futuro di interventi dei decisori politici e delle imprese per aiutare i processi di reskilling e upskilling dei lavoratori, assorbendo in questo modo gli effetti dei processi di automazione, non da ultimo nell’ambito della mobilità e della logistica.

Il primo compito per affrontare le ripercussioni della digitalizzazione e dell’automazione nella catena dei trasporti è quello di riconoscere le loro molteplici sfaccettature. Questo richiede un approccio strutturato attraverso una consultazione inclusiva che incorpori le parti interessate esistenti e future. WE-TRANSFORM punta a promuovere temi collettivamente prioritari sul futuro dei posti di lavoro e delle condizioni di lavoro legati alla digitalizzazione e all’automazione del settore dei trasporti. Per raggiungere questo obiettivo, sarà creata una piattaforma collaborativa che produrrà conoscenze facilmente utilizzabili e condivisibili, per sostenere innovazioni durevoli ed efficaci che corrispondano alla realtà in evoluzione dei lavoratori.

WE-TRANSFORM creerà uno Stakeholder Forum, con diversi incontri previsti durante il progetto. Gli stakeholder di diverse regioni dell’Unione Europea saranno coinvolti attraverso i partner del consorzio. Il Forum e l’Advisory Board (consulente tecnico e di marketing del progetto) contribuiranno all’identificazione e al coinvolgimento degli stakeholder nelle attività del living hub transnazionale, consentendo un processo di apprendimento collaborativo tra i partecipanti. L’utilizzo di una varietà di tecniche aiuterà a raccogliere dati e a produrre conoscenza (ad esempio interviste, consultazioni pubbliche, attività di serious games). Dunque, le informazioni saranno analizzate per generare l’agenda improntata all’azione a disposizione dei decisori politici per effettuare le loro scelte.

Il progetto è stato assegnato nell’ambito del bando H2020-MG-2018-2019-2020 del programma “Horizon 2020”. Il consorzio, coordinato dal Politecnico di Torino, è composto da:

Union Internationale del Chemins de Fer (Francia), Mercedes-Benz (Germania), Hitachi Rail STS SpA, POLIS – Promotion of Operational Links with Integrated Services – Association Internationale (Belgio), Ferrovie dello Stato SpA, ERTICO ITS EUR (Belgio), VPF Valenciaport (Spagna), AustriaTech (Austria), Leonardo, TTI (Lettonia), Trainose (Grecia), FILT CGIL, FIT CISL, UIL Trasporti, EMT Valencia SA (Spagna), ATTIKO Metro AE (Grecia), CILT(UK) Polska (Polonia), LGI Consulting (Francia), BT Tampere (Finlandia), EF – Idryma Evgenidou (Grecia), VIRTECH OOD (Bulgaria), UAegean University (Grecia), Univerity of Surrey (Regno Unito), Institut VEDECOM (Francia), Univerity West Attika (Grecia), Mission Publiques (Francia), Fabrìque – Avvocati associati, Six Seconds (Stati Uniti), Advanis Inc. (Canada), Kyungil University Corea del Sud), Nagoya University (Giappone), UNLV – Board of Regents of Nevada System of Higher Education (Stati Uniti), KEOLIS (Francia).

Per partecipare, si prega di contattare Cristina Pronello (coordinatore del progetto, cristina.pronello@polito.it) o Manon Coyne (comunicazione, mcoyne@polisnetwork.eu).




Torino. On line il nuovo stradario interattivo

Il catasto metropolitano delle strade, un servizio rivolto a tutti i soggetti privati o pubblici che necessitano di reperire informazioni sulla viabilità provinciale, presente sul sito della Città metropolitana di Torino, ha una nuova veste, al passo con i più moderni strumenti web service di consultazione cartografica, come Google Maps e Bing Maps.

Con la release attuale, l’utente può interrogare lo stradario interattivo e verificare la collocazione di una strada e le progressive chilometriche o eseguire una ricerca per Comune.

Le prossime versioni, in uscita in rapida successione, consentiranno di avere informazioni sui Circoli di riferimento, sulle Zone omogenee e sui servizi responsabili della gestione della viabilità.

Nella sezione dedicata allo stradario inoltre sono possibili consultazioni cartografiche, download di immagini e file del territorio metropolitano o di porzioni di esso. Sono inoltre consultabili rappresentazioni tabellari dei dati viabili.

Obiettivo del nuovo format è la distribuzione di informazioni attinenti il patrimonio stradale della Città metropolitana di Torino.

L’Ente territoriale di area vasta infatti è da tempo impegnato nel digitalizzare i propri database, nel predisporre e distribuire un’informazione aderente alla realtà territoriale, cercando di garantire il più possibile l’aggiornamento in tempo reale delle informazioni .

Lo stradario interattivo è all’indirizzo:




I Fablab e Makerspace piemontesi si uniscono per supportare l’innovazione condivisa

In Piemonte negli ultimi dieci anni attorno a Fablab, makerspace e centri di competenza profit e no profit, si sono consolidate alcune delle più importanti esperienze di innovazione italiane ed europee, nella formazione, nel co-design, nell’uso delle low technology per le imprese, così come per il sociale.

Un sapere, spesso frammentato e poco conosciuto, che vuole uscire allo scoperto e dare un contributo alla crescita culturale ed economica della regione.

Per raggiungere questo obiettivo Fablab Torino, Fablab Cuneo, We Do Fablab (Novara-Omegna), Lab121 di Alessandria e Hackability hanno dato vita – per la prima volta in Italia con un’operazione “dal basso” – all’associazione MakPi – Making Piemonte al fine di coordinarsi e di proporsi a livello regionale e nazionale.

Obiettivi tutti condivisi dalle Camere di commercio piemontesi che oggi, mercoledì 4 maggio 2022, hanno firmato con MakPi, a Torino presso Palazzo Birago, un protocollo di collaborazione per lavorare a diffondere e disseminare buone pratiche riconducibili al tema della fabbricazione digitale e del design, promuovere le nuove professionalità nell’ambito della digital fabrication e realizzare ricerche, studi, mostre, workshop che possano favorire una sempre maggiore collaborazione tra imprese, maker e designer e sistema formativo.

Il Piemonte è ricco di importanti centri di competenza profit e no profit che hanno dimostrato negli anni una grande capacità nell’offrire variegati strumenti per formare all’innovazione tecnologica. Un accesso diretto al digitale e all’innovazione, per privati e microimprese, non sempre percorribile per le consuete strade e un modo per insegnare abilità basate sulla pratica e la fabbricazione digitale spesso non contemplate nei normali programmi formativi. In quest’ottica siamo felici di sottoscrivere oggi questo accordo, credendo che possa contribuire a mettere in campo competenze e professionalità utili alla crescita dei nostri territori e dei nostri sistemi imprenditoriali. Una rete virtuosa che si affianca e integra con i Pid – Punto impresa digitale: strutture di servizio localizzate presso le Camere di commercio dedicate alla diffusione della cultura e della pratica del digitale nelle micro piccole medie imprese di tutti i settori economici” commenta Paolo Bertolino, Segretario generale di Unioncamere Piemonte.

Commenta Carlo Boccazzi Varotto, chiamato a rappresentare MakPi in questi primi due anni: “Il Piemonte, in questo campo, è all’avanguardia: fablab e makerspace non sono più semplici laboratori, ma stanno diventando veri e propri centri di competenza, in grado di adattarsi rapidamente alle sollecitazioni di cittadini e imprese, di favorire processi di partecipazione e di co-progettare, di rendere alla portata di tutti i vantaggi delle tecnologie partendo dai bisogni reali espressi dal territorio”

 

L’ASSOCIAZIONE MAKPI SI PRESENTA

A testimoniare la vitalità di MakPi il calendario di iniziative che sostiene e promuove già a partire dai prossimi giorni è fittissimo: il Lab121 di Alessandria tra maggio e giugno riparte, dopo la pausa legata al lockdown, proponendo a cittadini e imprese, oltre ai corsi più “tradizionali”, un momento più di servizio dedicato al Personal Branding e al Social Marketing; il prossimo 6 maggio Hackability ha scelto di avviare, proprio in Piemonte e a Torino, l’InclusiveLab, un laboratorio dove studenti, caregiver, ricercatori potranno trovare le attrezzature e l’assistenza tecnica necessaria a prototipare soluzioni per l’autonomia di persone con disabilità e anziani. Uno spazio, totalmente gratuito e accessibile, dove progettare e realizzare oggetti d’uso comune come forchette, joystick, pettini, spazzolini pensati per chi ha problemi di presa, biciclette per i bambini con disabilità, impugnature per scrivere più comodamente, packaging accessibili ma anche oggetti più complessi per la riabilitazione e prodotti pensati per una società che invecchia.

Il 7 maggio il FablabTorino, che è stato il primo Fablab a nascere in Italia, chiama a raccolta maker da tutta Italia e non solo e festeggia il proprio decennale con incontri, dibattiti, workshop e Massimo Banzi, l’inventore della scheda Arduino, mentre il 14 maggio We Do Fablab inaugura a Omegna (VB) una nuova sede: un luogo del fare tecnologico e dell’artigianato digitale, rivolto a cittadini e imprese che integra dimensione laboratoriale con quella del coworking. Infine, il FablabCuneo inaugura a Savigliano: un nuovo spazio con una spiccata vocazione didattica focalizzata sulle discipline S.T.E.A.M. (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics) e una posizione centrale rispetto alla provincia Granda. Tante esperienze che, aggregate in MakPi, rappresentano il lavoro di centinaia di persone su tutto il territorio regionale.

IL SISTEMA DEI FABLAB PIEMONTESI SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE

Innovazione e sostenibilità sono le parole chiave degli eventi organizzati in collaborazione con MakPi da Unioncamere Piemonte, Camera di commercio di Cuneo e Regione Piemonte per presentare i casi di successo e gli strumenti sviluppati nell’ambito dei progetti transfrontalieri Italia-Francia Pitem CLIP Circuito e Piter AlpiMed Innov.

Mercoledì 11 e giovedì 12 maggio 2022, rispettivamente presso il Toolbox Coworking (via Agostino da Montefeltro 2 a Torino) che ospita sia Fablab Torino sia l’InclusiveLab di Hackability e il nuovo laboratorio saviglianese del Fablab Cuneo (via Molinasso, 18 a Savigliano), verranno presentati la piattaforma digitale Actif (che seguendo i principi dell’economia circolare supporta gli scambi di risorse, competenze e materiali tra aziende italiane e francesi) ed esempi virtuosi di economia circolare finanziati con il programma Interreg Alcotra, come il ripristino di strade con i detriti depositati presso la diga della Piastra di Entracque a seguito della tempesta Alex. In queste due tappe sarà possibile visitare le sedi dei Fablab e l’InclusiveLab di Hackability e registrarsi alla piattaforma transfrontaliera per l’economia circolare Actif.

 




Consiglio regionale: Video sportello, un nuovo servizio dell’Urp

Sempre vicini al cittadino, anche a distanza. Il Consiglio regionale ha attivato il video sportello, una nuova modalità per entrare in contatto con l’Ufficio relazioni con il pubblico senza spostarsi da casa, attraverso una videochiamata.

In pratica, a seguito di e-mail o di telefonata da parte del cittadino, l’operatore dell’Urp segnala questa possibilità di interazione e –  in caso di adesione – fornisce via mail il link alla stanza virtuale dove è possibile incontrarsi online. Un’opportunità in più per ottenere informazioni e assistenza dagli operatori dell’Urp guardandosi negli occhi, anche se da remoto. La videochiamata sarà registrata nel rispetto della normativa sulla privacy e, al termine, è prevista un’intervista anonima di gradimento del servizio.

Il video sportello è attivo a partire dal 1° febbraio nei seguenti giorni e orari: lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12 e martedì e giovedì dalle 14 alle 15.30. Il servizio può essere richiesto contattando l’Urp al numero verde 800 81 11 83, oppure allo 011/575744, 011/5757026 e,  in alternativa, scrivendo all’indirizzo e-mail

Dopo una fase sperimentale di tre mesi si valuterà l’efficacia del video sportello, con l’intenzione di renderlo un’opzione di contatto permanente con l’Urp, in aggiunta agli altri canali di comunicazione