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CCIAA Torino: chiusura degli uffici al pubblico

Alla luce delle disposizioni urgenti adottate dal Ministero della Salute di intesa con il Presidente della Regione Piemonte, si dispone l’immediata chiusura degli uffici al pubblico, sino al 29 febbraio.

 

Sarà invece garantita l’erogazione agli sportelli dei seguenti servizi:

 

– rilascio Carnet ATA e certificati d’origine

– registrazione brevetti

– rilascio certificati e visure del Registro imprese per partecipazioni a gare d’appalto (per altre esigenze utilizzare i servizi on line del sito www.registroimprese.it)

– vidimazione e bollatura dei registri di carico e scarico rifiuti e dei formulari per il trasporto rifiuti

– rilascio CNS e carte tachigrafiche in scadenza.

 

Tutti i servizi camerali in via telematica sono regolarmente garantiti.

 

 

 

 

 

 




Coronavirus, i dieci comandamenti da seguire

Dal Ministero della salute arrivano i dieci comandamenti da seguire per prevenire l’infezione da coronavirus (SARS-CoV-2)

 

1 – Lavati spesso le mani

Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi.Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%. Lavarsi le mani elimina il virus

2 – Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni acute

Mantieni almeno un metro di distanza dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso a distanza ravvicinata.

3 – Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani

Il virus si trasmette principalmente per via respiratoria, ma può entrare nel corpo anche attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non ben lavate. Le mani, infatti, possono venire a contatto con superfici contaminate dal virus e trasmetterlo al tuo corpo.

4 – Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci

Se hai un’infezione respiratoria acuta, evita contatti ravvicinati con le altre persone, tossisci all’interno del gomito o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossa una mascherina e lavati le mani. Se ti copri la bocca con le mani potresti contaminare oggetti o persone con cui vieni a contatto.

5 – Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico

Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Gli antibiotici non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il SARS-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche

6 – Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol

I disinfettanti chimici che possono uccidere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) sulle superfici includono disinfettanti a base di candeggina / cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio. Il tuo medico e il tuo farmacista sapranno consigliarti.

7 – Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo coronavirus, e presenti sintomi quali tosse o starnuti, o se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo coronavirus (viaggio recente in Cina e sintomi respiratori

8 – I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che le persone che ricevono pacchi dalla Cina non sono a rischio di contrarre il nuovo coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici. A tutt’oggi non abbiamo alcuna evidenza che oggetti, prodotti in Cina o altrove, possano trasmettere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).

9 – Contatta il numero verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni

l periodo di incubazione del nuovo coronavirus è compreso tra 1 e 14 giorni. Se sei tornato da un viaggio in Cina da meno di 14 giorni, o sei stato a contatto con persone tornate dalla Cina da meno di 14 giorni, e ti viene febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, stanchezza chiama il numero verde 1500 del Ministero della Salute per avere informazioni su cosa fare. Indossa una mascherina, se sei a contatto con altre persone, usa fazzoletti usa e getta e lavati bene le mani.

10 – Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus

Al momento, non ci sono prove che animali da compagnia come cani e gatti possano essere infettati dal virus. Tuttavia, è sempre bene lavarsi le mani con acqua e sapone dopo il contatto con gli animali da compagnia.

 




Coronavirus, scuole chiuse per una settimana in Piemonte

sono state sospese per una settimana le attività didattiche di tutte le scuole di ogni ordine e grado chiuse in Piemonte a causa dell’emergenza Coronavirus.

La decisione è stata presa nel corso del tavolo di sicurezza che si svolge nella sede della Protezione civile di Torino ed è arrivata dopo l’annuncio di stamattina delll’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, della chiusura delle università piemontesi.

Al vertice partecipano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la sindaca Chiara Appendino, il prefetto Claudio Palomba e i rappresentanti delle forze dell’ordine.




Coronavirus, la situazione in Piemonte: i casi ed i comportamenti da adottare

Di seguito i casi di Coronavirus cosi come riportato dal sito della Regione Piemonte

 

Sabato 22 febbraio

Ore 20. Gli altri casi tutti negativi. Sono risultati negativi al Coronavirus, dopo i test, i quindici casi di pazienti di diverse province piemontesi sottoposti ad accertamento.

Ore 19. I comportamenti da adottare, L’assessore alla Sanità ha sottolineato l’importanza di promuovere comportamenti virtuosi, raccomandando a chi manifesti sintomi di febbre e tosse e avesse avuto contatti con persone rientrate recentemente dalla Cina o con casi di sospetto contagio di chiamare il 1500 o 112 e attendere in casa le istruzioni. I servizi sanitari si faranno carico di valutare la situazione, caso per caso, anche a domicilio, garantendo le misure più appropriate.

Ore 18. Casi in via di accertamento. Sono una quindicina in Piemonte i casi di pazienti sottoposti ad accertamento per sospetto di Coronavirus. E’ quanto è stato comunicato dalla Sala operativa della Protezione civile in un incontro con il presidente della Regione.

Ore 17.50. Percorsi separati negli ospedali. Il presidente della Regione afferma che “negli ospedali stiamo predisponendo dei percorsi speciali separati per chi presenti una sintomatologia sospetta. Inoltre stiamo comprando delle attrezzature che ci permetteranno di dimezzare il tempo del responso, che passerà alle attuali sei ore a tre ore”.

Ore 17.40. Servizio tampone a domicilio. Il presidente della Regione annuncia che “l’Assessorato alla Sanità ha predisposto un servizio per fare il tampone a domicilio. Affollare i pronto soccorso degli ospedali sarebbe deleterio. Chiunque presenti sintomi sospetti o abbia il timore di avere avuto contatti a rischio è invitato a chiamare il numero 1500 o il 118 o il proprio medico di base. Le ambulanze arriveranno in tempi molto rapidi per eseguire il tampone a domicilio”.

Ore 17.30. Situazione sotto controllo. Il presidente della Regione ha dichiarato che “la situazione è totalmente sotto controllo. Le nostre strutture sono in grado di affrontarla. Nessun allarmismo, ma nervi saldi. Non c’è nessuna emergenza”.

Ore 17. Primo caso di positività in Piemonte. I test svolti dagli specialisti dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino riguardano un torinese di 40 anni che, come ha spiegato il presidente della Regione Piemonte, si è ammalato dopo essere entrato in contatto con il ceppo lombardo. L’uomo ha un po’ di febbre ma è in buono stato di salute e i suoi familiari sono sotto osservazione. È stato ricoverato all’ospedale Amedeo di Savoia. Sono state prese le misure precauzionali nei confronti dei famigliari e delle persone che in questi giorni sono state in contatto con lui, compresi gli operatori sanitari che gli hanno prestato assistenza.

Ore 16.50. Unità di coordinamento in Regione. La sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte sarà la sede dell’unità di coordinamento e resterà aperta h.24. Agirà prevalentemente sul fronte organizzativo, centralizzando le direzioni operative dei servizi che si stanno occupando di monitorare e gestire l’evolversi della crisi. Servirà a mettere in rete le unità operative delle varie Forze dell’Ordine eventualmente attivabili, a seconda delle necessità.

Venerdì 21 febbraio

Nel pomeriggio seduta straordinaria della task force regionale per fare il punto sulla situazione in Piemonte dopo i primi casi di contagio in Lombardia.

L’assessore regionale alla Sanità ha illustrato in tempo reale la nuova ordinanza emanata dal ministro della Salute, che prevede misure di isolamento obbligatorio da 40 giorni per i contatti stretti con un caso risultato positivo e dispone la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni, con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali. Alla riunione, presieduta dallo stesso assessore, hanno partecipato i direttori generali e sanitari delle aziende sanitarie, i responsabili del Seremi (Servizio di riferimento regionale di epidemiologìa per la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive) di Alessandria, i responsabili dei Servizi di Emergenza 118 e della Protezione civile del Piemonte.

Alle aziende sanitarie sono state ribadite le indicazioni dei protocolli internazionali e ministeriali riferite all’evolversi della situazione.

L’assessore ha rilevato come il Sistema sanitario piemontese stia agendo con la massima attenzione, assicurando il pieno rispetto dei protocolli sanitari appropriati alle diverse situazioni.

Sono risultati negativi i test effettuati su un paziente ricoverato nell’ospedale di Vercelli.




Approvate le norme di finanziamento per la Città della Salute di Novara

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la legge sulle norme di finanziamento della futura Città della Salute e della Scienza di Novara, con la quale si esaudisce una richiesta del Nucleo di valutazione del Ministero della Salute perché la Regione garantisca l’importo delle rate, ammontanti a 23 milioni, che l’azienda ospedaliera locale dovrà pagare ogni anno.

L’assessore alla Sanità ha voluto rivendicare di aver agito con prudenza e che il partenariato pubblico-privato costituisce l’unico strumento possibile per finanziare l’opera, in quanto la Regione non ha risorse per autofinanziarsi e, a causa di errori commessi nel passato, non ha più capacità di indebitarsi, anche se un mutuo sarebbe più conveniente, e il ricorso ai fondi Inail avrebbe richiesto un ulteriore rinvio. Grazie all’azione di efficientamento praticata dall’Assessorato, con il supporto della Cassa depositi e prestiti, si è provveduto a rivedere il piano economico-finanziario, ottenendo un primo risparmio di oltre 90 milioni di euro di interessi sui canoni di gestione, ai quali andranno probabilmente ad aggiungersi le ottimizzazioni che deriveranno dalla revisione del progetto, attraverso l’adattamento della struttura ai nuovi standard di edilizia sanitaria.

Ora la legge passerà al vaglio del Ministero per l’accoglimento definitivo, prima dell’avvio delle procedure della gara d’appalto.

La realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara prevede uno stanziamento statale di 95 milioni, più 5 milioni stanziati dalla Regione e 220 dai privati, per un totale di 320 milioni di euro.




Coronavirus, disponibile in Piemonte il test molecolare specifico

nel Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ASL Città di Torino, è disponibile il test molecolare specifico per il nuovo Coronavirus 2019-nCoV, eseguito secondo il protocollo Organizzazione Mondiale della Sanità del 17 gennaio 2020,  sotto la direzione del NIC (Centro Nazionale di riferimento) dell’Istituto Superiore di Sanità  e in collaborazione con l’Ospedale Spallanzani di Roma.

Si tratta di un test molecolare ad alta complessità, che richiede personale specializzato ed è eseguibile sui materiali provenienti dalle alte e basse vie respiratorie.

Fin dal primo giorno in cui è stata dichiarata l’emergenza, il Centro di riferimento regionale per la diagnostica di laboratorio delle infezioni emergenti dell’ospedale Amedeo di Savoia ha precauzionalmente attivato tutti i protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

“L’Assessorato regionale alla Sanità segue l’evolversi della situazione legata all’emergenza internazionale Coronavirus sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute (in contatto costante e quotidiano con la task-force istituita dal Ministero) e con il supporto operativo del Seremi, del sistema regionale del 118 e di tutte le Aziende sanitarie ed ospedaliere. Al momento non si segnalano casi di positività.” – dichiara l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi.




Al via la discussione su Città della Salute di Novara

Con la presentazione di oltre 40 emendamenti depositati dal M5s, è iniziata questa mattina in Aula la discussione della proposta di legge 62, “Norme relative al finanziamento del presidio ospedaliero Città della Salute di Novara, licenziato a maggioranza dalla Commissione Sanità il 27 gennaio scorso.

Il provvedimento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nasce da una richiesta del Nucleo di valutazione del Ministero per far sì che la Regione garantisca l’importo delle rate che l’Azienda ospedaliera universitaria novarese dovrà pagare ogni anno. La consultazione di mercato condotta da Cassa depositi e prestiti per conto della Giunta definisce in linea di massima “soddisfacenti” le ipotesi contenute nel Piano economico finanziario 2016 per la realizzazione dell’opera.

Relatori in Aula i consiglieri Riccardo Lanzo (Lega) per la maggioranza e Domenico Rossi (Pd) e Sean Sacco (Pd) per le minoranze.

Lanzo (Lega) ha sottolineato che “si tratta di un importante passo avanti per un progetto di cui si parla da oltre un decennio. È giunto il momento che il Piemonte cambi velocità e la Città della Salute di Novara rappresenta il primo atto importante realizzato da questa amministrazione, insieme a Torino, per attrarre nuove presenze, nuove professionalità e nuovi progetti di ricerca realizzati in sinergia con l’Università e i centri di ricerca”.

Per Rossi (Pd), che è anche primo firmatario di due ordini del giorno collegati al provvedimento, “la consultazione della Cassa depositi e prestiti conferma che quanto operato dalla precedente Giunta era corretto e nell’interesse dei piemontesi. Il partenariato pubblico-privato era l’unica scelta percorribile per non perdere il finanziamento statale e se si fosse deciso di ricorrere all’Inail i tempi di realizzazione dell’opera si sarebbero allungati a dismisura”.

Sacco (M5s) ha annunciato la presentazione di oltre quaranta emendamenti, “legati soprattutto alle perplessità sul tipo di finanziamento scelto, che prevede un forte intervento da parte dei privati. Si sarebbe potuto ricorrere all’Inail risparmiando almeno 200 milioni di euro, come hanno fatto l’Ospedale di Arma di Taggia e il Policlinico di Padova. Sulla consultazione di Cassa depositi e prestiti il giudizio espresso è ‘soddisfacente’, non ‘ottimale’, e inquieta il fatto che la legge non specifichi il numero di rate ma solo l’ammontare”.

Il dibattito generale è stato aperto dal capogruppo della Lega Alberto Preioni, intervenuto con il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco e il consigliere Federico Perugini, che hanno sottolineato “l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato” e la necessità di pensare, “oltre alle doverose valutazioni economiche, ai pazienti che necessitano di cure e di servizi”.

Per il M5s sono intervenuti Francesca Frediani, Giorgio Bertola, Ivano Martinetti e Sarah Disabato, evidenziando che “più della velocità, in decisioni delicate come il finanziamento di un ospedale, conta l’approfondimento”. Più che sapere chi ha preso le decisioni, hanno aggiunto, “vorremmo sapere chi se ne addosserà il peso: non condividiamo il metodo di finanziamento del nuovo ospedale, che avrà pesanti conseguenze per le tasche dei cittadini”.

Per il Pd sono intervenuti Sergio Chiamparino, Maurizio Marello, Domenico Ravetti e Raffaele Gallo, che hanno evidenziato come “sia la Città della Salute e della Scienza di Novara sia il Parco della Salute di Torino siano decisioni risalenti alla Giunta precedente” sottolineando “l’urgenza d’investire sulle strutture ospedaliere piemontesi, obsolete dal punto di vista edilizio e logistico” e ribadendo la necessità di un nuovo Piano di edilizia sanitaria regionale.

Per Fi Carlo Riva Vercellotti ha espresso il sostegno del proprio gruppo al provvedimento, “per la creazione di un luogo di cura all’avanguardia che sarà in grado di contribuire a contenere la mobilità passiva dei pazienti verso la Lombardia”.

Il capogruppo di Luv Marco Grimaldi ha espresso “molti dubbi sul partenariato pubblico-privato” auspicando, in un momento in cui il costo del denaro è basso, l’impegno della pubblica amministrazione nel richiedere finanziamenti o nel ricorrere ai Fondi strutturali europei.

L’assessore Icardi ha replicato ripercorrendo l’iter della vicenda legata alla realizzazione della struttura, ribadendo che l’unica forma di finanziamento possibile è il partenariato pubblico-privato e sottolineando che la Giunta “non ha perso tempo e ha agito con la diligenza del buon padre di famiglia, dal momento che rimodulando l’importo delle rate come suggerito da Cassa depositi e prestiti, la Regione risparmierà tra i 90 e i 100 milioni di euro d’interessi.




Coronavirus: dal Seremi le indicazioni per le Asl piemontesi

Lo scorso 22 gennaio le Direzioni generali e direzioni sanitarie di Aso e Asl e i dipartimenti di Prevenzione delle Asl del Piemonte hanno ricevuto dal Seremi, (Il servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive), le indicazioni del Ministero per limitare il rischio di introduzione dell’infezione attraverso casi importati.

Lo ha comunicato, tramite una nota scritta, nell’ambito dei question time, l’assessore alla salute Luigi Icardi, oggi a Roma proprio per partecipare, in qualità di coordinatore nazionale della Commissione salute, al tavolo sull’emergenza coronavirus, convocato dal  ministro della Salute Roberto Speranza.

“Le indicazioni ministeriali riguardano in particolare: la definizione di caso e le modalità di segnalazione al sistema di sorveglianza regionale e nazionale; le misure di biosicurezza da adottare nelle strutture cliniche e in caso di isolamento domiciliare del paziente; le procedure e i materiali per la protezione individuale degli operatori sanitari e disinfezione e protocolli specifici per diagnosi di laboratorio.

Come noto – specifica Icardi nella nota in risposta all’interrogazione della consigliera e vicecapogruppo di Forza Italia Alessandra Biletta  – nella nostra regione non sono presenti aeroporti con voli intercontinentali. Al momento l’Usmaf (Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera) ha provveduto ad affiggere materiale informativo nell’aeroporto per i viaggiatori internazionali come da indicazioni ministeriali, in attesa di nuove disposizioni”.

“Quanto comunicato dall’assessore alla Sanità rassicura – ha affermato la consigliera Biletta –  L’assessore ha assicurato che le indicazioni inviate dal ministero verranno aggiornate puntualmente in tutti i nostri presidi sanitari regionali e ha puntualizzato che gli aeroporti piemontesi non corrono rischi diretti visto che non sono scali intercontinentali”.

Durante la sessione del question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Diego Sarno (Pd) sulla crisi PMI e del Microcommercio; di Raffaele Gallo (Pd) sulla carenza del servizi di medici di base; di Silvio Magliano (Moderati) sull’ospedale Oftalmico; di Francesca Frediani (M5S) sugli investimenti green in Piemonte; di Sean Sacco (M5S) sui contratti d servizio del gestore ferroviario; di Paolo Bongioanni (FdI) sulla presenza del lupo nelle valli piemontesi; di Marco Grimaldi (Luv) sulle discriminazioni nelle assegnazioni degli alloggi di edilizia sociale e di Sarah Disabato (M5S) sull’emergenza medici di base.




Parte il progetto “Adotta un medico”, finanziate 50 borse di studio

La carenza di medici è il principale problema che la sanità, non solo piemontese, si trova ad affrontare, risultato di anni di mancata programmazione nazionale.

La Regione, consapevole dell’urgenza del problema, ha deciso di finanziare con risorse proprie 15 borse di studio aggiuntive per i medici specializzandi e di coinvolgere le Fondazioni del territorio, con il progetto “Adotta un medico”, con l’auspicio che finanzieranno ulteriori 35 borse di studio.

Come annunciato fin dai primi giorni dal nostro insediamento, si tratta di un atto fondamentale per garantire la continuità del servizio sanitario nazionale, che oggi si trova ad affrontare carenze di organico drammatiche che mettono a rischio l’attività di interi reparti e strutture” – hanno detto il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi.

Erano presenti il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, professor Avanzi e il professor Albera per l’Università di Torino.

Sono felice che anche il mondo dell’Università definisca questa iniziativa “straordinaria”. La Regione Piemonte inizia il programma per risolvere il problema della carenza dei medici e lo fa in un modo molto semplice: con le risorse dei piemontesi e con l’aiuto delle fondazioni e dei privati pagheremo le specializzazioni dei medici che vengono a studiare in Piemonte, vincolandoli a svolgere poi per cinque anni il servizio della loro attività medica sul nostro territorio. In questo modo riusciremo ad avere nell’arco di qualche anno una iniezione di medici giovani, freschi e preparati, che vinceranno il concorso nazionale e quindi saranno anche bravi, e che presteranno il loro servizio negli ospedali del Piemonte. Ringrazio tutte le Fondazioni che hanno già cominciato a sostenere questo progetto” – ha detto il Presidente Cirio.

I vincoli del bilancio approvato dalla Giunta precedente ci consentono di aggiungere solo 5 borse di studio rispetto alle dieci già finanziate. Contiamo con il prossimo bilancio di integrare ulteriormente il numero, viste le necessità di incremento. Il precedente governo ha finanziato 511 contratti, 129 in più rispetto ai 382 dell’anno accademico 2017-2018. Ad oggi i contratti totali assegnati (statali + aggiuntivi regionali) per l’anno accademico 2018-2019 sono 531, mentre il fabbisogno per l’anno accademico 2019-2020 è di 672, con un differenziale di 141 contratti. Dunque, ci sono gli spazi per incrementare” – ha detto l’assessore Icardi.

La Giunta ha approvato gli schemi di convenzione con le Università di Torino e del Piemonte Orientale, con i quali la Regione finanzia- con 1.920.000 euro- 15 contratti di formazione medico specialistica aggiuntivi a decorrere dall’anno accademico 2018/19 e per tutti i cinque anni del ciclo formativo.

I 15 contratti finanziati direttamente dalla Regione riguardano Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva e del dolore (2 Torino e 1 Piemonte orientale), Medicina d’emergenza-urgenza (2 Torino e 2 Piemonte orientale), 4 Ortopedia e Traumatologia (tutti ai Torino) e 4 Pediatria (2 Torino e 2 Piemonte orientale).

I requisiti previsti per accedere ai contratti aggiuntivi per i medici specializzandi sono:

  • iscrizione ad uno degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri del Piemonte alla data di sottoscrizione del contratto di formazione medico specialistica;
  • residenza in Piemonte per almeno cinque anni negli ultimi 12 anni antecedenti la data di scadenza del bando di concorso per l’accesso alle Scuole di specializzazione;
  • sottoscrizione dell’impegno dello specializzando, prima dell’immatricolazione alla Scuola, a prestare 5 anni di lavoro effettivo, a decorrere dalla data di conseguimento del diploma di specialità o dalla data di prima assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso un’azienda sanitaria del Piemonte.

Nel caso in cui il medico specializzando che ha fruito del contratto aggiuntivo finanziato non rispetti l’impegno di lavorare nelle strutture del servizio sanitario piemontese, la Regione chiederà al medico stesso di “restituire” le somme percepite.

Il primo soggetto privato che ha risposto alla chiamata della Regione è stata la Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra che nel corso di un evento benefico lo scorso mese di novembre ha raccolto la somma di 154.000 euro.

Altre Fondazioni (Cassa di Risparmio di Torino, Cassa di Risparmio di Cuneo, Cassa di Risparmio di Vercelli, Compagnia di San Paolo) hanno già manifestato il loro interesse alla proposta della Regione.




Borse di studio sanità, l’assessore Luigi Icardi: “Diciamo no alle provocazioni di PD e M5S”

Quello che abbiamo bocciato oggi in Consiglio regionale non è che un maldestro e pretestuoso tentativo di Pd e M5S di intestarsi un grande risultato della nostra Amministrazione, che in pochi mesi di attività è riuscita ad ottenere dal Ministero 129 borse di studio in più rispetto all’anno scorso, più le 15 finanziate quest’anno direttamente dalla Regione e le nuove 35 dai privati.

In totale 169 borse in più rispetto allo scorso anno: un record, un risultato mai visto prima che continueremo ad incrementare fino a raggiungere il fabbisogno del Piemonte.

Il Pd che oggi voleva sollecitarci ad aumentare le borse di studio, negli ultimi cinque anni di legislatura era riuscito a metterne in piedi appena 10. Se poi il Pd vuole scaricare la colpa sulla Giunta Cota, allora sarebbe il caso che ci parlasse della Giunta Bresso.

La Sanità piemontese non ha bisogno di queste sterili polemiche, sarebbe ora che almeno la Salute rimanesse fuori dalle strumentalizzazioni.

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, sulle polemiche dei consiglieri regionali Pd Domenico Ravetti e Domenico Rossi, dopo la bocciatura degli odg di Pd e M5S oggi in Consiglio regionale.