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CCIAA Torino: chiusura degli uffici al pubblico

Alla luce delle disposizioni urgenti adottate dal Ministero della Salute di intesa con il Presidente della Regione Piemonte, si dispone l’immediata chiusura degli uffici al pubblico, sino al 29 febbraio.

 

Sarà invece garantita l’erogazione agli sportelli dei seguenti servizi:

 

– rilascio Carnet ATA e certificati d’origine

– registrazione brevetti

– rilascio certificati e visure del Registro imprese per partecipazioni a gare d’appalto (per altre esigenze utilizzare i servizi on line del sito www.registroimprese.it)

– vidimazione e bollatura dei registri di carico e scarico rifiuti e dei formulari per il trasporto rifiuti

– rilascio CNS e carte tachigrafiche in scadenza.

 

Tutti i servizi camerali in via telematica sono regolarmente garantiti.

 

 

 

 

 

 




Coronavirus, bollettino della Regione Piemonte

Nel pomeriggio di ieri, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato la guarigione virologica di altri quattro pazienti contagiati dal “coronavirus covid19”.

Si tratta di un nucleo famigliare del Novarese e di un uomo del Torinese.

Le persone guarite sono in totale 14, di cui 4 dell’Astigiano, 1 del Cuneese, 2 del Novarese, 5 del Torinese, 1 del Vercellese e 1 residente fuori regione.

DICIASSETTE DECESSI

Sono 17 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 4 in provincia di Torino, 3 nel Biellese, 1 nell’Astigiano, 4 nell’Alessandrino, 1 nel Vercellese, 3 nel Novarese e 1 nel Verbano-Cusio-Ossola.

Il totale complessivo è ora di 300 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 86 ad Alessandria, 11 ad Asti, 31 a Biella, 20 a Cuneo, 43 a Novara, 70 a Torino, 16 a Vercelli, 18 nel Verbano-Cusio-Ossola, 5 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Sono 4.541 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 810 in provincia di Alessandria, 191 in provincia di Asti, 244 in provincia di Biella, 327 in provincia di Cuneo, 399 in provincia di Novara, 2.018 in provincia di Torino, 245 in provincia di Vercelli, 171 nel Verbano-Cusio-Ossola, 48 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti  88 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 330, in altri reparti 2.071.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 12.869, di cui 7.729 risultati negativi.

In isolamento domiciliare  ci sono 1.826 persone.

SPERIMENTAZIONE AVIGAN

La Direzione Sanità della Regione Piemonte ha invitato le Aziende sanitarie a manifestare la propria disponibilità alla sperimentazione del farmaco Avigan, secondo le indicazioni che verranno emanate domani dall’Agenzia italiana per il farmaco, in modo da favorire il coordinamento delle attività e il dialogo con le autorità nazionali.

TEST NEI LABORATORI PRIVATI

I laboratori privati dotati delle necessarie tecnologie, da domani potranno effettuare esami sui pazienti Covid-19 individuati dalla Regione Piemonte. Sono allo studio le modalità per consentire l’effettuazione del tampone al domicilio del paziente.

Il numero degli esami svolti verrà così essere ulteriormente incrementato.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

L’Unità di Crisi della Regione ha finora distribuito alle Aziende sanitarie piemontesi i seguenti dispositivi di protezione: 800.000 mascherine chirurgiche, 130.000 mascherine FFP2, 7.000 mascherine FFP3, 200.000 guanti monouso, 20.000 camici protettivi, 100 pompe siringa, 19 videolaringoscopi (su 55 acquistati), 10.000 occhiali di protezione, 30.000 cuffie, 50.000 calzari.

Sono stati acquistati 5.000 sistemi di respirazione (caschi CPAP).

BOLLETTINO DEI CONTAGI ALLE ORE 18.30 del 22 marzo 2020




Nuove competenze nell’unità di crisi della Regione

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha affidato a Paolo Vineis, 69 anni, originario di Alba, epidemiologo di fama internazionale e attualmente professore al Centre for Environment and Health School of Public Health dell’Imperial College di Londra, la responsabilità della nuova Area di programmazione epidemiologica a supporto alla Pianificazione strategica.

A renderlo noto il commissario straordinario Vincenzo Coccolo e l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, che hanno condiviso la scelta di allargare il novero delle competenze necessarie a gestire la nuova fase dell’emergenza.

Come osserva Icardi, “l’epidemia sta uscendo dalla prima fase emergenziale e occorre ordinare l’esperienza di questi mesi in funzione delle scelte che andranno compiute per l’immediato futuro, anche in vista del ritorno di possibili focolai di infezione, potenziando gli strumenti della pianificazione strategica. Oltre ai superconsulenti di Ferruccio Fazio per la riorganizzazione della sanità territoriale, l’Unità di Crisi ha inteso arricchirsi di nuove, qualificatissime competenze professionali che faranno squadra con il Comitato tecnico-scientifico nella gestione strategica dell’emergenza sanitaria”.

L’organigramma dell’Unità di Crisi comprende altre novità: il coordinamento regionale dell’Area di psichiatria, rappresentato dal direttore di psichiatria dell’Asl To4 Massimo Rosa; il coordinamento regionale dell’Area di psicologia, affidato al presidente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, Giancarlo Marenco; l’affidamento a Elide Azzan, direttore sanitario dell’Asl di Novara, del coordinamento della nuova area di collegamento con il Dipartimento di Emergenza 118, che di fatto sostituirà l’area di Maxiemergenza guidata da Mario Raviolo.




Sono 31.336 (+14 rispetto a ieri) le persone positive al Covid19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 24.548 (+74 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2938 (+6) Alessandria, 1436 (+15) Asti, 816 (+1) Biella, 2305 (+13) Cuneo, 2215 (+0) Novara, 12.706 (+37) Torino, 1040 (+12) Vercelli, 936 (+7) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 156 (+2) provenienti da altre regioni. Altri 1.208 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 5 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 al momento registrato nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4085 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 674 Alessandria, 255 Asti, 208 Biella, 394 Cuneo, 364 Novara, 1.800 Torino, 219 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 39 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 31.336 (+14 rispetto a ieri, di cui 11 asintomatiche; delle 14: 6 screening, 5 contatti di caso, 3 con indagine in corso) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4063 Alessandria, 1874 Asti, 1046 Biella, 2860 Cuneo, 2791 Novara, 15.882 Torino, 1322 Vercelli, 1138 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 262 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 98 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 12 (+0 rispetto a ieri), i ricoverati non in terapia intensiva sono 305 (+2 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 1178. I tamponi diagnostici finora processati sono 410.813, di cui 225.713 risultati negativi.




Le persone positive al Covid19 sono 26.910 (+29 rispetto a ieri)

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.910 (+29 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3370 (+0) Alessandria, 1610 (+0) Asti, 848 (+0) Biella, 2570 (+3) Cuneo, 2.405 (+4) Novara, 13.788 (+13) Torino, 1150 (+8) Vercelli, 986 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 183 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 439 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I decessi sono 4149. Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, nessuno oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è quindi di 4149 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 399 Cuneo, 374 Novara, 1836 Torino, 223 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

La situazione dei contagi. Sono 33.146 (+82 rispetto a ieri, di cui 60 asintomatici; dei 75: 29 screening, 43 contatti di caso, 10 con indagine in corso; quelli importati sono 24 su 82) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4192 Alessandria, 1924 Asti, 1082 Biella, 3151 Cuneo, 3048 Novara, 16.517 Torino, 1574 Vercelli, 1185 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 286 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 187 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 7 (come ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 110 (+18 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 1531. I tamponi diagnostici finora processati sono 605.811 di cui 339.064 risultati negativi.




In Piemonte vaccinate oltre 500mila persone contro l’influenza

Sono più di cinquecentomila le persone che fino a oggi, in Piemonte, si sono vaccinate contro l’influenza stagionale: (423.269 soggetti hanno più di 65 anni e 115.971 hanno tra i 6 mesi e i 64 anni di età). Sono solo alcuni dati riferiti, oggi nell’ambito dei question time, dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi in risposta all’interrogazione del consigliere Pd Domenico Rossi, che ha chiesto chiarezza rispetto a vaccini influenzali a disposizione di cittadini a rischio e non, nonché circa le modalità di distribuzione delle dosi sul territorio.

Il Piemonte – specifica l’assessore Icardi – si è aggiudicato una fornitura pari a un milione e cento mila dosi,aumentabili del 20 per cento, decisamente superiore rispetto alle 713.000 dosi circa, somministrate durante la scorsa campagna di vaccinazione 2019.

La campagna vaccinazioni, avviata lo scorso 26 ottobre, ha previsto una prima tranche di  400 mila dosi e poi altre quattro forniture per un totale di  700 mila dosi. Di queste, 683.500 sono state consegnate già ai medici, 16.500  sono ancora presso i magazzini in attesa della distribuzione alle farmacie. A queste devono essere aggiunte circa 78.000 dosi destinate alle ASL e alle Aziende Ospedaliere per la vaccinazione di operatori sanitari, ospiti di RSA e in alcuni casi cittadini e bambini a rischio.  Non è prassi – ha specificato in conclusione l’assessore – che la Regione rifornisca le farmacie, che abitualmente invece acquistano le dosi dei vaccini per proprio conto e poi le vendono ai cittadini.  In un momento delicato come quello attuale, si è però voluto però fornire un aiuto supplementare e se ci sarà modo di implementare questo 1,5% destinato alle farmacie, come deciso dalla cabina di regia nazionale, lo faremo”.

“La risposta dell’assessore – replica il consigliere del partito democratico Domenico Rossi –  tende a rassicurare per quanto riguarda i cosiddetti soggetti a rischio per cui, con 1,1 milioni di dosi ordinate di cui 683 mila già distribuite ai medici, la somministrazione dovrebbe essere assicurata. Non si dia però nulla per scontato, perché nella situazione sanitaria in cui siamo non ci sono margini di errore: si lavori per migliorare la distribuzione e la calendarizzazione delle vaccinazioni, due aspetti su cui medici, farmacie e cittadini continuano a segnalare problemi. Diverso il discorso per chi non rientra nelle categorie a rischio: infatti, la Regione metterà a disposizione sul mercato libero, distribuendole alle farmacie, solo 16.500 fiale monodose. Una goccia nel mare. Considerato che le farmacie non riescono a trovare altre dosi sul mercato significa che, oggi, i cittadini non a rischio non sono nella condizione di vaccinarsi per l’influenza”.

Durante i question time di oggi è stata data risposta anche alle interrogazioni di Francesca Frediani (M5S) sul Livello di contagio nelle scuole della Regione Piemonte; di Raffaele Gallo (Pd) sul Piano di garanzia sanitaria per i disabili minori, con particolare riferimento a quelli affetti da ipoacusia infantile, che prescinda dall’emergenza covid-19 e assicuri loro ogni tipo di continuità terapeutica; di Marco Grimaldi (Luv) sulle problematiche relative all’area sanitaria Covid a Torino Esposizioni; di Silvio Magliano sulla tutela di tutti i pazienti affetti da gravi forme di malattie croniche durante la gestione emergenza Covid.




Vaccinazioni: da oggi 15 marzo preadesioni per ultra70enni, estremamente vulnerabili

Inizieranno oggi lunedì 15 marzo alcune nuove fasi del piano vaccinale della Regione Piemonte.

Over70

Chi ha tra 70 e 79 anni (nati nel 1951 compresi) potrà esprimere la preadesione alla vaccinazione sul portale

La richiesta arriverà in modo automatico al medico di famiglia, che si accorderà con l’assistito per fissare la data della vaccinazione ed eseguirla con il vaccino AstraZeneca nel suo ambulatorio, oppure in un ambulatorio di medicina di gruppo o in uno messo a disposizione dall’azienda sanitaria del territorio.

In Piemonte la fascia 70-79 anni comprende 480.000 cittadini, 17.000 dei quali già vaccinati in quanto ospiti di una Rsa.

Persone estremamente vulnerabili

L’adesione va espressa direttamente al proprio medico di famiglia. L’Asl di appartenenza provvederà alla convocazione con una lettera o un sms che indicherà la data e il luogo della vaccinazione, che sarà eseguita presso il più vicino di uno degli oltre 130 punti vaccinali allestiti in Piemonte. Per la somministrazione verranno usati i vaccini Pzifer e Moderna.

Rientrano in questa condizione coloro che sono affetti da una delle patologie indicate dal piano nazionale (per quelle con l’asterisco * è prevista la vaccinazione contestuale anche dei conviventi):
– fibrosi polmonare idiopatica;
– altre malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia;
– scompenso cardiaco in classe avanzata (III-IV NYHA);
– pazienti post shock cardiogeno;
– sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone;
– sclerosi multipla;
– distrofia muscolare;
– paralisi cerebrali infantili;
– pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive*;
– miastenia gravis;
– patologie neurologiche disimmuni;
– soggetti con diabete di tipo 1;
– soggetti con diabete di tipo 2 che necessitano di almeno 2 farmaci per il diabete o che hanno sviluppato complicanze;
– soggetti con morbo di Addison;
– soggetti con panipopituitarismo;
– pazienti affetti da fibrosi cistica, da considerare per definizione ad alta fragilità per le implicazioni respiratorie tipiche della patologia di base;
– pazienti sottoposti a trattamento dialitico cronico;
– pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza *;
– pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico *;
– pazienti con diagnosi di cirrosi epatica;
– evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto;
– persone che hanno subito uno “stroke” nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3;
– pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione;
– pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure *;
– pazienti affetti da talassemia, anemia a cellule falciformi;
– tutti i pazienti con sindrome di Down in ragione della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie congenite;
– pazienti in lista d’attesa o trapiantati di organo solido *;
– pazienti in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (CSE) dopo i 3 mesi e fino ad un anno, quando viene generalmente sospesa la terapia immunosoppressiva *;
– pazienti trapiantati di CSE anche dopo il primo anno, nel caso che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica, in terapia immunosoppressiva *;
– pazienti obesi con BMI maggiore di 35;
– pazienti con diagnosi di AIDS o con <200 CD4
Nel caso di minori che non possono essere immunizzati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia di età saranno vaccinati i genitori o i tutori/affidatari.

Disabili gravi

Il nuovo documento ministeriale stabilisce che, insieme agli “estremamente vulnerabili” vengano vaccinati con le stesse modalità anche i disabili gravi, così come definiti dalla legge 104/1992, art.3 (“Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”).

Prevista in questo caso l’immunizzazione di familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto.

Disabili

Il 16 marzo inizierà invece la vaccinazione degli oltre 6000 disabili presenti all’interno delle comunità residenziali e semiresidenziali del Piemonte.




Un super hub vaccinale in ogni Asl

“Quella di chiudere gli hub considerati in eccesso è stata una decisione presa seguendo una circolare del generale Figliolo, non una scelta della Regione Piemonte – ha puntualizzato l’assessore alla sanità Luigi Icardi, nel rispondere in aula alle interrogazioni dei consiglieri Domenico Rossi (Pd) e Marco Grimaldi (Luv) che hanno chiesto chiarimenti alla Giunta sulla strategia di gestione degli hub Covid19 per l’inoculazione della terza dose di vaccino.

“Il super afflusso degli ultimi giorni alle prenotazioni non era prevedibile – sottolinea Icardi – Per evitare che ci siano cittadini piemontesi cui rischi di scadere il green pass e per garantire la terza dose a tutti i soggetti nel rispetto delle priorità e degli obblighi nazionali, abbiamo previsto l’attivazione di super hub in ogni Asl per un minimo di 500 vaccinazioni al giorno; un maggior coinvolgimento dei medici di medicina generale; il potenziamento della rete di farmacie che effettuano i vaccini; la riattivazione dei centri vaccinali delle strutture sanitarie e socio-assistenziali accreditate  e autorizzate; la riattivazione degli hub privati e aziendali e degli open day per target specifici”. Dal primo dicembre – conclude Icardi – sarà garantita la vaccinazione con accesso diretto a tutte le categorie di soggetti per cui è previsto obbligo vaccinale come da ultimo decreto del Ministero della salute (personale del comparto sanitario e socio-assistenziale, personale scolastico docente e non docente, forze dell’ordine, comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico); a coloro a cui scade green pass nell’arco delle 72 ore e a chi desidera ricevere la prima dose”.

“Non ha senso chiudere delle strutture per poi riaprirle – ha detto Grimaldi – penso agli hub presso Lavazza, Basic Net, Reale Mutua e Valentino, chiusi nonostante l’aumento esponenziale di prenotazioni per il vaccino. Il Decreto legge del 26 novembre ha aumentato la platea dei soggetti obbligati alla vaccinazione, ecco perché ora la Giunta parla di attivazione di hub potenziati in ogni Asl, presso la rete delle farmacie e riattivazione di hub privati e aziendali. Ma c’era bisogno di smantellare tutto ciò che avevamo per poi fare marcia indietro? Nessun Commissario Figliuolo – ha concluso –  ha il potere di mettere i lucchetti ai nostri hub, né di paventare sanzioni penali per mancata chiusura. Perché non facciamo mai valere la nostra autonomia?”

“Per l’ennesima volta – aggiunge il consigliere Rossi – i problemi che si stanno verificando in queste settimane vengono attribuiti a scelte del Governo o del Commissario Figliuolo, mentre per le soluzioni si rimanda ai direttori delle Asl o al Dirmei. Che ruolo gioca in tutto questo la politica? Il governo regionale ha firmato una delega in bianco ai tecnici rinunciando del tutto alla gestione politica dell’emergenza. Un atteggiamento inaccettabile. La somministrazione della dose booster – conclude il vicepresidente della Commissione Sanità – è un passaggio fondamentale nel percorso di contrasto alla diffusione del virus e per la salvaguardia del maggior numero di cittadini: non possiamo permetterci che la macchina operativa si inceppi proprio ora”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle seguenti interrogazioni a risposta immediata di Daniele Valle (Pd) sui Servizi polimbulatorio ASL Rivoli; di Paolo Demarchi (Lega) sulla situazione variante di Demonte; di Silvio Magliano (moderati) sui gravi disservizi nel Trasporto di Studenti con Disabilità della Città di Torino e urgenza di intervento da parte della Regione nei confronti di 5T: si ritiene che questa Partecipata della Regione Piemonte e la sua governance siano adatte a gestire questo servizio?; di Raffaele Gallo (Pd) sul programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua): il progetto “RAC1” è confermato?; di Sarah Disabato (M5S) sull’attività del Consultorio familiare del distretto di Casale Monferrato.