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Inaugurato il primo Hub vaccinale di Confartigianato Imprese Cuneo

Aprire il primo Hub vaccinale di Confartigianato in provincia di Cuneo è un risultato importante che va a sottolineare la capacità della nostra Associazione di fare squadra e di centrare tempestivamente gli obiettivi prefissati per uscire dall’emergenza sanitaria.

Un grazie particolare va dunque alla nostra struttura, coordinata dal direttore Meineri, a Medart (Società di Medicina del Lavoro collegata a Confartigianato Cuneo) che ci ha supportati dal punto di vista tecnico, alle Istituzioni, all’ASL Cn1. Si tratta di un primo passo strategico a favore delle imprese e della loro sicurezza sul lavoro, al quale ne seguiranno a breve altri, affinchè si possa nel più breve tempo possibile porre un freno definitivo alla diffusione del Covid».

Questo in sintesi, l’intervento di Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo durante la conferenza stampa di apertura del nuovo Hub vaccinale inaugurato oggi (giovedì 3 giugno) nella sede provinciale dell’Associazione. Erano presenti: Luigi Genesio Icardi assessore regionale alla Sanità, Federico Borgna sindaco di Cuneo e presidente della Provincia, Paolo Demarchi consigliere regionale, Giorgio Felici vice presidente di Confartigianato Imprese Cuneo e presidente di Confartigianato Piemonte, Luca Serale assessore comunale alle Attività Produttive, Salvo Brugaletta direttore generale uscente ASL CN1, accompagnato dal suo successore Giuseppe Guerra, attualmente commissario straordinario per l’emergenza Covid.

Nel corso dell’incontro, moderato dal direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo Joseph Meineri, sono emersi alcuni dati significativi che vanno a sottolineare la “potenza di fuoco” delle vaccinazioni impostata nelle ultime settimane sul territorio cuneese.
«La campagna vaccinale – ha evidenziato l’assessore regionale Icardi – sta andando molto bene grazie alla collaborazione di tutti. Nella Granda siamo quasi al 50% di somministrazione della prima dose e i dati sui contagi e ricoveri sono in netto calo. Anche la mortalità sta diminuendo drasticamente. Speriamo che la quarta ondata, se ci sarà, sia meno incisiva».

All’insegna di un cauto ottimismo anche la dichiarazione del direttore generale Asl Cn1 Brugaletta. «La Regione ha messo in piedi una vera e propria macchina da guerra: ci siamo proposti di arrivare all’indennità di gregge entro agosto, ma è possibile che potremmo anticipare i tempi».

«Il nostro primo invito alla campagna vaccinale – ha aggiunto il direttore Meineri – ha avuto oltre 3.500 adesioni. Oggi la risposta delle aziende è intorno alle mille unità, ma prevediamo a breve un significativo incremento. Le nostre vaccinazioni saranno quotidiane, naturalmente e si protrarranno fino alla pausa di metà agosto».

I locali per la somministrazione dei vaccini sono collocati nell’ala del palazzo di Confartigianato che si affaccia sul corso IV Novembre. Potranno vaccinarsi tutti gli associati, titolari e dipendenti, e i loro familiari, previa iscrizione.




Coronavirus, gli aggiornamenti dalla Regione Piemonte

Di seguito gli aggiornamenti relativi al Coronavirus riportati sul sito della Regione Piemonte

Mercoledì 26 febbraio

Ore 10. Aumentano i laboratori per gli esami. Il Piemonte avrà presto cinque laboratori abilitati ad effettuare l’esame del tampone per la ricerca del Coronavirus. Attualmente le strutture in grado di svolgere questo esame sono due, presso gli ospedali Molinette e Amedeo di Savoia a Torino.

L’assessore regionale alla Sanità ha annunciato che fra oggi e domani se ne aggiungeremo altri tre, ad Alessandria, Cuneo e Novara.

La Regione, ha detto l’assessore, sta anche organizzando l’acquisto centralizzato delle mascherine, che da una sola farmacia saranno distribuite a tutte le altre del Piemonte.

Martedì 25 febbraio

Ore 19. Nuovo numero verde sanitario. L’Unità di crisi della Regione Piemonte sul Coronavirus “Covid19” ha istituito il numero verde sanitario 800.19.20.20, attivo 24 ore su 24, a disposizione di tutti i cittadini che abbiano il dubbio di aver contratto il virus. Al telefono risponde personale specializzato, che esegue una sorta di pre-triage, e, sulla base di una serie di domande e risposte, indica al paziente cosa fare o dove recarsi per ottenere la risposta assistenziale più appropriata. Il servizio è stato organizzato presso i presidi dell’Emergenza sanitaria regionale di Grugliasco per alleggerire i numeri dedicati normalmente all’emergenza dal grande flusso di chiamate che in queste ore sta intasando i centralini del 112 e 118, con il rischio di rallentare i soccorsi.

Il 112 rimane il numero di riferimento per le emergenze sanitarie e altri tipi di emergenze. Per informazioni generiche di carattere sanitario sul Coronavirus e sui comportamenti di prevenzione si rimanda al 1500, numero verde del ministero della Salute.

La Regione Piemonte, inoltre, ha potenziato il numero verde 800.333.444, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 per fornire chiarimenti sulle misure di natura non sanitaria (raggiungibile anche per e-mail scrivendo a 800333444@regione.piemonte.it)

Ore 19. Situazione stabile in Piemonte. Rimane stabile, in Piemonte, il numero delle persone risultate positive ai test sul Coronavirus covid19. Si tratta, in tutto, di tre persone: due ospedalizzate a Torino e una in isolamento domiciliare. Le loro condizioni di salute non destano al momento particolari preoccupazioni e vengono costantemente monitorate, anche attraverso nuove controanalisi.Gli ultimi test effettuati sulla bambina ricoverata all’ospedale Regina Margherita di Torino sono risultati negativi. Complessivamente, vengono effettuati quotidianamente una cinquantina di test.

Ore 14. Misure straordinarie per l’economia. Il presidente della Regione ha chiesto al presidente del Consiglio di attivare da subito misure straordinarie per le attività commerciali e gli alberghi e tutta l’economia piemontese. Ha poi sostenuto che, a differenza della Lombardia, si è deciso di non chiudere i bar dalle 18 di sera alle sei del mattino e i negozi in quanto l’ha ritenuta una misura esagerata rispetto alla situazione del Piemonte in quanto sarebbe stato, oltre al rischio psicosi, anche un danno economico. Comunque l’ordinanza si può ampliare e ridurre a seconda delle esigenze.

Ore 12. Chiarimenti sull’attività degli enti di formazione. La Direzione Istruzione Formazione Lavoro della Regione Piemonte ha fornito alcuni chiarimenti sulle attività svolte dagli enti di formazione, orientamento e dai Servizi al lavoro.

Lunedì 24 febbraio

Ore 21.30. La circolare esplicativa dell’ordinanza. L’Unità di crisi ha inviato ai prefetti del Piemonte la circolare che fornisce alcuni chiarimenti sui contenuti dell’ordinanza emessa ieri sera.

Tra le manifestazioni sospese vengono inserite le fiere, le sagre, i luna park, i concerti, gli eventi sportivi con presenza di pubblico, le rappresentazioni teatrali, cinematografiche e musicali, comprese discoteche e sale da ballo. Gli allenamenti sportivi sono ammessi escludendo l’utilizzo di spogliatoi e docce. Rimangono aperti i centri linguistici privati, i centri musicali senza afflusso di pubblico e le scuole guida. Sono escluse dalla sospensione tutte le attività economiche, agricole, produttive, sanitarie e sociosanitarie, commerciali e di servizio, compresi pubblici esercizi, mercati, mense, dormitori di pubblica utilità. Alla celebrazione di matrimoni e funerali civili e religiosi potranno partecipare solo i famigliari. Si consiglia che i funerali avvengano all’aperto. Il testo della circolare

Ore 18. Sospendere i blocchi alla circolazione. L’assessore regionale all’Ambiente, di concerto con il presidente della Regione Piemonte, ha chiesto al ministro della Salute di integrare l’ordinanza sul contenimento del Coronavirus con la sospensione temporanea dei blocchi alla circolazione delle auto private per il trasporto delle persone almeno fino a sabato 29 febbraio. Lo scopo è incentivare la fruizione del trasporto privato dei cittadini per diminuire il rischio di diffusione per contatto ravvicinato tra le persone. La deroga è stata concertata con Arpa, la quale conferma che fino al 29 febbraio non sussiste il pericolo di superamenti della presenza d polveri sottili e ossido di azoto.

Ore 15.30. L’800.333.444 il solo numero verde della Regione. Dato che stanno circolando informazione errate, si ribadisce che l’800.333.444 è l’unico numero verde della Regione Piemonte attivo e autorizzato.ad eventuali richieste di chiarimenti in merito all’ordinanza sulle misure urgenti in materia di contenimento del contagio da coronavirus. Per informazioni o chiarimenti si può anche scrivere a 800333444@regione.piemonte.it Non esistono altri numeri verdi ufficiali a disposizione dei cittadini piemontesi. Per emergenze sanitarie contattare il 112.

Ore 15.30. Attenzione a truffe e fake news. Durante la conferenza stampa si è anche invitato i cittadini a fare attenzione alle truffe, in quanto sono arrivate segnalazioni di persone che si presentano in case abitate da anziani con il pretesto di falsi controlli sanitari. Nel caso accada, contattare subito le forze dell’ordine, in quanto la procedura prevede che nessuno possa presentarsi nelle case per fare accertamenti sanitari senza essere prima stato in contatto e averlo concordato con gli interessati.

E’ stato registrato un aumento di notizie false e allarmistiche. E’ stato ricordato che diffondere false informazioni atte a turbare l’ordine pubblico è un reato, e si sono invitati i cittadini a segnalarlo alle forze dell’ordine. In ogni caso non si segnalano problemi di ordine pubblico, in quanto i cittadini stanno osservando ordinatamente tutte le indicazioni loro fornite con l’ordinanza.

Ore 15.30. I medici di base anello fondamentale. Nella conferenza stampa è stato poi sottolineato che i medici di medicina costituiscono uno snodo importantissimo per la gestione della situazione. Devono privilegiare gli appuntamenti telefonici e avranno a disposizione i dispositivi di protezione individuale in caso di contatto con i pazienti.

Ore 15.30. Non intasare il 112. In queste ore sono giunte alle centrali operative del 112 numerose telefonate di tipo non emergenziale ma per richiesta di informazioni. E’ un intasamento che deve essere evitato per poter dare assistenza ai cittadini che ne hanno davvero bisogno. Meglio telefonare al medico curante o al 1500.

Ore 15.30. L’800.333.444 il solo numero verde. Dato che stanno circolando informazione errate, si ribadisce che l’800 333 444 è l’unico numero verde della Regione Piemonte attivo e autorizzato. Per informazioni o chiarimenti è anche scrivere a 800333444@regione.piemonte.it Non esistono altri numeri verdi ufficiali a disposizione dei cittadini piemontesi.

Ore 7. Riaperto il pronto soccorso di Tortona. La struttura era stata chiusa ieri per precauzione dopo che un albergatore di un agriturismo vi si era recato segnalando di aver ospitato nei giorni scorsi una serie di persone provenienti dai paesi della Lombardia che rientrano nella zona rossa. Posizionata all’esterno la tenda di pre-triage.

Domenica 23 febbraio

Ore 23.30. L’ordinanza per il Piemonte. Il ministro della Salute e il presidente della Regione Piemonte hanno firmato questa sera l’ordinanza contenente le misure urgenti da seguire fino a sabato 29 febbraio, salvo diverse dispisizioni, per evitare la diffusione del coronavirus.

Tra queste figurano:

– la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, chiuso o aperto al pubblico, anche di natura culturale, ludico, sportiva e religiosa;

– la chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado (che riguarda anche il personale), nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali (tirocini compresi), master, corsi universitari di ogni grado e università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza;

– la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura; la sospensione di ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero;

– l’obbligo per le persone che arrivano da da zone a rischio epidemiologico di comunicare l’ingresso in Piemonte all’azienda sanitaria competente per l’adozione della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.

L’ordinanza comprende anche limitazioni all’accesso dei visitatori alle aree di degenza degli ospedali, delle case di riposo e delle altre strutture residenziali e semiresidenziali, raccomandazioni al personale tecnico e sanitario per attenersi alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e alla rigorosa applicazione delle indicazioni per la sanificazione e disinfezione degli ambienti previste dalla circolare ministeriale. Inoltre, impone la disinfezione giornaliera dei treni regionali e dei mezzi di trasporto pubblico locale e sospende i concorsi, ad esclusione dei concorsi per personale sanitario.

Insieme ad una serie di misure igieniche da seguire, si ricorda che i cittadini che presentino evidenti condizioni sintomatiche ascrivibili a patologie respiratorie, fra cui rientra il Coronavirus Covid 19, possono contattare il numero 1500, il proprio medico di base e le Asl di riferimento e, solo in caso di reale urgenza, il numero 112 e che si devono evitare accessi impropri al pronto soccorso.

Il testo dell’ordinanza

Ore 20.30. I casi positivi scendono a tre. Sono scesi dai sei a tre i casi di positività in Piemonte, in quanto ulteriori controlli hanno accertato la negatività dei cinesi ricoverati a Cuneo: a riferirlo è il presidente della Regione. I tre avevano fatto rientro in Italia dalla Cina attraverso un volo indiretto proveniente da Mosca, risultando asintomatici e negativi ai controlli della temperatura in aeroporto. Giunti al loro domicilio a Roreto di Cherasco si erano messi in isolamento volontario, richiedendo l’intervento dei sanitari alla comparsa di sintomi che potevano far pensare all’avvenuto contagio. Dopo le prime analisi, con esito dubbio, sono stati sottoposti ad un nuovo test di conferma, che ha sciolto le iniziali riserve con un risultato negativo. Rimangono quindi, al momento, confermati i casi dell’uomo ricoverato ieri all’ospedale Amedeo di Savoia, della donna ricoverata al Regina Margherita e dell’uomo in isolamento domiciliare.

Risultati entrambi negativi ai test anche i due albergatori che stamattina si erano presentati al pronto soccorso di Tortona per sottoporsi alle analisi dopo aver ospitato nel loro locale dei clienti provenienti da un Comune della Lombardia inserito nella zona rossa. A titolo precauzionale, il Pronto soccorso era stato chiuso, collocando in osservazione quanti erano presenti in quel momento nella struttura, che ora verrà regolarmente riaperta non appena sarà installata la tenda di pre-triage.

Ore 17.30. Chiuso pronto soccorso Tortona. L’assessore alla Sanità precisa che il pronto soccorso di Tortona è stato chiuso per precauzione e che sanitari e persone sono state messe in isolamento. Questo perché un albergatore di un agriturismo di Tortona si è recato al pronto soccorso segnalando di aver ospitato, nei giorni scorsi, una serie di persone provenienti dai paesi della Lombardia che rientrano nella zona rossa. Temporaneamente isolato anche il residence nel centro storico.

Ore 15.45. Sospensione attività didattiche scuole e agenzie formative. Il presidente della Regione, insieme al Prefetto di Torino e agli assessori regionali alla Sanità e alla Sicurezza, anticipa che verranno sospese le attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado e delle agenzie formative.

Ore 15.30. Verso la sospensione di eventi musicali e sportivi. Il presidente della Regione anticipa che tra le misure contenute nell’ordinanza che si sta mettendo a punto con il ministero della Salute e che verrà emanata nelle prossime ore figura la sospensione dii ogni evento ludico, sportivo e musicale che prevede un assembramento di persone in luogo chiuso o aperto.

Ore 15.15. I casi in Piemonte sono 6. Il presidente della Regione dichiara che i casi accertati di Coronavirus in Piemonte sono diventati sei: tre nella provincia di Cuneo e tre nella provincia di Torino, tra cui la persona risultata positiva ieri. I casi nel Cuneese riguardano cittadini cinesi arrivati dalla Cina il 19 febbraio, quelli del Torinese  sono cittadini italiani. Sono in corso analisi e verifiche per individuare e isolare il ceppo del contagio. Sono invece una ventina i casi sotto stretta osservazione.

Ore 13. Sospese le attività didattiche nelle Università. L’Università e il Politecnico di Torino e l’Università del Piemonte orientale hanno disposto da lunedì 24 febbraio la sospensione per una settimana delle attività didattiche, salvo diverse indicazioni. Gli esami in calendario verranno recuperati senza alcuna penalizzazione per gli studenti.

In linea con quanto definito dagli atenei, l’Edisu Piemonte sospenderà per una settimana, dalla mezzanotte di oggi, i servizi mensa e le sale studio. Per gli studenti che non possono sostenere esami in questi giorni, l’Edisu prenderà in considerazione tutti gli strumenti legislativi per tutelarli nel conseguimento dei crediti necessari alla conferma delle borse.

Ore 12.45. Non andare nei pronto soccorso. L’assessore regionale alla Sanità raccomanda a chi sospetta di avere i sintomi del coronavirus di non andare al pronto soccorso, ma chiamare la
guardia medica, il 112, il 118, il 1500. Gli operatori sanitari arriveranno per prendere in carico il paziente e decideranno loro, se necessario, il ricovero.

Ore 12. Tende di pre-triage nei pronto soccorso. L’assessore regionale alla Sanità, d’intesa con il coordinatore dell’Unità di crisi regionale sul “coronavirus covid19”, dispone l’allestimento presso tutti i Pronto soccorso del Piemonte di tende pneumatiche della Protezione civile per le attività di pre-triage, in modo che gli eventuali casi sospetti di contagio possano accedere a un percorso differenziato, a tutela delle norme di prevenzione che impediscono la diffusione del virus.

Il presidente della Regione precisa che “non c’è nessun allarme, la situazione è sotto controllo, ma abbiamo riscontrato la necessità di diversificare l’accesso ai pronto soccorso. Queste tende non sono per ricoverare nessuno: servono a filtrare gli accessi di chi sospetta di avere i sintomi del coronavirus”.

Ore 11:30. Rinviata Torino-Parma. Su indicazione del Ministero dello Sport, la sindaca di Torino ha disposto la sospensione della partita di calcio Torino-Parma in programma oggi alle 15 allo stadio Olimpico.

Sabato 22 febbraio

Ore 20. Gli altri casi tutti negativi. Sono risultati negativi al Coronavirus, dopo i test, i quindici casi di pazienti di diverse province piemontesi sottoposti ad accertamento.

Ore 19. I comportamenti da adottare, L’assessore alla Sanità ha sottolineato l’importanza di promuovere comportamenti virtuosi, raccomandando a chi manifesti sintomi di febbre e tosse e avesse avuto contatti con persone rientrate recentemente dalla Cina o con casi di sospetto contagio di chiamare il 1500 o 112 e attendere in casa le istruzioni. I servizi sanitari si faranno carico di valutare la situazione, caso per caso, anche a domicilio, garantendo le misure più appropriate.

Ore 18. Casi in via di accertamento. Sono una quindicina in Piemonte i casi di pazienti sottoposti ad accertamento per sospetto di Coronavirus. E’ quanto è stato comunicato dalla Sala operativa della Protezione civile in un incontro con il presidente della Regione.

Ore 17.50. Percorsi separati negli ospedali. Il presidente della Regione afferma che “negli ospedali stiamo predisponendo dei percorsi speciali separati per chi presenti una sintomatologia sospetta. Inoltre stiamo comprando delle attrezzature che ci permetteranno di dimezzare il tempo del responso, che passerà alle attuali sei ore a tre ore”.

Ore 17.40. Servizio tampone a domicilio. Il presidente della Regione annuncia che “l’Assessorato alla Sanità ha predisposto un servizio per fare il tampone a domicilio. Affollare i pronto soccorso degli ospedali sarebbe deleterio. Chiunque presenti sintomi sospetti o abbia il timore di avere avuto contatti a rischio è invitato a chiamare il numero 1500 o il 118 o il proprio medico di base. Le ambulanze arriveranno in tempi molto rapidi per eseguire il tampone a domicilio”.

Ore 17.30. Situazione sotto controllo. Il presidente della Regione ha dichiarato che “la situazione è totalmente sotto controllo. Le nostre strutture sono in grado di affrontarla. Nessun allarmismo, ma nervi saldi. Non c’è nessuna emergenza”.

Ore 17. Primo caso di positività in Piemonte. I test svolti dagli specialisti dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino riguardano un torinese di 40 anni che, come ha spiegato il presidente della Regione Piemonte, si è ammalato dopo essere entrato in contatto con il ceppo lombardo. L’uomo ha un po’ di febbre ma è in buono stato di salute e i suoi familiari sono sotto osservazione. È stato ricoverato all’ospedale Amedeo di Savoia. Sono state prese le misure precauzionali nei confronti dei famigliari e delle persone che in questi giorni sono state in contatto con lui, compresi gli operatori sanitari che gli hanno prestato assistenza.

Ore 16.50. Unità di coordinamento in Regione. La sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte sarà la sede dell’unità di coordinamento e resterà aperta h.24. Agirà prevalentemente sul fronte organizzativo, centralizzando le direzioni operative dei servizi che si stanno occupando di monitorare e gestire l’evolversi della crisi. Servirà a mettere in rete le unità operative delle varie Forze dell’Ordine eventualmente attivabili, a seconda delle necessità.

Venerdì 21 febbraio

Nel pomeriggio seduta straordinaria della task force regionale per fare il punto sulla situazione in Piemonte dopo i primi casi di contagio in Lombardia.

L’assessore regionale alla Sanità ha illustrato in tempo reale la nuova ordinanza emanata dal ministro della Salute, che prevede misure di isolamento obbligatorio da 40 giorni per i contatti stretti con un caso risultato positivo e dispone la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni, con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali. Alla riunione, presieduta dallo stesso assessore, hanno partecipato i direttori generali e sanitari delle aziende sanitarie, i responsabili del Seremi (Servizio di riferimento regionale di epidemiologìa per la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive) di Alessandria, i responsabili dei Servizi di Emergenza 118 e della Protezione civile del Piemonte.

Alle aziende sanitarie sono state ribadite le indicazioni dei protocolli internazionali e ministeriali riferite all’evolversi della situazione.

L’assessore ha rilevato come il Sistema sanitario piemontese stia agendo con la massima attenzione, assicurando il pieno rispetto dei protocolli sanitari appropriati alle diverse situazioni.

Sono risultati negativi i test effettuati su un paziente ricoverato nell’ospedale di Vercelli.




Coronavirus, l’Ospedale Koelliker al fianco della sanità pubblica

Scende in campo anche l’Ospedale Koelliker per combattere il COVID-19.
In questo momento di grave emergenza sanitaria l’ospedale torinese si è mobilitato per affrontare la situazione e garantire appoggio, capacità sanitarie e posti letto.

A seguito della disponibilità offerta dalla Struttura, il riscontro positivo è giunto venerdì pomeriggio tramite comunicazione inviata dalla Direzione Generale dell’ASL e dall’Unità di crisi della Regione Piemonte.

Da sempre Koelliker si propone in un ruolo di sinergia e complementarità con la Sanità Pubblica. Ancor più in questo momento diventa importate collaborare attivamente per garantire un servizio sanitario che non può fermarsi alle sole emergenze Covid.

A tal fine sono stati messi a disposizione posti letto per assistere pazienti NO COVID e decongestionare gli ospedali pubblici che sono in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus. Il contributo dell’Ospedale Koelliker in questo momento di difficoltà gioca un ruolo importante per ridurre il carico di lavoro della sanità pubblica che potrà così liberare posti letto e destinare professionalità medico-infermieristiche alle urgenze del momento.




4060 pazienti guariti e 2240 in via di guarigione

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 4060 (298 in più di ieri): 347(+14) in provincia di Alessandria, 153 (+15) in provincia di Asti, 186 (+13) in provincia di Biella, 456 (+53) in provincia di Cuneo, 349 (+44) in provincia di Novara, 2058 (+139) in provincia di Torino, 206 (+3) in provincia di Vercelli, 250 (+11) nel Verbano-Cusio-Ossola, 55 provenienti da altre regioni (+6). Altri 2240 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.




Liste d’attesa in Sanità, le misure per superare l’emergenza

È stato avviato un piano organizzativo aziendale relativo sia alle prestazioni ambulatoriali, sia alle attività di ricovero; si sta procedendo all’adozione di strumenti innovativi di Telemedicina e Televisita e all’avvio di una modalità semplificata delle prenotazioni urgenti attraverso Medici di medicina generale.

Ricordo infine che per le agende disponibili nel nuovo sistema Cup, il cittadino può prenotare on line”. Queste e altre le attività che la Regione sta ponendo in essere per fronteggiare le liste d’attesa, elencate con risposta scritta dall’assessore alla sanità Luigi Icardi, replicando a Mauro Salizzoni (Pd).

Il Consigliere ha chiesto come si stiano organizzando le Aso e le Asl piemontesi per recuperare i tre mesi di stop dovuti alla pandemia, nell’ambito delle question time della seduta odierna del Consiglio regionale. Salizzoni ha sottolineato che durante il lockdown circa il 50% delle visite di controllo, a livello nazionale, è stato posticipato o annullato, così come le procedure ambulatoriali.

Lo stesso per gli screening oncologici, tanto che si sono registrate circa 20 mila diagnosi in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 e il 64% degli interventi chirurgici è stato rimandato. In Piemonte sono 300 mila le prestazioni ospedaliere ed ambulatoriali congelate durante il lockdown.

“Riprogrammazione delle agende e delle prenotazioni disdette, ridefinizione delle priorità delle patologie, estensione della telemedicina e della televisita laddove non sia necessaria la visita diretta: le intenzioni comunicate dall’assessore regionale Icardi per affrontare l’emergenza rappresentata dalle liste d’attesa sono certamente condivisibili – ha puntualizzato il consigliere Pd Salizzoni –  Occorre, però, passare rapidamente dalle intenzioni ai fatti. Non possiamo permettere che quanto avvenuto nelle settimane di lockdown si traduca di fatto per molti piemontesi in una cancellazione dell’assistenza sanitaria pubblica”.

“Le Aziende Sanitarie – ha dichiarato attraverso la nota scritta l’assessore alla sanità Icardi –  stanno sviluppando tutte le azioni necessarie per il progressivo ritorno alla operatività in ambito ospedaliero e territoriale, che ovviamente tengono conto sia della domanda espressa dai cittadini e dai pazienti, sia della necessità di inserire procedure specifiche atte alla prevenzione della trasmissione COVID proprio nell’interesse di tutte le persone assistite”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni dei consiglieri Giorgio Bertola (M5S) sullo stato di attuazione del piano integrato delle attività di contrasto, prevenzione, diagnosi, cura del gioco d’azzardo patologico e di Marco Grimaldi (Luv) sull’offerta pubblica di scambio Intesa- Ubi.




Tamponi, tracciamento, hot-spot: il Piemonte si prepara all’autunno

Il Piemonte prosegue un’accurata attività di contact-tracing (tracciamento), che prevede la ricerca attiva dei casi con tamponi ai contatti stretti asintomatici, la progettazione di programmi di sorveglianza attiva sul personale di enti pubblici e privati con alto grado di rischio a scopo di prevenzione, l’incremento degli “hot spot” pediatrici per assicurare percorsi rapidi per l’effettuazione dei tamponi.

Queste alcune delle notizie fornite dall’assessore alla Sanità che, su richiesta delle minoranze, ha illustrato in quarta Commissione le misure più importanti avviate per fronteggiare la pandemia del Covid-19 da qui ai prossimi mesi, periodo critico sia per la riapertura delle scuole sia per l’arrivo dei virus patogeni stagionali.

L’assessore ha ricordato che sono già oltre 25mila i test effettuati nell’ambito di piani di screening del personale del sistema sanitario regionale e di altri enti pubblici, mentre in due settimane sono stati effettuati da Asl e medici di medicina generale oltre 16 mila test sierologici rapidi per gli operatori scolastici.

L’assessore ha spiegato che fino alla settimana scorsa il Piemonte era l’unica regione del nord Italia con un basso rischio di propagazione del contagio, salito questa settimana a moderato, soprattutto per effetto dei contagi importati, di migranti e vacanzieri.
L’attuale elevata percentuale di asintomatici o paucisintomatici permette però di gestire molti più pazienti a domicilio, riducendo il carico di lavoro degli ospedali.

A favorire un buon controllo dei contagi da maggio in poi è stata l’adozione di una nuova strategia che si è distaccata dalle indicazioni nazionali, prevedendo l’esecuzione di tamponi non solo ai sintomatici, ma anche alle persone che sono state a stretto contatto con il soggetto infetto.

Quest’attività, così come il monitoraggio dei malati a domicilio, ha richiesto di incrementare il numero delle Unità Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), pari a una ogni 50mila abitanti e un ruolo importante hanno avuto i medici di famiglia, con l’attivazione dell’accordo integrativo Air-Covid, nella segnalazione dei casi sospetti e nell’effettuazione dell’isolamento tempestivo dei contatti stretti.

È stata inoltre rivista e potenziata la rete dei laboratori di analisi con l’aumento graduale della capacità di analisi per la ricerca del Rna virale; sono poi state predisposte procedure per regolamentare i test sierologici e i tamponi da parte di soggetti privati.

Nell’ambito invece delle misure di ripresa dell’attività sanitaria l’assessore ha annunciato che la Regione ha ripreso la preparazione della campagna vaccinale per l’influenza stagionale, acquistando 1,1 milioni di dosi vaccinali che potrebbero essere aumentate fino a 1,5, prevedendone l’estensione della gratuità anche alla fascia di età 60-64 anni, secondo la possibilità indicata a livello ministeriale.

Da parte dei consiglieri del gruppo Pd sono stati chiesti numerosi chiarimenti, soprattutto in merito alla gestione dei tamponi per la riammissione scolastica dei bambini, alle dotazioni e ai percorsi Covid approntati dagli ospedali, alla situazione delle Rsa e alla necessità che un’attenta campagna di sensibilizzazione per la vaccinazione antinfluenzale sia condotta anche dall’assessorato e non solo dalle Asl.

L’assessore ha spiegato che si intende potenziare gli “hot spot”, attualmente una ventina, che in ogni distretto permettono di effettuare un tampone con accesso diretto anche senza prenotazione, prevedendo una corsia preferenziale per i pazienti pediatrici. La decisione se sottoporre o meno il bambino al tampone rimarrà comunque sotto la responsabilità e il consulto del pediatra.

L’assessore ha inoltre condiviso le osservazioni del capogruppo di Monviso circa l’opportunità di estendere anche alle farmacie l’effettuazione dei test sierologici rapidi e intende valutare la possibilità che le farmacie e una rete di strutture sul territorio possano attivarsi anche per effettuare le vaccinazioni.

Infine un consigliere della Lega ha chiesto che anche gli autisti e il personale del servizio di trasporto pubblico che è a stretto contatto con il pubblico sia considerato ad alto rischio al fine di poter usufruire del vaccino antinfluenzale.

A causa del protrarsi dei lavori della Commissione il coordinatore del gruppo di lavoro sull’indagine conoscitiva sull’emergenza pandemica ha svolto le comunicazioni iniziali ma, d’accordo con gli altri commissari, ha deciso di rimandare la trattazione nel merito la prossima settimana.




Istituiti gli Stati Generali della prevenzione e del benessere

Il Consiglio regionale rafforza il suo impegno a favore della salvaguardia della salute di tutti. Per perseguire al meglio questo obiettivo l’Ufficio di presidenza ha approvato la trasformazione degli Stati generali dello sport e del benessere in Stati generali per la prevenzione e il benessere. Un organismo che vuole diventare luogo di confronto costruttivo con le realtà piemontesi che operano in questo campo.

“La prevenzione gioca un ruolo importante non solo per salvaguardare lo stato naturale di salute degli individui, ma per la sostenibilità del sistema sanitario in un periodo storico caratterizzato da aumento dei costi a fronte di risorse limitate”, ha dichiarato Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale. “Già da alcuni mesi la nostra istituzione ha inteso potenziare la comunicazione sul tema, dando supporto ed eco mediatica a campagne di sensibilizzazione, anche in relazione alle giornate nazionali e internazionali che promuovono una particolare attenzione verso la salute pubblica”.

“Riteniamo quindi – continua il presidente – che gli Stati generali della prevenzione e del benessere possano favorire la creazione di una rete permanente con le diverse associazioni senza scopo di lucro e le fondazioni attive in Piemonte nell’ambito della prevenzione della salute. Dopo la promozione dell’Ottobre rosa contro il tumore al seno a fianco dell’Istituto di Candiolo, ora aderiamo con convinzione alla campagna “Un baffo per la ricerca” della Fondazione Ricerca Molinette contro il tumore alla prostata e così proseguiremo in seguito per dare visibilità alle numerose realtà associative, anche piccole, che sul nostro territorio svolgono un’azione informativa e divulgativa essenziale, affinché il loro messaggio rafforzi la conoscenza e la consapevolezza di tutti i cittadini sull’importanza della prevenzione”.




Con la Convezione vaccino a Torino sconto di 5 euro per andare in taxi al centro vaccinale

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte e la società cooperativa Taxi Torino hanno stipulato una convenzione per il trasporto a tariffa agevolata delle persone che hanno appuntamento per la vaccinazione in uno dei centri cittadini.

Taxi Torino effettua pertanto uno sconto di 5 euro sull’importo totale indicato dal tassametro per ciascuna corsa richiesta da chi deve recarsi al centro vaccinale. Lo stesso sconto viene praticato per la corsa dalla sede vaccinale all’abitazione.

Per ottenere l’agevolazione si deve comunicare all’operatrice del centralino della cooperativa che si vuole usufruire della “Convenzione Vaccino”.

“L’obiettivo – dichiara il coordinatore Emergenza Covid-19 dell’Unità di Crisi, Gianfranzo Zulian – è consentire alle persone che intendono vaccinarsi, soprattutto a chi ha più di 70 anni oppure rientra tra la popolazione estremamente vulnerabile o con grave disabilità, di raggiungere in sicurezza i centri preposti. Per alcuni di loro la fruizione dei mezzi pubblici può essere problematica sotto l’aspetto della mobilità e sicuramente più a rischio di contagio”.

“E’ un’iniziativa – rileva Alberto Aimone Cat, presidente della Cooperativa Taxi Torino – che rappresenta al meglio lo spirito mutualistico della nostra cooperativa: da una parte offre alla cittadinanza un sistema di trasporto pubblico verso i centri vaccinali in totale sicurezza e con un significativo risparmio; dall’altra ci permette di sostenere i nostri soci, gravemente colpiti dalla situazione, assumendoci parte della spesa e incentivando il numero di corse”.

 

 

 




Centro Vaccinale UI Torino prolunga l’apertura fino alla fine di febbraio 2022

L’Unione Industriali Torino, accogliendo l’invito della Regione Piemonte, ha deciso di prolungare l’attività del proprio centro vaccinale di via Vela 17 fino alla fine di febbraio 2022, visto il persistere dell’emergenza sanitaria.

L’Hub, gestito dal personale sanitario dell’ospedale Humanitas Gradenigo, è stato inaugurato lo scorso giugno nei locali del Centro Congressi.

I primi mesi di attività sono stati dedicati alla vaccinazione di dipendenti e familiari delle aziende associate. A partire dal 14 settembre scorso l’Unione Industriali lo ha messo a disposizione dell’ASL e quindi della città di Torino e della Regione per la vaccinazione di tutta la comunità torinese. Il centro è sempre rimasto aperto dal lunedì al venerdì, inoculando – tra prime, seconde e terze – circa 500 dosi al giorno.

È di oggi la decisione di non chiudere come previsto con la fine di dicembre, ma di continuare l’attività per altri due mesi, in modo da consentire al maggior numero possibile di concittadini di vaccinarsi.

Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione Industriali Torino, ha dichiarato: “Per sconfiggere la pandemia è necessaria una forte unità di intenti tra le istituzioni pubbliche e quelle private. Come Unione Industriali ci siamo subito messi a disposizione dell’ASL e della Regione e vogliamo continuare a farlo perché siamo consapevoli della responsabilità sociale che abbiamo non solo nei confronti dei nostri associati, ma di tutta la comunità torinese”.




Coronavirus, Regione Piemonte: i consigli di comportamento

Si ricorda che il numero verde del Piemonte da chiamare per le questioni inerenti il Coronavirus è 800.19.20.20, attivo 24 ore su 24. E’ bene che tutti coloro che sospettino di aver contratto il Coronavirus non vadano al pronto soccorso ma contattino il 112 o lo stesso numero verde regionale.

Nel Dpcm del 4 marzo, il Governo ha specificato le pratiche che possono aiutare a prevenire il contagio.

Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.

Evitare abbracci e strette di mano.

Igiene respiratoria: starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.

Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani

Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.

Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.

Mantenimento nei contatti sociali, di una distanza Interpersonale di almeno un metro.

Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva.

Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce.

Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.