1

Rientri: il Piemonte manda rinforzi a Malpensa e apre gli accessi diretti nelle Asl

Il Piemonte ha deciso di aiutare la Lombardia nell’esecuzione dei tamponi ai viaggiatori, molti dei quali cittadini piemontesi, in arrivo nell’aeroporto di Malpensa da Spagna, Grecia, Croazia e Malta.

L’assessore regionale alla Sanità ha pertanto chiesto al commissario dell’Asl Città di Torino e direttore pro-tempore del Dipartimento regionale malattie ed emergenze infettive (Dirmei), Carlo Picco, di mettere immediatamente a disposizione della Sanità lombarda il personale necessario a consentire che i test previsti dal Ministero vengano effettuati direttamente in aeroporto a tutti, e non solo ai cittadini lombardi, per velocizzare la procedura ed evitare il disagio e la necessità di un successivo passaggio presso i servizi delle Asl. Analogo servizio è già svolto dal Dirmei nell’aeroporto di Torino-Caselle.

Ancora per venire in soccorso a chi rientra dall’estero, l’assessore ha chiesto a tutte le aziende sanitarie di predisporre un punto di accesso diretto, in modo che i tamponi possano essere eseguiti anche sul momento e senza più bisogno di prenotazione, che rimane comunque l’opzione preferibile per evitare code e assembramenti.




Invio migranti in Piemonte: per la Regione è un fatto grave

La Regione Piemonte ha accolto con disapprovazione l’arrivo nella notte, nel Centro di Accoglienza Profughi di Castello d’Annone (Asti), dei 76 migranti di nazionalità tunisina inviati dal Governo dopo essere sbarcati a Lampedusa.

Nel corso di un sopralluogo effettuato ieri con gli assessori alla Sicurezza e alla Protezione civile, il presidente della Regione ha definito l’operazione un fatto di una gravità assoluta, perché lo si è appresa da un’agenzia di stampa quando il ministero dell’Interno si era impegnato a sospendere gli invii.

Al sopralluogo, voluto per sincerarsi della situazione complessiva e delle condizioni di sicurezza e sorveglianza della struttura, hanno preso parte anche il prefetto e il questore di Asti e i rappresentanti delle Forze dell’ordine, che hanno predisposto un controllo accurato per la possibilità concreta che si verifichino tentativi di fuga. I migranti sono arrivati con tampone già eseguito, ma la Regione Piemonte ha deciso di ripeterlo per una maggiore verifica delle condizioni di sicurezza sanitaria.

Il presidente della Regione ha poi rimarcato che questa situazione non è più accettabile e che sarebbe meglio predisporre un sistema efficace di chiusura dei porti, piuttosto che scaricare sulle Regioni le conseguenze di questi arrivi ormai incontrollati. Ha poi aggiunto che la Regione ha la responsabilità del sistema sanitario piemontese, che sta già gestendo migliaia di rientri dalle ferie e deve affrontare l’inizio della scuola. Il Piemonte non può pertanto farsi carico di problemi in più e chiederà alla Conferenza delle Regioni di affrontare il tema con urgenza a livello nazionale.

L’assessore alla Protezione civile ha aggiunto che è impensabile che siano solo il Piemonte, la Provincia di Asti e la piccola comunità di Castello d’Annone, che ha meno di 2000 abitanti, a farsi carico di tutta l’accoglienza dei migranti dell’Italia nord-occidentale.

L’assessore regionale alla Sicurezza e all’Immigrazione ha partecipato ad Asti alla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.




Sono 32.169 (+42) le persone positive al COVID19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.550 (+17 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3306 (+5) Alessandria, 1598 (+1) Asti, 848 (+0) Biella, 2508 (+3) Cuneo, 2379 (+0) Novara, 13.645 (+6) Torino, 1117 (+0) Vercelli, 971 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 178 (+2) provenienti da altre regioni.

Altri 546 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I decessi sono 4142. Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di ora 4142 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1832 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

La situazione dei contagi. Sono 32.169 (+42 rispetto a ieri, di cui 32 asintomatici; dei 42: 25 screening, 13 contatti di caso, 4 con indagine in corso, quelli importati sono 26 su 42) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4140 Alessandria, 1903 Asti, 1057 Biella, 3027 Cuneo, 2889 Novara, 16.120 Torino, 1447 Vercelli, 1159 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 276 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 151 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono (uguale a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 81 (+1 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 847. I tamponi diagnostici finora processati sono 543.744, di cui 298.243 risultati negativi.




Sono 32.084 (+ 40 ) le persone positive al Covid19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.507 (+67 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3293 (+18) Alessandria, 1595 (+1) Asti, 848 (+0) Biella, 2503 (+5) Cuneo, 2379 (+1) Novara, 13.625 (+38) Torino, 1117 (+0) Vercelli, 971 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 176 (+2) provenienti da altre regioni. Altri 573 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI RIMANGONO 4139

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione.

Il totale rimane a 4139 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1829 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 32.084 ( + 40 rispetto a ieri, di cui 30 asintomatici. Dei 40 casi, 21 screening, 18 contatti di caso, 1 con indagine in corso. I casi importati sono 24 su 40) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisisu base provinciale: 4139 Alessandria, 1900 Asti, 1057 Biella, 3015 Cuneo, 2869 Novara, 16.085 Torino, 1439 Vercelli, 1157 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 275 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 148 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3 (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 80 ( -1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 782.

I tamponi diagnostici finora processati sono 535.766, di cui 294.429risultati negativi.

 




Confartigianato Piemonte e Cuneo: “Occorre chiarezza sulle norme per la sanificazione”

Confartigianato Piemonte e Confartigianato Cuneo denunciano una situazione caotica che rischia di danneggiare le imprese di pulizia: «Le norme attuali per la sanificazione degli ambienti confinati, anziché produrre benefici generano confusione, rischiando di vanificare gli effetti del credito d’imposta e sottraendo lavoro alle imprese di pulizia».

La ripartenza delle attività produttive dopo il lockdown ha imposto, come noto, interventi di pulizia e disinfezione degli ambienti confinati, sia per prevenire il rischio di contagio, sia per sanificare i locali ove si sono verificati casi di covid-19. Il ruolo delle imprese di pulizia appare quindi fondamentale per garantire condizioni di sicurezza all’operatività di imprese, negozi e abitazioni.

«Ma un uso improprio dei termini utilizzati dai vari provvedimenti governativi – dichiarano Giorgio Felici e Luca Crosetto, rispettivamente presidente regionale e provinciale di Confartigianato – rischia di creare confusione tra le imprese professionali della pulizia e di vanificare lo strumento del credito d’imposta studiato apposta per incentivare gli interventi di pulizia e disinfezione».

«Il problema – evidenziano dall’Associazione di categoria – sta proprio nell’uso scorretto del termine “sanificazione” nei vari documenti del Ministero della Salute e nei vari Protocolli anti-contagio da Covid-19, termine che essendo usato in luogo dei termini di “pulizia e disinfezione” – che appunto descrivono la sanificazione quali operazioni necessarie e sufficienti ai fini dell’eliminazione del Covíd-19 – inducono molte aziende, clienti delle imprese di pulizia, a ritenere che occorra rivolgersi unicamente a imprese che abbiano in visura camerale la lettera “e” di cui al DM 274 del 7/07/1997 articolo 1, vale a dire le imprese abilitate alla sanificazione. Scelta che è influenzata anche dal timore di perdere il credito d’imposta previsto dall’articolo 125 del DL 19 maggio 2020 n. 34, convertito nella legge 17 luglio 2020, n. 77».

«Permanendo questa situazione – commentano Felici e Crosetto – si rischia di mettere fuori mercato buona parte delle imprese di pulizia che tuttavia hanno i requisiti e le qualifiche per intervenire in maniera accurata sulla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro dal rischio di contagio. Inoltre, tale situazione rischia anche di rendere nei fatti inapplicabili i Protocolli anticontagio Covid-19 in quanto le aziende che hanno necessità degli interventi di pulizia e disinfezione hanno difficoltà a trovare l’impresa a cui rivolgersi poiché la stragrande maggioranza delle aziende che operano in questo mercato sono imprese di pulizia e disinfezione (circa il 90%), mentre le imprese abilitate alla sanificazione rappresentano una quota inferiore al 10%».

«Abbiamo chiesto al Ministero della Salute – concludono da Confartigianato – un intervento chiarificatore che dica sostanzialmente che gli interventi di contrasto e di contenimento alla diffusione del Covid-19 sono svolti da imprese di pulizia in possesso delle abilitazioni riconducibili alla lettere “a” e “b” del DM 274/97 (pulizia e disinfezione). Ora attendiamo una risposta formale».




PoliTo: Una mappa globale per tracciare le buone pratiche anti-Covid

L’Agenzia UNHABITAT delle Nazioni Unite, nell’ambito del programma Participatory Slum Upgrading Programme (PSUP), insieme a un gruppo di studenti del Master Techs4change del Politecnico di Torino coordinato dalla professoressa Francesca De Filippi, ha elaborato un progetto volto a tracciare le migliori azioni e pratiche di prevenzione e controllo del Covid-19 in slum e insediamenti marginali.

 

Il team di ricerca di UNHABITAT e del Politecnico ha riunito le soluzioni più efficaci in una mappa interattiva georeferenziata (Interactive Project Map), basata su una piattaforma open source, organizzata per categorie (per esempio acqua, servizi essenziali, protezione dei gruppi più vulnerabili) che attualmente comprende 29 progetti provenienti da 14 Paesi nel mondo. La mappa è in continuo aggiornamento e aperta al contributo di chi opera sul campo.

Il progetto intende così supportare le organizzazioni non-governative e i decisori politici che lavorano alla riduzione dell’impatto del Covid-19 nelle aree urbane densamente abitate e marginali, particolarmente esposte alla diffusione della pandemia.

 

La mappa raccoglie dati su situazioni quali ad esempio Kibera, la più grande periferia degradata del Kenya, dove alcune donne positive all’HIV si guadagnano da vivere producendo flaconi per disinfettanti e maschere protettive, sotto la guida di SHOFCO, un’organizzazione locale che supporta i lavoratori della sanità. Un altro esempio di progetto raccolto nella mappa si concentra sui trasferimenti di denaro di emergenza, sull’assistenza medica di base e sulle forniture di cibo per migliorare le condizioni dei residenti di Dharavi in India, una delle più estese baraccopoli al mondo.

 

“La mappa interattiva può diventare un potente strumento che, attraverso il sistema del crowdsourcing, permette una costruzione collettiva di contenuti, la ricerca e la condivisione a livello globale di idee per azioni concrete – dichiara Francesca De Filippi, docente di Tecnologia dell’Architettura, direttrice del master Techs4Change e coordinatrice del progetto per il Politecnico – Le risposte più efficaci al problema sono spesso quelle bottom-up, perché si basano sul contesto e utilizzano creativamente le risorse, umane e materiali, a disposizione. Con questo progetto vorremmo dare un contributo a un problema la cui scala è drammaticamente rilevante e che coinvolge miliardi di persone nel mondo, con ovvie conseguenze sulla salute globale”.

 

 




Sono 31.868 (+38 rispetto a ieri) le persone positive al Covid19

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.272 (+13 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3244 (+2) Alessandria, 1584 (+1) Asti, 845 (+0) Biella, 2467 (+2) Cuneo, 2368 (+0) Novara, 13.518 (+6) Torino, 1109 (+2) Vercelli, 964 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 173 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 638 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

I DECESSI RESTANO 4136

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte. Il totale rimane 4136 deceduti risultati positivi al virus.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

 

Sono 31.868 (+38 rispetto a ieri, di cui 33 asintomatici. Dei 38 casi, 10 screening, 26 contatti di caso, 2 con indagine in corso. I casi importati sono 7 su 38) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4125 Alessandria, 1889 Asti, 1056 Biella, 2966 Cuneo, 2836 Novara, 16.024 Torino, 1402 Vercelli, 1157 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 274 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 139 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3 (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 85 (-2 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 734.

I tamponi diagnostici finora processati sono 521.071, di cui 286.612 risultati negativi.

 




Coronavirus – Rientro in Italia dall’estero: istruzioni operative

La Giunta regionale della Regione Piemonte ha approvato, nella riunione del 7 agosto, le istruzioni operative per chi rientra in Italia dall’estero in questa fase di emergenza Covid.

Alla sintesi “RIENTRO IN ITALIA DALL’ESTERO:  COME MI DEVO COMPORTARE?“, che contiene le indicazioni rispetto ai vari comportamenti da adottare rispetto ai paesi di provenienza, i numeri utili a cui rivolgersi, le mail delle ASL da contattare a livello territoriale ed altre informazioni pratiche, si accompagnano due moduli:

che devono essere compilati e inviati ai rispettivi destinatari.

 




PoliTo: le indicazioni per garantire scuole sicure a settembre

Il 14 di settembre la campanella suonerà di nuovo per gli oltre 8 milioni di studenti del nostro Paese e i Dirigenti scolastici sono al lavoro per garantire una riapertura sicura.

Il Politecnico di Torino, proprio per contribuire a fornire indicazioni utili alla ripresa delle lezioni in aula, ha approfondito il Rapporto “Scuole aperte, Società protetta”, pubblicato nel mese di maggio da un gruppo di lavoro coordinato dall’Ateneo nell’ambito del progetto “Imprese aperte, lavoratori protetti”, che ha fornito le prime indicazioni per una ripresa di servizi e attività produttive nella Fase 2 e si è poi arricchito di approfondimenti tematici sui diversi settori della società per i quali il perdurare dell’emergenza sanitaria impone nuove regole.

Il Rapporto sulla riapertura delle scuole è stato redatto con il contributo di Città di Torino, Città Metropolitana, Regione Piemonte, Ufficio Scolastico Regionale, Ordine degli Ingegneri e di numerose associazioni e istituzioni che operano nel settore dell’educazione e della scuola.

Nella versione aggiornata del Rapporto sono stati inseriti alcuni nuovi contenuti, per rispecchiare le nuove informazioni provenienti dal Comitato Tecnico Scientifico. In particolare, sono stati valutati i layout delle aule e le indicazioni relative al distanziamento e all’utilizzo delle mascherine e, ad integrazione di quanto già descritto nelle prime versioni, sono state fatte nuove proposte operative relativamente a spunti per la formazione dei ragazzi sul corretto distanziamento.

Inoltre, il rapporto propone indicazioni relative all’organizzazione dei pasti scolastici, con diverse alternative in refettorio o in classe.

Gli approfondimenti tematici sono invece stati raccolti in tre appendici che riguardano tre ambiti specifici: Proposte operative per i Dirigenti scolastici; Nidi e scuole dell’infanzia; Percorsi estivi e autunnali per il recupero e il potenziamento.

La prima appendice pubblicata si rivolge direttamente ai Dirigenti scolastici, che saranno chiamati a garantire un rientro in sicurezza, con proposte circa le misure da adottare per l’accesso a scuola, il distanziamento (sia in aula, che nelle zone di transito), le buone pratiche di igiene e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuale, ma anche la sanificazione e il ricambio d’aria.

Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi che ciascun istituto autonomamente potrà decidere come implementare, si consiglia la strutturazione in sottogruppi di apprendimento, costanti nel tempo, e il rientro in presenza delle intere classi con priorità per le prime e le ultime di ciascun ciclo.

Dove fosse necessario organizzare dei turni, l’Appendice propone anche esempi che alternano attività in aula e in luoghi differenti dall’aula classica, come spazi esterni alla scuola e palestre.

In particolare, ai Dirigenti sono proposti metodi operativi e checklist per fotografare la situazione esistente e ipotizzare soluzioni e lay-out per i prossimi mesi.

Nella Appendice 2, dedicata a Nidi e scuole dell’infanzia, si riportano i risultati delle analisi svolte dal Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino con un gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Elena Vigliocco, relativamente ai Beta test svolti per la fascia 0-6 anni su 5 strutture edilizie che accolgono Servizi Educativi Prescolari (4 edifici per la fascia 0-3 anni e 1 per quella 3-6 anni) a Torino.

I risultati indicano che la capacità di “rientro” varia molto in base alla conformazione della struttura e dal numero di metri quadri disponibili per bambino: anche nella condizione migliore non sarà possibile accogliere la totalità dei bambini precedentemente iscritti. Per aumentare la capacità di accoglienza, sarà necessario individuare nuovi spazi e aumentare il numero degli operatori.

La proposta è quella di trattare la questione nella sua dimensione sistemica complessiva, coinvolgendo tutti gli stakeholder, in primo luogo famiglie e insegnanti.

Nella Appendice 3 si presenta il progetto “Nessuno resta indietro: percorsi estivi e autunnali per il recupero e il potenziamento”, una collaborazione tra Università d Torino e Politecnico di Torino per le fasce più deboli della popolazione scolastica.

Il progetto è attualmente in svolgimento e vede la cooperazione di un gruppo di lavoro esteso sotto il coordinamento delle professoresse Paola Ricchiardi e Angelica Arace dell’Università di Torino. Il progetto considera i grandi ostacoli emersi durante il periodo della chiusura delle scuole: carenza di formazione specifica sulle strategie efficaci di Didattica a distanza per le singole fasce d’età e di competenze tecnologiche, carenza di supporti da parte degli allievi (pc, tablet…) o di reti adeguate, possibilità differenziate nel supporto genitoriale, carenze culturali.

La proposta si concretizza nella realizzazione di percorsi a distanza di recupero e potenziamento delle competenze scolastiche essenziali per favorire la motivazione e la riuscita di alunni o studenti in difficoltà. Si va dal potenziamento delle competenze di base, allo sviluppo della curiosità nei confronti della scienza e all’acquisizione del senso ludico dell’apprendimento.

Si tratta di attività didattiche sfidanti che favoriscano la stimolazione cognitiva e lo sviluppo della motivazione per l’apprendimento, la scoperta, e l’acquisizione o il consolidamento di competenze fondamentali, con focus specifici ad esempio sulle materie STEM e sulle abilità linguistiche.

“La scuola e i servizi educativi per la prima infanzia sono essenziali per garantire il ritorno del Paese a una normalità ormai sempre più necessaria”, commenta il Rettore Guido Saracco, che prosegue: “Le esigenze e i diritti dei più piccoli sono stati, forse inevitabilmente, compressi nei primi mesi dell’emergenza, ma ora è il momento di ritornare in classe, per garantire a tutti il diritto all’istruzione e cercare di recuperare quelle disuguaglianze sociali tra i più giovani che l’epidemia ha senza dubbio reso ancora più evidenti”.




Covid19, Consiglio regionale: la task force resta operativa

La task force territoriale di esperti che ha affiancato l’Assessorato alla sanità e la Giunta regionale per la gestione della Fase 2 dell’emergenza coronavirus in Piemonte, sarà prorogata.

Così come si procederà al rinnovo del Gruppo di lavoro istituito per lavorare alla riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, rispondendo all’interrogazione del consigliere della lista Monviso, nell’ambito delle question time di oggi.

I provvedimenti istitutivi sia della Task Force sulla Fase 2 che del Gruppo di lavoro per la riorganizzazione della rete ospedaliera prevedevano la durata fino al 31 luglio 2020. Nonostante il Piemonte sia per ora sotto controllo per quanto riguarda i nuovi contagi Covid – ha sottolineato l’assessore – ritengo sia però opportuno rinnovare questi due organismi per due sostanziali motivi: perseguire nell’obbiettivo di rendere l’offerta delle prestazioni sanitarie la più funzionale alle necessità dei cittadini e mantenere alta la guardia rispetto alla possibile diffusione di focolai di ritorno. Stiamo infatti tenendo sotto controllo soprattutto i cittadini che rientrano da paesi a rischio come la Romania o il Bangladesh. Con l’arrivo dell’autunno e dell’avvento dell’influenza, dobbiamo mantenere alta la guardia e garantire tutte le forze che abbiamo a disposizione. L’Unità di crisi per ora è in stand-by ma, nel caso fosse necessario, potrà essere riavviata in tempo zero.

Dopo l’avvio della commissione di approfondimento sul tema Covid che ci aiuterà a studiare l’esperienza vissuta per programmare una sanità sempre più adeguata – ha dichiarato il consigliere della lista Monviso –  ho ritenuto necessario capire quali intenzioni avesse l’assessore rispetto alla scadenza della task force sulla fase 2 e al tavolo sulla riorganizzazione ospedaliera. Apprendo che è intenzione dell’assessore rinnovarli, scelta condivisibile e direi inevitabile visto l’andamento globale della pandemia e la presenza di focolai sul territorio regionale.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni del gruppo Pd sul secondo ponte sul fiume Bormida in Alessandria; del Pd su MES e progetti di edilizia sanitaria cantierabili in Piemonte; del M5S sulle problematiche relative al guado/passerella di 20 metri sul torrente Clarea – cantiere di Chiomonte Nuova Linea Torino Lione; del Pd sul pagamento crediti delle Atc verso i Comuni; dei Moderati sulla ripresa delle normali attività e la frequentazione dei familiari nelle Strutture di accoglienza per persone con disabilità; del M5S sui disservizi nelle stazioni ferroviarie piemontesi e la completa assenza di servizi igienici in molte stazioni ferroviarie; di Luv sull’attuazione del diritto alla fecondazione eterologa; del M5S sulle  carriere universitarie a rischio a causa della sospensione delle attività di tirocinio e stage durante il lockdown.

 

N.B. La presente comunicazione è mancante di virgolettati e nomi secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari.