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Elezioni Amministrative 2024, Confartigianato Cuneo incontra i Candidati

In vista delle prossime Elezioni Amministrative, che si svolgeranno nelle giornate dell’8 e 9 giugno e che in provincia di Cuneo interesseranno 172 Comuni. Tra questi ci sono ben quattro delle sette sorelle, ovvero Alba, Bra, Fossano e Saluzzo, e dieci comuni sopra i 5.000 abitanti ovvero Busca, Boves, Cherasco, Centallo, Caraglio, Verzuolo, Ceva, Canale e Cervasca. Confartigianato Cuneo organizza una serie di incontri con i Candidati dei principali centri della Granda, località dove l’Associazione – la più rappresentativa del comparto in provincia – è presente con un proprio ufficio.

Ecco il calendario degli incontri, tutti con inizio alle ore 21.00 (accredito dalle ore 20.30):

  • Mercoledì 15 maggio 2024 – Candidati per il Comune di Dogliani – Presso Sala Riunioni Ufficio di Zona (Via Ghigliano 35 ter, Dogliani).
  • Giovedì 16 maggio 2024 – Candidati per il Comune di Saluzzo – Presso Sala “Scuderia tematica” – Centro “Il Quartiere” (ex Caserma “Mario Musso” – Piazza Montebello 1, Saluzzo).
  • Venerdì 17 maggio 2024 – Candidati per il Comune di Bra. Presso Sala Riunioni Ufficio di Zona (Piazza G. Arpino 35 – Bra).
  • Lunedì 20 maggio 2024 – Candidati per il Comune di Fossano – Presso “Sala Barbero” del Castello degli Acaja. In sinergia con Associazione Commercianti di Fossano.
  • Giovedì 23 maggio 2024 – Candidati per il Comune di Ceva – Presso Sala Riunioni Ufficio di Zona (Via Aldo Moro 6, Ceva).
  • Martedì 4 giugno 2024 – Candidati per il Comune di Alba – Presso Sala Riunioni “B. Viglino” (ingresso Via Vivaro 19, Alba).

Per partecipare prenotazioni all’indirizzo web:

https://cuneo.confartigianato.it/elezioni-amministrative-2024/

«Da sempre – spiega Luca Crosetto, presidente territoriale della Confartigianato Cuneo – consideriamo fondamentale il nostro rapporto con il territorio e riteniamo un valore la nostra organizzazione in Zone e la presenza in provincia con i nostri 19 uffici e i 190 dipendenti che ogni giorno sono al fianco degli imprenditori. In questo contesto è importante e strategico il dialogo con le amministrazioni locali, di cui i Sindaci rappresentano il primo baluardo dello Stato e con i quali collaboriamo quotidianamente per lo sviluppo di imprese e comunità».




Decreto Natale, ecco le regole del nuovo DPCM

Le nuove misure sono contenute in un decreto legge di soli tre articoli che il Consiglio dei Ministri ha approvato dopo una lungo confronto all’interno del governo e con le Regioni.

Vietato ogni spostamento tra regioni e da/per le province autonome di Bolzano e Trento compresi quelli per raggiungerele seconde case fuori regione




Recovery Fund. Canalis (PD): “Tour di Cirio un grande show. Ma il Piemonte non si cambia con le illusioni”

La consigliera regionale Monica CANALIS: “Sprecata un’occasione. La consultazione bottom up dei territori e degli stakeholders doveva servire a focalizzare i bisogni e i problemi, per delineare in modo corale le priorità e le strategie per risollevare il Piemonte. Invece, si è trasformata in un censimento disordinato di micro progettualità svuotacassetti.”

 

«Dall’Europa il Piemonte sta per ricevere una grande quantità di soldi: almeno 4 miliardi di euro di fondi strutturali 2021-27 (tra Fesr, Fse e Feasr) e una cifra ancora più alta di fondi del Next Generation Eu.

Di fronte a questa grande iniezione di risorse, non si può cedere a tentazioni localistiche o di corto respiro, né disperdere le risorse in mille rivoli poco incisivi, quanto piuttosto investire su grandi progetti prioritari che possano davvero rilanciare la nostra Regione, compensando il crollo degli investimenti con fondi regionali operato dalla Giunta Cirio e senza dimenticare che non c’è solo la programmazione europea: su quella sanitaria, ad esempio, il lavoro della Giunta Cirio ha fin qui lasciato molto a desiderare.

Il Piemonte ha bisogno di connessioni veloci, investimenti nel trasporto pubblico locale, risanamento degli edifici scolastici, contrasto al dissesto idrogeologico e gestione risorse idriche, alta velocità, piano asili nido, scuole 4.0, ricerca e relative infrastrutture, rigenerazione urbana e housing sociale, ospedali e ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, potenziamento cure domiciliari, Piano casa, Piano occupazione femminile e giovanile, innovazione nel commercio. Queste erano le priorità su cui doveva concentrarsi il Piano di Cirio. Abbiamo invece assistito a un grande show, privo di un’analisi profonda sui bisogni del Piemonte e di una capacità di scelta strategica. 

Ora ci ritroviamo con un enorme “Parco progetti” che ha scarsa speranza di finanziamento, con un’enorme illusione alimentata sui territori, ma senza una strategia sull’utilizzo del Recovery nella nostra Regione. Così rischiamo di perdere un’occasione unica. Il Recovery non è un elenco di opere, ma un insieme di riforme. Cirio ha proprio sbagliato il metodo».

 




La riforma della legge elettorale torna in Commissione

La discussione sulla legge elettorale regionale proseguirà in Commissione per un ulteriore approfondimento.

È quanto deciso dal Consiglio al termine della seduta odierna.
La proposta è arrivata dal capogruppo della Lega Alberto Preioni a nome delle forze di maggioranza. Intervenuti anche i presidenti Raffaele Gallo (Pd), Sean Sacco (M5s), Giorgio Bertola (M4o), Silvio Magliano (Moderati) e – in dissenso – Marco Grimaldi (Luv).

“La legge elettorale parte da una proposta della maggioranza, ma deve trovare il più ampio consenso possibile. La Commissione è il luogo più adatto per trovare una sintesi condivisa”, spiega il presidente dell’Assemblea Stefano Allasia.




Fondi europei, la giunta regionale dichiara l’overbooking del Fesr

E’ una sorta di “overbooking”, cioè un utilizzo di risorse superiore a quelle a disposizione, contando sul recupero degli avanzi dei fondi europei non spesi dalle altre regioni.

Lo ha annunciato parlando del Fesr il presidente della Giunta regionale  in Prima commissione, in occasione dell’esame della legge di bilancio e del Defr.

Il presidente ha spiegato che per il Fesr, il fondo più incisivo sullo sviluppo della regione, la dotazione della programmazione in corso è di 965 milioni, ma sono stati impegnati 1,103 mld di euro perché pensa di recuperare le risorse non spese da altre Regioni per i loro fondi europei.

Oltre 50 milioni sono poi frutto di rimodulazioni e andranno a sostegno del piano sulla competitività su misure in gran parte green: 10 milioni per la riduzione dell’impatto ambientale delle aziende;  12 milioni per riqualificare l’offerta turistica; 5 milioni  sui servizi al turismo.

Anche l’auto elettrica viene incentivata, attraverso il raddoppio delle risorse per i comuni che installano colonnine per la ricarica elettrica (+10 milioni); con 7 milioni vengono poi incentivati i privati a installare colonnine per la ricarica.

Altri 10 milioni andranno per l’acquisto di bus elettrici.

La rimodulazione utilizza le risorse di bandi sottoutilizzati. Per quanto riguarda la spesa già effettuata sul Fesr, nella graduatoria delle Regioni il Piemonte è a metà classifica, dentro i parametri fissati dalla Commissione europea.

Il presidente ha poi ricordato che nel Fse siamo primi in Italia, un merito già raggiunto in passato che dimostra l’efficienza della macchina regionale, ma anche di quanto il Piemonte sia una regione malata, che ha bisogno di questo fondo europeo per sostenersi.

Degli 882 milioni della dotazione sono stati impegnati 742, la spesa certificata è di 436 milioni.

Il Piemonte ha chiesto a Bruxelles la rimodulazione per recuperare risorse libere e investire tra l’altro 20 milioni per borse di studio universitarie, in modo da sgravare il capitolo di fondi propri.

A giugno il presidente prevede altri avanzi nel fondo per 18 milioni che potrebbero essere utilizzati per le borse di specializzazione in medicina. Un invito in tal senso è venuto anche dal capogruppo di Luv.

Per il Feasr, il presidente della Giunta ha parlato di una rimodulazione di 44 milioni che permette di finanziare le misure agroalimentari che per il 2020 non prevedevano fondi.

Sia il capogruppo PD che quello del M5s si sono detti disponibili ad avviare gruppi di lavoro, insieme con il presidente della Giunta, sui fondi europei e sul Fsc.

Durante la discussione sul bilancio sulle deleghe che attengono al presidente, dal M5s è venuto l’invito a stanziare maggiori risorse per i diritti civili.

Successivamente il vicepresidente della Giunta ha presentato linee guida del Dfr e tabella di bilancio sugli enti locali.




La coalizione unita intorno a Paolo Damilano per cambiare Torino

La vasta coalizione che sostiene la candidatura civica di Paolo Damilano a sindaco si è caratterizzata da subito per l’unità di intenti attorno a un progetto di rinascita per Torino. Un’unità che oggi viene confermata e ulteriormente rafforzata dalla disponibilità garantita da tutti i protagonisti della coalizione a impegnare le proprie donne, i propri uomini e le proprie risorse migliori per assicurare a Torino una squadra davvero all’altezza di affrontare le sfide del futuro.

Queste non sono elezioni normali, di quelle che avvengono ogni 5 anni, ma sono lo spartiacque da cui passa il futuro della città per i prossimi 25. Tornare all’altezza di sé o arrendersi al declino, questo è il bivio di fronte a cui sta Torino oggi. Ed è per questo che il progetto di rinascita garantito da Paolo Damilano rappresenta oggi l’unica priorità, a disposizione della quale ciascuno mette le proprie risorse migliori.

Con questo spirito condiviso, confermiamo che la Lega esprimerà i candidati presidenti delle circoscrizioni 1, 5, 8; Fratelli d’Italia i candidati presidenti delle circoscrizioni 3, 6, 7; Forza Italia i candidati delle circoscrizioni 2 e 4.

In questo modo ogni soggetto della coalizione sarà messo in grado di valorizzare al meglio il lungo lavoro di presidio delle urgenze dei territori, in particolare di quelle periferie che devono tornare borghi cittadini.

Inoltre, nel caso di vittoria della coalizione, Fratelli d’Italia esprimerà il presidente del Consiglio Comunale e Forza Italia proporrà al sindaco una rosa di nomi condivisi con la coalizione per il ruolo di vicesindaco.

Mai come in questo momento la priorità non sono i ruoli in sé, ma le competenze necessarie per far ripartire la nostra città. È per questo che tutte le componenti della coalizione, al di là dei ruoli annunciati, partecipano alla campagna elettorale e parteciperanno in caso di vittoria al governo della città con i loro profili migliori e con un unico obiettivo: ricostruire Torino.




Canoni idrici, Lepri (PD): “Sull’idroelettrico la Regione vuole tornare agli anni novanta”

Il disegno di legge regionale piemontese sull’idroelettrico ricalca il modello delle società miste pubblico privato create negli anni Novanta dalle giunte Ghigo di centrodestra.

I privati (allora erano imprese locali, oggi è la grande finanza, anche internazionale, che ha visto nei servizi pubblici locali italiani la gallina dalle uova d’oro) entrano in società, magari senza procedure competitive. Gli investimenti (pochi) si fanno solo con soldi pubblici, mentre gli utili si dividono.

Grande gioia anche per notai e avvocati, a cui sarà garantito un robusto contenzioso. Eppoi tanti posti nelle partecipate, così rialimentiamo l’antipolitica. Ridimensionate o escluse le multiutility italiane, che dovrebbero assumere un ruolo centrale, anche per evitare la colonizzazione straniera.

Infine, tagliano fuori gli enti locali, che dovrebbero essere coinvolti proprio in una logica federalista e autonomista. Ma che dico, quella era la Lega di una volta. Ora sanno solo sbattere sui social un clandestino. Se così è la faccenda, la risposta sarà inevitabile: dovremo impugnare la legge e rifarne subito una nazionale. Perché se questo è il federalismo nostrano, allora molto meglio una sana guida centralista.

 




A Michele Colombino il Sigillo della Regione Piemonte

Lo storico presidente dell’Associazione dei Piemontesi nel mondo, Michele Colombino, 94 anni, verrà insignito del Sigillo della Regione Piemonte.

Lo prevede la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Piemonte nella seduta di martedì 24 novembre. La proposta, avanzata dall’assessore regionale all’Emigrazione Maurizio Marrone, è stata  sottoscritta anche dal presidente dell’Assemblea Stefano Allasia e da tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione. Ora verrà redatta la delibera del Consiglio regionale.

“Esprimo soddisfazione per l’esito unanime della votazione. Il commendator Colombino ha il merito di aver svolto con continuità un’azione costante nel preservare e rafforzare il legame fra il Piemonte e i piemontesi nel mondo: un vero ambasciatore. Nel tempo è riuscito a mantenere viva un’appartenenza identitaria e un patrimonio culturale. A tal proposito mi preme quindi ringraziarlo per l’encomiabile lavoro svolto, che con impegno e dedizione attraverso l’Associazione Piemontesi nel mondo, ha portato lustro alla nostra Regione”, ha dichiarato Allasia.

“Il commendator Colombino in maniera instancabile ha tenuto alto il nome del Piemonte nel Mondo e contribuito a tessere importanti legami tra gli emigrati e la nostra Regione. A ottobre avevo avuto il piacere di presiedere l’insediamento del Comitato di gestione del Museo Regionale dell’Emigrazione a Frossasco, visitandone le sale, l’archivio dell’Associazione Piemontesi nel mondo e il Monumento ai Piemontesi nel mondo a San Pietro Val Lemina. Un’esperienza toccante da cui è scaturita la volontà di rendere il giusto riconoscimento ad un lavoro così prezioso. Nel cinquantesimo anniversario dell’istituzione della Regione Piemonte, la storia di Colombino, e della rete di associazioni che ogni anno mantengono contatti con la nostra Regione, è dimostrazione che l’identità e l’attaccamento alla propria terra sono legami che possono superare anche gli oceani” ha sottolineato Marrone.

L’Associazione dei Piemontesi nel mondo preserva il grandissimo contributo che il Piemonte ha dato e dà all’emigrazione italiana, a cominciare da quella storica in Argentina, Uruguay, nel Sud del Brasile, in America del Nord  e in Australia nell’Ottocento e nel secolo scorso.

Nel dibattito sono intervenuti nell’ordine Mauro Salizzoni (Pd), Monica Canalis (Pd), Paolo Bongioanni (FdI), Alberto Preioni (Lega), Paolo Ruzzola (Fi), Silvio Magliano (Moderati), Maurizio Marello (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Mario Giaccone (Lista Monviso).  I vari interventi hanno ribadito l’importanza di non dimenticare il ruolo dei Piemontesi emigrati che, oltre ad aver dimostrato una mirabile laboriosità, hanno creato una piemontesità diffusa che oggi si traduce in una ricca attività di scambi, dalla cultura all’imprenditorialità.  Inoltre, pensare alle emigrazioni di ieri ci deve fare riflettere su quelle di oggi.

L’onorificenza del Sigillo della Regione Piemonte viene assegnata a persone fisiche, istituzioni, enti ed organismi italiani ed esteri meritevoli di particolare riconoscimento.




Commissione Legalità, Bertola (M5s) eletto presidente

Si è insediata il 14 gennaio la nuova Commissione Legalità del Consiglio regionale del Piemonte. Dopo la presa d’atto da parte del presidente del Consiglio Stefano Allasia dei nuovi commissari, designati dai rispettivi gruppi politici, è stato eletto presidente della Commissione Giorgio Bertola (M5s) con 26 voti.

Diego Sarno (Pd), candidato alla presidenza dal centrosinistra, ha raccolto 10 voti. “Ringrazio il mio gruppo che mi ha candidato all’incarico e tutti i consiglieri che mi hanno votato. Proseguirò in continuità con quanto ho già fatto la scorsa legislatura nella Commissione speciale”.

Il capogruppo Pd Domenico Ravetti ha dichiarato quindi di voler rinunciare alla vicepresidenza e tutta l’opposizione ha condiviso tale posizione. Per la maggioranza, vicepresidente è stato eletto con 19 voti Federico Perugini (Lega), mentre 3 voti sono stati assegnati a Monica Canalis (Pd) che ha rinunciato all’incarico, dimettendosi immediatamente.




Russia, Avetta (Pd): Servono misure a tutela dell’export piemontese”

Il consigliere regionale Alberto Avetta (Pd) lancia l’allarme: “Il caso del blocco dell’acquisto dell’Erbaluce di Caluso non sarà un episodio isolato. Sanzioni sacrosante, ma si adottino azioni specifiche a sostegno delle imprese direttamente danneggiate dal conflitto in Ucraina”.

Presentato a Palazzo Lascaris un Question Time.

«Cosa intende fare la Regione Piemonte per tutelare le imprese dell’export piemontese il cui fatturato è fortemente e direttamente penalizzato dagli effetti della guerra in Ucraina e per aprire nuovi mercati internazionali ai nostri prodotti? Si devono mettere in campo, nel breve e nel medio periodo, misure ed azioni specifiche, non solo ristori diretti alle imprese danneggiate, ma politiche mirate ad agevolare l’espansione del mercato piemontese verso altri Paesi.

Le nostre imprese, soprattutto quelle della filiera enograstronomica e dei settori produttivi con consolidate relazioni commerciali con la Russia, stanno già facendo i conti con gli effetti dell’aumento dei costi di energia e materia prime, e ora si aggiungono le ripercussioni delle sanzioni e della chiusura delle frontiere. Emblematico il caso delle 20 mila bottiglie del vino bianco canavesano “Erbaluce di Caluso” destinate ai centri commerciali ed ai ristoranti di Mosca, il cui acquisto sarebbe stato annullato. Un episodio che temiamo non rimarrà isolato». Il consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd) ha presentato a Palazzo Lascaris un Question Time sull’argomento, lanciando l’allarme sulle conseguenze del conflitto in Ucraina sull’export piemontese e sollecitando alla Regione Piemonte azioni di tutela.

«Le sanzioni alla Russia sono sacrosante. Ma non possiamo farne pagare il ‘prezzo’ alle nostre imprese il cui calo di fatturato legato alle esportazioni verso la Russia si aggiungerà ai maggiori costi delle materie prime e dell’energia. Come sta già avvenendo per l’approvvigionamento energetico nazionale, sarà necessario ripensare in modo strutturale le relazioni commerciali tra il Piemonte e i mercati internazionali. La Regione Piemonte può e deve mettere in campo misure specifiche».