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Confindustria Torino: Premio Industria Felix e Rapporto PMI del Piemonte

Si è svolta  a Torino la 2a edizione dell’evento riservato alle imprese più competitive di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Industria Felix: le 62 aziende più performanti e affidabili a livello finanziario Rapporto Pmi Piemonte: cala il Pil dall’1,2% allo 0,6%

Sono 62 le migliori aziende più performanti a livello gestionale e affidabili a livello finanziario di Piemonte, Liguria e Valle d’Asta. Le imprese competitive sono state premiate questa mattina nella sede dell’Unione Industriale Torino in occasione della seconda edizione di Industria Felix –

Il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta che competono, organizzata dal trimestrale nazionale di economia e finanza Industria Felix Magazine diretto da Michele Montemurro, in collaborazione con Regione Piemonte (Por Piemonte – Fse 2014/2020), Cerved, Università Luiss Guido Carli, A.C. Industria Felix, col patrocinio di Confindustria, Unione Industriale Torino, le media partnership di Ansa, Il Sole 24 Ore e con le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, Sustainable Development, Lidl Italia, FundCredit e Studio Legale Iacobbi.

 

Qui di seguito l’elenco delle 62 aziende premiate.

PIEMONTE. Alessandria: Metlac, Prisma Impianti, Star, Vezzani. Asti: Format, Gestione Ambientale Integrata dell’Astigiano, Il Panate’ di Mario Fongo & C., Valbormida, Vernay Italia. Cuneo: Beco, Golosità dal 1885, S.p.a.r., Siscom, Tomatis Lamiere, Wartsila Apss.

Novara: Brilliantrees, Procos. Torino: 2A, Blue Engineering, Cultraro Automazione Engineering, Demap, Dylog Italia, Fiat Powertrain Technologies Industrial, Fiorentini Alimentari, Gineprudue Coop di solidarietà, M.P.E., National Molding Italia, Olicom International, Sistemi, Thirdfloor. Verbano: Aldo Valsecchi, Emisfera, Mechatronyx, Zinox Laser.

Vercelli: B.R.V. Bonetti Rubinetterie Valduggia, Diasorin, Gallazzini, Officine Arfino. LIGURIA. Genova: Coop. Soc. Il Rastrello, Deref, Docks Lanterna, Everton, Lisi Arredamenti, Piam Farmaceutici, Silky, Softjam, Unistara. Imperia: Cantieri di Imperia. La Spezia: Dott. Ing. Mario Cozzani, Eurocolor 2000, La Spezia container terminal, San Lorenzo. Savona: Bombardier Transportation Italy, Coop Liguria, Infineum Italia. VALLE D’AOSTA. Aosta: Av Pluda, C.V.A., Hotel Bellevue Cogne, Industria servizi ecologici, Les Aigles, Nuova auto alpina, Valdostana impresa costruzioni.

Nel corso dell’evento, moderato dallo scrittore e capostruttura Rai Angelo Mellone, sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino, il presidente dell’UiT Dario Gallina, il presidente di Confindustria Valle d’Aosta Giancarlo Giachino, per Banca Mediolanum il senior manager dell’Investment banking Marco Gabbiani e il private banker Francesco Mecca, i ceo di Sustanaible development Michele Chieffi e di FundCredit Claudia Catalano, l’avvocato Lorenzo Iacobbi dello Studio Legale Iacobbi e Guido Romano (Cerved) e Luca Pignatelli e Giancarlo Somà (UiT).

È stato presentato, inoltre, il Rapporto Pmi Piemonte 2020 realizzato da Cerved e UiT. Il 2018 si chiude per le imprese piemontesi con risultati meno brillanti rispetto a quelli del 2017: un anno che, da molti punti di vista, può essere definito eccezionale lungo il trend di lenta ripresa iniziata dopo la crisi 2007-2008.

Tra il 2017 e il 2018, la crescita del Pil regionale è scesa dall’1,2% allo 0,6%, quella delle esportazioni (variabile cruciale per le pmi) dal +7,8% al -0,1% (in valore) e i risultati del 2018 e della prima metà del 2019 rallentano ma non modificano il percorso di graduale riallineamento alla situazione precedente la crisi, che riguarda gran parte dei parametri analizzati: demografia d’impresa, indicatori di bilancio, tempi di pagamento, profili di rischio.

In Piemonte sono state costituite 4.160 “vere” newco, il 3,1% in meno rispetto al 2018. Il dato è comunque allineato in termini assoluti alla media dell’ultimo triennio. La crescita registrata negli ultimi anni è stata favorita dall’introduzione delle Srl semplificate, che rappresentano il 39% delle nuove imprese.

Nel 2019 la dinamica piemontese è meno negativa di quella nazionale ma peggiore di quella del Nord- Ovest. Dopo il marcato calo registrato nel 2018, nel 2019 i fallimenti hanno fatto registrare un’impennata (+23%), rimanendo comunque a livelli ancora lontani dai picchi registrati durante la crisi.

Leggi il REPORT PMI PIEMONTE 2020

 




Emergenza Coronavirus: le iniziative per l’economia della Regione Piemonte

Al termine di un incontro con le categorie economiche il presidente della Regione ha illustrato le strategie unitarie che si intendono adottare per contribuire al rilancio dell’economia piemontese danneggiata dall’emergenza sanitaria e che saranno messe a punto entro la settimana:

– moratoria dei mutui che le aziende hanno stipulato con Finpiemonte;

– misure straordinarie, previa verifica con il Ministero per lo Sviluppo economico, per aiutare le aziende nel ricorso al credito attingendo dal Fondo di garanzia regionale (che dispone di oltre 50 milioni);

– rimodulazione del Fondo europeo di sviluppo regionale per la predisposizione di un piano di comunicazione straordinario dell’immagine del Piemonte, per invogliare i turisti a sceglierlo per visite e vacanze;

– richiesta al presidente del Consiglio, nel corso di un incontro in programma mercoledì a Roma, di concedere la cassa integrazione in deroga ai dipendenti delle piccole aziende danneggiate dalla situazione, di sospendere il pagamento degli oneri contributivi e previdenziali.

Il presidente si è anche soffermato sull’importanza di chiedere alla Commissione europea la sospensione della normativa sugli aiuti di Stato.

Alla riunione erano presenti gli assessori al Bilancio e Attività produttive, al Lavoro e Istruzione, all’Ambiente e all’Agricoltura.




Coronavirus, le nuove pesanti restrizioni riguardano anche le province di Asti e Alessandria

L’ingresso e l’uscita in Lombardia e in alcune province di Veneto, Emilia Romagna e Piemonte sarà consentito solo per motivi «gravi e indifferibili», di lavoro o di famiglia.

Lo prevede il decreto che sarà emanato nelle prossime ore dal governo «per fermare il contagio da Coronavirus».Secondo la bozza del decreto, le restrizioni dovrebbero restare in vigore almeno fino al 3 aprile e le province interessate sono: Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria e Asti.

Lo riporta il sito del corriere della sera che annuncia come nella bozza del provvedimento viene stabilita una «zona di sicurezza» dove sono previste limitazioni strettissime.




La solidarietà del presidente Allasia al personale che opera nelle carceri

Nessun indulto ed amnistia, ma pene esemplari per chi provoca rivolte
Quello che è successo in questi ultimi giorni in molte carceri italiane ed anche piemontesi è semplicemente surreale, è una situazione assurda e pericolosa. Desidero esprimere solidarietà alla Polizia Penitenziaria, a tutto il personale delle strutture detentive, nonché ai volontari, per una situazione che va monitorata senza che sia assolutamente sottovalutata.

La mia solidarietà va estesa anche a tutte le Forze di Polizia che, oltre all’aggravio già creato dalle necessità di controllo per le nuove norme sull’intero territorio nazionale, hanno coadiuvato la Polizia Penitenziaria a fronteggiare i duri attacchi da parte dei detenuti. Credo che la questione Coronavirus sia un classico pretesto per chiedere un alleggerimento delle misure detentive, per spalancare le porte degli istituti di pena.

Nessun indulto ed amnistia quindi, mi auguro anzi che il governo riveda il sistema carcerario per garantire un maggior numero di forze dell’ordine per la tutela della sicurezza all’interno delle strutture. Mi auguro che vengano inflitte pene esemplari straordinarie e immediate contro chi provoca le rivolte nei penitenziari.




Coronavirus, parte la selezione di 300 medici volontari

È una “chiamata alle armi” verso tutta la sanità italiana perché i medici che sono in prima linea contro l’emergenza Coronavirus hanno bisogno di aiuto.

Lo ha dichiarato stasera il ministro per gli Affari Regionali e Autonomie Francesco Boccia annunciando presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile l’avvio della procedura attraverso la quale sarà costituita la task force di 300 medici che opereranno a supporto delle strutture sanitarie regionali per l’attuazione delle misure necessarie al contenimento e contrasto dell’emergenza COVID-19

«I medici che operano contro il Coronavirus, soprattutto in Lombardia, sono in difficoltà e la risposta di coloro che si candideranno deve avvenire entro 24 ore perché domani l’avviso sarà chiuso», ha proseguito il ministro. «Sarà data priorità agli anestesisti ma il bando è aperto a tutti i medici, l’importante è far arrivare la propria candidatura nel più breve tempo possibile».

Questa operazione di “medici per la Protezione civile” è su base volontaria , ha concluso Francesco Boccia, e «sono sicuro che arriveranno tantissime domande».

«Si tratta di costruire una forma rapida di intervento», ha dichiarato il Capo Dipartimento Angelo Borrelli, «i medici che verranno selezionati si affiancheranno a quelli della sanità regionale e a quelli volontari che già stanno prestando la loro opera negli ospedali dove vengono accolti i malati di Coronavirus».

La partecipazione dei medici che saranno selezionati sarà obbligatoria per il datore di lavoro fatta eccezione per le strutture convenzionate per le quali la possibilità di far parte della task force avviene su base consensuale con il proprio datore di lavoro. La partecipazione prevede il rimborso delle spese di viaggio ed una indennità forfettaria per ciascuna giornata prestata. Le Regioni provvederanno alla sistemazione alloggiativa.

Qui il form dove presentare la candidatura.

 




Accesso gratuito per i Comuni al Modulo unico per l’edilizia

Regione Piemonte e CSI consentono a tutti i Comuni piemontesi di attivare gratuitamente per tutto il 2020 Mude Piemonte, il Modello unico digitale per l’edilizia.

“La decisione – annota l’assessore ai Servizi digitali, Matteo Marnati – è sulla scia delle recenti disposizioni per contrastare il Coronavirus e per incentivare la Pubblica amministrazione a utilizzare soluzioni informatiche a fornire servizi on line a cittadini, professionisti e imprese, evitando così ogni spostamento non necessario.

Stiamo usando tutti gli strumenti possibili per aiutare imprese e professionisti ad accorciare la filiera della burocrazia, in questo caso anche economico perché il servizio sarà gratuito”. “L’emergenza sanitaria come quella che stiamo affrontando – aggiunge l’assessore all’urbanistica, Fabio Carosso – necessita di un grande impegno da parte di tutti e la tecnologia può darci una grande mano in questo momento”.




De Santis (Confartigianato Torino) : “Non siete soli, ecco le azioni di sostegno, tutela e rilancio contro la crisi”

Acconciatori ed estetisti erano stati tra i primi a chiedere la sospensione delle proprie attività di fronte alla diffusione crescente del Coronavirus, lanciando un preciso segnale di attenzione alla salute delle persone e di tutela dei propri collaboratori. Poi, con il Decreto dello scorso 11 marzo, sono arrivati i provvedimenti che hanno sancito la chiusura delle attività del benessere e dei servizi alla persona.

 

Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, in questi settori in Piemonte si registrano 12.449 imprese artigiane del settore dei Servizi di acconciatura e altri trattamenti estetici, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie anche ai circa 30 mila addetti.

Un settore sempre sotto attacco degli irregolari; secondo un recente calcolo sempre di Confartigianato, si stima come in Piemonte “colpiscono” direttamente il 20% delle imprese regolari.

Ed è soprattutto in questo periodo che nel settore del benessere e della cura della persona è allarme per il proliferare abusivi e irregolari che offrono “servizi itineranti e a domicilio” per il taglio dei capelli, manicure e trattamenti estetici.

 

In questo momento in cui le attività devono rimanere chiuse – afferma Giuseppe Falcocchio, referente area benessere di Confartigianato Torino è sconcertante come certe persone si rivolgano clandestinamente ad abusivi e irregolari, che devono essere puntiti severamente insieme a chi li utilizza. Questa emergenza dovrebbe insegnare una volta per tutte che non si rischia con la vita”.

 

Le imprese di acconciatura ed estetica, quelle che non solo oggi, ma sempre, operano nel rispetto delle regole, sia dal punto di vista della formazione obbligatoria, sia per quanto riguarda i requisiti igienico-sanitari dei locali, salvaguardando così la salute e i propri clienti, invitano a declinare e rifiutare eventuali proposte di servizi da parte di chi opera abusivamente, e in questo particolare momento, in deroga alle regole. Qualsiasi operatore che offra i propri servizi, presso il proprio domicilio o presso quello del cliente, è un abusivo e una minaccia alla salute di tutti.

 

Il nostro appello – riprende Falcocchio – è quello di tutelare la propria e l‘altrui salute, rispettando alla lettera quanto disposto per il contenimento dell’epidemia da Covid19 e quindi non uscire e non ricevere in casa operatori abusivi. Presto i vostri acconciatori e i vostri estetisti vi accoglieranno offrendovi tutta la sicurezza e la cura di sempre”.

 

Nel frattempo, Confartigianato Imprese Torino lavora per dare sostegno concreto alle imprese, e ai dipendenti, che hanno dovuto fermare l’attività.

 

Le imprese hanno voluto dimostrare che hanno a cuore la salute dei clienti prima ancora della loro bellezza e del lavoro – afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – contemporaneamente, come sistema Confartigianato, lavoriamo a livello nazionale e locale, affinché garantiscano, con i prossimi provvedimenti, tutte le necessarie misure a compensazione del danno economico che molte attività stanno subendo in questo periodo”.

 

In questo momento parrucchieri, estetisti e tutti gli altri operatori del settore benessere, e i loro dipendenti, possono usufruire degli ammortizzatori sociali dell’Artigianato.

 

Alle imprese artigiane diciamo che non sono sole. infatti – sottolinea De Santisin caso di sospensione o riduzione del lavoro possono contare sul Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, un fondo nazionale che garantisce supporto economico alle imprese in difficoltà”.

 

Le realtà del settore benessere, obbligate per decreto a sospendere tutte le attività, possono accedere a questi strumenti di sostegno, creati dalle organizzazioni datoriali e sindacali del settore artigiano.

L’obiettivo, condiviso con i Sindacati dei lavoratori – rimarca De Santis – è oggi più che mai quello di offrire una serie di prestazioni a datori e dipendenti, garantendo a questi ultimi un sostegno al reddito, e quindi riducendo licenziamenti e chiusure aziendali, soluzioni sempre dolorose per i nostri artigiani“.

 

Inoltre, ricordiamo come proprio le imprese artigiane del benessere, cura e salute della persona, spesso hanno donato il proprio materiale, come mascherine, guanti, camici, occhialini e disinfettanti, agli ospedali per supportare il lavoro di medici, infermieri e personale non sanitario in questi giorni così difficili di lotta al Coronavirus.

 

Nel momento in cui sarà finita questa straordinaria emergenza – conclude Falcocchio i nostri operatori potranno accogliere la propria clientela offrendo servizi ancora più mirati e novità importanti con entusiasmo e professionalità”.

 




Coronavirus, una task force di Confartigianato Cuneo
 per affiancare le imprese nel “dopo emergenza”

Nel nostro Paese, nonostante il lockdown, c’è una parte significativa del mondo produttivo che la mattina continua ad alzarsi per andare al lavoro. A dirlo è l’Istat, che ha analizzato la situazione alla fine del mese di marzo.

Sono però in prevalenza grandi realtà o servizi privati che afferiscono alla categoria dei lavori cosiddetti “essenziali”. E ciò avviene a prescindere dal fatto che le realtà produttive risultino formalmente chiuse, perché spesso si lavora a ranghi molto ridotti o in modalità smart working. Esiste poi, un’altra soluzione per “tirare avanti”, unita ad una buona dose di versatilità imprenditoriale, quella che spinge tanti imprenditori del comparto alimentare verso il commercio on line e le consegne a domicilio.

C’è infine la realtà più numerosa della nostra economia, quella delle piccole imprese e delle partite IVA, che si ritrova ora inattiva e con gravi problemi di liquidità, ed è assalita da mille incertezze sulla ventilata ripartenza. A queste aziende, eccellenze riconosciute del made in Italy, sta fornendo sostegno e supporti concreti Confartigianato attraverso il suo Sistema confederale e una vera e propria task force di professionalità specifiche, creata appositamente per l’emergenza.

«È indubbiamente uno dei momenti più critici della nostra storia – spiega Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e per affrontarlo come Associazione abbiamo messo in campo la nostra “artiglieria pesante”: un’azione sindacale forte ed incisiva nel chiedere al Governo misure straordinariamente consistenti e rapide per le nostre imprese e un poderoso paniere di servizi di consulenza per alleggerire le incombenze necessarie all’accesso alle misure di sostegno. In gioco c’è la sopravvivenza di interi comparti produttivi e la strada per uscire dal tunnel dell’emergenza è ancora molto confusa».

Tra le tante perplessità che emergono in questo tempo “sospeso”, senza i consueti rumori del lavoro in progressione, una riguarda le tempistiche di applicazione del decreto “Cura Italia”, varato dal Governo per sostenere imprese e famiglie.

«In questo frangente non servono proclami, ma azioni veloci e concrete. – prosegue il presidente Crosetto – Non si può chiedere alle imprese di adattarsi ai tempi della nostra burocrazia. Confartigianato, proprio per supplire ai ritardi del settore pubblico, in soccorso dei lavoratori del comparto artigiano ha attivato il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato (FSBA), costituito nel 2014 insieme alle altre Confederazioni degli artigiani e a tutte le maggiori organizzazioni sindacali dei lavoratori, attraverso il quale già entro la prima settimana di aprile è partita la liquidazione delle prestazioni di sostegno al reddito».

«Pur con gli uffici chiusi, – sottolinea ancora Crosetto – il personale di Confartigianato Cuneo, sia nelle sedi provinciale e zonali, sia in formula di smart working, sta continuando ad assistere con la massima professionalità le imprese associate nell’espletamento delle varie incombenze per l’accesso alle agevolazioni. Finora, grazie all’impegno dei nostri funzionari e dipendenti, sono già state evase oltre 3750 pratiche per la richiesta del bonus di 600 euro previsto dal decreto governativo. Inoltre, per quanto riguarda le misure in materia creditizia, oltre all’attività consolidata del nostro Confidi, è pienamente operativa al nostro interno l’Area di Assistenza al Credito e Finanza Agevolata come supporto per ogni esigenza delle imprese.

Mai come adesso, gli imprenditori hanno bisogno di un affiancamento professionalmente qualificato per la richiesta di moratoria dei finanziamenti in corso o per l’applicazione delle altre misure previste dal decreto “Cura Italia”. Essendo l’accesso al credito da sempre un problema per le PMI, abbiamo anche stipulato una convenzione con il Medio Credito Centrale che eroga finanziamenti con garanzia pubblica gratuita, a tutte le imprese, comprese le start-up, senza vincoli di apertura di un nuovo conto corrente bancario».

E attraverso l’utilizzo della tecnologia, Confartigianato Cuneo ha pensato anche a quelle imprese del settore alimentare che, pur chiuse, possono dirottare la loro produttività verso le ordinazioni on line e le eventuali consegne a domicilio. È stato creato sul portale, lanciato dall’Associazione lo scorso anno per promuovere il progetto dei Creatori di Eccellenza, lo spazio web “ScelgoArtigiano”, uno “shop-online” facilmente accessibile all’indirizzo http://creatoridieccellenza.it/scelgo-artigiano.
Attraverso un’interfaccia intuitiva, il consumatore può ricercare gli esercizi sulla base di categoria e parola chiave. Ogni azienda è presente con la sua pagina dove espone tutti i prodotti in vendita.
«Abbiamo ideato per i nostri associati una modalità interattiva agile e innovativa – puntualizza Crosetto – in grado di aiutare tutte le imprese, anche quelle più piccole che non hanno ancora un sito internet o non dispongono di un e-commerce, a raggiungere i propri clienti e vendere i propri prodotti. In tal modo, si è cercato di orientare i nostri artigiani e piccoli imprenditori verso la futura “ripartenza”. Seguendo le nuove disposizioni che regolamentano gli accessi agli esercizi e ai negozi, questo shop online permette di evitare code e assembramenti».

Ci sono poi, le tante imprese artigiane dei cosiddetti “Servizi alla persona”, dall’acconciatura all’estetica, che in questo momento sono in stallo, e per le quali le regole di distanziamento sociale determineranno alla riapertura un mutamento sostanziale nell’operatività. Anche per loro Confartigianato, dopo un confronto costruttivo con i rappresentanti della categoria, sta approntando un facile sistema digitale (app), sul quale i clienti potranno agevolmente prenotare le prestazioni.

«Insomma, – conclude Crosetto – abbiamo iniziato fin da subito a rimboccarci le maniche e a lavorare per dare impulso al nostro sistema economico locale e al nostro territorio e per affrontare insieme il tempo di una nuova ripresa».




Coronavirus, CNVV: primo impatto drammatico sull’industria novarese e vercellese

È drammatico il primo impatto del Coronavirus sull’industria novarese e vercellese. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre aprile-giugno 2020 (elaborate in forma sintetica da Confindustria Piemonte e disponibili sul sito ) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che, rispetto al trimestre precedente, si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione subisce la riduzione più forte dell’ultimo decennio: nel territorio novarese da 9,5 a -26,8 punti, in quello vercellese da -11,1 a -29,3 punti, mentre la media regionale passa da -0,5 a -29,1 punti.

In picchiata risultano anche i saldi ottimisti/pessimisti riferiti alle attese di nuovi ordini: da 8,7 a -30,1 punti per Novara, da -9,1 a -38 punti per Vercelli, a fronte di una media piemontese che passa da -0,5 a -33,8 punti. Fortemente negative anche le attese di ordini esteri, il cui saldo ottimisti/pessimisti crolla da 3,8 a -18,6 punti nel Novarese e da -7,3 a -26,9 punti in provincia di Vercelli, mentre in Piemonte cala da -1,7 a -25 punti.

«La situazione – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – è sempre più preoccupante e il fatto che la soluzione, quantomeno a livello di scelte politiche, non sia ancora chiara sta mettendo serie ipoteche sul futuro del tessuto economico e sociale del territorio. Le nostre aziende hanno attivato tutti i protocolli per lavorare in sicurezza e devono poter riprendere le attività “convivendo” con il virus, perché i problemi dell’economia non riguardano soltanto i suoi operatori, ma tutto il corpo sociale, che se ne deve fare carico come di un’emergenza che è ormai pari a quella sanitaria. Perdiamo clienti ogni giorno, con un calo della redditività che a fine marzo era già stimato in oltre il 25%; in queste condizioni non possiamo resistere a lungo».

Anche il mercato del lavoro ha prospettive negative, con un saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di nuova occupazione che scende da 12,7 a -8,1 punti in provincia di Novara mentre risale lievemente, da -3 a -1,1 punti in provincia di Vercelli, con una media regionale in riduzione da 3,8 a -8,1 punti. La percentuale di imprese che già a fine marzo avevano dichiarato l’intenzione di ricorrere alla Cassa integrazione guadagni si impenna dal 4,1% al 24,8% a Novara e dal 16,5% al 22,2% a Vercelli, a fronte di un dato regionale in aumento dal’11,4% al 31,9%.

«Pur con la massima cautela nella valutazione di queste stime, che già risentono di una elevata incertezza ma che potrebbero rivelarsi anche meno gravi dei dati reali – osserva il direttore di Cnvv, Aureliano Curini – il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali sta arginando, almeno temporaneamente, l’impatto sul mercato del lavoro. Il rischio è che, una volta terminata l’emergenza, l’onda lunga della pandemia abbia forti ripercussioni anche su questo fronte, che è molto più lento nel superare le fasi di difficoltà già all’interno di un ciclo economico “normale”.

In questa fase è di fatto impossibile prevedere con quali problemi ci dovremo confrontare nei prossimi mesi e ogni ottimismo è del tutto fuori luogo».

La crisi paralizza anche gli investimenti, che vengono pianificati soltanto dal 23,8% delle aziende novaresi (rispetto al precedente 31,7%) e dal 19,6% (contro il 21,4% del trimestre precedente) di quelle vercellesi, con la media regionale in calo dal 24% al 18,6%.

A livello settoriale gli unici dati disponibili riguardano l’intero Piemonte: la metalmeccanica è uno dei comparti più colpiti dal calo della produzione (-25,5%); soffrono in particolare la metallurgia (-43,3%), l’industria elettrica (-36,0%), i macchinari e apparecchi (-25,3%) e l’automotive (-20,7%).

Negativi anche il cartario-grafico e il legno (entrambi -60%), il tessile-abbigliamento (-46,2%), la gomma-plastica (-34,1%), la chimica (-16,7%), le manifatture varie (-28,2%), l’edilizia (-29,2%) e gli impiantisti (-22,6%). Solo l’alimentare limita la contrazione al -14,6%.




Fazio: “Problemi nella Sanità territoriale”

Abbiamo verificato che la Sanità territoriale piemontese presenta criticità non tanto da un punto di vista normativo ma organizzativo: bisogna rivedere il rapporto tra ospedali e territorio, che non è stato, negli anni, implementato a dovere.

Il nostro è un gruppo di lavoro con funzioni propositive e consultive ma non esecutive o d’indagine”, ha spiegato il coordinatore del gruppo di lavoro per il rinnovo della Sanità territoriale Ferruccio Fazio nella riunione odierna della Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco alla presenza dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Fazio ha aggiunto: “Stiamo provando a immaginare come potrà essere il sistema sanitario territoriale proponendo di rendere centrale il medico di medicina generale e di favorire l’associazionismo. Solo così si potranno ‘lasciare sul territorio’ alcune patologie non gravi e contribuire al decongestionamento dei pronto soccorso e degli ospedali, favorendo il benessere e la qualità della vita dei cittadini”.

Tra i problemi maggiori riscontrati, ha aggiunto “il tetto del 30% per le reti di medicina generale, l’assenza di un percorso chiaro per le patologie croniche e per i codici bianchi, che dovrebbero essere gestiti sul territorio e non attraverso il 118, e le distanze che, soprattutto nelle zone rurali, costituiscono un vero e proprio ostacolo al raggiungimento delle strutture di continuità assistenziale”.

Interrogato da Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Domenico Ravetti Daniele Valle, su come il gruppo di lavoro giudichi il Piano sulla cronicità, approvato dal Consiglio regionale allo scadere dello scorso mandato e ancora non del tutto attuato, Fazio ha replicato che “si tratta di un piano valido che va implementato”. Oltre che sulla telemedicina, ha aggiunto “un buon Piano sulla cronicità deve basarsi sulla competenza del medico di medicina generale che cura le malattie croniche sul territorio, delle infermiere di comunità e dell’associazionismo”.

Sulle possibilità per il turismo e per le strutture ricettive piemontesi nei posti di villeggiatura, richieste da Paolo Bongioanni (Fdi), Fazio ha risposto di essere “ottimista per quanto riguarda il turismo di prossimità, a patto che sia rispettato e mantenuto il distanziamento sociale”.

A Marco Grimaldi (Luv), che lo ha interrogato sulla “fase 2” dell’emergenza Coronavirus, Fazio ha risposto che “sarà necessario lavorare molto per rendere il Piemonte in grado di far fronte all’eventualità di un ritorno della pandemia con le prossime aperture o tra settembre e ottobre. A tal proposito, penso sia giusto differenziare le zone in base al grado d’incidenza del virus, al momento particolarmente incisivo soprattutto a Torino e ad Alessandria”.

Sull’attenzione al mondo della disabilità, che ha risentito particolarmente durante l’emergenza, sollecitata da Silvio Magliano (Moderati), Fazio ha risposto che “è tra le priorità in agenda un incontro con i rappresentanti delle associazioni per comprendere meglio criticità e punti cruciali da affrontare”.

Interrogato da Sarah Disabato, intervenuta per il M5s con Francesca Frediani, sui dati relativi alla somministrazione dei tamponi, Fazio ha risposto che attualmente il 75% di quelli processati è relativo alle Rsa e il 25% è concentrato soprattutto nelle grandi città, in particolare Torino e Alessandria.