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300 cantieri aperti per la posa della banda ultra larga

Sono 223 i cantieri aperti per la posa della banda ultra larga (Bul) in fibra e 78 per onde radio in Piemonte.

Questi gli ultimi dati relativi al piano per l’infrastrutturazione digitale in Regione, diffusi oggi dall’assessore all’Innovazione Matteo Marnati a Gattinara (VC) nel corso del Roadshow per la rappresentazione dello stato dell’arte dell’agenda digitale e del piano Bul per la Regione Piemonte e per i territori delle province di Novara e Vercelli.

Nonostante i problemi burocratici, il piano per la posa della banda larga va avanti.

«La banda ultra larga – ha detto l’assessore Matteo Marnatinon è soltanto utile, ma fondamentale per lo sviluppo tecnologico ed economico regionale soprattutto a sostegno del mondo imprenditoriale. Porteremo tutti i servizi regionali in digitale con lo scopo di semplificare ed agevolare le pratiche sia per i cittadini che per le aziende».

L’agenda digitale della Regione Piemonte procede spedita con il piano di finanziamenti previsto dal Programma operativo regionale (Por), del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) Por 2014-2020.

Si registra l’implementazione dello Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, che ha una dote finanziaria di 1 milione e 620 mila euro; la realizzazione del Polo regionale dei pagamenti (PagoPa) Piemonte pay, integrato con la piattaforma nazionale, al fine di offrire ai cittadini il Fascicolo del contribuente, con dotazione di 2 milioni 880 mila euro.

Da segnalare anche il fascicolo sanitario elettronico e i relativi servizi online: informatizzazione dell’area clinico-sanitaria, dematerializzazione dei documenti, accessibilità, ritiro referti online o cambio medico, con 17 milioni e 900 mila euro a disposizione; i servizi per l’agricoltura digitale attraverso il Siap, sistema informativo agricolo piemontese, con 1 milione 800 mila euro; il supporto agli enti intermediati dalla Regione Piemonte aderenti a Piemonte pay per 1 milione e 500 mila euro.

C’è poi il “Bip 4 Maas”, biglietto integrato piemonte per Mobility as a service, ovvero l’accesso tramite smartphone ai servizi di mobilità, per 950 mila euro. E ancora, la dematerializzazione dei procedimenti territoriali, come ad esempio delle concessioni e delle riscossioni dei canoni del demanio idrico, della rilevazione delle istanze per la trasformazione del bosco in altra destinazione d’uso, con 700 mila euro disponibili; il cloud computing per la Pa piemontese, per 5 milioni di euro, e la valorizzazione dei dati pubblici attraverso gli open data, con una dotazione di 4 milioni 100 mila euro.




Servizi digitali: la modulistica online di Città metropolitana per non recarsi agli sportelli

L’allarme coronovirus è l’occasione per ricordare agli utenti di consultare online tutte le modalità per scaricare documentazione senza recarsi agli sportelli, utilizzando dove possibile la modalità di trasmissione telematica dei documenti.

Molta modulistica è infatti disponibile online nei canali del sito dedicati ed e in molti casi è possibile l’inoltro via e-mail o pec (posta elettronica certificata).

Gli utenti sono invitati a contattare gli uffici telefonicamente o tramite email per verificare questa possibilità e valutare insieme l’eventuale necessità di recarsi fisicamente presso gli sportelli.

La sintesi della modulistica è consultabile qui https://bit.ly/39gwHlr

Si va dalle autorizzazioni ambientali alle concessioni stradali e trasporti eccezionali, dalle idoneità per autoscuole alle istanze per l’accesso agli atti: i documenti disponibili online sono diverse decine e riguardano tutti i servizi dell’Ente.




Innovazione più expertise: è scoccata la scintilla

Nell’evento Match Your Future, organizzato dal Consorzio Univer, le idee innovative di dieci start up hanno incontrato l’expertise delle aziende del Piemonte.

Incontrarsi, presentarsi, conoscersi, piacersi e immaginare un futuro insieme. La meccanica è simile a quella della nascita di una relazione di coppia, ma stavolta i protagonisti erano aziende: da un lato, le dieci start up vincitrici del programma di accelerazione Bravo Innovation Hub di Invitalia. Dall’altro, oltre quaranta imprese iscritte alla Confindustria di Novara, Vercelli e Valsesia o al Polo Clever, il polo d’innovazione della Regione Piemonte specializzato nel settore Energy and Clean Technologies.


Perché questo incontro
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A esporre le finalità dell’evento, è stato Davide Vidotto, Procuratore del Consorzio Univer: «Abbiamo scelto di organizzare questo momento d’incontro perché siamo convinti che possa dare origine a partnership di valore. Come Consorzio Univer, infatti, siamo in contatto con molte  eccellenze professionali: tante aziende operanti nel nostro territorio, che fanno parte di Confindustria Novara Vercelli Valsesia. Siamo certi che la “cultura del fare” di queste realtà possa decisamente contribuire a fare decollare sul piano industriale le idee delle start up: si tratta di dieci giovani strutture che abbiamo seguito con grande interesse durante il programma Bravo Innovation Hub, voluto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e da Invitalia, per offrire percorsi di accelerazione alle imprese più innovative sui temi dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili».

Si fa presto a dire start up.
Si fa presto, ma spesso si fa anche confusione. Nel caso dell’evento Match Your Future, hanno preso parte solo Start Up Innovative: questa è proprio la sigla con cui sono iscritte al Registro delle Imprese. Ciò significa che sono imprese giovani (esistenti da non più di 5 anni), ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita, che possono rappresentare uno punto chiave nella politica industriale italiana. Dunque, per Decreto Legge del 2012, vengono supportate durante il loro ciclo di vita (nascita, crescita, maturità) con iniziative di sostegno da parte dello Stato. Nello specifico, per partecipare al Bravo Innovation Hub nella sezione “New Energy, Green e Clean Tech”, le start up hanno dovuto presentare idee green. Capaci di salvaguardare il pianeta, produrre ricchezza, generare un impatto positivo sulla società: dall’uso efficiente delle risorse naturali, alla gestione dei rifiuti, alla creazione di meccanismi di economia circolare. Il tutto, nell’ottica di favorire la transizione ecologica, incoraggiare l’occupazione, promuovere una strategia di crescita sostenibile.

Plastica ottenuta da scarti del pesce, pale eoliche potenziate, vernici che purificano l’aria. E molto altro ancora.
Le start up che si sono presentate hanno evidenziato, per così dire, un diverso grado di maturazione: alcune già ben organizzate e avviate, altre ancora in fase di strutturazione operativa. Tutte però hanno mostrato interesse verso partnership di carattere strategico con aziende del territorio piemontese: da intendersi in senso industriale, commerciale o logistico.

Clentech. Si occupa dell’igienizzazione degli ambienti interni, mediante una polvere con cui è possibile realizzare vernici, tessuti e smalti con proprietà fotocatalitiche in grado di ossidare gli inquinanti presenti sulle superfici e degradarli in sostanze inermi.

Sunspeker. Grazie alla tecnologia brevettata “See Beyond”, Sunspeker crea un adesivo permeabile alla luce. Adesivo personalizzabile che avvolge i pannelli solari e salvaguardia l’impatto estetico, armonizzando i pannelli stessi col panorama circostante.

Green Independence. Si pone come obiettivo quello di democratizzare l’accesso alle energie rinnovabili, grazie alla tecnologia New Artificial Leaf. Che immagazzina in modo efficiente l’energia solare, trasformando direttamente le acque reflue in idrogeno verde.

Hyper Wind. Si occupa di energia eolica. In particolare, mediante la tecnologia brevettata Active Flow Control, migliora l’aerodinamica delle turbine, facendo sì che producano più energia a parità di condizioni di vento e dimensioni del rotore.

Plastiz. Start up che opera in un’ottica di economia circolare, è specializzata nel rigenerare materie plastiche che sarebbero perlopiù disperse in natura, conferite in discarica o combuste.
Tramite un macchinario innovativo, la plastica viene riciclata in pannelli da arredamento per il settore del design.

Relicta. Produce un materiale bioplastico idrosolubile, ottenuto dagli scarti della lavorazione del pesce. Si tratta di un film plastico trasparente e inodore, adatto a soluzioni di imballaggio. Che, grazie alla sua composizione, è compostabile, biodegradabile e solubile in acqua.

Aroundrs. Punta a rivoluzionare il mondo del food packaging, eliminando la cultura dell’usa e getta. E promuovendo la diffusione di contenitori smart, riutilizzabili, per l’asporto e il delivery.

HYP-ER_OBJECTS. Startup che sviluppa sistemi di recupero dell’energia, specializzata nell’aumentare l’autonomia delle batterie dei carrelli elevatori. Ciò avviene grazie al dispositivo P.E.R.S., Pressure Energy Recovery System, in futuro utilizzabile anche sugli ascensori.

Rombo AI. Ha sviluppato una tecnologia che, tramite Intelligenza Artificiale, permette analisi di laboratorio veloci, precise ed economiche. Ad esempio, l’analisi del greggio nelle raffinerie che solitamente ha una durata di 2-4 settimane, viene realizzata dall’algoritmo in soli 15 minuti, senza l’intervento umano di un chimico.

Saba Technology. Realizza un innovativo generatore di energia basato sulla dinamica del magnetismo. Il sistema è composto da vari magneti che, con le loro caratteristiche, innescano i trasformatori che generano energia. Il sistema è adatto alle macchine termodinamiche ma può essere esteso ad altri settori: ad esempio, l’automotive e le colture idroponiche.

Non un traguardo ma un punto di partenza.
Nell’idea del Consorzio Univer, l’evento Match Your Future non costituisce l’ultima tappa di un percorso, quello iniziato con l’assegnazione del premio Bravo Innovation Hub. La volontà è quella di sfruttare questo incontro tra start up e aziende del territorio per portare avanti un programma di lungo periodo. Lo confermano le parole dell’Ing. Carlo Piazza, presidente del Consorzio Univer: «Il nostro obiettivo è promuovere un percorso di Open Innovation su larga scala, con tante azioni di raccordo tra la realtà accademica e quella imprenditoriale, così da ottenere un risultato concreto nel tessuto sociale piemontese. In ciò, il supporto della Confindustria Novara Vercelli Valsesia e della Camera di Commercio di Vercelli ha un ruolo fondamentale. Vogliamo mettere a sistema le capacità e le risorse del nostro territorio, creando partnership tra soggetti pubblici e privati: il potenziale è enorme e, guardando all’immediato futuro, comprenderà lo sfruttamento intelligente dei bandi FERS della Regione Piemonte e dei finanziamenti derivanti dal PNRR».

Dove rivedere la presentazione delle start up.
Chi non avesse avuto modo di presenziare alla diretta dell’evento, può recuperare sul sito consorziouniver.it, nella sezione news (Follow up evento MATCH YOUR FUTURE del 26 ottobre 2023), il video di presentazione e un documento a slide in cui ogni start up racconta sé stessa: la propria idea imprenditoriale, il piano di sviluppo, il tipo di azienda che cerca per costruire una collaborazione di successo e reciproco beneficio.




Innovazione, un seminario della Regione Piemonte a Bruxelles

L’assessore all’Innovazione della Regione Piemonte, Matteo Marnati, martedì 8 ottobre a Bruxelles nell’ambito della “Settimana europea delle Regioni e delle Città”, ha aperto il seminario “Politiche costruite sulla fiducia nell’era digitale – il coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali intelligenti”.

«Sono orgoglioso – ha detto l’assessore Marnati – di aprire questo evento ufficiale che è parte della Settimana europea delle Regioni, qui nella nostra sede regionale di Bruxelles. Il Piemonte torna protagonista nelle politiche digitali in Europa. Oggigiorno la decisione politica deve essere necessariamente basata su dati affidabili e verificabili dai cittadini. Questo può avvenire solo grazie al supporto di tecnologie digitali che permettono l’osservazione di fenomeni complessi, garantendo una partecipazione inclusiva dei cittadini».

Le soluzioni basate sui dati offrono l’opportunità di progettare strategie locali efficaci. Nel corso del seminario sono stati illustrati i benefici nell’uso di piattaforme intelligenti, come la pianificazione dello spazio o la modellazione dei social network.

Il seminario è proseguito con i contributi della Regione Piemonte, agenzie della Commissione europea, progetti Ue, startup e centri di ricerca. Fra gli altri, anche TOP-IX (TOrino Piemonte Internet eXchange), un consorzio senza fini di lucro nato nel 2002 con lo scopo di creare e gestire un Internet Exchange (IX) per lo scambio del traffico Internet nell’area del Nord ovest.

Il presidente del consorzio TOP-IX, Davide Calonico, ha concluso l’incontro sostenendo che «infrastruttura ed elaborazione dei dati sono ormai cruciali per il governo della conoscenza. Grazie all’interconnessione fra questi tre elementi, supportiamo la Regione Piemonte nell’affrontare le sfide complesse in ambito territoriale ed europeo».




Confindustria Torino: accordo tra la rete dei digital innovation hub e competence center

Avviare sinergie per accelerare l’adozione di tecnologie digitali 4.0 nei processi produttivi, soprattutto in questa delicata fase di ripartenza del sistema produttivo.

È questo l’obiettivo dell’Accordo di collaborazione operativa sottoscritto oggi dalla rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria e gli otto Competence Center selezionati dal Ministero dello sviluppo economico.

L’intesa mira a valorizzare le caratteristiche qualificanti dei DIH e quelle dei CC. I digital innovation hub, con la loro diffusione capillare sul territorio, hanno incontrato 15.000 imprese in centinaia di incontri sul territorio e hanno svolto oltre 1.000 assessment per valutare la maturità digitale delle imprese.

I Competence center, intorno a cui ruotano le principali università e centri di ricerca del Paese, contribuiscono alla realizzazione di progetti innovativi e, presso le loro sedi, offrono alle imprese – soprattutto PMI – la possibilità di testare le tecnologie. Inoltre, con le loro competenze digitali, i CC offrono alle imprese attività di formazione specialistica e di orientamento.

Il network rappresenta l’infrastruttura per la partecipazione al programma europeo Digital Europe, che prevede la creazione di un network di European Digital Innovation Hub. L’obiettivo dei DIH e dei CC è aggregare le eccellenze del territorio per candidare in Europa soggetti qualificati e credibili.

“In questa drammatica crisi dell’economia italiana – dichiara il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia – occorre rivolgere lo sguardo al futuro e alle sfide che attendono le imprese nella fase di ripartenza. Gli investimenti in tecnologie digitali si stanno dimostrando strategici in questa fase di emergenza – ha proseguito il presidente – e saranno un volano per la ripresa e il rilancio dell’economia italiana. L’Accordo sottoscritto oggi tra i DHI e i CC quindi, acquista una valenza particolare proprio nel momento in cui è determinante impegnarsi sui fattori di competitività delle imprese”.

“Abbiamo creato oggi l’infrastruttura italiana per l’innovazione 4.0, mettendo insieme le eccellenze del sistema di ricerca e universitario con la capillarità e le competenze del sistema Confindustria. Un supporto concreto per ridisegnare il sistema industriale del Paese. Le imprese hanno bisogno di competenze per affrontare la modernizzazione dei processi produttivi. Questo Accordo è uno strumento operativo – aggiunge Elio Catania, presidente del gruppo tecnico Crescita Digitale delle Imprese – e crea, soprattutto in questa fase di crisi, le condizioni per accelerare gli investimenti 4.0 e per consentire anche alle PMI di cogliere le opportunità legate alla trasformazione digitale”.

Un gioco di squadra che in pochi mesi ha permesso di elaborare un “piano d’azione 4.0” strategico ed operativo, facendo convergere all’interno di un network per l’innovazione, attraverso importanti investimenti pubblici e privati, gli asset valoriali dei DIH di Confindustria e dei Competence Center, 8 su tutto il territorio nazionale ( formazione e trasferimento tecnologico in ottica 4.0, gestione di progetti di innovazione e anche pubblicazione di specifici bandi per progetti ad alto TRL).

“La strategia europea di politica industriale parla di ‘ecosistemi dell’innovazione’. In questa prospettiva – afferma il sottosegretario allo Sviluppo economico Gian Paolo Manzella – gli 8 Competence Centre 4.0 sono magneti che portano insieme Pubblico e privato, ricerca e impresa, grandi e piccole imprese e startup; sono la base di questi ecosistemi dell’innovazione. Questo accordo con i Digital Innovation Hub di Confindustria potenzia questa rete di innovazione diffusa e crea le condizioni per migliorare il trasferimento tecnologico nel nostro Paese. Un ottimo segno di futuro in questo momento.”

A nome dei Competence Center, Enrico Pisino, Ceo del CIM 4.0, commenta: “una scelta dall’alto valore strategico che consente, grazie alla sinergia tra Competence Center e Digital Innovation Hub, di supportare operativamente le PMI, in modo capillare su tutto il territorio nazionale, nel loro percorso di trasformazione digitale, mettendo a disposizione degli imprenditori italiani le competenze e le esperienze di Università e di aziende leader nell’innovazione 4.0. Unire le forze non può che rappresentare un vantaggio competitivo anche nel dialogo con l’Europa”.




Il Ministro Patuanelli autorizza 11 Accordi per l’innovazione

Il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha firmato i decreti che autorizzano 11 Accordi per l’innovazione tra il MiSE e le Regioni Emilia Romagna, Piemonte, Toscana e Veneto. L’obiettivo è quello di favorire la competitività del territorio attraverso gli investimenti delle imprese in progetti di ricerca e sviluppo.

Per la realizzazione di prodotti e processi produttivi innovativi sono previsti investimenti complessivi pari a circa 90 milioni di euro, a sostegno dei quali il Ministero ha messo a disposizione circa 25 milioni di euro di agevolazioni.

Nello specifico è stato autorizzato il finanziamento dei seguenti progetti:

  • nuovi contenitori per alimenti in polimeri per ridurre lo spreco presentato da Lar Spa – Advanced Polymer Materials Srl, da realizzare nei siti di Campogalliano e Ferrara in Emilia Romagna
  • nuovo prodotto alimentare (piadina) con riduzione del cloruro di sodio e introduzione di nuovi elementi salutari presentato da Gitoma Srl, da realizzare nel sito di Bagnocavallo in Emilia Romagna
  • nuovi prodotti per la colorazione delle ceramiche tramite tecnologie inkjet presentato da Ceramica Artistica Due Spa, da realizzare nel sito di Prignano sulla Secchia in Emilia Romagna
  • nuovi dispositivi per l’infusione endovenosa senza ausili e pompe presentato da Haemotronic Spa, da realizzare nel sito di Mirandola in Emilia Romagna
  • implementazione delle pratiche di industria 4.0 sulla produzione di macchine per il confezionamento presentato da Ima Spa, da realizzare nel sito di Ozzano nell’Emilia in Emilia Romagna
  • sviluppo di tecnologie per la progettazione e la produzione di sistemi di fissaggio altamente performanti presentata da Vimi Fasteners Spa, da realizzare nel sito di Novellara in Emilia Romagna
  • reingegnerizzazione delle produzioni di motori elettrici e inverter presentato da Bonfiglioli Riduttori Spa, da realizzare nei siti di Calderara di Reno, Forlì e Casalecchio di Reno in Emilia Romagna
  • efficientamento della produzione dei pneumatici attraverso la riduzione degli scarti e dei consumi energetici presentato da Michelin Italia – Sami Spa, da realizzare nei siti di Alessandria e Cuneo in Piemonte
  • implementazione di processi per la riduzione dei rifiuti e dell’utilizzo del percolato delle discariche presentato da Sei Toscana Srl insieme ad altre aziende, che gestiscono il servizio in alcune provincie della Toscana
  • nuove macchine per la lavorazione delle plastiche, anche derivanti dal riciclo presentato da Piovan Spa, da realizzare nel sito di Santa Maria di Sala in Veneto
  • introduzione dell’intelligenza artificiale nell’ambito della lavorazione della pietra presentata da Breton Spa, da realizzare nei siti di Castello di Godego e Vedelago in Veneto.



Torino City Lab e Intesa San Paolo innovation center per la mobilità del futuro

Techstars, tra i primi acceleratori di startup al mondo, fondato in America nel 2006, ha dato il via al suo primo programma europeo di accelerazione alle Ogr Tech di Torino scegliendo le prime 11 nuove realtà da far crescere in Italia attraverso una call dedicata a nuove idee per la smart mobility.

I progetti sono stati selezionati a livello internazionale tra centinaia provenienti da oltre 50 Paesi del mondo tra cui Italia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Israele, Emirati Arabi, Singapore, India e Russia.

Grazie a Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata all’innovazione e promotrice della collaborazione tra Torino City Lab e techstars, a partire da gennaio scorso la Città, con la sua infrastruttura ‘smart road’, è stata ingaggiata come area test urbana per la realizzazione dei progetti che riguarderanno gli spostamenti del futuro.

Quattro delle 11 startup scelte attraverso il bando techstars dedicato alla smart mobility – tre americane e una inglese – hanno l’obiettivo di sviluppare tecnologie per migliorare la sostenibilità della mobilità in città.

Torino continua a coltivare l’ambizione di trasformarsi in un punto di riferimento internazionale per l’innovazione nel settore della mobilità urbana: nei mesi scorsi c’è stato l’importante contributo di 5GAA (la principale rete mondiale di smart mobility) e ora il coinvolgimento del top player techstars. Si tratta di esempi concreti del successo del lavoro effettuato sull’ecosistema locale e di una testimonianza dell’importanza della collaborazione tra Città e Intesa Sanpaolo Innovation Center.

 

“Anche noi, come ‘techstars’, vogliamo essere degli acceleratori capaci di offrire a startup e imprese l’opportunità di sperimentare innovazione snellendo autorizzazioni e procedure burocratiche – spiega Marco Pironti, Assessore all’Innovazione della Città di Torino –. In questo momento storico innovare in ambito di mobilità urbana è ancora più importante per le città ed è per tale motivo che siamo molto contenti di contribuire con entusiasmo a questi quattro nuovi progetti”.

 

“Iniziative come questa sono tasselli essenziali di quello che significa ‘fare ecosistema’, perché mettono in dialogo e in collaborazione un Assessore competente e determinato come Marco Pironti, uno dei primi tre acceleratori al mondo come ‘techstars’, startup innovative e già tecnologicamente evolute, una Banca motore della crescita del Paese come Intesa Sanpaolo e il suo Innovation Center – afferma Maurizio Montagnese, Presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center -. Sono tutti componenti necessari per lo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione, ma non sufficienti se rimangono separati, come pezzi di un puzzle incompleto. Metterli assieme per un disegno comune, per un progetto condiviso, è parte della nostra mission, così come ricercare e apprendere nuovi modelli di business e fungere da propulsore e stimolo della nuova economia in Italia. Questo è il mandato che abbiamo ricevuto dal CEO della nostra Capogruppo Carlo Messina”.

 

I quattro progetti che le startup stanno sviluppando in città sono:

  • Complete Curb Management (progetto a cura di Automotus con sede a Los Angeles). Si tratta di un software di analisi che funziona con telecamere che catturano le immagini dei parcheggi e del traffico stradale per acquisire dati e monitorare tutte le forme di mobilità (compresi autobus, autovetture, camion per le consegne, veicoli per il ride-sharing, scooter, biciclette e pedoni). La startup realizzerà un test che prevede l’integrazione del software di analisi video di Automotus con una telecamera già esistente gestita da 5T – società in house del Comune di Torino per la fornitura di servizi di infomobilità – e il successivo confronto tecnico tra i dati a disposizione rispetto all’area di riferimento. (www.automotus.co );
  • Mobility Data Platform for Smart Cities (progetto a cura della società americana Urban SDK) è una piattaforma per le città che trasforma le operazioni di mobilità, trasporto, sostenibilità e sicurezza attraverso strumenti di analisi real time. Urban SDK fornisce un software come piattaforma di servizio per semplificare la lettura di dati complessi, i processi decisionali e la pianificazione mediante una user experience moderna e strumenti di analisi predittiva. La piattaforma consente di indicizzare i dati, prevedere i risultati e automatizzare i flussi di lavoro. Urban SDK sarà accompagnata da 5T – la società in house della Città di Torino per la fornitura di servizi di infomobilità – come partner di Torino City Lab e anche dalla società di trasporto pubblico locale GTT in qualità di osservatore. www.urbansdk.com;
  • SPOT Smart Parking On-demand Technology (progetto a cura della statunitense Parkofon) è una piattaforma intelligente di gestione parcheggi e sosta basata su una tecnologia IOT brevettata. Sua peculiarità è l’eliminazione di attrezzature e infrastrutture obsolete e ingombranti da installare su strada come parchimetri e sensori statici. Incorporato direttamente all’interno delle auto con un transponder di navigazione a basso costo, Parkofon guida gli utenti verso parcheggi liberi, consente prenotazioni e pagamenti automatizzati in base alla posizione e informa i proprietari dei veicoli elettrici su quali stazioni di ricarica sono disponibili nelle vicinanze. In tale quadro di sperimentazione, Parkofon, sarà accompagnata da 5T – la società in house della Città di Torino per la fornitura di servizi di mobilità – come partner di Torino City Lab e anche dalla società di trasporto pubblico locale GTT in qualità di osservatore. Il Comune di Torino, attraverso il proprio Dipartimento Mobilità, osserverà e valuterà le attività.  www.parkofon.com;
  • PowerMarket for Smart Cities and Smart Grids (progetto messo a punto da PowerMarket, start up con sede ad Oxford, UK). Considerando che il 15% dei Paesi del mondo sta imponendo rigidi obiettivi in materia di emissioni di anidride carbonica e, di conseguenza, sta investendo nell’energia solare, PowerMarket ha sviluppato una piattaforma centralizzata in grado di localizzare, grazie all’utilizzo di dati satellitari, i migliori siti per impianti a energia solare identificando il relativo impatto finanziario e ambientale. La soluzione, rivolta alle Smart Cities alle Smart Grids, è orientata da un lato a supportare le città, i governi, gli operatori di rete e le utilities per ottimizzare la gestione della rete e il commercio di energia, dall’altro ad aiutare i referenti politici e i gestori dei patrimoni immobiliari a identificare i migliori siti per l’installazione di impianti ad energia solare. Durante la fase di test, il proponente sarà supportato da IREN s.p.a., che gestisce edifici pubblici e relativi impianti elettrici a Torino e Partner di Torino City Lab. www.powermarket.net.

 




CCIAA Torino: webinar “L’innovazione trasforma il business?”

L’innovazione può cambiare profondamente il modo di generare valore da parte di un’impresa. E funziona meglio quando è “aperta”, cioè realizzata in collaborazione con altre aziende, agenzie pubbliche, centri di ricerca, start up, il cosiddetto ecosistema dell’innovazione.

ComoNExT e Camera di commercio di Torino hanno da tempo l’obiettivo strategico di offrire opportunità di innovazione e facilitare lo scambio fra soggetti impegnati a innovare. Il webinar sarà l’occasione per approfondire la loro esperienza nel “fare rete” con le imprese attraverso rispettivamente il programma NExT Innovation® e il Punto Impresa Digitale.

Il webinar ospiterà, inoltre, in tre sessioni successive, altrettante PMI che in settori diversi hanno innovato profondamente il loro modo di fare impresa, aprendosi all’innovazione tecnologica, organizzativa e nel modello di business.

PROGRAMMA

Martedì 28 luglio 2020

ore 10:00 – 11:30


09:45 Collegamento partecipanti

Introduzione e saluti di benvenuto
Stefano Soliano, Direttore Generale ComoNExT – Innovation Hub
Nicoletta Marchiandi, Responsabile Settore innovazione – PID Camera di commercio di Torino

E-commerce, BtoB e BtoC: un’esperienza di crescita attraverso il digitale
Luca Delleani, Birrificio Gravità Zero

La Blockchain e la filiera dell’olio d’oliva
Fabio Scalise, SISSPre con Alex Curti, ComoNExT – Innovation Hub

Robotica e automazione nel settore alimentare
Elena Pedrana, SEP Valtellina con Ivan Parisi, ComoNExT – Innovation Hub.

Q&A
Moderatore dell’incontro: Stefano Soliano, Direttore Generale ComoNExT – Innovation Hub

Il webinar sarà fruibile su YouTube, il tutto senza il bisogno di installare o scaricare nulla.

Costo:

Partecipazione gratuita previa registrazione a questo link

Il webinar è aperto a tutte le aziende iscritte al Registro Imprese della Camera di commercio di Torino.




Eni e il Politecnico di Torino: una rinnovata alleanza per lo sfruttamento delle risorse energetiche marine

Il Rettore del Politecnico di Torino, prof. Guido Saracco, e l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato un Protocollo d’Intesa per rafforzare ulteriormente la consolidata collaborazione nell’ambito della ricerca scientifica, in particolare per realizzare un’iniziativa accademica congiunta volta ad ampliare lo studio delle forme di energia provenienti dal mare.

Grazie a questo accordo, sarà istituito il laboratorio di ricerca “MarEnergy Lab” che avrà lo scopo di approfondire tematiche specifiche, contribuendo così ad una ulteriore crescita del know-how in materia e ad una rapida realizzazione industriale delle tecnologie per lo sfruttamento delle risorse energetiche marine. Inoltre, sarà istituita una cattedra specifica sull’ “Energia dal Mare” che avrà l’obiettivo di formare ingegneri specializzati nella progettazione, realizzazione e utilizzo delle nuove tecnologie che saranno sviluppate proprio nel laboratorio.

Il Politecnico di Torino si colloca come un attore primario a livello mondiale nell’ambito dello studio e sviluppo di tecnologie per lo sfruttamento di fonti rinnovabili marine, in particolare da moto ondoso.

Eni, sulla base della propria esperienza nel campo delle attività di progettazione, realizzazione e operazioni di installazioni offshore, ha sviluppato e sta operando, in collaborazione con il Politecnico di Torino e con lo spin off del Politecnico stesso Wave for Energy, il primo impianto al mondo di generazione elettrica integrata da moto ondoso e fotovoltaico: l’Intertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC). L’impianto è in funzione da marzo 2019 nell’offshore di Ravenna e ha dimostrato elevata affidabilità e capacità di adattarsi alle diverse condizioni di mare, grazie al suo sistema attivo di controllo e regolazione. Infatti, nel periodo di esercizio si è arrivati a superare il valore nominale massimo di potenza installata pari a 50 kW.

Con la firma di questo Protocollo, la collaborazione avrà un ulteriore impulso, ampliando il campo d’azione congiunta allo studio di tutte le fonti di energia marina, andando a investigare non solo il moto ondoso ma anche l’eolico offshore, le correnti oceaniche e di marea e il gradiente salino.

L’AD Eni Claudio Descalzi ha commentato: “Eni, grazie al rafforzamento della collaborazione con il Politecnico di Torino, consolida l’impegno concreto nello sviluppo e nell’implementazione di tecnologie che avranno un ruolo chiave nel processo di decarbonizzazione, guardando a nuove frontiere energetiche con un particolare focus sulla più grande fonte rinnovabile inutilizzata al mondo: le onde”.

“La collaborazione con Eni in un settore tanto strategico per il pianeta come quello della produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta per il nostro Ateneo un esempio virtuoso di open innovation che, nata nei nostri laboratori di ricerca, ha attraversato tutti i successivi passaggi verso l’immissione nel mercato, dalla nascita della spin-off Wave for Energy, fino all’adozione da parte di un grande gruppo industriale. Questo accordo, altresì, potenzia ulteriormente la nostra collaborazione con Eni ampliandola anche alla formazione, con la costituzione di una specifica filiera su queste tematiche, arricchendo la collaborazione sugli ambiti di ricerca con gli aspetti legati all’energia che nasce dal mare”, ha concluso il Rettore del Politecnico Guido Saracco.




Il Piemonte si conferma una delle principali regioni italiane per innovazione

Dall’analisi effettuata da Unioncamere–Dintec, sulla base dei brevetti pubblicati dall’European Patent Office (EPO) emerge come nel periodo 2010-2019 in Italia si contino 38.970 domande di brevetti Epo.

Nel solo 2019 a livello nazionale le domande ammontano a 4.242, dato che pone l’Italia al quarto posto della classifica europea per numero di brevetti, alle spalle di Germania, Francia e Paesi Bassi. Una posizione ragguardevole, quindi, che però potrebbe presto essere sottratta al nostro Paese dalla Svezia, che sta crescendo con ritmi ben più incalzanti di quelli italiani (circa il 2,2% contro il nostro +1% annuo).

Il Piemonte, con 4.063 domande di brevetti EPO depositate nel periodo 2010-2019, appare da sempre uno degli attori principali dell’innovazione italiana. Nel 2019 nella nostra regione le domande sono state 395, il 9,3% del totale nazionale, quota che pone il Piemonte al quarto posto dopo Lombardia (32,6%), Emilia Romagna (17,5%) e Veneto (13,5%).

 

Il Piemonte si conferma una regione capace di innovare e di cogliere le sfide che la tecnologia e l’intelligenza artificiale ci hanno lanciato – commenta Paolo Bertolino, Segretario generale di Unioncamere Piemonte -. All’interno dei brevetti KET-Key Enabling Technologies, le tecnologie che la Commissione Europea ha definito abilitanti, la nostra regione si posiziona al 4° posto con 537 brevetti dal 2010 al 2019 nel campo dell’automazione industriale, dei robot e dell’intelligenza artificiale dopo Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Guardando invece ai 4.242 brevetti italiani depositati nel 2019, si vede che quattro regioni – la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Veneto e il Piemonte – hanno concentrato il 73% del totale. Infine, nella top 10 a livello provinciale, Torino è al terzo posto, dopo Milano e Bologna. Insomma, Il Piemonte – con Torino che vedrà nascere l’Istituto italiano per l’intelligenza artificiale – ha tutte le carte in regola per fare la differenza negli ambiti all’interno dei quali si giocherà il nostro futuro, primi fra tutti il green e il medicale”.

 

Nel contesto regionale il ruolo principale è svolto da Torino, che genera oltre il 68% delle domande, seguita da Cuneo e Novara, entrambe con una quota dell’8,9% del totale piemontese. Al quarto posto si colloca Alessandria con l’8,0%. Un peso minore è esercitato da Vercelli (2,0%), Asti (1,8%), Biella (1,3%) e Verbania (0,8%).

Analizzando le domande depositate in Piemonte in base al richiedente emerge chiaramente l’importanza assunta, in questo contesto, dal tessuto imprenditoriale, che genera quasi 9 domande su 10. Seguono, con un’incidenza decisamente inferiore, i soggetti privati e gli enti di ricerca.

Tra i settori tecnologici in cui sono ripartite le le 395 domande depositate in Piemonte nel 2019 prevale quello delle tecniche industriali e trasporti (27,3%), seguito dalle necessità umane (18,6%) e dal macro gruppo meccanica, illuminazione e riscaldamento (13,5%).

In questi anni, l’Italia ha puntato molto sulle KET (Key Enabling Technologies), le tecnologie che la Commissione Europea ha definito abilitanti. Esse comprendono “sistemi di produzione e servizi, processi, impianti e attrezzature associati, compresi automazione, robotica, sistemi di misurazione, elaborazione delle informazioni cognitive, segnali, elaborazione e controllo della produzione mediante sistemi di informazione e comunicazione ad alta velocità”. Nel 2019 in Piemonte le domande per KET sono state 66, l’8% di quelle nazionali.

La prima tra le sei categorie che raggruppano le KET (biotech, fotonica, materiali avanzati, nano e micro–elettronica, nanotecnologie e manifattura avanzata) è quella dell’advanced manufacturing, le tecnologie che afferiscono al mondo della robotica in senso lato, nella quale sia l’Italia che il Piemonte hanno investito in misura preponderante.

L’altra grande componente tecnologica sulla quale l’Italia sta fortemente investendo negli ultimi anni è quella green. Dal 2016, in particolare, l’analisi di Unioncamere-Dintec consente di registrare un rinnovato interesse delle imprese verso le tecnologie a tutela dell’ambiente, che ha prodotto una ripresa della crescita delle domande italiane di brevetto europeo. Queste ultime sono il 7% delle domande complessive presentate nel decennio, anche se la produzione brevettuale resta inferiore a quella registrata nel 2012.

In Piemonte nel 2019 le domande di brevetto EPO per tecnologie verdi sono state 26, circa il 10% del totale nazionale. Tra i campi principali troviamo i trasporti (45,6%), la gestione dei rifiuti (22,8%) e le energie alternative (22,2%).