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Coronavirus, i giovani imprenditori di Cnvv dicono “no” a un altro lockdown 

Un nuovo lockdown significherebbe il fallimento di ogni misura preventiva; dobbiamo assolutamente evitarlo.

Lo sostengono i Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) riflettendo sulle recenti misure per il contenimento del contagio da Coronavirus.

«Il nostro pensiero – spiega il vicepresidente del Gruppo, Dario Arlunno – va prima di tutto a coloro che stanno soffrendo e alle loro famiglie, ma non possiamo non rilevare che numerose attività hanno fatto, nei mesi scorsi, notevoli investimenti per rendere sicura la produzione e la fruizione di beni e servizi in presenza e non vanno ulteriormente penalizzate. Andrebbero, piuttosto, incrementati i controlli e le sanzioni a chi non rispetta le regole: operazione decisamente più facile da svolgere in un’azienda o in un esercizio pubblico rispetto a quanto possa avvenire nei contesti domestici».

«La chiusura delle attività – aggiunge la presidente, Federica Zappone – ha provocato e provocherà danni ingenti al sistema economico e all’occupazione; per evitarne di ulteriori si deve incrementare il capitale umano di aziende pubbliche e private, non solo della sanità, per garantire sempre maggiore sicurezza, digitalizzazione e innovazione. Possiamo, ad esempio, dare ai numerosi sussidiati ad alto potenziale un ruolo attivo nella ripresa della nostra economia, utilizzando al meglio le loro competenze».

 




Welfare aziendale: al via il progetto coordinato da Cnvv 

Con la costituzione di un’associazione temporanea di imprese (Ati) ha preso ufficialmente il via il progetto “Welfare per le imprese” coordinato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), che ha ottenuto un contributo di 106 mila euro dalla Regione Piemonte nell’ambito della strategia di innovazione sociale “Wecare” per la progettazione e l’attivazione di interventi di welfare aziendale sul bando Por-Fse 2014/2020.

Dell’Ati, di cui è capofila Marazzato Soluzioni Ambientali srl di Borgo Vercelli (Vc), fanno parte altre dieci aziende aderenti a Cnvv: CVB srl di Tronzano Vercellese (Vc), Cav. Uff. Giacomo Cimberio Spa di San Maurizio D’opaglio (No), Ebano Spa di Novara, Fratelli Fantini Spa di Pella (No), Giacomini Spa di San Maurizio D’opaglio (No), Laica Spa di Arona (No), Lanificio Luigi Colombo Spa di Borgosesia (Vc), Manifattura Sesia srl di Fara Novarese, Ponti Spa di Ghemme (No) e Zschimmer e Schwarz Italiana Spa di Tricerro (Vc).

Fino a ottobre 2021 le aziende aderenti al progetto attiveranno una serie di servizi per favorire i propri dipendenti, le loro famiglie, e, in alcuni casi, anche le comunità di riferimento, sulla base di quattro macroaree di attività. La prima prevede la disponibilità di un esperto che raccoglierà le esigenze dei lavoratori con familiari anziani e/o disabili non autosufficienti per sostenerli nell’individuazione e nell’acceso a servizi di assistenza che abbiano buoni rapporti qualità/prezzo. La seconda prevede la messa a disposizione di un operatore (il cosiddetto “maggiordomo aziendale”) delegato al disbrigo di pratiche e compiti che richiedono l’accesso a uffici pubblici o la selezione di offerte, permettendo ai lavoratori di risparmiare tempo.

Il terzo servizio consentirà di usufruire di uno “sportello” di consulenza e assistenza fiscale e previdenziale, mentre il quarto si articolerà in una serie di incontri di formazione e di sensibilizzazione su temi relativi al benessere personale, familiare e sociale quali la corretta alimentazione, la prevenzione di disturbi fisici, l’orientamento scolastico e professionale, la media education ecc., con la possibilità di un successivo orientamento verso consulenze personalizzate.

Le attività e i servizi saranno forniti da società specializzate e professionisti come consulenti del lavoro, fiscali e previdenziali, psicologi, psicoterapeuti, educatori, medici del lavoro, nutrizionisti, fisioterapisti, osteopati, esperti di mindfulness, coaching e dinamiche di gruppo.

Per consentire l’avvio di una vera e propria “rete territoriale” di interventi, al progetto aderiscono anche le Camere di Commercio di Novara, di Biella/Vercelli e del Verbano Cusio Ossola, alcune amministrazioni comunali, associazioni di rappresentanza di imprese e lavoratori, enti gestori dei servizi sociali, le Consigliere di parità delle Province di Novara e del Vco, il Dipartimento di studi per l’economia e l’impresa dell’Università del Piemonte orientale e gli Ordini dei consulenti del lavoro di Novara, Vercelli e Vco.

«Questo progetto – spiega Andrea Saini, presidente e amministratore delegato di Laica Spa e vicepresidente di Cnvv con delega all’organizzazione e alla rappresentanza associativa – è espressione della volontà di Cnvv di favorire lo sviluppo di un nuovo sistema incentivante, defiscalizzato e decontribuito, che permetta ai lavoratori e alle imprese di trarre il massimo beneficio nel lungo periodo dalla retribuzione del proprio lavoro. Mentre il Governo continua a promettere un abbattimento del cuneo fiscale, le norme sul Welfare permettono di ottenere benefici immediati e tangibili; per questo il nostro progetto avrà la funzione di far conoscere e introdurre il Welfare nelle imprese a vantaggio di chi lavora e di chi dà lavoro».

«Tutte le aziende che compongono l’Ati – aggiunge Luca Marazzato, amministratore delegato dell’omonimo Gruppo – hanno scelto di partecipare vedendo nel progetto la possibilità di una sperimentazione volta a creare le condizioni per rafforzare le attività di welfare aziendale già in essere o per svilupparne di nuove, migliorando l’offerta ai propri collaboratori. Sulla base dell’esperienza maturata con questa sperimentazione potranno decidere di proseguire con altre attività, fornendo una concreta dimostrazione dell’importanza di declinare nei fatti i principi della responsabilità sociale d’impresa».

Sul piano operativo il coordinamento di un “welfare manager”, che lavorerà con i responsabili delle risorse umane delle aziende, consentirà di uniformare i processi di rilevazione delle esigenze, la definizione delle modalità di accesso ai servizi e la loro erogazione. Sarà sua cura anche progettare modalità di risposta adeguate ai servizi esistenti sul territorio e co-progettare con gli altri enti i percorsi di partecipazione della popolazione locale alle iniziative pubbliche. Un sistema di rilevazione continuo consentirà di verificare quali servizi verranno utilizzati maggiormente e in che misura saranno stati in grado di rispondere alle aspettative dei beneficiari.

 




Confindustria Piemonte incontra i parlamentari

Si è tenuto oggi, in videoconferenza, l’incontro tra Confindustria Piemonte e i parlamentari nazionali ed europei eletti in Piemonte. Tre gli ambiti principali delle proposte avanzate dagli industriali per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR: contenuti per il Piano Transizione 4.0 e capitale umano, ITS e istanze in tema di lavoro, Infrastrutture e Corridoi Europei.

«Il nostro Piemonte è una delle regioni più importanti del Paese – ha dichiarato Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemontee può esprimere eccellenze in termini di prodotti, processi, servizi, e anche grandi capacità imprenditoriali, come ha dimostrato la reazione al fermo delle attività. Gli assi prioritari su cui agire per consolidare la ripartenza appena avviata sono chiari: trasformazione 4.0 dell’industria, sostenuta da competenze specializzate; politiche a supporto della produttività del lavoro e infine infrastrutture, materiali e immateriali, efficienti. Il Piano su cui stiamo lavorando insieme ai nostri parlamentari ci offre gli strumenti necessari a rafforzare la competitività e lo sviluppo del territorio, dobbiamo saper cogliere questa opportunità con un’azione concertata tra tutti gli attori».

SISTEMA PRODUTTIVO

Primo tema chiave per la ripartenza e lo sviluppo del sistema produttivo è il sostegno all’industria in ottica di trasformazione digitale: accanto ai progetti già attivi come DIH Piemonte e CIM4.0, altre iniziative tra cui il Manufacturing Technology and Competence Center e l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale necessitano di essere consolidate. Agenda Digitale, completamento del Piano BUL regionale e sviluppo della tecnologia 5G evidenziano un oggettivo deficit di sviluppo per il Piemonte, mentre particolare attenzione va posta al sostegno alle filiere regionali di specializzazione intelligente (S3). Per quanto riguarda i Poli di Innovazione, occorre proseguire l’esperienza positiva dei cluster anche nella programmazione 2021-2027. Capitolo misure di sostegno alle imprese, PMI in particolare, è urgente avviare e monitorare il confronto a regia nazionale per la predisposizione del prossimo Accordo di Partenariato. In ottica di Transizione verde, infine, attuare interventi per perseguire la sostenibilità e la tutela ambientale nei processi industriali.

ITS E LAVORO

Fondamentale mettere in campo azioni per il consolidamento e la crescita del sistema ITS e definire ambiti formativi coerenti fra ITS e Università riducendo dispersione, abbandono e mismatch domanda/offerta di lavoro tecnico. Si avanzano inoltre alcune osservazioni alle misure in materia di lavoro contenute nelle Linee Guida del PNRR: riduzione del costo del lavoro attraverso la diminuzione dei contributi sociali a carico del datore; aumento della produttività del lavoro attraverso incentivi fiscali al welfare contrattuale e promozione della contrattazione decentrata; promozione di percorsi di digitalizzazione nei luoghi di lavoro; promozione della flessibilità oraria; riforma degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro.

INFRASTRUTTURE 

Strumento di competitività di territori e imprese per assicurare quantità e qualità negli «scambi», le infrastrutture necessitano di una visione a lungo termine e priorità a investimenti in grado di garantire una mobilità, di persone e merci, sicura, veloce, moderna e connessa. Obiettivi prioritari rimangono, per il settore ferroviario, il completamento del disegno europeo TEN-T delle linee AV in Italia; per la logistica, lo sviluppo della retroportualità piemontese e la Digitalizzazione del sistema delle merci attraverso la Piattaforma Logistica Nazionale digitale; manutenzione e sicurezza per la rete stradale e autostradale, con un’attenzione particolare alla ricostruzione nei luoghi investiti dai recenti eventi alluvionali.

 

 




Candioli Pharma insignita del Premio “Italia Best Managed Company 2020” di Deloitte

Candioli Pharma ha ottenuto il prestigioso riconoscimento assegnato da Deloitte BMC Awards ”Italia Best Managed Company 2020”, a seguito di accurata analisi da parte di una giuria indipendente delle performance aziendali e di fattori critici di successo che misurano strategie, competenze, impegno verso le persone, cultura aziendale, internazionalizzazione, Corporate Social Responsibility e innovazione.

L’edizione di quest’anno ha incluso nell’analisi anche la capacità di risposta all’emergenza causata dalla pandemia da Covid19.

Candioli Pharma fa dell’eccellenza e della qualità le sue peculiarità nello sviluppo e nella formulazione di prodotti innovativi nel settore veterinario, ed è presente da un secolo con un brand iconico nel settore farmaceutico: il MOM (sviluppato per la pediculosi dell’uomo).

“Siamo estremamente orgogliosi di aver ricevuto questo importante riconoscimento, che premia gli sforzi profusi e le energie investite da molti anni per offrire soluzioni innovative, all’avanguardia e rispondenti alle necessità del mercato e dei consumatori” – spiega Luca Cravero Candioli, direttore generale di Candioli Pharma.

“In particolare, ci siamo distinti per aver sviluppato prodotti innovativi che ci hanno permesso di acquisire quote di mercato molto importanti in Italia e di iniziare un percorso di internazionalizzazione che ci vede ora presenti in oltre 50 Paesi in tutti i continenti, e in UK con la nostra prima filiale estera, la Vetark Products Ltd.

Siamo oggi l’unica azienda italiana del nostro settore presente in modo massivo all’estero e una delle poche europee. Il motivo è semplice: qualità dei prodotti, valorizzazione del Made in Italy e un team aziendale eccezionale. L’ottenimento del prezioso riconoscimento Best Managed Company Award di Deloitte è merito soprattutto delle persone che lavorano in azienda” conclude Luca Cravero Candioli.

 

PROFILO CANDIOLI PHARMA
Candioli Pharma è stata fondata nel 1882 dal dott. Attilio Candioli, nel laboratorio della farmacia di proprietà della famiglia. In quasi 140 anni di storia, nel perseguire l’eccellenza tramite la ricerca e sviluppo di prodotti e formulazioni per il mercato veterinario (con linee di prodotto dedicate a migliorare la qualità della vita degli animali da compagnia, cani, gatti, cavalli, uccelli e animali esotici), Candioli Pharma è divenuta un’azienda moderna e all’avanguardia. Ampliando nel tempo le sue aree di interesse, ha proposto soluzioni altamente innovative nel mercato veterinario e referenze iconiche con i prodotti della linea MOM, antiparassitari per trattamenti umani, divenendo leader di mercato nei segmenti specifici.

Il nuovo millennio ha visto l’orientamento verso nuovi dinamici mercati esteri, esplorando opportunità di business soprattutto in America, Asia e buona parte dell’Europa. Candioli pharma è diventata, perciò, una realtà internazionale in poco tempo, approdando nel 2018 anche nel mercato UK, grazie all’acquisizione dell’azienda leader nel segmento prodotti per animali esotici, Vetark Products Ltd.

Dalla casa madre, invece, situata a Beinasco (TO), parte la rete di informazione scientifica del farmaco più capillare e completa a livello nazionale. I team, che ogni giorno visitano più di 7.000 ambulatori su tutto il territorio italiano, si dividono in due squadre, ognuna delle quali ha nel suo listino una precisa competenza terapeutica. In questo modo, Candioli pharma garantisce un supporto commerciale, tecnico e scientifico ad ampio raggio, offrendo al target veterinario un catalogo di prodotti e un servizio di consulenza di alto livello.

 




Il Mise seleziona i progetti di Piccola Industria Confindustria e dell’Unione Industriale di Torino

Il Programma Gestione Emergenze (PGE) di Piccola Industria Confindustria, insieme con il progetto “Pit-Stop Early Warning Europe” dell’Unione Industriale di Torino sono stati selezionati dal Ministero per lo Sviluppo Economico per rappresentare l’Italia alla 14° edizione degli European Enterprise Promotion Awards (EEPA2020), il Premio europeo per la promozione d’impresa.

I due progetti, entrambi targati Confindustria, sono stati scelti tra tutti come i più efficaci per la promozione dell’imprenditorialità in Italia e per l’importante servizio che offrono alle imprese.

Gli EEPA sono un’iniziativa della Commissione Europea volta a promuovere l’imprenditorialità e le PMI a livello nazionale, regionale e locale in Europa.

L’obiettivo del premio è mostrare e condividere le best practice, promuovere un’azione di sensibilizzazione sul valore aggiunto dell’imprenditorialità responsabile e creare una maggiore consapevolezza del ruolo che gli imprenditori svolgono nella società. Possono partecipare alla competizione i progetti di tutti i paesi dell’UE, nonché di Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia settentrionale, Serbia, Turchia, Armenia, Moldavia, Ucraina, Islanda e Regno Unito. Dal 2006, oltre 4.000 progetti hanno partecipato ai premi e insieme hanno sostenuto la creazione di oltre 10.000 nuove aziende.

La Commissione europea e la Giuria del premio dovranno ora selezionare la short list dei vincitori in vista della Cerimonia di premiazione che si terrà in occasione della SME Assembly 2020 in programma a Berlino il prossimo 16 e 17 novembre 2020, all’interno della Settimana Europea delle PMI.

Il PGE è il programma nazionale di Confindustria – sotto la guida di Piccola Industria – responsabile della pianificazione, del coordinamento e del controllo delle attività di supporto alle imprese e alla popolazione in caso di emergenza, assistenza post emergenza, promozione della prevenzione e della resilienza. È stato in prima linea in occasione dell’emergenza Covid-19, del terremoto del Centro Italia nel 2016 e di quello in Emilia nel 2102.

L’attività, che può contare su un team di circa 140 referenti, del territorio e di categoria, sempre in rete, viene svolta in stretto rapporto con le associazioni di Confindustria, anche all’estero, e con il Dipartimento della Protezione Civile – con il quale nel 2016 è stato stipulato uno specifico protocollo d’intesa.

Il Programma Gestione Emergenze è stato scelto dal MISE proprio per il suo carattere innovativo dato dalla sinergia con il Dipartimento della Protezione Civile e dal coordinamento strutturato e capillare tra aziende e istituzioni nazionali e locali con cui interviene con efficacia nei suoi diversi ambiti di azione.

“Si tratta di un risultato che riempie di orgoglio e rappresenta un riconoscimento per tutti coloro che, con passione e dedizione, hanno collaborato e collaborano alla riuscita del PGE, un modello di eccellenza nella partnership pubblico-privato che auspichiamo possa arrivare a Berlino tra i vincitori” ha commentato il Presidente Piccola Industria Confindustria, Carlo Robiglio.

Il “Pit-Stop Early Warning Europe” presentato dall’Unione Industriale di Torino, è stato selezionato dal MISE poiché riconosciuto come iniziativa di alto valore aggiunto non solo per le PMI del territorio di riferimento, ma anche facilmente replicabile in altre aree.

L’associazione è, infatti, l’unico partner italiano di un’ambiziosa iniziativa europea, co-finanziata dal programma COSME, che si prefigge di incrementare la competitività e consolidare la ripresa delle PMI piemontesi del settore della manifattura e dei servizi. Il Piemonte è la sola regione italiana di sperimentazione di un approccio e una metodologia a sostegno delle PMI vulnerabili che da anni all’estero sta riscuotendo molto successo: è ad esempio il caso della Danimarca, del Belgio e della Germania.

Sono state oltre 700 le PMI piemontesi coinvolte nel progetto, anche non associate a Confindustria, e 160 gli uomini d’azienda, tecnici, professionisti che si sono resi disponibili ad aiutare l’imprenditore a trovare i migliori percorsi di crescita.

“Sono lieto del brillante risultato conseguito dalla nostra Associazione che conferma nuovamente il nostro ruolo di guida e punto di riferimento per le imprese e la capacità dell’Unione Industriale di Torino e di tutta Confindustria di supportare le aziende nell’individuazione di nuovi percorsi e modelli di crescita” ha dichiarato il Presidente dell’Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj.




Gruppo costruttori edili (UI Asti): convegno sul superbonus 110%

Il Superbonus 110%, approvato all’interno del Decreto Rilancio, eleva l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per specifici interventi di efficientamento energetico degli edifici al 110%.

Il neo-Capo Gruppo del Gruppo Costruttori Edili dell’Unione Industriale della Provincia di Asti, Carlo Fornaca è “convinto che quanto introdotto dal Decreto Rilancio sia un’opportunità per un vero ammodernamento degli immobili del nostro territorio, con ricadute positive sulla nostra economia. E’ un’occasione imperdibile per rilanciare il settore dell’edilizia colpito da troppi anni consecutivi di crisi”.

Al fine di approfondire gli aspetti tecnici e pratici dell’applicazione del Superbonus, il Gruppo Costruttori Edili dell’Unione Industriale della Provincia di Asti co-organizza, congiuntamente a Collegio dei Geometri di Asti, Ordine degli Architetti di Asti, Ordine degli Ingegneri di Asti, CasaClima network Piemonte–Valle d’Aosta, e con il patrocinio di ANACI – Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, il Convegno “SUPERBONUS: come funziona per le imprese edili, tutele e raccomandazioni per i progettisti e le imprese”.

Il Convegno, aperto alla partecipazione delle imprese associate Ance Asti ed agli iscritti agli Ordini Professionali organizzatori, si terrà giovedì 17 settembre alle ore 16,30 presso il Polo Universitario di Asti.

Relatori il geom. Andrea Leone di Casa Clima Network, l’arch. Enzo Scalone del Comune di Asti, il Dott. Andrea Bonino dell’Unione Industriale della provincia di Asti e la Dott.ssa Francesca Nieddu di Banca Intesa San Paolo, banca convenzionata Ance.

Si terrà poi una tavola rotonda, alla quale parteciperanno, oltre ai relatori ed ai presidenti degli Enti organizzatori, l’Ing. Paola Malabaila, Presidente di Ance Piemonte, la dott.ssa Laura Barolo Presidente di Anaci e l’Arch. Antonio Scaramozzino, Dirigente del settore Urbanistica del Comune di Asti. Modera l’Arch. Elena Ivaldi di Ance Asti.




V2g FCA, Marsiaj (Unione Industriali): ulteriore dimostrazione della centralità di Torino nel settore auto

Il nuovo impianto di Mirafiori, unitamente alla conferma degli investimenti sul nostro territorio da parte di FCA, è un’ulteriore dimostrazione della leadership nel settore auto della nostra città”, così il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj, a margine dell’inaugurazione di Vehicle-to-Grid (V2G), infrastruttura realizzata da Fca, Engie Eps e Terna che, una volta completata, sarà la più grande del genere al mondo.

“Le aziende dell’automotive stanno affrontando profondi cambiamenti – spiega il Presidente degli industriali torinesi –, forti delle proprie capacità imprenditoriali e provando a cogliere le occasioni che si stanno presentando, prima tra tutte lo sviluppo dell’elettrico”.
“Tuttavia – conclude – per rilanciare la crescita, oltre all’impegno delle imprese, è fondamentale che la politica, nazionale e locale, collabori per il comune fine di sostenere un settore trainante dell’economia e del lavoro, inserendo l’automotive e l’innovazione della manifattura tra gli obiettivi della prossima programmazione europea e destinando loro parte delle risorse del Recovery Fund”.




Filippa (Cnvv): “lavoro, semplificazione, produttività e infrastrutture assi portanti per il rilancio dell’economia”

Riduzione della tassazione sul lavoro, semplificazione burocratica e aumento della produttività, oltre a investimenti in infrastrutture, stradali e informatiche: sono gli assi portanti per una strategia di rilancio dell’economia e dell’occupazione che secondo il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Gianni Filippa, consenta di guardare oltre l’emergenza Covid e l’impatto che rischia di avere sul sistema produttivo e sul mercato del lavoro, tanto a livello nazionale quanto a livello locale.

«Si tratta – sostiene Filippa – di interventi che non possono più essere rinviati se vogliamo provare a far ripartire il nostro Paese e a fargli avere il ruolo che merita in Europa. Non possiamo continuare a essere il fanalino di coda della Ue: l’anno scorso il Pil italiano era al livello della crisi del 2009, mentre quello tedesco era superiore del 30%, e dopo la crisi Covid torneremo indietro di trent’anni. Abbiamo un rapporto deficit/Pil al 160% e stiamo spendendo soldi pubblici per dare sussidi, non per fare investimenti come in Germania e in Francia. Per questo dobbiamo approfittare più possibile dei fondi europei che saranno a disposizione già nei prossimi mesi, cercando di utilizzarli al meglio attraverso una progettualità lungimirante e in una prospettiva di medio/lungo termine».

«Ogni azione – aggiunge – deve essere misurata in base ai risultati ottenuti. Anche per quanto riguarda i rapporti di lavoro dobbiamo avere il coraggio di prendere atto che l’attuale sistema non funziona, altrimenti non avremmo migliaia di disoccupati, specialmente tra i giovani. Il sindacato deve difendere i suoi iscritti, che sono principalmente lavoratori dipendenti e pensionati, ma noi dobbiamo pensare anche a chi non sta lavorando, in particolar modo ai giovani. In Italia, inoltre, abbiamo retribuzioni mediamente inferiori alla media europea e dobbiamo trovare il modo per pagare meglio le persone, ad esempio attraverso incentivi e premi, non discrezionali ma in base a risultati stabiliti all’inizio dell’anno con criteri oggettivi, purché con adeguati sgravi fiscali. La tassazione sul lavoro ha, infatti, costi sempre meno sostenibili per le imprese: mi chiedo, e vi chiedo, se è giusto che per un premio di mille euro netti a un collaboratore il costo aziendale debba essere di 2.300/2.500 euro…! Come ha detto di recente anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, serve quindi una riforma organica, perché non si può pensare che sia la tassazione del mercato del lavoro a mantenere tutto il resto. Non abbiamo bisogno di ridurre l’orario lavoro, ma di coniugare produttività e salari».

«A questo problema strutturale – prosegue Filippa – si aggiungono le spese, davvero ingenti, che gli imprenditori devono sostenere per far fronte agli infiniti adempimenti burocratici a cui devono sottostare le loro aziende: una specie di “tassazione occulta” che richiede un impiego di personale che non può essere dedicato alla produzione e al business ma soltanto al disbrigo di pratiche e procedure a volte anche discrezionali. Dobbiamo semplificare e sburocratizzare per davvero, quindi, perché la produttività si aumenta anche riducendo il tempo dedicato a lavori inutili».

«Un’ultima considerazione – conclude – va fatta su chi entra per la prima volta nel mercato del lavoro: se i primi stipendi di un neo-assunto sono di poco superiori al “reddito” percepito da chi riceve solo sussidi come possiamo motivare i giovani a professionalizzarsi e a cercare un impiego soddisfacente? Dobbiamo incentivare le persone a cercare un lavoro e a specializzarsi sempre più, non dare loro soldi per far niente… Speriamo che nelle prossime settimane l’attenzione del mondo politico non sia concentrata solo sulle elezioni regionali e sul referendum ma anche su come far ripartire l’industria e l’economia senza gravarle di ulteriore burocrazia e incertezza: nel caso qualcuno non se ne ricordasse abbiamo ancora troppe leggi senza i rispettivi decreti attuativi e non possiamo continuare a intraprendere in una condizione simile».

 




Filiera auto, UI Torino: passaggio a nuova piattaforma PSA da parte di FCA diventi un’opportunità

Il presidente dell’Unione Industriale di Torino ha contattato i vertici di FCA per verificare i piani di sviluppo e produzione del Gruppo in Italia, in particolare a Torino, e l’impatto che l’adozione della piattaforma francese Psa-Cmp per i veicoli del segmento B, prodotti nello stabilimento di Thychy in Polonia, avrà per le imprese del territorio, tenendo conto che “l’alleanza sulle piattaforme – spiega Marsiaj – viene comunemente adottata dalle case automobilistiche anche tra loro concorrenti”.

Giorgio Marsiaj ha raggiunto telefonicamente il responsabile delle attività europee di FCA, Pietro Gorlier, che ha rassicurato in merito, confermando la centralità dell’area torinese per il Gruppo unitamente agli impegni assunti nel piano di investimenti italiano per un ammontare complessivo di 5 miliardi di euro.

“Dai colloqui intercorsi – dichiara il presidente dell’Unione Industriale di Torino –, che proseguiranno nelle prossime settimane, ho avuto ampie rassicurazioni sull’attenzione verso il nostro territorio da parte del gruppo FCA, che ha confermato gli impegni assunti, tra i quali la valorizzazione della filiera nazionale e il coinvolgimento anche nei nuovi progetti delle competenze italiane”.

“ Vorremmo che i fornitori italiani potessero cogliere le nuove opportunità che si apriranno – continua Marsiaj – , ad esempio grazie all’aumento dei volumi produttivi, in particolare quelli associati ai modelli brandizzati FCA. Inoltre, in linea con lo sviluppo in Italia del segmento C-UV dell’Alfa Romeo a Pomigliano e della Jeep Compass a Melfi e a della 500 Bev a Mirafiori, auspico l’arrivo in Italia e in particolare a Torino, di nuove produzioni che potrebbero dare nuovo slancio e opportunità alle imprese locali.”.

“Lo scenario sta cambiando – conclude il Presidente – e si sta avviando una nuova era di innovazione che aprirà diverse opportunità di sviluppo, che potranno essere colte solo se si riuscirà a gestire questo momento estremamente difficile e di contrazione mondiale del mercato. Per questo, serve una strategia nazionale di lungo periodo da parte del Governo, con una attenta politica industriale a sostegno dell’automotive, perché su questo si misurerà la capacità attrattiva del nostro territorio”.




Imprese e sindacati insieme per la sicurezza anti-covid

L’Organismo Paritetico Provinciale di Torino, istituito dall’Unione Industriale di Torino e da CGIL/CISL/UIL, ha elaborato una check-list per facilitare l’implementazione a livello aziendale dei contenuti del Protocollo sottoscritto il 24 aprile 2020 dal Governo e dalle principali Organizzazioni datoriali e sindacali.

La check-list, che tiene conto delle più recenti novità a livello normativo e scientifico, si articola nei 13 punti previsti dal Protocollo ed in due appendici, dedicate alla gestione dell’aria negli ambienti indoor (con particolare riferimento agli impianti di ventilazione/climatizzazione) ed al monitoraggio dei lavoratori in smart working.

L’intenzione è di consentire alle imprese una verifica rapida e puntuale delle misure anti-Covid adottate, con il coinvolgimento dei Comitati aziendali previsti dal Protocollo.

Si tratta di un’iniziativa che rientra nel più ampio percorso che, fin dalla prima fase della pandemia, l’Unione Industriale e CGIL/CISL/UIL hanno condiviso per approfondire le normative, affrontare le criticità e diffondere il più possibile la cultura della sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, anche nella specifica declinazione legata al contenimento della diffusione del Covid-19.

“Nella consapevolezza che solo un’attenta e condivisa gestione della quotidianità lavorativa possa davvero fare la differenza – ha spiegato Massimo Richetti, Responsabile Relazioni Sindacali dell’Unione Industriale di Torino – abbiamo cercato di realizzare uno strumento utile e concreto, per agevolare imprese e lavoratori nell’adozione e nel rispetto delle misure di sicurezza. Ora più che mai il futuro del nostro sistema economico e sociale dipende dalla nostra capacità di coesione, anche e soprattutto nei luoghi di lavoro”.

“Fin da subito, nella fase più difficile della pandemia – aggiungono Federico Bellono CGIL Torino, Cristina Maccari CISL Torino, Teresa Cianciotta UIL Torino – si sono costituiti i Comitati Aziendali nel cui ambito Aziende e Delegati sindacali hanno percorso la strada del confronto, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise per conciliare produzione e massima sicurezza. Non possiamo però abbassare la guardia e la check list si pone in questa logica di monitoraggio preciso e costante; nei prossimi mesi saremo inoltre impegnati in attività di formazione, rivolta ad imprese e lavoratori, con l’obiettivo di rendere il posto di lavoro un luogo sempre più sicuro per i lavoratori e l’intera comunità.”