1

Si è svolto il PMI Day all’Unione industriali di Asti

Si è svolto venerdì 20 novembre il PMI Day 2020 organizzato dal Comitato Piccola Industria dell’Unione Industriale della Provincia di Asti.

Il PMI Day è la Giornata Nazionale dedicata alle Piccole e Medie Imprese, giornata in cui queste aprono le porte dei propri stabilimenti agli studenti degli istituti superiori.

Quest’anno, a differenza delle passate edizioni, considerata l’impossibilità di spostarsi sul territorio a causa del lockdown, si è deciso di svolgere l’incontro in modalità videoconferenza, dando comunque agli imprenditori la possibilità presentare le proprie aziende e far conoscere la propria realtà produttiva e i relativi processi industriali.

A questa edizione hanno partecipato dieci aziende aderenti all’Unione Industriale di Asti (BASF ITALIA SPA, C.S. COSTRUZIONI SRL, ELMEG SRL, FIDA SPA, MALABAILA & ARDUINO SPA, ROBINO & GALANDRINO SPA, TOSO SPA, TSG ITALIA SRL, VERNAY ITALIA SRL, WAY ASSAUTO SRL) che hanno “digitalmente” aperto le porte dei propri stabilimenti a circa 700 studenti degli istituti I.T.I.S. Artom di Asti e Canelli, I.P.S.I.A. Castigliano, Istituto Agrario Penna, Liceo Scientifico Vercelli, I.I.S. Pietro Andriano, I.I.S. G.A. Giobert e Istituto Ferrero di Neive.

Questa esperienza ha offerto agli studenti l’opportunità di apprezzare l’impegno e il talento che gli imprenditori quotidianamente condividono con i propri collaboratori nella realizzazione di prodotti e servizi e nell’attività di innovazione, progettazione e sperimentazione.

Molto positivo il riscontro avuto da professori e studenti che hanno apprezzato la volontà del Comitato Piccola Industria di Asti di organizzare un’esperienza come questa nonostante le limitazioni che tutti vivono quotidianamente.

Il Presidente del Comitato Piccola Industria, Eugenio Pinci, ha così commentato la buona riuscita della giornata: “l’apprezzamento da parte dei soggetti coinvolti – professori e studenti in primis – è ciò che ci rende più orgogliosi ed è stato questo il fine che ha animato il nostro spirito nel voler comunque organizzare questa giornata, consci del fatto che apprendere cosa sia un’azienda dalle parole di chi l’azienda la vive ogni giorno, è materia che difficilmente si può studiare sui banchi di scuola. Nel corso degli incontri, siamo comunque riusciti a trasmettere agli studenti le sensazioni che si provano quando si entra in uno stabilimento produttivo, così da poterli avvicinare al mondo del lavoro”. 




Previsioni congiunturali CNVV 3° trimestre 2020: estate all’insegna del pessimismo per industrie Novara e Vercelli

È un’estate all’insegna del pessimismo per l’industria delle province di Novara e di Vercelli.

Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre luglio-settembre 2020 (disponibili sul sito) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che, rispetto al trimestre precedente, si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione rimane negativo, anche se con una notevole differenza tra i due territori: in quello novarese, infatti, il dato risale da -26,8 a -16,4 punti, mentre in quello vercellese cala da -29,3 a -33,3 punti, con una media regionale a -29,2 punti rispetto ai precedenti -27,3.

Pur restando in territorio negativo si inverte in entrambe le province il trend del saldo ottimisti/pessimisti riferito alle attese di nuovi ordini, che passa da -30,1 a -16,4 punti per Novara e da -38 a -29,3 punti per Vercelli, a fronte di una media piemontese stabile a -30,9 punti. Discordante, invece, il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di ordini esteri, che nel Novarese scende da -18,6 a -19,8 punti mentre in provincia di Vercelli risale da -26,9 a -16,3 punti, a fronte di una media regionale in flessione da -24,4 a -27,6 punti.

«Siamo in una fase di grande incertezza – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – e con la possibilità che il peggio debba ancora arrivare; il fatto che, superata l’emergenza sanitaria, scelte politiche di sostegno strutturale al sistema produttivo non siano ancora chiare e definite sta mettendo serie ipoteche sul futuro del tessuto socio-economico locale. Servono tempi certi sulla liquidità, che in questa fase è indispensabile alle imprese, e una visione di lungo termine orientata a un rilancio “vero”, con forti investimenti in infrastrutture di comunicazione, materiale e digitale, scuola e università, nuove esigenze abitative, sanità, gestione delle acque e dei rifiuti, promozione del Made in Italy e valorizzazione dei territori, con le loro attrattive naturali, turistiche e culturali».

Il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di nuova occupazione registra un miglioramento a Novara (-0,8 punti, rispetto ai precedenti -8,1) mentre a Vercelli peggiora, da -1,1 a -8,1 punti, in linea con il calo piemontese (da -6,7 a -12,6 punti).

La percentuale di imprese che dichiara l’intenzione di ricorrere alla Cassa integrazione guadagni (Cig) raggiunge i massimi storici, con il passaggio dal 24,8% al 45,4% a Novara e dal 22,2% al 45,8% a Vercelli, mentre in Piemonte l’incremento è dal 31,9% al 50,4%. «Come avevamo già rilevato nella precedente indagine – osserva il direttore di Cnvv, Aureliano Curini – il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali sta arginando l’impatto della crisi sul mercato del lavoro, ma non essendoci alcuna prospettiva per i prossimi mesi rischiamo conseguenze devastanti anche su questo fronte, soprattutto in caso di una ripresa dell’epidemia».

Le intenzioni di effettuare investimenti significativi sono segnalate dal 23% di aziende novaresi (rispetto al precedente 23,8%) e dal 15,3% di quelle vercellesi (rispetto al 19,6% di fine marzo), con una media regionale che cala dal 18,9% al 15,5%, mentre investimenti sostitutivi sono annunciati dal 50% delle imprese novaresi e dal 39,8% di quelle con sede in provincia di Vercelli (46,7% e 42,4%, rispettivamente i dati precedenti), con una media regionale stabile al 44,4%.

Peggiora nettamente, invece, la percentuale di aziende che denuncia ritardi negli incassi: dal 29,2% al 35,9% nel Novarese e dal 28,6% al 49,5% nel Vercellese e in Valsesia, con una media regionale che sale da 37,9% a 54,5%: «si tratta di un aspetto molto preoccupante – aggiunge Filippa – che ci riporta alle rilevazioni di cinque anni fa e che temiamo possa ulteriormente peggiorare nei prossimi mesi».

I dati relativi ai principali settori produttivi, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, segnalano una forte differenza territoriale nel saldo ottimisti/pessimisti relativo alle attese di produzione del metalmeccanico (a -5,3 punti nel Novarese e a -33,3 nel Vercellese), mentre la media delle imprese intenzionate a ricorrere alla Cig sale al 52,5%.

Nel comparto della rubinetteria e del valvolame il saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione cala da -19 a -37,5 punti, mentre pur in un contesto negativo migliora (da -15,8 a -9,1) il saldo ottimisti/pessimisti riferito agli ordini esteri e cresce dal 28,6% al 45,8% l’intenzione di ricorso alla Cig. Prospettive negative anche per il chimico, con un saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione in calo da -22,2 a -30 punti, e per il tessile-abbigliamento, dove il saldo sulle attese di produzione scende a -52,9 punti dai -38,1 della precedente rilevazione e l’intenzione di ricorrere alla Cig è dichiarata dall’81,3% delle aziende.

Nell’alimentare le aspettative di produzione tornano negative per la prima volta da inizio 2019 (-6,7 punti il saldo ottimisti/pessimisti, rispetto al 5,3 del trimestre precedente), con attese di ordini positive soltanto dall’estero.




Inizio d’anno in frenata per l’industria novarese e vercellese

Inizio d’anno in frenata per l’industria novarese e vercellese. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre gennaio-marzo 2020 (riportate integralmente su www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che, rispetto al trimestre precedente, si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione registra andamenti contrastanti nelle due province: mentre nel territorio novarese rimane positivo (a 9,5 punti contro i precedenti 8,7) in quello vercellese cala da -1,1 a -11,1 punti, in linea con un trend regionale a -0,5 punti rispetto ai 4 di fine 2019. I saldi ottimisti/pessimisti riferiti agli ordini totali rimangono stabili, a 8,7 punti, per Novara, mentre calano da -5,3 a -9,1 punti per Vercelli, a fronte di una media piemontese lievemente negativa (-0,5 punti).

Negativo in entrambe le province, invece, il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle attese di ordini esteri, che si riduce da 13,8 a 3,8 punti per Novara e da -3,2 a -7,3 punti per Vercelli, in linea con il peggioramento registrato nell’intero Piemonte (da -0,6 a -1,7 punti).

«Non possiamo non essere preoccupati – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – perché, soprattutto per quanto riguarda il Vercellese, il calo della produzione e il peggioramento delle attese di ordini dal mercato interno, che è quello strutturalmente più debole, per la prima volta non vengono compensati dalle attese di esportazioni, che hanno un’importanza notevole in entrambe le province.

Per fortuna numerose aziende continuano a esprimere vitalità e resilienza dimostrando, anche grazie alla competenza delle loro maestranze e alla lungimiranza dei loro imprenditori, una notevole capacità competitiva. Serve però un impegno più forte da parte della politica per rafforzare e aumentare le dotazioni infrastrutturali, materiali e immateriali, la cui carenza è sempre più dannosa per l’economia territoriale».

Sul fronte del mercato del lavoro il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di nuova occupazione cresce lievemente (da 11,8 a 12,7 punti) in provincia di Novara, mentre cala (da 3,2 a -3 punti) in provincia di Vercelli, con una media regionale in riduzione da 6,4 a 3,8 punti. La percentuale di imprese che dichiarano l’intenzione di ricorrere alla Cassa integrazione guadagni si allontana dai minimi storici, salendo dal 2,4% al 4,1% a Novara e dall’8,5% al 16,5% a Vercelli, a fronte di un dato regionale in aumento dal 9,6% all’11,4%.

«Il peggioramento complessivo del contesto economico – osserva il direttore di Cnvv, Aureliano Curini – rischia di avere ricadute negative anche sul fronte occupazionale, che è sempre più lento a riprendersi dopo le fasi di criticità. Non possiamo che attendere le prossime rilevazioni, auspicando che si tratti di un’inversione soltanto temporanea, e continuare a impegnarci per colmare un gap formativo sempre più ampio tra offerta e domanda di figure professionali specializzate, soprattutto per quanto concerne i diplomi superiori tecnici. Quest’anno avvieremo anche iniziative formative per imprenditori e manager, aumentando le sinergie con l’Università del Piemonte Orientale, per far crescere il know how interno alle imprese».

Le intenzioni di effettuare investimenti, sia “significativi” sia “marginali”, risultano costanti in entrambi i territori: le variazioni relative ai primi sono dal 29,4% al 31,7% nel Novarese e dal 20,2% al 22,4% nel Vercellese, con una media regionale stabile al 24%; quelle relative ai secondi si posizionano, rispettivamente, dal 54% al 52% e dal 45,7% al 44,9%, con l’indicatore regionale al 49,1%.

Il grado di utilizzo degli impianti, in Piemonte al 76,1%, si conferma stabile all’80,2% nel territorio novarese e all’85,9% in quello vercellese. Positiva, infine, la dinamica della percentuale di imprese che dichiara ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti (in Piemonte stabile al 28,2%), che scende dal 25% al 21,8% nel novarese e dal 25,5% al 19,4% (il livello più basso degli ultimi sei anni) nel Vercellese.

I dati relativi ai principali settori produttivi, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, segnalano un andamento contrastante nel metalmeccanico, dove i saldi ottimisti/pessimisti relativi alle attese di produzione sono negativi a fronte di ordini, totali ed esteri, in lieve miglioramento, e in attesa di conferme nel comparto della rubinetteria e del valvolame, dove la produzione è attesa ancora in calo, seppur in misura minore rispetto alla precedente indagine, a fronte di un miglioramento delle aspettative di ordini.

Indicatori positivi, ma con una crescente incertezza tra gli operatori del settore chimico e di quello alimentare: nel primo le attese di produzione sono ancora positive, pur con ordini in calo, mentre nel secondo il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di produzione si attesta a zero, sullo stesso livello di quello relativo agli ordini. Rimangono invece negative le prospettive del tessile-abbigliamento, dove l’ulteriore rallentamento delle attese di produzione è affiancato da un analogo calo degli ordini.




Confindustria Torino e ordine ingegneri, protocollo d’intesa per gestione cantieri

L’Associazione Imprese di Impianti Tecnologici dell’Unione Industriale di Torino (AIT) e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’obiettivo di collaborare sul tema della sicurezza nei cantieri, alla luce dell’emergenza Covid19.

Tale accordo avrà il compito di semplificare il dialogo tra imprese e professionisti, con particolare riferimento ai rapporti tra i soggetti coinvolti nella gestione dei cantieri in opera.

Il settore delle costruzioni edili e impiantistiche, infatti, è uno di quelli maggiormente toccati dalla complessità delle norme di sicurezza, nella fase di riapertura dopo il lockdown. Il Presidente di AIT, Carlo Antonio Gandini, sottolinea le difficoltà affrontate dalle imprese per far fronte ai maggiori costi derivanti dall’applicazione dei protocolli di sicurezza in cantiere: “Dalle stime effettuate presso i cantieri delle nostre associate, sono scaturiti numeri molto significativi, che abbiamo condiviso con l’amministrazione regionale e che sono stati utili a fornire una base oggettiva a quanto previsto nella deliberazione cosiddetta Riapri Cantieri“.

“I costi aggiuntivi” – prosegue Gandini – “nell’ordine del 12%, riguardano la revisione delle misure del piano di sicurezza del cantiere, l’incremento delle spese generali per l’appaltatore e l’incremento dell’importo contrattuale, a ristoro della perdita di produttività correlata all’applicazione di misure anti Covid”. Conclude: “Problematiche come questo aggravio di spese, unitamente alla necessità di bilanciare standard di sicurezza, qualitativi e sostenibilità economica, ci hanno portati a istituire questo nuovo strumento di dialogo con l’Ordine degli Ingegneri, nostri abituali interlocutori. Confidiamo che possa aiutarci a fornire risposte adeguate nell’immediato, mantenendo un canale privilegiato di collaborazione in futuro”.

Oltre all’adozione di linee guida comuni per la gestione delle problematiche condivise, il Protocollo prevede l’istituzione di un Tavolo di Lavoro permanente – composto da consulenti e funzionari dell’Unione Industriale e da referenti indicati dall’Ordine – che avrà il compito di rispondere a esigenze e difficoltà operative riscontrate sui cantieri, sia nella fase di allestimento che nell’esecuzione delle opere, al fine di individuare possibili soluzioni attraverso momenti di formazione e informazione rivolti a imprese, professionisti e stakeholder.

Questa prima diretta collaborazione tra l’Ordine e l’Associazione di Imprese di Impianti Tecnologici potrà, inoltre, contribuire alla definizione di soluzioni a nuove e non banali problematiche relative alla gestione di alcuni impianti: la questione della climatizzazione di ambienti, ad esempio, per cui le esigenze di tutela della salute imporranno di rinunciare a parte del ricircolo di aria. In molti casi è poi particolarmente complesso il bilanciamento tra la necessità di non penalizzare i consumi e la garanzia di mantenere standard elevati di sicurezza, con attenzione ai costi correlati.

 

“L’accordo stipulato tra l’Ordine e l’Associazione è l’espressione di una volontà condivisa volta alla promozione della cultura della sicurezza a 360 gradi”, afferma Alessio Toneguzzo, Presidente degli Ingegneri torinesi.

“Con questa firma ci assumiamo l’impegno di mettere a disposizione competenze, esperienza e capitale relazionale per un ambizioso obiettivo comune: condividere soluzioni per gestire situazioni complesse come, ad esempio, le misure anti-contagio COVID-19 nei cantieri e in altri luoghi di lavoro”, precisa il Presidente.

 




Carlo Bonomi è il nuovo presidente designato di Confindustria

Il consiglio generale di Confindustria ha designato Carlo Bonomi nuovo presidente.

L’attuale presidente di Assolombarda ha superato l’altro candidato in corsa Licia Mattioli ottenendo 123 voti, contro i 60 dell’avversaria.

I membri del consiglio generale hanno espresso la propria preferenza tramite voto on line .

Nel prossimo mese di maggio saranno i delegati nell’assemblea privata ad eleggere formalmente il nuovo presidente di Confindustria (il trentunesimo nella storia della Confederazione) che prenderà il posto di Vincenzo Boccia.




I presidenti di Confindustria Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte esprimono contrarietà alla proroga del blocco dei licenziamenti

La norma proposta dal ministro del Lavoro Orlando al decreto Sostegni-bis che proroga il blocco dei licenziamenti, oltre a non essere in alcun modo condivisa con le parti Sociali – diversamente da quanto confermato dal Parlamento in sede di conversione del decreto Sostegni 1 – non fa che prolungare ulteriormente l’incertezza delle imprese in un momento in cui invece servirebbe grande chiarezza.

La norma pone anche alcune criticità tecniche perché va a toccare anche quei datori di lavoro che finora non hanno fruito della cassa integrazione, ma che avrebbero necessità di farlo oggi per potersi riorganizzare per ripartire. Ma è soprattutto la scarsa affidabilità nelle regole che erano state condivise a creare disorientamento, posto che un accordo sulle misure emergenziali già si era trovato, con l’avvallo dello stesso premier Draghi.

Rinnovare il blocco dei licenziamenti significa rimandare l’attuazione delle indispensabili riforme degli ammortizzatori e delle politiche attive per il cambiamento e l’accrescimento delle competenze che il nostro Paese necessita. Per noi resta fondamentale il dialogo tra governo e categorie economiche che sono in grado di leggere i mutamenti e di traguardare il futuro. Nelle nostre regioni la ripartenza è già in atto e il tema è più quello delle politiche formative piuttosto che dei licenziamenti. Se i governi avessero investito di più in formazione e occupabilità, avremmo sicuramente reso più competitive le imprese che adesso non trovano quei profili professionali che servono per rispondere alle sfide della trasformazione tecnologica.

Per questo ci appelliamo a Draghi per la sua competenza, affidabilità e coerenza affinché trovi una soluzione nell’interesse di tutti gli italiani, per una vera ripresa economica e sociale.»

 




Abolizione IRAP, grandi opere e pagamenti dalle PA per ripartire

Le necessità delle aziende a fronte della crisi innescata dalla pandemia sono ormai conclamate, ma le risposte del Governo non sono state finora all’altezza. Per questo non possiamo che appoggiare e condividere le parole del P​residente designato Carlo Bonomi e la sua proposta di abolizione dell’IRAP.

Sarebbe un segnale importante per sostenere le imprese che stanno tentando di recuperare la produttività, dopo essersi impegnate al massimo per garantire un rientro dei lavoratori in piena sicurezza. Come stiamo purtroppo constatando, il tema della burocrazia ha colpito nuovamente e frenato l’entusiasmo, forse eccessivo, con cui all’inizio sono stati annunciati provvedimenti che poi si sono scontrati con una realtà fatta di lungaggini e complicazioni estenuanti.

Altra richiesta prioritaria che sosteniamo riguarda il pagamento dei debiti alle imprese da parte delle PA, così come prioritario è sbloccare le opere pubbliche e infrastrutturali che sono un prerequisito essenziale per la ripresa economica, a partire da quelle già dotate di copertura finanziaria

Così il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli commenta l’intervista del Presidente designato di Confindustria Carlo Bonomi durante la trasmissione “Piazza Pulita” su La7 di ieri, 7 maggio 2020.




Andrea Notari nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte 2020-2023

Il Consiglio Regionale della Federazione Regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, riunitosi il 22 luglio 2020 presso il Castello visconteo sforzesco di Novara, ha eletto suo Presidente, per il prossimo triennio 2020-2023, Andrea Notari, 30 anni, della Notarimpresa SpA di Novara e appartenente al Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia.
I Giovani Imprenditori piemontesi hanno ringraziato la Presidente uscente, Giorgia Garola, nel corso del cui mandato sono state organizzate numerose iniziative che hanno visto coinvolto il Movimento regionale G.I..

L’attività della nuova Presidenza si concentrerà sui temi della Digitalizzazione, dell’Education, dell’Internazionalizzazione e del Turismo e Cultura.

Alla riunione elettiva hanno partecipato inoltre il Presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay, il Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria Riccardo Di Stefano, e il Presidente di Piccola Industria nazionale Carlo Robiglio.




Giovani imprenditori: due piemontesi nel consiglio nazionale

La Presidente della Federazione Regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, Giorgia Garola, si congratula con i G.I. piemontesi Andrea Marangione e Luigi Giordano per gli incarichi assunti nel corso del Consiglio Nazionale G.I. che ha eletto Riccardo Di Stefano quale Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria per il triennio 2020-2023.

Andrea Marangione

Andrea Marangione, torinese, 34 anni, CEO di Maider NCG, entrerà a far parte della squadra di Riccardo Di Stefano in qualità di suo Vice Presidente nazionale G.I..

Luigi Giordano

Luigi Giordano, cuneese, 31 anni, Consigliere del CDA e Direttore Generale di Giordano & C. Spa, è stato eletto componente effettivo del Consiglio Centrale dei Giovani Imprenditori di Confindustria.

 




Confindustria Piemonte, il messaggio video di incoraggiamento alle imprese del Presidente Ravanelli

Il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli ha affidato oggi a un video – diffuso tramite i canali social ufficiali dell’Associazione – un suo messaggio di vicinanza e incoraggiamento alle imprese, piemontesi e italiane, che stanno affrontando l’emergenza legata al Coronavirus, con impatti ormai dilaganti su produzione, consumi interni ed export.

Un particolare apprezzamento va a lavoratori, lavoratrici e aziende che stanno mettendo il massimo impegno nel coniugare una fondamentale necessità di tutela della salute con altrettante esigenze legate all’economia.

Confindustria Piemonte – sottolinea Ravanelli – sta collaborando attivamente con l’amministrazione regionale nel definire i provvedimenti necessari a fronteggiare questa crisi. Specifica attenzione va posta al tema dell’export, con iniziative mirate a preservare il Made in Italy che rischia un forte indebolimento.

L’impresa italiana – conclude il Presidente – possiede comunque doti di resilienza, flessibilità e capacità di adattamento che le consentiranno di superare questo momento di difficoltà, adottando soluzioni alternative efficaci, come lo smart working. Fondamentale agire con unità d’intenti e impegno comune.

Link al video su LinkedIn

Link al video su Facebook