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PSA: “Bene la strategia presentata dal Commissario, facciamo fronte comune”

Fare squadra e attivare un coordinamento puntuale sul territorio da parte di tutti i soggetti coinvolti, nessuno escluso, contro la PSA.

È quanto emerso dal confronto odierno tra Confagricoltura e il Commissario alla Peste Suina Africana Vincenzo Caputo, al quale ha preso parte Enrico Allasia in qualità di presidente di Confagricoltura Piemonte con il direttore Lella Bassignana, il direttore di Confagricoltura Alessandria Cristina Bagnasco, il referente caccia e fauna selvatica di Confagricoltura Alessandria Paolo Castellano e i referenti delle altre Unioni del Piemonte.

“Accogliamo con favore il monito del Commissario che, come suggerito già da tempo da Confagricoltura, invita il mondo agricolo e le istituzioni territoriali ad agire in modo sinergico per arginare, contenere ed eradicare la PSA” afferma Allasia, ribadendo ancora una volta la piena disponibilità degli imprenditori agricoli ad intervenire per quanto di loro competenza. Tra i temi affrontati c’è stata anche l’illustrazione della nuova ordinanza, emanata dal Commissario Caputo lo scorso 22 maggio.

Confagricoltura ha evidenziato la necessità di imprimere un nuovo ritmo agli interventi in Piemonte, in modo omogeneo e coordinato: “E’ una minaccia concreta al sistema degli allevamenti suinicoli che non possiamo più accettare; con senso di responsabilità, si faccia avanti chi ha titolo e i mezzi per contrastare questa emergenza che si configura non più solo regionale ma nazionale” conclude Allasia.

“Ricordiamo che in provincia di Alessandria abbiamo già dovuto abbattere circa 6 mila suini, sani. Lo abbiamo fatto non solo perché lo imponevano le ordinanze, ma anche per senso di responsabilità nei confronti dei territori vicini. Ora però riteniamo sia fondamentale accelerare sui piani di abbattimento dei cinghiali il cui numero sul territorio è cresciuto in modo spropositato”, ha aggiunto il direttore Bagnasco.

Sulla situazione è intervenuto anche il presidente della Federazione nazionale di Prodotto suinicola, Rudy Milani: “Con celerità, occorre riportare in equilibrio una situazione che è sfuggita di mano e che minaccia un comparto fondamentale dell’economia nazionale. Questo si può fare soltanto cambiando le regole attuali della gestione di questa emergenza. Apprezziamo le indicazioni e l’impegno del dott. Caputo che sembra aver delineato un percorso concreto e percorribile per debellare la malattia”.

 




Rapporto Cuneo 2023, i dati 2022 consegnano quadro socio economico positivo

Con il Rapporto Cuneo 2023, arricchito dalle informazioni della dashboard di InfoCamere, la Camera di commercio ha restituito la fotografia dell’economia reale riferita al 2022, anno caratterizzato da segnali positivi

La provincia di Cuneo nel 2022

  • 80.842 localizzazioni (sedi di impresa+unità locali)
  • -0,20% tasso di crescita del tessuto imprenditoriale
  • 21.5 miliardi di euro Prodotto Interno Lordo (+6,9%)
  • 33.238 euro Valore aggiunto pro capite (+2,6%)
  • 9.86 miliardi di euro Export (+7,1%)
  • 70,3% tasso di occupazione (15-64 anni)
  • 3,7% tasso di disoccupazione (15-64 anni)
  • 1.858.000 presenze turistiche (+30,1%)

La presentazione del Rapporto Cuneo 2023 anche quest’anno è stata inserita tra gli eventi di avvicinamento al Festival Internazionale dell’Economia, diretto da Tito Boeri, progettato e organizzato dagli editori Laterza in collaborazione con la Fondazione Collegio Carlo Alberto di Torino, che si svolgerà nel capoluogo piemontese dal 1° al 4 giugno e sarà incentrato sul tema della globalizzazione e dei territori.

Il quadro della situazione economica 2022 è stato arricchito, come lo scorso anno, dalle informazioni della dashboard di Infocamere, che costituisce un elemento integrativo della Relazione Economica 2022.

L’evento, svoltosi presso la sala convegni del Rondò dei Talenti, si è potuto seguire anche in modalità streaming ed è stato moderato da Filomena Greco giornalista de Il Sole 24ore.

Dopo il saluto introduttivo del presidente della Camera di commercio di Cuneo Mauro Gola il programma è proseguito con il talk condotto da Filomena Greco con Pietro Garibaldi coordinatore del TOLC (Torino Local Committee) del Festival Internazionale dell’Economia di Torino-Piemonte e Giorgio Barba Navaretti presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto e TOLC.

“L’edizione di quest’anno – hanno evidenziato Pietro Garibaldi e Giorgio Barba Navarettisarà una grande riflessione sul futuro della globalizzazione. Un fenomeno straordinario che ha contribuito allo sviluppo economico dei paesi avanzati come a quello delle economie emergenti e in via di sviluppo. Interrogarsi sulla globalizzazione è anche il cuore del lavoro della Fondazione Collegio Carlo Alberto e dei suoi ricercatori. La divulgazione fondata sulla ricerca è una delle missioni fondamentali del Collegio e il Festival è il momento di maggiore intensità. A fianco di Editori Laterza, tutte le istituzioni piemontesi sono presenti nel sostenere il Festival Internazionale dell’Economia che rappresenta un’esperienza di apprendimento collettivo. Torino sta diventando la capitale del pensiero critico e il successo e la crescita di TOLC – Torino Local Committee – insediato all’interno della Fondazione Collegio Carlo Alberto, rappresenta un piccolo contributo in questa direzione”.

Sarah Bovini, responsabile dell’ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte, ha illustrato il quadro socio-economico della provincia cuneese tra ripresa e incertezza, confrontandolo con quello regionale e nazionale e sottolineando che “Nel 2022 la crescita dell’economia mondiale ha evidenziato un rallentamento, attestandosi al +3,2%, ben al di sotto delle previsioni dell’inizio dello scorso anno. All’interno di questo scenario si inserisce il quadro socio-economico della provincia di Cuneo, caratterizzato da segnali per lo più positivi: il 2022 si è chiuso con una nuova crescita dell’attività produttiva, un valore delle esportazioni che sfiora il muro dei 10 miliardi di euro, un mercato del lavoro che conferma la propria solidità con un aumento dei livelli occupazionali e un calo della disoccupazione e una rinnovata attrattività turistica del territorio provinciale.

La Camera di commercio ha ancora una volta fatto coincidere la Giornata dell’Economia con il rilascio di nuove funzionalità della dashboard realizzata da Infocamere, illustrate da Serafino Pitingaro, Senior Data Analyst di InfoCamere. Gratuita, interattiva, patrimonio informativo ricco di dati provenienti dal Registro Imprese, la piattaforma consente l’accesso pubblico anche a dati di fonte Istat sul commercio estero, demografia e mondo del lavoro.

Un anno fa le previsioni economiche erano negative ma è evidente che il sistema imprenditoriale cuneese ha retto molto bene e si è dimostrato resiliente – ha affermato il presidente della Camera di commercio di Cuneo Mauro Gola. I dati della Relazione Economica, arricchiti dalle informazioni ricavate dalla dashboard di Infocamere, restituiscono il quadro di un territorio che, malgrado le difficoltà, ha saputo crescere, fronteggiare le criticità, aumentare il Prodotto Interno Lordo, le esportazioni e i livelli occupazionali e anche i primi dati di quest’anno inducono a un cauto ottimismo”.

Nel 2022, la Granda ha generato oltre 21.5 miliardi di euro di prodotto interno lordo (+6,9% rispetto all’anno precedente) producendo il 14,7% della ricchezza totale regionale e l’1,1% di quella nazionale. Come valore aggiunto pro capite Cuneo ha registrato un dato medio superiore a quello regionale con 33.238 euro posizionandosi, per il secondo anno consecutivo, al primo posto tra le province piemontesi.

In questo contesto nel 2022 il mercato del lavoro ha confermato la propria solidità con un aumento dei livelli occupazionali e un calo della disoccupazione.

Il tasso di occupazione provinciale si è attestato al 70,3%, con +0,7 rispetto al 2021 e +0,8 rispetto al 2019 (ultimo anno pre-pandemia), dato largamente superiore al 66,3% registrato dal Piemonte e oltre 10 punti in più rispetto al 60,1% che costituisce la media nazionale. Il tasso di occupazione ha visto la nostra provincia primeggiare nella graduatoria regionale e collocarsi al sesto posto assoluto in quella nazionale.

Cuneo conferma di avere un mercato del lavoro sano, in grado di fronteggiare efficacemente le difficoltà degli ultimi anni.

Analizzando il tasso di disoccupazione (3,7%) appare evidente come la provincia di Cuneo mostri una situazione migliore rispetto alla media regionale (6,6%) e a quella nazionale (8,2%). In analogia con il livello nazionale anche nel Cuneese si riscontra un evidente scarto di genere: quello maschile si attesta al 3,3% e quello femminile al 4,3%. Il numero medio di occupati in provincia di Cuneo nel 2022 si è attestato a 263 mila, in aumento dello 0,8% rispetto alla media 2021, ma stabile rispetto al 2019. Il 56,3% è rappresentato dagli uomini, contro il 43,7% delle donne. Il 70,7% è costituito da lavoratori dipendenti, contro il 29,3% degli indipendenti.

Secondo il Registro delle Imprese dell’Ente camerale, il tessuto imprenditoriale cuneese, al 31 dicembre 2022, rileva 65.531 sedi di impresa con un tasso di crescita del -0,20%, inferiore rispetto al dato regionale (+0,25%) e nazionale (+0,79%). Cuneo si conferma al secondo posto in Piemonte, dopo Torino, per consistenza, con una quota del 15,4% sul totale delle sedi d’impresa regionali.

Tra le forme giuridiche aumentano le società di capitale (+4,04%) si rafforza il settore artigiano che rappresenta oltre un quarto delle realtà aziendali della provincia e cresce per il secondo anno consecutivo registrando un aumento del +1,01%. È in calo la componente femminile (-1,5%), mentre le imprese guidate da giovani con meno di 35 anni crescono del 10,8%. Aumenta anche il numero delle imprese straniere (+10,2%) con un tasso di crescita più che doppio rispetto a quello regionale (+5,0%).

L’export ha registrato una crescita del 7,1% che ha portato il valore a sfiorare i 10 miliardi di euro, con un aumento percentuale più ridotto rispetto a quanto fatto registrare sia a livello regionale (+18,5%) che nazionale (+20,0%). Nell’area Ue-27 i mercati più importanti si confermano quello francese e tedesco, con una crescita del 3,4% e dell’1,8%, mentre per il bacino extra Ue-27 i mercati di riferimento continuano a essere gli Stati Uniti e il Regno Unito con una crescita, rispettivamente, dell’1,2% e del 9,1%.

Il turismo ha ripreso a camminare. Nel 2022 le presenze (1.857.702) sono aumentate del 30,1% e gli arrivi (797.461) del 33,8%. Il 94,6% dei turisti è di origine europea mentre i viaggiatori italiani hanno rappresentato il 61,8% del totale, in calo rispetto al 69,0% dell’anno precedente fortemente caratterizzato da un turismo di prossimità. La crescita degli arrivi (+31,7%) registrata da Atl Langhe, Monferrato, Roero è stata più contenuta rispetto a quella fatta segnare da Atl del Cuneese (+38,4%) che non ha però raggiunto i numeri del periodo pre-pandemico, soprattutto a causa delle difficoltà nei collegamenti con la vicina Francia, che hanno avuto un forte impatto negativo soprattutto sulle destinazioni montane e sulla stagione sciistica.

I dati di fine 2022 riferiti all’indagine congiunturale, realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio, dipingono un quadro piuttosto stabile. Nel quarto trimestre 2022 la produzione industriale cuneese è cresciuta dello 0,6% rispetto all’anno precedente, con tutti gli indicatori di segno più: fatturato interno (+4,6%), ordinativi interni (+0,6%), fatturato estero (+6,4%), ordinativi esteri (+1,1%) e il grado di utilizzo degli impianti al 72,96%.

In uno scenario internazionale ancora incerto, l’incontro è stato occasione per volgere lo sguardo al futuro prossimo grazie all’analisi condotta da Livia Simongini, Senior Specialist Sit (Strategie industriali territoriali) della società di ricerca Prometeia

che ha affermato Nel 2023 il quadro di rallentamento, che coinvolge tanto l’economia mondiale quanto quella italiana, si riverbera anche sul valore aggiunto provinciale (+0,9% rispetto al +2,8% registrato nel 2022, dati aggiornati a maggio 2023) la cui crescita si concentrerà sul comparto delle costruzioni e su quello dei servizi. Nel medio periodo l’elevata vocazione all’export del territorio continuerà a svolgere un ruolo essenziale, anche grazie alle buone prospettive di alcuni settori di specializzazione come l’agroalimentare e supporterà il recupero del valore aggiunto dell’industria. A sostenere la crescita nei prossimi anni contribuirà anche la componente pubblica degli investimenti in costruzioni, favorita dagli investimenti del PNRR. Più debole, invece, sarà l’andamento dei consumi, che risentiranno di un livello di prezzi superiore a quello del periodo pre-crisi e da tassi di interesse più elevati”.

In chiusura il presidente dell’ente camerale Mauro Gola sottolinea che “I dati del Rapporto sono lusinghieri, ma non possiamo accontentarci dei risultati ottenuti e dobbiamo lavorare per sciogliere i nodi che frenano il progresso del nostro territorio determinati soprattutto dal gap infrastrutturale, digitale e logistico. È fondamentale migliorare le infrastrutture e i servizi di trasporto su ferro, della logistica delle merci e delle reti intelligenti e le prime risposte sono arrivate con l’accelerazione dei lavori della Cuneo – Asti e del Colle di Tenda. Innovazione, sostenibilità, digitalizzazione e coesione sociale restano gli elementi strategici a cui dobbiamo fare riferimento per garantire crescita e sviluppo del nostro territorio”.




Rating Italia: Race: L’Italia corre più dei competitor

“La resilienza dell’Italia è il frutto di una struttura produttiva meno dipendente dalle catene del valore globali, in particolare quelle più colpite nell’ultimo biennio, ma anche di una ricostruzione del sistema produttivo che è stata forgiata dalle crisi vissute negli ultimi quindici anni, a partire da quella finanziaria internazionale del 2008, e che ha consentito la sopravvivenza delle imprese più solide.  Non tenerne adeguatamente conto può portare le istituzioni internazionali e le agenzie di rating a sottostimare la capacità dell’Italia e a venire poi smentite  dai dati effettivi dell’economia reale”.
Lo dichiara il segretario generale di Competere.EU (www.competere.eu) nel presentare il position paper del think tank pubblicato oggi. Race è anche uno dei rappresentanti italiani del B20, il business forum delle “Confindustrie” del G20.

“Nelle ultime settimane- spiega Race- si è discusso molto della valutazione del rating sovrano da parte delle principali agenzie internazionali, una valutazione che ha un impatto decisivo sulla credibilità del Paese e sull’attenzione che può generare presso gli investitori internazionali. Normalmente questo momento cruciale era molto temuto; questa volta, però, è diverso perché la situazione economica dell’Italia è migliore di quanto non lo fosse in passato.
Nella fase di ripresa post-pandemica il nostro Paese, infatti, sta mostrando una buona capacità di recupero, evidenziando anche una maggiore resilienza rispetto a quanto osservato negli altri principali competitor europei (in primis Francia e Germania).
I principali previsori internazionali sono stati costretti a rivedere frequentemente al rialzo le stime di crescita dell’Italia, che ha saputo gestire le difficoltà di un contesto internazionale caratterizzato da un’estrema incertezza, da importanti strozzature delle catene globali del valore, da problemi legati alle forniture di gas (l’Italia è uno dei paesi più dipendenti dal gas russo), oltre che da questioni più strettamente geopolitiche conseguenti al conflitto russo-ucraino.
Nelle scorse settimane sia il Fondo Monetario Internazionale sia la Commissione Europea, che non sono mai stati molto morbidi col nostro Paese, hanno corretto le precedenti valutazioni sulla crescita del PIL italiano, innalzandole. In particolare, la Commissione Europea ha stimato una variazione del PIL dell’1,2% per il 2023 – andando anche oltre le previsioni del Governo pubblicate nel DEF di aprile – e migliorandole rispetto allo 0,6% di febbraio e, addirittura, allo 0,3% previsto in autunno.
I numeri di contabilità nazionale- è scritto nel position paper – descrivono un dato di fatto incontrovertibile: una crescita nell’ultimo biennio che ha più che compensato la caduta del 2020, un forte sostegno degli investimenti, non solo in costruzioni. Per meglio interpretare questi andamenti è necessaria una lettura integrale che unisca a fattori di natura congiunturale anche elementi più strutturali”.

Fondamentale scardinare falsi miti che tendono a screditare l’Italia agli occhi di molti investitori internazionali e limitano l’attrazione degli investimenti dipingendo un’immagine distorta dell’Italia
“Le leadership industriali e le caratteristiche uniche della nostra economia- spiega Race-  impongono di lavorare insieme come ‘sistema paese’ per scardinare certi falsi miti che tendono a screditare l’Italia agli occhi di molti investitori internazionali.
Una strategia di comunicazione efficace, precisa e capillare finalizzata a fare conoscere meglio l’Italia fuori dai confini nazionali, aiuterebbe a migliorare la reputazione e a render giustizia al nostro Paese.
Una campagna che accenda i riflettori sui punti di forza e che sia da sprone anche ad Invitalia per fare ancora di più rispetto a quanto fatto negli ultimi anni.
Qualcosa che vada al di là dei classici road show messi in campo negli anni dal Dipartimento del Tesoro del MEF per vendere il nostro debito pubblico.
Potrebbe essere realizzata dal Governo, in collaborazione con le associazioni di categoria come, tra le altre, Abi, Confindustria, Ance, Confcommercio, Coldiretti e Confagricoltura e le principali istituzioni finanziarie,  a partire da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Generali.
Un’iniziativa di questo tipo, infine, contribuirebbe- conclude Race a portare in Italia nuovi investitori esteri che rappresentano una risorsa importante, in grado di rafforzare la qualità del tessuto produttivo e il posizionamento della nostra industria lungo le filiere globali internazionali”.

L’Italia dei tanti primati
“La manifattura italiana- spiega Race- occupa ancora la settima posizione al mondo per valore aggiunto, una posizione particolarmente elevata, tenuto conto delle dimensioni (sia in termini di territorio che di popolazione) rispetto alle più grandi economie globali. E fa bene Confindustria a rivendicarlo.
Inoltre, pochi sanno che il nostro sistema produttivo è terzo al mondo per diversificazione produttiva: sempre Confindustria ha calcolato che esportiamo 4728 prodotti, come la Germania e siamo indietro, di poco, solo al Regno Unito. Una maggiore diversificazione produttiva è il riflesso della capacità dei nostri imprenditori di rispondere a una domanda globale che varia rapidamente, di sfruttare le opportunità in termini di capitale umano e di competenze artigianali, di investire in impianti e macchinari che consentano di produrre beni anche molto diversi tra loro.
L’Italia, infatti, realizza prodotti finiti e componenti che spaziano da quelli più tecnologici (aerospazio, microelettronica) a quelli tradizionali del Made in Italy (alimentare, tessile, abbigliamento, mobili etc..).  ln termini di export, un altro punto di forza del Paese, l’Italia è tra i principali esportatori al mondo (con una quota dell’export pari al 30% del PIL), in seconda posizione per competitività dell’export, con eccellenze in svariati produzioni e leadership globali in nicchie di mercato. La nostra industria mostra un tasso d’investimento che è superiore a quello dei principali competitor europei, Germania inclusa. Ciò consente di produrre beni di più alta qualità e con contenuto tecnologico anche elevato.
L’Italia, infatti, non esporta solo prodotti “tradizionali”, come nella convinzione di molti osservatori internazionali. Per esempio, è il quinto Paese al mondo per valore delle esportazioni nel settore dell’aerospazio.
In un mondo che va verso una transizione ecologica- prosegue Race- dove i sistemi economici devono sempre più essere sostenibili dal punto di vista ambientale, l’Italia mostra una posizione di leadership: infatti, il nostro è il Paese con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (79,4%), con un valore molto più alto rispetto alla media europea (48,6%) e a quello di Germania (69,1%), Francia (66,2%) e Spagna (48,7%). Secondo stime della fondazione Symbola, ciò consente di ridurre le emissioni annuali di circa 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e di 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2. L’industria manifatturiera italiana, grazie all’apporto di materie seconde provenienti dal recupero nazionale a cui si aggiungono materie seconde di importazione e quelle provenienti dal recupero interno, raggiunge un tasso di circolarità (ovvero il rapporto tra materie seconde da riciclo e totale delle materie – prime e seconde – impiegate) pari a circa il 50%.
Se si guarda all’aspetto culturale, il nostro Paese è primo al mondo per numero di siti “patrimonio dell’umanità”: su 1154 siti riconosciuti dall’UNESCO in 167 Paesi del mondo, ben 58 sono in Italia, seguono Cina (con 56), Germania (con 51), Francia e Spagna (entrambe con 49).
L’Italia è prima in Europa per prodotti agroalimentari e vitivinicoli registrati e protetti: con 842 denominazioni 581 DOP, 257 IGP, 4 STG. Seguono Francia (696), Spagna (344), Grecia (260) e Portogallo (182). I prodotti DOP e IGP contribuiscono al 21% dell’export del settore agroalimentare italiano, che nel 2021 ha realizzato il record storico nelle esportazioni per un valore vicino ai 52 miliardi (+11%).
Last but not least, l’Istat- spiega Race nel Position Paper del think tank- ha calcolato la ricchezza netta delle famiglie italiane e segnalato che nel 2021 valeva circa dieci mila miliardi di euro, vale a dire più di cinque volte il valore del Pil nazionale, e quasi nove volte il reddito disponibile. Un dato, quest’ultimo, che rende le famiglie italiane tra le più frugali al mondo: il rapporto tra ricchezza netta e reddito disponibile è più alto rispetto a quello osservato in Francia, in Canada, in Germania, nel Regno Unito e negli Stati Uniti e rappresenta un asset su cui potere fare leva nei momenti di crisi e perdita di potere d’acquisto, come quello attuale a causa dell’elevata inflazione”.




UI Torino Ampliare e semplificare l’Art Bonus per sostenere l’investimento delle imprese nella cultura

Si è tenuto oggi presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali Torino, il IX Workshop della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, associazione di 40 aziende, fondata nel 1987 e presieduta da Giorgio Marsiaj, che guida al contempo l’Unione Industriali.

Intitolato “L’Investimento in Cultura: asset identitario delle Imprese di qualità. La cultura d’impresa e la responsabilità sociale”, l’incontro ha sviluppato il tema attraverso gli interventi di primari esponenti di istituzioni e imprese accomunate e unite dall’impegno e dall’investimento nel comparto culturale.

Come ha evidenziato il presidente Giorgio Marsiaj “noi soci della Consulta siamo imprenditori, creiamo lavoro e crediamo nella cultura quale leva economica e inclusiva, che aumenta l’attrattività del territorio e genera benessere per la comunità dove le nostre aziende sono radicate ed operano. Investire in cultura significa investire nel bene comune, creare valore per chi riceve l’effetto dell’investimento e al contempo per chi investe. Una scelta produttiva e competitiva che va oltre le logiche del mecenatismo etico e si nutre di rispetto e amore per il proprio territorio e per il futuro del nostro Paese”.

Con questo spirito è stata pensata e opera la Consulta che ogni anno investe sul territorio piemontese un milione di euro, portando avanti un progetto di lungo termine nell’ottica di un patto fra generazioni: preservare l’eredità culturale per le generazioni future.

“Oggi – ha poi concluso Marsiaj – è sempre più evidente come il sostegno dei privati alla valorizzazione del patrimonio storico artistico sia irrinunciabile e proprio per questo chiediamo alle istituzioni che la preziosa leva fiscale dell’Art Bonus venga semplificata e ampliata”.

Un appello ribadito dal vicepresidente dell’Unione Industriali Torino e presidente Museimpresa, Antonio Calabrò: “Come imprese e come soggetti privati rivendichiamo un miglior uso della leva fiscale: riteniamo pertanto necessaria una diversa, più qualificata e più accorta applicazione dell’art bonus, come asset fondamentale di finanziamento e di attenzione del sistema industriale nei confronti dei beni e delle attività culturali. Perché tutto ciò che facciamo, anche investendo sul rapporto fra il nostro essere competitivi e il nostro ruolo di attori culturali, incide sulla qualità complessiva del sistema Paese. Nel perseguire la fondamentale partnership tra pubblico e privato, l’art bonus deve divenire un vero e proprio bonus cultura che aiuti le imprese a investire nel comparto e a intervenire sul patrimonio pubblico”.




  Marchi, etichette e siti web nel comparto vitivinicolo

Un numeroso e interessato pubblico ha partecipato al convegno dal titolo: “MARCHI, ETICHETTE E SITI WEB: Facciamo chiarezza nel settore del vino”: è questo il titolo del convegno organizzato dalla Confagricoltura di Asti che ha avuto luogo questa mattina, presso l’Istituto Agrario “G. Penna” di Asti.

L’incontro di stamane ha sviscerato l’intricata normativa sull’etichettatura, le leggi che regolamentano le informazioni che possono essere riportate sui siti web, con diverse delucidazioni sulla creazione, l’utilizzo e la protezione dei marchi.

Il convegno ha avuto inizio con il saluto di benvenuto da parte del “padrone di casa”, ovvero il preside Renato Parisio. Sono poi intervenute diverse autorità locali che hanno portato i rispettivi saluti istituzionali: il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa (in collegamento da remoto), il consigliere con delega all’Agricoltura della Provincia di Asti Davide Migliasso e l’assessore all’agricoltura del Comune di Asti, Riccardo Origlia.

L’introduzione del convegno è stato curato dal direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle e del responsabile del settore vino Bruno Rivella. “L’etichettatura, la creazione dei siti web aziendali e la registrazione dei marchi sono tematiche piene di ostacoli che molte aziende vitivinicole fanno fatica ad affrontare in modo ottimale“, ha affermato il direttore Baravalle. “Confagricoltura sarà sempre al servizio delle aziende per assisterle quotidianamente e per far sì che le norme non rappresentino più un ostacolo, bensì un’opportunità”.

Dopo il covid finalmente possiamo riunirci e confrontarci di persona con tematiche e problemi legati al comparto vitivinicolo come quello dell’etichettatura. Oggi grazie all’ausilio di esperti possiamo chiarire temi dei quali verranno definiti successivamente ulteriori specifici dettagli”, ha dichiarato Rivella.

L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Angelo Di Giacomo, già direttore dell’ICQRF di Asti (Repressione Frodi), ora consulente in materia vitivinicola di LJ Lex Studio Legale che ha trattato l’argomento “Norme sull’etichettatura”. “E’ molto importante preparare un’etichetta regolare. Un’etichetta irregolare non consente di tenere il prodotto in cantina, né di venderlo, né di esportarlo”.

“La tutela dei disciplinari e del marchio sono due pilastri per l’azienda vitivinicola su cui fondare la propria difesa cercando di evitare di incorrere in sanzioni e allo stesso tempo tutelare il proprio prodotto”, ha affermato l’avvocato Duillio Cortassa, nel suo intervento dal titolo “Disciplina sanzionatoria dell’etichettatura”.

Anche il tema degli imballaggi è stato oggetto di analisi durante l’incontro di martedì: una materia di stretta attualità a seguito della proposta di un nuovo regolamento presentata dalla Commissione europea lo scorso novembre. Alessia Fusco, referente ufficio vino di Asti Agricoltura ha affrontato il tema dal titolo “Linee guida sulla normativa imballaggi”. “Tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio”, ha affermato Fusco. “La strutturazione delle etichetta si basa su due criteri fondamentali: il circuito di destinazione dell’imballaggio e il materiale che lo compone”.

Gli ultimi interventi sono stati quelli di Alberto Furno e Luisa Curiale di Interpatent, partner del convegno, che hanno parlato di “Protezione e tutela di marchi, nomi a dominio e layout delle pagine web”.

Le aziende devono essere consapevoli dei rischi che corrono ma anche delle opportunità che gli si offrono quando decidono di utilizzare un marchio”, ha affermato Curiale. “Le aziende vitivinicole oggigiorno devono interfacciarsi sempre più con il mondo del web, rilevante e fondamentale: protezione della pagina web e registrazione di nome e dominio sono gli interventi principali da adottare per avere una maggiore sicurezza informatica”, ha proseguito Furno.

Le conclusioni del convegno sono state affidate al presidente e della Confagricoltura di AstiGabriele Baldi: “l’incontro di oggi è stato sicuramente chiarificatore per molti produttori di vino e imbottigliatori che hanno necessità di essere sempre aggiornati sulle norme in continua evoluzione sull’etichettatura. Non tutto è ancora chiaro ma sappiamo che sarà necessaria una vera e propria rivoluzione all’interno del nostro sistema. Confagricoltura sarà a disposizione dei suoi associati per assisterli a fronte di un cambiamento imminente”.




Il Consiglio regionale alla XXXV edizione del Salone del libro

Il Consiglio regionale del Piemonte conferma anche quest’anno la sua presenza al Salone internazionale del libro dal 18 al 22 maggio. La varietà di iniziative caratterizza il programma dell’edizione 2023, costruito sulla convinzione più volte ribadita dal presidente del Consiglio che l’offerta culturale di una amministrazione pubblica debba rivolgersi all’intera comunità e alle sue diverse sensibilità. Parla di grande sforzo corale dell’amministrazione e delle numerose associazioni del Piemonte il presidente, sottolineando come il lavoro con gli organismi del Consiglio, i garanti e il territorio, abbia permesso di intercettare proposte che affrontano una molteplicità di temi. Si parlerà infatti di salute, diritti, scuola e infanzia, animali, sicurezza, magia, sport.

L’Arena Piemonte, totalmente rinnovata negli arredi e nella grafica, è dedicata quest’anno alle bellezze del Piemonte viste attraverso degli specchi, in continuità con il tema del Salone. Nella giornata inaugurale di giovedì 18 maggio, aprirà al pubblico con un evento dedicato alla Festa del Piemonte, in programma il prossimo 19 luglio, prima celebrazione dopo l’ufficializzazione della ricorrenza avvenuta con legge regionale. L’incontro al Salone sarà un’anteprima degli eventi che si svolgeranno da maggio a luglio e approfondirà la conoscenza delle radici identitarie del Piemonte e delle sue tradizioni, non solo dal punto di vista storico, ma anche culturale, linguistico, musicali e letterario.

Al rapporto fra memoria del passato e presente, attraverso le testimonianze e il ruolo della cultura, sarà dedicato l’incontro organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione “Testimoni allo specchio. La memoria tra ieri e oggi”, nel quale Pierfrancesco Diliberto, in arte PIF, e Tatiana Bucci, testimone dell’orrore della Shoah, dialogheranno sui nessi tra storia, memoria e attualità.

Salute

“Fragili come uno specchio. Quando il cibo non ti rispecchia” è l’incontro organizzato dagli Stati Generali Prevenzione e Benessere, dedicato ai disturbi alimentari degli adolescenti. Attraverso il punto di vista di medici, giornalisti e testimoni, l’incontro cercherà di approfondire il problema, per capire come riconoscerlo e affrontarlo.

Sempre al tema salute guarda l’appuntamento, voluto dalla commissione Sanità e dagli Stati Generali Prevenzione e Benessere, “L’intelligenza artificiale cambierà la medicina del 2030?”. L’intelligenza artificiale può essere un potente strumento al servizio della medicina moderna. E in parte già lo è. Le applicazioni, infatti, si moltiplicano in tutti gli ambiti, dalla diagnostica alla chirurgia, dallo sviluppo dei farmaci alla riabilitazione e sono destinate a crescere. “Bullismo e cyberbullismo. Progettualità nel mondo scolastico” è l’evento voluto dal Corecom per diffondere ulteriormente la conoscenza del fenomeno e delle attività di tutela e prevenzione.

Diritti

Nello spazio adiacente all’Arena Piemonte, la Piazza dei diritti, inaugurata nella scorsa edizione del Salone, sarà dedicata alla donna simbolo della lotta contro le libertà negate in Iran, Mahsa Amini, morta dopo essere stata arrestata per aver indossato il velo in modo “sbagliato”. Quest’anno la riflessione sul rispetto della dignità e delle libertà fondamentali si rivolge proprio ai diritti violati delle donne come Mahsa, di cui si vuole onorare la memoria.

A questa finalità si lega idealmente anche il Consiglio regionale aperto che si terrà, straordinariamente e per la prima volta al Salone, lunedì 22 maggio. Un momento di confronto istituzionale e politico sul tema della condizione della donna in Iran e Afghanistan.

Fahrenheit 451″ è lo spettacolo teatrale a cura del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, che vede protagonisti i detenuti della Casa Circondariale di Ivrea, in un adattamento del testo di Ray Bradbury, messo in piedi nell’ambito del progetto “Leggendo Evado” per Ivrea Capitale italiana del Libro 2022.

Al tema della gestione alternativa del conflitto familiare è dedicato l’incontro, voluto dagli Stati Generali Prevenzione e Benessere e dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza, “Vivere in due case. Affrontare il conflitto nelle famiglie separate”: una condizione che riguarda migliaia di minori e di cui si parla ancora troppo poco.

Il lungo cammino delle donne in Magistratura: esperienze a confronto” è il dibattito con cui A.N.D.E, l’Associazione Italiana Donne Elettrici, in collaborazione con la Consulta femminile, vuole fare il punto sugli obiettivi raggiunti a 60 anni dalla legge del 1963 che “permise alla donna di accedere a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici, compresa la Magistratura, nei vari ruoli, carriere e categorie, senza limitazione di mansioni e di svolgimento della carriera, salvi i requisiti stabiliti dalla legge”.

Giovani

Domenica 21 maggio sarà dedicata ai bambini e alle famiglie con due momenti a cura del Circolo Amici della magia: la mattina, in Arena Piemonte, i più piccoli saranno intrattenuti dal mago Natalino Contini, personaggio insolito nel panorama della magia moderna, che fa dei suoi spettacoli un mix tra magia e cabaret, in cui non manca il coinvolgimento del pubblico. Il pomeriggio, in Sala Argento sarà la volta di  “L’altra Torino magica”: Marco Aimone, presidente del Circolo Amici della Magia di Torino, e Luca Bono, giovane illusionista torinese, allievo di Arturo Brachetti, presentano una conferenza-spettacolo dove lo stupore, l’illusionismo e la sua storia saranno i protagonisti.

Lunedì 22 maggio due appuntamenti rivolti agli studenti piemontesi e ai loro insegnanti: la premiazione dei vincitori dei concorsi indetti dal Consiglio regionale in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, con la conduzione dei comici Marco&Mauro, e l’incontro “La scuola al tempo dei social. Didattica a confronto nell’era digitale” nel quale i professori “social” Enrico Galiano e Sandro Marenco, e Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova, ci aiuteranno a capire come il modo di insegnare deve necessariamente evolvere per coinvolgere i ragazzi e facilitare la trasmissione del sapere.

L’appuntamento “Fair Play: avversari in campo, amici nella vita”, organizzato dal Difensore Civico e dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza con la partecipazione della FIGC, affronterà infine il tema delle buone regole da seguire nello sport e nella vita: rispetto dell’altro, gioco pulito e tifo sano.

Il Consiglio regionale dedicherà inoltre uno spazio agli Alpini con l’incontro “Penne nere, cuore d’oro. I valori, la missione, le attività degli Alpini oggi”; all’Aeronautica militare “100 anni in volo”. Viaggio nella storia dell’Aeronautica Militare”; alla Polizia stradale “Non basta la patente. Incontro sull’educazione stradale” e alla Guardia di finanza “Scommetti il tuo tempo, non il tuo denaro”.

 




Bassignana (Confagricoltura Piemonte) e Gancia (Comm. Ambiente e tutela dei consumatori): due parole sul #Madeinitaly  

Nei giorni scorsi, il direttore di Confagricoltura Piemonte, Lella Bassignana ha incontrato l’europarlamentare della Commissione ambiente e tutela dei consumatori, Gianna Gancia che si è recentemente espressa sul percorso di riforma del regolamento a tutela del lavoro, delle imprese e dell’immagine del Made in Italy e del DOP – IGP europeo, portato avanti dal Parlamento europeo in Commissione Agricoltura.

Gianna Gancia, quale imprenditrice agricola dell’omonima famiglia che dal 1850 produce vini spumanti conosciuti a livello internazionale, si è sempre battuta per difendere le nostre produzioni di qualità dalla concorrenza sleale” afferma Bassignana. “Rappresenta, inoltre, uno dei nostri punti di riferimento in Comenvi, la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare che, ultimamente, sta esaminando provvedimenti estremamente delicati per il settore” prosegue il direttore dell’Associazione datoriale di categoria che tutela gli imprenditori agricoli della Regione Piemonte.

 

L’agenda della Commissione Agricoltura è fitta di impegni ma, prioritariamente, prevede l’analisi di alcune modifiche sostanziali di due direttive – precisa Gancia – quella relativa alla diminuzione dell’uso dei fitofarmaci e quella sulle emissioni industriali”. In ultima battuta, con un pensiero a tutti i territori italiani e alle peculiarità che rendono inimitabili i nostri prodotti, afferma: “È prioritario salvaguardare la qualità, difendere il lavoro di tante persone e di tanti imprenditori dei settori agroalimentare e vinicolo, oltre che l’immagine dell’Italia e dell’Europa. Il mio impegno è ogni giorno volto in questa direzione”.

 

Confagricoltura, inoltre, ringrazia l’europarlamentare che ha da poco guidato una delegazione della FIAFF, la Federazione Italiana Impresa Agricola Familiare del presidente Carlo Lasagna, in visita a Bruxelles.




Cinque competenze in più per Azienda zero

Più funzioni per Azienda zero: a maggioranza, con 24 sì e 15 no, il Consiglio regionale ha infatti approvato la proposta di delibera della Giunta regionale che assegna cinque ulteriori competenze amministrative alla struttura.

La discussione del provvedimento, che propone di attribuire ad Azienda zero “il coordinamento dell’emergenza ospedaliera, della rete dei laboratori e dei servizi, delle reti di patologia, il coordinamento regionale di epidemiologia e il supporto tecnico-organizzativo e metodologico per coordinare i progetti di investimento in edilizia sanitaria”, era iniziata nella scorsa seduta.

Respinti i 113 emendamenti presentati dal capogruppo del Pd per non aumentare le deleghe, ad eccezione di quella sul coordinamento negli investimenti in edilizia sanitaria.

Nelle dichiarazioni di voto il Pd ha annunciato il voto contrario per un provvedimento che a loro avviso può creare inefficienze e lungaggini.

Il capogruppo della Lega, annunciando il sì, ha definito il provvedimento un rafforzamento della Sanità regionale, in particolare per i territori più periferici.

 

 




Pnrr, Corte dei Conti: in Piemonte i controlli saranno a campione

“Oggi per il Pnrr il Piemonte ha un costo ammesso di 4,2 miliardi compresa una quota di progetti nazionali, come può evidenziarsi dal sistema ReGis banca dati del MEF, distribuiti su 10.093 progetti presentati da 1.845 soggetti”, ha spiegato la presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, Maria Teresa Polito, durante l’audizione in commissione Bilancio (presidente Carlo Riva Vercellotti) sullo stato dell’arte del Piano nazionale ripresa e resilienza, nonché sulla gestione delle leggi di spesa.
“Noi ci siamo ritagliati un ruolo preventivo e di ausilio relativamente agli Enti Locali del territorio – ha continuato la presidente – perché una mole di risorse così va gestita di concerto tra tutte le istituzioni, ma di fronte a una grande parcellizzazione dei progetti, i controlli risultano difficili e nel 2023 la Sezione ha individuato un campione di enti nelle realtà che sono più a rischio”.
“La modalità di gestione dei bandi a livello ministeriale ha creato non pochi problemi – ha poi chiarito – perché individua gli enti con riguardo ai singoli progetti, per cui se uno stesso ente ha avuto l’approvazione di più progetti, non si è in grado di stabilire se con il proprio personale possa gestire questo surplus di attività anche sotto il profilo amministrativo contabile. È importante affrontare con urgenza il problema delle carenze di personale tecnico-amministrativo dei comuni soprattutto in quelli di piccole dimensioni”.
In apertura di seduta, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, ha sottolineato che “negli anni si è instaurata una collaborazione fattiva tra noi e la Corte. Questo rapporto agevola il loro lavoro di controllo, ma al tempo stesso fa crescere la consapevolezza del ruolo e della responsabilità di chi legifera. L’obiettivo è quello di efficientare l’utilizzo delle risorse senza sprechi e senza usi impropri e non corretti che potrebbero compromettere o addirittura impedire il raggiungimento dei programmi di chi governa”.
Obiettivi confermati anche dalla relazione sulle leggi di spesa svolta dal Primo Referendario, Laura Alesiani, durante la quale sono stati apprezzati gli strumenti di valutazione e monitoraggio finanziario di cui si è dotato il Consiglio ed è arrivato l’invito a proseguire il lavoro a livello regionale, sottolineando l’esigenza che l’iter legislativo di approvazione delle norme, anche con riguardo agli emendamenti, debba ricevere una preventiva e adeguata quantificazione degli oneri finanziari correlati.
In chiusura, Vercellotti ha sottolineato che “il Piemonte ha questa unicità della presenza numerosa di piccoli comuni che hanno difficoltà nella capacità di gestire la progettazione complessa richiesta dal Pnrr. Per questo il supporto della Corte dei Conti è fondamentale per evitare frodi, irregolarità e inflitrazioni criminali”.
Durante l’audizione era presente l’assessore al Bilancio, Andrea Tronzano, e sono intervenuti i consiglieri Federico PeruginiValter Marin (Lega) e Giorgio Bertola (Ev).




Cuneo. Nel 2022 crescita in doppia cifra per le imprese straniere

Il numero di imprese straniere iscritte a fine 2022 presso il Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo è di 4.561 unità, guidate per il 24,7% da donne e per il 20,7% da giovani. Tuttavia, a dispetto di una numerosità in costante aumento all’interno del sistema economico cuneese, occupano un peso inferiore (7,0%) rispetto alla media piemontese (11,8%).

Le imprese straniere in provincia di Cuneo e in Piemonte

Anno 2022

Imprese straniere registrate

% sul totale delle imprese

Tasso di crescita

Cuneo

4.561

7,0%

+10,2%

Piemonte

50.258

11,8%

+5,0%

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Cuneo su dati Infocamere

“Aumenta la voglia di fare impresa tra gli stranieri che vivono in provincia di Cuneo – sottolinea il presidente Mauro Gola – I numeri raccontano una crescita a due cifre, trainata dal settore edile, molto più marcata rispetto a quella fatta segnare a livello regionale e nazionale. Da qualche anno i trend sono consolidati e testimoniano l’aumento del numero delle società di capitale tra le imprese straniere, a riprova di una loro maggiore strutturazione rispetto al passato.”

La componente straniera del tessuto imprenditoriale locale continua a mostrare una vivacità superiore rispetto al complesso totale delle imprese cuneesi; nel corso del 2022, a fronte della nascita di 751 attività, si sono registrate 318 cessazioni (valutate al netto di quelle d’ufficio) con un saldo positivo di 433 unità. Il tasso di crescita raggiunto è del +10,2%, in controtendenza rispetto a quello della totalità del tessuto imprenditoriale (-0,2%). Esaminando l’andamento dei tassi di crescita degli ultimi cinque anni si evidenzia come alla dinamica negativa della totalità delle imprese della Granda, fatta eccezione per il 2021, si sia contrapposta la performance di segno “più” delle imprese straniere. L’analisi dei flussi sottolinea un evidente dinamismo sia sul fronte della natalità (+17,7 %) che della mortalità (+7,5%) in entrambi i casi più elevati dei rispettivi indici calcolati per l’intero universo delle imprese cuneesi (+5,1% e +5,3%).

Anche per il 2022 il settore in cui le aziende straniere sono maggiormente presenti si conferma essere quello delle costruzioni, con 1.557 attività registrate. I bonus governativi hanno favorito il comparto edile, la cui variazione di stock risulta essere molto positiva (+17,0%). Le attività commerciali accolgono meno di un quarto delle aziende a conduzione straniera, con un andamento positivo (+3,4%). Quanto alla dinamica esibita dagli altri principali settori di specializzazione, assistiamo all’espansione della base imprenditoriale nelle attività manifatturiere (+8,7%), nell’agricoltura (+6,1%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (+4,5%).

I principali settori di attività economica delle imprese straniere

registrate in provincia di Cuneo

Anno 2022

Settore

Imprese straniere registrate al 31/12/2022

% imprese straniere sul totale delle registrate

% sul totale imprese straniere

Tassi di var. % annuale stock

Costruzioni

1.557

17,5%

34,1%

+17,0%

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

826

7,3%

18,1%

+3,4%

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

418

10,6%

9,2%

+4,5%

Agricoltura, silvicoltura pesca

384

2,1%

8,4%

+6,1%

Attività manifatturiere

334

6,2%

7,3%

+8,7%

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Cuneo su dati Infocamere

L’analisi per forma giuridica segnala una maggiore incidenza di ditte individuali nelle realtà guidate da stranieri rispetto al tessuto imprenditoriale provinciale valutato nel suo complesso (rispettivamente il 78,0% rispetto al 61,2% del totale imprese). Le società di capitale si attestano all’11,3%, mentre le società di persone sono l’8,3% delle aziende a prevalente conduzione straniera, quote che salgono rispettivamente al 14,4% e al 22,1% nella media generale. Simile per i due aggregati è la rilevanza residuale delle altre forme, il cui peso si attesta rispettivamente al 2,4% e al 2,3%.

              Imprese straniere         Imprese totali

            al 31 dicembre 2022     al 31 dicembre 2022

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Cuneo su dati Infocamere

Esaminando i dati relativi alla natimortalità della componente straniera in base alla forma giuridica emerge una tendenza al progressivo rafforzamento strutturale: le società di capitale chiudono l’anno con il tasso di crescita più elevato (+18,9%), frutto di una buona natalità (+20,8%) e di una mortalità molto contenuta (+1,9%). Le imprese individuali evidenziano un tasso di natalità del +18,7% e una mortalità del +8,7% con un indice di crescita del 10,0%. Seguono le società di persone (+4,5%) e le altre forme (+1,8%).

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Cuneo su dati Infocamere

Cuneo, 2 marzo 2023