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Cia e Confagricoltura incontrano il Prefetto per i problemi della fauna selvatica

Dopo l’incontro svolto lo scorso lunedì a Palazzo Ghilini con l’assessore regionale Marco Protopapa e il consigliere provinciale con delega alla Caccia Stefano Zoccola, Cia e Confagricoltura Alessandria hanno incontrato anche il nuovo Prefetto di Alessandria Francesco Zito per portare all’attenzione il tema della fauna selvatica, che causa gravi danni all’agricoltura del nostro territorio.

A colloquio con il Prefetto si sono recati i presidenti provinciali delle due Organizzazioni, Gian Piero Ameglio (Cia) e Luca Brondelli di Brondello (Confagricoltura).

Nel documento presentato al Prefetto c’è la sintesi delle problematiche più stringenti del mondo agricolo a cui trovare soluzione, come il contenimento degli ungulati e l’analisi dei danni provocati, la figura del tutor e l’organizzazione della procedura della loro selezione e autorizzazione; ma non solo fauna selvatica: anche alluvioni, la gelata dello scorso aprile, i depositi di scorie nucleari, la legislazione speciale per i terreni nelle aree golenali. Oltre ad esporre i problemi, i Presidenti hanno suggerito misure di azione e intervento per ciascuna tematica, supportate da dati e analisi settoriali.

Dopo aver raccolto le indicazioni e gli aspetti evidenziati da Confagricoltura e Cia, il Prefetto si è impegnato a sensibilizzare la Regione Piemonte, che ha competenza sul problema ungulati, e ad invitarla ad affrontare la questione in modo coordinato fra tutti gli attori coinvolti, sulla base dei dati emersi dalle segnalazioni dei danni.




Anche Confagricoltura Asti presente alla Festa del “Grazie”

Tribune dello Stadio “Bosia” di Asti gremite, pur nel rispetto del distanziamento, sabato scorso 19 settembre per dire grazie a tutti coloro che hanno dato un contributo per uscire dall’emergenza Covid.

Grande manifestazione, voluta dall’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Asti Mariangela Cotto insieme all’Associazione degli Alpini e all’associazione Dono del Volo guidata da Giorgio Calabrese, durante la quale si sono succeduti numerosi interventi e toccanti testimonianze, tra cui quelle del commissario dell’ASL Giovanni Messori Ioli e del primario del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale di Asti Francesco De Rosa.

Nella seconda parte della manifestazione il Vescovo di Asti, Monsignor Marco Pastraro, ha officiato una funzione in cui, al momento dell’offertorio, sono stati portati all’altare alcuni cesti colmi di doni della terra da parte delle associazioni agricole, anch’esse operanti a vario modo nel periodo del lock-down.

Per Confagricoltura Asti era presente il direttore Mariagrazia Baravalle che commenta così la giornata: “Mi sono commossa più volte oggi, la solidarietà e l’impegno sociale di tutto il territorio astigiano hanno ricevuto il giusto riconoscimento ed è risuonata a gran voce la speranza perché tutto si risolva per il meglio nei prossimi mesi, in primis per la sicurezza dei cittadini e, come diretta conseguenza, per le attività economiche”.




Imprese aperte, lavoratori protetti: un progetto per avviare la fase 2

Pubblicato il Rapporto dello studio della task force coordinata dal Politecnico e dagli altri Atenei Piemontesi, con proposte e procedure per una ripresa in sicurezza delle attività lavorative; già più di 40 aziende candidate a sperimentarle nella propria realtà produttiva

Misurazione della temperatura all’ingresso in azienda, compilazione di un diario dei sintomi e dei contatti, barriere di plexiglas tra le scrivanie, lunchbox da consumare in ufficio o all’aperto e, sicuramente, uso di mascherine della tipologia più adeguata a tutelare sé stessi e gli altri. Sono solo alcune delle situazioni alle quali ci dovremo abituare nella cosiddetta Fase 2, quella della riapertura delle attività produttive.

Per prepararla, una task force di esperti tecnico-scientifici delle università piemontesi e di altre università e centri di ricerca coordinati dal Politecnico di Torino ha elaborato un Rapporto, pubblicato oggi online, con le linee guida indicazioni precise su come gestire la riapertura.

Il punto chiave sarà l’utilizzo corretto di metodi semplici ed estendibili a tutte le realtà aziendali: i dispositivi di prevenzione del contagio, in primis le mascherine, la garanzia del distanziamento, l’igiene e la sanificazione dei luoghi.

Il Progetto coordinato dal Politecnico, che si chiama “Imprese aperte, lavoratori protetti”, ha adottato come slogan l’hashtag #ognunoproteggetutti; il punto chiave è infatti la condivisione e la fiducia reciproca tra lavoratori e imprenditori e la consapevolezza che solo assumendosi ciascuno le proprie responsabilità si è tutti più tutelati.

“È quanto mai importante in questo momento di difficoltà metterci al servizio del Paese con le nostre competenze”, spiega il Rettore del Politecnico Guido Saracco, che aggiunge: “Abbiamo steso questo Rapporto con la collaborazione degli Atenei piemontesi e di un nutrito numero di esperti e tecnici, coinvolgendo il più possibile tutte le parti in causa nel processo della riapertura, per arrivare a indicazioni e metodologie condivise e applicabili, ma anche sostenibili”.

Le linee guida definite nel rapporto saranno applicate in alcune aziende e realtà culturali che si sono già candidate per la sperimentazione, e che saranno seguite dalla task force per garantire misure adatte alla riapertura. Sono già 40 in sole 24 ore le aziende e realtà produttive, culturali e ricreative che si sono candidate a diventare beta-tester del progetto.

Il Rapporto, frutto del lavoro di cinque gruppi di esperti e tecnici, fornisce istruzioni su quattro aspetti: prevenzione, monitoraggio, informazione e formazione per la prevenzione e il contenimento del contagio.

Viene indicato, ad esempio, come gestire ingressi, turni e spazi: dalla distanza interpersonale da adottare in relazione alle superfici dei locali – con una maggiore densità di occupazione in aree di transito (corridoio) e meno in quelle di sosta “critiche” come la mensa e l’area fumatori – all’organizzazione degli ingressi e degli spazi grazie anche all’adozione di dispositivi di monitoraggio non invasivo (telecamere IR, telecamere, “intelligenti”) nel rispetto della privacy, alla suddivisione dei lavoratori in squadre.

Anche l’utilizzo delle tecnologie dovrà essere potenziato, in modo coerente e tarato sullo sviluppo tecnologico di ciascuna realtà aziendale.

Le tecnologie suggerite vanno dall’impiego di diari online per il tracciamento a metodi di screening diagnostico rapidi, economici e applicabili in larga scala (ad esempio temperatura con visori IR durante l’intera giornata lavorativa, app di autovalutazione dei sintomi, telediagnosi, ecc.), da attività di formazione online fino alle app per evitare di recarsi in luoghi nei quali già ci sono assembramenti, a sistemi di simulazione degli spazi e dei flussi, fino all’utilizzo della realtà virtuale per la formazione e il lavoro. Tutte le tecnologie suggerite sono tecnicamente ed economicamente praticabili da tutti, le grandi come le piccole imprese.

Un discorso specifico va fatto per le mascherine, sul cui uso corretto c’è molta confusione: le mascherine chirurgiche o “di comunità”, specificatamente proposte dal Politecnico di Torino con un livello di qualità testato, sono quelle che i lavoratori dovranno indossare normalmente come dispositivo di prevenzione della trasmissione del contagio; solo in casi specifici (addetti alla rilevazione della temperatura all’ingresso, guardiania, cassieri, squadre di emergenza, ecc.) si consiglia l’impiego di dispositivi di tipo FFP2/FFP3, guanti e cuffie per capelli.

Ogni lavoratore potrà opportunamente avere a disposizione un “kit” di protezione individuale, composto generalmente da 2-4 mascherine per uso giornaliero e gel igienizzante, che può aiutare a prevenire il contagio anche sui mezzi pubblici.

Il tema dei trasporti è particolarmente delicato: sarà ancora possibile utilizzare tram, autobus e metro, ma con la consapevolezza che la responsabilità della sicurezza è condivisa tra passeggeri, autisti e gestori dei mezzi, ciascuno per quanto gli compete; quindi sì a distanze di sicurezza e minore affollamento, uso di mascherine e sanificazione dei mezzi, ma anche ai controlli sui contagi tra gli autisti.

Una volta tornati in ufficio o in fabbrica, comunque, il lavoro cambierà secondo quelle modalità alle quali ci stiamo in parte abituando. Ingresso a turni o scaglionato per evitare affollamento sui mezzi pubblici e agli ingressi, potenziamento dello smart working, riduzione se non eliminazione delle riunioni in presenza, suddivisione dei lavoratori in squadre – tenendo anche conto della possibile presenza di lavoratori “deboli” rispetto al virus -, metodi di formazione interattiva e impiego della realtà virtuale sono solo alcuni degli strumenti suggeriti dal Rapporto.

Un discorso a parete va fatto per teatri, sale da concerto, musei, cinema e biblioteche. Qui la ripartenza deve tenere conto di vincoli fisici, come ad esempio la difficoltà di sanificare ambienti di valore storico, economici, quali la forte riduzione dei posti a sede a sedere in sala per mantenere le distanze, ma anche psicologici, perché servirà una lunga fase di elaborazione prima che le persone tronino a frequentare luoghi chiusi affollati.

Il Rapporto fornisce alcune indicazioni per avviare una riapertura, innanzitutto formando il personale e adeguando dove possibile i locali – come nelle biblioteche, dove è possibile applicare barriere di plexiglas – e gestendo gli accessi con app di programmazione.

Tutte queste misure hanno ovviamente un costo, che deve essere contenuto anche perché ricadrà in parte, in prima battuta, sulle aziende. Per il supporto economico alle imprese il gruppo di lavoro ha elaborato proposte di misure di finanziamento specifico da parte della Unione Europea, lo Stato o le Regioni, al di là di quanto oggi disponibile.

Analogamente, si propone un approccio nazionale, con l’istituzione di filiere autoctone per la produzione e acquisto centralizzato per i dispositivi di prevenzione. In questa ottica, il progetto include linee guida per la fabbricazione e la convalida di mascherine “di comunità” all’interno del nostro Paese con un adeguato livello di qualità ed in misura sufficiente per tutta la popolazione.




Imprese, fino al 22 ottobre è possibile aderire a Piemonte Fabbriche Aperte

L’edizione 2019 di Piemonte Fabbriche Aperte è prevista per il 7 e 8 novembre, e sarà gemellata con il Festival della tecnologia organizzato dal Politecnico di Torino.

Anche quest’anno la Regione Piemonte organizza Piemonte Fabbriche Aperte, l’iniziativa che permette al grande pubblico di visitare i luoghi della produzione industriale piemontese aperti per l’occasione, e di apprezzare le eccellenze imprenditoriali del territorio.

Nei giorni 7 e 8 novembre, le imprese possono proporre dei percorsi di visita nel loro stabilimento (sede di processo produttivo manifatturiero in Piemonte), organizzati e gestiti sulla base delle loro esigenze e disponibilità. Le visite dovranno essere gratuite e potranno essere un’occasione per i partecipanti di conoscere le aziende e la loro propensione all’innovazione tecnologica, capire l’organizzazione della produzione e le fasi dei processi che portano sul mercato prodotti di eccellenza, simbolo della grande tradizione manifatturiera del territorio.

Le imprese interessate devono compilare entro il 22 ottobre 2019 il modulo disponibile online. Dopo una verifica dei requisiti e della coerenza con gli obiettivi della iniziativa, le imprese saranno inserite nel programma di Piemonte Fabbriche Aperte. Sarà cura della segreteria organizzativa della manifestazione contattare ogni impresa per definire i dettagli della partecipazione.

L’iniziativa rientra fra le attività di comunicazione istituzionale del programma operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020.




Coronavirus, Unione Industriale Torino: istituito tavolo speciale

L’Unione Industriale di Torino ha istituito un Tavolo Speciale per fronteggiare l’emergenza del Coronavirus, in ragione dell’aumento dei contagi sul nostro territorio e in quelli limitrofi, al fine di fornire un supporto concreto alle imprese ed evitare, al contempo, la diffusione di un controproducente panico collettivo assolutamente non giustificato. 

È stata predisposta una comunicazione coordinata nei confronti delle aziende, che contiene indicazioni organizzative per la sicurezza dei dipendenti e rinvii alle fonti ufficiali in costante aggiornamento (disponibile sul nostro sito ). 

Tra le raccomandazioni proposte, il cercare di favorire – ove possibile – il lavoro agile, evitare le trasferte, sospendere gli eventi a carattere pubblico, e rafforzare, laddove si valuti opportuno, i filtri d’ingresso in azienda.

La nostra Associazione sta, inoltre, raccogliendo dalle imprese informazioni e segnalazioni relative all’impatto economico sulle diverse attività – comprese quelle produttive – per ricostruire un quadro il più possibile preciso delle ricadute di quest’emergenza.

Sin da ora, comunque, rivolgiamo un forte richiamo alle Istituzioni italiane ed europee, affinché agiscano immediatamente con provvedimenti a sostegno delle imprese, al fine di evitare ricadute negative sulla nostra economia – che alcuni esperti, tra cui la Banca d’Italia, oggi già paventano. 

Abbiamo, infine, richiesto a Confindustria un sollecito confronto con i Ministeri, affinché venga estesa anche alle Regioni oggetto di specifiche ordinanze come il Piemonte, la possibilità – già prevista nei Comuni ricompresi nella zona rossa – di utilizzare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori di quelle aziende che, per la salvaguardia della salute dei propri dipendenti, sono obbligate a ridurre o sospendere la propria attività.




Unioncamere Piemonte: Riparte la domanda di lavoro delle imprese

Sono circa 37.500 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per giugno 2021, 15.330 unità in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e 9.240 unità in più rispetto all’analogo periodo del 2019, quando il mercato del lavoro non aveva ancora dovuto affrontare le problematiche causate dalla pandemia da Covid-19.

Le previsioni sul recupero dell’economia nazionale e regionale e le tendenze positive in consolidamento dei mercati internazionali favoriscono, infatti, un cambio di passo nei programmi di assunzione che arrivano a superare anche i livelli pre-Covid.

Il 74,8% delle entrate riguarderà lavoratori dipendenti, il 18,6% lavoratori somministrati, il 2,0% collaboratori e il 4,5% altri lavoratori non alle dipendenze.

Nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Complessivamente nel trimestre giugno-agosto 2021 le entrate stimate ammonteranno a 86.980, il 6,8% delle 1.282.840 programmate a livello nazionale.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Delle 37.500 entrate previste in Piemonte nel mese di giugno 2021 il 14% è costituito da laureati, il 35% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 21% e il 28%.

Anche a giugno sono i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 67,5% delle entrate (9.670 unità in più rispetto allo stesso mese del 2020 e 5.280 in più rispetto a giugno 2019). L’industria programma 12.170 entrate, generando circa il 32,5% della domanda totale del mese e segnando un incremento di 5.660 entrate rispetto a giugno 2020 e 3.960 rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel dettaglio 9.420 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 2.740 quello edile.

 

Il 19% delle entrate previste per giugno 2021 nella nostra regione sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (quota superiore alla media nazionale del 17,0%), il 32% sarà costituito da operai specializzati e conduttori di impianti, circa il 27% riguarderà professioni commerciali e dei servizi. Solo il 10% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 12% delle assunzioni del mese.

 

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (43%), segue l’area commerciale e vendita (22%) e quella tecnica e di progettazione (15%), la logistica si attesta all’10%, seguita dall’area amministrativa e finanziaria con il 5%. L’area direzionale, infine, pesa il 5% delle assunzioni previste.

Permangono, infine, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: in 32 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, quota analoga rispetto a quella media nazionale (31 imprese su 100).

Le professioni più difficili da reperire in regione a giugno 2021 sono Specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (66 aziende su 100) e Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (62 aziende su 100). Per oltre un’impresa su due, infine, appare difficoltoso trovare anche Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione nonché Farmacisti, biologi e altri specialisti della scienza della vita.




Allasia: “Democrazia, libertà e pluralismo per l’Iran”

“Esprimo vicinanza ai rappresentanti della Resistenza Iraniana, con l’auspicio che  presto l’Iran possa diventare uno stato democratico, libero, tollerante e pluralista”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia, che stamane ha incontrato i rappresentanti della resistenza iraniana Mahmoud HakamianHoushang Kouchak.

“Purtroppo – ha aggiunto Allasia – dal paese governato da un regime teocratico, giungono periodicamente notizie di sistematiche violazioni dei diritti umani e civili e negazioni delle più elementari libertà per i cittadini”.




Consiglio regionale: Urp e biblioteca, riapertura parziale dei servizi dal 29 giugno

Dal 29 giugno l’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale, in via Arsenale 14/g, e la Biblioteca della Regione Piemonte ripristineranno una parte dei loro servizi aperti al pubblico nel pieno rispetto delle norme di sicurezza.

Saranno aperte tutte le attività di sportello dell’Urp, che sarà accessibile senza prenotazioni, un utente alla volta. Chi desidera avvalersi del servizio di supporto per la compilazione delle istanze da inoltrare al Corecom relative al procedimento di conciliazione delle controversie tra utenti e operatori di comunicazioni elettroniche potrà accedere allo sportello Urp previa misurazione della temperatura, presso la portineria di via Arsenale 14, poiché si tratta di un servizio che prevede la permanenza negli ambienti per almeno 15 minuti.

Sempre presso la sede dell’Urp sarà attivato uno sportello della Biblioteca che renderà disponibili i servizi di prestito e restituzione dei libri, compresi quelli del sistema bibliotecario dell’area metropolitana. La consegna dei libri potrà avvenire su prenotazione, via telefono al numero 011 5757371, oppure via email all’indirizzo , allo scopo di fissare data e orario per il ritiro presso l’Urp.

L’Urp osserverà i consueti orari di apertura: dal lunedì al giovedì 9-12.30 e 14-15.30, venerdì 9-12.30.




“Affrontare la Brexit: aspetti doganali, Iva e contrattuali”: webinar di Cnvv

Affrontare la Brexit: aspetti doganali, Iva e contrattuali” è il titolo del webinar organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) mercoledì 16 dicembre 2020, alle 14,30.

Durante l’evento verrà compiuta un’accurata analisi delle ripercussioni commerciali della “Brexit” del 1° gennaio 2021, data in cui il Regno Unito uscirà ufficialmente dal mercato unico e dall’Unione doganale europei.

L’impatto sulla fatturazione e le ripercussioni ai fini Iva sulle compravendite di beni e di servizi verranno illustrati da Fabrizio Manca, dell’area Politiche economiche di Cnvv. Seguirà la relazione di Massimiliano Mercurio, esperto di adempimenti doganali, che parlerà di nuove frontiere, dazi in import/export e ipotesi di accordo di libero scambio, gestione dell’origine preferenziale, codice Eori, Incoterms e operazioni a cavallo d’anno.

Le fonti normative di riferimento e i consigli operativi per la gestione dei contratti in essere con clienti, fornitori e agenti del Regno Unito saranno a cura di Diego Comba, avvocato e consulente di Cnvv, mentre Gabriella Migliore, del Desk Ice di Londra, fornirà indicazioni sul marchio Ukca e sui servizi dell’Ice.

Il webinar si concluderà con una sessione di risposte ai quesiti che saranno stati posti nell’apposita chat con i relatori.




Giorno della Memoria, Allasia e Salizzoni partecipano alla posa delle Pietre d’Inciampo a Torino

In occasione del Giorno della Memoria, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia e il vicepresidente Mauro Salizzoni parteciperanno, mercoledì 27 gennaio alle ore 15 in corso Regina Margherita 128 (ex caserma dei Vigili del Fuoco), alla posa delle Pietre d’Inciampo dedicata a Francesco Aime e Giovanni Bricco, due vigili del fuoco che aderirono alla Resistenza.

Il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, grazie al sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale, e in collaborazione con la Comunità Ebraica di Torino, l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) – sezione Torino e il Goethe Institut Turin, per il settimo anno porta a Torino gli Stolpersteine di Gunter Demnig, un progetto europeo ideato e realizzato dall’artista tedesco per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista.

Quest’anno, per la prima volta dal 2015, Demnig non sarà presente a causa delle limitazioni legate alla pandemia. In tutto saranno otto le pietre che verranno posate nella giornata di mercoledì.

Le informazioni sul progetto sono disponibili a questo link

 


CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE