1

FinPiemonte, obiettivo finanziamenti più rapidi

E’ la riduzione dei tempi di gestione dei finanziamenti uno dei principali obiettivi di FinPiemonte, i primi risultati già si vedono. Lo ha dichiarato in prima Commissione – presieduta da Carlo Riva VercellottiMichele Vietti, presidente di FinPiemonte, nella audizione cui ha partecipato con i membri del Consiglio di amministrazione Marina Buoncristiani e Marco Allegretti, e con i vertici amministrativi dell’ente.

Nella programmazione europea appena conclusa, quella 2014-2020, FinPiemonte ha esercitato per conto della Regione un’attività di controllo e rendicontazione. I tempi medi delle istruttorie si sono ridotti del 40%, un segnale di attenzione per il problema, alla cui soluzione concorrerà anche il rinnovamento del sistema informatico in corso.

E’ stato ricordato che l’impegno di FinPiemonte, il suo core business, è di utilizzare gli strumenti finanziari in modo da moltiplicare sull’economia piemontese l’effetto dei finanziamenti erogati. Vietti, in riferimento alla programmazione europea conclusa, ha citato un effetto leva del 300%, che ha attivato investimenti di quasi 1,5 miliardi di euro.

Sollecitato dalle domande dei commissari intervenuti – Silvio Magliano (Moderati), Marco Grimaldi (Luv), Ivano Martinetti (M5s), Monica Canalis (Pd) e Federico Perugini (Lega) – il presidente di FinPiemonte ha reso noti altri dati sull’attività dell’ente. Per i ristori e bonus in seguito alla pandemia FinPiemonte ha erogato 128 milioni di euro che hanno raggiunto circa 60 mila beneficiari. I controlli a campione hanno portato alla revoca di circa 500 erogazioni. Altri 50 milioni di contributi nazionali verranno erogati entro il 2022 a circa 30 mila destinatari.

Dei 120 milioni di crediti “decotti”, molto risalenti, sono stati recuperati 50 milioni. Vietti ha anche confermato l’esistenza di un tesoretto di 90 milioni, fondi bloccati per bandi ormai chiusi o fondi rotativi. Si sta lavorando per trovare una soluzione tecnico-normativa per rimetterli a disposizione delle imprese piemontesi.

Non sono mancati i riferimenti al Pnnr. Vietti ha ricordato che FinPiemonte ha le professionalità e l’esperienza per collaborare sia nella progettazione degli interventi, sia nell’erogazione dei fondi, cosa che aiuterebbe il rispetto dei tempi fissati dall’Europa. Ma tocca al governo decidere se coinvolgere o meno le Regioni nella gestione del Piano.




Torino, a dicembre il tasso annuo d’inflazione è +0,7%

Nel mese di Dicembre 2019 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 102,7 (Base Anno 2015=100) con una variazione del +0,2% rispetto al mese precedente e con una variazione del +0,6% (tasso tendenziale) rispetto al mese di Dicembre 2018.

 

Il tasso annuo d’inflazione (media anno 2019/media anno 2018) per la Città di Torino è risultato del +0,7%.

 

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano +0,1% sul mese precedente e +0,9% su Dicembre 2018. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano +0,4% rispetto al mese di Novembre 2019 e +0,3% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano -0,1% sul mese precedente e +0,8% sull’anno precedente.

 

Nella tipologia di prodotto dei BENI si segnala un aumento su base congiunturale del +0,1% ed una diminuzione del -0,2% su  base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari 0,0 sul mese precedente e +0,6% sull’anno precedente,

Beni Energetici +0,3% sul mese precedente e -2,4% sull’anno precedente,

Tabacchi 0,0 sul mese precedente e +2,9% sull’anno precedente,

Altri Beni +0,1% sul mese precedente e -0,1% sull’anno precedente.

 

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra un rincaro pari al +0,3% su base congiunturale  e del +1,6% su base tendenziale. Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione +0,1% sul mese precedente e +0,9% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni +0,3% sul mese precedente e -5,6% sull’anno precedente,      Servizi Ricreativi, Culturali e per la Cura della persona +0,4% sul mese precedente e +1,6%  sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti +0,8% sul mese precedente e +1,5% sull’anno precedente,

Servizi vari +0,2% sul mese precedente e +3,2% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi subisce una variazione del     +0,2% rispetto al mese precedente  e del +1,0%  come valore tendenziale.

 




Accesso al credito: accordo Cnvv-Banco Bpm per facilitare le aziende

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) ha siglato un accordo con Banco Bpm per facilitare le aziende nell’accesso al credito assistito dalle garanzie previste dalle recenti misure emanate dal Governo per fronteggiare la crisi conseguente alla pandemia, in particolare i D.L. “Cura Italia” e “Liquidità”.

Cnvv supporterà le imprese nella presentazione delle domande e nell’attivazione delle istanze, facilitando l’individuazione dei fabbisogni e la predisposizione della documentazione necessaria, mentre la banca farà di tutto per snellire tempi di istruttoria, di delibera e di erogazione dei finanziamenti. In casi di particolare urgenza, e in presenza dei requisiti per ottenerle, sarà anche possibile accedere a forme particolari di “prefinanziamento” o di finanziamento “ponte”.

«Siamo particolarmente soddisfatti – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – perché questo accordo rinsalda l’alleanza tra banche e imprese nell’interesse comune per il rilancio dell’economia locale.

Dopo il lockdown che ha portato al blocco di molte attività, le nostre aziende devono poter ricevere la liquidità necessaria per riprendere a produrre e le banche hanno tutto l’interesse a veder rientrare gli impieghi nei tempi previsti. Stiamo per firmare un accordo analogo anche con Unicredit e con altri primari istituti, perché la normativa è molto complicata e grazie al nostro ruolo di mediazione sarà possibile accorciare più possibile i tempi di erogazione dei finanziamenti».

L’accordo tra Cnvv e Banco Bpm prevede la costituzione, all’interno di Cnvv, di un team professionale per supportare le aziende nell’interpretazione dei provvedimenti governativi, mettere a disposizione strumenti informatici per il calcolo dei fabbisogni al fine di agevolare l’istruttoria, accompagnare le imprese nella presentazione delle domande e collaborare con la banca per la soluzione di eventuali criticità.

Per parte sua Banco Bpm si impegna a facilitare la tempestività dei tempi di istruttoria, delibera ed erogazione dei finanziamenti e a valutare forme di prefinanziamento o di finanziamento ponte per quelle situazioni di urgenza non compatibili con le tempistiche di legge, applicando condizioni economiche (tassi di interesse e/o spese istruttoria) di particolare riguardo per le operazioni perfezionate nell’ambito dell’accordo.

«Si tratta di un accordo molto importante per il nostro territorio – aggiunge Massimo Marenghi, responsabile della Direzione territoriale Novara, Alessandria e Nord-Ovest di Banco BPM – che ha bisogno di fiducia e di azioni concrete per ripartire dopo essere stato duramente colpito dall’emergenza sanitaria.

Come banca si prosegue in questo modo nel solco della tradizione e dei valori che hanno sempre contraddistinto il nostro rapporto con i territori serviti, dando particolare sostegno al micro e medio credito, ma con importanti iniziative anche per le grandi imprese. Siamo particolarmente orgogliosi di quanto, come istituto bancario, stiamo facendo a livello locale e nazionale e siamo convinti che con iniziative di questo tipo si potrà uscire tutti insieme da questo momento di difficoltà».




La Prima commissione licenzia il Defr

La Prima commissione ha licenziato a maggioranza, insieme con la nota di aggiornamento, il Documento economico finanziario regionale (Defr).

Si articola in due sezioni: la prima disegna sinteticamente il contesto economico-finanziario e istituzionale di riferimento e gli obiettivi strategici della programmazione regionale in campo economico, sociale e territoriale; la seconda analizza la  situazione finanziaria della Regione.

Tutti i gruppi politici e l’assessore al bilancio hanno convenuto sulla necessità di aggiornare il documento alla luce dell’emergenza coronavirus e delle conseguenze che ha sul sistema economico-sociale piemontese.

Le opposizioni hanno chiesto aggiornamenti su diversi temi. L’assessore al bilancio ha precisato che il Piano per la competitività sarà la pietra miliare per la programmazione. Il Defr andrà in aula la prossima settimana.

Successivamente è iniziata la discussione generale sulla legge di stabilità e il bilancio 2020. Dai gruppi di minoranza è venuta la disponibilità a chiudere in tempi brevi l’iter dei due provvedimenti, data la situazione venutasi a creare con il coronavirus, purché si tengano in considerazione alcune proposte volte a reperire risorse da impegnare immediatamente nell’emergenza sanitaria, economica e sociale.

In particolare il gruppo Pd ha proposto di  spostare le risorse previste per il bollo auto sulla riduzione fiscale dell’Irap per le imprese maggiormente colpite, di avviare una grande campagna di promozione turistica quando l’emergenza sarà superata, congelando per questo le risorse previste per i piccoli comuni, da recuperare attraverso i fondi europei, e infine di ripristinare i cinque milioni per gli assegni di cura tagliati al torinese.

Il tema degli assegni di cura per Torino è stato ripreso anche dal gruppo M5s, che ha ribadito la sua disponibilità al confronto e a una rapida soluzione, parlando di un atteggiamento di responsabilità necessario di fronte alla situazione emergenziale.

Il gruppo della Lega ha registrato una volontà positiva da parte di tutti, ma ha difeso il finanziamento ai piccoli comuni perché rappresenta non solo un aiuto alle amministrazioni periferiche, ma anche una iniezione di risorse per le imprese e il tessuto economico locale. La Lega si è detta disponibile a un confronto che permetta interventi efficaci ma, di fronte alle risorse limitate della Regione, ritiene indispensabile un intervento corposo da parte del governo.

L’assessore al bilancio, dal canto suo, ha sottolineato che le risorse per affrontare l’emergenza ci sono, ma rimane disponibile a incrementarle, purché non si mettano in discussione le legittime scelte politiche della maggioranza che sono frutto di un percorso maturato nel tempo. Disponibilità  è stata anche data a istituire un tavolo di confronto sull’Irap, come chiesto dal gruppo di Luv.




Obbligo di iscrizione dell’indirizzo PEC (ora domicilio digitale) entro 1° ottobre

L’art. 37 del DL 76/2020 (Decreto Semplificazione) convertito con la L. 120/2020 pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 14.09.2020 prescrive che tutte le imprese individuali o costituite in forma societaria iscrivano al registro imprese il proprio domicilio digitale entro il 1° ottobre 2020.

Tutte le imprese che non abbiano ancora provveduto devono pertanto ottemperare all’obbligo di comunicazione di una PEC (Posta Elettronica Certificata) valida e al registro imprese.

In difetto di comunicazione entro il 1° ottobre 2020 l’ufficio del Registro delle imprese dovrà procedere all’accertamento dell’omissione elevando la conseguente sanzione, che ai sensi del medesimo articolo 37 del citato decreto risulta triplicata per le imprese individuali e raddoppiata per le società.

In particolare:
· per le società verrà comminata la sanzione disposta dall’art. 2630 c.c., in misura raddoppiata, per ciascun amministratore in carica alla data del 2 ottobre, cioè da 206,00 a 2.064,00 euro;
· per le imprese individuali verrà comminata la sanzione disposta dall’art. 2194 c.c., in misura triplicata, cioè da 30,00 a 1.548,00 euro.




I Comuni piemontesi lenti a saldare fatture

I Comuni del Piemonte saldano le fatture alle imprese e ai professionisti, con una media di 35 giorni, fuori dai termini di legge dei 30 giorni.

Nel IV trimestre del 2018, le Amministrazioni Locali piemontesi hanno pagato parcelle per oltre 475milioni di euro; solo 664 Comuni su 1190 (quelli di cui si può monitorare l’operato), hanno regolato tutto entro i termini di Legge dei 30 giorni, 429 lo hanno fatto entro i 60, e  97sono andati oltre i 2 mesi. 

E’ questo ciò che emerge dal rapporto elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, da titolo “Tempi medi di pagamento dei Comuni al quarto trimestre 2018”, sui dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

“E’ necessario impegnarsi affinché ci sia la chiusura dei pagamenti entro i 30 giorni – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – come è previsto dalla legge. Le nostre imprese artigiane non possono permettersi il lusso di attendere il saldo delle fatture oltre il dovuto anche perché a loro volta sono tenute a rispettare il calendario dei vari pagamenti e contributi che devono versare allo Stato. Abbiamo tanti esempi virtuosi di Comuni che saldano tutto con largo anticipo: quindi si può fare”.

Dall’analisi regionale emerge come paghino entro il limite di legge, mediamente, solo il Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta (25 giorni), Friuli-Venezia Giulia (26 giorni), Sardegna (28 giorni) e Veneto (30 giorni). All’opposto i maggiori ritardi nei pagamenti si osservano per Calabria con 49 giorni, Umbria con 47 giorni, Molise e Marche, entrambi con 45 giorni, e Sicilia e Campania con 44 giorni.

Tra le province, sempre a livello nazionale, solo in un quarto di queste si registrano tempi medi di pagamento dei Comuni entro il limite di legge: le più virtuose sono la Provincia Autonoma di Bolzano con 19 giorni, Sondrio e Trieste, entrambe con 21 giorni, Sassari (84milioni di euro) con 22 giorni, Bergamo con 24 giorni ed infine Verona e Valle d’Aosta, entrambe con 25 giorni.

Nel IV trimestre del 2018 (ultimo dato disponibile) le province del Piemonte: Cuneo ha pagato 77milioni in 29 giorni, Novara 44milioni in 29 giorni, Vercelli 24milioni in 32 giorni, Torino 220milioni in 34 giorni, Biella 17milioni in 37 giorni, Verbano 27milioni in 37 giorni, Alessandria  41milioni in 46 giorni e infine Asti 21milioni in 51 giorni.

“Purtroppo ancora tante piccole imprese, troppe, rinunciamo a partecipare ai bandi pubblici per paura dei tempi di pagamento e dei contenziosi – precisa Felici – in questo periodo, dove si parla tanto di un più facile accesso delle microimprese agli appalti di opere pubbliche il cui avvio potrebbe servire a immettere nel mercato importanti risorse economiche, a creare lavoro e a salvare imprese e posti ma se poi i pagamenti vengono effettuati in maniera tardiva, le imprese soffrono enormemente”. “Non dimentichiamoci che i ritardi dei pagamenti– sottolinea Felici – costringono le aziende a rivolgersi sempre al mercato del credito”.

“In ogni caso – conclude Felici – lo diciamo da anni: per noi la soluzione migliore all’annosa questione dei pagamenti rimane sempre la compensazione debiti-crediti secca e diretta”.

A livello nazionale, infatti, in un anno, i versamenti allo Stato dalle imprese fornitrici utilizzabili per la compensazione ammontano a 28,4 miliardi di euro, importo che rappresenta oltre la metà (53,5%) dei 53 miliardi di euro di debiti delle amministrazioni e il loro utilizzo consentirebbe di azzerare il gap relativo al rapporto tra debito commerciale e PIL esistente tra Italia e Unione europea.




Da Ubi banca finanziamenti su misura a supporto delle PMI cuneesi

L’istituto di credito, in collaborazione con Confartigianato Fidi Cuneo SC, mette a disposizione di piccole e medie imprese misure di sostegno al tessuto economico del territorio, impattato dalle misure di contenimento della diffusione del contagio.

Cuneo, 22 aprile 2020. Nell’ambito delle misure adottate e volte a sostenere le attività colpite dall’emergenza Covid-19, UBI Banca, in collaborazione con Confartigianato Fidi Cuneo SC, ha messo a disposizione finanziamenti ad hoc finalizzati a supportare il tessuto economico e sociale del territorio.

Misure che si vanno a integrare nel quadro del programma “Rilancio Italia” con cui UBUI Banca ha deciso di fronteggiare l’emergenza destinando 10 miliardi di euro al sostegno finanziario di famiglie, imprese e Terzo settore.

Al fianco delle iniziative già messe in campo nelle scorse settimane e dell’attenzione rivolta alle aziende clienti di UBI Banca direttamente colpite dall’emergenza, vi è pertanto anche la possibilità di attivare richieste di finanziamento che vedranno il coinvolgimento di Confartigianato Fidi Cuneo godendo di priorità e spese di istruttoria a condizioni privilegiate.

“Sostenere le piccole e medie imprese nel momento del bisogno è la missione e la forza di una banca del territorio come la nostra” – afferma Andrea Perusin, Responsabile della Macro Area Territoriale Nord Ovest di UBI Banca. “Vogliamo dare il nostro supporto alle attività economiche del territorio che stanno affrontando in prima persona questa situazione di straordinaria emergenza”.

“La mission che contraddistingue il nostro Confidi è quella di essere impegnati con le imprese per supportare le necessità finanziarie, e da sempre siamo stati all’altezza di questo compito” – sottolinea Roberto Ganzinelli, Presidente di Confartigianato Fidi Cuneo.

“Ora più che mai, in questa emergenza sanitaria, ci adopereremo per essere un valido sostegno alle imprese sperando che tutte possano recuperare presto la normalità, pertanto aderiamo con entusiasmo all’iniziativa di UBI Banca che con puntualità si pone al fianco delle nostre imprese”.

I clienti del Gruppo UBI Banca potranno rivolgersi ai propri referenti di relazione per valutare l’entità della difficoltà contingente e le misure necessarie anche senza la necessità di recarsi fisicamente in filiale ma attraverso PEC e i canali online messi a disposizione dalla banca.




Bonus Edilizia Confartigianato: “Non si può fallire per troppi crediti”

«Le imprese stanno fallendo… perché hanno troppi crediti».

È la provocazione lanciata da Confartigianato per denunciare la situazione, paradossale, delle migliaia di imprese di costruzione che rischiano la chiusura a causa dei “troppi crediti” dopo aver effettuato lavori nell’ambito delle riqualificazioni del patrimonio immobiliare.
«I lavori, – spiega Giuseppe Trossarello, rappresentante provinciale degli Edili di Confartigianato Cuneo – incentivati dal superbonus e dai bonus edilizia, rischiano di fermarsi per il blocco del sistema della cessione dei crediti a causa della stretta adottata dalla maggior parte delle banche e degli intermediari finanziari, mettendo le nostre imprese a dover gestire cantieri con prezzi dei materiali alle stelle, ma senza liquidità.

Siamo all’ultimo capitolo di una storia infinita che da novembre 2021 ha visto il Governo intervenire ben 7 volte con modifiche normative sul meccanismo della cessione dei crediti».
«I continui cambiamenti delle regole – aggiunge Pietro Marco Bertolotti, presidente dell’Area Edilizia di Confartigianato Cuneo – hanno gettato nell’incertezza gli operatori e reso estremamente prudente l’atteggiamento degli intermediari finanziari che avevano garantito l’acquisto dei crediti.

In molti hanno chiuso gli acquisti per raggiunta capacità fiscale. Risultato: le imprese non riescono a recuperare i crediti presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti e non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi».
Confartigianato è da mesi impegnata a lottare affinché il superbonus 110% venga rimesso in condizioni di far lavorare la filiera edile. Lo scorso anno l’incentivo ha contribuito in maniera rilevante all’aumento del 6% del PIL e adesso, invece, si trova di fronte al blocco del mercato dei crediti di imposta.

«Nei giorni scorsi – commenta Luca Crosetto, presidente provinciale Confartigianato Cuneo – il Parlamento ha raccolto il nostro allarme e le nostre preoccupazioni e ha approvato, all’unanimità dalla Commissione Industria del Senato, una risoluzione con la quale si chiede al Governo che “i crediti di imposta incagliati nei cassetti fiscali delle imprese che hanno operato nell’ambito del Superbonus 110% siano sbloccati”».

La risoluzione di fatto recepisce le sollecitazioni di Confartigianato e impegna il Governo ad adottare, in tempi estremamente celeri, “ogni opportuna iniziativa, anche di carattere legislativo, volta a garantire le più ampie possibilità per le imprese del settore di operare nell’ambito degli interventi previsti dal Superbonus 110%”.

«Confartigianato – conclude Domenico Massimino, vicepresidente nazionale di Confartigianato Imprese – considera indispensabile un rapido intervento per sanare la situazione pregressa attraverso: un intervento straordinario che metta in campo dei “compratori” di ultima istanza e, parimenti, una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato».

L’Associazione ha anche stilato una serie di proposte che prevedono, tra l’altro: l’ampliamento della platea dei cessionari, la possibilità di utilizzare anche oltre l’anno 2022 la quota di credito d’imposta non fruita, la semplificazione delle procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, l’unificazione delle procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione rendendo “connesse” le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito.




Città Salute Novara, si punta a pagare meno interessi

Un emendamento della Giunta fa passare da 20 a 23 milioni l’importo annuale per pagare il mutuo della Città della Salute di Novara. In questo modo, si punta a ridurre il numero delle rate da 26 a 18, pagando meno interessi e quindi riducendo la somma complessiva che la Regione dovrà sborsare per il completamento dell’opera.

Questa la novità principale, sancita dall’approvazione dell’emendamento, nel corso della seduta odierna di quarta Commissione, presieduta da Alessandro Stecco. L’intero testo del Ddl 62, “Norme relative al finanziamento della Città della Salute di Novara”, è stato quindi licenziato per l’Aula con il sì di Lega, Fi, Fdi, il no del M5s e il non voto dei gruppi Pd, Leu e Monviso.

L’esame del Ddl, presentato per la Giunta dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi, era iniziato nella seduta del 9 dicembre e nasce da una richiesta del Nucleo di valutazione del Ministero per far sì che la Regione garantisca l’importo delle rate che l’Azienda ospedaliera universitaria novarese dovrà pagare ogni anno.

Nel corso della discussione sono stati bocciati gli emendamenti proposti dai primi firmatari Domenico Rossi per il Pd e Sean Sacco per il M5s e, come detto, approvato quello presentato dalla Giunta, che prevede – tra l’altro – l’aumento del valore annuo stanziato sul fondo sanitario regionale, che non può eccedere i “23 milioni di euro, oltre all’indicizzazione” (al posto dei 20 originariamente indicati) e non precisa più il numero di rate da corrispondere.

“Un modo – ha spiegato l’assessore – per dare maggior flessibilità all’investimento. Dalle simulazioni di Cassa depositi e prestiti, infatti, se riuscissimo a ridurre a 18 le rate 26 rate originariamente previste, potemmo risparmiare vari milioni sugli interessi”.

Nel corso delle dichiarazioni di voto finali il consigliere Rossi (Pd) ha motivato il non voto del proprio gruppo al fatto che “sia stato respinto il nostro emendamento che chiedeva, nero su bianco, di condizionare l’autorizzazione allo stanziamento della Giunta alla verifica da parte del Consiglio regionale dell’approfondimento economico e finanziario richiesto a Cassa depositi e prestiti. In Aula, naturalmente, il nostro voto sarà sì”.

Sacco (M5s), che ha proposto tipi di finanziamento alternativi al partenariato pubblico privato, quali il leasing finanziario, l’autofinanziamento, l’in house providing e il ricorso all’Inail, ha motivato il no del proprio gruppo con “la convinzione che non si stia perseguendo la via migliore per i piemontesi”.

Federico Perugini (Lega) ha espresso l’assoluto favore del proprio gruppo “per un provvedimento importante e atteso da anni dalla popolazione”.

Dopo che l’Assemblea regionale avrà verificato l’approfondimento economico e finanziario richiesto a Cassa depositi e prestiti il provvedimento passerà all’esame dell’Aula. Relatore di maggioranza sarà il consigliere Riccardo Lanzo (Lega), di minoranza saranno i consiglieri Rossi (Pd) e Sacco (M5s).




Consiglio regionale : Il Riparti Piemonte è legge

Dopo una tre giorni di Consiglio regionale in videoconferenza, il Riparti Piemonte è legge. Il Ddl 95, infatti, è stato approvato nella serata di mercoledì 27 maggio con i voti di tutta la maggioranza, i voti contrari di Pd, Monviso, Luv, la presenza del M5s e l’astensione dei Moderati. La norma si aggiunge al Bonus Piemonte e la somma degli aiuti raggiunta da entrambi i provvedimenti supera quota 820 milioni di euro.

“Nel Riparti Piemonte – ha detto il presidente del Consiglio Stefano Allasia – sono previste misure che metteranno benzina al motore del Piemonte che ha bisogno di ripartire. Il nostro compito è tenere sotto controllo l’economia e salvaguardare la salute dei cittadini: anche per questo l’odierna approvazione è un fatto molto positivo, per il quale è giusto ringraziare l’intero Consiglio regionale”, ha ricordato Allasia.

Anche il presidente della Giunta Alberto Cirio ha ringraziato chi ha lavorato al provvedimento e tutti i consiglieri “anche quelli che hanno avuto posizioni più critiche. Il Riparti Piemonte ha stanziato oltre 800 milioni di euro, di cui soltanto 18 di provenienza statale: abbiamo lavorato nella quotidianità confrontandoci coi vari ministri, ma alla fine le risorse le abbiamo trovate da soli, pur con un bilancio non facile”.

Diversi gli emendamenti approvati anche nel corso dei lavori odierni. Tra questi:

Il 71 di Paolo Ruzzola (Fi) e Marco Grimaldi (Luv) che porta da 8 a 10 milioni il Fondo a lavoratrici e a lavoratori in disagio economico senza ammortizzatori.

Il 73 di Francesca Frediani (M5s) con il quale si stabilisce che la Regione Piemonte “facilita l’interlocuzione tra i Comuni e i principali provider di servizi Internet al fine di attivare forme di solidarietà digitale finalizzate alla formulazione di proposte di abbonamento a tariffa ridotta o gratuite rivolte agli studenti meno abbienti”.

Il 180 della Giunta (assessore Andrea Tronzano) che stanzia 5 milioni di finanziamento al Fondo regionale di garanzia a sostegno dei lavoratori dipendenti in condizione di disagio economico a seguito dell’emergenza sanitaria e sociale Covid-19

Il 182 di Paolo Bongioanni (Fdi) con il quale si autorizza Finpiemonte a ridurre il proprio capitale sociale, nel limite massimo di 15 milioni di euro, destinando lo stesso importo agli ulteriori settori colpiti dall’attuale crisi economico-finanziaria a ulteriori categorie che vanno ad aggiungersi a quelle del Bonus Piemonte (si veda in nota l’elenco completo).

Il 129 di Raffaele Gallo (Pd) che per i finanziamenti alle società sportive dilettantistiche, federazioni sportive, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, introduce un coinvolgimento da parte del Consiglio regionale e un maggior coinvolgimento delle rappresentanze del mondo sportivo.

Con emendamenti presentati da Ivano Martinetti (M5s), Marco Grimaldi (Luv) e Paolo Bongioanni (Fdi), è stato poi abrogato a maggioranza (a partire dall’articolo 36 l’opposizione non ha più partecipato al voto) l’articolo 37 “Disposizioni in materia di appalti pubblici di lavori e servizi”. La norma intendeva – nel corso dell’emergenza sanitaria – invitare alle procedure negoziate indette dalle stazioni appaltanti del territorio regionale soltanto gli operatori con sede legale e operativa in Piemonte.

L’emendamento 137 di Claudio Leone (Lega), stanzia poi 500mila euro per il 2020 altrettanto per il 2021 per coordinare la specifica istituzione dei distretti del commercio con le proposte pervenute dalle principali associazioni di categoria.

Nelle dichiarazioni di voto finali, Raffaele Gallo (Pd) ha manifestato la totale contrarietà nei confronti di diverse disposizioni del Ddl 95, “specie per la tutela del suolo, dell’ambiente e del futuro del nostro territorio”. Criticato anche l’uso del patrimonio di Finpiemonte per estendere il Bonus Piemonte. “Non condividiamo nulla di questa seconda parte e poco della prima. Questo è solo un falò e voteremo contro”.

Paolo Ruzzola (Fi) annunciando il voto favorevole si è detto convinto che “da questo presunto falò si svilupperà l’incendio di capacità e di attività che permetterà al Piemonte di risollevarsi. Investire quasi un miliardo di euro è fondamentale. Mettiamo in campo importanti riduzioni fiscali, diamo contribiti a fondo perduto a quasi 70mila partite Iva con oltre 130 milioni di euro, di cui oltre 30 già distribuiti”.

Per Paolo Bongioanni (Fdi) si tratta di un provvedimento “più formidabile nei 50 anni di storia della Regione Piemonte. Abbiamo interpretato l’emergenza in un modo unico tra tutte le Regioni italiane: la forza produttiva del nostro Piemonte continuerà ad essere la nostra forza”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha ricordato i “55 milioni per i nostri medici e infermieri, la sburocratizzazione in un Paese complicato come il nostro: ben vengano nuovi cantieri e maggior semplificazione. Vogliamo dare ulteriore risposta alle tante categorie artigiane”.

 

Nota: le categorie aggiunge dall’emendamento 182 (15 milioni complessivi)

Le imprese le cui attività sono destinatarie del bonus sono esclusivamente quelle incluse nella classificazione delle attività economiche (Ateco 2007) sotto riportata:

47.51 Commercio al dettaglio di prodotti tessili in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.53 Commercio al dettaglio di tappeti, scendiletto e rivestimenti per pavimenti e pareti (moquette, linoleum) in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.53.1 Commercio al dettaglio di tappeti, tende e tendine per un importo pari a 1.500 euro; 47.53.11 Commercio al dettaglio di tende e tendine per un importo pari a 1.500 euro; 47.53.12 Commercio al dettaglio di tappeti per un importo pari a 1.500 euro;  47.53.2 Commercio al dettaglio di carta da parati e rivestimenti per pavimenti (moquette e linoleum) per un importo pari a 1.500 euro; 47.53.20 Commercio al dettaglio di carta da parati e rivestimenti per pavimenti (moquette e linoleum) per un importo pari a 1.500 euro; 47.54 Commercio al dettaglio di elettrodomestici in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.54.0 Commercio al dettaglio di elettrodomestici in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.54.00 Commercio al dettaglio di elettrodomestici in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.59 Commercio al dettaglio di mobili, di articoli per l’illuminazione e altri articoli per la casa in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.1 Commercio al dettaglio di mobili per la casa per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.10 Commercio al dettaglio di mobili per la casa per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.2 Commercio al dettaglio di utensili per la casa, di cristallerie e vasellame per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.20 Commercio al dettaglio di utensili per la casa, di cristallerie e vasellame per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.3 Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.30 Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.4 Commercio al dettaglio di macchine per cucire e per maglieria per uso domestico per un importo pari a 1.500 euro;  47.59.40 Commercio al dettaglio di macchine per cucire e per maglieria per uso domestico per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.5 Commercio al dettaglio di sistemi di sicurezza per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.50 Commercio al dettaglio di sistemi di sicurezza per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.6 Commercio al dettaglio di strumenti musicali e spartiti per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.60 Commercio al dettaglio di strumenti musicali e spartiti per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.9 Commercio al dettaglio di altri articoli diversi per uso domestico n.c.a. per un importo pari a 1.500 euro;  47.59.91 Commercio al dettaglio di articoli in legno, sughero, vimini e articoli in plastica per uso domestico per un importo pari a 1.500 euro; 47.59.99 Commercio al dettaglio di altri articoli per uso domestico n.c.a. per un importo pari a 1.500 euro; 47.63 Commercio al dettaglio di registrazioni musicali e video in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.63.0 Commercio al dettaglio di registrazioni musicali e video in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.63.00 Commercio al dettaglio di registrazioni musicali e video in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.64 Commercio al dettaglio di articoli sportivi in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.64.1 Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero per un importo pari a 1.500 euro; 47.64.10 Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero per un importo pari a 1.500 euro; 47.64.2 Commercio al dettaglio di natanti e accessori per un importo pari a 1.500 euro; 47.64.20 Commercio al dettaglio di natanti e accessori per un importo pari a 1.500 euro;  47.65 Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.65.0 Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli (inclusi quelli elettronici) per un importo pari a 1.500 euro; 47.65.00 Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli (inclusi quelli elettronici) per un importo pari a 1.500 euro; 47.76 Commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.76.1 Commercio al dettaglio di fiori e piante per un importo pari a 1.500 euro; 47.76.10 Commercio al dettaglio di fiori e piante per un importo pari a 1.500 euro; 47.76.2 Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici per un importo pari a 1.500 euro; 47.76.20 Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici per un importo pari a 1.500 euro;  47.77 Commercio al dettaglio di orologi e articoli di gioielleria in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.77.0 Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria per un importo pari a 1.500 euro; 47.77.00 Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria per un importo pari a 1.500 euro;  47.78 Commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi specializzati per un importo pari a 1.500 euro; 47.78.1 Commercio al dettaglio di mobili per ufficio per un importo pari a 1.500 euro; 47.78.10 Commercio al dettaglio di mobili per ufficio per un importo pari a 1.500 euro; 47.78.3 Commercio al dettaglio di oggetti d’arte di culto e di decorazione, chincaglieria e bigiotteria per un importo pari a 1.500 euro; 47.78.31 Commercio al dettaglio di oggetti d’arte (incluse le gallerie d’arte) per un importo pari a 1.500 euro;  47.78.32 Commercio al dettaglio di oggetti d’artigianato per un importo pari a 1.500 euro; 47.78.33 Commercio al dettaglio di arredi sacri ed articoli religiosi per un importo pari a 1.500 euro;  47.78.34 Commercio al dettaglio di articoli da regalo e per fumatori per un importo pari a 1.500 euro;  47.78.35 Commercio al dettaglio di bomboniere per un importo pari a 1.500 euro; 47.78.36 Commercio al dettaglio di chincaglieria e bigiotteria (inclusi gli oggetti ricordo e gli articoli di promozione pubblicitaria) per un importo pari a 1.500 euro;  47.78.37 Commercio al dettaglio di articoli per le belle arti per un importo pari a 1.500 euro; 47.78.5 Commercio al dettaglio di armi e munizioni, articoli militari per un importo pari a 1.500 euro; 47.78.50 Commercio al dettaglio di armi e munizioni, articoli militari per un importo pari a 1.500 euro;  47.78.9 Commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari per un importo pari a 1.500 euro; 47.78.91 Commercio al dettaglio di filatelia, numismatica e articoli da collezionismo per un importo pari a 1.500 euro;  47.78.92 Commercio al dettaglio di spaghi, cordami, tele e sacchi di juta e prodotti per l’imballaggio (esclusi quelli in carta e cartone) per un importo pari a 1.500 euro; 47.78.99 Commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari n.c.a. per un importo pari a 1.500 euro; 47.79 Commercio al dettaglio di articoli di seconda mano in negozi per un importo pari a 1.500 euro;  79.90 Altri servizi di prenotazione e altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio per un importo pari a 1.500 euro; 79.90.1 Altri servizi di prenotazione e altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio per un importo pari a 1.500 euro; 79.90.11 Servizi di biglietteria per eventi teatrali, sportivi ed altri eventi ricreativi e d’intrattenimento per un importo pari a 1.500 euro;  79.90.19 Altri servizi di prenotazione e altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio n.c.a. per un importo pari a 1.500 euro; 95.2 Riparazione di beni per uso personale e per la casa per un importo pari a 1.500 euro; 95.21 Riparazione di prodotti elettronici di consumo audio e video per un importo pari a 1.500 euro; 95.21.0 Riparazione di prodotti elettronici di consumo audio e video per un importo pari a 1.500 euro;  95.21.00 Riparazione di prodotti elettronici di consumo audio e video per un importo pari a 1.500 euro; 95.22 Riparazione di elettrodomestici e di articoli per la casa e il giardinaggio per un importo pari a 1.500 euro;  95.22.0 Riparazione di elettrodomestici e di articoli per la casa e il giardinaggio per un importo pari a 1.500 euro; 95.22.01 Riparazione di elettrodomestici e di articoli per la casa per un importo pari a 1.500 euro;  95.22.02 Riparazione di articoli per il giardinaggio per un importo pari a 1.500 euro;  95.23 Riparazione di calzature e articoli da viaggio per un importo pari a 1.500 euro;  95.23.0 Riparazione di calzature e articoli da viaggio in pelle, cuoio o in altri materiali simili per un importo pari a 1.500 euro;  95.23.00 Riparazione di calzature e articoli da viaggio in pelle, cuoio o in altri materiali simili per un importo pari a 1.500 euro;  95.24 Riparazione di mobili e di oggetti di arredamento; laboratori di tappezzeria per un importo pari a 1.500 euro;  95.24.0 Riparazione di mobili e di oggetti di arredamento; laboratori di tappezzeria per un importo pari a 1.500 euro;  95.24.01 Riparazione di mobili e di oggetti di arredamento per un importo pari a 1.500 euro;  95.24.02 Laboratori di tappezzeria per un importo pari a 1.500 euro;  95.25 Riparazione di orologi e di gioielli per un importo pari a 1.500 euro; 95.25.0 Riparazione di orologi e di gioielli per un importo pari a 1.500 euro;  95.25.00 Riparazione di orologi e di gioielli per un importo pari a 1.500 euro;  95.29 Riparazione di altri beni per uso personale e per la casa per un importo pari a 1.500 euro; 95.29.0 Riparazione di altri beni per uso personale e per la casa per un importo pari a 1.500 euro; 95.29.01 Riparazione di strumenti musicali per un importo pari a 1.500 euro; 95.29.02 Riparazione di articoli sportivi (escluse le armi sportive) e attrezzature da campeggio (incluse le biciclette) per un importo pari a 1.500 euro; 95.29.03 Modifica e riparazione di articoli di vestiario non effettuate dalle sartorie per un importo pari a 1.500 euro; 95.29.04 Servizi di riparazioni rapide, duplicazione chiavi, affilatura coltelli, stampa immediata su articoli tessili, incisioni rapide su metallo non prezioso per un importo pari a 1.500 euro; 95.29.09 Riparazione di altri beni di consumo per uso personale e per la casa n.c.a. per un importo pari a 1.500 euro.

Le singole imprese devono risultare attive, aver la sede legale nella Regione Piemonte e risultare iscritte nelle pertinenti sezioni del Registro delle Imprese istituito presso la CCIAA territorialmente competente.