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Felici:”L’artigianato piemontese nutre ancora preoccupazioni sulla possibilità di una piena ripresa”

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte pubblica il compendio dati del primo semestre 2021 riguardante gli indicatori principali che caratterizzano il trend del comparto artigiano piemontese.

Dalle indagini congiunturali trimestrali realizzate da Confartigianato Imprese Piemonte nell’ultimo trimestre 2020 e nei primi tre del 2021 emerge il perdurare di un certo pessimismo, dovuto alla situazione di preoccupazione e disagio conseguenti alla pandemia da Covid–19 il cui impatto sull’economia, oltre che sulla sanità, non può ancora dirsi superato.

“L’artigianato piemontese –commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– nutre ancora preoccupazioni in ordine alla possibilità di una totale ripresa. La chiave per la ripartenza è ora legata all’impiego corretto delle ingenti risorse del Recovery Fund e di riforme strutturali degli ammortizzatori sociali, del mercato del lavoro e della burocrazia che tengano conto delle piccole e medie imprese, che costituiscono il 98 per cento del tessuto produttivo del nostro Paese”.

“Il credito –continua Felici– si conferma strategico per le micro e piccole imprese. Infatti a livello territoriale, in merito al costo del credito, nel primo trimestre 2021 il tasso d’interesse pagato dalle imprese in Italia è del 3,51%. Le imprese del Mezzogiorno pagano un tasso di interesse del 4,77%, 126 punti base sopra il 3,33% del Centro-Nord. Nel dettaglio regionale i tassi più alti si rilevano in Calabria (6,54%, + 303 punti base), Molise (5,67%, + 216 punti), Sardegna (5,24%, + 173 punti), Sicilia (5,11% + 160 punti). Credito relativamente meno costoso in Trentino-Alto Adige (2,92%, – 59 punti sotto la media), Lombardia (3,10%, -41 punti), Veneto (3,13%, – 38 punti).  In Piemonte il valore è 3,41%, – 42 punti”.

In base ai dati dell’Osservatorio dell’Artigianato della Regione Piemonte, al 30 giugno 2021, le imprese artigiane piemontesi ammontavano a 117.315; secondo le previsioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte nel secondo semestre dell’anno 2021 è stimabile una piccola riduzione di imprese molto contenuta pari a 20 unità produttive.

Dal monitoraggio dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornato al 31 agosto 2021, risulta che gli apprendisti, rispetto ai 20.116 del 2020 sono 16.833, confermando, dopo i quattro anni di crescita (dal 2016 al 2019), una sensibile riduzione, imputabile in gran parte alla situazione pandemica, che ha ridotto le opportunità occupazionali anche per gli apprendisti.

Al 30 giugno 2021 l’occupazione nell’artigianato in Piemonte si posiziona sulle 238.298 unità lavorative, di cui 130.717 autonomi e 107.581 dipendenti; nel 2007 gli addetti, tra titolari e dipendenti, erano 313.533, con una perdita complessiva, nel periodo preso in esame, di 75.235 posti di lavoro.

Il miglioramento della situazione sanitaria, conseguente all’avvicinarsi dell’immunità di gregge dovuta al successo della campagna vaccinale, anche a causa della progressiva estensione del green pass, comincia a produrre effetti positivi sull’economia. Secondo le stime OCSE si prevede che l’economia italiana recuperi i livelli del 2019 entro la prima metà del 2022, dopo una crescita stimata per quest’anno al 5,9%, mentre il debito pubblico salirà quasi al 160% del PLI nel 2021.

“Un ulteriore elemento di criticità per le imprese –conclude Felici– è costituito dai ritardi nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni. Infatti ben il 60,2% dei Comuni italiani non rispetta il termine di legge di 30 giorni per pagare le aziende fornitrici di beni e servizi.  Nel 2020 i debiti commerciali della PA verso i fornitori privati sono saliti a 58 miliardi, con un aumento di 4 miliardi rispetto al 2019. I debiti della Pubblica Amministrazione sull’economia nazionale pesano per 3,1 punti di PIL a fronte della media europea dell’1,7. I ritardi nei pagamenti peggiorano le condizioni dei piccoli imprenditori, che hanno già dovuto fronteggiare le difficoltà economiche derivanti dalla pandemia. Si auspica quindi che le riforme legate al PNRR contribuiscano anche ad accelerare i tempi di pagamento della PA, in modo da non superare il termine dei 30 giorni”.




Moda, 1.621 imprese artigiane stanno subendo il peggior impatto dall’emergenza sanitaria

Le 1.621 imprese artigiane del comparto moda del Piemonte (tessile, abbigliamento, pelle), con 5579 addetti (a Torino sono 627 con 1753 addetti), risultano tra quelle che stanno subendo il peggior impatto negativo dall’emergenza sanitaria: sono state le prime a dover chiudere le saracinesche per la pandemia che vedranno azzerare il fatturato per l’intera stagione e dovrebbero riaprire il 18 maggio tra mille problemi da affrontare, tra cui l’importante crisi di liquidità e la gestione della sicurezza aziendale.

Il 50% rischia di non poter più riaprire ed è costretta a prolungare forzatamente il lockdown a data da destinarsi.

Una forza, quella dell’artigianato italiano della moda, costituita da 35.914 piccole imprese, il 63,5% delle 55.491 realtà del settore, e che occupa più di 158mila addetti artigiani su oltre 311mila.
Le imprese artigiane del settore moda sono prevalentemente a conduzione familiare e sono a rischio di chiusura definitiva: una intera filiera artigianale della moda può essere spazzata via.

Come dimostrano la realtà del nostro territorio, il sistema moda non è solo grandi firme, è anche una vasta rete di piccoli artigiani, che dal disegno al taglio realizzano capi unici. Da semprela ricetta vincente è stata quella di presentarsi sul mercato con creatività e qualità soprattutto per contrastare la concorrenza da parte di aziende che utilizzano il brand “artigianale”, quando di fatto si tratta di prodotti importati o realizzati in serie e di lavoratori che operano senza il rispetto delle normative a cui sono invece sottoposti i loro colleghi.

“La voglia di ripartire, di aprire le nostre botteghe e ricominciare a creare c’è. La volontà di mostrare l’eccellenza delle nostre creazioni, simbolo del Made in Italy nel mondo, fiore all’occhiello della tradizione manifatturiera artigiana del Piemonte e dell’intero Paese è rimasta invariata – spiega Daniela Biolatto, Presidente area moda di Confartigianato Imprese Piemonte– ma tutto questo è possibile solo se ci saranno interventi straordinari per salvare le imprese del comparto moda. Oggi, è arrivato il momento di riaprire ma dobbiamo fare i conti con i mancati incassi di una stagione che temiamo non possa ripartire con l’azzeramento del fatturato relativo alla collezione primavera – estate e con l’annullamento di cerimonie ed eventi che pregiudicano le attività delle nostre sartorie.”

“Per le poche imprese che potranno riaprire esigiamo, anche, più chiarezza per le modalità di riapertura – prosegue Biolatto – per poterci organizzare sul fronte della sicurezza. Molte imprese del tessile si sono reinventate, per affrontare i mancati incassi, producendo mascherine e camici ma oggi abbiamo in bottega una intera collezione invenduta che potrebbe già andare in saldo. Come facciamo a recuperare una intera stagione andata persa? Come facciamo a sostenere una ulteriore spesa per la sanificazione quotidiana dei nostri ambienti? Come facciamo a far provare i nostri abiti e igienizzarli dopo ogni prova? Queste ed altre incognite pesano come macigni sulle imprese del comparto moda”.

“In questo contesto – conclude Biolatto – le imprese stanno facendo i salti mortali per continuare a lavorare, per garantire i posti di lavoro e gli stipendi ai dipendenti. Ma fin da subito dobbiamo abituarci all’idea che i consumi saranno più contenuti, perché le persone sono psicologicamente provate e refrattarie a spendere per acquistare capi fashion. Purtroppo, anche il tanto atteso Decreto rilancio arriverà fuori tempo massimo. Voglio ricordare che il fattore tempo per un’impresa che sta annegando è l’elemento determinante per la sua sopravvivenza.”




Confartigianato Imprese Cuneo ha presentato il suo Bilancio Sociale

I cambiamenti legati alla pandemia in ambito socio economico, le difficoltà oggettive di dare risposte ad un’emergenza dalla doppia faccia, sanitaria e produttiva, l’utilizzo del Mes e l’accesso al Recovery Fund per dare futuro al Paese. Queste le principali tematiche che hanno fatto da contorno all’evento di presentazione del Bilancio Sociale 2019 di Confartigianato Imprese Cuneo.

Un appuntamento fortemente voluto da Confartigianato Cuneo in questo periodo delicato per sottolineare la volontà di guardare avanti con positività, insieme al tessuto imprenditoriale cuneese, illustrando numeri, attività e peculiarità del settore. 

L’incontro svoltosi in streaming sulla piattaforma del quotidiano La Stampa, ha ospitato tra i relatori Enrico Letta, già presidente del Consiglio e attualmente direttore della Scuola di Affari internazionali dell’Istituto di Studi Politici di Parigi; Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo e vice presidente di SME United; Domenico Massimino, vicepresidente nazionale di Confartigianato Imprese; Cesare Fumagalli, direttore generale di Confartigianato nazionale; Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo; Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC e Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo.

«Il Bilancio Sociale significa per Confartigianato Cuneo un modo per guardarsi “dentro” – ha dichiarato il presidente Crosetto – ed offre quindi uno spaccato più che mai esauriente di quello che rappresenta per i suoi Associati, per il territorio e per il benessere collettivo. Si tratta di un documento prezioso, attraverso il quale viene narrato un nuovo capitolo della storia imprenditoriale della nostra provincia di Cuneo, evidenziando l’importanza che riveste nell’ambito produttivo quel “valore artigiano” da sempre promosso e sostenuto dalla nostra Associazione».

Dopo l’introduzione, il direttore Meineri ha illustrato il Bilancio Sociale 2019 di Confartigianato Imprese Cuneo, evidenziando i punti di forza dell’Associazione che la collocano al secondo posto a livello nazionale.

«La presentazione del Bilancio Sociale – ha spiegato è un momento di grande trasparenza dell’operato della nostra Associazione, la quale attraverso informazioni e dati illustra il suo percorso di un anno di attività. Nel 2019 tre sono stati gli asset su cui abbiamo concentrato il nostro impegno: innovazione, sostenibilità ed eccellenza. Per ognuno abbiamo fornito alle imprese risposte concrete, dal nuovo portale impresadigitale.eu per la fatturazione elettronica, ai processi di mantenimento e gestione sostenibili, fino al viaggio nelle peculiarità gastronomiche con il progetto “creatori d’eccellenza”. Al centro di ogni nostro lavoro c’è sempre stato il “valore artigiano”, quel fattore distintivo che rende i prodotti delle nostre aziende unici ed irripetibili».

A seguire, si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Il futuro nelle nostre mani, tra sostenibilità e ripartenza” moderata da Paolo Griseri, vicedirettore del quotidiano La Stampa. Il dibattito è partito dal senso generale di incertezza nel quale l’umanità si sta muovendo di fronte alla grave emergenza sanitaria e dai nuovi modi di interpretare la quotidianità che potrebbero trasformarsi in opportunità per una ripartenza futura.

«Indubbiamente stiamo vivendo un periodo di sospensione – ha commentato Letta – che però non deve trasformarsi in inerzia. Dobbiamo usare questo tempo per prepararci alla ripartenza che avverrà presumibilmente con l’arrivo del vaccino anti Covid e sarà rapida. Il nostro Paese a livello internazionale ha oggi un’opportunità “unica” ed “irripetibile”, che arriva dopo lunghi anni di crisi e contenimento delle spese a causa del suo pesante debito pubblico. In questi ultimi decenni non ha potuto fare grossi investimenti strutturali e di ammodernamento delle sue strutture principali a causa dei vari vincoli di stabilità. Ora, con la situazione di emergenza tutto questo è cambiato e quindi, se si metteranno in campo delle buone progettualità, con i fondi europei, penso ad esempio al Mes rivisto nelle sue finalità, si potrà dare impulso ad opere moderne ed innovative, ricalibrando così il ruolo del nostro Paese nell’ambito Ue». 

Letta si è poi anche espresso riguardo alle recenti elezioni negli Stati Uniti. «La nomina a presidente di Joe Biden per l’Italia e l’Europa non può che essere una buona notizia. Trump ha sempre avuto nei confronti del vecchio continente, ed in particolare del nostro Paese, un atteggiamento di sfida. Dunque non c’è mai stato quel feeling necessario a fare scelte condivise. Ora con Biden questo percorso sarà più facile e sono certo che anche con i paesi asiatici, tipo la Cina, si potranno aprire dialoghi costruttivi di più ampia collaborazione». 

E su come potranno gli imprenditori artigiani cogliere le opportunità di questa fase di transizione verso nuove modalità operative e di mercato, è intervenuto il segretario generale di Confartigianato nazionale Fumagalli.

«In questo periodo i gravi problemi generati dalla pandemia – ha sottolineato – cercano soluzioni a tempi brevi, ma per dare sostegno alle imprese bisogna superare il carpe diem e guardare al domani. Pur avvertendo la straordinarietà dell’oggi, dobbiamo impegnarci a valorizzare i punti di forza del Sistema italiano rimuovendone le criticità. Non dimentichiamo che l’impresa diffusa sul territorio è una grande forza del nostro Paese e proprio in questo periodo sta dando una grande prova di resilienza. D’altra parte, la sostenibilità sociale e ambientale scaturisce proprio dall’essere parte attiva del territorio su cui si opera e le PMI ne sono una ottima dimostrazione. Ben vengano quindi le nuove misure del Governo per il rilancio del settore Costruzioni: bonus facciate, Ecobonus e Sismabonus rappresentano nuovi sistemi per dare sviluppo contestuale al territorio e alle imprese artigiane. Il tutto con l’obiettivo di ottenere un buon livello di benessere collettivo». 

Agganciandosi al tema dello sviluppo del settore edile ed immobiliare, ha preso la parola il vicepresidente nazionale di Confartigianato Massimino. 

«Abbiamo apprezzato le recenti misure messe in campo dal Governo – ha sottolineato – che vanno ad attutire le difficoltà delle nostre imprese a causa della recrudescenza della pandemia. Tuttavia, riteniamo necessario che ci sia un impegno maggiore nella programmazione del futuro. I provvedimenti coraggiosi dell’Ecobonus 110% , sicuramente utili a far ripartire il Paese, soffrono di limiti temporali che dovrebbero essere superati, tenendo conto del fatto che la nuova emergenza contagi sta rallentando i lavori e che i fabbricati possono accedere al provvedimento solo se perfettamente in regola con le misure catastali dei comuni. Questo richiede tempi lunghi di accertamento ponendo un freno agli interventi. Sarebbe necessaria quindi una proroga almeno fino al 2023/2024. Naturalmente, a sostenere questa importante misura c’è poi il sistema bancario e finanziario che oggi svolge un ruolo strategico nella cessione del credito e con il quale è importante collaborare».

Ad interpretare la voce autorevole del mondo bancario che opera sul nostro territorio e l’attenzione che questo pone nei confronti della sostenibilità, il direttore interregionale di Intesa Sanpaolo Testa 

«Il Gruppo Intesa Sanpaolo si è reso disponibile a finanziare con 50 miliardi di euro di nuovi crediti la realizzazione del green deal europeo nel nostro Paese. Fin dal 2015 ha aderito alla Ellen MacArthur Foundation, principale organizzazione che promuove il modello circolare e ha istituito un plafond dedicato alla circular economy di 5 miliardi di euro, allargato ora a 6 per poter includere la rete di UBI Banca. Le linee di credito supportano la transizione green delle aziende in modo più ampio, non solamente progetti di circular economy. In Piemonte ad oggi ne hanno beneficiato 15 progetti per un ammontare di oltre 15 milioni di euro. Proprio nel Cuneese abbiamo lavorato con imprese all’avanguardia, già pienamente coinvolte in questo fondamentale processo di cambiamento. Per accompagnare le PMI nell’acquisire maggiore consapevolezza e investire in progetti di sostenibilità, Intesa Sanpaolo ha inoltre creato un Circular Economy Lab, che agevola l’incontro tra domanda e offerta di soluzioni circolari. Va in una direzione analoga la grande opportunità offerta dall’Ecobonus per rinnovare in chiave sostenibile il nostro patrimonio edilizio a beneficio del risparmio energetico e dell’eredità che lasceremo alle generazioni future. La Banca continuerà a garantire piena operatività e supporto creditizio nonostante il peggioramento delle condizioni legate all’emergenza sanitaria, permettendo tra l’altro di richiedere i finanziamenti a distanza, senza doversi recare in filiale. Finanziamenti che da inizio anno, misure Covid comprese, hanno toccato la cifra di 2 miliardi di euro per il Piemonte, 300 milioni per il Cuneese, e certamente riusciremo a fare ancora di più unendo le forze con la rete UBI».

Sul tema del benessere diffuso come percorso di sviluppo di una territorialità collaborativa e proiettata al futuro si è espresso il presidente di Fondazione CRC Genta.

«Le Fondazioni bancarie pur non erogando direttamente risorse alle imprese, possono tuttavia creare le condizioni per far sì che esse crescano insieme al territorio. Uno degli obiettivi che si prefigge la nostra Fondazione è quella di creare i presupposti per un benessere diffuso che possa contribuire a migliorare la qualità di vita dell’intera comunità. Lavoriamo però affinché il nostro sostegno non diventi semplicemente una “mano di bianco” per apparire migliori, ma generi interventi strutturali che guardino al lungo periodo. Inoltre, proprio per affiancare lo sviluppo imprenditoriale che passa attraverso competenze di livello, abbiamo puntato molto sulla formazione a tutti i livelli, partendo dalla “città dei talenti” che permette di individuare e sviluppare la creatività dei bambini dai 7 ai 13 anni per evitare la dispersione scolastica fino alla formazione universitaria. Ci siamo impegnati nella riapertura del Politecnico a Mondovì e collaboriamo con l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo. La provincia di Cuneo deve essere un territorio coeso, in grado di affrontare con maggiore forza anche le eventuali criticità. Prendiamo ad esempio la recente alluvione. In quel caso erano urgenti risorse immediatamente utilizzabili e su questo fronte siamo intervenuti. Ci vogliono poi progettualità efficaci per ottenere i finanziamenti europei. Anche in questo caso ci siamo proposti come partner di coprogettazione con tutti gli altri attori territoriali. È importante che nel momento in cui ci sarà lo “start” del rilancio la nostra provincia non si faccia trovare impreparata».

A chiudere la tavola rotonda le considerazioni del presidente Crosetto.

«In questo periodo abbiamo più che mai bisogno di fiducia e di guardare non soltanto al domani, ma al dopo domani con nuove progettualità. I tanti spunti emersi da questo incontro sono indubbiamente forieri di pensieri nuovi e costruttivi. La nostra Associazione ritiene fondamentale la coesione sul territorio e da sempre si impegna perché si possa lavorare “insieme” e “facendo rete”. In questi anni con le nostre iniziative abbiamo dimostrato di essere attivi, attenti alle esigenze del mondo produttivo che ci onoriamo di rappresentare, e pronti a cogliere tutte le opportunità che si profilano all’orizzonte per dare impulso alla crescita imprenditoriale, sociale e sostenibile del territorio cuneese. La sostenibilità è intrinsecamente resilienza, competitività e riduzione del rischio, un asset essenziale per uscire dalla crisi economica scatenata dalla pandemia. E a proposito di innovazione e sistemi digitali, sui quali abbiamo puntato, ad esempio con l’app “Scelgo Artigiano” per dare alle nostre imprese un’ulteriore apertura di mercato on line, permettetemi di fare un appunto riguardo ai grandi colossi del web. Oggi subiamo la concorrenza di realtà commerciali che operano su Internet senza pagare un euro di tasse nel nostro Paese. Gli sforzi delle nostre imprese per sopravvivere in questo momento sono pesanti, crediamo sarebbe doveroso che il Governo regolamentasse meglio questo tipo di concorrenza».




Luigi Capocchia eletto nuovo presidente di Confartigianato Cuneo – Zona di Bra

Si sono concluse le Assemblee degli Associati delle Zone di Confartigianato Cuneo, primo “passo” dell’iter di riunioni elettive propedeutiche al rinnovo dei Dirigenti Artigiani.

L’ultima assise, relativa alla Zona di Bra, si è tenuta in modalità “on-line” lo scorso 23 giugno. A seguito delle elezioni, svoltesi nei due giorni successi presso l’ufficio zonale, è stato eletto quale presidente di Zona Luigi Capocchia, impiantista, titolare dell’impresa “High Technology” di Bra.

Succede ad Andrea Lamberti – di cui è stato vicepresidente vicario – e sarà affiancato, come vicepresidenti, da Maurizio Fantino (vicario, elettricista di Sanfrè) e Paolo Campigotto (meccatronico di Bra).

«In questi anni – commenta Lamberti – si è riusciti a fare molto, grazie all’impegno dei dirigenti artigiani, che costituiscono componente fondamentale ed essenziale della nostra Associazione, e al positivo dialogo che si è creato con Enti e Istituzioni locali, consentendo un confronto aperto e costruttivo. Voglio esprimere la mia gratitudine ai colleghi dirigenti, al vicepresidente Roberto Racca e a tutto il personale della struttura Confartigianato per il grande supporto ricevuto».

«Ringrazio i colleghi per la fiducia accordatami – dichiara il neopresidente Capocchia – e mi impegno ad affrontare con dedizione questo ruolo, importate collettore tra le esigenze e le problematiche delle imprese del territorio. Con i miei vicepresidenti intendiamo coinvolgere il più possibile la nuova squadra del Consiglio direttivo zonale, che si andrà presto a costituire, per sviluppare progetti e iniziative in favore del comparto artigiano locale».
Durante l’Assemblea è intervenuto anche Giovanni Fogliato, Sindaco di Bra, che ha confermato il grande lavoro svolto dall’Associazione, evidenziando le tante occasioni, specie durante questo periodo emergenziale, nell’ambito delle quali Confartigianato ha collaborato proficuamente con l’amministrazione comunale.

Durante le votazioni sono stati anche eletti i delegati zonali dei “Gruppi di opinione”. Per il Movimento Donne Impresa elette Maria Bonardo (delegata) e Jessica Patrizia Capocchia (vice). Per il Movimento Giovani Imprenditori eletti Francesca Nota (delegata) e Francesco Matera (vice).

Prossimo “step”, propedeutico alla formazione del Consiglio della Zona di Bra, sarà l’elezione dei rappresentanti zonali di categoria, che avverrà in modalità on-line, attraverso una piattaforma web dedicata.
«Con quella braidese – aggiunge il presidente territoriale Luca Crosetto – si è concluso un importante processo di democrazia, che ha espresso al meglio la trasparenza del nostro Sistema e ha dato valore alla partecipazione e all’impegno dei tanti imprenditori che mettono a disposizione della nostra Associazione competenze, passione e orgoglio di rappresentare l’artigianato e le PMI cuneesi».

 

 




Confartigianato Cuneo, acconciatori ed estetisti, cambiano procedure di abilitazione alla professione

Dal 1° aprile si modifica l’iter per trasmettere alla Regione Piemonte le domande per diventare acconciatori ed estetisti.

Annunciata dall’Assessore regionale all’Artigianato Andrea Tronzano, la novità consiste nel passaggio al solo canale online per l’invio delle richieste di accertamento e di attestazione del periodo lavorativo ai fini dell’ammissione all’esame e al corso di formazione per l’attività di estetista e di acconciatore.

L’obiettivo, rientrante in un più ampio processo che riguarderà in futuro anche altri settori, comporterà uno snellimento delle pratiche grazie all’utilizzo delle tecnologie informatiche e permetterà una velocizzazione nelle risposte alle istanze presentate dagli utenti all’Amministrazione regionale.

Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, in Piemonte nei settori acconciatura ed estetica si registrano oltre 12.000 imprese artigiane, per un totale di circa 22mila addetti; nel cuneese le aziende sono oltre 1.200.

Confartigianato Cuneo, con addetti specializzati e formati sulla nuova procedura, operativi nei 19 uffici presenti in tutta la provincia, è già pronta ad affiancare i “futuri imprenditori” nelle fasi di presentazione delle domande, supportando gli interessati nella raccolta della documentazione e fornendo chiarimenti sulla normativa, oltre che mettendo a disposizione un ampio ventaglio di consulenze e assistenze indispensabili per l’avvio delle nuove attività imprenditoriali: a partire dagli obblighi cui deve adempire un’azienda fino all’accompagnamento per ottenere bandi e finanziamenti.

«Apprezziamo – commentano dall’Associazione Luca Crosetto, presidente provinciale, e Davide Sciandra, presidente dell’Area Benessere e Salute – questo processo attuato dalla Regione Piemonte che recepisce le nostre sollecitazioni in tema di semplificazione. Un supporto concreto all’imprenditorialità, specie giovanile e femminile, fondamentale per ridare slancio al tessuto economico locale. Come organizzazione di riferimento per il settore ci confermiamo a fianco degli imprenditori in attività e di chi intende avviare un’impresa per sostenere e far crescere le nostre aziende e il nostro territorio».

«Un passo importante – aggiunge Giorgio Felici, cuneese e presidente di Confartigianato Piemonte – che va nella giusta direzione di un Paese più efficiente e sensibile alle esigenze dell’artigianato e della piccola e media impresa. L’auspicio è che “buone prassi” simili possano essere replicate anche in altri contesti e ambiti per favorire lo sviluppo del nostro sistema economico».




Felici (Confartigianato imprese Piemonte): “Basta vessilli ideologici, servono politiche attive”

 “Le buone notizie sul versante del Pil non devono alimentare facili illusioni ne’ farci dimenticare che l’economia reale è ancora in grande difficoltà ma devono essere l’occasione per una riforma complessiva delle politiche attive del lavoro, e fa davvero piacere sentire a Cernobbio il ministro dell’economia Daniele Franco promettere un ridisegno del carico fiscale “più favorevole ai fattori della produzione”, quindi riduzione del cuneo fiscale e meno tasse.

Il nostro auspicio è che si chiuda con i provvedimenti ‘bandiera’, come il Reddito di cittadinanza. Un provvedimento ideologico, che ha prodotto ben pochi risultati concreti, deludendo le aspettative iniziali. Occorre anche definire un programma pensionistico che realizzi davvero la staffetta generazionale che al momento non si è vista. I numeri impietosi ci raccontano una realtà con un tasso di sostituzione dello 0,45, come dire neanche mezzo giovane al posto di un anziano, ma generando un costo di circa 6 miliardi”.

“Il reddito di cittadinanza, fiore all’occhiello dei pentastellati e fortemente voluto dal ministro Di Maio, anziché abolire la povertà ha fatto accomodare i poveri sul divano, rivelandosi in troppi casi non una forma di protezione sociale ma un disincentivo al lavoro, senza peraltro riuscire ad intercettare i veri bisognosi. Disoccupazione e mancata crescita non possono essere affrontati con strumenti ‘sperimentali’ ma solo con politiche attive ben strutturate, investimenti e un taglio delle tasse, mettendo al centro le imprese. Siamo noi imprenditori che creiamo lavoro, non certo i navigator o simili, quindi è giunto il momento di deporre i vessilli ideologici e riconnettersi con la realtà”.




Dalla Fondazione Sordella visiere protettive per le imprese artigiane fossanesi

In un momento così difficile, com’è l’attuale, con questa donazione si dà sostanza a quell’importante spirito di collaborazione che da sempre lega le tante realtà operative del nostro territorio e che abbiamo sintetizzato nello slogan: #FossanoRiparte: INSIEME. Un Grazie sentito alla Fondazione Sordella per la sensibilità dimostrata verso il nostro Comparto e le sue imprese.

Con queste parole Clemente Malvino, presidente della zona di Fossano di Confartigianato, ha voluto ringraziare ufficialmente il sodalizio fossanese per aver donato cento visiere protettive alle imprese artigiane e del commercio con l’auspicio che possano riprendere al più presto l’attività.

«Si tratta di un gesto significativo – prosegue il presidente Malvino – verso quelle imprese che sicuramente stanno affrontando con fatica la chiusura forzata delle loro attività e che ancora dovranno affrontare una non facile ripartenza, seguendo le stringenti regole di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria».

Le visiere, regolarmente certificate, rappresentano una protezione ergonomica, igienizzabile e antiappannante oggi essenziale per garantire sicurezza nell’ambito delle attività di benessere e servizi alla persona, dall’acconciatura all’estetica. Pur consentendo una respirazione regolare, la visiera è una barriera sicura per tutta l’area facciale contro le ormai famose droplet (goccioline) nelle quali potrebbe annidarsi il covid 19.

«La ripartenza che si prospetta, soprattutto per alcune categorie artigianali, – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – è sicuramente molto complessa. Le nostre imprese hanno bisogno di tutto il supporto possibile per riaffrontare un mercato che tenderà a riprendersi a rilento.

Come Associazione ci siamo impegnati fin da subito a livello di Sistema confederale per ottenere incentivi concreti al rilancio della produttività, a cui può contribuire in modo fattivo una proficua sinergia territoriale tra realtà istituzionali, imprenditoriali e associative. Il dono della Fondazione Sordella ne rappresenta un significativo esempio».




Confartigianato Piemonte, indagine congiunturale 3° trimestre 2020. Confermate le valutazioni fortemente pessimistiche

La terza indagine trimestrale congiunturale del 2020 predisposta da Confartigianato Imprese Piemonte conferma le valutazioni fortemente pessimistiche che erano state espresse dagli artigiani nella precedente rilevazione.

Anche se la fase più critica della pandemia da Covid–19 sembra superata e ci si avvia ad un ritorno alla normalità, gli effetti negativi sull’economia sono ancora ben presenti.

Il saldo relativo all’andamento occupazionale è leggermente più negativo, passando dal – 31,87% al – 31,98%; anche le previsioni di assunzione di apprendisti peggiorano con un saldo negativo che scende dal – 42,70% al – 46,34%.

Le stime di aumento della produzione totale si attestano sul 6,48%; le previsioni di diminuzione pesano per il 60,80%; le proiezioni di produzione costante si collocano sul 32,72%; il saldo, negativo, è pari a – 54,32%.

Le ipotesi di carnet ordini sufficienti per meno di un mese si posizionano sul 50,87%, quelle di carnet da uno a tre mesi si attestano sul 37,74%; quelle di carnet ordini superiore ai tre mesi registrano solo l’11,39%.

Le previsioni di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni si collocano sul 2,33%; le ipotesi di diminuzione si attestano sul 56,64%; le stime di esportazioni costanti sono il 41,03%.

Nel saldo prevalgono decisamente i pessimisti con il – 54,31%.

Le previsioni di investimenti per ampliamenti scendono dal 10,44% al 7,56%; le stime di investimenti per sostituzioni calano dal 12,90% all’11,13%; le imprese che non hanno programmato investimenti salgono dal 76,66% all’81,31%.

Le ipotesi di regolarità negli incassi salgono dal 44,97% al 50,66%; le previsioni di ritardi scendono dal 54,46% al 49,00%.

“Come era prevedibile – commenta Giorgio Felici presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – il settore artigiano ha risentito molto della crisi derivante dall’emergenza Coronavirus, sia dal punto di vista produttivo, sia da quello occupazionale. Su tale situazione pesano fortemente i ritardi della pubblica amministrazione nell’erogare le risorse, già stanziate dal Decreto Rilancio per le prestazioni di sostegno al reddito per i dipendenti delle imprese artigiane.

Ricordo che al riguardo il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato (FSBA) è intervenuto tempestivamente anticipando le proprie risorse disponibili ai lavoratori in difficoltà, ma ora, senza il trasferimento in tempi utili delle risorse pubbliche, il Fondo non può agire efficacemente. Occorre quindi che la burocrazia si velocizzi, per evitare che la crisi oltre che economica, diventi sociale”.

“Un aiuto alla ripresa – prosegue Felici – potrebbe venire dalla semplificazione delle procedure per gli appalti, in particolare quelli di importo limitato. Inoltre riteniamo che oltre alle grandi opere – quali i collegamenti con l’alta velocità, le infrastrutture per i collegamenti stradali e ferroviari, la fibra ottica – siano importanti anche quelle piccole, come quelle manutentive sulle scuole, sul dissesto idrogeologico, nonché le piccole opere dei Comuni, perché possono rimettere in moto l’economia rapidamente. Crediamo anche che nell’assegnazione degli appalti dovrebbe essere data priorità alle imprese locali, vale a dire quelle più vicine a dove si intende costruire l’opera. Infatti da un lato le aziende del territorio sono fortemente motivate a mantenere una buona reputazione di fronte alla popolazione locale, dall’altro i controlli da parte delle autorità competenti sono più agevoli”.

“Il Decreto Rilancio – conclude Felici – ha rafforzato il cosiddetto superbonus 110% per realizzare interventi di efficienza energetica e misure antisismiche sugli edifici e prevede la possibilità di cessione del credito alle banche e ad altri istituti di credito. Auspico che le modalità attuative di tale misura consentano concretamente anche alle piccole imprese di sfruttare al meglio le opportunità offerte dal superbonus”.

La terza indagine trimestrale 2020 elaborata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte è stata realizzata sulla base di un questionario rivolto in via telematica ad un campione composto da 2 250 imprese artigiane del Piemonte individuate tra i comparti di produzione e di servizi maggiormente significativi.




Giovani Imprenditori di Confartigianato in convention nazionale: “Pronti per il futuro”

«Noi giovani imprenditori siamo gli artefici del futuro dell’Italia. Siamo orgogliosamente artigiani, appassionati e digitali. Chiediamo ascolto e coinvolgimento ai tavoli dove si decide il futuro del Paese».

E il messaggio che Davide Peli, Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, ha lanciato alla Convention nazionale “Il cambiamento nelle nostre mani”, svoltasi a fine maggio a Roma e che ha visto la presenza di 200 rappresentanti del Movimento provenienti da tutta Italia, tra i quali una folta delegazione proveniente di Confartigianato Cuneo.

Guidati dal presidente provinciale del Movimento Omar Garino, hanno partecipato alla convention i due vicepresidenti Luca Fiorentino e Francesca Nota (anche componente della Giunta nazionale), oltre che ai componenti del gruppo Samuele Bartolotta, Veronica Druetta, Alessio Giordanengo, Stefania Marchisio e Lorenzo Sacchetto.

«Cambiamento e innovazione – è emerso dai lavori dell’assemblea – sono le parole d’ordine per chi come noi fa impresa e ogni giorno affronta le rapidissime evoluzioni del mercato e le nuove sfide della tecnologia. Noi siamo pronti per il futuro, ma occorre che i decisori pubblici ci accompagnino in queste nuove sfide. Il futuro si crea con le competenze, fondamentali sia per creare un’impresa sia per portare avanti l’azienda di famiglia. La formazione continua è la vera ricetta per stare al passo con le grandi trasformazioni del mondo e del modo di fare impresa. La comunicazione e la promozione di prodotti e servizi sono un aspetto sempre più fondamentale: oggi i giovani prima condividono sulle piattaforme di comunicazione la fase della realizzazione dei prodotti che poi vendono. L’Anno Europeo delle Competenze sia l’occasione per cambiare davvero, facendo leva sulla formazione, su un nuovo e intenso rapporto tra scuola e imprese per trasmettere il “saper fare”, su misure per sostenere la creazione d’impresa e il passaggio generazionale in azienda».

Durante la convention è stata anche l’occasione per presentare la partnership tra Confartigianato e TikTok, la piattaforma per offrire agli artigiani italiani nuovi strumenti di comunicazione digitale, capaci di potenziare la visibilità e l’attrattività dei tanti mestieri che, con le loro creazioni e i loro prodotti, sono il biglietto da visita dell’eccellenza italiana nel mondo.




Confartigianato, I “Giovedì della Privacy”: novità e adempimenti in 6 webinar gratuiti

Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, con il patrocinio di Federprivacy, organizza un ciclo di incontri Webinar di approfondimento dei principali aspetti che coinvolgono le Imprese nella gestione della Privacy e dei conseguenti adempimenti.
Con il partner Applicando abbiamo pianificato 6 appuntamenti, 6 webinar ad accesso libero per tutti, sui temi cruciali della Privacy in azienda. Insieme, con un linguaggio semplice e diretto e con esempi concreti, parleremo di cosa fare in pratica e come mettersi in regola; proporremo consigli, suggerimenti, un metodo di lavoro per adeguarsi al GDPR e formare gli addetti. I partecipanti potranno inviare le loro domande riguardanti la realtà in cui operano: ad ogni domanda verrà data risposta nel corso del webinar o successivamente nell’apposita area FAQ del sito
Dopo il primo appuntamento dello scorso 11 giugno, di seguito gli altri incontri pianificati:

18/06/2020 – ore 16.30 – “Le nuove linee guida per il trattamento delle immagini e per la Videosorveglianza” (utilizzatori e installatori)
Luciano Corino – Applicando –  Delegato Federprivacy  “Videosorveglianza: la ricerca dell’equilibrio tra sicurezza e privacy”
Monica Molina – Alessandro Scandella – Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

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25/06/2020 – ore 16.30 – “Geolocalizzazione e privacy”
Luciano Corino – Applicando, Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella – Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

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02/07/2020 – ore 16.30 – “La privacy per gli operatori del benessere” (centri estetici, acconciatori, massofisioterapisti, odontotecnici, ottici, ecc.)
Luciano Corino – Applicando, Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

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09/07/2020 – ore 16.30 – “La privacy per il terziario avanzato” (web agency, specialisti in web marketing, consulenti informatici, servizi di cloud, hosting, sviluppatori di app) 
Luciano Corino – Applicando , Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

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16/07/2020 – ore 16.30 – “La privacy nel settore e-commerce”
Luciano Corino – Applicando, Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

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