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Convegno di Confagricoltura Torino “Le moderne strategie per l’irrigazione del mais”

La manifestazione, nata nel 1999 con la denominazione  “Non solo mais”,  diventa nel 2002  “Fiera del mais e dei cavalli” con l’arrivo del mitico trottatore Varenne che, alla chiusura del periodo delle gare che lo hanno visto vincitore di numerosi premi in tutto il mondo, per 17 anni ha soggiornato a Vigone come stallone.

La Fiera del piccolo centro della pianura pinerolese rappresenta un momento di aggregazione importante per i vigonesi e per tutto il territorio, dove l’allevamento del cavallo da trotto rappresenta da sempre un’importante nicchia del settore, come testimoniano i diversi campioni nati negli allevamenti locali. La zona del Vigonese si impone pure per la coltivazione del mais, tanto sotto l’aspetto qualitativo quanto sotto quello quantitativo con i suoi 9.260 ettari che rappresentano circa il 18,50% dell’intera superficie della provincia di Torino.

Nel contesto di questo evento, sabato 15 ottobre 2022, alle ore 9.30, nella cornice del Museo del Cavallo, in Piazza Vittorio Emanuele II, a Vigone si terrà il convegno “Le moderne strategie per l’irrigazione del mais”, organizzato da Confagricoltura Torino. E’ un incontro importante per illustrare le moderne tecniche d’irrigazione, fondamentali per il futuro della maiscoltura. “L’acqua rappresenta la vita – evidenzia il Presidente Tommaso Visca – ed è un fattore produttivo fondamentale per la coltivazione del mais.” Poiché essa non è un bene illimitato e soprattutto a causa dei cambiamenti climatici in corso, l’uso sostenibile ed efficiente dell’acqua è sicuramente una strada che tutti gli agricoltori dovranno intraprendere per la salvaguardia delle produzioni e dell’ambiente.




Confagricoltura Alessandria: nell’Ovadese pronti a raccogliere le uve del Dolcetto

Nell’Ovadese ci si appresta a raccogliere le uve di Dolcetto, lo storico vitigno a bacca rossa. Quello della vendemmia è insieme un momento conclusivo, perché l’uva ha terminato il suo corso di maturazione sui filari, ma anche di nuovo inizio in quanto parte il processo di vinificazione… un po’ come il momento storico che stiamo vivendo – di ripartenza – dopo la pandemia.

Ricordo che la nostra agricoltura non si è fermata e continuerà a garantire il miglior cibo sulle tavole degli italiani ed estere. Invito i consumatori a bere (consapevolmente) i vini provenienti dalle nostre terre, perché dentro si trova tutta la dedizione e la cura delle nostre imprese vitivinicole” commenta il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello.

DOLCETTO

Qualità e quantità delle uve 2020:
A circa due settimane dalla vendemmia la qualità mediamente è buona.
“Se quest’ultimo periodo non ci riserva cattive sorprese arriveremo con uve sane e mature al punto giusto; adesso abbiamo bisogno che cali il caldo torrido e si vada verso le temperature più consone al periodo con notti già un po’ più lunghe e più fresche. In qualche areale, soprattutto nei vigneti giovani, le viti sono un po’ in sofferenza per una carenza d’acqua, ma visto ciò che succede in giro per l’Italia quando piove, va bene così. Quantitativamente ad inizio stagione è stata un’annata generosa, ma le aziende, per il prodotto di cui hanno bisogno, ormai di prassi, eseguono il diradamento, come prescrive il disciplinare” afferma, sentito da Confagricoltura Alessandria, il presidente del Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, Italo Danielli.

Problematiche fitopatologiche e tecniche specifiche dell’annata 2020:
“Sotto questo aspetto è stata un’annata molto impegnativa – prosegue Danielli – Nei mesi cruciali l’andamento climatico ha favorito l’insorgenza di fitopatologie in modo massiccio; in quel periodo il caldo e l’umidità hanno reso difficili e poco efficaci i trattamenti antiperonosporici. Spesso ci sono state giornate ventose, che hanno favorito la diffusione e hanno reso più difficili e meno efficaci i trattamenti per l’oidio. Infine, sembra che ci sia una recrudescenza della flavescenza dorata, anche se non abbiamo dati certi al momento”.

Reperimento di manodopera per la vendemmia segnalate dei tuoi associati:
“Sotto quest’aspetto esiste un po’ di preoccupazione, se ci saranno problemi nel reperimento della forza lavoro che arriva dall’estero, purtroppo però si potrebbe sopperire a questa mancanza con modalità semplici per assunzione di forza lavoro locale, tra i tanti che in altri settori hanno piacere o bisogno di lavorare” commenta il Presidente del Consorzio di tutela, che continua: “Questo è un annoso problema che non trova soluzione. A mio parere esistono le modalità per fare incontrare i due bisogni, tutelando sia i produttori che i lavoratori in sicurezza e legalità”.

Situazione del mercato relativamente alle rispettive denominazioni (giacenze comprese) e riflessi Covid sulle vendite:

“Prima del Covid non esistevano problemi di eccedenze. Certamente dei principali canali di vendita l’unico che ha tenuto è stato la GDO, canale nel quale come Ovada DOCG non siamo praticamente presenti. Gli altri – Horeca, importatori e vendita diretta legata al turismo enogastronomico – hanno avuto un crollo da marzo a fine giugno. Alcune aziende hanno sopperito in parte con un aumento delle vendite on-line. Fortunatamente la nostra denominazione ha spiccata attitudine all’invecchiamento, quindi chi in questo periodo acquisterà i nostri vini avrà delle piacevoli sorprese” ha concluso il presidente del Consorzio d’Ovada, Danielli.

 

 




Confartigianato Cuneo affianca alle Passeggiate Gourmet una nuova linea editoriale

Proseguono con grande successo di partecipanti le “Passeggiate Gourmet”, l’iniziativa lanciata da Confartigianato Imprese Cuneo, con il sostegno della Fondazione CRC e con la collaborazione di Cuneotrekking, il principale portale dedicato alle escursioni nelle Alpi cuneesi, nell’ambito del suo progetto triennale dei Creatori di Eccellenza. Giunte, con il mese di giugno, al giro di boa del loro programma, che prevede un totale di 12 escursioni nelle altrettante 12 zone in cui son presenti gli uffici dell’Associazione, le Passeggiate saranno ora affiancate da una nuova linea editoriale con la quale Confartigianato Cuneo intende sottolineare l’importanza della collaborazione “virtuosa” tra imprese, prodotti eccellenti e territorio, a favore di un rinnovato sviluppo economico-turistico della provincia di Cuneo.

Durante due conferenze stampa, organizzate rispettivamente presso l’Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero ad Alba e presso l’ATL del Cuneese a Cuneo, Confartigianato Cuneo ha presentato il calendario aggiornato dei prossimi itinerari, le nuove cartine toponomastiche che riassumono i percorsi delle dodici Passeggiate, realizzate con ANCoS, e il volume, in fase di stampa, edito dalla casa editrice “Nino Aragno Editore” che raccoglie storie e fotografie delle oltre 120 aziende artigiane, tra ristoranti, salumifici, caseifici, birrifici, panifici, conservazione sottovetro e tipografie, partecipanti all’iniziativa.

«Il nostro progetto sta raccogliendo grande consenso – commenta Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e, al suo terzo anno di vita, è valido testimone di come il “fare sistema” sia vincente per territorio ed imprese. “Passeggiate Gourmet” è un’iniziativa promozionale strategica a sostegno del valore artigiano e del suo ruolo fondamentale nella promozione della terra cuneese. L’abilità dei nostri artigiani, declinata nei vari ambiti economici, risulta un trait d’union essenziale per la creazione di allettanti pacchetti turistici. Dopo il cibo di qualità e i dolci d’autore, con gli itinerari di prossimità abbiniamo alla indiscutibile capacità artigianale le bellezze naturalistiche e storiche della nostra terra, un mix piacevolmente salutare in grado di accontentare turisti e famiglie».

 




Dazi: Coldiretti Piemonte, il vino made in Piemonte non deve pagare il conto della guerra Trump-UE

Dopo l’accordo sui dazi trovato dagli Stati Uniti con la Cina adesso va cercata la pace anche con la Ue in vista della conclusione, il 13 gennaio, della procedura di consultazione avviata dal Dipartimento del Commercio (USTR) americano sulla nuova black list allargata dei prodotti europei sui quali Trump minaccia di estendere le tariffe e di aumentarle fino al 100% in valore.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della scadenza del termine fissato dal Federal Register nell’ambito della disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus.

La minaccia di Trump di imporre tasse aggiuntive fa tremare in particolare l’Italia del mondo del vino che è il prodotto agroalimentare Made in Italy più esportato in Usa con un aumento del 5% in valore nel 2019 dopo il record di 1,5 miliardi raggiunto l’anno precedente, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat relativi ai primi nove mesi dell’anno.
Gli Stati Uniti sono il principale consumatore mondiale di vino e l’Italia è il loro primo fornitore.

L’imposizione di dazi favorirebbe la produzione di vino degli Stati Uniti che ha raggiunto quasi il 10% del totale mondiale per effetto di una crescita vorticosa delle coltivazioni che hanno consentito agli USA di diventare il quarto produttore di vino a livello globale dopo Italia, Francia e Spagna con una quantità di 24 milioni di ettolitri. Ma ad avvantaggiarsi sarebbero anche i concorrenti del Cile e dell’Australia particolarmente presenti sul mercato statunitense.

“Occorre al più presto riprendere il dialogo per evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati – dichiarano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi è già particolarmente apprezzato negli Usa che ne assorbono il 35% e le esportazioni hanno raggiunto i 200 milioni di euro: non possiamo mettere a rischio tale giro d’affari che, venendo meno, provocherebbe enormi perdite per le nostre imprese vitivinicole.

Ci vuole un impegno forte, a livello nazionale ed internazionale, per sventare una minaccia devastante per il Made in Italy agroalimentare poiché i nostri imprenditori non possono pagare il prezzo di una guerra commerciale relativa all’industria degli aerei per cui sono necessarie misure di compensazione a favore dei settori più colpiti. Oltretutto, il Piemonte – concludono Moncalvo e Rivarossa – paga già il conto delle perdite per effetto dei dazi al 25%, scattati il 18 ottobre scorso, con il Gorgonzola”.




Confagricoltura Piemonte: mercato del vino, bisogna intervenire prima che sia emergenza

Il mercato vitivinicolo, già duramente danneggiato dal lockdown primaverile, è nuovamente messo a dura prova.

Qualora si dovesse arrivare a nuove chiusure, ma anche solo col mantenimento dell’attuale blocco della ristorazione nelle ore serali e con i contingenti già in atto, si andrà inevitabilmente incontro a un drastico calo della domanda da parte di tutto il canale Horeca, con danni pesantissimi”.

 

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte esprime la preoccupazione dei viticoltori per il periodo che si prospetta. “Le feste natalizie e di fine anno – continua Allasia – rappresentano tradizionalmente un’occasione di significativo consumo dei vini di qualità: pranzi e cene in compagnia sono l’occasione per bere, con moderazione, vini importanti che non si consumano tutti i giorni”.

Le chiusure del mercato tedesco – sottolinea Confagricoltura Piemonte – preoccupano fortemente i viticoltori, in quanto la Germania è uno dei nostri più importanti mercati di esportazione, soprattutto per l’Asti spumante e il Moscato d’Asti.

L’aiuto che dovrebbe arrivare dal governo con le misure di attuazione del Decreto Rilancio, rappresentano per Confagricoltura “una goccia nel mare”.

Il decreto sullo stoccaggio privato dei vini di qualità, così come prospettato dal Ministero delle Politiche agricole, che andrà all’esame della Conferenza Stato Regioni giovedì 5 novembre non contribuirà sicuramente a risolvere il problema.

La dotazione finanziaria del provvedimento, seppur significativa, è totalmente insufficiente per il raggiungimento dello scopo. Secondo il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro il quantitativo di vino che potrà essere oggetto di uno stoccaggio privato a sei mesi non raggiungerà i 900.000 ettolitri, a fronte di una produzione nazionale che supera i 46 milioni di ettolitri.

In questo modo si potrà togliere temporaneamente dal mercato meno del 2% della produzione nazionale: per il Piemonte vorrebbe dire poter stoccare a sei mesi meno di 50.000 ettolitri di vino su una produzione totale di oltre 2,6 milioni di ettolitri.

Per attuare un intervento che abbia un impatto positivo occorrerebbero almeno 100 milioni di euro – dichiara Luca Brondelli di Brondello, componente della giunta nazionale di Confagricolturaaltrimenti si rischia di impegnare risorse comunque importanti senza ottenere nessun risultato tangibile. Ci auguriamo che il governo comprenda la situazione e trovi le risorse aggiuntive per dare significato alla misura“.

Confagricoltura Piemonte, che ha illustrato la propria posizione all’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa in vista della Conferenza Stato Regioni di giovedì prossimo, chiede inoltre che si apra un confronto tra la filiera e le istituzioni per programmare, già all’inizio del prossimo anno, una politica di contenimento dell’offerta, se necessario anche attivando una nuova distillazione delle produzioni, per consentire di gestire in modo adeguato un equilibrio commerciale molto precario.




A Torino c’è Agri Christmas, vetrina per conoscere, degustare e acquistare i migliori prodotti del territorio

 Si inaugura domani mattina, martedì 7 dicembre alle 10 nei saloni dell’Hotel Roma – Rocca Cavour in Piazza Carlo Felice 60 a Torino la prima edizione di Agri Christmas, vetrina natalizia delle migliori eccellenze agroalimentari del territorio. L’ingresso alla rassegna è libero, nel rispetto delle disposizioni anti Covid.

 

L’iniziativa è di Confagricoltura Torino, con il contributo della Camera di commercio di Torino: dal 7 dicembre al 6 gennaio, tutti i giorni, dalle 10 alle 18 ad Agri Christmas sarà possibile degustare e acquistare formaggi d’alpeggio, composte e succhi di frutta biologici, riso, pasta all’uovo, gallette di mais, farina per polenta, vini a denominazione d’origine, salumi e tante altre specialità del territorio.

 

Per un mese intero, escluse le giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno, sono programmati appuntamenti speciali, con ingressi riservati su prenotazione, dedicati alla carne di razza Piemontese, ai formaggi dop piemontesi, alla tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino, ai vini Caluso, Carema e Canavese; sono anche previsti incontri con il caffè, il cioccolato e il Vermouth di Torino.

 

Abbiamo deciso di allestire questa rassegna – dichiara Tommaso Visca, presidente di Confagricoltura Torinoper dar modo ai torinesi e ai numerosi turisti che scelgono la prima capitale d’Italia come meta per le loro vacanze natalizie di assaggiare e acquistare le specialità che prendono origine dalle nostre imprese agricole: per le feste di Natale e di fine anno portiamo le nostre cascine in città per presentare ciò che di bello e di buono facciamo ogni giorno”. Il programma aggiornato delle iniziative di Agri Christmas è su Confagricoltura Torino

La prima degustazione in programma, su prenotazione, sarà giovedì 9 dicembre alle 11:30 con le specialità del Coalvi, il Consorzio allevatori vitelli di razza Piemontese.

 

Per riservare gli appuntamenti con le degustazioni, gratuite e fino a esaurimento dei posti, si può mandare un messaggio (solo whatsapp) al numero 389 953 9191 indicando nome e cognome e attendendo la risposta di conferma.




Con il Bonus Mercati 1500 euro agli ambulanti che non hanno lavorato

Gli operatori ambulanti del Piemonte riceveranno dalla Regione il Bonus Mercati, contributo a fondo perduto di 1500 euro per gli ambulanti non alimentari che hanno dovuto sospendere interamente l’attività a causa delle chiusure imposte dalle misure di contenimento del Coronavirus, di 500 euro per gli ambulanti alimentari che, pur potendo proseguire l’attività, hanno lavorato solo parzialmente a causa delle maggiori restrizioni da parte dei singoli Comuni che hanno portato alla chiusura di numerosi mercati.

Questa nuova forma di sostegno è stata comunicata dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore al Commercio, Vittoria Poggio, al termine delle giornate di incontri con i rappresentanti della categoria a cui ha preso parte anche l’assessore alla Semplificazione, Maurizio Marrone.

A beneficiare del Bonus Mercati, del valore complessivo di 13 milioni di euro, saranno circa 10.000 ambulanti, 7.000 non alimentari e 3.000 alimentari.

“Gli ambulanti sono il secondo passo del Bonus Piemonte – evidenziano Cirio e Poggio – La prossima settimana incontreremo le altre categorie del commercio in sede fissa, perché estenderemo il più possibile il bonus a tutti coloro che sono stati colpiti duramente da oltre due mesi di inattività”.

Immediata e semplice la procedura di accesso: anche in questo caso tutti gli interessati riceveranno da Finpiemonte una comunicazione via pec per indicare il conto corrente su cui ricevere il contributo a fondo perduto, che verrà accreditato nell’arco di qualche giorno.

Anche questo provvedimento è uno dei pilastri di Riparti Piemonte, il Piano da oltre 800 milioni di euro con cui la Regione sosterrà la ripartenza di imprese e famiglie nella Fase 2.




Uno studio rivela: chi mangia mele diventa intelligente

Uno studio dei ricercatori Tara Louise Walker dell’Università del Queensland e Gerd Kempermann, del Centro tedesco per le malattie neurodegenerative “Apple Peel and Flesh Contain Pro-neurogenic Compounds” ha messo in evidenza che le alte concentrazioni di fitonutrienti nelle mele favoriscono la produzione di nuove cellule cerebrali, in base al processo della “neurogenesi“.

La notizia è confortante per i frutticoltori, in particolare per quelli della nostra regione, come spiega Confagricoltura in una nota. In Piemonte – chiarisce Confagricoltura – si coltivano complessivamente 6.633 ettari di meleti, per una produzione annua di circa 2 milioni di quintali di frutta. La provincia che conduce la maggior superficie a meleto è Cuneo, con 5.133 ettari, seguita da Torino con 658. Nel corso degli ultimi 10 anni la superficie è aumentata di circa 1.500 ettari (+30%).

La ricerca condotta in laboratorio dagli studiosi ha rilevato come le cellule staminali cerebrali di topo coltivate, a cui sono stati aggiunti quercetina o acido diidrossibebzoico (DHBA), fitonutrienti presenti nelle mele (e, in minor misura, anche in altra frutta) producono più neuroni rispetto ai roditori non trattati con questa sostanza.

Ulteriori test hanno evidenziato che nelle parti del cervello adulto dei topi associate all’apprendimento e alla memoria le cellule staminali hanno generato più neuroni quando sono state trattate con alte dosi di quercetina. Di qui la conclusione, che dovrà essere  ancora verificata diffusamente, che i fitonutrienti delle mele favoriscono l’apprendimento.

 




Vendemmia 2022: la CCIAA Cuneo pubblica prezzi uve da vino DOC e DOCG

Come di consueto, l’11 novembre si è riunita la Consulta camerale per la rilevazione dei prezzi di San Martino che, a conclusione della stagione vendemmiale, ha ufficializzato i prezzi per l’annata 2022.

 

Il bollettino dei prezzi di San Martino, secondo la tradizione che vedeva l’anno lavorativo degli agricoltori terminare a inizio novembre, rappresenta ancora oggi un appuntamento annuale di riferimento per il settore primario. La Consulta prende in considerazione la rilevazione delle medie dei prezzi delle principali derrate agrarie (cereali, latte e zootecnia) e ufficializza la pubblicazione dei prezzi della frutta fresca, delle nocciole e delle uve da vino a denominazione DOC e DOCG.

 

“Con la fotografia dei dati statistici dell’annata agraria nel listino di San Martino 2022 pubblichiamo i prezzi della campagna vendemmiale appena conclusa per portare un contributo istituzionale alla trasparenza di un mercato di grande rilievo per l’economia provinciale –  afferma il presidente Mauro Gola. Anche quest’anno ringraziamo le imprese della filiera per aver reso possibile, attraverso la redazione e la trasmissione dei documenti contrattuali, una rilevazione dei prezzi puntuale e attendibile.”

 

Nella stagione vendemmiale 2022, grazie alla collaborazione con le aziende della filiera viticola che in congruo numero hanno trasmesso all’Ente camerale i contratti stipulati, la Camera di commercio ha potuto ufficializzare la rilevazione dei prezzi di importanti tipologie di uve a denominazione.

 

Nonostante l’astensione delle associazioni di categoria agricole, che dissentono dal metodo di rilevazione approvato dalla Giunta, deve essere evidenziata la rilevanza della pubblicazione dei prezzi da parte dell’Istituzione camerale, in quanto condizione necessaria per l’inserimento nel paniere statistico nazionale redatto dall’Istat e preso a riferimento da Eurostat per la determinazione delle politiche comunitarie.

 

Nelle tabelle a seguire sono riportati i valori rilevati.

 

 Medie dei prezzi delle uve da vino D.O.C.G. e D.O.C.

Stagione vendemmiale 2022

 

UVE DA VINO D.O.C.G. prezzo al kg
  minimo massimo
Nebbiolo per vino “Barolo” € 3,79 € 4,19
Nebbiolo per vino “Barbaresco” € 2,74 € 3,40
Arneis per vino “Roero Arneis” € 1,40 € 1,53
Moscato per vino “Asti” e “Moscato d’Asti” € 1,18 € 1,20

 

UVE DA VINO D.O.C. prezzo al kg
  minimo massimo
Barbera per vino “Barbera d’Alba” € 1,28 € 1,60
Barbera per vino “Barbera d’Alba Superiore” € 1,48 € 1,81
Dolcetto per vino “Dolcetto d’Alba” € 1,14 € 1,40
Nebbiolo per vino “Nebbiolo d’Alba” € 1,63 € 1,99
Nebbiolo per vino “Langhe Nebbiolo” € 1,56 € 1,92
Arneis per vino “Langhe Arneis” € 1,18 € 1,39
Chardonnay per vino “Langhe Chardonnay” € 1,10 € 1,26
Favorita per vino “Langhe Favorita” € 1,17 € 1,48

 

 

Il listino di San Martino, grazie alle rilevazioni periodiche effettuate dalla specifica Commissione, costituita da tutti i rappresentanti della filiera corilicola, riporta i prezzi della Nocciola Piemonte IGP e della Nocciola TGT e, dal 2021, anche della Nocciola bio.

Le tabelle sottostanti indicano le rilevazioni periodiche dei prezzi con le medie della campagna corilicola 2021 e di quella 2022 in corso.

 

Campagna Corilicola 2021

 

                               NOCCIOLE  
  IGP (1) TGT (1) IGP BIO (1) TGT BIO (1)
Media

Ott 2021/

Apr 2022

10,49 9,76 12 11,5

 

 

Campagna Corilicola 2022 (in corso)

 

                               NOCCIOLE  
  IGP (1) TGT (1) IGP BIO (1) TGT BIO (1)
Media Sett/Ott 2022 7,18 6,85 7,45

(1)  prezzi € punto resa – 1^ fascia – IVA 4% esclusa, rilevati dall’apposita commissione

 

 

 

 




Confagricoltura Alessandria: si avvicina la vendemmia di Gavi e Colli Tortonesi

La provincia di Alessandria ha una grande vocazione vitivinicola e vanta più di 2000 imprese nel comparto, parecchie associate a Confagricoltura. I nostri tecnici hanno fornito l’assistenza necessaria durante tutta la campagna per ottenere eccellenti uve e ottimi vini. Siamo certi che, nonostante le difficoltà causate dal periodo complicato che stiamo vivendo, sarà possibile ottenere i risultati sperati” ha asserito il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello.

GAVI
Nella seconda-terza decade settembre si attende la vendemmia di un vitigno vigoroso e tendenzialmente produttivo, il Cortese, che ben si adatta a diversi tipi di terreno, ma è su quelli poveri e ben esposti che esprime la migliore qualità.

Confagricoltura Alessandria ha sentito il presidente del Consorzio Tutela del Gavi, Roberto Ghio, il quale ha affermato: “L’inizio di questa annata prevedeva un anticipo del ciclo vegetativo della pianta; infatti, a marzo si è verificato un germogliamento precoce, ma durante i mesi successivi le fasi fenologiche si sono riallineate man mano con le medie stagionali. Nel mese di giugno si è osservato un rallentamento dello sviluppo della pianta dettato dalle precipitazioni con piovosità sopra la media ventennale e temperature massime che hanno superato poche volte i 30°C”.

Per quanto riguarda le problematiche fitopatologiche e le tecniche specifiche dell’annata 2020, il Consorzio ha rilevato che in generale la presenza di umidità e le temperature miti hanno generato le condizioni ideali per lo sviluppo dei patogeni fungini; in particolare la pressione oidica è stata elevata fino all’invaiatura. Inoltre, presenza e recrudescenza importante di Flavescenza Dorata e di Mal dell’Esca sono rilevanti; tra gli eventi estremi si sono registrate temperature elevate tra la fine del mese di luglio e l’inizio del mese di agosto, che hanno causato scottature sulle uve, ed eventi temporaleschi misti a grandine, in modo puntiforme, che hanno danneggiato lievemente gli acini.
Attualmente le condizioni sanitarie sono buone; isolatamente si è osservato i primi singoli acini con marciumi.

A proposito di qualità e quantità delle uve di quest’anno, considerando i dati medi raccolti dagli ultimi 10 anni ad oggi, ad avviso di Ghio, si potrebbe prevedere il raggiungimento della maturità tecnologica di raccolta verso la metà di settembre, distinguendo qualche giorno di anticipo nelle zone più precoci e qualche giorno di ritardo nelle zone più tardive, ma per la qualità bisogna attendere il prossimo periodo; dal punto di vista quantitativo le stime riportano un produzione media intorno o leggermente superiore a quella dello scorso anno, comunque nel rispetto delle rese del disciplinare DOCG o della specifica determina legislative.

L’argomento manodopera non preoccupa: Ghio ha dichiarato a Confagricoltura che non si segnalano casi particolari nel reperimento della manodopera nella zona del Gavi, poiché è un problema che si era manifestato già negli anni precedenti e quindi risolto.
“L’andamento del rilascio dei contrassegni di stato per il Gavi DOCG ha visto un alternarsi del segno più e meno nel corso dei primi 7 mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In quest’ultimo mese di luglio si registra un trend positivo con un numero di fascette di Gavi DOCG rilasciate pari a poco meno di 1,3 milioni, ovvero circa il 16 % in più del luglio 2019” ha detto il Presidente del Consorzio Tutela del Gavi.

COLLI TORTONESI
Per Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi, la qualità delle uve dei Colli Tortonesi è buona. Nelle aree con uve senza fitopatie, quest’anno la vegetazione ha avuto un buon equilibrio durante tutta la stagione.

“Alcune zone sono state colpite da grandine, che ha compromesso aree molto localizzate, l’oidio sui vitigni sensibili, come Cortese, Favorita e Dolcetto è stato sicuramente il problema più importante, peronospora tardiva sulle femminelle e Tignoletta sono stati evidenti, anche se non in maniera preoccupante” ha asserito Repetto.

Per la questione reperimento di manodopera per la vendemmia, i Colli Tortonesi contano ancora molto su forze interne o locali per la vendemmia e quindi, ad avviso del Presidente del Consorzio, risentono meno di questo problema.

Per le aziende che utilizzano le cooperative il problema del rientro dei lavoratori dalle nazioni di origine è invece sentito.

Parlando con Confagricoltura della situazione del mercato e dei riflessi legati al Coronavirus sulle vendite, Repetto ha dichiarato: “Come per tutte le denominazioni legate all’HO.RE.CA., il COVID si è fatto sentire.

Il Derthona Timorasso ha avuto un rallentamento che ci ha fatto perdere alcuni mesi di vendite; questo, volendo vedere l’aspetto positivo, ci farà forse uscire per la prima volta con il giusto affinamento per un grande bianco da invecchiamento. Ora sembra essersi ripreso in gran parte dei mercati di riferimento. Le Barbere legate alla GDO sembra non abbiano subito, invece, grandi rallentamenti”.