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Conti correnti online: aumentano i costi, ma la convenienza rimane

L’analisi di SosTariffe ha preso in esame le condizioni dei conti correnti online e tradizionali in Italia, mettendo in evidenza un palese aumento dei costi per entrambi.

I rincari maggiori hanno toccato le banche online, dove si registrano aumenti medi del 29%, ma la situazione delle banche tradizionali non differisce di molto, nella misura in cui il confronto tra il 2019 e il 2020 ha messo in luce un aumento fino al 27%. Nonostante ciò, l’analisi delle varie voci che contribuiscono al costo totale dei conti correnti chiarisce che quelli online rappresentano ancora oggi lo strumento più economico per depositare e gestire i propri risparmi.

Lo studio comparativo di SosTariffe.it ha scandagliato ad uno ad uno tutti i costi di gestione che gravano sul titolare di un conto corrente.

Conti correnti telematici: le coppie colpite dai rincari maggiori

Lo studio è partito dall’analisi di tre profili differenti di consumatori, attraverso i quali è stato possibile mettere in luce quali sono stati i cambiamenti più significativi che hanno caratterizzato l’ultimo anno a proposito dei costi dei conti correnti online: il single, la coppia e la famiglia. La base dell’analisi è stata invece costituita da 17 banche italiane e da tutti i costi di gestione tipici di un conto corrente.

Il costo di un conto corrente online tra gennaio 2019 e gennaio 2020 è passato da 45,26 euro a 58,58 euro, comportando così una variazione nella spesa del 29,44% nell’arco di soli 12 mesi. Si tratta di una percentuale di non poco conto, considerato che le banche online si affidano spesso a istituti di credito con poche o nessuna filale fisica, quindi in grado di ammortizzare i costi tipici dei conti correnti tradizionali.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, sono le coppie a dover sostenere una spessa maggiore con l’inizio del nuovo anno: dal confronto con gennaio 2019 si nota infatti il passaggio dai 45,31 euro dello scorso gennaio ai 60,23 di quest’anno, segnando così un +32,92%. Risulta leggermente meno colpito dal rincaro l’esborso mensile spettante ai single, per i quali c’è stato un aumento di una decina di euro: si va infatti dai 35,03 euro di gennaio 2019 ai 45,14 euro di gennaio 2020 (+28,85%). I soggetti ai quali è andata meglio, nonostante gli aumenti, sono invece le famiglie, per le quali si riscontra una variazione del 26,96%, con cifre in aumento da 55,44 euro a 70,38 euro.

Banche online: le operazioni più costose riguardano i bonifici, i prelievi di contante allo sportello e il costo dell’assegno singolo

Quali sono i fattori che hanno avuto un peso maggiore nell’aumento del costo totale dei conti correnti online? Tra le operazioni più incisive si annoverano i bonifici disposti allo sportello, il cui prezzo è passato dai 2,91 euro dello scorso anno ai 3,94 euro attuali, registrando un rincaro pari al 29%. Ma ci sono altre operazioni che hanno subito un aumento notevole nel corso degli ultimi 12 mesi.

Se i bonifici disposti allo sportello occupano il primo posto, al secondo troviamo il costo relativo al prelievo di contante allo sportello, con un rialzo del 27%, che da 2,31 euro è passata a 2,93 euro, seguito da un’altra voce di spesa, ovvero il costo dell’assegno singolo, cresciuto del 21%, con cifre che in aumento da 0,16 euro a 0,19 euro

Sono aumentati del 10% anche il prelievo ATM presso un’altra banca e il prelievo in uno dei Paesi dell’Unione europea, saliti entrambi da 1,02 euro a 1,12 euro. L’unica voce per la quale è stata individuata una riduzione rispetto allo stesso periodo del 2019 è quella relativa al canone annuo della carta di credito: il risparmio ha visto un calo dei costi pari al 5%, con una relativa diminuzione da 22,77 euro a 21,66 euro.

Banche tradizionali: le operazioni più costose sono quelle allo sportello e in filiale

SosTariffe.it ha indagato anche sulla seconda tipologia di conto corrente, ovvero quella tradizionale che si affida a istituti di credito dotati di diverse filiali fisiche distribuite sul territorio. I profili di utente presi in considerazione per l’analisi sono tre, ovvero: il gestore di conto corrente tradizionale che svolge operazioni soltanto allo sportello e in filiale, l’utente che fa un uso misto del suo conto, quindi effettua operazioni sia allo sportello sia online, e un utente che fa un uso esclusivamente telematico del conto, nonostante i suoi risparmi siano depositati in una banca tradizionale.

I dati ricavati permettono di evidenziare un rincaro maggiore per i clienti che si limitano ad effettuare esclusivamente operazioni allo sportello e in filiale, pur potendo disporre dei servizi dell’Internet banking. Si tratta di un trend in controtendenza rispetto all’analisi comparativa effettuata tra il 2018 e il 2019, dalla quale era emerso proprio il risultato opposto.

Ciò permette quindi di confermare la convenienza nell’utilizzo dell’Internet banking anche per i possessori di un conto tradizionale, che ha subito in misura meno rilevante l’aumento del costo: si è infatti passati dai 100,68 euro del 2019 ai 123,46 euro del 2020, con un aumento del 22,62%. In questo caso specifico, sono state proprio le coppie a sentire meno il rialzo: da 126,28 euro dello scorso anno, oggi spendono 128,81 euro (+22,14%). Maggiore, anche se di poco, l’impatto sui single (+22,77%) che passano da 73,62 euro a 90,39 euro, e sulle famiglie (+22,96%), per le quali la spesa è aumentata di quasi 30 euro, passando da 122,14 euro a 150,17 euro.

Per quanto riguarda l’utilizzo misto, gli aumenti medi in un anno si sono attestati intorno al 22,68%. I correntisti colpiti dal rincaro più elevato in termini percentuali sono stati i single, che lo scorso anno pagavano 92,56 euro, mentre oggi devono sostenere una spesa di 117,70 euro (+27,16%). Le coppie risentono di un aumento del 23,78%, passando da 128,37 euro a 158,89 euro, mentre la situazione migliore è quella vissuta dalle famiglie che hanno subito un cambiamento al rialzo del 18,97%, con una spesa che è slittata da 149,45 euro a 177,80 euro.

Restano, dunque, i clienti che scelgono tuttora di effettuare ogni singola operazione allo sportello o in filiale quelli per i quali sono stati rilevati i maggiori aumenti, che sono stati in media pari al 28,89%, con una variazione che ha portato a dover spendere 194,47 euro rispetto ai 153,25 euro dell’anno precedente. I single sono i soggetti maggiormente colpiti dal rincaro, con una spesa che a gennaio 2019 era pari a 126,76 euro, mentre oggi tocca i 174,59 euro (+37,73%). Le coppie subiscono un aumento del 24,76%: se lo scorso anno spendevano 149,57 euro, oggi pagano 186,59 euro. Infine, per le famiglie il costo del conto corrente tradizionale corrisponde a 222,21 euro, mentre a gennaio 2019 erano pari a 183,42 euro (+21,15%).

Banche tradizionali: aumenta il canone annuo della carta di debito, ma scende il prelievo ATM presso la propria banca

Ci sono alcune voci che sono cresciute particolarmente nel corso dell’ultimo anno e che hanno avuto una certa incidenza per i possessori di un conto corrente tradizionale, ovvero il canone annuo della carta di debito, che è schizzato alle stelle con un aumento del 467% e il costo dell’assegno singolo, con un rialzo del 25%.

Un altro servizio che nel 2020 ha un costo più alto rispetto al 2019 è quello dei bonifici online, che ha subito un rialzo del 16%. Aumentano del 2% anche il prelievo in un altro paese dell’Unione europea e quello presso l’ATM di un’altra banca.

Una buona notizia riguarda il costo del prelievo presso l’ATM della propria banca, che è stato praticamente azzerato rispetto allo scorso anno. Risparmi previsti anche su altre operazioni, ovvero i movimenti allo sportello (-4%), il canone annuo della carta di credito (-1%) e i bonifici disposti allo sportello (-1%).

 




Città Salute Novara, si punta a pagare meno interessi

Un emendamento della Giunta fa passare da 20 a 23 milioni l’importo annuale per pagare il mutuo della Città della Salute di Novara. In questo modo, si punta a ridurre il numero delle rate da 26 a 18, pagando meno interessi e quindi riducendo la somma complessiva che la Regione dovrà sborsare per il completamento dell’opera.

Questa la novità principale, sancita dall’approvazione dell’emendamento, nel corso della seduta odierna di quarta Commissione, presieduta da Alessandro Stecco. L’intero testo del Ddl 62, “Norme relative al finanziamento della Città della Salute di Novara”, è stato quindi licenziato per l’Aula con il sì di Lega, Fi, Fdi, il no del M5s e il non voto dei gruppi Pd, Leu e Monviso.

L’esame del Ddl, presentato per la Giunta dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi, era iniziato nella seduta del 9 dicembre e nasce da una richiesta del Nucleo di valutazione del Ministero per far sì che la Regione garantisca l’importo delle rate che l’Azienda ospedaliera universitaria novarese dovrà pagare ogni anno.

Nel corso della discussione sono stati bocciati gli emendamenti proposti dai primi firmatari Domenico Rossi per il Pd e Sean Sacco per il M5s e, come detto, approvato quello presentato dalla Giunta, che prevede – tra l’altro – l’aumento del valore annuo stanziato sul fondo sanitario regionale, che non può eccedere i “23 milioni di euro, oltre all’indicizzazione” (al posto dei 20 originariamente indicati) e non precisa più il numero di rate da corrispondere.

“Un modo – ha spiegato l’assessore – per dare maggior flessibilità all’investimento. Dalle simulazioni di Cassa depositi e prestiti, infatti, se riuscissimo a ridurre a 18 le rate 26 rate originariamente previste, potemmo risparmiare vari milioni sugli interessi”.

Nel corso delle dichiarazioni di voto finali il consigliere Rossi (Pd) ha motivato il non voto del proprio gruppo al fatto che “sia stato respinto il nostro emendamento che chiedeva, nero su bianco, di condizionare l’autorizzazione allo stanziamento della Giunta alla verifica da parte del Consiglio regionale dell’approfondimento economico e finanziario richiesto a Cassa depositi e prestiti. In Aula, naturalmente, il nostro voto sarà sì”.

Sacco (M5s), che ha proposto tipi di finanziamento alternativi al partenariato pubblico privato, quali il leasing finanziario, l’autofinanziamento, l’in house providing e il ricorso all’Inail, ha motivato il no del proprio gruppo con “la convinzione che non si stia perseguendo la via migliore per i piemontesi”.

Federico Perugini (Lega) ha espresso l’assoluto favore del proprio gruppo “per un provvedimento importante e atteso da anni dalla popolazione”.

Dopo che l’Assemblea regionale avrà verificato l’approfondimento economico e finanziario richiesto a Cassa depositi e prestiti il provvedimento passerà all’esame dell’Aula. Relatore di maggioranza sarà il consigliere Riccardo Lanzo (Lega), di minoranza saranno i consiglieri Rossi (Pd) e Sacco (M5s).




Il giorno della memoria celebrato a Palazzo Cisterna

Con la visita di quattro scolaresche alla mostra I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza” è stato celebrato stamani a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna ilGiorno della Memoria.

La mostra, curata dalla Città Metropolitana di Torino e dal Centro internazionale di studi “Primo Levi” nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore e scienziato torinese, è prorogata sino a venerdì 31 gennaio.

La proroga ha consentito di inserire la mostra nel calendario delle iniziative che il 27 gennaio di ogni anno commemorano le vittime dell’Olocausto: fu proprio il 27 gennaio 1945 il giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.

Avevano richiesto e hanno ottenuto di poter visitare l’allestimento nella giornata del 27 gennaio una classe terza media degli Istituti Riuniti Salotto e Fiorito di Rivoli,una quinta dell’Istituto di Istruzione Superiore Gobetti Marchesini Casale Arduino di Torino, una terza e una quinta dell’Istituto Giulio Natta di Rivoli.

Gli studenti hanno incontrato nella Sala Consiglieri della sede aulica della Città Metropolitana il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco, lo storico e collaboratore del Centro Studi Primo Levi Guido Vaglio, i responsabili del Centro stesso e i funzionari del Centro Servizi Didattici della Città Metropolitana, che hanno coordinato a partire dall’ottobre scorso la visita di un’ottantina di istituti scolastici alla mostra, con la presenza di circa 2000 studenti e dei loro insegnanti.

Il Vicesindaco Marocco ha sottolineato il contributo della mostra al contrasto all’indifferenza che rischia di circondare argomenti come l’Olocausto, mentre il professor Vaglio si è soffermato sul valore della testimonianza di Primo Levi e sulla sua poliedrica figura di scienziato, scrittore, poeta, testimone della Shoah e semplice cittadino torinese.

“Uno degli obiettivi del Centro Studi, – ha spiegato Vaglio – è appunto di far conoscere Primo Levi anche al di là della sua figura di testimone della Shoah. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo, ma Levi era anche un chimico appassionato di tutte le discipline scientifiche, di etimologia e di giochi di parole. Era un uomo pieno di interessi e curiosità verso il mondo. Il suo modo di scrivere esprimeva inoltre una pacatezza e una precisione che sono un esempio per tutti ancora oggi”.

La mostra I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza” è ad ingresso libero dal lunedì al venerdi dalle 9 alle 16. Oltre agli studenti, sono numerosi i cittadini che la visitano ogni giorno, in questi tempi confusi da troppe false notizie e da striscianti revisionismi; tempi in cui tornano a ripetersi drammatici episodi di discriminazione e di antisemitismo. Particolarmente suggestiva la collocazione a Palazzo Cisterna, tra stucchi e arredi d’epoca, dove tra lo scalone di marmo e i corridoi aulici si stagliano scale metalliche in alluminio, pannelli illuminati, percorsi a tunnel che disegnano gli aspetti della vita di un uomo che è stato chimico, scrittore, deportato nel campi di sterminio di Auschwitz, testimone e divulgatore della storia più drammatica del ‘900, padre di famiglia e cittadino torinese.

La mostra, ideata e realizzata da Fabio Levi e Peppino Ortoleva e allestita dall’architetto Cavaglià, è suddivisa in sei sezioni: Carbonio, Il viaggio verso il nulla / Il cammino verso casa, Cucire parole, Cucire molecole, Homo faber, Il giro del mondo del montatore Tino Faussone.





Nuovo blocco da domani per i diesel euro 4 a Torino e nei comuni del territorio metropolitano

Semaforo arancione con conseguente blocco per i veicoli euro 4 diesel a partire da domani, martedi 28 fino a giovedi 30 gennaio, a causa dello sforamento delle micropolveri che per quattro giorni consecutivi hanno superato i livelli previsti dall’accordo di Bacino padano spingendosi ben oltre i 50 microgrammi al metro cubo.

Il blocco coinvolge, oltre al capoluogo, anche altri 22 comuni: Beinasco, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivalta, Rivoli, San Mauro, Settimo, Venaria Reale, Caselle, Chivasso, Leinì, Mappano, Pianezza, Volpiano, Carmagnola, Vinovo, Chieri e Ivrea.
Sarà giovedi 30 gennaio il giorno della prossima emissione del bollettino antismog.

Nella tabella seguente lo schema dettagliato delle limitazioni.

Limitazioni emergenziali di Livello 1 attive a partire dal 01/10/2019 dopo 4 giorni consecutivi di superamento della soglia di 50 µg/m³ (valide tutti i giorni, festivi compresi)
Tipo veicolo Orari Chi non circola
Persone (M1), Merci (N1, N2, N3) 0:00-24:00
  • Benzina, gpl e metano Euro 0

  • Diesel Euro 0 e Euro 1

Ciclomotori e Motocicli (L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7) 0:00-24:00
  • Benzina Euro 0

Persone (M1) 8:00-19:00
  • Diesel Euro 2 e Euro 3

  • Diesel Euro 4

Merci (N1, N2, N3) 8:00-19:00
  • Diesel Euro 2 e Euro 3 nelle giornate dal lunedì al venerdì

Merci (N1, N2, N3) 8:30-14:00 e

16:00-19:00

  • Diesel Euro 2, Euro 3 nelle giornate di sabato e festivi

  • Diesel Euro 4

 




Rc auto: i piemontesi vedranno peggiorare la propria classe di merito nel 2020

Il nuovo anno si apre con una brutta notizia per più di 96.400 piemontesi; tanti sono gli automobilisti che, secondo l’osservatorio Rc auto di Facile.it, a causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2019 dovranno fare i conti con un peggioramento della propria classe di merito e, di conseguenza, un premio RC auto più caro rispetto a quello pagato l’anno prima.

In termini percentuali si tratta del 4,04% del campione analizzato (oltre 32.600 preventivi di rinnovo RC auto raccolti in Piemonte a dicembre 2019 tramite le pagine di Facile.it); il valore non solo risulta essere superiore a quello nazionale (3,76%), ma è anche in lieve aumento rispetto al dato regionale rilevato nel 2018, quando la percentuale degli automobilisti piemontesi che ha fatto i conti con un peggioramento della classe di merito era pari al 4,01%.

Buone notizie, invece, per gli automobilisti virtuosi; a dicembre 2019, secondo l’osservatorio RC auto di Facile.it, per assicurare un veicolo a quattro ruote in Piemonte occorrevano, in media, 507,63 euro, vale a dire il 6,98% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Il dato è stato calcolato sulla base di 525.064 preventivi di rinnovo RC auto e relative migliori offerte medie disponibili online*.

L’andamento provinciale
Analizzando il campione su base provinciale emerge che Torino è la provincia che ha registrato la percentuale più alta di automobilisti che hanno denunciato all’assicurazione un sinistro con colpa (4,37%) e che, per questo motivo, vedranno peggiorare la propria classe di merito e, con essa, salire il costo dell’RC auto. Segue nella graduatoria la provincia di Cuneo, dove la percentuale di chi ha dichiarato un incidente con colpa è pari al 4,33%.
Valori inferiori alla media regionale, invece, per le province di Novara (3,63%), Verbano-Cusio-Ossola (3,27%) e Alessandria (2,95%). Chiudono la classifica regionale Asti (2,93%), Vercelli e Biella, aree dove la percentuale di coloro che hanno denunciato un incidente con colpa è pari, rispettivamente, al 2,80% e al 2,57%.

Il profilo di chi vedrà peggiorare la classe di merito
Guardando più da vicino il profilo degli automobilisti piemontesi che hanno dichiarato alle assicurazioni un sinistro con colpa, la prima differenza che emerge è legata al sesso; fra gli uomini la percentuale è pari al 3,92%, mentre nel campione femminile sale al 4,27%.
Analizzando il campione in base alle professioni dichiarate in fase di preventivo emerge che al primo posto si posizionano gli insegnanti; sono loro la categoria che, in percentuale, ha dichiarato più sinistri con colpa (6,41%). Al secondo posto si trovano i pensionati, con una percentuale pari al 5,92%, mentre gli artigiani si posizionano al terzo posto con il 4,80%.
Nel senso opposto, invece, si trovano i disoccupati (2,99%), il personale medico (3,15%) e i commercianti (3,26%).




Nomine: riapertura dei termini per la Commissione di Garanzia

Sono iniziate le procedure per la riapertura dei termini per le candidature a diversi enti, come la Commissione di garanzia, il Cda della Azienda pubblica di servizi alla persona “Casa benefica”, il Consorzio di bonifica “Associazione irrigazione Est Sesia” di Novara e la Commissione per il patrimonio speleologico.

La data ultima per la presentazione delle candidature è quindi stabilita per il 7 febbraio, in particolare per:

  • Commissione di garanzia: elezione di un componente in sostituzione di Paolo Cattaneo;
  • Un membro del Consiglio di amministrazione della Azienda pubblica di servizi alla persona Casa Benefica;
  • Un rappresentante al Consorzio di irrigazione e bonifica “Associazione Irrigazione Est Sesia” di Novara – Assemblea dei Delegati;
  • 3 rappresentanti per la Commissione tecnico consultiva per la tutela del patrimonio speleologico della Regione Piemonte.

L’istanza di candidatura deve essere sottoscritta e presentata al Presidente del Consiglio regionale inviandola all’indirizzo pec unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore.

Sono mantenute valide le candidature già pervenute che, quindi, non dovranno essere ripresentate.

I bandi e tutte le informazioni necessarie per eventuali candidature per i garanti o per gli altri organismi in scadenza, sono disponibili presso gli uffici della Commissione consultiva per le nomine e nell’area dedicata ai comunicati della Commissione nomine, sul sito istituzionale del Consiglio regionale.




Giorno della Memoria 2020

Un fitto calendario di appuntamenti pubblici per ricordare la tragedia della Shoah con uno sguardo rivolto al presente e al futuro. Questo il senso delle iniziative per il Giorno della Memoria 2020 promosse e organizzate dal Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione e dal Polo del ‘900.

Un programma che coinvolgerà attivamente i giovani con l’obiettivo di una “staffetta generazionale” che sappia garantire la continuità delle conoscenze e comprendere, sino in fondo, il significato delle tragedie della storia e il dovere della memoria.
Alcuni momenti pubblici daranno il senso generale del calendario che interesserà Torino e tutte le province piemontesi.

Lunedì 27 gennaio dalle ore 10, Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale (via Alfieri 15, Torino) diventerà il “palazzo della memoria” con incontri, letture, proiezioni, immagini.
Per un’intera mattinata verranno coinvolti gli studenti di varie classi, dai più giovani ai giovanissimi, in un percorso interattivo che, partendo proprio dal racconto di quanto avvenuto 75 anni fa, li avvicini a quanto accade nel mondo ai giorni nostri e li faccia riflettere su cosa oggi voglia dire deportazione, prevaricazione, abuso, ingiustizia.

Suddivisi in gruppi gli studenti parteciperanno a  diversi incontri:
– con gli storici dell’Istoreto che illustreranno (con le immagini cartografiche sui conflitti nel mondo) il concetto di genocidio;
– con le foto scattate da Paolo Siccardi, photoreporter con all’attivo un’intensa attività di reportage internazionali che proporrà un parallelo di immagini tra i lager nazisti e le nuove guerre, discriminazioni e violenze contemporanee e tra i disegni di Thomas Geve che raccontano i lager di Auschwitz e Buchenwald e quelli realizzati dai bambini di Sarajevo durante l’assedio nei primi anni ’90.

Parteciperanno da protagonisti delle letture e dei vari momenti d’incontro che si svolgeranno anche nell’aula del Consiglio regionale dove saranno ospitati:
– l’intervento dell’avv. Bruno Segre, testimone delle leggi razziali e dell’antifascismo;
– la presentazione a cura dell’Ufficio Scolastico regionale del Piemonte di un trailer del film “La stella di Andra e Tati”, il primo cartone animato rivolto ai ragazzi che racconta la Shoah;
– l’omaggio alla memoria della Shoah del pattinaggio artistico e della danza su ghiaccio, con Edoardo De Bernardis, allenatore e coreografo internazionale che presenterà i filmati di alcune esibizioni sulle note di Schindler’s List e La vita è bella;
– la performance del cantautore Carsico, con canzoni attinenti al tema della Giornata della Memoria.

Il Consiglio regionale ha concesso il patrocinio al concerto che si terrà la sera del 25 gennaio alle 21 al Conservatorio “G. Verdi” di piazza Bodoni a Torino, dedicato a Primo Levi e Elie Wiesel: “Un contrappunto a due voci: musica dall’abisso”.

Lunedì 27 gennaio, nell’Area spazi OFF TOPIC (via Pallavicino 35, Torino), una serie di iniziative sostenute dal Comitato Resistenza e Costituzione:
– l’installazione della mostra fotografica su un viaggio realizzato nel 2019 alla ricerca delle rovine d’Europa fra Buchenwald e Stare Jarozowice;
– l’incontro – dibattito in collaborazione con Goethe Institut, Istoreto e Museo Diffuso della Resistenza sui campi di sterminio e la figura di Imre Kertész, scrittore sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti e Premio Nobel per la letteratura nel 2002;
– la performance teatrale di video, arte e musica dal vivo “Jedem Das Seine” che riprende la storia del campo di concentramento di Buchenwald.

Il Polo del ‘900 ha elaborato un programma di attività che avrà come baricentro il Polo stesso (Via del Carmine,14) e i luoghi della memoria della deportazione. Dai percorsi in città come quelli intorno alle pietre d’inciampo ai laboratori per bambini in collaborazione con le Biblioteche civiche, dagli appuntamenti per le scuole come la rassegna la “Cineteca della Deportazione” al teatro e alla musica, fino al 6 febbraio.

Il mattino del 27 gennaio si apre con una proiezione rivolta alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Sullo schermo la storia di Funny Ben-Ami, la tredicenne che riuscì a guidare un gruppo di altri bambini ebrei dalla Francia alla Svizzera, scappando dalla persecuzione nazista dell’Olocausto.

Per tutta la giornata, apertura straordinaria del Museo Diffuso della Resistenza. Il percorso multimediale interattivo dell’allestimento permanente conduce il visitatore in un viaggio virtuale di Torino nel decennio che va dall’approvazione delle norme antiebraiche alla promulgazione della Costituzione.

Due gli spettacoli teatrali serali. Con “Il caso Kaufmann”, ispirato alla vera storia di Lehmann Katzenberger, in scena al Polo del ‘900 le conseguenze dell’odio e del pregiudizio razziale attraverso la storia di un uomo ebreo condannato a causa di una falsa accusa. Le pietre d’inciampo prendono vita, invece, al Teatro Vittoria e raccontano, fra musica e parole, la storia dei deportati italiani.

Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione

“Come ogni anno il Comitato Resistenza e Costituzione, che mi onoro di presiedere, sosterrà le numerose iniziative promosse dai partner e dai sei Istituti storici della Resistenza e della Società contemporanea del Piemonte.
Si tratta di un fitto calendario di incontri con studenti e testimoni delle leggi razziali, conferenze, mostre, dibattiti, presentazioni di libri.
Tutto questo programma fa parte dell’impegno e dello sforzo necessario per garantire “una staffetta generazionale” per garantire la continuità delle conoscenze, affinché si possa comprendere, sino in fondo, il significato della Shoah e il dovere della memoria, il non dimenticare mai quanto accadde allora, la lotta contro l’indifferenza e il torpore della memoria”.

Sergio Soave, presidente Fondazione Polo del ‘900

“Il Giorno della memoria dovrebbe essere un giorno di profonda riflessione, perché la memoria di quel periodo tragico della storia dell’uomo, per quanto riguarda sia i sommersi che i salvati, da sola non basta perché lascia tuttavia aperta non solo la domanda sul come quelle orribili manifestazioni del comportamento umano siano potute accadere, ma sul perché qualcosa di simile potrebbe nuovamente succedere (e infatti succede) ancora oggi, a ottant’anni e più di distanza, per responsabilità, come allora, di singoli politici – certo -, ma assai più di un coscienza collettiva distratta, reticente o complice”.

Francesca Leon, assessora alla Cultura del Comune di Torino

“Sono oltre 50 le organizzazioni  – associazioni, Istituzioni, Musei, Biblioteche, Case del quartiere – che hanno contribuito a creare il fitto programma di iniziative culturali per la Giornata della Memoria 2020.
Gli appuntamenti si susseguiranno fino a marzo offrendo ai cittadini momenti di riflessione e ricordo su un periodo fondamentale della nostra Storia: circa 70 appuntamenti tra spettacoli, conferenze, presentazioni di libri, incontri e proiezioni con il coordinamento della Città di Torino.
Il Giorno della Memoria rappresenta ogni anno un invito forte a non dimenticare mai quello che è stato e ribadisce con forza la necessità di difendere i valori di democrazia e uguaglianza per cui milioni di persone hanno sacrificato la propria vita”.

Dario Disegni, presidente Comunità Ebraica Torino

“A vent’anni dall’istituzione della legge sul Giorno della Memoria, è nostro compito evitare i rischi di assuefazione o di ritualizzazione di un evento che mantiene tutta la sua importanza in un momento di crisi di valori nella nostra società.
Assistiamo infatti in questi ultimi tempi a una inquietante recrudescenza di fenomeni di antisemitismo, di razzismo e di odio nei confronti dei diversi.
Occorre pertanto fare fronte all’ignoranza e al pregiudizio con un’incessante azione culturale ed educativa, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, trasmettendo la memoria degli orrori della Shoah, ora che i testimoni diretti di quella tragedia stanno uno dopo l’altro scomparendo, per stimolare un forte impegno civile contro ogni forma di intolleranza.
Non solo il 27 gennaio, ma 365 giorni all’anno”.

Alessandro Bollo, direttore della Fondazione Polo del ‘900

“Le iniziative dedicate al Giorno della Memoria sono state realizzate grazie al lavoro congiunto e all’impegno di tutti gli Enti del Polo del ‘900, per fornire alla cittadinanza momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione collettiva, al Polo del ‘900 e fuori dal Polo, per grandi e piccoli. Per parlare alle nuove generazioni e superare un approccio formale e meramente celebrativo di questa ricorrenza abbiamo pensato di utilizzare nuovi linguaggi e strumenti che possano piuttosto attivare le coscienze civili e portare a una comprensione profonda dei fatti in riferimento agli accadimenti più attuali. In programma tanti spettacoli teatrali, laboratori per ragazzi, musica, passeggiate in città, letture per bambini e cinema con particolare attenzione al mondo della scuola. Gli appuntamenti intorno al Giorno della Memoria hanno avuto inizio il 14 gennaio e si concludono il 6 febbraio”.




Ricominciano il 26 gennaio le escursioni del progetto “Sentiero verde” in Piemonte e Liguria

Con il nuovo anno sono ripartite le attività dell’associazione di promozione sociale “Camminare Lentamente” di Villanova d’Asti, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino, in particolare per quanto riguarda l’iniziativa “Sentiero Verde 2020. Il programma prevede nell’anno appena iniziato ben 31escursioni, di cui 8 a Torino e nel territorio metropolitano torinese.

Conoscere il tuo pianeta è un passo verso il proteggerlo”, scriveva l’esploratore e oceanografo francese Jacques-Yves Cousteau: con questo spirito, l’associazione, da quest’anno affiliata all’ENDAS-Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale, valorizza una concezione della vita in armonia con la natura, che promuove la lentezza come valore sociale e la sostenibilità come unica strada verso un futuro sano per il pianeta.

Le attività di “Sentiero Verde” iniziano domenica 26 gennaio con la passeggiata “Borghi tra i boschi” a Passerano Marmorito (Asti), e proseguiranno fino al 10 novembre.

Il primo appuntamento sul territorio metropolitano è previsto per domenica 19 aprile: l’escursione “Cammino del Romanico” partirà alle 9,30 da Andezenoe durerà tutto il pomeriggio. A seguire gli appuntamenti a Meana di Susa domenica 24 maggio, a Montaldo Torinese sabato 20 giugno, giovedì 16 luglio a Pecetto Torinese, sabato 19 settembre a Chieri in occasione della manifestazione “Puliamo il mondo!”, domenica 4 ottobre a Castiglione Torinese, domenica 25 ottobre a Cambiano e domenica 8 novembre a Torino.

Le escursioni proposte da “Camminare lentamente” da un lato stimolano la sensibilità naturalistica e ambientale dei partecipanti e dall’altro valorizzano il patrimonio storico, artistico e architettonico piemontese. La proposta dell’associazione si estende anche alle generazioni più giovani: dopo il successo delle edizioni 2018 e 2019, si replica il progetto di sensibilizzazione “A piccoli passi”, rivolto ai bimbi da 0 a 6 anni accompagnati dai genitori o dai nonni, con cinque passeggiate ed escursioni su misura per i più piccoli, previste nei venerdì 3 aprile a Pessione, 8 maggio a Chieri, 22 maggio alla Madonna della Scala di Chieri, 18 settembre a Chieri e 9 ottobre a Cambiano. “A piccoli passi” è un’iniziativa ideata dall’associazione Camminare Lentamente in collaborazione con l’asilo nido Cucciolo di Chieri. Le passeggiate sono a partecipazione gratuita e iniziano alle 17.

Il programma completo, la descrizione dei percorsi e tutte le informazioni si possono trovare sul sito www.camminarelentamente.it




Quattro Carnevali storici a Palazzo Lascaris

Per una serata insolita Palazzo Lascaris si è aperto al pubblico di visitatori animato dai suoni di pifferi e tamburi e delle Maschere tradizionali di quattro Carnevali storici del Piemonte, Borgosesia, Chivasso, Ivrea e Santhià che si sono trovati per la prima volta insieme per festeggiare l’inizio delle celebrazioni del 50° della Regione Piemonte.

Una ricca mostra intitolata “Tradizione e storia del grande carnevale piemontese” rimarrà aperta al pubblico fino al 25 febbraio nelle due sedi espositive a Torino: la Biblioteca della Regione Piemonte in via Confienza 14 e l’Ufficio Relazioni con il Pubblico in via Arsenale 14G.

La mostra presenta numerose testimonianze storiche dei quattro Carnevali: dalla maschera degli aranceri con la Feluca del Generale di Ivrea, al tipico mestolo in legno (il cassù) del Mercu Scurot di Borgosesia, dalla divisa del Corpo dei Pifferi e dei Tamburi di Santhià, al collare con il medaglione dell’Abbà di Chivasso, oltre alle tante foto storiche che testimoniano le tradizioni centenarie dei carnevali piemontesi.

“Il Consiglio regionale con questa manifestazione e con l’interessante mostra dei cimeli e delle fotografie contribuisce a preservare e valorizzare le antiche tradizioni storiche dei nostri Carnevali – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – momenti di festa molto legati al contesto territoriale e culturale piemontese. Oltre gli aspetti di spettacolo e al folklore, i grandi Carnevali regionali rappresentano anche un’importante occasione di promozione del territorio piemontese, oltre che un momento di coesione e aggregazione sociale delle comunità locali che li organizzano per mesi con molta cura”.

All’incontro hanno partecipato le Maschere tradizionali ed i rappresentanti dei quattro Carnevali storici che hanno spiegato al pubblico storie e tradizioni delle loro manifestazioni, invitando tutti a partecipare ai loro Carnevali: Davide Chiolerio presidente della Pro Loco Chivasso “L’Agricola”, Marco Canuto presidente del Comitato Carnevale Borgosesia, Alessandro Caprioglio vicepresidente Associazione Turistica Pro Loco di Santhià, Piero Gillardi presidente della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea.

Numerosi i consiglieri regionali presenti alla manifestazione: Gianluca Gavazza, Giorgio Bertola, Michele Mosca, Carlo Riva Vercellotti, Andrea Cane, Angelo Dago. 

La mostra sui Carnevali rimane aperta fino al 25 febbraio presso la Biblioteca della Regione Piemonte in via Confienza 14 e presso l’Urp in via Arsenale 14G a Torino.

Martedì 18 febbraio alle ore 21 a Santhià (VC), al PalaCarvè, Gran Gala delle Maschere e dei Personaggi: un momento di festa aperto anche alle Maschere dei Carnevali dell’intero Piemonte.




Nel Defr 535 milioni per i trasporti

È confermato lo sforzo della Regione Piemonte di circa 55 milioni per i fondi destinati al settore dei trasporti – ha spiegato oggi l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi in seconda Commissione – per poter mantenere l’ammontare di 535 milioni di euro di cui 235 appannaggio del solo trasporto su ferro.

Nella seduta presieduta da Mauro Fava, Gabusi ha spiegato e illustrato il documento finanziario ed economico 2020-21 relativamente alle materie di sua competenza.

Nel corso della relazione l’assessore ha definito come obiettivo prioritario quello di giungere all’espletamento delle gare per il trasporto su gomma senza dover ricorrere a deroghe.

Su sollecitazione di Carlo Riva Vercellotti (Fi), l’assessore ha anche ricordato la necessità di migliorare le linee cosiddette minori, d’incrementare il numero dei treni intercity e di prevedere fermate a Chivasso (To) e Novara da parte dei treni ad alta velocità come avvenuto per altre Regioni.

Maurizio Marello (Pd) ha auspicato che la visione del sistema ferroviario piemontese dev’essere inquadrata in chiave regionale e non solo locale, sostenendo un Piemonte attualmente “Torinocentrico” e a due velocità, a discapito delle periferie.

Giudizio condiviso da Ivano Martinetti (M5s) secondo il quale è importante sviluppare, attraverso un sistema moderno ed efficiente di trasporto, il turismo e le imprese senza dimenticare l’accessibilità per i disabili.

Nella stessa seduta è stato rimandato in Commissione Urbanistica l’esame di modifica alla normativa regionale di due proposte di legge in materia urbanistica, sulla tutela e il riuso del suolo che erano state inserite all’ordine del giorno. Motivo del rinvio, la richiesta poi accolta, da parte di Maurizio Marello (Pd) di inserire un’analoga proposta in materia, di cui è primo firmatario Daniele Valle (Pd).

Nel frattempo, si è deciso di procedere all’avvio delle consultazioni on line, con scadenza oltre la metà del mese di febbraio, su tutti e tre i provvedimenti.

La conclusione dei lavori ha visto – dopo il parere positivo espresso dalla Commissione Bilancio sulla norma finanziaria che riduce da 130mila a 13mila euro annui la spesa sulla navigazione sul Po – licenziato il disegno di legge numero 43 “Intesa Interregionale tra le Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte, per l’esercizio delle funzioni amministrative regionali in materia di navigazione interna sul fiume Po e idrovie collegate”.

Il risparmio è in ragione di un’attività commerciale che è certamente interessante ma che al momento non è ancora implementabile.

La norma consente di ridurre a un decimo la spesa annuale a carico della Regione mentre per il pagamento delle quote sospese, del triennio 2017-2019, oltre a quella dell’anno in corso, lo stanziamento previsto per l’esercizio 2020 è di 44mila euro mentre nel biennio 2021-2022 sarà di 13mila euro.

Il provvedimento è stato licenziato con i voti favorevoli di Forza Italia, Lega e Partito Democratico.