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CNA Piemonte: “No a decisioni frettolose su nuovi contenimenti”

Non si prendano decisioni frettolose in merito a nuove restrizioni. Il Piemonte, sulla base dei dati in costante miglioramento, è passato in cinque settimane da zona rossa a zona gialla.

A sole 24 ore dall’entrata in vigore delle aperture previste in zona gialla, mi chiedo come si faccia già a lanciare nuovamente un allarme. Si intensifichino i controlli per il rispetto delle misure di contenimento per il Covid, ma non si facciano cadere in fibrillazione le attività artigiane e commerciali che si sono appena riattivate organizzandosi e investendo. E che continuano ad operare in sicurezza”, afferma il segretario regionale di CNA Piemonte Filippo Provenzano in merito alle voci di nuove restrizioni dopo le aperture dello scorso weekend




In Piemonte allarme suicidi di giovani

Si tratta di un problema sempre più grave a Torino e in Piemonte. Per l’Organizzazione mondiale della Sanità il suicidio rappresenta la seconda causa di morte degli adolescenti dopo gli incidenti stradali. Eppure continua a rimanere un argomento tabù e non esistono strumenti di prevenzione”.

Lo ha denunciato la presidente dell’Associazione La tazza blu Rocchina Stoppelli, intervenuta questa mattina con Lucia Gallone all’audizione sul tema in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.

Nel corso dell’incontro, richiesto dal capogruppo dei Moderati Silvio Magliano, Stoppelli e Gallone, madri di adolescenti che si sono tolti la vita, hanno raccontato che l’associazione nasce nel 2019 con l’intenzione di aiutare le giovani possibili vittime a “decifrare” ciò che provano nel proprio animo e a “trovare le parole” per chiedere aiuto e a prevenire possibili tragedie.

“A questo proposito – hanno annunciato – a gennaio prenderà il via nelle scuole il progetto ‘Teen-Aid’, intervento di sostegno psicoeducativo gratuito, che coinvolge le Asl To1 e To2 e privati, per sostenere le istituzioni scolastiche ad affrontare l’evento del suicidio di un alunno. Ma è necessario prevedere interventi di prevenzione come si fa per le tossicodipendenze, l’anoressia e il cyberbullismo”.

“Bisogna poi – hanno aggiunto – far sì che le Asl offrano sostegno a chi rimane, a chi subisce tali perdite, perché non tutti hanno la possibilità di ricorrere ai privati”.

Sono intervenuti, per richieste di chiarimenti, Marco Grimaldi (Luv), Sarah Disabato, Francesca Frediani (M5s) e Domenico Rossi (Pd).

Al termine dell’audizione il presidente Stecco si è dichiarato disponibile, a nome della Commissione, a sondare la disponibilità dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea e degli Assessorati competenti della Giunta regionale per approfondire il tema e valutare quali azioni potrebbero essere messe in atto.

Con il sì di Lega, Fi, Fdi, Pd, Moderati e Monviso (M5s e Luv non hanno partecipato al voto), la Commissione ha anche espresso parere preventivo favorevole sulla proposta della Giunta regionale per aggiornare le linee d’indirizzo per l’esercizio delle funzioni e le attività relative ad autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali e socio-educative.

“Si tratta – ha spiegato l’assessore al Welfare Chiara Caucino – di una vera e propria riforma che interesserà circa 80 mila persone e 2,8 mila presìdi tra strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali e socio-educative”.

“La vigilanza – ha spiegato tra l’altro l’assessore – sarà individuata come struttura semplice a sé stante, dotata di personale assegnato a titolo esclusivo. Inoltre, dovrà essere predisposto un Piano annuale che preveda almeno un controllo ordinario per ogni struttura e sarà compito della Direzione regionale stabilire per ciascuna vigilanza il numero di sopralluoghi da effettuare fuori dalla propria area di competenza, l’elenco e, a rotazione, il territorio da vigilare”.

Sono intervenuti, per richieste di chiarificazioni, i consiglieri Monica Canalis, Domenico Rossi (Pd), Silvio Magliano (Moderati) e Marco Grimaldi (Luv) che hanno domandato, con sfumature diverse, se ci sia la copertura finanziaria per le assunzioni necessarie a completare le Commissioni.




Confagricoltura e CIA Alessandria a colloquio con il prefetto Olita

Questa mattina, lunedì 14 dicembre,le organizzazioni agricole Confagricoltura e CIA Alessandria hanno incontrato il prefetto Iginio Olita in modalità online.

La delegazione era composta per laCia -Confederazione Italiana Agricoltori Alessandria dal presidente Gian Piero Ameglio, dal vice presidente Daniela Ferrandoe dal direttore Paolo Viarenghi; per Confagricoltura Alessandria dal presidente Luca Brondelli di Brondello e dal direttore Cristina Bagnasco.

Oggetto dell’incontro con S.E. ilprefetto Olita è stata una presentazione delle maggiori problematiche locali che affliggono il settore agricolo.I dirigenti di Confagricoltura e Cia Alessandria hanno in particolare ricordato la necessità di interventi urgenti per il contenimento degli ungulati,che sono sempre più presenti nelle campagne e provocano ingenti danni alle aziende e ai campi, oltre che essere causa di incidenti stradali e quindi fonte di pericolo pubblico. Un’altra problematica affrontata al tavolo di lavoro riguarda le aree alluvionate.

“I terreni lungo il corso dei fiumi che attraversano la provincia, anche a seguito della realizzazione di nuove arginature, vengono quasi annualmente allagati e, nei periodi di piogge alluvionali, svolgono l’importante funzione di casse di laminazione salvaguardando i centri abitati posti a valle. Tali eventi non sono assicurabili. Inoltre, per carenza di fondi, spessonon è possibile erogare gli aiuti compensativi e ciò mette in serio rischio i bilanci di molte aziende. Alle istituzioni chiediamo provvedimenti concreti per evitare che si ripetano periodicamente episodi rovinosi di tale natura”hanno asserito il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli ed il presidente di CIA Alessandria Gian Piero Ameglio.Il Prefetto ha ascoltato le istanze delle due Associazioni agricole e si farà portavoce presso il Governo e il Ministro dell’Agricoltura delle tematiche di interesse nazionale.




Acea Pinerolese industriale guarda al futuro con il progetto Spotlight

Acea Pinerolese Industriale avvierà nei primi mesi del 2021  un nuovo progetto, denominato SPOTLIGHT, finanziato al 100% da un bando Horizon 2020 dell’UE.

SPOTLIGHT rappresenta per Acea una nuova meta nella ricerca e nell’apertura di nuovi fronti di sviluppo sulle bioenergie che danno ulteriore forza e progressione verso il futuro e verso l’innovazione continua del Polo Ecologico Acea.

 

Acea Pinerolese Industriale, in virtù della valenza scientifica dei progetti di ricerca sviluppati e del forte valore innovativo a livello europeo del Polo Ecologico, è stata chiamata, dal partenariato olandese capitanato dal TNO, Centro di Ricerca Nazionale Olandese, a fare parte del gruppo di lavoro del progetto Spotlight insieme a un panel di Istituti di ricerca, Centri Universitari e centri di Ricerca e aziende tra i più affermati di tutta Europa, sul fronte dell’idrogeno, della chimica verde con sede nei Paesi Bassi, in Belgio, Germania, Svizzera, Spagna. Il Progetto Spotlight è stato approvato con successo dalla Commissione Europea, grazie all’innovazione e all’efficienza di processo che lo contraddistinguono.

 

L’obiettivo chiave di SPOTLIGHT è quello di sviluppare un dispositivo fotonico che utilizzando luce solare, converta l’anidride carbonica (CO2) prodotta da ACEA ed idrogeno verde (H2) in metano (CH4) e syngas (CO). Inoltre, il syngas prodotto in Spotlight potrà essere anche utilizzato per produrre metanolo, un ingrediente chiave per la produzione di biocarburanti da fonti rinnovabili e naturali, valorizzando ulteriormente i derivati dei rifiuti in nuove risorse.

 

È significativo come si sfrutti così la CO2 recuperata dalla valorizzazione del biogas in biometano, e che verrà fornita al partenariato per la validazione del prototipo; inoltre, si segnala che ACEA sta sviluppando, all’interno di una altro progetto dimostrativo denominato Bioroburplus coordinato dal Politecnico di Torino un processo altamente innovativo per la produzione di  bioidrogeno prodotto dal processo di reforming che utilizza biogas, ossigeno e  vapore acqueo, bio-idrogeno e che potrebbe essere utilizzato anche nel concept di SPOTLIGHT. E’ chiaro pertanto come tutte risorse del Polo ecologico vengano inglobate ai massimi livelli in  processi di economia circolare e sostenibilità ambientale.

 

 

Da Spotlight, così come dagli altri 8 progetti di ricerca a cui sta lavorando Acea, si intravvedono già i prodromi del futuro di questo impianto e del futuro dei biocarburanti e della biochimica.

 

Il Polo ecologico è sempre un passo avanti e pone, già oggi con questi progetti, le radici dei suoi sviluppi futuri e alza sempre più l’asticella della ricerca e delle nuove frontiere di domani” – ha affermato l’Ing. Francesco CARCIOFFO AD di Acea Pinerolese Industriale SPA.

 

 




Rinnovi cariche Confartigianato:
 tanti gli artigiani cuneesi nominati a livello regionale e nazionale

Si parla sempre più “cuneese” nelle sedi torinese e romana di Confartigianato. A seguito del recente rinnovo dei vari ruoli di rappresentanza dei gruppi di mestiere, sono sempre più numerosi i dirigenti artigiani della Granda, chiamati a interpretare le istanze delle categorie di appartenenza in ambito regionale e nazionale.

La scorsa settimana, nell’ambito del rinnovo della Presidenza nazionale che ha visto eletto l’emiliano Marco Granelli, Domenico Massimino (già presidente provinciale cuneese) è stato confermato alla carica di vicepresidente nazionale.

Per quanto concerne il mondo delle categorie, si conta un presidente, Anna Maria Sepertino (di Marene) per i Caseari, e un vicepresidente, Aldo Caranta (di Fossano) per il Trasporto Conto Terzi.

A questi si aggiungono 10 consiglieri:
Vincenzo Pallonetto (di Savigliano) – Panificatori;
Valerio Romana (di Cuneo) – Orafi;
Valerio Pagliero (di Savigliano) – Restauro;
Michele Quaglia (di Saluzzo) – Meccatronica;
Roberto Ganzinelli (di Mondovì) – Marmisti;
Dario Fissore (di Mondovì) – Bruciatoristi;
Ugo Arnulfo (di Dogliani) – Carpenteria Meccanica;
Sebastiano Dutto (di Cuneo) – Meccanica e subfornitura;
Daniela Biolatto (di Racconigi) – Abbigliamento;
Eraldo Abbate (di Alba) – Autobus Tour Operator.
A Claudio Piazza (di Alba), è stata infine conferita una delega particolare per il settore installazione impianti GPL-metano.
Ancora più evidente la presenza della Granda nel livello regionale che conta ben 37 dirigenti cuneesi a coprire le varie aree di categoria, oltre al presidente regionale nella persona di Giorgio Felici (anche vicepresidente provinciale).

Nei ruoli dirigenziali di Confartigianato Piemonte troviamo, quali Presidenti:

Anna Maria Sepertino – Caseari
Angela Astesano – Lavorazioni Carni
Vincenzo Pallonetto – Panificatori
Marco Michelis – Pastai
Valerio Romana – Orafi
Cesare Pagliero – Restauro
Loredana Porcelli – Carrozzieri
Claudio Piazza – Installatori Gpl
Michele Quaglia – Meccatronica
Enrico Frea – Acconciatori
Franco Forte – Odontotecnici
Elisa Reviglio – Grafici
Roberto Ganzinelli – Marmisti
Dario Fissore – Bruciatoristi
Gianfranco Castorello – Legno
Flavio Foglio – Mobilieri
Ugo Arnulfo – Carpenteria Meccanica
Sebastiano Dutto – Meccanica E Subfornitura
Daniela Biolatto – Abbigliamento
Eraldo Abbate – Ncc – Autobus E Tour Operator
Aldo Caranta – Trasporti

«A nome della nostra Associazione – dichiara Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo (entrato in Giunta nazionale e vicepresidente europeo di SMEunited) – non posso che esprimere soddisfazione per una rappresentanza così consistente di nostri dirigenti artigiani ai massimi livelli associativi. È una chiara dimostrazione della capacità e dell’impegno dei tanti imprenditori del nostro territorio, i quali non soltanto dimostrano di fare alta qualità nei loro ambiti produttivi, ma mettono a disposizione del comparto con grande volontà l’esperienza maturata in tanti anni di lavoro e di impegno collettivo. Avere una voce “cuneese” autorevole e incisiva sui tavoli di confronto regionali e nazionali, significa dare valore aggiunto alla nostra terra e, di conseguenza, alle sue tante imprese artigiane che la rendono un esempio apprezzato nel mondo»




Confagricoltura: l’anno scorso in Piemonte persa una superficie agraria pari a 311 campi da calcio

Procede senza sosta il consumo di suolo agricolo. “Edificazioni civili, opere pubbliche e nuovi insediamenti produttivi – chiarisce il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasiain trent’anni hanno eliminato il 20% della superficie agricola utilizzata per l’espansione delle città e delle infrastrutture, per il degrado delle aree periurbane e per l’abbandono dei territori collinari e montani”.

Il problema – come evidenzia in una nota Confagricoltura – è acuito dalla combinazione del degrado del suolo, dell’erosione e dei cambiamenti climatici che ridurrà sensibilmente i raccolti, se non si interverrà con determinazione. Il suolo è un bene prezioso e non riproducibile: se si riduce la superficie destinata all’agricoltura diminuisce la possibilità di produrre cibo, mentre la popolazione mondiale aumenta e richiede sempre maggiori derrate alimentari.

L’anno scorso, in base alle rilevazioni dell’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – si sono “persi” 21.400 chilometri quadrati sul territorio totale italiano. Questo significa che nel nostro Paese ogni giorno il suolo artificiale impermeabilizzato aumenta di 2 metri quadrati al secondo.

Nella nostra regione – spiega il direttore di Confagricoltura Piemonte  Ercole Zuccaro –  abbiamo consumato il 6,72% del totale nazionale, per una nuova superficie impermeabilizzata di  222 ettari. È una superficie imponente. Per rendere l’idea consideriamo che un campo da calcio, solo per quanto riguarda il terreno di gioco, ha una superficie di 7.140 metri quadrati: questo significa che nel 2019 in Piemonte abbiamo consumato una superficie pari a 311 nuovi campi da calcio”.

Per Confagricoltura è necessario acquisire consapevolezza del ruolo chiave che svolge l’impresa agricola sana, vitale e produttiva, nella gestione del terreno in un contesto pesantemente influenzato dall’urbanizzazione e dai cambiamenti climatici. “Green Deal, Farm to Fork, la futura Pac, le politiche di coesione, il nuovo programma nazionale della ricerca, ma soprattutto il Recovery plan – dichiara Enrico Allasia –  sono le grandi opportunità da cogliere per salvaguardare e vitalizzare la risorsa suolo”.

 

 




Unanime il Consiglio regionale chiede la liberazione di Djalali

Il Consiglio regionale è impegnato “ad attivarsi con urgenza presso i ministeri competenti affinché continui l’azione presso le autorità iraniane per chiedere l’immediata revoca della condanna a morte del dottor Djalali e si faccia promotrice di ogni forma di sensibilizzazione e mobilitazione per la scarcerazione del medico e ricercatore.”

Così dispone, proprio nella Giornata internazionale dei diritti umani, l’ordine del giorno 449 “Richiesta di un intervento urgente per il rilascio del ricercatore Ahmadreza Djalali, ingiustamente detenuto in Iran”, sottoscritto da tutti i gruppi, primo firmatario Domenico Rossi (Pd) e approvato oggi all’unanimità dall’Assemblea di Palazzo Lascaris.

Poco prima, una delegazione consiliare – guidata dal presidente Stefano Allasia e composta dai membri dell’Udp, Gianluca Gavazza e Michele Mosca (Lega) e i consiglieri Silvio Magliano (Moderati) e Rossi – aveva incontrato un gruppo di attivisti pro Djalali, con una rappresentanza di Amnesty International e del Partito radicale, che manifestava davanti alla sede del Consiglio regionale .

“Nella giornata mondiale dei diritti umani, il voto unanime dell’assemblea legislativa  a questo atto di indirizzo, assume un valore ancora più rilevante. Come già affermato nel mio appello della scorsa settimana, chiedo che venga annullata la pena capitale al ricercatore irano-svedese  Ahmadreza Djalali – afferma Allasia – e che si disponga il suo rilascio. Nessuna ragione di Stato giustifica l’uccisione di un uomo, la pena di morte è un atto atroce che viola il diritto alla vita.”

Infatti, il presidente Allasia già la scorsa settimana, aveva pubblicato un appello a favore del ricercatore che aveva operato all’Università del Piemonte Orientale di Novara e che è recluso in isolamento presso la prigione iraniana di Raja’i Shahr a Karaj.




Stefano Jugo (Einaudi) vince il premio “Mattia Serafini” per la migliore comunicazione social

Stefano Jugo, social media manager e responsabile marketing editoriale di Giulio Einaudi editore, si è aggiudicato la prima edizione del Premio “Mattia Serafini” per la miglior campagna di comunicazione social di un’opera editoriale, organizzato dall’Associazione Culturale Torino del Centro Congressi Unione Industriale.

Nato a Torino nel 1969, Jugo lavora dal 2003 presso Giulio Einaudi editore; meglio noto in rete come “Il Bot”, è l’ideatore e il curatore del profilo Twitter @Einaudieditore, online dal 2009, per cui la casa editrice ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Ha vinto il Premio Serafini con la campagna promozionale del volume “I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)” di Diego De Silva, un nuovo episodio delle vicende dell’avvocato Vincenzo Malinconico, il personaggio più celebre nella produzione dello scrittore, amatissimo dai lettori.

La giuria – composta da Paolo Lottero, CEO di Struttura Fine, digital strategist e formatore; Bruno Ruffilli, “Innovation Editor” e responsabile Sezione Tecnologia de La Stampa; Marco Castelnuovo, direttore Corriere della Sera Torino; Serena Uccello, vice capo servizio e social media editor Il Sole 24 Ore; Marianna Bruschi, capo redattore Gedi Digital, responsabile sviluppo digitale per GNN – ha evidenziato un livello generale elevato: piccole e grandi case editrici hanno pensato e realizzato campagne interessanti, ben strutturate dal punto di vista strategico.

Tra i criteri utilizzati per la selezione, l’audience raggiunta, l’estetica dei visual, la qualità dei testi, la creatività dei progetti presentati, l’articolazione social e digital, la specificità nell’uso dei singoli social media, la tecnicalità, l’utilizzo di strategie organiche o a pagamento, e l’engagement ottenuto.

Il progetto presentato da Einaudi è stato unanimemente riconosciuto come il migliore tra i 17 candidati a questa prima edizione del premio. Secondo le motivazioni della giuria, “la campagna è ben strutturata in fasi, ogni fase ha i suoi obiettivi, i suoi media e contenuti; è ironica e phigital, si è mossa in modo coordinato sui due piani, real e digital. Ha evidentemente richiesto un certo sforzo economico, ma non si è fatta strada muscolarmente a colpi di paid media. Se guardiamo ai social, si è sviluppata su tre piattaforme: Einaudi ha utilizzato in modo differenziale e specifico Facebook, Instagram e Twitter.

Se prendiamo in considerazione i contenuti, l’idea di far apparire in video altri autori italiani di gialli (ben conosciuti, che con la scusa di mettere in guardia l’audience circa l’incompetenza professionale del protagonista del libro in realtà ne parlano bene) è simpatica: un metacontenuto ben pensato e giustamente proposto in modo non patinato, come ci si attende da un video autoprodotto per il web. Molto ben curata è invece la componente real, il falso faldone legale che contiene il libro inviato in anteprima ai book influencer per attivare il loro supporto nella fase di anticipation”.

La cerimonia di premiazione si è svolta in diretta streaming dal Centro Congressi Unione Industriale Torino. Tra gli ospiti della serata, condotta da Arturo Brachetti, Marco Aimone del Circolo della Magia e la coppia comica femminile “Le due e un quarto”.

Stefano Jugo è stato premiato da Cristina Tumiatti, Presidente del Centro Congressi, alla presenza dei genitori di Mattia Serafini, social media manager del Centro Congressi, prematuramente scomparso nel 2019, cui il premio è dedicato.

Il premio è stato realizzato con il sostegno di FINSAA (Associazione per il Finanziamento degli Studi in Amministrazione Aziendale), delle imprese Gommaplastica e delle imprese Chimiche Unione Industriale Torino, di Square design e di Tuxor, e della Camera di Commercio di Torino, che patrocina anche l’iniziativa insieme all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

 




Unlock PA, chiedi al tuo Comune. Un’innovazione per la PA firmata CSI Piemonte

Con la mia famiglia siamo in zona arancione, posso andare a fare la spesa nel paese vicino? Quali uffici sono aperti in città per rinnovare la carta di identità? Quali sono gli esercizi commerciali aperti nel mio comune?

Da oggi con UNLOCK PA, un semplice sistema webchat di “domande e risposte”, tutte le persone potranno entrare in contatto con il proprio comune di residenza in modo facile e veloce, senza spostarsi o capire chi chiamare. Il cittadino potrà avere tutte le informazioni in tempo reale e on line sui temi del Covid, aperture uffici comunali, orari e molto altro.

Il progetto, realizzato dal CSI Piemonte, all’interno delle sue attività di ricerca e sviluppo, è stato presentato oggi al Ministro per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone e viene messo a disposizione gratuitamente di tutti i comuni italiani, per supportarli in questo momento di emergenza sanitaria a fornire risposte ai propri cittadini. Quello della diffusione è un tema chiave. Essendo messo a disposizione a tutti ed essendo basato su tecniche di apprendimento di Intelligenza Artificiale, il servizio parte con una dotazione standard che si arricchirà via via imparando dalle richieste stesse della comunità di utenti.

Ma come funzionerà in concreto? Sul sito web del suo comune il cittadino troverà attiva una chat con un messaggio di benvenuto. A quel punto potrà porre la sua domanda e, grazie ad un sistema di intelligenza artificiale, il chatbot fornirà le sue risposte, consentendo all’utente di interagire come se stesse comunicando con una persona reale.

Inoltre, se avrà ancora dei dubbi o necessiterà di approfondimenti, potrà richiedere un appuntamento ed effettuare una call via web con l’operatore eventualmente messo a disposizione dall’ente, tramite VIDE, il sistema di sportello virtuale realizzato sempre dal CSI e a disposizione degli enti quale servizio a pagamento, anche mediante i canali del mercato elettronico PA.

Il cittadino infatti, collegandosi al sistema di videoconferenza nella data e ora concordata interagirà questa volta in diretta con l’impiegato, in totale sicurezza e distanziamento sociale, usufruendo pienamente del servizio di cui necessita senza dover andare fisicamente presso l’ente.

L’appuntamento virtuale renderà possibile la condivisione e lo scambio di documenti con l’operatore, fruendo dei classici sistemi di conference, quali start e stop di microfono e webcam, condivisione del desktop, scambio di file e chat.

Dal canto suo, l’ente avrà un back office dedicato che gli permetterà di fruire di tutte le funzionalità di configurazione dei suoi sportelli, con descrizioni, slot temporali, chiusure. Tramite VIDE l’operatore di sportello potrà gestire le call con gli utenti avviandole e chiudendole a seconda delle necessità e delle regole definite dall’ente.

“UNLOCK PA e VIDE sono i primi risultati della nostra strategia per i comuni italiani”. Ha dichiarato Pietro Pacini, Direttore Generale CSI Piemonte. “Abbiamo una visione innovativa che pone il cittadino al centro e il comune al suo servizio e intendiamo accompagnare la Pubblica Amministrazione con nuove piattaforme che consentano anche ai comuni più piccoli di rendere concreta la trasformazione digitale. Questa pandemia ha accelerato questo processo e il CSI non si tira indietro, confermando il proprio ruolo di partner tecnologico della Pubblica Amministrazione italiana”.

Letizia Maria Ferraris, Presidente del CSI Piemonte ha sottolineato “Innovare appare sempre più un’opportunità per la democrazia. Fa riflettere anche su grandi temi, tra cui, quello della sicurezza dei dati; può essere in ogni caso occasione preziosa per promuovere e facilitare il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione”.

Fabiana Dadone, Ministro per la Pubblica Amministrazione ha affermato “La svolta digitale della PA deve farsi strumento di democrazia e di centralità del cittadino. Innovazioni come l’intelligenza artificiale possono dare un importante sostegno nell’ottica di rendere più fluido il rapporto tra le persone e le pubbliche amministrazioni, alzando la qualità delle prestazioni e dei servizi resi alla collettività. Esempi come questo danno il senso del percorso che vogliamo accompagnare, incoraggiare e che deve riguardare anche i Comuni e gli enti più piccoli, perché la rivoluzione digitale della macchina pubblica non sarà davvero efficace se non sarà pienamente inclusiva”.




Terzo rapporto MPI – Monitor Piccole Imprese, CNA: “Un anno vissuto pericolosamente”

Venerdì 11 dicembre, ore 11 sarà presentata la Congiuntura (Consuntivo primo semestre 2020 e previsioni secondo semestre 2020) del Rapporto Monitor dell’Osservatorio Micro e Piccola Impresa, promosso in partnership con UniCredit.

 

Il report sarà illustrato dall’autore, il prof. Daniele Marini, docente di Sociologia presso l’Università di Padova e Direttore Scientifico della divisione Research&Analysis di Community Group.

 

Commenteranno i dati: Fabrizio Actis, presidente di CNA Piemonte, Filippo Provenzano, segretario di CNA Piemonte e Fabrizio Simonini, regional manager Nord Ovest di UniCredit. Modererà l’incontro Gabriele Russo, giornalista TGR Rai Piemonte.