L’Unione Industriale di Torino e le Segreterie provinciali di CGIL, CISL, UIL hanno sottoscritto un accordo territoriale per consentire l’accesso al Fondo Nuove Competenze anche alle aziende prive di rappresentanza sindacale aziendale, con unità produttive site nella Città Metropolitana di Torino.

Il Fondo, istituito dal Decreto Rilancio, prevede la possibilità per l’azienda di richiedere il finanziamento della copertura degli oneri connessi alle ore di formazione per il riallineamento delle competenze del personale, necessarie per operare nel proprio settore, con percorsi formativi fino a 250 ore.

L’accordo prevede la possibilità di modificare temporaneamente l’orario di lavoro per acquisire o rafforzare le competenze professionali, anche a favore di una maggiore occupabilità dei lavoratori e delle lavoratrici.

Massimo Richetti, Responsabile Servizio Sindacale Unione Industriale Torino, dichiara: “Si tratta di un’iniziativa che può aiutare le imprese anche ad aumentare la produttività tramite la qualificazione o riqualificazione delle risorse umane, in un contesto che sempre più richiede al mondo del lavoro di essere in grado di adattarsi ai rapidi cambiamenti ed evoluzioni che caratterizzano il mondo produttivo contemporaneo. L’Italia è collocata in una posizione sfavorevole, nel confronto con Paesi competitors, in termini di produttività del lavoro. Questa opportunità può essere di aiuto per compensare il disallineamento tra la domanda e l’offerta delle competenze e l’insufficiente ruolo che il sistema di politiche attive del lavoro ha avuto nel fornire percorsi di riqualificazione. “

Elena Petrosino – CGIL, Cristina Maccari – CISL, Teresa Cianciotta – UIL di Torino dichiarano: “La formazione è un importante strumento di tutela per imprese e lavoratori/lavoratrici, ma non esiste innovazione senza un investimento sulle persone: occorre diffondere le tecnologie e le innovazioni di processo e di prodotto, soprattutto le più avanzate, ed avere contestualmente una formazione professionale continua che permetta alle lavoratrici e ai lavoratori di aggiornare costantemente le proprie competenze. I prossimi mesi saranno cruciali, soprattutto dopo il 31 marzo, per il futuro del nostro Paese, al quale manca ancora, purtroppo, una strategia di sviluppo di lungo respiro; auspichiamo che le imprese del nostro territorio colgano l’occasione rappresentata dal fondo nuove competenze per affrontare un periodo che è ancora di grave crisi e transizione ma che, proprio per questo, deve essere utilizzato al meglio per farci trovare pronti alla ripartenza.”

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