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Cnvv: Analisi trimestrale dell’export delle province di Novara e di Vercelli

Il quarto trimestre del 2020 è stato caratterizzato dall’introduzione di nuove misure restrittive a causa dell’arrivo della seconda ondata pandemica che ha coinvolto non solo il nostro Paese, ma tutta l’Europa e l’America, sia del Nord che del Sud. Nonostante ciò le performance descrittein questo Rapporto non si discostano di molto rispetto al trimestre precedente, con l’eccezione del comparto del tessileabbigliamento, che ha sofferto maggiormente.

1.La dinamica dell’export complessivo e manifatturiero delle province di Novara e Vercelli globalmente considerateNel quartotrimestre del 2020 le esportazioni complessivedelle province di Novara e Vercelli sono diminuite nel loro insieme del 1,1% tendenziale, quelle nazionali del1,8%. Il dato relativo all’intero anno 2020evidenzia un calo tendenziale del 9,5% a livello delle due province globalmente considerate, e un calo sostanzialmente analogo a livello nazionale, pari al 9,7%. Considerando le sole esportazioni manifatturieredelle province di Novara e Vercelli, nel 2020 risultate pari a 7miliardi di euro,essehanno registrato un calo tendenziale pari al 9,7%.

La flessione ha interessato tutti i comparti, con le sole eccezioni degli articoli farmaceutici che, al contrario,hanno registrato una forte crescita in conseguenza dell’emergenza sanitaria in atto (+23,8%)e del piccolo comparto dellegno, carta e stampa (+1,7%).

Quanto agli altri settori, partendo dalle performance peggiori, i prodotti petroliferi raffinatisono calati del 53,5%; i mezzi di trasporto del 35,9%;i computer e prodotti ottici del 16,1%. L’aggregato “prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori” si è ridotto del 15,2%,con al suo interno il comparto dei prodotti tessili che ha registratoun calodel 28,9% e quello più grande degli articoli di abbigliamento che è calato del 15,3%.

L’export articoli in gomma e materie plastichesi è contratto del15,9%; quello dei metalli e prodotti in metallo del 11,3%; i macchinari ed apparecchi hanno registrato un 10,6%,con al loro interno le macchine di impiego generale che si sono ridottedi un analogo10,6%; l’export di apparecchi elettriciha subito una flessionedel 1,5%, quello dei prodotti alimentari, bevande e tabacco del 1,3%; quello delle sostanze e prodotti chimici del 0,9%.Per quanto riguarda la ripartizione geografica dell’export, nel2020 si osserva un calo delle venditedel7,9% verso l’Unione europeae del 11,7%verso i Paesi extraUe 27.

Le esportazioni di manufatti dirette verso i 27 Paesi Ue, pari a 3,9miliardi di euro, hanno rappresentato nel2020 il 55,0% dell’export manifatturiero delle province di Novara e Vercelli considerate insieme; quelle dirette verso i mercati extraUe, pari a 3,1miliardi di euro, sono equivalseal 45,0% dell’export manifatturiero delle due province.

Quanto ai singoli mercati di sbocco, nel 2020 l’elemento più evidente, oltre allacontrazione dell’export manifatturiero delle due province verso gran parte deiprincipali Paesi di destinazione, è la forte crescita delle esportazioni verso la Cina (+23,4%), unitamente a quella più contenuta verso il Belgio (+6,5%) e a quella minima verso la Polonia (+0,5%). Quanto agli altri Paesi, le contrazioni dell’export vanno da quelle più lievi verso i Paesi Bassi (0,2%), la Germania (4,9%) e la Francia (6,5%) a quelle più sostenute verso gli Stati Uniti (11,4%), la Spagna (14,9%), il Regno Unito (15,9%) e la Svizzera (19,0%).

In questo contesto, GermaniaeFranciasi confermano nell’ordine i primi 2 Paesi di destinazione dell’export manifatturiero provinciale, abbondantemente davanti a Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito.

Nel complesso questi 5 Paesi assorbono il 49,2% dell’export manifatturiero delle due province, in calo del 10,1% rispetto al 2019. Si osserva inoltre, rispetto al Rapporto precedente, il ritorno al terzo posto da parte degli Stati Uniti con la Svizzera che si riposiziona quarta; il Regno Unito conserva la quinta; la Cina si posiziona sesta scalzando la Spagna che diviene settima. Paesi Bassi, Polonia e Belgio mantengono rispettivamente l’ottava, la nona e la decima posizione.

Sul fronte delle importazioni manifatturiere nel 2020 si registra un calo dell’import da tutti i principali mercati di approvvigionamento, fatta eccezione per la Cina, dalla quale le due province di Novara e Vercelli registrano un significativo incremento delle importazioni pari al +23,4%, e il Belgio,che registra una crescita del +6,5%.

Quanto agli altri principali Paesi di provenienza dell’import manifatturiero si osserva invece un caloa due cifre per il RegnoUnito (15,9%), la Spagna (14,9%), la Tunisia (11,8%) e gli Stati Uniti (11,4%). Più contenuta la flessione da Francia (6,5%), Germania (4,9%), Giappone (0,6%) e Paesi Bassi (0,2%). I principali mercati di approvvigionamento delle due province si confermano, nell’ordine, Germania, Cina, Francia, Stati Uniti: da questi soli 4 Paesi proviene il 56,6% dell’import manifatturiero delle province di Novara e Vercelli, risultato in calo del 8,1%rispetto al 2019. Completano laclassifica, nell’ordine, il Belgio che si posiziona quinto al posto dei Paesi Bassi che divengono sesti, la Spagna, il Regno Unito, la Tunisia e il Giappone.

2.Provincia di Novara

Osservatorio Macchine di impiego generaleNel quarto trimestre 2020 le esportazioni di macchine di impiego generale (rubinetteriavalvolame)confermano l’inversione di tendenza osservata nel trimestre precedente, mettendo a segno una crescita del+4,2% tendenziale, mentre sul piano nazionale si è registrata una ulterioreflessione, per quanto lieve,pari al1,0%; il dato relativo al 2020 evidenzia una contrazionedell’export del 5,6% per la provincia di Novara e un calo del 13,2% a livello nazionale. Per quanto riguarda ledestinazioni dell’export,Belgio, Paesi Bassi e Svizzera sono gli unici Paesi tra i principali mercati di sbocco verso i quali nel2020 si è registrata una crescita, nella misura del +11,3%, +10,6% e +8,6% rispettivamente.

L’export verso tutti gli altri principali mercati di sboccoè risultato invece in flessione, particolarmente sostenuta per la Russia (21,9%), il Regno Unito (17,1%) e la Germania (11,1%); più contenuta verso la Grecia (9,3%), gli Stati Uniti (5,0%), la Francia (4,2%) e la Spagna(2,8%).Nel 2020i principali mercati di sbocco si confermano, nell’ordine,Francia,Germania,Stati Uniti e Regno Unito: la quota complessiva di export diretta verso questi 4 Paesi è pari al 44,6%, in calo del 8,8% rispetto al 2019.

Nella classifica si confermano inoltre, nell’ordine, le posizioni di Spagna, Paesi Bassi e Belgio; la Grecia si posiziona ottava al posto della Svizzera, che diviene nona; la Russia si conferma al decimo posto.

Osservatorio Prodotti delle industrie tessili e dell’abbigliamentoNel quartotrimestre 2020 le esportazioni di prodotti tessili e dell’abbigliamentodella provincia di Novara sono calate del 13,2% tendenziale (a fronte del 4,1% registrato nel terzo trimestre), quelle nazionali del 14,0% (a fronte del 9,8% del terzotrimestre). Il dato relativo al 2020 indicaun calo del 11,7%per l’export novarese, e unodel 18,7% per l’export italiano del settore.

Quanto ai principali mercati di sbocco, nel 2020 si osserva un calo generalizzato dell’export verso tutti i principali Paesi di destinazione dei prodotti tessili e abbigliamento della provincia di Novara, con lesoleeccezionidella Svizzera che cresce del +2,2% (a fronte tuttavia del +12,4% registrato nei primi 9 mesi del 2020) edella Corea del Sud che, grazie al forte incremento registrato nel quarto trimestre (+123,9%), si porta in territorio positivo mettendo a segno un incremento del +4,9%.Le flessioni registrate dalle altre principali destinazioni dell’export sono particolarmente sostenute verso Stati Uniti (44,0%), Regno Unito (23,0%), Germania (20,7%), Spagna (18,9%) e Francia (17,7%).

Più contenute verso Tunisia (9,6%), Giappone (6,7%) e Polonia (2,9%).La Svizzera si conferma nettamente il principale mercato di sbocco, verso il quale si dirige il 49% dell’exportsettoriale della provincia di Novara, in crescita del +2,2% rispetto al 2019. Quanto agli altri Paesi la classifica rimane immutatarispetto all’Osservatorio precedente, con la sola variazione della Germania che si posiziona quarta al posto del Giappone, chediviene quinto. Francia e Regno Unito mantengono rispettivamente la seconda e la terza posizione; mentre dal sesto posto si confermano, nell’ordine, Spagna, Stati Uniti, Tunisia, Corea del Sud e Polonia.

3.Provincia di Vercelli

Osservatorio Macchine di impiego generaleNel quarto trimestre 2020 le esportazioni di macchine di impiego generale (rubinetteriavalvolame)della provincia di Vercelli sono calate del 20,0%, quelle italiane del 1,0%.

Il dato relativo al 2020 evidenzia un calo del 22,6% a livello provinciale e uno del 13,2% a livello nazionale. Nel 2020 l’export flette verso tutti i principali Paesi di destinazione dell’export vercellese di rubinetteria e valvolame, fatta eccezione per la Svizzera, che registra una crescita pari al+6,2%, la Germaniache ne mette a segno una del +8,3%e il Belgio (+51,0%) che, grazie al forte incremento del quarto trimestre (171,6%), si inserisce nella classifica dei principali mercati di sbocco della provincia di Vercelli, scalzando l’Ungheria, chene fuoriesce.

Quanto agli altri Paesi, si registrano forti flessioni verso la Spagna (61%) e la Francia (43,7%); consistenti anche le contrazioni verso Regno Unito e Stati Uniti (entrambi 19,5%), Svezia (13%) e Paesi Bassi (11,9%); più contenuta quella verso l’Arabia Saudita (3,1%).Germania e Francia si confermano i principali mercati di sbocco dell’export settoriale provinciale: i soli due Paesi considerati hanno assorbito nel 2020 il 30,1% dell’export, in flessione del 14,7% rispetto al 2019. Rispetto al Rapporto precedente, l’ordinedella classificarimane immutato fino all’ottavaposizioneed è il seguente: Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito,Arabia SauditaePaesi Bassi. Al nono posto si inserisce il Belgio, mentre la Svezia conferma la sua decima posizione.

Osservatorio Prodotti delle industrie tessili e dell’abbigliamentoNel quarto trimestre 2020 le esportazioni di prodotti tessili e dell’abbigliamentodella provincia di Vercelli sono calate del 10,9% tendenziale (a fronte del 4,1% del terzo trimestre); quelle nazionali si sono ridotte del 14,0% (a fronte del 9,8% del terzo trimestre).

Nel complesso del 2020 l’export provinciale si è ridotto del25,2%, quello nazionale del18,7%.Quanto ai principalimercati di sbocco, nel2020 si è registratala contrazione dell’export verso tutti i primi 10 Paesi di destinazione delle esportazioni vercellesi di tessileabbigliamento, fatta eccezione per quelle dirette in Cina (+17,5%) e in Svizzera (+1,0%).Riguardoagli altri Paesi, le contrazioni dell’export sono a due cifre: Hong Kong 53,3%; Stati Uniti 40,5%; Giappone 36,1%; Francia 31,7%; Corea del Sud 27,2%; Regno Unito 25,4%; Germania 21,4%; Russia 12,2%. Rispetto al precedente Rapporto, la classificaha subìto alcunevariazioni in termini di posizionamenti: la Cina sale in vetta alla classifica, scalzando gli Stati Uniti che scivolano al secondo posto.

Dal terzo al sesto posto si confermano, nell’ordine, Francia, Regno Unito, Hong Kong e Russia. La Svizzera dal nono posto si porta al settimo, invertendo la posizione con la Germania che diviene nona; la Corea del Sud si conferma ottava e il Giappone decimo. Quanto alla concentrazione dei principali mercati di sbocco, i primi 4 Paesi assorbono il 47,6% dell’export settoriale provinciale, in calo del 23,1% rispetto al 2019

 

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UPO amplia l’offerta formativa a Vercelli con due nuove lauree triennali proiettate al futuro e alla sostenibilità

A pochi giorni dall’istituzione del Ministero per la Transizione ecologica l’Università del Piemonte Orientale ufficializza la nascita di due nuovi corsi di laurea triennale che amplieranno l’offerta formativa del DISIT (Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica) proprio sui temi dell’ambiente e della sostenibilità.

I nuovi corsi di Chimica Verde (che sostituisce e rinnova il corso di Scienza dei Materiali – Chimica) e di Gestione ambientale e sviluppo sostenibile (GASS) saranno erogati nelle aule e nei laboratori del Complesso Universitario “San Giuseppe” a Vercelli; immatricoleranno studenti a partire dall’anno accademico 2021-2022 e saranno entrambi ad accesso libero.

La chimica sostenibile del futuro sarà al centro del percorso triennale in Chimica Verde. «Nello scenario delineato dall’Agenda ONU per lo Sviluppo Sostenibile e dal Green New Deal europeo emerge in modo forte la centralità della chimica», spiega il referente del corso, professor Enrico Boccaleri. «Il corso di Chimica Verde ha come obiettivo formativo la sostenibilità ambientale dei processi chimici, la riduzione dell’uso delle risorse naturali preziose, i processi di recupero, il riciclo e la valorizzazione nell’ottica dell’economia circolare».

Le tematiche che il corso approfondirà sono molto attuali, a beneficio della sua spendibilità sul mercato del lavoro e della possibile integrazione con i percorsi accademici del futuro. «La società contemporanea – continua Boccaleri – sta prendendo consapevolezza dell’urgente necessità di trasformare la crescita economica e industriale in chiave sostenibile e armonica nel rispetto del pianeta: la chimica sarà una disciplina cardine di questo cambiamento.»

Il corso di Chimica Verde integrerà lo studio della matematica e della fisica e dei diversi settori della chimica con i fondamenti teorici e sperimentali della chimica verde, dei processi chimici e biotecnologici basati su fonti rinnovabili e a basso impatto ambientale e delle strategie di valorizzazione di scarti e sottoprodotti. Centrali, nel corso di studi, saranno le numerose attività di laboratorio, garantite a tutti gli iscritti grazie alle nuove strumentazioni in dotazione al DISIT nel polo di Vercelli.

Il corso in Gestione ambientale e sviluppo sostenibile (GASS) sarà coordinato dal professor Enrico Ferrero e nasce per creare figure professionali in grado di comprendere e rispondere adeguatamente alle grandi sfide ambientali del futuro. La lotta ai cambiamenti climatici, la salvaguardia dell’ambiente e la transizione verso le energie rinnovabili saranno al centro del percorso formativo e avranno come comune denominatore i temi della transizione ecologica verso un modello di sviluppo sostenibile, come per esempio l’economia circolare e la green economy.

«Il corso di laurea in Gestione Ambientale e Sviluppo Sostenibile – spiega il professor Ferrero – intende preparare i giovani alle più importanti sfide presenti e future della nostra società quali la transizione ecologica e la lotta ai cambiamenti climatici. I temi della sostenibilità verranno declinati, con metodologie didattiche innovative, in tutti i loro aspetti, scientifici, economici, giuridici e sanitari per formare figure professionali moderne in grado di accompagnare le realtà produttive, artigianali e dei servizi verso un futuro sostenibile».

GASS mixerà una solida base di contenuti teorici alle attività di laboratorio, per sviluppare nei laureati la capacità di trasferire il know-how acquisito per la risoluzione di questioni pratiche e applicate. Per questo motivo il corso si rivolge a chi nutra interesse per l’ambiente e per le sue interazioni con la società, per promuovere un modello di sviluppo sostenibile utile ad affrontare e risolvere i problemi complessi con un approccio olistico.
Le immatricolazioni partiranno dall’estate. Tutti gli studenti interessati potranno seguire online le attività di orientamento a partire da metà marzo sul sito di Ateneo www.uniupo.it.

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Sono 31.215 (+ 27) i positivi a Covid 19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.573 (+226 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2722 (+29) Alessandria, 1370 (+21 ) Asti, 808(+3) Biella, 2235 (+7) Cuneo, 2.130 (+34) Novara, 12.242 (+124) Torino, 989 (+6) Vercelli, 925 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+0) provenienti da altre regioni. Altri 1.509 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4.045 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 668 Alessandria, 251 Asti, 208 Biella, 393 Cuneo, 355 Novara, 1.783 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 31.215 (+ 27 rispetto a ieri, di cui 20 asintomatiche; delle 27: 14 screening, 8 contatti e 5 casi sospetti sintomatici) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4046 Alessandria, 1871 Asti, 1042 Biella, 2847 Cuneo, 2772 Novara, 15.840 Torino, 1.318 Vercelli, 1124 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 17 (-5 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 358 (-5 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 1713. I tamponi diagnostici finora processati sono 387.713, di cui 213.556 risultati negativi.




Coronavirus, spostamenti e autocertificazione: ecco come funziona

E’ previsto da questa mattina il monitoraggio nelle “aree a contenimento rafforzato”, tra le quali le province del Piemonte: Novara, Asti, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli

Gli spostamenti potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione. 

La veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli.

Un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus.

La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica).

I controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti. Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni. Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali.

Per quanto concerne il trasporto ferroviario, la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi “termoscan”. Inoltre saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni.

Negli aeroporti delle aree dei territori “a contenimento rafforzato”, i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione. Analoghi controlli verranno effettuati nei voli in arrivo nelle predette aree. Restano esclusi i passeggeri in transito.

Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti o domiciliati nei territori soggetti a limitazioni. Nei voli Schengen ed extra Schengen in arrivo, i passeggeri dovranno motivare lo scopo del viaggio all’atto dell’ingresso.

Analoghe controlli verranno adottati a Venezia per i passeggeri delle navi di crociera che non potranno sbarcare per visitare la città ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei paesi di provenienza.

Per ulteriori informazioni vai alla direttiva del Ministero dell’Interno