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Al via la discussione su Città della Salute di Novara

Con la presentazione di oltre 40 emendamenti depositati dal M5s, è iniziata questa mattina in Aula la discussione della proposta di legge 62, “Norme relative al finanziamento del presidio ospedaliero Città della Salute di Novara, licenziato a maggioranza dalla Commissione Sanità il 27 gennaio scorso.

Il provvedimento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nasce da una richiesta del Nucleo di valutazione del Ministero per far sì che la Regione garantisca l’importo delle rate che l’Azienda ospedaliera universitaria novarese dovrà pagare ogni anno. La consultazione di mercato condotta da Cassa depositi e prestiti per conto della Giunta definisce in linea di massima “soddisfacenti” le ipotesi contenute nel Piano economico finanziario 2016 per la realizzazione dell’opera.

Relatori in Aula i consiglieri Riccardo Lanzo (Lega) per la maggioranza e Domenico Rossi (Pd) e Sean Sacco (Pd) per le minoranze.

Lanzo (Lega) ha sottolineato che “si tratta di un importante passo avanti per un progetto di cui si parla da oltre un decennio. È giunto il momento che il Piemonte cambi velocità e la Città della Salute di Novara rappresenta il primo atto importante realizzato da questa amministrazione, insieme a Torino, per attrarre nuove presenze, nuove professionalità e nuovi progetti di ricerca realizzati in sinergia con l’Università e i centri di ricerca”.

Per Rossi (Pd), che è anche primo firmatario di due ordini del giorno collegati al provvedimento, “la consultazione della Cassa depositi e prestiti conferma che quanto operato dalla precedente Giunta era corretto e nell’interesse dei piemontesi. Il partenariato pubblico-privato era l’unica scelta percorribile per non perdere il finanziamento statale e se si fosse deciso di ricorrere all’Inail i tempi di realizzazione dell’opera si sarebbero allungati a dismisura”.

Sacco (M5s) ha annunciato la presentazione di oltre quaranta emendamenti, “legati soprattutto alle perplessità sul tipo di finanziamento scelto, che prevede un forte intervento da parte dei privati. Si sarebbe potuto ricorrere all’Inail risparmiando almeno 200 milioni di euro, come hanno fatto l’Ospedale di Arma di Taggia e il Policlinico di Padova. Sulla consultazione di Cassa depositi e prestiti il giudizio espresso è ‘soddisfacente’, non ‘ottimale’, e inquieta il fatto che la legge non specifichi il numero di rate ma solo l’ammontare”.

Il dibattito generale è stato aperto dal capogruppo della Lega Alberto Preioni, intervenuto con il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco e il consigliere Federico Perugini, che hanno sottolineato “l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato” e la necessità di pensare, “oltre alle doverose valutazioni economiche, ai pazienti che necessitano di cure e di servizi”.

Per il M5s sono intervenuti Francesca Frediani, Giorgio Bertola, Ivano Martinetti e Sarah Disabato, evidenziando che “più della velocità, in decisioni delicate come il finanziamento di un ospedale, conta l’approfondimento”. Più che sapere chi ha preso le decisioni, hanno aggiunto, “vorremmo sapere chi se ne addosserà il peso: non condividiamo il metodo di finanziamento del nuovo ospedale, che avrà pesanti conseguenze per le tasche dei cittadini”.

Per il Pd sono intervenuti Sergio Chiamparino, Maurizio Marello, Domenico Ravetti e Raffaele Gallo, che hanno evidenziato come “sia la Città della Salute e della Scienza di Novara sia il Parco della Salute di Torino siano decisioni risalenti alla Giunta precedente” sottolineando “l’urgenza d’investire sulle strutture ospedaliere piemontesi, obsolete dal punto di vista edilizio e logistico” e ribadendo la necessità di un nuovo Piano di edilizia sanitaria regionale.

Per Fi Carlo Riva Vercellotti ha espresso il sostegno del proprio gruppo al provvedimento, “per la creazione di un luogo di cura all’avanguardia che sarà in grado di contribuire a contenere la mobilità passiva dei pazienti verso la Lombardia”.

Il capogruppo di Luv Marco Grimaldi ha espresso “molti dubbi sul partenariato pubblico-privato” auspicando, in un momento in cui il costo del denaro è basso, l’impegno della pubblica amministrazione nel richiedere finanziamenti o nel ricorrere ai Fondi strutturali europei.

L’assessore Icardi ha replicato ripercorrendo l’iter della vicenda legata alla realizzazione della struttura, ribadendo che l’unica forma di finanziamento possibile è il partenariato pubblico-privato e sottolineando che la Giunta “non ha perso tempo e ha agito con la diligenza del buon padre di famiglia, dal momento che rimodulando l’importo delle rate come suggerito da Cassa depositi e prestiti, la Regione risparmierà tra i 90 e i 100 milioni di euro d’interessi.




Cassa depositi e prestiti: “Ok al piano per Città della Salute di Novara”

L’esito della consultazione di mercato condotta da Cassa depositi e prestiti per conto della Giunta regionale definisce in linea di massima “soddisfacenti” le ipotesi contenute nel Piano economico finanziario 2016 per finanziare la Città della Salute e della Scienza di Novara.

Lo ha annunciato questa mattina in quarta Commissione, presieduta dal vicepresidente Andrea Cane, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi.

“Si tratta – ha spiegato l’assessore – del primo atto di valutazione della Cassa depositi e prestiti, necessario per l’approvazione del disegno di legge 62, ‘Norme relative al finanziamento della Città della Salute di Novara’, che dovrebbe approdare domani all’attenzione dell’Aula.

Tutti i parametri sono stati giudicati rispondenti alla media di mercato e questo ci fa pensare di aver agito con la diligenza del buon padre di famiglia. Se riusciremo, come suggerito, ad abbassare il numero di rate da 26 a 20 o 18 per la Regione potrebbe esserci un risparmio sugli interessi di circa 100 milioni di euro”.

Domenico Rossi (Pd), ha domandato che cosa succederebbe se, abbassando il numero delle rate e aumentandone l’importo, l’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Novara non riuscisse a effettuare tutti i pagamenti. L’assessore ha risposto che “si tratta comunque di fondi della Regione, cui toccherebbe comunque coprire eventuali disavanzi”.

Sean Sacco (M5s), che ha dichiarato che se si fosse aspettato ancora qualche mese la Regione avrebbe forse potuto risparmiare di più inserendo la Città della Salute e della Scienza di Novara nella nuova programmazione di finanziamenti Inail, l’assessore ha assicurato che “la Regione ricorrerà senza dubbio ai finanziamenti Inail per contribuire a migliorare il patrimonio edilizio della Sanità piemontese”.

All’inizio della seduta Icardi aveva svolto una comunicazione, su richiesta del consigliere Rossi (Pd), sulla carenza di medici specialisti in Piemonte.

A tal proposito l’assessore ha dichiarato che la carenza più forte in Piemonte riguarda gli anestesisti. Tre sono i canali attraverso cui la Regione sta operando per risolvere la situazione: sfruttare le possibilità offerte dalla prossima Legge “mille proroghe”, che consentirà di assumere gli specializzandi già a partire dal terzo anno e di tenere i medici in servizio fino a settant’anni, indipendentemente dall’anzianità lavorativa.

In più, si prevede un intervento strutturale che consenta d’impiegare medici provenienti dalle strutture private che prevedano contratti meno onerosi per il pubblico rispetto alle chiamate “a gettone” e un ulteriore aumento delle borse di studio per gli specializzandi.