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Oltre 2000 stanze disponibili negli alberghi del Piemonte per pazienti Covid

Sono 63 gli alberghi del Piemonte che hanno finora risposto alla manifestazione di interesse dell’Unità di Crisi per mettere a disposizione le proprie stanze per accogliere pazienti Covid dimissibili dagli ospedali ma ancora positivi e quindi impossibilitati a rientrare al proprio domicilio, nonché asintomatici o paucisintomatici che non possono efficacemente essere isolati nel proprio nucleo famigliare.

In tutto, le camere messe a disposizione sono 2271, che possono accogliere uno o più pazienti, sulla base delle specifiche situazioni, così suddivise per provincia: 34 Alessandria; 20 Asti; 57 Biella; 61 Cuneo; 65 Novara; 1644 Torino; 90 Vercelli; 300 VCO. In queste ore, le aziende sanitarie stanno provvedendo a contrattualizzare le strutture.

Ad assicurare la necessaria assistenza saranno persone che abbiano o stiano conseguendo una qualifica da operatore socio-sanitario, oppure abbiano un attestato di qualifica di assistente domiciliare, un diploma di Tecnico dei servizi socio-sanitari, una laurea in Educazione professionale o che abbiano svolto per almeno sei mesi assistenza al domicilio di anziani non autosufficienti (figure per reclutare le quali la Regione ha anche aperto una nuova procedura di manifestazione d’interesse). Le eventuali necessità di cura verranno garantite da medici e infermieri delle Asl stesse.

Nei prossimi giorni si aggiungeranno altri alberghi, visto che la procedura rimane aperta e che diverse aziende hanno già provveduto di propria iniziativa a individuare strutture idonee e a contrattualizzarle (come Asti ed Alessandria), per arrivare allo standard imposto dal Dirmei di acquisire 1 posto letto ogni 4.000 residenti.

Un risultato che è stato accolto con soddisfazione dagli amministratori regionali. L’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, afferma che “con questa misura si intende contribuire a fare in modo che il ricovero ospedaliero sia limitato ai soli casi in è effettivamente necessario, al fine di mantenere la piena funzionalità dei servizi sanitari essenziali. Inoltre, si fornisce una risposta concreta a quelle persone, che, risultate positive, hanno bisogno di un luogo dove trascorrere la quarantena per evitare di trasmettere il virus ai famigliari”.

L’assessore alla Protezione civile, Marco Gabusi, puntualizza che “abbiamo lavorato alla creazione della rete di alberghi assistiti con la Protezione civile tramite le Federalberghi provinciali, avendo cura di selezionare le strutture con il maggiore comfort per gli ospiti.

In pochi giorni abbiamo ottenuto un elenco di strutture che saranno valutate dalle Asl seguendo criteri di adeguatezza di spazi e servizi per poi procedere alla contrattualizzazione”. “Ancora una volta – commenta l’assessore al Turismo, Vittoria Poggio – la collaborazione tra pubblico e privato si rende proficua ed indispensabile. Un ringraziamento a tutte le strutture ricettive che hanno partecipato, andando così ad aiutare quelle realtà assistenziali in difficoltà a causa del complesso momento storico che stiamo vivendo”.




Nuovo protocollo d’intesa tra Regione e Poste

La Giunta regionale ha avviato un confronto con Poste Italiane per risolvere i problemi sul territorio piemontese: si valuterà anche il funzionamento del protocollo d’intesa siglato nel 2017 e recentemente scaduto, con la proposta d’un nuovo schema di collaborazione. Lo ha annunciato questa mattina il vicepresidente della Giunta Fabio Carosso rispondendo in Aula all’interrogazione del consigliere Raffaele Gallo (Pd) in merito alla chiusura di uffici postali in Piemonte.

L’interrogazione nasce dalla decisione di Poste Italiane di chiudere alcuni uffici postali – tra gli ultimi quelli di Mirafiori Sud, Barriera di Milano e Pilone e Pilonetto a Torino – di limitare gli orari e i giorni di apertura previsti dal piano nazionale e dall’osservazione di alcuni disservizi vissuti dagli utenti come un segnale di abbandono dei territori.

“Poste Italiane – ha osservato l’assessore – sta sviluppando un piano di riorganizzazione delle proprie attività sulla base di un progetto elaborato da alcuni anni, che fa leva su un più forte utilizzo delle tecnologie informatiche e una ‘riorganizzazione’ della presenza sul territorio che ha creato ed evidenziato varie criticità nell’erogazione dei servizi sul territorio”.

Regioni ed enti locali hanno più volte tentato di svolgere un ruolo attivo nell’ambito del Contratto di programma 2015-2019 tra Ministero dello Sviluppo e Poste Italiana e il Piemonte ha sottoscritto, nel gennaio 2017, un Protocollo d’intesa tra Regione, Anci Piemonte e Poste Italiane.

“Con il protocollo – ha aggiunto – è stato istituito un gruppo di lavoro con il compito di esplorare e attivare un’offerta di nuovi servizi da parte di Poste Italiane agli enti locali, alle istituzioni pubbliche e ai cittadini piemontesi, di esaminare i piani di razionalizzazione degli uffici postali e di concordare progetti per migliorare la qualità dei servizi già offerti ai cittadini”.

L’assessore alle Infrastrutture Marco Gabusi ha invece risposto all’interrogazione del consigliere Domenico Rossi (Pd) in merito alla realizzazione della tratta Masserano-Ghemme della Pedemontana piemontese. L’assessore ha ribadito che “la Giunta sta facendo un pressing incessante sul Governo affinché si sblocchino i fondi e si possa iniziare a pensare ai cantieri, che rappresentano anche una fonte di occupazione immediata”.




Bonus treno da un millione e mezzo per i trasporti piemontesi

Ammonta ad oltre un milione e mezzo di euro il ‘bonus treno’ deliberato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore ai Trasporti Marco Gabusi. La copertura è assicurata dal bilancio regionale del 2020 ed è destinata a finanziare sconti e servizi per gli utenti piemontesi del servizio ferroviario di Trenitalia.

«Stiamo realizzando un percorso molto articolato – ha sottolineato l’assessore Gabusi – che intende migliorare sia l’offerta sia il servizio ferroviario di tutto il Piemonte. Si incardina in questo percorso l’individuazione di misure economiche a favore dei pendolari abbonati al servizio regionale e un piano di nuovi servizi rispetto agli anni passati. Abbiamo infatti impegnato le risorse nel bilancio regionale del 2020 non solo per confermare la Carta Tutto Treno e il Bonus Pendolari, ma anche per mitigare determinati disservizi e aggiungere servizi per la stagione estiva. Un tassello importante per far sentire il nostro impegno nei confronti degli utenti».

Numerose le diposizioni contenute nella delibera. A partire dalle risorse per finanziare per la Carta Tutto Treno per il 2020, per un ammontare di 500 mila euro. La Carta Tutto Treno, insieme all’abbonamento regionale, consente ai residenti in Piemonte di viaggiare in seconda classe su una relazione coincidente o compresa in quella dell’abbonamento, sui treni Frecciabianca (inclusi treni Italia-Svizzera in tratta interna), IC, ICN, senza dover pagare alcuna differenza di prezzo.

Individuate e destinate anche le risorse per il ‘Bonus Pendolari 2018’, a partire da fine febbraio 2020: 414 mila euro, a cui si sommano 286 mila euro già erogati in passato, per un importo complessivo di 700 mila euro, a copertura degli sconti applicati sulla vendita di abbonamenti mensili e plurimensili. Gli sconti sono differenziati a seconda della tariffa di partenza: 3% per gli abbonamenti Formula sia mensili sia annuali con zona Pin; 5% per gli abbonamenti Formula sia mensili sia annuali con zona e tratte, Regionali Trenitalia Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia, 10% per i mensili Piemonte Integrato e Regionali Trenitalia Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia e Regionale Piemonte con applicazione Sovraregionale Trenitalia.

Grazie alle risorse individuate di 575 mila euro partirà inoltre il nuovo progetto ‘Treni mare anno 2020’ per rinforzare il servizio per Savona e ponente Ligure nei fine settimana estivi. Viene anche introdotta la prenotazione obbligatoria sui treni storicamente molto affollati.

Come annunciato nelle scorse settimane è confermato anche il bonus una tantum per gli anni 2018 e 2019 per i pendolari del Chierese che utilizzano il Servizio Ferroviario Metropolitana SFM1, a titolo di rimborso per i disagi subiti in questi anni: i residenti e i lavoratori che utilizzano la tratta Torino-Chieri  possono infatti chiedere il rimborso una tantum pari ad un mese di abbonamento (circa 58 euro di media) da fine dicembre 2019 a fine febbraio 2020 esclusivamente alla stazione Torino Lingotto.

Sempre per la SFM1 gli utenti della tratta Torino-Rivarolo continuano ad ottenere il bonus, finché sono presenti i disservizi, che prevede una media di 5 euro al mese per gli abbonamenti mensili e lo sconto di 30 euro per il rinnovo degli annuali.

La delibera stabilisce inoltre che le eventuali risorse non utilizzate siano trasformate in un anticipo del finanziamento dei servizi minimi previsti per il 2020-21. La gestione delle iniziative, infine, viene lasciata all’Agenzia della Mobilità Piemontese sotto il controllo della Direzione competente.