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Comune di Torino: finanziato il progetto “Prospettive di autonomia”

E’ stato pubblicato dal Ministero dell’Interno il decreto di approvazione della graduatoria dei progetti relativi alla “Realizzazione di percorsi individuali per l’autonomia socio-economica” finanziati sul Fondo FAMI 2014-2020. 

Il piano Prospettive d’Autonomia presentato dal Comune di Torino, in qualità di capofila, è stato ammesso e finanziato per l’ammontare di 1.464.559,87 euro.

FAMI 2014-2020 è uno dei fondi dell’Unione Europea che la Città ha ottenuto di poter utilizzare, in misura sempre più rilevante, per sviluppare iniziative di inclusione sociale e di autonomia per le persone più vulnerabili e in difficoltà. 

Il progetto è stato elaborato grazie al contributo dei partner individuati a partire dalle proposte inviate in risposta all’avviso del “Piano di inclusione sociale” della Città di Torino – 2019, che ha individuato nuovi ambiti di co-progettazione.

I partner ammessi alla fase di redazione della proposta progettuale sono: Altrimodi srl impresa sociale ETS, EduCare scs, Associazione Culturale Eufemia APS, e Liberitutti scs. 

Il progetto interviene sulle persone titolari di protezione internazionale, in uscita dai percorsi di accoglienza (SIPROIMI e SPRAR) da non più di 18 mesi, che non abbiano ancora raggiunto un livello sufficiente di autonomia e integrazione. Le attività previste hanno l’obiettivo di sostenere gli individui nel percorso di miglioramento della dimensione lavorativa e abitativa, fattori chiave per accelerare e portare a compimento processi sostenibili e duraturi d’integrazione socio economica.  

Le azioni si sviluppano su tre assi – area abitativa, area lavorativa e area integrazione – con l’obiettivo di offrire interventi integrati, ispirati alla metodologia dell’housing first, alla progettazione individualizzata dei percorsi di accompagnamento lavorativo, all’attivazione di processi di trasformazione e di acquisizione di autonomia centrati sulla persona.

Si tratta di una ulteriore opportunità di sviluppo dei servizi offerti dalla Città che si aggiunge ai programmi del Piano Operativo Nazionale (PON) Inclusione, del PON 

Metro, del Fondo Povertà e del Piano Inclusione triennale in raccordo con i progetti di inclusione sociale che hanno coinvolto oltre un migliaio di beneficiari del reddito di cittadinanza. 




Fondi europei, la giunta regionale dichiara l’overbooking del Fesr

E’ una sorta di “overbooking”, cioè un utilizzo di risorse superiore a quelle a disposizione, contando sul recupero degli avanzi dei fondi europei non spesi dalle altre regioni.

Lo ha annunciato parlando del Fesr il presidente della Giunta regionale  in Prima commissione, in occasione dell’esame della legge di bilancio e del Defr.

Il presidente ha spiegato che per il Fesr, il fondo più incisivo sullo sviluppo della regione, la dotazione della programmazione in corso è di 965 milioni, ma sono stati impegnati 1,103 mld di euro perché pensa di recuperare le risorse non spese da altre Regioni per i loro fondi europei.

Oltre 50 milioni sono poi frutto di rimodulazioni e andranno a sostegno del piano sulla competitività su misure in gran parte green: 10 milioni per la riduzione dell’impatto ambientale delle aziende;  12 milioni per riqualificare l’offerta turistica; 5 milioni  sui servizi al turismo.

Anche l’auto elettrica viene incentivata, attraverso il raddoppio delle risorse per i comuni che installano colonnine per la ricarica elettrica (+10 milioni); con 7 milioni vengono poi incentivati i privati a installare colonnine per la ricarica.

Altri 10 milioni andranno per l’acquisto di bus elettrici.

La rimodulazione utilizza le risorse di bandi sottoutilizzati. Per quanto riguarda la spesa già effettuata sul Fesr, nella graduatoria delle Regioni il Piemonte è a metà classifica, dentro i parametri fissati dalla Commissione europea.

Il presidente ha poi ricordato che nel Fse siamo primi in Italia, un merito già raggiunto in passato che dimostra l’efficienza della macchina regionale, ma anche di quanto il Piemonte sia una regione malata, che ha bisogno di questo fondo europeo per sostenersi.

Degli 882 milioni della dotazione sono stati impegnati 742, la spesa certificata è di 436 milioni.

Il Piemonte ha chiesto a Bruxelles la rimodulazione per recuperare risorse libere e investire tra l’altro 20 milioni per borse di studio universitarie, in modo da sgravare il capitolo di fondi propri.

A giugno il presidente prevede altri avanzi nel fondo per 18 milioni che potrebbero essere utilizzati per le borse di specializzazione in medicina. Un invito in tal senso è venuto anche dal capogruppo di Luv.

Per il Feasr, il presidente della Giunta ha parlato di una rimodulazione di 44 milioni che permette di finanziare le misure agroalimentari che per il 2020 non prevedevano fondi.

Sia il capogruppo PD che quello del M5s si sono detti disponibili ad avviare gruppi di lavoro, insieme con il presidente della Giunta, sui fondi europei e sul Fsc.

Durante la discussione sul bilancio sulle deleghe che attengono al presidente, dal M5s è venuto l’invito a stanziare maggiori risorse per i diritti civili.

Successivamente il vicepresidente della Giunta ha presentato linee guida del Dfr e tabella di bilancio sugli enti locali.




Fondi europei, in Piemonte incassati solo il 32% dei contributi stanziati

In Piemonte, fino a fine ottobre 2019, sono stati approvati contributi europei (Fondo europeo di sviluppo regionale – FESR) per un valore complessivo di 354 milioni di euro, ma soltanto il 32% di essi, pari a circa 115 milioni di euro, è stato effettivamente incassato dalle imprese che hanno presentato i progetti.

È quanto emerso da un’analisi elaborata in occasione della 14ma edizione di A&T 2020 (Fiera dedicata a innovazione, tecnologie e competenze 4.0) dal Gruppo Del Barba, società che opera da oltre vent’anni nel settore della finanza agevolata.

In Piemonte sono stati approvati 1522 progetti presentati all’Unione Europea. In particolare, l’analisi svolta ha riguardato i fondi destinati alla ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione che rappresentano il 65% della dotazione complessiva (231.319.756 euro) e quelli per la competitività dei sistemi produttivi al 35% (122.848.943 euro).

La nostra analisi – dichiara Stefano Ciacciarelli Direttore Generale Gruppo Del Barba – evidenzia come molto spesso le aziende si trovino in difficoltà nell’utilizzare i fondi che vengono approvati a livello regionale e non solo. Anche in Piemonte, come in altre parti del Paese ad eccezione di pochi casi virtuosi, ci troviamo di fronte alla difficoltà delle imprese di portare a termine l’iter progettuale fino ad incassare i fondi approvati. Può essere una questione di burocrazia o mancanza di strumenti e risorse in grado di finalizzare i progetti. Le imprese – continua Ciacciarelli – non possono perdere simili occasioni necessarie per sostenere la propria crescita ma devono affidarsi a chi ha competenze e conoscenze approfondite di questi processi”.

I DATI PROVINCIA PER PROVINCIA.

A Torino sono stati approvati 890 progetti per un valore complessivo di oltre 306 milioni di euro ma soltanto il 33,76% sono stati incassati dalle imprese.

Cuneo è al secondo posto per numero di progetti approvati (195) che ammontano a 21,6 milioni di euro e un incasso pari al 28,04%.

A Novara sono 111 i progetti approvati che hanno raccolto 9,66 milioni di euro: la percentuale dei pagamenti si attesta al 16,28%. Alessandria con 100 progetti approvati per un valore di 7,3 milioni di euro si posiziona al quarto posto in termini quantitativi con una percentuale di incasso pari al 23,25%.

A Vercelli sono 52 i progetti approvati che hanno raccolto 1,16 milioni di euro: la percentuale dei pagamenti si attesta al 34,13%. Ad Asti sono 47 i progetti approvati che hanno raccolto 1,9 milioni di euro: la percentuale dei pagamenti si attesta al 16,11%.

La provincia Verbano Cusio Ossola è fanalino di coda in termini di progetti approvati (33) per un valore di 1,65 milioni di euro e una percentuale di pagamenti che si attesta al 14,22%.

In termini di percentuale più alta di incasso, dopo il capoluogo regionale, è Biella la provincia più virtuosa con un 35,52% di incasso a fronte di un numero contenuto di progetti approvati (80).

L’analisi  rileva, inoltre, che ci sono 14 progetti che coinvolgono più comuni contemporaneamente con un valore complessivo di 1,8 milioni di euro ma con il dato più basso in termini di pagamenti (11,73%).

A livello Regionale ha rilevato che, al momento, risultano attualmente attivi (fino ad esaurimento fondi) 7 bandi per un valore complessivo di 192 milioni di euro.

Gli ambiti finanziati sono: l’internazionalizzazione (7 milioni di euro),l’attrazione e il radicamento di investimenti in Piemonte (30 milioni di euro),l’incremento occupazionale (3 milioni di euro),l’innovazione, sostenibilità ambientale, efficienza energetica e sicurezza dei luoghi di lavoro (40 milioni di euro),la ricerca e sviluppo (19 milioni di euro),l’acquisizione di aziende in crisi, impianti produttivi chiusi o a rischio di chiusura (3,4 milioni di euro) e lo sviluppo delle imprese, ammodernamento e innovazione dei processi produttivi (90,3 milioni di euro).

È attesa l’apertura di un ulteriore nuovo bando a supporto dello sviluppo e rinnovamento delle imprese.




Imprese, fino al 22 ottobre è possibile aderire a Piemonte Fabbriche Aperte

L’edizione 2019 di Piemonte Fabbriche Aperte è prevista per il 7 e 8 novembre, e sarà gemellata con il Festival della tecnologia organizzato dal Politecnico di Torino.

Anche quest’anno la Regione Piemonte organizza Piemonte Fabbriche Aperte, l’iniziativa che permette al grande pubblico di visitare i luoghi della produzione industriale piemontese aperti per l’occasione, e di apprezzare le eccellenze imprenditoriali del territorio.

Nei giorni 7 e 8 novembre, le imprese possono proporre dei percorsi di visita nel loro stabilimento (sede di processo produttivo manifatturiero in Piemonte), organizzati e gestiti sulla base delle loro esigenze e disponibilità. Le visite dovranno essere gratuite e potranno essere un’occasione per i partecipanti di conoscere le aziende e la loro propensione all’innovazione tecnologica, capire l’organizzazione della produzione e le fasi dei processi che portano sul mercato prodotti di eccellenza, simbolo della grande tradizione manifatturiera del territorio.

Le imprese interessate devono compilare entro il 22 ottobre 2019 il modulo disponibile online. Dopo una verifica dei requisiti e della coerenza con gli obiettivi della iniziativa, le imprese saranno inserite nel programma di Piemonte Fabbriche Aperte. Sarà cura della segreteria organizzativa della manifestazione contattare ogni impresa per definire i dettagli della partecipazione.

L’iniziativa rientra fra le attività di comunicazione istituzionale del programma operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020.