Nel mese di aprile mediamente la quotazione del latte alla stalla è diminuita dal 10 al 15% rispetto al mese di marzo, ma i consumatori non ne hanno tratto nessun beneficio.

Il prezzo al consumo, infatti, è rimasto invariato: questo significa che, nell’ambito della filiera, gli allevatori hanno dovuto comprimere i loro margini, lavorando sotto il costo di produzione, mentre altri soggetti, in particolare la distribuzione organizzata, hanno fatto valere le loro posizioni di forza, creando una forte difficoltà nel comparto che rischia di aggravare ulteriormente una situazione già delicata per le nostre campagne.

Guido Oitana, rappresentante degli allevatori di Confagricoltura Piemonte, che è intervenuto questa mattina in videoconferenza al tavolo del latte convocato dalla Regione Piemonte, ha chiesto all’Assessore all’Agricoltura Marco Protopapa di adottare iniziative in favore del settore lattiero-caseario, per far sì che gli allevatori possano trovare un’adeguata remunerazione dal loro lavoro.

In Piemonte – ricorda Confagricoltura – sono attive circa 1.750 aziende produttrici di latte vaccino, concentrate in prevalenza nelle province di Cuneo e Torino, con un totale di circa 121.000 vacche allevate, per una produzione annua di circa 1.080.000 tonnellate di latte (1.080.000.000 di litri) e un fatturato del prodotto all’origine di circa 430 milioni di euro.

Nel primo trimestre 2020, nonostante il sensibile caso di importazioni di latte dall’estero, a causa blocco del canale Ho.Re.Ca, si è registrata una contrazione dei consumi che ha modificato il mercato: sono diminuite le vendite di prodotto fresco, mentre è aumentata la trasformazione dei prodotti e la produzione dei formaggi. Inoltre, complice la crisi economica delle famiglie, sono aumentate le importazioni di latticini e formaggi a basso prezzo.

Abbiamo proposto alla Regione – spiega il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccarodi favorire una miglior trasparenza della filiera per garantire la correttezza dei pagamenti. Abbiamo inoltre chiesto alla Regione di coinvolgere nel confronto la distribuzione organizzata, per evitare di creare posizioni dominanti in grado di condizionare il mercato”.

Confagricoltura ritiene che sia indispensabile proseguire il confronto nella filiera, chiedendo in modo unitario al Governo e all’Unione Europea un intervento straordinario per fronteggiare la crisi di mercato che si è generato nel comparto lattiero caseario, per superare questa stagione di difficoltà e poter riprendere un percorso di collaborazione indispensabile per la tenuta economica e sociale del nostro territorio.

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