“Artigiani e piccoli imprenditori hanno pagato un drammatico prezzo alla pandemia. Lunghi periodi di chiusure totali, riaperture a singhiozzo, investimenti per dotarsi di plexiglass e garantire i distanziamenti.

Ora che, grazie alla campagna vaccinale, sembravamo aver conquistato una quasi-normalità, ecco la doccia fredda della nuova crescita dei contagi, della diffusione di varianti e dell’ipotesi di nuove restrizioni. Il nostro settore non sopravvivrebbe a una quarta ondata.

L’idea di introdurre l’obbligo della “certificazione verde” per poter accedere ad alcune attività e servizi non ci trova aprioristicamente contrari. Purché prevalga il buon senso e non si scarichi il costo su artigiani, esercenti ed imprenditori. Noi siamo lavoratori, non vigilantes. Non ci si chieda di trasformarci anche in controllori dei nostri clienti e non ci si minacci con sanzioni.

E magari si distingua tra chi prende il gelato in una gelateria e chi si accalca in un grande evento. Ricordiamoci i recenti festeggiamenti dopo la vittoria agli europei con assembramenti e mancanza di controlli. Inoltre, prima di introdurre l’obbligo del green pass, bisognerebbe almeno garantire che sia facilmente scaricabile da tutti senza intoppi burocratico-digitali. Ma poi non potrebbe essere sufficiente il certificato rilasciato dopo la seconda dose del vaccino?

 

image_pdfStampa il PDFimage_printStampa l'articolo