Un fitto calendario di appuntamenti pubblici per ricordare la tragedia della Shoah con uno sguardo rivolto al presente e al futuro. Questo il senso delle iniziative per il Giorno della Memoria 2020 promosse e organizzate dal Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione e dal Polo del ‘900.

Un programma che coinvolgerà attivamente i giovani con l’obiettivo di una “staffetta generazionale” che sappia garantire la continuità delle conoscenze e comprendere, sino in fondo, il significato delle tragedie della storia e il dovere della memoria.
Alcuni momenti pubblici daranno il senso generale del calendario che interesserà Torino e tutte le province piemontesi.

Lunedì 27 gennaio dalle ore 10, Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale (via Alfieri 15, Torino) diventerà il “palazzo della memoria” con incontri, letture, proiezioni, immagini.
Per un’intera mattinata verranno coinvolti gli studenti di varie classi, dai più giovani ai giovanissimi, in un percorso interattivo che, partendo proprio dal racconto di quanto avvenuto 75 anni fa, li avvicini a quanto accade nel mondo ai giorni nostri e li faccia riflettere su cosa oggi voglia dire deportazione, prevaricazione, abuso, ingiustizia.

Suddivisi in gruppi gli studenti parteciperanno a  diversi incontri:
– con gli storici dell’Istoreto che illustreranno (con le immagini cartografiche sui conflitti nel mondo) il concetto di genocidio;
– con le foto scattate da Paolo Siccardi, photoreporter con all’attivo un’intensa attività di reportage internazionali che proporrà un parallelo di immagini tra i lager nazisti e le nuove guerre, discriminazioni e violenze contemporanee e tra i disegni di Thomas Geve che raccontano i lager di Auschwitz e Buchenwald e quelli realizzati dai bambini di Sarajevo durante l’assedio nei primi anni ’90.

Parteciperanno da protagonisti delle letture e dei vari momenti d’incontro che si svolgeranno anche nell’aula del Consiglio regionale dove saranno ospitati:
– l’intervento dell’avv. Bruno Segre, testimone delle leggi razziali e dell’antifascismo;
– la presentazione a cura dell’Ufficio Scolastico regionale del Piemonte di un trailer del film “La stella di Andra e Tati”, il primo cartone animato rivolto ai ragazzi che racconta la Shoah;
– l’omaggio alla memoria della Shoah del pattinaggio artistico e della danza su ghiaccio, con Edoardo De Bernardis, allenatore e coreografo internazionale che presenterà i filmati di alcune esibizioni sulle note di Schindler’s List e La vita è bella;
– la performance del cantautore Carsico, con canzoni attinenti al tema della Giornata della Memoria.

Il Consiglio regionale ha concesso il patrocinio al concerto che si terrà la sera del 25 gennaio alle 21 al Conservatorio “G. Verdi” di piazza Bodoni a Torino, dedicato a Primo Levi e Elie Wiesel: “Un contrappunto a due voci: musica dall’abisso”.

Lunedì 27 gennaio, nell’Area spazi OFF TOPIC (via Pallavicino 35, Torino), una serie di iniziative sostenute dal Comitato Resistenza e Costituzione:
– l’installazione della mostra fotografica su un viaggio realizzato nel 2019 alla ricerca delle rovine d’Europa fra Buchenwald e Stare Jarozowice;
– l’incontro – dibattito in collaborazione con Goethe Institut, Istoreto e Museo Diffuso della Resistenza sui campi di sterminio e la figura di Imre Kertész, scrittore sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti e Premio Nobel per la letteratura nel 2002;
– la performance teatrale di video, arte e musica dal vivo “Jedem Das Seine” che riprende la storia del campo di concentramento di Buchenwald.

Il Polo del ‘900 ha elaborato un programma di attività che avrà come baricentro il Polo stesso (Via del Carmine,14) e i luoghi della memoria della deportazione. Dai percorsi in città come quelli intorno alle pietre d’inciampo ai laboratori per bambini in collaborazione con le Biblioteche civiche, dagli appuntamenti per le scuole come la rassegna la “Cineteca della Deportazione” al teatro e alla musica, fino al 6 febbraio.

Il mattino del 27 gennaio si apre con una proiezione rivolta alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Sullo schermo la storia di Funny Ben-Ami, la tredicenne che riuscì a guidare un gruppo di altri bambini ebrei dalla Francia alla Svizzera, scappando dalla persecuzione nazista dell’Olocausto.

Per tutta la giornata, apertura straordinaria del Museo Diffuso della Resistenza. Il percorso multimediale interattivo dell’allestimento permanente conduce il visitatore in un viaggio virtuale di Torino nel decennio che va dall’approvazione delle norme antiebraiche alla promulgazione della Costituzione.

Due gli spettacoli teatrali serali. Con “Il caso Kaufmann”, ispirato alla vera storia di Lehmann Katzenberger, in scena al Polo del ‘900 le conseguenze dell’odio e del pregiudizio razziale attraverso la storia di un uomo ebreo condannato a causa di una falsa accusa. Le pietre d’inciampo prendono vita, invece, al Teatro Vittoria e raccontano, fra musica e parole, la storia dei deportati italiani.

Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione

“Come ogni anno il Comitato Resistenza e Costituzione, che mi onoro di presiedere, sosterrà le numerose iniziative promosse dai partner e dai sei Istituti storici della Resistenza e della Società contemporanea del Piemonte.
Si tratta di un fitto calendario di incontri con studenti e testimoni delle leggi razziali, conferenze, mostre, dibattiti, presentazioni di libri.
Tutto questo programma fa parte dell’impegno e dello sforzo necessario per garantire “una staffetta generazionale” per garantire la continuità delle conoscenze, affinché si possa comprendere, sino in fondo, il significato della Shoah e il dovere della memoria, il non dimenticare mai quanto accadde allora, la lotta contro l’indifferenza e il torpore della memoria”.

Sergio Soave, presidente Fondazione Polo del ‘900

“Il Giorno della memoria dovrebbe essere un giorno di profonda riflessione, perché la memoria di quel periodo tragico della storia dell’uomo, per quanto riguarda sia i sommersi che i salvati, da sola non basta perché lascia tuttavia aperta non solo la domanda sul come quelle orribili manifestazioni del comportamento umano siano potute accadere, ma sul perché qualcosa di simile potrebbe nuovamente succedere (e infatti succede) ancora oggi, a ottant’anni e più di distanza, per responsabilità, come allora, di singoli politici – certo -, ma assai più di un coscienza collettiva distratta, reticente o complice”.

Francesca Leon, assessora alla Cultura del Comune di Torino

“Sono oltre 50 le organizzazioni  – associazioni, Istituzioni, Musei, Biblioteche, Case del quartiere – che hanno contribuito a creare il fitto programma di iniziative culturali per la Giornata della Memoria 2020.
Gli appuntamenti si susseguiranno fino a marzo offrendo ai cittadini momenti di riflessione e ricordo su un periodo fondamentale della nostra Storia: circa 70 appuntamenti tra spettacoli, conferenze, presentazioni di libri, incontri e proiezioni con il coordinamento della Città di Torino.
Il Giorno della Memoria rappresenta ogni anno un invito forte a non dimenticare mai quello che è stato e ribadisce con forza la necessità di difendere i valori di democrazia e uguaglianza per cui milioni di persone hanno sacrificato la propria vita”.

Dario Disegni, presidente Comunità Ebraica Torino

“A vent’anni dall’istituzione della legge sul Giorno della Memoria, è nostro compito evitare i rischi di assuefazione o di ritualizzazione di un evento che mantiene tutta la sua importanza in un momento di crisi di valori nella nostra società.
Assistiamo infatti in questi ultimi tempi a una inquietante recrudescenza di fenomeni di antisemitismo, di razzismo e di odio nei confronti dei diversi.
Occorre pertanto fare fronte all’ignoranza e al pregiudizio con un’incessante azione culturale ed educativa, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, trasmettendo la memoria degli orrori della Shoah, ora che i testimoni diretti di quella tragedia stanno uno dopo l’altro scomparendo, per stimolare un forte impegno civile contro ogni forma di intolleranza.
Non solo il 27 gennaio, ma 365 giorni all’anno”.

Alessandro Bollo, direttore della Fondazione Polo del ‘900

“Le iniziative dedicate al Giorno della Memoria sono state realizzate grazie al lavoro congiunto e all’impegno di tutti gli Enti del Polo del ‘900, per fornire alla cittadinanza momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione collettiva, al Polo del ‘900 e fuori dal Polo, per grandi e piccoli. Per parlare alle nuove generazioni e superare un approccio formale e meramente celebrativo di questa ricorrenza abbiamo pensato di utilizzare nuovi linguaggi e strumenti che possano piuttosto attivare le coscienze civili e portare a una comprensione profonda dei fatti in riferimento agli accadimenti più attuali. In programma tanti spettacoli teatrali, laboratori per ragazzi, musica, passeggiate in città, letture per bambini e cinema con particolare attenzione al mondo della scuola. Gli appuntamenti intorno al Giorno della Memoria hanno avuto inizio il 14 gennaio e si concludono il 6 febbraio”.

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