Ieri Confagricoltura Piemonte aveva preso posizione contro la decisione del Governo di escludere, in particolare, il settore frutticolo o l’orticolo dall’esenzione del pagamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, prevista nel cosiddetto “decreto Rilancio”.

Anche dall’Emilia Romagna si levano critiche.  Confagricoltura Emilia Romagna chiede “un immediato intervento compensativo per le filiere escluse dall’esonero dei pagamenti dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro ossia l’ortofrutta, l’olivicoltura, la silvicoltura e la filiera del legno. È inconcepibile che il legislatore si sia dimenticato di questi comparti, che peraltro hanno sofferto almeno quanto il cerealicolo o il vitivinicolo della crisi causata dal lockdown e dall’epidemia sanitaria”.

Da Milano sull’argomento prende posizione anche Confagricoltura Lombardia. “Considerata l’importanza della silvicoltura e della filiera del legno nella gestione attiva del territorio, ribadita più volte da innumerevoli studi scientifici e accettata dal mondo politico – dichiara il presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli – l’esclusione del codice Ateco 02 dall’esonero contributivo comporterebbe una grave discriminazione verso l’intero settore. Senza dimenticare il mondo dell’ortofrutta e dell’olivicoltura, anch’essi non inseriti nell’articolo. Ci auguriamo che la ministra Teresa Bellanova – conclude Boselli – possa condividere questa ragionevole richiesta ed intervenire con celerità a tutela di questi tre settori”.

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