Il credito alle imprese artigiane del Piemonte fa segnare un miglioramento. Migliorano infatti le erogazioni degli Istituti di Credito del Piemonte verso le piccole realtà produttive.

A marzo di quest’anno, la tendenza rilevata è del –1,4% rispetto all’ultimo trimestre del 2019, che a sua volta fece rilevare un -1,9% sul terzo trimestre 2019.

E’ questo, in sintesi, ciò che emerge dal Focus “Trend dei prestiti alle imprese”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha analizzato la situazione delle erogazioni nei primi 6 mesi di quest’anno.

L’analisi dei prestiti parte da un -0,5% di marzo 2018, passando al -2,3% dello stesso periodo del 2019, allo -2,6% di giugno, -1,9% di settembre e -2,9 di dicembre 2019, fino a questa risalita (-1,4% di marzo 2020).

“I dati sul credito verso le MPMI ci dicono come in Piemonte si registri un miglioramento, anche se parliamo di percentuali ancora con il segno meno davanti. E su questo dobbiamo ancora lavorare duramente”.
E’ il commento di Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino.

“In questo quadro di crescente rischio di depressione – continua De Santis – ci auguriamo che una forte boccata d’ossigeno per le imprese possa arrivare dalla liquidità che i Governi, nazionale e regionale, hanno già messo in circolo o si apprestano a farlo. Di sicuro il perdurare della stretta del credito sta nuocendo alle imprese artigiane. Chiediamo al governo e alla regione che il credito per le micro e piccole imprese divenga una priorità per l’agenda”.

“Soprattutto per gli artigiani e le piccole imprese il denaro rimane più scarso e più costoso rispetto a quello erogato alle aziende medio-grandi – commenta De Santis – e in confronto a quanto avviene nella media europea. Se le banche non tornano ad avere fiducia nei progetti di investimento degli artigiani, non ci sono presupposti per una ripresa del nostro settore, soprattutto in un momento di crisi epocale dove scarseggia la liquidità”.

“L’unica azione che può funzionare – continua De Santis – è quella finalizzata al vero sviluppo, puntando a costruire territori “a misura” di piccola impresa: con leggi semplici e chiare, con un fisco leggero, un credito a misura di piccola impresa e orientato alla competitività e incentivi all’innovazione digitale, con una formazione che unisca scuola e lavoro, il sapere e il saper fare. Bisogna ripartire dai territori, valorizzando chi come le imprese artigiane crea lavoro, sviluppo, presidio di legalità sul territorio e favorisce la coesione sociale”.

“Le difficoltà nelle erogazioni non possono che allarmarci – riprende De Santis – è evidente come sia necessario far sì che le piccole imprese e le attività in generale possano finanziarsi, con l’intento di investire per crescere”.

“Il problema grosso da affrontare sarà alla fine dell’estate, con il termine degli ammortizzatori sociali e in vista di una crisi che sarà da gestire con mano ferma e decisioni importanti – conclude il De Santis – per il momento si tratta solo di previsioni che speriamo vengano disattese dai fatti”.

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