In questi giorni la nostra Regione sta affrontando una situazione di criticità a causa della diffusione del Coronavirus. È fondamentale che noi parti sociali, le Istituzioni e gli esponenti della società civile lavoriamo insieme, agendo in maniera coordinata ed efficace, affinché il nostro territorio possa superare rapidamente questa fase.

Le misure tempestivamente assunte hanno consentito di contenere il rischio sanitario. Grazie all’incessante lavoro degli esperti e del nostro sistema sanitario, siamo a conoscenza dei rischi del virus e delle corrette prassi necessarie per gestire questa situazione: comportamenti che tutti siamo tenuti a rispettare nell’interesse della società.

Tuttavia, dopo i primi giorni di emergenza, si rende fondamentale valutare, con equilibrio e lucidità, la situazione e il suo impatto. Il nostro territorio, infatti – che già versava in una condizione di criticità dal punto di vista economico e occupazionale – rischia ora di uscire da un’emergenza e ritrovarsi in uno scenario di gravissima crisi.

Ora dopo ora, stiamo ricevendo allarmate segnalazioni da parte di aziende che vedono precipitare le loro attività. Si parla di eventi annullati, commesse perse, personale che non viene più ricevuto dai clienti internazionali. Il nostro settore dell’accoglienza ha visto una caduta dell’80% delle prenotazioni alberghiere, e notizie altrettanto disastrose ci pervengono dal settore culturale e da quello dei servizi. Rischiamo di ritrovarci in ginocchio.

Chiediamo, dunque, che nei provvedimenti che verranno assunti dalla Regione nelle prossime ore si tenga conto – sempre nel massimo rispetto della salvaguardia della salute pubblica – della necessità di tutelare le attività economiche, che non possono essere bloccate. Proprio ora che stiamo procedendo verso una normalizzazione, dobbiamo consentire che imprese e lavoratori possano ricominciare a operare, a beneficio del nostro territorio e del Paese. E a tal proposito, abbiamo bisogno di istruzioni molto specifiche per i datori di lavoro, per garantire la sicurezza dei lavoratori. Non possiamo permetterci di bloccare l’Italia o di comprometterne ulteriormente l’immagine internazionale, i danni sarebbero incalcolabili.

Affinché questo succeda, è fondamentale cooperare perché sui mezzi di informazione e nella percezione pubblica non sia veicolata un’immagine angosciosa e non corrispondente alla realtà, che – anche nei confronti dei partner internazionali – sta rischiando di danneggiare consistentemente il nostro Made in Italy, la nostra offerta culturale e tutta la nostra accoglienza.

L’Unione Industriale è in contatto con Confindustria per chiedere al Governo degli interventi eccezionali a sostegno dell’economia, per far fronte a quella che potrebbe rivelarsi un’emergenza senza pari. Oltre al necessario sostegno alle imprese e al reddito dei lavoratori, infatti, sarà fondamentale costruire un importante piano di rilancio degli investimenti nel Paese, che contempli misure forti per riportare il lavoro e la nostra economia su un percorso di crescita stabile e duratura.

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