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Cimo Piemonte: “Mancano dispositivi di sicurezza e i tamponi vanno ancora a rilento

La situazione continua ad essere molto grave, i tamponi verso tutto il personale sanitario vanno a rilento, medici di base e professionisti impegnati nelle strutture ospedaliere fanno turni massacranti e sono ancora troppo esposti al rischio di contagio a causa della carenza delle opportune protezioni”.

A dichiararlo è Sebastiano CavalliSegretario di Cimo Piemonte, il sindacato dei medici, che chiede alla Regione una deroga alla legge nazionale per assegnare subito ai medici lo stipendio di risultato, normalmente riconosciuto per il raggiungimento nell’anno di una serie di obiettivi professionali indicati dai vari assessorati alla sanità regionali. Oltre a questo, il Governo ha già stanziato in via straordinaria oltre 250 milioni di euro, 18 destinati al Piemonte, per supportare tutto il personale medico in questa delicata situazione. Cimo Piemonte chiede alla Regione di convocare al più presto un tavolo di confronto per definire il criterio di assegnazione di questi contributi.

Il nostro sistema sanitario nazionale – prosegue il dottor Cavalli di Cimo Piemonte – vanta competenze di assoluto valore, non ci sentiamo degli eroi, facciamo il nostro mestiere con professionalità e passione, sempre. Ovviamente la drammatica esplosione del Covid-19 ha ancor più responsabilizzato tutti noi nel cercare di assistere il maggior numero di pazienti, ma questo non toglie un disagio di fondo, ovvero la mancanza di un’agenda sanitaria, nazionale e regionale, che consenta a tutto il personale di adempiere al meglio e con le giuste tutele ai propri compiti.

La nostra organizzazione farà di tutto, lo dobbiamo ai tanti colleghi che in queste settimane non ce l’hanno fatta e alle loro famiglie, per accertare le responsabilità legate soprattutto al fatto che da quando è stato dichiarato dal Governo lo stato di emergenza sanitario a quando si è registrato il primo caso di Covid-19 a Codogno, è trascorso un mese, tempo perso che poteva invece risultare prezioso per l’approvvigionamento di tutto il materiale di protezione destinato alle strutture sanitarie e ai medici di base. Si è perso troppo tempo e oggi ci troviamo in una situazione davvero complessa, pagando un prezzo altissimo. I medici insieme ai pazienti sono la categoria sociale più a rischio.

Per questo ribadiamo alla Regione l’importanza di avere tutte le migliori protezioni possibili per il personale sanitario, di velocizzare la procedura dei tamponi e di dare disposizione ai D.G. delle A.S.R. Piemontesi di saldare lo stipendio di risultato del 2019 indipendentemente dal raggiungimento degli obiettivi previsti anzitempo per l’anno in corso”.

 

CIMO Piemonte è la delegazione territoriale con oltre 1200 iscritti di rappresentanza sindacale di medici, veterinari e odontoiatri in servizio o non più in attività e ha come finalità la protezione della professione. Il Segretario del Piemonte è il dottor Sebastiano Cavalli.