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Sciopero dei corrieri Amazon, adesione del 70% in Piemonte

È stata del 70 per cento l’adesione media allo sciopero dei corrieri che lavorano per conto di Amazon, indetto dalla Uiltrasporti Piemonte per denunciare condizioni di lavoro diventate insostenibili.

 

Nella mattinata di oggi si è svolto un presidio presso la sede Amazon di Brandizzo, al quale hanno preso parte oltre 250 autisti provenienti anche dalla sede di Marene (Cuneo). Al presidio organizzato presso la sede di Fubine (Al) hanno partecipato circa 70 lavoratori.

 

La mobilitazione nasce dalla necessità di rivedere i carichi di lavoro assegnati ai corrieri. Dopo il lockdown della scorsa primavera, durante il quale il calo del traffico aveva velocizzato le consegne, l’algoritmo che stabilisce i tempi degli autisti “pretende” le stesse performance. I corrieri sono quindi sottoposti a continui “alert”, che oltre ad aumentare lo stress, li portano a trasgredire il codice della strada, mettendo a rischio se stessi e gli altri. L’azienda richiede loro di effettuare una media di 140 fermate e 160 consegne nelle 8 ore e 45 minuti di lavoro, di cui 8 retribuite e mezz’ora di pausa non retribuita, per un totale di 9 ore e 15 minuti a disposizione dell’azienda ogni giorno.

 

“Se Amazon vuole dare un segnale coerente con l’immagine di azienda all’avanguardia che presenta ai consumatori – dichiara Gerardo Migliaccio, segretario Uiltrasporti Piemonte – si sieda al tavolo di trattativa e ascolti le nostre proposte: installi i cronotachigrafi sui mezzi per monitorare la velocità dei veicoli e i tempi di utilizzo. La Uiltrasporti – sottolinea Migliaccio – nei prossimi giorni presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Torino per evidenziare che l’algoritmo induce i lavoratori a trasgredire il codice della strada. I lavoratori sono stanchi di essere sottoposti a ritmi di lavoro intollerabili, gli andamenti di marcia imposti dall’algoritmo di Amazon mettono costantemente a rischio la loro e l’altrui incolumità. Basta incidenti sulle strade. Basta con le multe a carico dei lavoratori”.

 

 

 

 




Uil trasporti: domani sciopero con presidio dei corrieri Amazon

La Uiltrasporti Piemonte rende noto che domani, giovedì 25 febbraio 2021, i lavoratori delle aziende di trasporto che operano per conto di Amazon incroceranno le braccia per l’intera giornata lavorativa per protestare contro le insostenibili condizioni in cui sono costretti a operare. In Piemonte sono circa 700 i lavoratori coinvolti.

Domani, dalle 8 alle 10, è in programma un presidio dei corrieri davanti alla sede Amazon di Brandizzo (To), in via Torino 331.

 

 




Class action di Confartigianato Trasporti contro i produttori di camion

Terminerà il 28 febbraio, ma è ancora possibile aderire alla “class action” avviata da Confartigianato Trasporti a livello nazionale contro i produttori di camion condannati dall’Unione europea per aver fatto cartello e alterato almeno del 15% i prezzi dei mezzi superiori a 6 tonnellate.

Il mercato alterato dal cartello dei produttori è quello degli autocarri medi da 6 a 16 tonnellate e dei mezzi pesanti oltre le 16 tonnellate nel periodo tra il 17 gennaio 1997 e il 18 gennaio 2011. La class action, quindi, riguarda non solo gli autotrasportatori, ma tutte le imprese che posseggono un mezzo con queste caratteristiche.

Confartigianato Cuneo ha fatto il punto della situazione in un webinar online (rivedibile qui) durante il quale si sono succeduti negli interventi Joseph Meineri, Direttore generale Confartigianato Imprese Cuneo; Sergio Lo Monte, Segretario Nazionale di Confartigianato Trasporti; Gian Marco Solas, Avvocato della Fondazione Omni Bridgeway.

«Le aziende, sia di autotrasporto che di altri settori– spiega Aldo Caranta, rappresentante provinciale degli Autotrasportatori di Confartigianato Cuneo e vicepresidente nazionale della categoria – hanno tempo fino al 28 febbraio per aderire all’azione legale collettiva che consentirà loro, senza alcun costo e senza rischi, di recuperare i maggiori costi imposti dai costruttori per l’acquisto, il noleggio e l’utilizzo in leasing di veicoli nuovi e usati».

La class action è stata avviata nel 2017 e pende davanti al Tribunale di Amsterdam. Hanno già aderito migliaia di imprese europee per le quali rappresenta un’opportunità fondamentale per vedersi risarcite. Da sole, infatti, non potrebbero sperare di ottenere il ristoro dei danni subiti considerata la forza contrattuale dei costruttori di veicoli.

«Confartigianato – conclude Luca Crosetto, presidente provinciale – in collaborazione con il Fondo Omni Bridgeway, specializzato nel contenzioso antitrust a livello internazionale, ha creato una piattaforma digitale sulla quale raccogliere le adesioni. Per ogni informazione i nostri uffici sono come sempre a disposizione delle imprese».




Authority trasporti. Avetta (PD): ” La Regione eviti un nuovo scippo a scapito del Piemonte”

La Regione Piemonte deve scongiurare che la nascita di una sede secondaria dell’Authority dei Trasporti (ART) a Roma si traduca in uno scippo per il nostro territorio: l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, infatti, è l’unico ente di controllo ad avere la propria sede nazionale a Torino, il che conferisce alla nostra città e alla nostra Regione grande autorevolezza anche politica sul tema dei trasporti, oltre a rappresentare un’importante opportunità di lavoro ad alta professionalità.

La decisione assunta con la delibera 222 del 17 dicembre scorso, ovvero di trasformare l’ufficio romano da mero presidio esecutivo di supporto all’attività del Presidente in una vera e propria sede secondaria, con una specifica pianta organica e conseguente trasferimento di 24 dei 130 dipendenti, è fonte di preoccupazione: non vorremmo che l’ufficio romano, seppur ‘secondario’, finisse con indebolire gradualmente la sede torinese, trasformandosi nell’ennesima ‘sottrazione’ a discapito del Piemonte»: lo dichiara il Consigliere regionale Alberto AVETTA (PD) che ha presentato sul tema un Question Time, che sarà discusso nella seduta di domani del Consiglio regionale del Piemonte, in cui si chiede alla Giunta regionale quali iniziative si intendono assumere circa il futuro della sede piemontese dell’autorità di regolazione dei trasporti.




La Ministra De Micheli all’Assemblea nazionale di Confartigianato Trasporti: “L’Italia vi ringrazia”

La Ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli ha scelto l’Assemblea nazionale di Confartigianato Trasporti svoltasi lo scorso 19 dicembre in modalità on-line per dire “grazie” agli autotrasportatori italiani che non si sono mai fermati durante questi mesi di pandemia, presentando in anteprima il nuovo spot istituzionale del Ministero, in onda sulle reti Rai, con il quale esprime alle imprese dei trasporti e della logistica la gratitudine di tutto il Paese.

Presente all’assise anche Aldo Caranta, fossanese, rappresentante provinciale e regionale degli Autotrasportatori di Confartigianato, nonché vicepresidente nazionale per la categoria.
L’Assemblea di Confartigianato Trasporti, che è stata aperta dagli interventi del Presidente nazionale dell’Autotrasporto Amedeo Genedani e del neo eletto Presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli, è stata anche l’occasione per l’annuncio da parte della Ministra del finanziamento fino al 2031 del fondo dell’autotrasporto.
«Non lo toccherà nessuno» – ha detto De Micheli, assicurando che ci sono 240 milioni nel bilancio pubblico fino al 2031. La Ministra ha anche annunciato che dal Recovey Fund verranno attinte risorse per alimentare il fondo dedicato al rinnovo del parco veicolare dell’autotrasporto.

«Quest’anno, – commenta Caranta – il nostro settore ha confermato l’importanza del suo ruolo e ha dimostrato di essere un settore strategico. Quando non si poteva uscire di casa noi siamo stati quelli che hanno sostenuto un popolo e una nazione. Le nostre imprese devono essere sostenute. La Ministra De Micheli ha capito perfettamente il valore della nostra categoria e lo ha testimoniato con il pragmatismo e la concretezza della sua azione nei confronti delle nostre imprese».

«Il livello di insicurezza emerso – ha dichiarato la Ministra De Micheli durante l’assise – dovuto alla vetustà delle opere, oltre alla mancanza di manutenzione, ha reso necessario un nostro incisivo intervento anche se questo ha comportato disagi e qualche preoccupazione. I cantieri portano sicurezza, così’ come le dotazioni tecnologiche sulle quali dobbiamo investire. Oltre al nostro piano Italia Veloce, dove abbiamo investito 5,3 miliardi per la manutenzione delle strade, dei ponti, dei viadotti, il Ministero finanzierà, in parte con fondi ordinari, in parte con le risorse del Recovery, la dotazione tecnologica e il ricorso a dispositivi che consentano di dialogare con queste tecnologie, a garanzia della sicurezza degli autotrasportatori».

«Se da un lato – aggiunge ancora Caranta – apprezziamo il riconoscimento per il nostro settore, dall’altro, soprattutto in provincia di Cuneo, restano ancora tanti nodi che rallentano infrastrutture, imprese e territorio. Dalla Asti-Cuneo al Tenda bis, per non parlare del traforo Armo-Cantarana sulla statale 28 del Colle di Nava di cui fu costruito un pre tunnel nel 1990 e il traforo del Mercantour che avrebbe dovuto collegare attraverso il Monte Ciriegia in Valle Gesso l’Italia con la Francia, ma finora solo sulla carta».

«Sulla viabilità cuneese non si deve più tergiversare. – conclude Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo, che recentemente si è confrontato su questi temi in un incontro on-line cui hanno partecipato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte; Federico Borgna, presidente della Provincia di Cuneo e sindaco del capoluogo; Mauro Gola, presidente della Camera di commercio di Cuneo e di Confindustria Cuneo; Gianna Gancia, europarlamentare – È necessario costruire al più presto un progetto globale che contempli la realizzazione in tempi certi del completamento dell’autostrada AT-CN, del raddoppio del tunnel di Tenda e del rafforzamento dei collegamenti ferroviari verso Torino e la Costa Azzurra. La nostra è una terra dall’alto potenziale produttivo con un’imprenditorialità sana e laboriosa che merita di essere supportata da infrastrutture moderne ed efficienti».




CNA Piemonte: ” no ai blocchi per i mezzi fino a Euro 5″

Il Comitato Unitario delle Associazioni Artigiane Piemontesi (Confartigianato, CNA, Casartigiani) ha scritto all’assessore regionale ai trasporti Matteo Marnati per chiedere di scongiurare il blocco dei veicoli Euro 5 alla luce dell’attuale situazione imposta dal DPCM del 3 novembre che istituisce la zona rossa in Piemonte.

 

“Come noto tale provvedimento interviene significativamente sulla mobilità delle persone. Tra le limitazioni introdotte vi è – afferma il segretario della CNA Piemonte Filippo Provenzano – anche la riduzione del carico al 50% del Trasporto Pubblico Locale. Agli effetti derivanti da queste restrizioni si aggiungono le limitazioni poste dai provvedimenti di blocco del traffico in discussione che, di fatto, renderebbero ancora più problematica la mobilità con mezzi propri dei clienti delle attività aperte e dei lavoratori delle nostre imprese”.

 

Ecco perché, concludono le Associazioni Artigiane: “Dato il periodo particolarmente delicato e critico, chiediamo all’assessore regionale di intensificare il lavoro già avviato per la predisposizione di misure alternative al blocco dei veicoli fino a Euro 5”.




CNA Piemonte. “Pullman privati per trasporto di studenti e lavoratori: aspettiamo autorizzazione dalla Regione”

CNA Piemonte ha promosso una campagna stampa dal messaggio urgente e diretto a favore del “Trasporto sicuro”, usando pullman privati per il trasporto di studenti e lavoratori.

Un messaggio che nasce dalla collaborazione di FITA CNA Piemonte, Fondazione Links e Vai – Quality Driven e si è già materializzato nella piattaforma digitale Mobitaly.

“Le nostre imprese associate specializzate per attivare questo servizio hanno bisogno di una semplice autorizzazione da parte della Regione Piemonte, senza alcun costo di risorse pubbliche: l’attendiamo con urgenza.  Vogliamo scongiurare in ogni modo la chiusura delle aziende e vogliamo che si torni presto a scuola. Oltre i trasporti sicuri per lavoratori e studenti servono tamponi rapidi con frequenza e celerità anche a carico delle aziende. Non possiamo di nuovo bloccare tutto”, spiegano il presidente regionale di CNA Fabrizio Actis e il segretario regionale Filippo Provenzano.

Sono molti i punti qualificanti di un progetto che può rendere più compatibile la mobilità con le regole per contrastare la diffusione del Covid 19.
Attraverso il servizio on demand, le nostre imprese private del trasporto persone, infatti, sono pronte da subito ad affiancare il trasporto pubblico per promuovere la mobilità in nuove tratte da domicilio a destinazione. E il servizio può coprire tutto il territorio piemontese.

Mobitaly consente a lavoratori e studenti di essere controllati e sicuri perché ogni tratta è dedicata allo stesso gruppo di passeggeri e proprio il fatto che non cambi né il trasportatore né gli utenti aumenta la possibilità di tracciamento.

I pullman messi a disposizione dalle nostre imprese sono di tipo “gran turismo” e hanno un sistema di ricambio di aria filtrata simile a quello installato sugli aerei.
In Italia ci sono 25 mila mezzi privati, 1.300 dei quali sono in Piemonte, che per il 70% sono fermi per il crollo del turismo. È un prezioso serbatoio di risorse alternativo alla rete di trasporto pubblico e alle auto private condotte spesso da una persona sola per veicolo con un appesantimento notevole del traffico cittadino.




Caranta (Presidente autotrasportatori Confartigianato Piemonte): non mettete in difficoltà gli oltre 12mila 500 addetti dell’autotrasporto

Decine di migliaia di nostri mezzi garantiscono, ogni giorno, la distribuzione delle merci negli oltre 8mila comuni della Penisola. Non dimentichiamo che l’84% delle derrate alimentari, dei capi di abbigliamento e dei più svariati prodotti di consumo viaggiano, nel nostro Paese, su gomma. Per continuare a garantire questo servizio è necessario che vengano mantenuti i servizi di base per i nostri autisti. La chiusura dei bar, ristoranti e ogni tipo di luogo di ristoro alle 18.00 rischia infatti di metterli in seria difficoltà”.

E’ la denuncia del Presidente di Confartigianato Trasporti del Piemonte Aldo Caranta.

 

In Piemonte le imprese artigiane che lavorano nel comparto trasporti e logistica sono 6.249 così suddivisi: 467 autobus operator e servizi turistici, 3.852 trasporto conto terzi, 64 imprese dedicate alla logistica e 1.876 taxi, che danno lavoro a circa 12mila e 500 addetti.

 

“Le strutture nelle autostrade (mantenute aperte) – prosegue Caranta– non sono infatti sufficienti a garantire degli standard dignitosi ai lavoratori del comparto che molto spesso si trovano alla mattina molto presto oppure a fine giornata nella rete comunale, provinciale o statale, luoghi in cui ha valore il nuovo DPCM”.

 

Se i nostri luoghi di ristoro chiudono alle 18.00 – afferma provocatoriamente Caranta – alla stessa ora per protesta, anche gli automezzi potrebbero smettere di circolare e rientrare a casa non portando a termine le loro consegne”.

 

“Gli autotrasportati – conclude Caranta– sono mesi che chiedono di veder riconosciuto il loro ruolo strategico nelle filiere economiche del Paese e continuano a non venire in alcun modo tutelati. Inizialmente acclamati da eroi, con questo provvedimento non vengono riconosciute le loro esigenze basilari.”

 

“Inoltre il  DPCM non ha modificato la capienza del trasporto locale, autobus e metropolitana, – afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – lasciandola all’80%, nonostante da più parti venga riconosciuta come una delle fonti principali di contagio. Francamente non riusciamo a comprendere la ratio di questo provvedimento che, invece, colpisce duramente le imprese che lavorano nel comparto della ristorazione, creando seri disagi anche agli autotrasportatori. Va nella direzione giusta, anche se tardiva, la nuova ordinanza della regione Piemonte che prevede per il trasporto pubblico, a partire da lunedì, un coefficiente di riempimento non superiore al 50%”.

 

 




Torino. Regole uniformi per gli operatori della mobilità in sharing nei comuni metropolitani

La Città metropolitana di Torino ha pubblicato un avviso pubblico per individuare gli operatori interessati a fornire servizi di micromobilità (biciclette tradizionali e a pedalata assistita, scooter e monopattini elettrici), ai comuni del territorio metropolitano.

L’obiettivo è quello di mettere in contatto gli operatori dei servizi di microsharing con i Comuni, fornendo un servizio che sia uniforme, in termini di qualità e degli obiettivi di sostenibilità, su tutto il territorio metropolitano.

Sarà infatti anche costituito un tavolo di lavoro fra Città metropolitana, Agenzia per la mobilità piemontese e gli operatori interessati per monitorare il servizio e migliorarlo.

“La Città metropolitana è impegnata a sviluppare politiche di contrasto all’inquinamento atmosferico, di miglioramento della qualità dell’aria, di inclusione delle aree più periferiche e per il decongestionamento del traffico e dello spazio pubblico” spiega il consigliere delegato alla pianificazione strategica Dimitri De Vita “Certamente i n quest’ottica i servizi di micromobilità sono un tassello fondamentale, sia per i grandi comuni che per quelli più piccoli, per i quali costituiscono anche strumenti di sviluppo turistico. Per questo il servizio deve fornire garanzie di qualità omogenee su tutto il territorio: la creazione di una sorta di ‘albo’ degli operatori interessati consente di incrociare meglio la domanda e l’offerta e di mantenere alto lo standard qualitativo e aderente alle necessità del territorio”




Tpl, verso un servizio pagato a consumo

Pagare i mezzi pubblici con il cosiddetto sistema “pay per use”, soltanto quando si utilizza il servizio, rappresenta una delle linee di indirizzo strategico annunciate dall’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture durante l’illustrazione del Defr, Documento di economia e finanza regionale 2021-2023 in seconda Commissione.

Con l’emergere di una nuova flessibilità della domanda dovuta anche allo smart working che determinerà un possibile calo degli abbonamenti tradizionali, l’assessorato intende facilitare l’entrata in vigore di un sistema “pay per use”, legato al pagamento solo in caso di effettivo utilizzo del servizio, accelerando contemporaneamente il progetto “Mass” ovvero “mobility as a service”, che integra tutte le forme di trasporto in un ecosistema digitale all’interno del quale l’utente potrà trovare i servizi di trasporto pubblico disponibili e utilizzabili.

A fronte delle innegabili difficoltà legate al Coronavirus soprattutto a causa della riduzione dell’utenza (ad oggi il calo è del 50% rispetto a un anno fa) è stata espressa la volontà di assicurare un servizio di trasporto pubblico regionale sostenibile sia in termini di efficienza tecnica sia economica, impegnandosi a proseguire gli investimenti strutturali strategici ma assicurando al contempo un’adeguata copertura del servizio su tutto il territorio regionale.

Pilastri importanti di questo approccio saranno da una parte l’incremento dell’operatività del servizio ferroviario metropolitano, che andrà a regime nel 2021 in parallelo con l’avanzamento di alcune opere prioritarie come il collegamento in galleria della linea veloce diretta Torino Porta Nuova- Torino Porta Susa e il completamento delle linee SFM3 e SFM5, e dall’altra la definizione di una prospettiva nuova per il servizio ferroviario regionale, con contratti decennali che consentano di pianificare adeguati investimenti, in particolare per la sostituzione del materiale rotabile e per il miglioramento infrastrutturale, ad esempio delle tratte a velocità ridotta soprattutto nei collegamenti fra i capoluoghi di provincia e Torino.

Per quanto riguarda la logistica, anche in risposta alle domande di un consigliere del Pd, è stata spiegata l’intenzione di promuovere le condizioni per l’ampliamento da parte del governo nazionale delle aree interessate dalle zone logistiche semplificate (zls), mentre la presenza della Regione nella compagine della Fondazione Slala ha l’obiettivo di accelerare l’attuazione della zona logistica semplificata di porto e retro porto di Genova all’interno del quale rientra il progetto di riutilizzo dello scalo merci di Alessandria, sul quale Slala ha già presentato uno studio.

Si intende inoltre proseguire la politica di sollecitazione al completamento delle grandi opere infrastrutturali quali il collegamento ferroviario Torino-Lione e il Terzo Valico dei Giovi, mentre in tema di viabilità e infrastrutture stradali nel prossimo esercizio finanziario si sosterrà la progettazione di almeno una parte delle 30 opere individuate a seguito di consultazioni con gli enti locali, per arrivare a una tempestiva realizzazione di infrastrutture giudicate importanti dai territori ma non sostenibili economicamente per i bilanci di Province e Comuni.

L’assessore ha infine risposto ad alcune domande di consiglieri del gruppo M5S sull’attuazione del trasporto intermodale e sulle criticità delle tariffazioni del trasporto pubblico per gli studenti e del gruppo Pd sullo stato dei lavori della Pedemontana e dell’autostrada Asti-Cuneo.