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Coronavirus. Scuole chiuse da domani fino a metà marzo

Adesso è ufficiale, le scuole di tutta Italia saranno chiuse fino al 15 di marzo. A partire da domani. Lo ha annunciato il ministro Lucia Azzolina.

“So che è una decisione di impatto. Spero che i miei alunni tornino al più presto nelle scuole”.

Il premier Conte ha aggiunto: “Ci siamo questa mattina, tutti i ministri riuniti, per valutare un aggiornamento dell’emergenza sanitaria. Il professor Brusaferro – ha rivelato-, e il ministro Speranza, ci ha aiutato a capire qual è l’andamento della diffusione del contagio e ci ha fornito tutta una serie di valutazioni tecniche”. “E’ servito a tutti gli altri ministri per avere un aggiornamento a tutto campo”.




Coronavirus, i dati aggiornati della Protezione civile

Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile.

Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 2.706 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 3.089 i casi totali.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono in Lombardia sono 1.497, 516 in Emilia-Romagna, 345 in Veneto, 82 in Piemonte, 80 nelle Marche, 31 in Campania, 21 in Liguria, 37 in Toscana, 27 nel Lazio, 18 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 7 in Puglia e 7 in Abruzzo, 5 nella Provincia autonoma di Trento, 3 in Molise, 9 in Umbria, 1 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1 in Calabria, 2 in Sardegna e 1 in Basilicata.

Sono 276 le persone guarite. I deceduti sono 107, questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.




Coronavirus, in Piemonte le lezioni ripartiranno il 9 marzo

Il presidente della Regione, sentito il Ministero della Salute, ha firmato l’ordinanza che prevede l’estensione fino al giorno 8 marzo incluso della sospensione, già prevista per il 2 e 3 marzo, dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali ivi compresi i tirocini curriculari, master, università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza.

A fronte della decisione di riapertura delle scuole decisa dal Governo a partire da oggi, rileva il presidente, la Regione Piemonte aveva ritenuto necessario un percorso più cauto e graduale per il proprio territorio, alla luce della sua posizione di confine e delle interconnessioni con la vicina Lombardia, l’area più colpita dal contagio da coronavirus.

Era stata così decisa la sola riapertura degli edifici scolastici oggi e domani per una igienizzazione straordinaria delle aule e degli ambienti comuni, ma anche per avere due giorni in più di tempo per valutare l’evolversi del contagio.

Nei giorni scorsi il presidente aveva sperato di poter tornare da mercoledì a una situazione di normalità totale, dando la possibilità a tutti gli studenti di riprendere regolarmente le lezioni.

Oggi, però, ha acquisito il parere dei sanitari dell’Unità di crisi, che ,“valutata la situazione epidemiologica non ancora stabilizzata del Piemonte, a fronte di una situazione con evolutività non prevedibile nelle regioni confinanti, considerato il doveroso criterio di cautela nei confronti della popolazione scolastica e dei relativi nuclei familiari” hanno comunicato alla Regione l’opportunità di sospendere l’attività scolastica per l’intera settimana.

A questa posizione si sono aggiunte le considerazioni delle associazioni più rappresentative di medici e pediatri, che hanno rimarcato la necessità di non abbassare la guardia contro il virus e di proseguire con lo stop delle lezioni scolastiche.Per questa ragione, spiega il presidente, si è voluto continuare a essere prudenti, consapevoli che in gioco c’è la salute dei nostri figli.

La data di ripresa delle attività didattiche ed educative è demandata ad un successivo provvedimento.




Coronavirus salgono a 49 i casi positivi in Piemonte

Sale a 49 il numero delle persone risultate positive al test sul “coronavirus covid19” in Piemonte: 37 si trovano in provincia di Asti,  5 a Torino, 3 a Novara, 3 nel Vco e 1 a Vercelli.

Di questi, 11 si trovano ricoverati in ospedale: 6 ad Asti, 3 a Novara e 2 a Torino (Amedeo di Savoia). I trattamenti in terapia intensiva sono 2 (uno a Asti e uno a Vercelli).

Tutti gli altri sono collocati in isolamento domiciliare fiduciario.

Al momento, risulta precauzionalmente chiuso il Pronto Soccorso di  Tortona, in attesa dell’esito del test su una persona che si era presentata al triage manifestando i sintomi del “caso sospetto”.

Un’altra persona, assistita in emergenza al Pronto Soccorso di Borgo Sesia, è stata immediatamente trasferita nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Vercelli, dove le camere di rianimazione sono state tutte destinate al ricovero dei pazienti definiti “casi probabili” di contagio al “coronavirus covid19”.

Tutti i sanitari impegnati nel soccorso dei casi di Borgo Sesia e Tortona sono stati posti in osservazione.

Dall’Istituto superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso in Piemonte, sui 49 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso istituto.




Confartigianato Cuneo: “Il Covid 19 sta mettendo in ginocchio il comparto artigiano”

L’emergenza Coronavirus sta facendo rallentare drasticamente l’economia del nostro Paese. Le Borse sono in affanno, le imprese iniziano a rimandare la produzione per mancanza di materiali, saltano gli eventi, vengono annullati i viaggi e gli spostamenti. Secondo le prime stime, l’impatto del coronavirus sul prodotto interno dell’Italia può arrivare fino allo 0,4 per cento per il 2020, il che equivale in termini assoluti a 5-7 miliardi di euro di ricchezza in meno.

Proprio non ci voleva in un momento ancora di forte incertezza, in cui l’onda lunga degli effetti di un decennio di crisi e gli scenari internazionali in continuo mutamento, non garantiscono quella stabilità dei mercati necessaria ad una vera ripresa.

Se sulle grandi aziende il vero contraccolpo della situazione lo si avvertirà tra qualche mese, a farne le spese nell’immediato sono invece le migliaia di piccole e microimprese che si ritrovano improvvisamente con l’attività in stallo e con prospettive di riavvio molto confuse.

In particolare, il comparto artigiano che nel Cuneese rappresenta uno dei pilastri dell’economia locale, sta risentendo pesantemente sia dello stato di ansia generato dalle notizie sulla diffusione del coronavirus e del conseguente periodo di “sospensione” delle attività collettive e pubbliche, che di fatto hanno interrotto bruscamente i flussi di lavoro e di consumo, di spesa e di ricavi.

«Gli effetti di questa situazione – spiega Bruno Tardivo, presidente della zona di Cuneo di Confartigianato e contitolare della CBT Italia, azienda leader nella produzione di biciclette da corsa e telai in carbonio – si avvertiranno più chiaramente tra qualche settimana, quando i componenti tecnologici che arrivano dal continente asiatico cominceranno a scarseggiare. Già in questi giorni abbiamo registrato un rallentamento nelle consegne, nonostante il materiale in arrivo fosse stato spedito prevalentemente via mare a gennaio. Il panorama si preannuncia quindi assai critico e, considerato che la Cina non lavora su magazzino, ma su commessa, prevediamo un contraccolpo pesante per le nostre produzioni già nei prossimi mesi, soprattutto per quanto riguarda la contrazione dei flussi finanziari».

Tra le tante manifestazioni cadute sotto la scure dei provvedimenti regionali di contenimento del covid19, c’è anche la Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano, trasferita a metà aprile, una delle vetrine più prestigiose a livello nazionale del settore della meccanica applicata all’agricoltura.

«Naturalmente comprendiamo l’allarme per la salute – commenta Ivano Fissore, contitolare dell’azienda omonima di Cavallermaggiore produttrice di macchine agricole e consigliere di Arproma (Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole) – tuttavia riteniamo che siano stati sottovalutati gli effetti economici generati da questa emergenza sanitaria. In questo frangente è decisamente più difficile gestire i contatti e la promozione dei prodotti italiani, in particolare per aziende come la nostra, che orientano il loro mercato prevalentemente verso l’export».

La batosta di questa emergenza non sta risparmiando nessuno. Ci sono alcune attività artigianali, in particolare quelle che si svolgono a stretto contatto con le persone, come l’estetica e l’acconciatura, che stanno registrando un calo superiore al 50% del fatturato. Per l’autotrasporto, settore già duramente provato, è ancora peggio: in questo caso si registra un calo del 70%, legato al fatto che molti autotrasportatori lavorano con la Lombardia e quindi sono bloccati.

«L’Autotrasporto è ormai stremato. – sottolinea Aldo Caranta, rappresentante provinciale, regionale e vicepresidente nazionale degli Autotrasportatori di Confartigianato – Dopo la lunga crisi, le difficoltà di una burocrazia sempre più pesante, i problemi cronici dei collegamenti infrastrutturali, adesso si è aggiunta anche la complessità dei trasporti da e per le zone “rosse”: tempi che si allungano, controlli sempre più stringenti e ulteriori complicazioni nella consegna delle merci. Una vera “via Crucis”».

«Il nostro Paese – sottolinea Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo e vicepresidente di SME United – sta in questi giorni affrontando una situazione di forte criticità a causa della diffusione del Coronavirus. Ciò impone a noi Parti sociali, al Governo, alle Regioni, a tutte le autorità e agli esponenti della società civile di lavorare insieme, mettendo a fattor comune gli sforzi e agendo in maniera coordinata per consentire al nostro Paese di superare questa fase in maniera rapida ed efficace. Dopo i primi giorni di emergenza, è ora importante valutare con equilibrio la situazione per procedere a una rapida normalizzazione, consentendo di riavviare tutte le attività ora bloccate e mettere in condizione le imprese e i lavoratori di tutti i territori di lavorare in modo proficuo e sicuro a beneficio del Paese, evitando di diffondere sui mezzi di informazione una immagine e una percezione, soprattutto nei confronti dei partner internazionali, che rischia di danneggiare durevolmente il nostro Made in Italy e il turismo».

«Oltre alle misure urgenti – conclude Crosetto – che il Governo ha adottato, o si appresta ad adottare, di necessario sostegno alle imprese e al reddito dei lavoratori, questo è il momento per costruire un grande piano di rilancio degli investimenti nel Paese che contempli misure forti e straordinarie per riportare il lavoro e la nostra economia su un percorso di crescita stabile e duratura. Un ruolo importante dovrà essere svolto anche dalle Istituzioni europee, per creare le migliori condizioni per un rilancio economico dell’Italia nell’interesse della stessa Unione europea».

 




Mascherine per fronteggiare l’emergenza nazionale: contro il Coronavirus si riparte da Novara

La Coccato&Mezzetti srl di Galliate, nel Novarese, ha ripristinato la produzione di mascherine monouso sparite recentemente dagli scaffali di farmacie, negozi e supermercati, ma soprattutto da molti presidi ospedalieri del Nord Italia che in prima linea si trovano a fronteggiare l’emergenza del Coronavirus.
L’azienda, gestita dalla famiglia Coccato, ha ripreso la produzione in serie di questi DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), insieme alle tute monouso, in seguito alle richieste ricevute da più parti e in particolare dalle aziende sanitarie, dalle autorità istituzionali e dai vecchi clienti che si sono ricordati che un tempo questi dispositivi venivano realizzati anche in Italia.
“Sì – spiega l’amministratore delegato, Fabiano Vittorio Coccato – perché, dopo il 2005, per effetto della massiccia importazione dall’area asiatica e l’impossibilità di far fronte alla competitività dei prezzi, la produzione aziendale era stata ridimensionata e finalizzata solo a commesse di altissima qualità destinate ad aziende che prediligevano manufatti biodegradabili con le medesime caratteristiche e gli standard ad elevata resistenza a batteri e virus.
Bisogna infatti sottolineare che le mascherine Coccato sono un prodotto di eccellenza del territorio di Novara, parte della linea Promovita®, frutto di anni di ricerca che hanno portato alla messa a punto di DPI accoppiati con Mater-Bi® sviluppato da Novamont che, oltre a rispettare tutti gli standard e le normative richieste dal Ministero della Salute, possono esser smaltite nel compost senza arrecare danno all’ambiente.
In questi giorni l’azienda ha implementato la linea produttiva e sta mettendo in campo tutte le risorse al fine di ampliarla ulteriormente per gestire una domanda che si fa sempre più pressante e per mettere la produzione a regime, predisponendo nuovi spazi, programmando nuovi turni e straordinari dei suoi dipendenti”.



Consiglio regionale Piemonte, Allasia: “Informatevi solo attraverso i canali ufficiali”

Dall’incontro di ieri con il presidente della Giunta presso l’unità di crisi della Protezione civile è emersa una situazione sotto controllo, senza nessun nuovo caso positivo, oltre ai tre già segnalati nei giorni scorsi. Il monitoraggio proseguirà e continueremo a fornire aggiornamenti costanti.

Il mio appello a tutti i cittadini piemontesi è quello di acquisire notizie solo attraverso i canali istituzionali, in particolare il sito della Giunta, del Consiglio regionale e della Protezione civile, senza affidarsi a fonti non ufficiali, frequenti sui social network, che rischiano di alimentare disinformazione, preoccupazione e talvolta anche truffe.

Così il presidente del Consiglio regionale si è rivolto ai piemontesi per aggiornarli sulla gestione dell’emergenza Coronavirus.

“Tutti coloro che hanno il dubbio di aver contratto il virus possono contattare il numero verde  800.19.20.20, per ottenere una prima assistenza telefonica che, attraverso una sorta di pre-triage, indica al paziente che cosa fare o dove recarsi per ottenere la risposta assistenziale più appropriata.

Il servizio è stato organizzato per alleggerire i numeri dedicati normalmente all’emergenza dal grande flusso di chiamate che in queste ore stanno intasando i centralini del 112 e 118, con il rischio di rallentare i soccorsi. Per informazioni generiche di carattere sanitario sul coronavirus e sui comportamenti di prevenzione si può contattare il 1500, numero verde del Ministero della Salute”.

“La modalità costruttiva con cui si sta affrontando in Piemonte l’emergenza è il frutto dell’ottimo lavoro di squadra che coinvolge numerosi operatori. A loro va il mio sentito ringraziamento per lo spirito di sacrificio e la professionalità in un lavoro che li vede impegnati da sabato, senza sosta” – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale-. “Penso in particolare al personale sanitario, a quello della Protezione civile, ai numerosi volontari che stanno prestando assistenza così come ai funzionari dell’amministrazione che supportano a livello informativo i cittadini”.




Confartigianato Benessere: “Scegliere gli imprenditori in regola”

L’emergenza sanitaria da coronavirus impone comportamenti di massima cautela anche nella scelta dei servizi alla persona. E ripropone l’importanza di rivolgersi a operatori in regola con le norme di settore sia dal punto di vista della formazione obbligatoria sia per quanto riguarda i requisiti igienico-sanitari dei locali nei quali l’attività viene svolta.

È il caso delle attività legate alla cura del corpo, come le imprese dei settori acconciatura ed estetica.

Confartigianato Benessere ribadisce che gli imprenditori sono da sempre tenuti a rispettare le prassi stabilite per legge al fine di evitare la trasmissione di patogeni o agenti contaminanti e, oltre alle norme previste a livello nazionale, seguono percorsi di formazione specifici per adeguarsi ai protocolli igienico-sanitari imposti dalle ASL territoriali.

«I saloni di acconciatura ed i centri estetici sono i luoghi in cui vengono maggiormente rispettate le misure di igiene e sicurezza, a beneficio nostro e della nostra clientela – commenta Enrico Frea, rappresentante territoriale degli Acconciatori di Confartigianato Cuneo e presidente regionale Acconciatori di Confartigianato Piemonte – La nostra attività è soggetta a norme stringenti, sia di livello nazionale che regionale/provinciale, che impongono non solo la pulizia, la disinfezione e la sterilizzazione di strumenti e attrezzature, ma anche l’igienizzazione dei locali e degli ambienti specifici di lavoro».

«Le misure di sicurezza adottate dalle imprese del settore – commenta Luca Crosetto, presidente provinciale Confartigianato Cuneo – costituiscono una garanzia per i clienti, non solo in presenza di emergenze di tipo sanitario. E questo deve rappresentare una costante e precisa indicazione a scegliere con consapevolezza ed evitare di affidarsi a soggetti che operano abusivamente, in locali non adibiti allo scopo e in assenza dei requisiti professionali previsti dalla legge».




Coronavirus, a Novara un nuovo laboratorio per effettuare i test

Da oggi mercoledì 26 febbraio, sarà attivo all’ospedale di Novara il laboratorio in cui si potranno eseguire i test per verificare eventuali casi di positività al coronavirus.

Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi durante la conferenza stampa convocata martedì 25 febbraio, nella sala operativa della Protezione civile.
Oltre a Novara, sarà possibile eseguire i test anche a Cuneo e Alessandria.

E’ stato inoltre comunicato il nuovo numero verde regionale, attivo 24 ore su 24, dedicato alle informazioni sanitarie sul coronavirus: 800192020. Il nuovo numero verde, ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi “può essere usato solo dai piemontesi per avere informazioni sanitarie sul virus”.

 




Coronavirus, gli aggiornamenti dalla Regione Piemonte

Di seguito gli aggiornamenti relativi al Coronavirus riportati sul sito della Regione Piemonte

Mercoledì 26 febbraio

Ore 10. Aumentano i laboratori per gli esami. Il Piemonte avrà presto cinque laboratori abilitati ad effettuare l’esame del tampone per la ricerca del Coronavirus. Attualmente le strutture in grado di svolgere questo esame sono due, presso gli ospedali Molinette e Amedeo di Savoia a Torino.

L’assessore regionale alla Sanità ha annunciato che fra oggi e domani se ne aggiungeremo altri tre, ad Alessandria, Cuneo e Novara.

La Regione, ha detto l’assessore, sta anche organizzando l’acquisto centralizzato delle mascherine, che da una sola farmacia saranno distribuite a tutte le altre del Piemonte.

Martedì 25 febbraio

Ore 19. Nuovo numero verde sanitario. L’Unità di crisi della Regione Piemonte sul Coronavirus “Covid19” ha istituito il numero verde sanitario 800.19.20.20, attivo 24 ore su 24, a disposizione di tutti i cittadini che abbiano il dubbio di aver contratto il virus. Al telefono risponde personale specializzato, che esegue una sorta di pre-triage, e, sulla base di una serie di domande e risposte, indica al paziente cosa fare o dove recarsi per ottenere la risposta assistenziale più appropriata. Il servizio è stato organizzato presso i presidi dell’Emergenza sanitaria regionale di Grugliasco per alleggerire i numeri dedicati normalmente all’emergenza dal grande flusso di chiamate che in queste ore sta intasando i centralini del 112 e 118, con il rischio di rallentare i soccorsi.

Il 112 rimane il numero di riferimento per le emergenze sanitarie e altri tipi di emergenze. Per informazioni generiche di carattere sanitario sul Coronavirus e sui comportamenti di prevenzione si rimanda al 1500, numero verde del ministero della Salute.

La Regione Piemonte, inoltre, ha potenziato il numero verde 800.333.444, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 per fornire chiarimenti sulle misure di natura non sanitaria (raggiungibile anche per e-mail scrivendo a 800333444@regione.piemonte.it)

Ore 19. Situazione stabile in Piemonte. Rimane stabile, in Piemonte, il numero delle persone risultate positive ai test sul Coronavirus covid19. Si tratta, in tutto, di tre persone: due ospedalizzate a Torino e una in isolamento domiciliare. Le loro condizioni di salute non destano al momento particolari preoccupazioni e vengono costantemente monitorate, anche attraverso nuove controanalisi.Gli ultimi test effettuati sulla bambina ricoverata all’ospedale Regina Margherita di Torino sono risultati negativi. Complessivamente, vengono effettuati quotidianamente una cinquantina di test.

Ore 14. Misure straordinarie per l’economia. Il presidente della Regione ha chiesto al presidente del Consiglio di attivare da subito misure straordinarie per le attività commerciali e gli alberghi e tutta l’economia piemontese. Ha poi sostenuto che, a differenza della Lombardia, si è deciso di non chiudere i bar dalle 18 di sera alle sei del mattino e i negozi in quanto l’ha ritenuta una misura esagerata rispetto alla situazione del Piemonte in quanto sarebbe stato, oltre al rischio psicosi, anche un danno economico. Comunque l’ordinanza si può ampliare e ridurre a seconda delle esigenze.

Ore 12. Chiarimenti sull’attività degli enti di formazione. La Direzione Istruzione Formazione Lavoro della Regione Piemonte ha fornito alcuni chiarimenti sulle attività svolte dagli enti di formazione, orientamento e dai Servizi al lavoro.

Lunedì 24 febbraio

Ore 21.30. La circolare esplicativa dell’ordinanza. L’Unità di crisi ha inviato ai prefetti del Piemonte la circolare che fornisce alcuni chiarimenti sui contenuti dell’ordinanza emessa ieri sera.

Tra le manifestazioni sospese vengono inserite le fiere, le sagre, i luna park, i concerti, gli eventi sportivi con presenza di pubblico, le rappresentazioni teatrali, cinematografiche e musicali, comprese discoteche e sale da ballo. Gli allenamenti sportivi sono ammessi escludendo l’utilizzo di spogliatoi e docce. Rimangono aperti i centri linguistici privati, i centri musicali senza afflusso di pubblico e le scuole guida. Sono escluse dalla sospensione tutte le attività economiche, agricole, produttive, sanitarie e sociosanitarie, commerciali e di servizio, compresi pubblici esercizi, mercati, mense, dormitori di pubblica utilità. Alla celebrazione di matrimoni e funerali civili e religiosi potranno partecipare solo i famigliari. Si consiglia che i funerali avvengano all’aperto. Il testo della circolare

Ore 18. Sospendere i blocchi alla circolazione. L’assessore regionale all’Ambiente, di concerto con il presidente della Regione Piemonte, ha chiesto al ministro della Salute di integrare l’ordinanza sul contenimento del Coronavirus con la sospensione temporanea dei blocchi alla circolazione delle auto private per il trasporto delle persone almeno fino a sabato 29 febbraio. Lo scopo è incentivare la fruizione del trasporto privato dei cittadini per diminuire il rischio di diffusione per contatto ravvicinato tra le persone. La deroga è stata concertata con Arpa, la quale conferma che fino al 29 febbraio non sussiste il pericolo di superamenti della presenza d polveri sottili e ossido di azoto.

Ore 15.30. L’800.333.444 il solo numero verde della Regione. Dato che stanno circolando informazione errate, si ribadisce che l’800.333.444 è l’unico numero verde della Regione Piemonte attivo e autorizzato.ad eventuali richieste di chiarimenti in merito all’ordinanza sulle misure urgenti in materia di contenimento del contagio da coronavirus. Per informazioni o chiarimenti si può anche scrivere a 800333444@regione.piemonte.it Non esistono altri numeri verdi ufficiali a disposizione dei cittadini piemontesi. Per emergenze sanitarie contattare il 112.

Ore 15.30. Attenzione a truffe e fake news. Durante la conferenza stampa si è anche invitato i cittadini a fare attenzione alle truffe, in quanto sono arrivate segnalazioni di persone che si presentano in case abitate da anziani con il pretesto di falsi controlli sanitari. Nel caso accada, contattare subito le forze dell’ordine, in quanto la procedura prevede che nessuno possa presentarsi nelle case per fare accertamenti sanitari senza essere prima stato in contatto e averlo concordato con gli interessati.

E’ stato registrato un aumento di notizie false e allarmistiche. E’ stato ricordato che diffondere false informazioni atte a turbare l’ordine pubblico è un reato, e si sono invitati i cittadini a segnalarlo alle forze dell’ordine. In ogni caso non si segnalano problemi di ordine pubblico, in quanto i cittadini stanno osservando ordinatamente tutte le indicazioni loro fornite con l’ordinanza.

Ore 15.30. I medici di base anello fondamentale. Nella conferenza stampa è stato poi sottolineato che i medici di medicina costituiscono uno snodo importantissimo per la gestione della situazione. Devono privilegiare gli appuntamenti telefonici e avranno a disposizione i dispositivi di protezione individuale in caso di contatto con i pazienti.

Ore 15.30. Non intasare il 112. In queste ore sono giunte alle centrali operative del 112 numerose telefonate di tipo non emergenziale ma per richiesta di informazioni. E’ un intasamento che deve essere evitato per poter dare assistenza ai cittadini che ne hanno davvero bisogno. Meglio telefonare al medico curante o al 1500.

Ore 15.30. L’800.333.444 il solo numero verde. Dato che stanno circolando informazione errate, si ribadisce che l’800 333 444 è l’unico numero verde della Regione Piemonte attivo e autorizzato. Per informazioni o chiarimenti è anche scrivere a 800333444@regione.piemonte.it Non esistono altri numeri verdi ufficiali a disposizione dei cittadini piemontesi.

Ore 7. Riaperto il pronto soccorso di Tortona. La struttura era stata chiusa ieri per precauzione dopo che un albergatore di un agriturismo vi si era recato segnalando di aver ospitato nei giorni scorsi una serie di persone provenienti dai paesi della Lombardia che rientrano nella zona rossa. Posizionata all’esterno la tenda di pre-triage.

Domenica 23 febbraio

Ore 23.30. L’ordinanza per il Piemonte. Il ministro della Salute e il presidente della Regione Piemonte hanno firmato questa sera l’ordinanza contenente le misure urgenti da seguire fino a sabato 29 febbraio, salvo diverse dispisizioni, per evitare la diffusione del coronavirus.

Tra queste figurano:

– la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, chiuso o aperto al pubblico, anche di natura culturale, ludico, sportiva e religiosa;

– la chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado (che riguarda anche il personale), nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali (tirocini compresi), master, corsi universitari di ogni grado e università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza;

– la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura; la sospensione di ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero;

– l’obbligo per le persone che arrivano da da zone a rischio epidemiologico di comunicare l’ingresso in Piemonte all’azienda sanitaria competente per l’adozione della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.

L’ordinanza comprende anche limitazioni all’accesso dei visitatori alle aree di degenza degli ospedali, delle case di riposo e delle altre strutture residenziali e semiresidenziali, raccomandazioni al personale tecnico e sanitario per attenersi alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e alla rigorosa applicazione delle indicazioni per la sanificazione e disinfezione degli ambienti previste dalla circolare ministeriale. Inoltre, impone la disinfezione giornaliera dei treni regionali e dei mezzi di trasporto pubblico locale e sospende i concorsi, ad esclusione dei concorsi per personale sanitario.

Insieme ad una serie di misure igieniche da seguire, si ricorda che i cittadini che presentino evidenti condizioni sintomatiche ascrivibili a patologie respiratorie, fra cui rientra il Coronavirus Covid 19, possono contattare il numero 1500, il proprio medico di base e le Asl di riferimento e, solo in caso di reale urgenza, il numero 112 e che si devono evitare accessi impropri al pronto soccorso.

Il testo dell’ordinanza

Ore 20.30. I casi positivi scendono a tre. Sono scesi dai sei a tre i casi di positività in Piemonte, in quanto ulteriori controlli hanno accertato la negatività dei cinesi ricoverati a Cuneo: a riferirlo è il presidente della Regione. I tre avevano fatto rientro in Italia dalla Cina attraverso un volo indiretto proveniente da Mosca, risultando asintomatici e negativi ai controlli della temperatura in aeroporto. Giunti al loro domicilio a Roreto di Cherasco si erano messi in isolamento volontario, richiedendo l’intervento dei sanitari alla comparsa di sintomi che potevano far pensare all’avvenuto contagio. Dopo le prime analisi, con esito dubbio, sono stati sottoposti ad un nuovo test di conferma, che ha sciolto le iniziali riserve con un risultato negativo. Rimangono quindi, al momento, confermati i casi dell’uomo ricoverato ieri all’ospedale Amedeo di Savoia, della donna ricoverata al Regina Margherita e dell’uomo in isolamento domiciliare.

Risultati entrambi negativi ai test anche i due albergatori che stamattina si erano presentati al pronto soccorso di Tortona per sottoporsi alle analisi dopo aver ospitato nel loro locale dei clienti provenienti da un Comune della Lombardia inserito nella zona rossa. A titolo precauzionale, il Pronto soccorso era stato chiuso, collocando in osservazione quanti erano presenti in quel momento nella struttura, che ora verrà regolarmente riaperta non appena sarà installata la tenda di pre-triage.

Ore 17.30. Chiuso pronto soccorso Tortona. L’assessore alla Sanità precisa che il pronto soccorso di Tortona è stato chiuso per precauzione e che sanitari e persone sono state messe in isolamento. Questo perché un albergatore di un agriturismo di Tortona si è recato al pronto soccorso segnalando di aver ospitato, nei giorni scorsi, una serie di persone provenienti dai paesi della Lombardia che rientrano nella zona rossa. Temporaneamente isolato anche il residence nel centro storico.

Ore 15.45. Sospensione attività didattiche scuole e agenzie formative. Il presidente della Regione, insieme al Prefetto di Torino e agli assessori regionali alla Sanità e alla Sicurezza, anticipa che verranno sospese le attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado e delle agenzie formative.

Ore 15.30. Verso la sospensione di eventi musicali e sportivi. Il presidente della Regione anticipa che tra le misure contenute nell’ordinanza che si sta mettendo a punto con il ministero della Salute e che verrà emanata nelle prossime ore figura la sospensione dii ogni evento ludico, sportivo e musicale che prevede un assembramento di persone in luogo chiuso o aperto.

Ore 15.15. I casi in Piemonte sono 6. Il presidente della Regione dichiara che i casi accertati di Coronavirus in Piemonte sono diventati sei: tre nella provincia di Cuneo e tre nella provincia di Torino, tra cui la persona risultata positiva ieri. I casi nel Cuneese riguardano cittadini cinesi arrivati dalla Cina il 19 febbraio, quelli del Torinese  sono cittadini italiani. Sono in corso analisi e verifiche per individuare e isolare il ceppo del contagio. Sono invece una ventina i casi sotto stretta osservazione.

Ore 13. Sospese le attività didattiche nelle Università. L’Università e il Politecnico di Torino e l’Università del Piemonte orientale hanno disposto da lunedì 24 febbraio la sospensione per una settimana delle attività didattiche, salvo diverse indicazioni. Gli esami in calendario verranno recuperati senza alcuna penalizzazione per gli studenti.

In linea con quanto definito dagli atenei, l’Edisu Piemonte sospenderà per una settimana, dalla mezzanotte di oggi, i servizi mensa e le sale studio. Per gli studenti che non possono sostenere esami in questi giorni, l’Edisu prenderà in considerazione tutti gli strumenti legislativi per tutelarli nel conseguimento dei crediti necessari alla conferma delle borse.

Ore 12.45. Non andare nei pronto soccorso. L’assessore regionale alla Sanità raccomanda a chi sospetta di avere i sintomi del coronavirus di non andare al pronto soccorso, ma chiamare la
guardia medica, il 112, il 118, il 1500. Gli operatori sanitari arriveranno per prendere in carico il paziente e decideranno loro, se necessario, il ricovero.

Ore 12. Tende di pre-triage nei pronto soccorso. L’assessore regionale alla Sanità, d’intesa con il coordinatore dell’Unità di crisi regionale sul “coronavirus covid19”, dispone l’allestimento presso tutti i Pronto soccorso del Piemonte di tende pneumatiche della Protezione civile per le attività di pre-triage, in modo che gli eventuali casi sospetti di contagio possano accedere a un percorso differenziato, a tutela delle norme di prevenzione che impediscono la diffusione del virus.

Il presidente della Regione precisa che “non c’è nessun allarme, la situazione è sotto controllo, ma abbiamo riscontrato la necessità di diversificare l’accesso ai pronto soccorso. Queste tende non sono per ricoverare nessuno: servono a filtrare gli accessi di chi sospetta di avere i sintomi del coronavirus”.

Ore 11:30. Rinviata Torino-Parma. Su indicazione del Ministero dello Sport, la sindaca di Torino ha disposto la sospensione della partita di calcio Torino-Parma in programma oggi alle 15 allo stadio Olimpico.

Sabato 22 febbraio

Ore 20. Gli altri casi tutti negativi. Sono risultati negativi al Coronavirus, dopo i test, i quindici casi di pazienti di diverse province piemontesi sottoposti ad accertamento.

Ore 19. I comportamenti da adottare, L’assessore alla Sanità ha sottolineato l’importanza di promuovere comportamenti virtuosi, raccomandando a chi manifesti sintomi di febbre e tosse e avesse avuto contatti con persone rientrate recentemente dalla Cina o con casi di sospetto contagio di chiamare il 1500 o 112 e attendere in casa le istruzioni. I servizi sanitari si faranno carico di valutare la situazione, caso per caso, anche a domicilio, garantendo le misure più appropriate.

Ore 18. Casi in via di accertamento. Sono una quindicina in Piemonte i casi di pazienti sottoposti ad accertamento per sospetto di Coronavirus. E’ quanto è stato comunicato dalla Sala operativa della Protezione civile in un incontro con il presidente della Regione.

Ore 17.50. Percorsi separati negli ospedali. Il presidente della Regione afferma che “negli ospedali stiamo predisponendo dei percorsi speciali separati per chi presenti una sintomatologia sospetta. Inoltre stiamo comprando delle attrezzature che ci permetteranno di dimezzare il tempo del responso, che passerà alle attuali sei ore a tre ore”.

Ore 17.40. Servizio tampone a domicilio. Il presidente della Regione annuncia che “l’Assessorato alla Sanità ha predisposto un servizio per fare il tampone a domicilio. Affollare i pronto soccorso degli ospedali sarebbe deleterio. Chiunque presenti sintomi sospetti o abbia il timore di avere avuto contatti a rischio è invitato a chiamare il numero 1500 o il 118 o il proprio medico di base. Le ambulanze arriveranno in tempi molto rapidi per eseguire il tampone a domicilio”.

Ore 17.30. Situazione sotto controllo. Il presidente della Regione ha dichiarato che “la situazione è totalmente sotto controllo. Le nostre strutture sono in grado di affrontarla. Nessun allarmismo, ma nervi saldi. Non c’è nessuna emergenza”.

Ore 17. Primo caso di positività in Piemonte. I test svolti dagli specialisti dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino riguardano un torinese di 40 anni che, come ha spiegato il presidente della Regione Piemonte, si è ammalato dopo essere entrato in contatto con il ceppo lombardo. L’uomo ha un po’ di febbre ma è in buono stato di salute e i suoi familiari sono sotto osservazione. È stato ricoverato all’ospedale Amedeo di Savoia. Sono state prese le misure precauzionali nei confronti dei famigliari e delle persone che in questi giorni sono state in contatto con lui, compresi gli operatori sanitari che gli hanno prestato assistenza.

Ore 16.50. Unità di coordinamento in Regione. La sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte sarà la sede dell’unità di coordinamento e resterà aperta h.24. Agirà prevalentemente sul fronte organizzativo, centralizzando le direzioni operative dei servizi che si stanno occupando di monitorare e gestire l’evolversi della crisi. Servirà a mettere in rete le unità operative delle varie Forze dell’Ordine eventualmente attivabili, a seconda delle necessità.

Venerdì 21 febbraio

Nel pomeriggio seduta straordinaria della task force regionale per fare il punto sulla situazione in Piemonte dopo i primi casi di contagio in Lombardia.

L’assessore regionale alla Sanità ha illustrato in tempo reale la nuova ordinanza emanata dal ministro della Salute, che prevede misure di isolamento obbligatorio da 40 giorni per i contatti stretti con un caso risultato positivo e dispone la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni, con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali. Alla riunione, presieduta dallo stesso assessore, hanno partecipato i direttori generali e sanitari delle aziende sanitarie, i responsabili del Seremi (Servizio di riferimento regionale di epidemiologìa per la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive) di Alessandria, i responsabili dei Servizi di Emergenza 118 e della Protezione civile del Piemonte.

Alle aziende sanitarie sono state ribadite le indicazioni dei protocolli internazionali e ministeriali riferite all’evolversi della situazione.

L’assessore ha rilevato come il Sistema sanitario piemontese stia agendo con la massima attenzione, assicurando il pieno rispetto dei protocolli sanitari appropriati alle diverse situazioni.

Sono risultati negativi i test effettuati su un paziente ricoverato nell’ospedale di Vercelli.