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Al via “Aziende in classe”, nuova iniziativa del Comitato Piccola Industria di Cnvv

Con una lezione di Maria Grazia Tagliabue, presidente della riseria S.P. di Stroppiana (Vc), all’Istituto tecnico “Cavour” di Vercelli, ha preso il via il 14 marzo 2023 “Aziende in classe”, una nuova iniziativa del Comitato Piccola Industria di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per avvicinare sempre più i mondi della scuola e dell’impresa, contribuendo all’orientamento professionale delle giovani generazioni.

«Si tratta – spiega il presidente del Comitato Piccola Industria di Cnvv, Giorgio Baldini – di una serie di incontri che prevedono alcune ore di docenza da parte degli imprenditori all’interno delle classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado dei nostri territori di riferimento. L’obiettivo è soprattutto quello di illustrare agli allievi, in base agli accordi presi con i docenti, come si riflettono nel mondo della produzione e del lavoro le materie e gli argomenti da loro studiati. Si tratta di una importante occasione di incontro e di confronto che si affianca, integrandola, alla serie di visite guidate nelle aziende che si svolgono in occasione del Pmi Day “Industriamoci”».

Nelle prossime settimane sono già in programma altri appuntamenti di “Aziende in classe”, che coinvolgeranno la sezione di Romagnano Sesia dell’Istituto “Bonfantini” di Novara, con un intervento di Matteo Donna, della Fratelli Francoli, l’Itis “Da Vinci” di Borgomanero, con due interventi (uno di Alessandra Barberis, di Mondo Lavoro, e uno di Marco Rotti e Guido Rotti Gianet, della Moveco), e l’Istituto “Nervi” di Novara, dove interverranno Marco Caletti (Iem Italia) e Stefano Arrigoni (Fides). In corso di definizione sono anche le date di tre incontri al “Magni” di Borgosesia, di altri due al “Cavour” e di uno al “Faccio” di Vercelli.




Lavorare nell’industria tessile, corso gratuito e tirocinio retribuito

Il corso, gratuito e a numero chiuso, è un progetto pilota innovativo ideato, promosso e finanziato dall’Associazione Industriali Tessili Cotonieri dell’Unione Industriali Torino, di cui gli imprenditori Giorgio Pertile e Renato Vasino sono rispettivamente Presidente e Vice-Presidente. Sviluppato in collaborazione con la Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile, che ne cura la progettazione, l’organizzazione e la gestione, il corso ha l’obiettivo di colmare il divario esistente tra formazione e lavoro in ambito tessile industriale, formando in particolare addetti alla tessitura, all’orditura e alla meccanica tessile, venendo così a supportare lavoratori e imprese soprattutto nel territorio del chierese.

 

Spiega la Presidente Melanie Zefferino: «Mettendo in atto i propri scopi statutari, la Fondazione si prepara ora a “promuovere attività per la formazione, la qualificazione e l’aggiornamento del personale addetto alla produzione, alla distribuzione, alla diffusione e alla valorizzazione del tessile, non esclusa l’istituzione di una apposita scuola, con particolare attenzione alle problematiche indotte dall’utilizzo di nuove metodologie e tecnologie”. Il primo passo verso questo importante traguardo è stato fatto grazie alla collaborazione con l’Associazione Industriali Tessili Cotonieri dell’Unione Industriali Torino».

Il corso privato professionalizzante di avvio al lavoro nell’industria tessile, frutto di questa sinergia, inizierà il 1 ottobre e terminerà il 26 novembre, quando gli allievi riceveranno un attestato di frequenza e profitto con accreditamento ENAIP. Anche il CPIA3, con cui la Fondazione ha già condiviso altre progettualità, collaborerà alla promozione dell’iniziativa.

Il corso è aperto a persone maggiorenni, residenti o domiciliate nella provincia di Torino, che abbiano interesse a qualificarsi o riqualificarsi per inserirsi lavorativamente nell’industria tessile. Gli allievi (minimo 12, massimo 20) saranno selezionati sulla base delle rispettive motivazioni, esperienze, e/o conoscenze pregresse. Sono previste in totale 60 ore di insegnamento teorico-pratico con frequenza obbligatoria in presenza, che si svolgeranno il lunedì e il venerdì pomeriggio (dalle 14,00 alle 18,00) a Chieri, nella sala polifunzionale e nei laboratori della Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile, in Via Santa Clara 10/A, a Chieri.

Per accedere alla selezione degli ammessi al corso,

gli interessati devono inviare una breve lettera motivazionale e

il proprio curriculum vitae in formato europeo,

entro il 23 settembre 2022, a info@fmtessilchieri.org.

Il corpo docenti è costituito da esperti qualificati, attivi a vario titolo nel settore tessile e nell’ambito della formazione, a cominciare dal coordinatore del corso, Mauro Le Noci (perito tessile accreditato e docente), Lisa Fontana (docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze), con interventi di Massimo Quattrocolo, Antonio Coppola, Melanie Zefferino, Giulia Perin, Francesca Vergnano e il contributo dei meccanici tessili Graziano Iseppi, Maurizio Fasano e Walter Borsato, volontari della Fondazione, quali hanno appositamente allestito un orditoio manuale e realizzato telai portatili per assicurare agli allievi la sperimentazione diretta delle fasi chiave del processo tessile sin dalle prime lezioni.

Sono anche previste attività extracurriculari, incluse visite ad aziende leader di settore sul territorio chierese, oltre naturalmente alle collezioni del Museo del Tessile nel complesso di Santa Chiara e all’Imbiancheria del Vajro. Tutto ciò per coniugare, alla formazione professionalizzante, lo sviluppo di conoscenze che alimentino la passione per il tessile, passando in rassegna la sua storia e gli sviluppi del presente attraverso materiali, tecniche e macchinari. Durante il corso sono previste verifiche periodiche e un esame finale. Una volta superata la prima verifica, gli allievi potranno iniziare un tirocinio part-time di almeno tre mesi, retribuito a norma di legge, presso un’azienda dell’Unione Industriali Torino, preferibilmente affiliata alla Associazione Tessili Cotonieri di Torino. Una volta completato il corso e il tirocinio, ciascun allievo avrà acquisito conoscenze ed esperienze che favoriranno l’inserimento lavorativo nel settore tessile industriale.




L’UPO riapre in presenza le lezioni del primo anno

La Regione Piemonte ha cambiato il colore nella classificazione del rischio epidemiologico, diventando arancione.

Il Comitato Regionale di Coordinamento del Piemonte ha deciso di conformarsi alle indicazioni ministeriali e di riaprire alla modalità in presenza le lezioni delle discipline relative al 1° anno, nonché, laboratori, tirocini, stage, esercitazioni ed esami. Le attività didattiche relative agli anni successivi al primo e le proclamazioni delle lauree continueranno in modalità telematica.

Per quanto riguarda l’UPO, si è disposto di dar luogo a opportune sanificazioni degli ambienti nelle giornate del 30 novembre e del 1° dicembre. La riapertura è fissata per mercoledì 2 dicembre.

Rimane la possibilità per le studentesse e gli studenti del primo anno di seguire le lezioni in diretta streaming, come è avvenuto nel mese di ottobre.

A questa pagina è possibile consultare le linee guida del Co.Re.co.




Acquisti e appalti nella PA: 13 corsi on line a partire dal 18 novembre

Tredici nuovi webinar su acquisti e appalti nella Pubblica Amministrazione. E’ un’iniziativa promossa dalla Città metropolitana di Torino con il supporto del Consip, la società del Ministero dell’Ecomomia e delle Finanze che opera come centrale acquisti della PA, in collaborazione con l’ANCI, rivolta ad amministratori e dipendenti degli Enti locali piemontesi.

Al centro degli incontri le ultime novità normative e le misure introdotte dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Per poter partecipare, occorre registrarsi ai singoli appuntamenti. Dopo la registrazione, gli iscritti riceveranno via mail le coordinate per collegarsi in autonomia agli incontri.

Sono tre gli appuntamenti già calendarizzati: 18 e 23 novembre e 1° dicembre 2021.
L’incontro del 18 novembre, che si svolgerà dalle 9 alle 12,30 tratterà di “Appalti pubblici ed il PNRR: il quadro normativo”, con l’introduzione di Mario Lupo, della Direzione Sviluppo Economico RUP PINQUA CmTO, Donata Rancati, dirigente della Centrale unica appalti e contratti della Città metropolitana di Torino, sul quadro normativo, “la convenzione tipo per il supporto agli Enti locali”. Le conclusioni saranno affidate al Vice sindaco della Città metropolitana Roberto Montà.

Il 23 novembre si parlerà di “MEPA, la trattativa diretta”, con Silvia Baietto della Centrale unica appalti e contratti Città Metropolitana di Torino e Vania Rostagno, key account manager della Divisione Promozione e Gestione strumenti di acquisto di Consip.

Le stesse relatrici condurranno l’incontro del primo dicembre dedicato a “RDO al prezzo più basso.




Università, aumentano gli iscritti malgrado il Covid

Nonostante la pandemia con il nuovo anno accademico sono incrementati gli iscritti agli atenei piemontesi che seguiranno i corsi secondo la prevista modalità mista di partecipazione, in parte in presenza in parte a distanza.

A sottolinearlo è l’assessore regionale all’istruzione e diritto allo studio universitario, che ha illustrato in sesta Commissione le materie di sua competenza nell’ambito del Documento di economia e finanza regionale 2021-2023.

È stato messo in luce come fra gli obiettivi dell’assessorato ci sia quello di ridurre al massimo il rischio di contagio da Covid-19, il che comporta anche la necessità di riorganizzare gli spazi, in particolare nelle residenze universitarie al fine di assegnare stanze solo singole.

A fronte quindi del ridotto numero di posti letto si sta valutando la possibilità di attivare convenzioni con strutture che sopperiscano a questa necessità. Si intende inoltre offrire sostegno agli studenti in situazione di disagio a seguito dell’emergenza e confermare la più ampia copertura possibile delle borse di studio agli studenti meritevoli ma privi di mezzi, nonché rafforzare l’internazionalizzazione del sistema universitario regionale e promuovere una collaborazione crescente fra atenei, poli di innovazione, piattaforme e parchi tecnologici.

Per quanto riguarda il diritto allo studio l’assessore ha spiegato che lo sforzo maggiore si concentrerà sull’obiettivo di mantenere i livelli di qualità attuale dei vari servizi in un contesto di risorse regionali decrescenti.

La volontà è quella di rendere effettivo il diritto allo studio riducendo il tasso di abbandono, confermare la più ampia copertura dei voucher per il diritto allo studio e di borse di studio, ottimizzando l’uso delle risorse a questo scopo. Nell’ambito dell’edilizia scolastica si adotteranno criteri di selezione degli interventi meritevoli di contribuzione che vadano a premiare la razionalizzazione della rete delle strutture scolastiche, l’economicità e l’ecosostenibilità ambientale delle soluzioni (ristrutturazioni o nuove costruzioni) al fine di ampliare sempre più la quota del patrimonio d’edilizia scolastico sicuro e a norma.

Sono poi intervenuti alcuni consiglieri di M5s, Pd e Lega per chiedere chiarimenti su mense scolastiche, utilizzo dei voucher per acquisto di cancelleria, tirocini, borse di studio ed edilizia scolastica.

È infine stato dato parere preventivo favorevole sulla proposta di delibera della Giunta regionale in merito all’“Approvazione dei criteri per la realizzazione e la promozione di azioni volte a garantire e migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa ed educativa nelle istituzioni scolastiche del Piemonte”.

Il documento contempla quattro categorie di progetti, ovvero attività finalizzate a migliorare la qualità dell’offerta formativa ed educativa e progetti di sperimentazione organizzativa, didattica ed educativa, iniziative di interesse generale regionale, interventi per la prevenzione e il contrasto del bullismo e cyberbullismo e iniziative per l’acquisizione e l’uso della Lis.




CCIAA Torino: 2021 riparte la palestra digitale

Per chi vuole aggiornarsi, per chi è in cerca di lavoro, per chi vuole introdurre in azienda nuove soluzioni: la Camera di commercio di Torino offre da gennaio fino all’estate una serie di appuntamenti formativi gratuiti, una vera e propria palestra, con lezioni programmate ogni 15 giorni in pausa pranzo, per “allenarsi” ad utilizzare le nuove tecnologie e migliorare le proprie competenze su internet.

I corsi, in modalità webinar, sono aperti a tutti, imprenditori, dipendenti, collaboratori, lavoratori e privati.

 

Si tratta di una modalità formativa molto efficace: incontri veloci ed estremamente pratici, con esempi concreti subito applicabili – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Nel 2020 hanno partecipato ai webinar organizzati dal nostro Punto Impresa Digitale oltre 2.600 persone e il grado di soddisfazione si è sempre rivelato molto alto. Chi si mette in gioco sulle nuove tecnologie può applicare immediatamente i consigli e le soluzioni proposte, trovando nuovi sbocchi per la propria attività o migliorando le proprie competenze e il proprio curriculum”.

 

Si parte on line il 13 gennaio e si prosegue fino all’estate con una serie di appuntamenti che affronteranno i temi di maggiore interesse: i social network, le vendite on line, le sponsorizzazione e gli adv, il posizionamento sui motori di ricerca, e così via.

 

La formazione proposta si inserisce nel progetto Eccellenze in Digitale realizzato da Unioncamere nazionale e supportato da Google, con l’obiettivo di aiutare le imprese italiane a far crescere le competenze dei propri lavoratori. In questo periodo di incertezza e di prolungata emergenza, le opportunità formative rivestono un’importanza ancora maggiore: consentono infatti di sperimentare o consolidare nuovi sbocchi di vendita on line, di impiegare al meglio il tempo in caso di forzate chiusure o di rallentamento dell’attività e in generale di porre le basi per un’immediata ripartenza appena possibile.

 

Tutte le informazioni sul progetto Eccellenze in digitale sono disponibili sul sito della Camera di commercio Per conoscere le storie delle imprese che hanno già seguito la formazione e che testimoniano la loro positiva esperienza basta seguire sui social l’hashtag #faccedainnovazione o andare sul sito

 

 




Politiche attive del lavoro: lunedì 17 febbraio a Novara presentazione dell’”Avviso 3/2019″ di Fondimpresa

Si parlerà di politiche attive del lavoro lunedì 17 febbraio 2020, alle 10.30, nella sede di Confindustria Novara Vercelli Valsesia in C.so Cavallotti 25, a Novara. Occasione sarà l’incontro di presentazione dell’”Avviso 3/2019″ di Fondimpresa, il più importante tra i fondi interprofessionali per la formazione continua dei dipendenti delle aziende aderenti, costituito pariteticamente da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

L’evento è l’unica data in tutto il Nord Italia del roadshow nazionale di presentazione dell’Avviso 3/2019 e sarà dedicato proprio a descrivere come attivare una serie di “Interventi sperimentali relativi al sistema delle politiche attive del lavoro” per la realizzazione di piani formativi finalizzati all’acquisizione di abilità e competenze che favoriscano la crescita professionale e l’occupabilità dei lavoratori.

Dopo i saluti di Elvio Mauri, direttore generale di Fondimpresa e di Paolo Balistreri, presidente di “Obr Piemonte”, l’organismo bilaterale regionale che costituisce l’articolazione territoriale di Fondimpresa, il Sindaco di Novara, Alessandro Canelli, parlerà del rapporto tra le politiche attive e il territorio, mentre Amarildo ArzuffiDonata Cutuli, rispettivamente direttore dell’Area formazione e responsabile dei Progetti speciali di Fondimpresa, illustreranno caratteristiche e requisiti di ammissibilità nell’Avviso 3/2019. Al termine di una sessione di domande e commenti i lavori saranno conclusi dal vicepresidente di Fondimpresa, Massimo Cestaro.

«Investire nella formazione dei dipendenti – spiega la presidente del Foraz, il consorzio interaziendale di formazione professionale che fa capo a Cnvv, Silvia Guidetti – è fondamentale perché gratifica e specializza le persone, consente di accrescere la produttività e la competitività aziendale e migliora il coinvolgimento nel business dell’impresa. La formazione continua costituisce quindi la chiave di volta per la crescita delle imprese e l’occupabilità dei loro dipendenti. Grazie ai finanziamenti che Fondimpresa è in grado garantire ai piani formativi aziendali, territoriali, settoriali o individuali condivisi tra le parti sociali, l’intero contesto in cui operiamo ha a disposizione uno strumento concreto di sviluppo, perché avere personale con un know how adeguato e aggiornato consente alle aziende di stare al passo con le sfide globali che hanno ogni giorno di fronte».




Dal 2 novembre didattica a distanza al 100% nelle superiori e carico dei mezzi pubblici al 50%

Una nuova ordinanza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio stabilisce che dal 2 al 24 novembre nelle scuole superiori l’attività didattica in presenza è sospesa e sostituita dalla didattica digitale a distanza per tutte le classi del ciclo di istruzione, fatte salve le attività curriculari di laboratorio previste dai rispettivi ordinamenti didattici e la frequenza in presenza degli alunni con bisogni educativi speciali.

Sempre dal 2 al 24 novembre il coefficiente di riempimento del trasporto pubblico di linea urbano, extraurbano e ferroviario di competenza della Regione Piemonte non deve essere superiore al 50% dei posti previsti dalla carta di circolazione del singolo mezzo, con utilizzo prioritario dei posti seduti. Per il trasporto di linea urbano viene demandato agli organi competenti l’introduzione entro il 4 novembre di servizi aggiuntivi a carico della Regione Piemonte laddove emergano particolari esigenze.

“Non possiamo ignorare che gli assembramenti e le criticità più grandi si stanno riscontrando sui mezzi pubblici con l’enorme rischio che questo comporta – sottolinea CirioNon vogliamo un lockdown per il Piemonte e per questo dobbiamo intervenire con misure mirate, per rispetto dello sforzo e dei sacrifici che i nostri imprenditori e ogni singolo cittadino piemontese stanno facendo ormai da mesi, ma anche e soprattutto per tutelare i nostri figli, i nostri nonni e con loro tutti gli affetti più cari”.

Lockdown è una parola che cerchiamo di evitare tutti, ma la eviteremo nella misura in cui saremo tutti responsabili – prosegue il presidente – Molto dipenderà però dal comportamento dei piemontesi, dalla capacità di rispettare le regole: dobbiamo limitare i contatti che non sono essenziali, dobbiamo indossare la mascherina e tenere le distanze dalle persone che non sono nostre conviventi”.

Il passaggio nelle superiori alla didattica a distanza al 100%, al posto del 50% fissato dall’ordinanza del 20 ottobre, è motivato con l’incremento dell’andamento dei contagi nelle scuole: dal 20 settembre al 29 ottobre sono stati riscontrati nelle scuole piemontesi 3.796 casi di studenti con positività al virus, con una crescita costante ed allarmante dai 138 casi del 14 ottobre ai 374 del 29 ottobre, rilevata per il 52% nelle superiori. Per contrastare il diffondersi del contagio sono ritenute non sufficienti interventi che attuino differenziamenti negli orari di ingresso ed uscita. E visto che la mobilità connessa allo svolgimento delle lezioni si riverbera sul trasporto pubblico, si impone di porre limitazioni agli spostamenti connessi alla frequenza delle lezioni.

L’ordinanza dispone inoltre l’elevazione al 75% del lavoro agile praticato per gli uffici della Regione Piemonte, salve le eccezioni legate alla gestione delle emergenze, mentre le altre Pubbliche amministrazioni piemontesi dovranno assicurare le percentuali più elevate possibili, compatibilmente con con le potenzialità organizzative e con la qualità del servizio erogato.




Istituita una task force per la didattica online

In attesa di conoscere il DPCM ancora in aggiornamento per il contenimento della diffusione del Coronavirus, la Regione fa sapere di aver attivato da oggi una task force per eseguire un censimento delle scuole piemontesi che hanno già avviato l’attività online e per accompagnare quelle meno attrezzate nella transizione dalla didattica tradizionale a quella in rete.

L’organismo è costituito da Regione, consorzio TopIx, Miur, Csi Piemonte e della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo.

L’assessore ai Servizi Digitali fa sapere che rivolgerà domani una richiesta formale al governo per mettere subito a disposizione del Piemonte – attraverso un decreto urgente – le risorse risparmiate dalla posa della Banda Ultra Larga, somma che equivale a quasi 33 milioni.

Queste risorse – secondo l’Assessore – potrebbero essere utilizzate per le piattaforme pubbliche di formazione a distanza delle scuole medie superiori e inferiori oppure per l’attivazione dei voucher per servizi di connettività, allacciamento e pagamento dei canoni.

In accordo con l’Unità di Crisi e con l’assessorato alla Sanità, sarà inviata una richiesta a tutti i sindaci per verificare la possibilità di mettere a disposizione locali connessi alla rete dedicati agli studenti che non sono in possesso di strumenti digitali per seguire l’attività didattica. I locali dovranno essere conformi alle disposizioni di sicurezza per evitare la diffusione dei contagi da COVID-19. Il Csi Piemonte integrerà il numero verde della Regione con un servizio dedicato alle scuole.

Poter disporre di una banda larga moderna, efficiente e diffusa su tutto il territorio – aggiunge l’assessore regionale all’Istruzione – consentirebbe davvero al Piemonte di accelerare anche per quanto riguarda la scuola e l’istruzione. Situazioni di emergenza, come il coronavirus, dimostrano che l’alta velocità telematica può essere fondamentale anche per l’attività didattica, oltre che, ovviamente, per miriadi di altre applicazioni. Mi auguro che il governo accolga questa richiesta, che viene incontro alle esigenze anche di tanti territori ad oggi sostanzialmente isolati e che necessitano di una connessione veloce ed efficiente.




Scuola, in Piemonte mancano 3926 insegnanti

In Piemonte,  la situazione rispetto alla riorganizzazione degli spazi è sotto controllo –  ha rassicurato in aula l’assessore all’istruzione – non sono state rilevate criticità di adeguamento delle strutture scolastiche alle esigenze logistiche derivanti dalle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico.

Le poche criticità emerse sono risolvibili con un cambiamento nella disposizione dell’arredo e grazie all’intervento degli enti locali, di musei, teatri e associazioni che si sono dati disponibili ad ospitare le classi a cui si cercherà, dove possibile, di evitare l’accesso scaglionato.

Sul fronte organici secondo quanto comunicato in aula dall’assessore regionale all’Istruzione – in Piemonte, per avviare a pieno la scuola nel post Covid,  mancherebbero 3926 posti. Il fabbisogno regionale di docenti è stato calcolato dall’Ufficio scolastico regionale in base all’incremento orario dell’impegno docente necessario a garantire il tempo scuola.

Le risorse economiche, pari a circa un miliardo di euro relativo al riparto del fondo per le dotazioni organiche aggiuntive previste dal Ministero, saranno ripartite tra gli Uffici Scolastici Regionali sulla base di due criteri: il numero degli alunni presenti sul territorio e le richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali che hanno vagliato le esigenze delle scuole.

La Regione Piemonte, nell’ambito Coordinamento delle Regioni, ha espresso la necessità di avere risposte da parte del Ministero dell’Istruzione in particolare sulle risorse in materia di organico docente (in caso di sdoppiamento classi) e di personale ATA aggiuntivo, in previsione del fatto che ci saranno nuovi punti di erogazione dei servizi scolastici in cui dovranno essere garantiti servizi di vigilanza degli studenti e di pulizia ordinaria e straordinaria.

Per quel che riguarda i trasporti l’assessore ha precisato che in tutti i capoluoghi di provincia si stanno svolgendo riunioni con i dirigenti scolastici e aziende di  trasporto locali per pianificare gli interventi necessari al fine di conciliare orari scolastici e flussi di movimentazione degli studenti. Ripresa dei servizi 0-6 (nidi e materne): a breve la Regione indicherà la data di inizio dei servizi educativi, per ora gli aspetti su cui si sta lavorando secondo quanto indicato nelle linee guida ministeriali, sono il rapporto ordinario educatore/bimbi; la riorganizzazione di tutti gli spazi disponibili e valorizzazione degli spazi esterni; le attività strutturate in gruppi/sezioni, senza intersezione di attività tra bambini appartenenti a gruppi/sezioni diversi, attenzioni alla fase di accoglienza e ricongiungimento.

Nell’incontro in programma domani mercoledì 5 agosto, tra assessori regionali e ministro all’istruzione,  la Regione chiederà ulteriori specifiche rispetto alle risorse in materia di organico docente e non,  garanzie sul mantenimento per l’anno scolastico 2020/2021 dello stesso numero di autonomie scolastiche, massima attenzione alla continuità didattica in presenza e a distanza e di prestare attenzione alle criticità collegate alla licenziabilità dei docenti con la clausola della giusta causa.  IL Piemonte chiederà al Governo di essere vigile affinché la scuola possa riprendere nelle condizioni di sicurezza idonee.

Per il M5S la comunicazione dell’assessore non è esaustiva rispetto a come di fatto verrà organizzata la didattica in presenza e a distanza  e come funzionerà la fruizione pasti nelle mense. Non bisogna inoltre, secondo i pentastellati, lasciare alle famiglie la responsabilità di decidere se lo studente può accedere o meno a scuola poiché si rischierebbe di non avere alcun controllo sugli aspetti sanitari. Anche rispetto al tema del dimensionamento è stato chiesto se esista o meno la possibilità di intervenire con modifiche nella distribuzione dei ragazzi.

Il capogruppo di Luv, ha invece posto l’attenzione sul riavvio dei servizi educativi 0-6 sottolineando come il non avere oggi una data certa di apertura rischi di compromettere non solo l’avvio di un servizio educativo fondamentale ma anche la possibilità di ritorno al lavoro per molte famiglie costrette a casa con bambini piccoli.

La Regioni adempi al suo dovere attivando la funzione di coordinamento con i dirigenti scolastici che finora è mancata. È questa la richiesta del gruppo Pd  che sottolinea come la comunicazione dell’assessore non tenga conto delle richieste del mondo della scuola: un calendario scolastico  più flessibile alla luce della straordinarietà del contesto, incremento delle risorse rispetto allo scorso anno, un’elaborazione strategica dettagliata degli spazi, rafforzamento straordinario della rete trasporti.

Per i Moderati  il dato da sottolineare è l’incertezza a cui saranno ancora sottoposte le famiglie rispetto alla riapertura di nidi e materne. Non aver definito una data renderà impossibile a tanti genitori poter programmare u ritorno al lavoro.