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Foraz (Cnvv) e UniPO organizzano corso di alta formazione: “Diritto e tecnica delle produzioni agro-alimentari”

Foraz, il consorzio di formazione professionale che fa capo a Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), in collaborazione con l’Università del Piemonte orientale e con il coordinamento del prof. Vito Rubino, organizza un corso di alta formazione in “Diritto e tecnica delle produzioni agro-alimentari”, rivolto a tutti coloro che operano nel settore alimentare o che producano materiali e oggetti destinati a entrare in contatto con gli alimenti (i cosiddetti “Moca”).

Gli incontri presenteranno le disposizioni della legislazione alimentare, implementando le conoscenze in campo tecnico e giuridico e fornendo spunti operativi per la gestione delle attività. Le figure professionali interessate sono molteplici: dagli operatori del settore (responsabili Haccp, responsabili e addetti al controllo qualità, responsabili affari regolatori, dirigenti di stabilimento, amministratori), ai consulenti, ai responsabili e agli addetti dei laboratori di analisi, agli addetti alle certificazioni di prodotto in ambito agroalimentare e Moca.

Le lezioni si svolgeranno on line, il venerdì pomeriggio, tra giugno e ottobre 2021, ma sono previste anche sessioni in presenza per consentire esercitazioni pratiche. Il programma prevede i seguenti moduli: sicurezza alimentare; comunicazione commerciale e rapporto con i consumatori; regimi specifici per determinate categorie di prodotti; nutraceutica e nuove tecnologie per la produzione di alimenti; profili giuridici e responsabilità dell’Osa; materiali e oggetti a contatto con gli alimenti.

Le aziende che aderiranno all’intero percorso o iscriveranno più di un partecipante avranno un sconto del 10%. Foraz, a cui si può richiedere il programma dettagliato di ciascun modulo e a cui devono essere inviate le adesioni entro il 28 maggio 2021, si occuperà gratuitamente anche della stesura del piano per finanziare il corso con i voucher di Fondimpresa.

 




UPO e Fase 2 emergenza COVID-19, le nuove disposizioni del Rettore

L’UPO ha recepito il DPCM dello scorso 26 aprile con cui il Governo ha introdotto ulteriori disposizioni e misure per il contenimento del contagio da Covid-19 e varato la cosiddetta “Fase 2”.

In questa fase è ammessa la riapertura di alcune attività; sono consentiti in misura limitata alcuni spostamenti; rimane vietata ogni forma di assembramento e sospesa l’attività didattica in presenza negli istituti di formazione di ogni ordine e grado.

L’UPO sta dotando le strutture dei dispositivi di prevenzione e di sicurezza necessari (apparecchi per la rilevazione della temperatura, mascherine, guanti, disinfettanti, ecc.) e per sanificare a fondo gli ambienti prima della riapertura. È stato inoltre identificato un gruppo di lavoro composto da personale tecnico-amministrativo che avrà il compito di predisporre le linee guida e le operazioni necessarie per la ripresa.

In base a queste premesse il rettore Gian Carlo Avanzi e il direttore generale Andrea Turolla hanno disposto che l’attività didattica prosegue a distanza, come pure gli esami (da oggi sostenibili anche in forma scritta a distanza) e le tesi di laurea, di master e di dottorato; le strutture rimarranno chiuse al pubblico fino al 24 maggio e il pubblico esterno continuerà a rivolgersi agli uffici via email o telefono o in videoconferenza.

Alcune strutture saranno riaperte per consentire l’accesso ai soli laboratori di ricerca dal 4 maggio, coerentemente con le attività di sanificazione. Chi vi accederà dovrà avere DPI idonei. Le biblioteche rimangono chiuse al pubblico, garantendo l’assistenza remota per l’accesso alle risorse elettroniche disponibili online.

L’attività amministrativa continua nella modalità di lavoro agile fino al 24 maggio. Restano invariate le aperture delle portinerie del Complesso Perrone a Novara, del DISIT ad Alessandria, del Complesso San Giuseppe a Vercelli, di Ipazia e di Palazzo Bellini a Novara; a queste strutture si aggiunge il DSF a Novara con orario 9.00 – 17.00.
In questo periodo l’UPO provvederà a informare e a formare il proprio Personale sul comportamento igienico-sanitario nei luoghi di lavoro.




Dal 2 novembre didattica a distanza al 100% nelle superiori e carico dei mezzi pubblici al 50%

Una nuova ordinanza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio stabilisce che dal 2 al 24 novembre nelle scuole superiori l’attività didattica in presenza è sospesa e sostituita dalla didattica digitale a distanza per tutte le classi del ciclo di istruzione, fatte salve le attività curriculari di laboratorio previste dai rispettivi ordinamenti didattici e la frequenza in presenza degli alunni con bisogni educativi speciali.

Sempre dal 2 al 24 novembre il coefficiente di riempimento del trasporto pubblico di linea urbano, extraurbano e ferroviario di competenza della Regione Piemonte non deve essere superiore al 50% dei posti previsti dalla carta di circolazione del singolo mezzo, con utilizzo prioritario dei posti seduti. Per il trasporto di linea urbano viene demandato agli organi competenti l’introduzione entro il 4 novembre di servizi aggiuntivi a carico della Regione Piemonte laddove emergano particolari esigenze.

“Non possiamo ignorare che gli assembramenti e le criticità più grandi si stanno riscontrando sui mezzi pubblici con l’enorme rischio che questo comporta – sottolinea CirioNon vogliamo un lockdown per il Piemonte e per questo dobbiamo intervenire con misure mirate, per rispetto dello sforzo e dei sacrifici che i nostri imprenditori e ogni singolo cittadino piemontese stanno facendo ormai da mesi, ma anche e soprattutto per tutelare i nostri figli, i nostri nonni e con loro tutti gli affetti più cari”.

Lockdown è una parola che cerchiamo di evitare tutti, ma la eviteremo nella misura in cui saremo tutti responsabili – prosegue il presidente – Molto dipenderà però dal comportamento dei piemontesi, dalla capacità di rispettare le regole: dobbiamo limitare i contatti che non sono essenziali, dobbiamo indossare la mascherina e tenere le distanze dalle persone che non sono nostre conviventi”.

Il passaggio nelle superiori alla didattica a distanza al 100%, al posto del 50% fissato dall’ordinanza del 20 ottobre, è motivato con l’incremento dell’andamento dei contagi nelle scuole: dal 20 settembre al 29 ottobre sono stati riscontrati nelle scuole piemontesi 3.796 casi di studenti con positività al virus, con una crescita costante ed allarmante dai 138 casi del 14 ottobre ai 374 del 29 ottobre, rilevata per il 52% nelle superiori. Per contrastare il diffondersi del contagio sono ritenute non sufficienti interventi che attuino differenziamenti negli orari di ingresso ed uscita. E visto che la mobilità connessa allo svolgimento delle lezioni si riverbera sul trasporto pubblico, si impone di porre limitazioni agli spostamenti connessi alla frequenza delle lezioni.

L’ordinanza dispone inoltre l’elevazione al 75% del lavoro agile praticato per gli uffici della Regione Piemonte, salve le eccezioni legate alla gestione delle emergenze, mentre le altre Pubbliche amministrazioni piemontesi dovranno assicurare le percentuali più elevate possibili, compatibilmente con con le potenzialità organizzative e con la qualità del servizio erogato.




Cnvv: Con l’ingresso dell’IIS “Lombardi” di Vercelli cresce rete scuole per innovazione

Si amplia il numero di scuole appartenenti alla “Rete per l’innovazione, lo sviluppo, la sperimentazione tecnologico/economica e le sinergie territoriali”, costituita su iniziativa di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) a fine settembre 2022. Venerdì 3 febbraio 2023, infatti, ne è entrato a far parte anche l’Istituto di istruzione superiore “Lombardi” di Vercelli, che si aggiunge all’Istituto tecnico “Omar” di Novara (ente capofila), all’Istituto tecnico “Da Vinci” di Borgomanero (No) e all’Istituto di istruzione superiore “Lancia” di Borgosesia (Vc), condividendo le iniziative delle reti nazionali delle scuole della Meccatronica, delle scuole con indirizzo “Industria e artigianato per il Made in Italy”, delle scuole tecniche e professionali con indirizzi “Manutenzione e assistenza tecnica” e di quelle del settore Tessile, abbigliamento e moda.
L’accordo di rete ha l’obiettivo di accrescere le sinergie per sviluppare percorsi di apprendimento finalizzati, anche attraverso i contributi delle industrie del territorio, all’innovazione, allo sviluppo, e alla sperimentazione tecnologica, soprattutto per quanto riguarda gli ambiti della meccatronica, della robotica e dell’automazione. Per avvicinare il mondo della scuola e quello del lavoro verranno introdotti nuovi percorsi formativi, anche con esperti aziendali, in aula e nelle imprese, sulle competenze richieste dall’innovazione tecnologica, anche in relazione ai fabbisogni del tessuto produttivo, e verranno avviate collaborazioni con altri attori istituzionali, anche per favorire gli inserimenti lavorativi e le attività di Pcto.
«Con questo accordo – dichiara la dirigente del “Lombardi”, Antonella Aliberti – si potenzia l’offerta formativa dei nostri istituti, Iti “Faccio” e Ipia “Lombardi”, e si accrescono le sinergie con il mondo delle imprese per far corrispondere le competenze formative alle esigenze del sistema produttivo. Scuole e aziende devono essere sempre più in sintonia tra loro, anche per potenziare e migliorare gli studi tecnici e professionali. Sono molto soddisfatta di poter collaborare con le aziende del territorio in un percorso che auspico sempre più approfondito e proficuo».
«Con l’ingresso di un nuovo istituto – aggiunge Francesco Ticozzi, dirigente dell’”Omar” – è stato fatto un ulteriore passo in avanti per l’incremento della rete, non solo numericamente ma con l’intenzione di attivare progetti comuni. Ora ci impegneremo per avviare iniziative condivise, lavorando per obiettivi in modo da dare concretezza ai contenuti dell’accordo. Anche grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr è nostra intenzione realizzare iniziative da svolgere in tutte le scuole aderenti, per far crescere le competenze di chi vi studia».
«Per il mondo delle imprese – conclude Riccardo Cavanna, presidente della Cavanna Spa e vicepresidente di Cnvv con delega a capitale umano e formazione professionale – è fondamentale che le scuole collaborino tra loro e con le realtà del territorio e siamo sempre disponibili a favorire iniziative comuni tra gli istituti. Auspico che anche le aziende collaborino sempre più con le scuole, contribuendo a migliorarne le strutture e dando opportunità operative a studenti e studentesse, ad esempio attraverso percorsi di progettazione condivisa e periodi di apprendistato. Oltre al potenziamento della rete è infatti fondamentale sviluppare iniziative concrete».

 




Torino città universitaria. Convenzione con Edisu Piemonte

La Città di Torino, attraverso il Progetto Torino Città Universitaria, promuove interventi volti a sostenere e valorizzare l’identità universitaria della Città, sede di atenei d’eccellenza e di una comunità accademica che supera le 100mila persone.

 

Negli anni sono stati sottoscritti Accordi Quadro, Protocolli d’intesa e Convenzioni con diversi enti pubblici che, per mandato istituzionale, si occupano a vario titolo di servizi a favore della comunità universitaria quali l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Piemonte (Edisu) il quale realizza interventi volti ad agevolare lo studio, la frequenza e la vita di studenti e studentesse universitari/e.

 

In linea con le finalità operative sia del Progetto Torino Città Universitaria sia dell’Edisu Piemonte, si intende ora promuovere sul territorio cittadino opportunità di studio e di servizi, altri con spazialità diffusa destinati alla platea universitaria.

 

Tra i riferimenti territoriali di elezione saranno presi in considerazione possibili punti inseriti nella manifestazione “Torino a cielo aperto” che fino al 30 settembre ospiteranno differenti tipologie di attività – principalmente all’aperto.

 

Ogni Punto potrà accogliere studenti e studentesse in orario diurno ed in spazi esterni già predisposti e strutturati; ulteriori possibilità di servizi diffusi saranno individuati nelle aree concernenti i Centri Aggregativi e del Protagonismo Giovanile della Città. Essi rappresentano infatti non solo luoghi di dialogo e di

progettazione partecipata con il territorio, ma anche realtà capaci di promuovere risorse in continua evoluzione a disposizione degli universi giovanili tra i quali gli studenti e le studentesse universitari/e.

 

Le modalità di collaborazione ed impegni tra gli enti, ai fini della sperimentazione progettuale, sono disciplinati da una Convenzione nell’ambito della quale la Città intende avvalersi della Fondazione per la Cultura Torino quale strumento operativo per la gestione di eventuali risorse economiche o in servizi.

 

“Questo è un ulteriore passo in avanti che compiamo assieme ad Edisu nell’immaginare e fattivamente costruire una Città costellata di spazi polivalenti e polifunzionali, che mettono al centro l’incontro, il confronto, la contaminazione e la socialità rispondendo ai bisogni delle e dei giovani di fruire cultura, incontrarsi e stare assieme – evidenzia l’assessore Marco Giusta -.

Dall’anno scorso stiamo lavorando con Università e Politecnico alla costruzione di un campus universitario diffuso: spazi cittadini che siano in grado di ospitare attività diverse, teatro, concerti, performance, ma anche sale studio, spazi innovativi per la didattica, ibridazioni tra differenti aree di studio.Su proposta di Edisu, che voglio particolarmente ringraziare, per l’estate abbiamo pensato di coinvolgere in questa strategia alcuni Punti Estivi della Città.

Sono stati mesi difficili, ma grazie a collaborazioni e spinte propulsive come quella con Edisu attiveremo nuove iniziative per sostenere gli studenti e le studentesse, anche sul tema residenzialità per l’anno accademico in arrivo. Torino Città Universitaria non è solo un servizio, è un’idea di Città, un’idea di sviluppo che ha già dimostrato negli ultimi anni di essere vincente perché motore di crescita culturale, sociale ed economica per la città tutta”.

 

“Da mesi lavoriamo per fornire agli studenti tutti gli strumenti adatti ad affrontare le sfide che l’Università pone nell’epoca del post Covid. Fin dall’inizio dell’emergenza – ha sottolineato il Presidente dell’Edisu Alessandro Sciretti – ci siamo interfacciati con la Città di Torino per creare sinergie e sostenerci a vicenda nella gestione quotidiana. Sono molto soddisfatto della firma di questo protocollo, che ci consente di mettere a disposizione spazi sicuri e fondamentali per gli universitari, allo scopo di poter preparare gli esami dell’ultima parte della sessione estiva e di tutta quella autunnale. Si testa del primo passo di una collaborazione più ampia che ci porterà a potenziare in modo importante i servizi per gli studenti in tutta la Città di Torino.”

 




Ebano spa: più di 18 milioni di fatturato e una nuova Academy  

Più diciotto milioni di fatturato aggregato, oltre duecentocinquanta tra dipendenti e collaboratori, una clientela media annuale che supera, per il solo business della formazione, le seimila unità: sono questi alcuni dei numeri dell’Annual Report 2020 di Ebano Spa.

Un documento che dimostra come il Gruppo fondato e guidato dal Presidente di Piccola Industria Confindustria Carlo Robiglio continui a crescere anche nella drammatica congiuntura segnata dalla pandemia.

“Abbiamo saputo reagire puntando sul cambiamento, concentrando gli sforzi di tutti verso l’obiettivo di un’attività d’impresa inclusiva, che ponga sempre al centro la persona e i suoi valori”, sottolinea Carlo Robiglio. “In questa ottica il nostro impegno per una formazione innovativa e per lo sviluppo delle competenze si declina sempre più verso le direttrici della trasformazione digitale e della sostenibilità”.

Sono nove le società operative di Ebano Spa, diciotto le partnership produttive. Il Gruppo opera principalmente nel campo editoriale ed è leader di mercato in Italia nella progettazione, realizzazione ed erogazione di corsi professionali in modalità FAD.

Attraverso la società CEF Publishing il Gruppo propone al mercato consumer corsi professionali nei campi del sociale e della cura della persona, nel segmento “animal care” e in ambito “food”, con il primo corso per Cuoco Professionista erogato in modalità FAD e sviluppato in collaborazione con Re.Na.I.A. (Rete Nazionale Istituti Alberghieri). Fra le attività editoriali di Ebano, si segnalano le collane di narrativa, saggistica, critica letteraria e per ragazzi, distribuite a livello nazionale e realizzate dalla casa editrice Interlinea, con riconoscimenti nei premi letterari e riscontri sulle maggiori testate giornalistiche italiane.

Il Gruppo Ebano tramite la controllata Cef Publishing, è anche certificata dal programma Elite di Borsa Italiana per i requisiti di affidabilità e trasparenza richiesti dai principali investitori istituzionali e ha vinto quest’anno per la seconda volta consecutiva il “Best Managed Companies”, iniziativa promossa da Deloitte per supportare e premiare le aziende italiane eccellenti per capacità organizzativa, strategia e performance.

La sede principale del Gruppo si trova a Novara, mentre le società partecipate hanno sede anche in Piemonte, Puglia e Lombardia.

Ma Ebano, con l’Accademia del Cimento, svolge anche attività di incubazione per le startup innovative, realtà in continua crescita, tutte ingaggiate in una logica di filiera, rispetto al core business e alle competenze del Gruppo.

I suoi interessi si estendono inoltre al Marketing e Comunicazione (Strategica Srl), al Digital Marketing, E-Commerce e ai Social Media (E-Development, Brilliantrees, Vs Shopping), ai Servizi di grafica & Business Development (Innovation Lab).

Tra i tanti campi d’azione di una realtà fortemente connotata sotto il profilo etico sociale (dal rating di legalità a B-Corp®, sono tanti gli avalli e le certificazioni), Ebano continua a stupire per la capacità di dare vita a nuove esperienze ambiziose, quanto di elevato profilo. Tra le ultime nate c’è Ebano Corporate Academy, uno strumento finalizzato a realizzare al proprio interno le competenze necessarie al perseguimento delle strategie aziendali. In linea con un Gruppo che fa dell’innovazione continua e dello sguardo verso il futuro la sua ragion d’essere e di agire.

La realtà imprenditoriale fondata da Robiglio opera in settori complementari tra loro: dall’editoria al marketing, dall’e-commerce alla formazione a distanza. Ed è proprio quest’ultima uno dei punti di forza, grazie alla controllata Cef Publishing, leader di mercato nella realizzazione e nell’erogazione di corsi professionali per il mercato consumer, con più di 50 mila iscritti negli ultimi undici anni.

Accanto a queste attività primarie, alcune società del Gruppo Ebano operano in ambito comunicazione, business intelligence, direct marketing e in iniziative legate a startup innovative rivolte al mondo della sharing economy, con particolare attenzione al digital marketing.

 




Gruppo Giovani Imprenditori di Cnvv: prosegue la formazione manageriale, come costruire una “squadra” vincente

Fornire conoscenze, strumenti e spunti di riflessione per attivare le competenze utili a far crescere un gruppo e a costruire una “squadra” vincente: sono i contenuti del corso “Soave” (acronimo di Squadra organizzata a vincere efficacemente) organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) all’interno del percorso di formazione manageriale ripreso dopo la lunga pausa provocata dalla pandemia.

Sotto la guida Paolo Manocchi, formatore comportamentale con all’attivo quasi 4mila giornate di aula con 118mila persone in oltre 200 eventi, una ventina di giovani imprenditori si è ritrovata il 16 settembre 2020 all’agriturismo “La Burla” di Guardabosone (Vc) per capire come far evolvere un “gruppo” integrando il valore di ogni singolo componente per contribuire a realizzare una “squadra” di valore.

«Il corso – spiega Margherita Negri, che all’interno del Gruppo Giovani Imprenditori di Cnvv ha la delega alla comunicazione – era articolato in modo interattivo e avvincente e ha coinvolto tutti, tanto sotto il profilo personale quanto dal punto di vista professionale. Si sono alternati momenti di teoria ed esercitazioni pratiche, volte a fissare le conoscenze acquisite e a offrire nuovi spunti di confronto e di crescita. Abbiamo affrontato diverse tematiche, tra cui è risultato molto interessante il processo attraverso cui è possibile trasformare le persone di un gruppo in una squadra grazie alla coesione e alla capacità dei leader di aiutare e supportare gli altri. Abbiamo fatto una riflessione anche su quali siano le cause di fallimento di una squadra e su come possiamo evitarle».

«È emerso – aggiunge la presidente del Gruppo, Federica Zappone – che gruppo e squadra non sono due mondi paralleli e distanti tra loro, ma l’una l’evoluzione dell’altro: un gruppo può diventare squadra se è accomunato dal medesimo obiettivo e se tutti lavorano insieme in sincronia, contribuendo con le loro competenze alla crescita comune; allo stesso tempo una squadra può smettere di essere vincente e tornare ad essere “solo” un buon gruppo quando le singole individualità prevaricano con i propri interessi sull’obiettivo finale.

Inoltre la squadra, se ben gestita, fa in modo che i suoi componenti si sentano stimolati a esprimere la loro individualità, la loro energia e la loro soggettività decisionale e queste opportunità comportamentali diventano sinergiche solo se ben coordinate da una leadership autorevole, che sia in grado di identificare e trasformare in punti di forza le differenze che esistono tra le persone. Mantenere una squadra “vincente” significa svolgere quotidianamente il proprio lavoro restando uniti verso l’obiettivo comune, senza risparmiarsi: con passione, impegno, tenacia e rispetto reciproco».

«Durante i lavori – prosegue Negri – sono stati affrontati due test: uno relativo alle differenze di caratteristiche, positive e negative, dei componenti di un gruppo/squadra: contributore, collaboratore, provocatore, comunicativo; abbiamo capito che per essere una vera squadra bisogna lavorare tutti insieme e soprattutto ottenere i risultati prefissati. Ci siamo poi dovuti immaginare come dei naufraghi che cercano di sopravvivere in una situazione estrema, con l’obiettivo di verificare se il risultato del lavoro di gruppo/squadra fosse migliore di quello ottenuto dal singolo, e questo ci ha permesso di comprendere l’importanza del confrontarsi, dell’aiutarsi e del discutere sulle reciproche motivazioni per raggiungere un fine condiviso».




Alimentare, esperti di arte bianca: al via il nuovo corso di Cef Publishing

Durante questo anno e mezzo di pandemia e di conseguenti lockdown, gli italiani hanno cercato ristoro in cucina, dove hanno imparato a mettere letteralmente le mani in pasta, dedicandosi sempre più spesso alla produzione di pane, focacce e dolci fatti in casa. Nel 2020 infatti gli italiani si sono scoperti, giocoforza, come chef domestici e lo hanno fatto anche con piacere e soddisfazione, un trend destinato a crescere anche nei prossimi anni nonostante le riaperture di ristoranti e bar.

In questo scenario favorevole al “fare”, all’acquisizione delle necessarie competenze tecniche e all’attenzione alle materie prime, al benessere e all’educazione alimentare, si inserisce il corso per Esperti di Arte Bianca proposto da Cef Publishing , corso che arricchisce il catalogo di offerte formative a distanza nell’area Food, per incontrare l’interesse di chi, anche partendo da una semplice passione, si veda proiettato in una dimensione professionale in questo ambito.
Cef è una società del Gruppo Ebano  fondato e guidato dal Presidente di Piccola Industria e Vice Presidente nazionale di Confindustria Carlo Robiglio. Il Gruppo, con 9 società controllate, 15 partnership produttive, più di 250 dipendenti e collaboratori, tramite la controllata Cef Publishing, è anche certificata dal programma Elite di Borsa Italiana per i requisiti di affidabilità e trasparenza richiesti dai principali investitori istituzionali. Ha vinto per la seconda volta consecutiva il “Best Managed Companies”, iniziativa promossa da Deloitte per supportare e premiare le aziende italiane eccellenti per capacità organizzativa.

Il corso offre la possibilità di acquisire le competenze necessarie per operare in una varietà ampia di realtà professionali: dalle aziende artigianali o industriali (dalle piccole panetterie ai grandi panifici), ai reparti panetteria e pasticceria di un supermercato, fino alle caffetterie e ai locali iperspecializzati in menù creativi che fanno del pane e dei prodotti da forno il proprio alimento centrale. E ancora aziende alimentari che producono e distribuiscono pane confezionato a lunga conservazione oppure prodotti da forno freschi o  precotti e infine pizzerie dove mettere a frutto la propria capacità come pizzaioli.
Partendo dall’analisi delle materie prime legate alla panificazione e al loro corretto uso, si arriva a padroneggiare le metodologie di impasto e lievitazione, le tecniche di produzione e cottura fino alla realizzazione di ricette tradizionali e innovative europee ed extra europee, per diventare esperti di Arte Bianca, competenti anche nella gestione di un’attività in proprio, grazie a moduli formativi sul food costing, strategie di marketing e digital marketing e a quelli per l’Haccp e per la Sicurezza sui luoghi di lavoro.
Composto da 12 unità didattiche, il corso si sviluppa sulla piattaforma Social Learning Cef, accessibile anche tramite app per mobile, per studiare in modo interattivo, inserendo  segnalibri, video e commenti per condividerli con la comunità di apprendimento, svolgendo online esercizi di autovalutazione, eseguendo verifiche con puntuale feedback da parte dei docenti, confrontandosi con loro e con tutor di supporto. In più, il corso si avvale di contenuti video in realtà aumentata Ar fruibili attraverso l’app New learning Cef disponibile su Google play e Apple Store. Si tratta di video di approfondimento sulla didattica, messi a punto con la collaborazione preziosa di due nomi d’eccellenza nel campo della panificazione, autori dei testi e consulenti scientifici di tutto il corso:  Piergiorgio Giorilli, autore di pubblicazione sul tema oltre che, tra gli altri titoli, fondatore e responsabile italiano della sezione Ambassadeurs du Pain Italia e Michela Giorilli, tecnico di laboratorio chimico biologico, docente ed esperta di prodotti da forno, membro fondatore e segretario della sezione Ambassadeurs du Pain Italia.


Inoltre videoricette realizzate per Corsicef da Sara Moalli. Food influencer, vincitrice dell’ottava edizione di Bake Off Italia, laureata in interior design a Milano coltiva da sempre la passione per la cucina e oltre a una spiccata dote per la realizzazione di dolci e biscotti, ama mettere le “mani in pasta” e i lievitati per lei non hanno segreti.  E per facilitare il corsista nella comprensione dei processi che stanno alla base della panificazione (fondamentali anche per la buona riuscita dei prodotti) si aggiungono videoclip con la partecipazione di Antonio Colasanto, dottorando in chimica degli alimenti all’Università del Piemonte Orientale e finalista nella decima edizione 2021 di Masterchef Italia.

Il programma che viene proposto dal Centro Europeo di Formazione garantisce la massima sicurezza e libertà di gestione dei tempi per i corsisti che possono organizzare lo studio parallelamente a eventuali impegni lavorativi. Sono infatti molti gli iscritti ai Corsi Cef che conciliano lo studio con il lavoro in prospettiva di un cambiamento professionale o di una scelta di aggiornamento continuo che possa pertanto migliorarne la posizione lavorativa.
Un’ulteriore opportunità di formazione quindi che, in linea con le reali richieste del mercato del lavoro, si rivolge sia a coloro che vogliono scegliere una opzione formativa altamente professionalizzante ottimizzando i tempi di apprendimento e mettere subito in pratica le competenze acquisite, sia per chi è un semplice appassionato della materia, ma desidera ugualmente approfondire le proprie conoscenze.




Un protocollo per la riapertura delle Scuole dalla task force coordinata dal PoliTo

Numeri ridotti di alunni in ciascuna classe, alternanza di didattica in presenza e a distanza, potenziamento della teledidattica intesa come opportunità formativa.

Sono alcune delle principali misure suggerite dal Rapporto “Scuole aperte, Società protetta” pubblicato questa mattina dal gruppo di lavoro coordinato dal Politecnico di Torino nell’ambito del progetto “Imprese aperte, lavoratori protetti”, che ha fornito le prime indicazioni per una ripresa di servizi e attività produttive nella Fase 2 e che si sta ora arricchendo di approfondimenti tematici sui diversi settori della società per i quali dovranno essere scritte nuove regole nei prossimi mesi.

Il Rapporto è stato redatto con il contributo di Città di Torino, Città Metropolitana, Regione Piemonte, Ufficio Scolastico Regionale, Ordine degli Ingegneri e di numerose associazioni e istituzioni che operano nel settore dell’educazione e della scuola.

 

“La scuola e i servizi educativi per la prima infanzia sono altrettanto cruciali delle attività produttive per la ripresa del Paese e il sistema educativo risponde a problemi di conciliazione famiglia-lavoro per i genitori, ma soprattutto ai diritti costituzionali dei bambini e ragazzi a ricevere un’istruzione e ad avere accesso alle risorse per il pieno sviluppo delle proprie capacità”, commenta il Rettore Guido Saracco, che prosegue: “Esigenze e diritti che sono stati, forse inevitabilmente, compressi in queste settimane con conseguenze negative che hanno allargato le disuguaglianze sociali tra bambini”.

 

Il tema della riapertura delle scuole è, quindi, tanto complesso quanto importante da affrontare, anche per i numeri di soggetti che coinvolge: la scuola statale italiana conta oltre 8 milioni di studenti e 1,2 milioni di operatori, a cui si aggiungono i dati relativi alle scuole paritarie (circa 950.000 studenti e 200.000 docenti) e dei centri di formazione professionali (con un bacino di oltre 140.000 studenti e 20.000 formatori).  A queste cifre si sommano quelle proprie di Nidi e Scuole dell’Infanzia.

 

Il Rapporto prende dunque in considerazione queste dimensioni, oltre ad affrontare sotto il profilo tecnico-scientifico la prevenzione e mitigazione del rischio di trasmissione del contagio da SARS-CoV-2 nell’ambito del sistema scolastico dell’obbligo ma anche nel sistema educativo per la fascia 0-6 anni, che ormai fa parte a pieno titolo del sistema istruzione anche a livello normativo.

 

I 23 estensori del documento partono dai principi del rapporto “Imprese aperte, lavoratori protetti” per approfondire il tema del rientro in aula. L’analisi prende avvio dalla definizione della possibilità di applicazione dei principi di distanziamento sociale, igiene personale e degli ambienti e utilizzo dei dispositivi di protezione nei contesti scolastici. Ne consegue una prima indicazione, quella della necessità di ridurre la numerosità delle classi, a partire dai nidi e fino ad arrivare alle scuole superiori. Anche i layout delle aule e degli spazi comuni dovranno cambiare, per garantire percorsi unidirezionali e il distanziamento necessario a limitare il contagio.

 

Punto fondamentale, la necessità di prevedere turnazioni nelle classi, a partire dalla scuola primaria, per assicurare numeri contenuti in aula, mentre un’altra parte di alunni segue le lezioni da casa, ma garantendo comunque a tutti i bambini e i ragazzi la possibilità di vivere anche l’esperienza della scuola in presenza. La letteratura internazionale è infatti unanime nel sottolineare l’importanza per tutti i bambini, ma soprattutto per i più svantaggiati economicamente e socialmente, o con qualche disabilità, di esperienze educative extra familiari precoci.

 

Anche nelle fasi 2 e 3 sarà comunque importante la didattica online, integrata con quella in presenza e garantita per tutti grazie ad investimenti in tablet e pc per tutti. Si propone nel Rapporto di potenziare anche la figura dell’animatore digitale, che può svolgere il ruolo fondamentale nel supporto tecnico a docenti e famiglie sull’uso di piattaforme e device.

 

Per tornare alla presenza in aula il Rapporto definisce come “necessaria la definizione di un Protocollo nazionale, analogo a quelli redatti per la ripartenza delle attività produttive, che dovrà trovare concretezza, declinazione specifica ed operatività nelle singole diverse realtà scolastiche, attraverso la stipula di “Protocolli di sicurezza anti-contagio” ad hoc per le istituzioni scolastiche e formative e per i servizi educativi”. Proprio in questa direzione, il gruppo di lavoro coordinato dal Politecnico è in contatto con la task force del Ministero dell’Istruzione coordinata da Patrizio Bianchi e nelle prossime settimane potrà contribuire alla definizione delle linee guida nazionali che si avvarrà dell’esperienza che verrà maturata con un piano di analisi di dettaglio di alcuni istituti scolastici, scuole dell’infanzia e asili nido selezionati dagli organismi competenti cittadini e regionali come beta-tester.

 

 




Orientarsi, formarsi e trovare occupazione con il Fondo sociale europeo

Sempre più vicino ai giovani, a chi cerca lavoro, alle imprese: il Fondo sociale europeo in Piemonte è uno dei programmi più efficaci nella lotta alla disoccupazione e nella formazione delle competenze richieste dal mercato del lavoro.

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Grazie al Fondo sociale europeo, sono nati i servizi di orientamento dedicati ai ragazzi dagli 11 ai 22 anni, per accompagnarli nelle scelte più importanti della loro vita. Il sistema Obiettivo Orientamento Piemonte nel 2019 ha raggiunto 40 mila ragazzi, sostenendoli con colloqui individuali e di gruppo, per individuare i percorsi scolastici e formativi più adatti.

Dedicati a chi cerca lavoro, i servizi regionali di politica attiva del lavoro: il buono servizi lavoroha l’obiettivo di accompagnare il disoccupato in un percorso personalizzato, gratuito: dall’orientamento al sostegno per la ricerca attiva di lavoro, fino all’inserimento in azienda in tirocinio o con contratti di più lunga durata. Percorsi specifici sono dedicati alle persone con disabilità e alle categorie più svantaggiate.

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