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Riaprono 7 cantieri su 10 ma il calo di fatturato è stato del 70%

Parola d’ordine ripartire. Ora, però, le imprese artigiane, comprese quelle edili, si devono confrontare con problematiche relative all’osservanza delle linee guida sulla sicurezza, alla mancanza di liquidità e alla ripartenza ricca di incognite.

 

Secondo Confartigianato Imprese Piemonte hanno riaperto otto cantieri su dieci, con una flessione di fatturato, spalmato nei mesi di marzo, aprile e maggio, di circa il 70%.

 

Le imprese delle costruzioni del Piemonte tentano di andare oltre la crisi e si stanno strutturando per lavorare seguendo i protocolli sulla sicurezza. Ed è proprio su questa spinta che Confartigianato Imprese Piemonte ha voluto porre le basi per pianificare la ripresa del comparto, che mette insieme in Piemonte 49mila imprese artigiane edili con 150mila addetti mentre a Torino e provincia se ne contano circa 24mila.

 

Ricordiamo che la sospensione delle attività produttive non essenziali in contrasto alla diffusione del virus, prevista dal primo DPCM del 22 marzo (e il successivo DM Mise del 25 marzo), ha riguardato anche i cantieri e l’edilizia privata.

 

“L’effetto Covid si fa sentire pesantemente sulle imprese artigiane, anche su quelle che sono ripartite prima. – commenta Luciano Gandolfo, Presidente Confartigianato Piemonte Costruzioni– L’edilizia è ferma al palo e su di essa grava anche un decennio di crisi durissima che le ha decimate. Inoltre, l’effetto psicologico di paura rallenta tutti gli investimenti e la progettualità. Lo sblocco del lockdown non ha significato per l’edilizia la ripresa appieno dell’attività, pesa ancora sul comparto l’insicurezza e la confusione”.

 

«Ora che abbiamo riaperto i cantieri – continua Gandolfo – intravediamo i contorni di una crisi senza uguali. I timori sul futuro sono concreti e preoccupanti. Una crisi epocale richiede provvedimenti straordinari. Il momento è delicato e serve un’iniezione di liquidità che rianimi il mercato edilizio».

 

Dalle imprese edili del territorio emergono numerose difficoltà nella gestione dei cantieri. La principale è la copertura dei costi aggiuntivi per la sicurezza dei lavoratori e per il tempo impiegato quotidianamente a sanificare locali e servizi. Si valuta che l’8% dei ricavi di un appalto venga destinato alla sanificazione del luogo di lavoro.

 

“Non sempre è facile reperire i dispositivi di protezione, inoltre lavorare con le mascherine sotto il sole è un disagio – conclude Gandolfo – Ogni mattina viene misurata la temperatura a tutti i dipendenti, ma, per la privacy, la legge non obbliga a redigere un verbale, quindi se un dipendente si dovesse ammalare di covid-19 il datore di lavoro potrebbe essere civilmente e penalmente responsabile. Anche se recentemente l’INAIl ha fatto in parte retromarcia rispetto alla responsabilità del datore di lavoro, occorre un atto legislativo superiore, ovvero una legge, per normare con precisione la materia”.

 

Fra le richieste prioritarie dalle imprese edili: il 65% ha segnalato la rimozione degli ostacoli burocratici e il restante campione lo snellimento degli appalti.

 

 




Torino: 1,5 mln di Euro per la manutenzione del Palazzo del Ghiaccio

Questa mattina la Giunta Comunale ha approvato, su proposta degli assessori Finardi e Iaria, la delibera relativa agli interventi di manutenzione straordinaria alle piste 1 e 2 del Palazzo del Ghiaccio di corso Tazzoli.

Con una comunicazione del 30 maggio 2019 la Fondazione 20 marzo 2006 ha individuato il quarto stralcio del piano complessivo degli interventi, suddiviso per Comuni, dando contestuale avvio all’iter dei procedimenti elencati nel medesimo tra i quali sono inseriti quelli delle due piste dell’impianto di via Sanremo 67, per una copertura finanziaria totale di 1.500.000,00 euro.

Alla pista 1 sarà rifatto l’impianto di raffreddamento tramite la sostituzione della CO2, mentre alla pista 2 saranno impermeabilizzati i torrini ascensori del piano terra.

Con una nota del 19 novembre 2019 la Fondazione ha autorizzato la SCR Piemonte a procedere alla progettazione e alla realizzazione delle opere. Considerati i tempi di necessari alla realizzazione del progetto e allo svolgimento della procedura di gara per l’affidamento degli progettazione e esecuzione delle opere si presume che i lavori saranno eseguiti dall’estate 2021 a quella del 2022.




Il nuovo Codice dei contratti pubblici: semplificazione e digitalizzazione le chiavi del nuovo strumento

Imprenditori e stazioni appaltanti si sono confrontati sull’applicazione del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36 in GU n. 77 del 31-3-2023 – Suppl. Ordinario n. 12) in vigore dal 1° luglio 2023 che riorganizza sistematicamente la materia, estende la digitalizzazione all’intero ciclo di vita dell’appalto, abbandona le linee guida Anac e realizza una delle milestones previste dalla normativa sul PNRR.

Il nuovo Codice si muove in una logica di semplificazione ed in tal senso estende la possibilità di esperire procedure negoziate fino alla soglia europea.

È dunque essenziale che siano garantite la pubblicità e la trasparenza delle risultanze delle aggiudicazioni, rendendo accessibile a tutti gli operatori economici l’elenco delle imprese invitate (ammesse ed escluse), oltre alle offerte pervenute con i rispettivi ribassi.

Nei prossimi mesi sarà necessario verificare come i principi previsti dal Codice verranno effettivamente attuati.

“Il Codice dei Contratti va sicuramente nel senso della semplificazione della digitalizzazione: non possiamo che esserne contenti – dichiara il presidente ANCE Torino Antonio Mattio -. Le imprese associate in questo momento ci chiedono però chiarimenti sulle procedure, sappiamo che i primi tempi sarà importante confrontarsi e occasioni come quella di oggi ci permettono di offrire strumenti per destreggiarsi tra le novità. Tra gli aspetti positivi del Codice, una serie di principi importanti, tra i quali quello della fiducia e del diritto alla rinegoziazione contrattuale. La norma ripristina inoltre un istituto che da vent’anni non esisteva più, quella della revisione prezzi e introduce l’obbligo di qualificazione delle stazioni appaltanti: sono tutti segnali di apertura e di miglioramento.”

“L’Unione Industriali Torino è in prima fila – commenta il presidente Giorgio Marsiaj – per aiutare le nostre imprese a comprendere e ad affrontare l’impianto normativo del nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Esso risulta sotto molti aspetti estremamente diverso dal precedente e sancisce una novità di tutto rilievo: una maggiore responsabilizzazione della pubblica amministrazione, sulla base di principi iniziali forti come la buona fede e la fiducia reciproca tra le parti.”

Tra le richieste emerge la necessità di un regolamento ad hoc per i lavori, agile e di facile applicazione, e vanno eliminate le cause di esclusione che non siano ancorate a provvedimenti definitivi.

Il registro delle piattaforme elettroniche previsto dal Codice va reso inoltre accessibile agli operatori economici, così come l’Anagrafe Unica delle Stazioni appaltanti, esistente presso l’ANAC: solo così l’operatore economico potrà conoscere i propri committenti e le piattaforme da questi utilizzate.




Split Payment, Gruppo costruttori edili UI Asti: proroga atto scellerato

La richiesta di proroga dello split payment che il Governo avrebbe avanzato a Bruxelles è un deliberato atto contro le imprese a cui si continua a togliere liquidità: Italia fanalino di coda Ue per rimborsi Iva.

“Se veramente sarà confermata, la richiesta di proroga che il Governo avrebbe avanzato in Europa, sarà l’ennesima prova che invece di voler aiutare le imprese, si fa di tutto per farle chiudere soprattutto in questo momento”, dice senza mezzi termini il Capogruppo del Gruppo Costruttori Edili dell’Unione Industriale della Provincia di Asti, Arch. Raffaella Fasolis.

“Sono anni che ci battiamo per l’eliminazione di una norma ingiusta che drena 2,5 mld all’anno alle imprese con la scusa che si vuole combattere l’evasione. Serve solo per fare cassa e subito a danno di tante imprese oneste”. Infatti, con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, che consente di controllare in modo capillare i versamenti, è venuta meno anche la motivazione originaria che aveva spinto 5 anni fa il legislatore ad adottare questa misura che peraltro a detta di Bruxelles doveva e poteva avere solo carattere temporaneo.

Inoltre, visto che l’Italia è fanalino di coda dell’Ue per rimborso Iva (63 settimane di media contro quella europea di 16) significa che le imprese dovranno aspettare anni per riavere il proprio credito. “E’ evidente che si vuol far pagare ancora una volta alle imprese i costi sostenuti dallo Stato: con una mano ci danno liquidità, peraltro in tempi lunghi e in modo non efficiente, e con l’altra ce la tolgono subito”. “Una decisione”, continua l’Arch. Fasolis, “che appare del tutto in contrasto con quanto previsto anche nei programmi elettorali delle forze di maggioranza e dal Premier stesso in tutte le occasioni pubbliche e di fronte alla quale non siamo disposti a stare con le mani in mano”.

Per le imprese che stanno affrontando con coraggio questa durissima crisi rappresenterebbe infatti “un colpo finale ingiustificato e peraltro illegittimo. Mi chiedo come l’Europa potrà approvare l’ennesima proroga di una misura che doveva già essere accantonata da tempo: di questo passo non resterà in piedi un’impresa in grado di costruire infrastrutture!”




CNA Piemonte – Bonus edilizi: dal Governo un colpo durissimo a tutto il comparto edilizia

La disordinata exit strategy dal Superbonus rischia di gettare nuovamente il settore delle costruzioni in una crisi ancora più grave.

L’esecutivo continua a produrre norme restrittive nei confronti del settore delle costruzioni, generando caos e incertezza per le imprese e i committenti oltre che per i cittadini. La nuova stretta avrà pesanti effetti sul settore che si stava adeguando alle residue opportunità previste nell’ultima Legge di Bilancio. In mancanza del testo del provvedimento è impossibile conoscere se, a esempio, contratti già firmati potranno continuare a utilizzare l’opzione della cessione del credito.

Il provvedimento inoltre va a colpire gli interventi che riguardano gli enti del terzo settore e quelli di ricostruzione nelle zone colpite da terremoti. Si tratta di lavori che hanno un elevato valore sociale e un limitato impatto sui conti pubblici, per cui è incomprensibile la decisione del Consiglio dei ministri.

La decisione presa dal Governo rappresenta un ostacolo significativo per il nostro settore, mettendo a rischio non solo la stabilità economica delle imprese costruttrici ma anche il benessere di innumerevoli famiglie italiane. L’incertezza generata da queste normative restrittive minaccia seriamente la ripresa del settore delle costruzioni, appena iniziata dopo anni di difficoltà. È fondamentale che il Governo riconsideri la sua posizione, prendendo in considerazione l’importanza vitale dei bonus edilizi per la ripresa economica del paese e per il miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza sismica delle nostre abitazioni. Da parte nostra, siamo pronti a collaborare per trovare soluzioni eque che salvaguardino il futuro del settore edilizio e contribuiscano positivamente all’economia nazionale” afferma Andrea Talaia, Presidente di CNA Costruzioni Piemonte




Superbonus edilizi: Cnvv e Ance contro i nuovi vincoli alla cessione del credito

Anziché poter consolidare la ripresa, il settore edile, che ha puntato in modo massiccio sulle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e interventi di riqualificazione energetica e sismica, rischia la paralisi.

La denuncia arriva da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) e Ance Novara Vercelli (l’associazione dei costruttori edili che ne fa parte), in seguito all’inserimento nel “Decreto Sostegni Ter” di una clausola che dal prossimo 7 febbraio impedisce la cessione multipla dei crediti d’imposta, bloccando di fatto tutte le nuove richieste e impattando sul perfezionamento di quelle in itinere.

Luigi Falabrino

«I nuovi vincoli alla cessione dei crediti per gli interventi derivanti dai bonus edilizi – spiegano il presidente di Cnvv, Gianni Filippa, e il presidente di Ance Novara Vercelli, Luigi Falabrino – avranno un impatto pesantissimo sui lavori in corso, con il rischio di creare migliaia di contenziosi e di bloccare interventi già avviati, con gravi ripercussioni per famiglie e imprese.

Chiediamo al mondo politico di intervenire per correggere al più presto questa stortura che rischia di mettere a repentaglio la ripresa di un settore che, pur in presenza di commesse significative, deve già far fronte all’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Per contrastare le frodi serve un sistema di qualificazione obbligatorio per chi utilizza gli incentivi statali, ma non si possono bloccare i fondi indistintamente, penalizzando le imprese più corrette e le famiglie meno abbienti, che rischiano di dover anticipare parte delle spese.

E, soprattutto, non si cambiano le regole quando si sta già giocando… Questa non è la prima modifica al funzionamento dei bonus edilizi: ogni mese ci troviamo di fronte a cambiamenti normativi che generano confusione tra gli operatori. L’incertezza, anche con provvedimenti retroattivi, mette in difficoltà le aziende e non è accettabile in un Paese normale».

 




CNVV: Luigi Falabrino nuovo presidente di “Ance Novara Vercelli”

Luigi Falabrino è il nuovo presidente di “Ance Novara Vercelli”, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili che rappresenta tutte le imprese del settore aderenti a Confindustria Novara Vercelli Valsesia (oltre 60, con quasi 1.200 addetti complessivi).

Falabrino, 56 anni con un figlio, sposato con Lucia (suo braccio destro in azienda), è amministratore e socio unico delle società novaresi Fabrica srl e Fabrica Impianti srl, attive come general contractor nei settori dell’edilizia civile, industriale e residenziale e dell’impiantistica civile e industriale; è stato eletto all’unanimità dall’Assemblea di Ance Novara Vercelli del 15 febbraio 2021 confermando inoltre Francesco Sogno Fortuna (F.lli Sogno & Figli srl) come vicepresidente e Filippo Arrigoni (Fides srl) come tesoriere. Completano il Consiglio generale di Ance Novara Vercelli: Davide Bellè (Impresa Cardani Francesco srl), Nicolò Bertini (Bertini srl), Elena Boltro (Afib srl), Elena Bona (Bona 1858 srl), Giovanna Mastrotisi (Novaria Restauri srl) e Daniele Notari (Notarimpresa Spa).

«Ringrazio tutti gli associati – dichiara Falabrino – per la fiducia dimostrata eleggendomi in questo importante ruolo di rappresentanza, decisamente prestigioso ma carico di responsabilità nei confronti delle nostre imprese e dei lavoratori in esse occupati. Ringrazio Emilio Brustia per tutto il lavoro svolto con capacità e onestà in questi lunghi anni di presidenza per la nostra Associazione e grazie al quale, come ultimo atto, è stato possibile realizzare l’unione tra le due territoriali provinciali. Ringrazio l’amico Francesco Sogno Fortuna che con la sua esperienza mi aiuterà in questi quattro anni di entusiasmante mandato e ringrazio tutti gli imprenditori neo-eletti che si sono lasciati coinvolgere in questo progetto. La linea che perseguirò durante il mio mandato sarà legata all’etica, al rispetto delle leggi, al rilancio e all’innovazione tecnologica ed ecologica del nostro settore, anche grazie alle opportunità economiche previste da Next Generation Eu. Inoltre mi impegnerò personalmente, in accordo e in collaborazione con gli enti istituzionali, per promuovere azioni di contrasto delle forme di lavoro irregolare e per garantire il massimo supporto a chi opera quotidianamente in sicurezza».




Nasce “Saluzzo Casa”- Rete di imprese e professionisti pronti a seguire i clienti a 360°

È stata recentemente costituita la Rete di imprese e professionisti “Saluzzo Casa”, compagine di aziende e tecnici specializzati nel comparto costruzioni, impiantistica elettrica e idraulica, legno, progettazioni e certificazioni.

L’obiettivo? Seguire i clienti a 360° in tutte le fasi e le procedure relative al “Superbonus 110%” e in generale ai numerosi “bonus casa” che oggigiorno rappresentano un’interessante opportunità di risparmio per tanti consumatori.

Da numerosi mesi, infatti, grande attenzione sta suscitando nei settori dell’edilizia e dell’installazione di impianti il Superbonus 110% varato con il cosiddetto “Decreto Rilancio”. A livello nazionale, interessa una vasta platea costituita da 1 milione di imprese del sistema della casa – di cui 500 mila nelle costruzioni, 238 mila nelle attività immobiliari e 196 mila studi di architettura, di ingegneria e tecnici – con 2,3 milioni di addetti, di cui 2 milioni, pari all’87,6%, nelle micro e piccole imprese.

E così, con il supporto tecnico degli uffici della Confartigianato Cuneo, 14 tra aziende del settore e professionisti hanno dato vita a “Saluzzo Casa”.
Questi i componenti:
Service 900 srl – Lagnasco
Electric Power – srl Lagnasco
Tolin Parquets snc – Torre San Giorgio
Elettrotec snc di Chiabrando Pier Felice e C. – Saluzzo
E.DI.COM di Forgia Mattia, Aurelio, Alberto snc – Saluzzo
Millone Serramenti di Millone Gianni Battista & C. sas – Moretta
Cavallera snc di Cavallera Gianfranco e Paolo – Lagnasco
Moriondo Pier Giorgio & C. sas – Manta
Barra Romano – Sampeyre
Edil Costruzioni srl – Lagnasco
Studio Sting Associato di Ingegneria – Saluzzo
Geometra Boglio Claudio – Saluzzo
Perito industriale Vallome Walter – Verzuolo
Ingegnere Bertola Raffaele – Saluzzo
Aziende e professionisti sono pronti a mettere a fattor comune il loro pluriennale know-how nel settore che, abbinato a competenza, conoscenza di tecniche e materiali, professionalità nell’esecuzione dei lavori e nell’espletamento delle pratiche burocratiche, si trasforma in un completo pacchetto “chiavi in mano” per chiunque voglia ristrutturare o efficientare la propria abitazione.




Cciaa Cuneo: pubblicato il prezzario opere edili e impiantistiche

L‘ente camerale cuneese ha pubblicato sul proprio sito internet alla pagina  la 18ma edizione del Prezzario delle opere edili e impiantistiche in provincia di Cuneo,realizzato dal comitato tecnico omonimo, i cui esperti sono designati da Regione, Provincia, Ordini e collegi professionali e associazioni di categoria.

Con l’edizione 2020 del volume, si è consolidato l’ampliamento della sezione dedicata all’edilizia sostenibile, che ha introdotto, a partire dall’edizione 2018, le voci e i prezzi di prodotti e materiali eco-sostenibili, nel rispetto dei nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) e nell’ambito del progetto europeo Italia Francia Alcotra Eco-Bati.

Per l’edizione 2020, la categoria “Edilizia sostenibile” è stata rivista, con opportune integrazioni di nuove voci, dal gruppo di esperti del Comitato tecnico preposto a lavorare su questa parte.

Sono stati aggiornati tutti i prezzi dei prodotti CAM per adeguarli e allinearli a quelli del Prezzario regionale, in osservanza delle misure disposte dalle condizioni emergenziali connesse con il Covid-19. Tali aggiornamenti, con il supporto di Environment Park, sono stati condivisi con la Regione Piemonte e inseriti nel Prezzario regionale e sono confluiti nell’aggiornamento nel Catalogo regionale dei prodotti edilizi con certificazione ambientale.

La pubblicazione, edita nel formato digitale, rappresenta la sintesi del lavoro svolto da ciascuno dei componenti, che provvede all’aggiornamento e alla revisione delle parti di propria competenza, intervenendo in un continuo confronto dialettico. La coerenza dei prezzi pubblicati con l’andamento del mercato viene garantita attraverso l’introduzione di nuove voci e l’eliminazione di quelle ormai obsolete.

“Ogni anno la realizzazione del Prezzario rappresenta un traguardo importante, un contributo alla trasparenza nei lavori del settore edile e impiantistico che, grazie all’impegnativo lavoro del Comitato tecnico, l’ente camerale mette a disposizione di imprenditori, professionisti e privati, per le contrattazioni e la risoluzione di controversie – ha sottolineato Mauro Gola presidente della Camera di commercio cuneese – Ricordo che la redazione e l’aggiornamento del Prezzario sono svolti da una vera e propria squadra di esperti preposta a rilevare, sotto l’egida dell’istituzione camerale, gli oltre 12.650 prezzi che sono il riferimento per settori determinanti del nostro tessuto provinciale, con quasi 9mila imprese.

Nell’ultimo decennio il settore delle costruzioni è stato coinvolto da una crisi perdurante, aggravata con l’emergenza Covid 19, ma resta un settore vitale del tessuto economico e proprio per questo necessita di più attenzione da parte delle istituzioni che debbono riportare in alto gli investimenti facendo ripartire le grandi opere infrastrutturali di cui Paese ed il nostro territorio hanno bisogno”.




#ripartipiemonte, anche il settore delle costruzioni è ripartito in regolarità

La fase 2 è cominciata ed anche il SETTORE DELLE COSTRUZIONI si è messo in movimento,  in Italia alcuni cantieri pubblici erano già ripartiti ed ad oggi sono circa il 50 % dichiara il Segretario Generale Feneal Uil Piemonte, GIUSEPPE MANTA.

 

In Piemonte sono ripartiti i cantieri del Terzo Valico dei Giovi con tutte le precauzioni e con l’insediamento del Comitato Aziendale della Sicurezza come previsto dal protocollo all’interno dell’accordo Interconfederale del 24 aprile 2020 firmato da CGIL CISL UIL, Mit, Ministero del Lavoro, Stazioni Appalti Pubblici e Parti.

 

In tutte le province come FENEALUIL FILLEA CGIL FILCA CISL Piemonte abbiamo chiesto l’istituzione urgente dei Comitati Territoriali per andare incontro alla ripresa con la certezza che la sicurezza sia applicata su tutti i cantieri sia pubblici che privati.

 

Si presume che entro il 18 maggio quasi il 100% delle imprese sopravvissute riprendano il lavoro. Le difficoltà sono dovute al reperimento dei DPI quali mascherine, guanti ecc..

Tramite gli Enti Bilaterali del Settore si è cercato di provvedere aiutando imprese e lavoratori purtroppo i tempi di consegna sono lunghi e non tutti sono riusciti a reperirli.

 

La ripresa dovrà essere monitorata su molti aspetti, non si può mettere a repentaglio la salute dei lavoratori per il profitto e nello stesso tempo bisogna salvaguardare le imprese regolari e sane dalla concorrenza sleale da parte di imprese irrispettose delle regole che possono trovare terreno fertile.

Dalle organizzazioni nazionali è arrivato un monito al settore attraverso un comunicato stampa in cui i tre Segretari Nazionali Panzarella (FENEAL UIL) Genovesi (FILLEA) e Turri (FILCA) dichiarano:  “Ai tanti che oggi dichiarano di voler combattere il lavoro nero, consigliamo una semplice ed efficace operazione: vincolare tutti gli incentivi per risparmio energetico, sisma bonus, ristrutturazioni al possesso del Durc di Congruità. Cioè alla documentazione emessa dalle Casse Edili che certifica che i lavori per cui lo Stato ci mette praticamente l’intero importo, sono stati svolti da un numero congruo di lavoratori, e che è stato applicato correttamente il Contratto Collettivo edile”.

Purtroppo sembra che la Regione Piemonte voglia proseguire per altre strade che rischiano di creare notevoli problemi sia dal punto di vista della regolarità che dalle infiltrazioni mafiose.

Nel disegno di Legge Regionale n.95 presentata il 5 maggio 2020 al Titolo 5 , Art 65 e 66 affronta questi due argomenti lasciando le maglie troppo larghe per quanto riguarda la regolarità in nome di una ripartenza a tutti i costi mettendo le regole in secondo piano.

Nel Settore Edile che è uno dei settori più colpiti dal problema delle infiltrazioni mafiose e malavitose non esigere immediatamente da parte delle imprese il certificato antimafia può essere controproducente e soprattutto la proroga del durc al 31 gennaio 2021 rischia di essere devastante.

Si dà modo alle imprese irregolari di non esibire il Documento di Regolarità Contributiva per oltre un anno con danno ai lavoratori ed alle imprese serie e regolari.

Queste imprese possono permettersi per un anno di non pagare contribuzione INAIL INPS e CASSA EDILE e in un anno come Sindacato delle Costruzioni abbiamo visto nascere moltissime imprese che incassati i soldi dei SAL (Stato Avanzamento Lavori),  non hanno pagato i lavoratori, i fornitori ed i contributi, hanno dichiarato la chiusura.

C’era già stata la proroga a livello nazionale sino al 15 giugno 2020 e come OO.SS. non eravamo soddisfatte, questa ulteriore proroga chiesta dalla regione Piemonte è inconcepibile.

Il Settore ha bisogno di imprese sane ed in regola che non vengano messe in difficoltà da imprenditori da quattro soldi che approfittano di falle nel sistema dei controlli, i lavoratori hanno bisogno di avere certezze della retribuzione, della contribuzione e dei versamenti in Cassa Edile, se per un anno non hanno versamenti in cassa edile ma l’impresa continua il lavoro impunemente rischiano di non ricevere la Gratifica Natalizia, le Ferie, l’Anzianità Professionale oltre al TFR ed i contributi pensionistici.

RIPARTI PIEMONTE deve avvenire in regolarità non deve prevedere norme che inficiano la regolarità già difficoltosa del settore che conta a livello nazionale oltre 400 mila lavoratori irregolari.

INDAGINE NUMERI EDILIZIA E CIG FENEALUIL PIEMONTE