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Riparti Piemonte: confronto Regione-Comune di Torino

Il Consiglio ha invitato il sindaco di Torino per un’audizione sulle misure del Riparti Piemonte e per un confronto con il Comune e la Città metropolitana. Così oggi Chiara Appendino ha partecipato alla Prima Commissione per le consultazioni sul Ddl 95.

Un incontro che, come ha spiegato il presidente della Prima Carlo Riva Vercellotti, “si è svolto sulla base del rispetto tra istituzioni e del dialogo. Le osservazioni del primo cittadino e quelle giunte dalle autonomie locali del Piemonte sono molto utili e saranno tenute nella giusta considerazione nel dibattito in corso”.

La sindaca ha ringraziato per la celerità con cui sono stati approvati dal Consiglio regionale i bonus per le categorie economiche, “in un momento complesso per la tenuta sociale dei nostri territori”. Appendino si è detta infatti preoccupata per le nuove povertà e ha espresso il timore “che le città possano trasformarsi in bombe sociali”. Per questo ha chiesto alla Regione di incrementare i fondi nazionali sui “Buoni spesa”, in modo da poter meglio gestire le emergenze che si stanno verificando in molti nuclei familiari. Un problema che riguarda anche il pagamento degli affitti, “e che dobbiamo risolvere se non vogliamo assistere al boom degli sfratti e a dover inserire in un percorso di edilizia pubblica già complicato nuove famiglie”.

Appendino si è detta poi concorde sull’obiettivo di rilanciare l’urbanistica, ma ha manifestato alcune perplessità tecniche sulle norme all’esame del Consiglio regionale. In particolare si è detta preoccupata che la riduzione del costo degli oneri sociali possa scaricarsi sui Comuni, e ha chiesto che si definiscano procedure sull’utilizzo del fondo regionale in grado di scongiurare questa possibilità. Perplessità anche su alcune nuove regole per semplificare gli appalti, “che rischiano di rallentarli perché potrebbero essere oggetto di ricorsi”.

Le procedure delle consultazioni in Commissione non prevedono un dibattito tra consultato e consiglieri, che possono solo fare domande. Il capogruppo di Fi Paolo Ruzzola ha tenuto però a rassicurare la sindaca di Torino sulla volontà di dare risposte nel dibattito consiliare ai temi da lei toccati: “Stiamo verificando con la Cassa depositi e prestiti la possibilità di incrementare le risorse per l’edilizia pubblica”.

Apprezzamento per la concretezza dell’intervento della sindaca di Torino è stato espresso da Alberto Preioni, capogruppo della Lega, che ha auspicato che sia un buon viatico per il confronto in Commissione e in Aula.

Domande sono state poste da Valter Marin (Lega), Mario Giaccone (Monviso), Marco Grimaldi (Luv), Daniele Valle e Diego Sarno (Pd).




Torino. Piano straordinario di occupazione suolo pubblico per il rilancio della città

Questa mattina la Giunta Comunale – a seguito della grave situazione emergenziale creata dal Covid 19 che ha imposto misure restrittive che impattano sull’economia cittadina – su proposta dell’assessore al Commercio, Turismo, Attività Produttive e Sviluppo Economico Alberto Sacco, di concerto con l’assessore al Bilancio, Tributi, Personale, Servizi Demografici Sergio Rolando, ha approvato un piano straordinario di occupazione del suolo pubblico.

 

Per far fronte alla necessità che la ripresa delle attività avvenga nel modo più semplice e veloce possibile, l’Amministrazione ha quindi deciso di offrire, in via straordinaria e temporanea, in deroga alla normativa vigente, la possibilità per la maggior parte degli esercizi di ampliare la superficie destinata alla clientela, usufruendo dello spazio pubblico, in modo tale da evitare che la necessità del mantenimento delle misure di distanziamento sociale si ripercuota sul volume di affari, minando la sostenibilità economica delle aziende.

 

Con il nuovo provvedimento tutti gli operatori economici che dispongono di locali che si affacciano sulla strada e che hanno una superficie lorda complessiva inferiore a 250 metri quadrati potranno occupare davanti al loro esercizio – anche se separato dalla viabilità e rispettando le condizioni di sicurezza previste dal Codice della strada – il suolo pubblico in misura congrua e comunque non superiore a 60 metri quadrati. Il rispetto del requisito relativo alla superficie massima del locale non è richiesto per gli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande.

 

L’occupazione straordinaria del suolo pubblico sarà consentita sino al 30 novembre 2020 e gli esercenti non saranno soggetti al pagamento della COSAP.

 

Per poter ampliare la propria attività su suolo pubblico sarà sufficiente inoltrare una comunicazione tramite PEC con la quale il titolare dell’attività indicherà le finalità, l’estensione e le modalità dell’occupazione e, sotto forma di Dichiarazione Sostitutiva di atto di notorietà (rilasciata ai sensi dell’art.47 del D.P.R. 445/2000), assicurerà l’osservanza delle norme di legge, la garanzia del rispetto delle esigenze di mobilità per le persone con disabilità e la piena salvaguardia dei diritti di terzi, sollevando così la Città da ogni responsabilità.

La ricevuta della Pec sarà sufficiente per occupare il suolo pubblico. L’esercente però dovrà conservare nella sede in cui l’attività è esercitata copia della comunicazione inoltrata nonché atto scritto che attesti il nulla osta all’occupazione del suolo da parte degli esercizi e degli stabili ubicati in un diverso condominio eventualmente confinanti con l’attività.

 

Lo stesso procedimento semplificato e temporaneo potrà essere utilizzato anche dai titolari di un pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande che potranno occupare il suolo pubblico, nella stessa misura massima di 60 metri quadrati, o ampliare nella stessa misura l’occupazione del suolo pubblico oltre alle aree già concesse per allestimento di dehors. Anche in questi casi l’occupazione sarà consentita sulla base di una Comunicazione da inoltrare a mezzo PEC in analogia a quanto suindicato.

 

Il provvedimento introduce, inoltre, una disposizione tesa a semplificare il procedimento per il rilascio di concessione per nuovi dehors della tipologia D1 o D2 ai sensi del Regolamento Comunale in materia vigente prevedendo che l’istruttoria conseguente all’istanza formale di concessione di occupazione suolo pubblico, possa essere sostituita dalla presentazione, in allegato all’istanza, della dichiarazione – a firma di un professionista abilitato – che attesti la piena rispondenza del progetto (che comunque dovrà essere allegato nella sua forma grafica, a tutte, nessuna esclusa, le prescrizioni contenute nelle Norme Tecniche – Allegato A al Regolamento Comunale n. 388).

 

Inizialmente, vista la natura sperimentale della procedura, la Polizia Municipale effettuerà controlli diffidando l’operatore commerciale a sanare immediatamente eventuali irregolarità. Successivamente, gli agenti effettueranno un ulteriore sopralluogo e, nel caso permangano irregolarità, sanzioneranno gli esercenti e ne daranno comunicazione agli uffici competenti per i provvedimenti di loro competenza.

 

 

 

 




CNA Benessere Piemonte: “Flessibilità per gli orari e riapertura non oltre il 25 maggio”

Il settore piemontese del Benessere della CNA è pronto a riaprire e alla vigilia della ripresa, arriva un appello: “Non fateci andare oltre il 25 maggio. Siamo già pronti, i protocolli garantiscono sicurezza per titolari, clienti e dipendenti, ma le nuove procedure allungheranno i tempi e ci consentiranno di svolgere solo metà del lavoro precedente”.

 

Da una presa di posizione a livello nazionale fino alle specificità regionali, tutto il settore si mobilita. In prospettiva per tutti si delinea un’attività al 60% rispetto agli standard pre-covid e le liste di attesa si allungano.

 

“Non possiamo attendere oltre – spiegano Giuseppe Sciarrino presidente regionale della CNA per il settore acconciatura e Monica Percelsi per l’estetica – le strutture sono state sanificate e i clienti ci stanno dando fiducia chiedendo appuntamenti. Con le nuove regole, però, rischiamo di allungare eccessivamente i tempi di attesa per le nuove richieste”.

 

“Il 25 maggio per noi è una data limite”, ha spiegato Sciarrino, mentre Percelsi ha aggiunto: “Noi siamo molto attrezzati per il lavoro in sicurezza e non ci sono motivi, anche alla luce dei nuovi protocolli, di attendere oltre”.

 

Ma se le linee guida individuate dall’Inail e dall’Istituto superiore di sanità per il contenimento del rischio di contagio nei saloni di acconciatura e nei centri estetici non rappresentano un ostacolo alla riapertura, il problema è l’impatto sull’organizzazione e sui tempi di attesa per i clienti e di lavoro per titolari e dipendenti.

 

“L’adozione delle misure indicate potrebbe comportare, tuttavia, un aggravio dei costi per gli operatori mentre la necessità di rispettare le disposizioni in materia di distanziamento richiederà una maggiore flessibilità organizzativa – spiega il vertice nazione di CNA Benessere e Sanità -. Gli orari di apertura e di lavoro dovranno consentire il recupero di una normale capacità di accoglienza giornaliera”.

 

“Penso che questo potrebbe portare dei cambiamenti anche in senso collaborativo per il settore degli acconciatori, cercando di aggregare realtà più piccole per riorganizzarsi in spazi più ampi e conseguentemente costosi”, ha aggiunto Sciarrino.

 

E da qui parte un appello agli enti locali.  “In questa fase saranno molto importanti, pertanto, da un lato la collaborazione delle amministrazioni municipali che dovranno concedere una maggiore libertà di orario, dall’altro una più ampia disponibilità da parte di dipendenti e collaboratori delle imprese a orari di lavoro diversificati su un arco temporale più ampio e sulla base delle esigenze organizzative delle imprese.  Tali raccomandazioni devono rappresentare il perimetro all’interno del quale le Regioni possano eventualmente intervenire in termini di maggiore flessibilità alla luce delle esigenze territoriali e dell’evoluzione dei contagi. Siamo consapevoli che si tratta di un passo necessario per riavviare le attività che va però considerato applicabile per un tempo definito e, auspicabilmente, il più breve possibile”, aggiunge CNA Benessere.




I servizi del Mip per i cinque vincitori del bando “Imprenditori in Collegno”

Sarà il servizio Mip-Mettersi in proprio, gestito dalla Città metropolitana di Torino per conto della Regione Piemonte, ad accompagnare i cinque giovani neoimprenditori, vincitori del bando “Imprenditori in Collegno”, nello sviluppo dei loro progetti fino alla validazione del business plan e poi nella prima fase dell’attività.

I cinque vincitori, con le loro proposte, che compongono la graduatoria approvata dall’amministrazione comunale collegnese, sono: Amerigo De Troia, con un’attività di jeanseria artigianale con caratteristiche di ecosostenibilità; Alessia Lenci, con una cantina vinicola urbana per produrre e commercializzare vini; Elisa Dosio e la sua erboristeria con annesso studio per attività di riflessologia; Mauro Grande, con un portale dell’attività sportiva amatoriale attraverso il quale scegliere la propria disciplina preferita; Sharon Garoglio, che ha ideato un centro multidisciplinare, costituito da vari professionisti della riabilitazione, per bambini con problemi di apprendimento.

I progetti e i loro autori sono stati presentati stamattina durante una teleconferenza, alla quale hanno partecipato anche il sindaco e il vicesindaco di Collegno, Francesco Casciano e Antonio Garruto, e il consigliere metropolitano con delega alle attività produttive Dimitri De Vita.

“Mi complimento con i vincitori e faccio loro i miei migliori auguri” ha detto De Vita, sottolineando la vivacità del Comune di Collegno nel campo delle politiche attive del lavoro e del sostegno all’autoimprenditorialità, e la costante sinergia con la Città metropolitana e il suo ruolo di propulsore dello sviluppo economico del territorio.

La validazione del business plan operata dal Mip sarà indispensabile per l’ammissione al contributo economico, che ammonta a 7000 euro per ogni vincitore. La consegna del business plan dovrà avvenire entro il 30 settembre 2020 – ma probabilmente i termini saranno prorogati a causa dell’emergenza sanitaria – all’Ufficio Politiche del lavoro del Comune di Collegno.

 




Confagricoltura si congratula per l’elezione di Gian Paolo Coscia

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia ha inviato un messaggio di felicitazioni a Gian Paolo Coscia, eletto oggi presidente di Unioncamere Piemonte.

È la prima volta che un rappresentante di Confagricoltura viene scelto per guidare il sistema delle imprese piemontesi: è una nomina che fa onore a Coscia e che ci rende orgogliosi come agricoltori”, ha dichiarato Allasia. “Siamo certi che Coscia saprà ben operare per rafforzare il sistema camerale piemontese e supportare le attività produttive in un momento difficile per l’economia e per il Paese”.

Gian Paolo Coscia, imprenditore agricolo, titolare dell’azienda cerealicola “Cascina Opera di Valenza”, nell’agro di Alessandria e Montecastello, dal 2013 alla guida dell’ente camerale di Alessandria è Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” è stato presidente di Confagricoltura Alessandria (dal marzo 2004 al marzo 2013), di Confagricoltura Piemonte e componente del comitato direttivo nazionale di Confagricoltura (dal giugno 2011 al giugno 2017).

 




Focus sugli impatti della brexit per le imprese e per i commercialisti

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento “Un focus sugli impatti della Brexit per le imprese e per i commercialisti”.

Il lavoro è una ricognizione dello scenario economico, finanziario e legislativo connesso all’attuazione della Brexit, una guida operativa in relazione alle principali tematiche toccate dal cambiamento in corso.

I cambiamenti che scaturiranno, anche in funzione delle tempistiche e delle modalità definitive di uscita dalla UE, appaiono di enorme rilevanza non solo per i professionisti interessati per attività professionale in loco o perché seguono direttamente clientela UK in Italia o italiana in UK, ma anche per chi affianca imprese italiane, anche di minori dimensioni, che hanno flussi import-export con il Regno Unito.

Non da ultimo per chi svolge compiti di revisione e/o incarichi sindacali in società che – direttamente od indirettamente – subiscano impatti di compliance e/o di mercato dalla Brexit stessa.

Tra le principali problematiche operative, le modifiche alla regolamentazione, alla decorrenza e alle modalità di adempimento degli obblighi ai fini doganali, IVA e Intrastat, la “passaportabilità” delle licenze finanziarie/assicurative e delle certificazioni farmaceutiche, nonché quelle legate alla regolamentazione della sicurezza sui prodotti.

Attenzione anche alle tematiche riguardanti il diritto di stabilimento per ragioni di lavoro e la reciproca tutela dei cittadini all’estero e quelle relative agli impatti della Brexit nelle valutazioni di risk management e di audit per le imprese italiane coinvolte.

Il documento include una significativa raccolta di normativa e link a documentazione istituzionale e/o di commento al processo attuativo delle decisioni bilaterali UK/UE.




Gian Paolo Coscia è il nuovo presidente di Unioncamere Piemonte

Il Presidente della Camera di commercio di Alessandria, Gian Paolo Coscia, è stato eletto ieri pomeriggio alla presidenza di Unioncamere Piemonte per il prossimo triennio, su proposta della Giunta di Unioncamere Piemonte.

 

Ai sensi dell’art. 7 comma 3/e dello Statuto dell’ente, il neo Presidente è stato eletto all’unanimità dal Consiglio di Unioncamere Piemonte riunitosi in videoconferenza. Il Consiglio è composto dai Presidenti e da quattro Membri di ciascuna Giunta delle Camere di commercio del Piemonte.

 

So che il compito che mi aspetta non sarà facile – ha commentato il neo Presidente Gian Paolo Coscia -. Il IV trimestre 2019 si è chiuso con una contrazione dello 0,4% della produzione industriale regionale e nei primi tre mesi dell’anno abbiamo perso in Piemonte oltre 3.500 aziende: il Coronavirus sta già provocando i primi danni al nostro sistema economico. Il mio impegno sarà subito rivolto a questa emergenza. In questo contesto, le Camere di commercio hanno una responsabilità importante: spetta a noi essere risoluti e tenaci nel continuare a individuare interventi di compensazione e sostegno sia per le nostre imprese che per i nostri territori soprattutto attraverso un dialogo costruttivo con le istituzioni, prima fra tutte la Regione Piemonte”.

 

Il Vicepresidente vicario di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello, ha affermato: “I miei sono stati anni di servizio alle imprese e al sistema camerale piemontese e italiano. Ho lavorato con gioia e impegno per promuovere le nostre eccellenze e il nostro saper fare. Il Piemonte è ricco di uomini e donne con una grande capacità e voglia di creare e far crescere le proprie imprese: dobbiamo sostenerli nel loro cammino con politiche efficaci, soprattutto ora che il Covid-19 sta minando tanti anni di lavoro e sacrifici. Sono certo che il Presidente Coscia saprà interpretare al meglio il grido di aiuto che sta arrivando dall’intero settore produttivo regionale e trovare – in un’ottica di raccordo tra Camere di commercio piemontesi, istituzioni e privati – soluzioni che permettano di uscire il più velocemente possibile da questa crisi che sta toccando tutto il mondo”.

 

Il neo Presidente Gian Paolo Coscia, intervenendo durante il Consiglio, ha ringraziato per la fiducia accordata: “La responsabilità che avete voluto affidarmi mi onora. Mi preme rivolgere un caloroso ringraziamento per il lavoro svolto negli ultimi mesi al vice Presidente vicario Ferruccio Dardanello e, precedentemente, all’ex Presidente Vincenzo Ilotte. Ringrazio anche il Segretario generale e tutto il personale di Unioncamere Piemonte per l’egregio lavoro finora svolto e per tutto l’impegno e la professionalità che impiegheranno per il prossimo triennio”.

 

CURRICULUM VITAE GIAN PAOLO COSCIA

  • Nato ad Alessandria il 12/12/1955.
  • Insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” il 12 dicembre 2014.
  •   Imprenditore agricolo, titolare dell’Azienda agricola “Cascina Opera di Valenza” nell’agro di Alessandria e Montecastello a indirizzo cerealicolo.

Incarichi camerali

  • Dal 10 ottobre 2013 Presidente della Camera di Commercio di Alessandria e dal 7 novembre 2013 dell’Azienda Speciale Asperia.
  • Dal 14 novembre 2013 Presidente Palazzo Monferrato srl (fino al 13 giugno 2014).
  • Il 31 ottobre 2013 entra a far parte della Giunta dell’Unione Regionale delle Camere di commercio del Piemonte.
  • Dal 12 giugno 2017 Membro del Comitato consultivo regionale per la vitivinicoltura.

Incarichi in Confagricoltura

  • Da giugno 2011 a giugno 2017 Presidente di Confagricoltura Piemonte.
  • Da marzo 2004 al 2013 Presidente di Confagricoltura Alessandria.
  • Dal 2004 al 2013 Presidente dell’Agritecna Alessandria (Ente professionale per l’addestramento in agricoltura) di proprietà di Confagricoltura Alessandria.
  • Dal 2004 al 2013 Presidente e poi consigliere del Ce.S.A. srl (Società di servizi di Confagricoltura Alessandria convenzionata con il CAAF Pensionati, CAF Imprese e il CAA Confagricoltura SRL) di proprietà di Confagricoltura Alessandria.
  • Dall’ottobre 2007 al novembre 2013 Presidente e poi consigliere della Società assicurativa “Verde Sicuro Alessandria Srl” di proprietà di Confagricoltura Alessandria.

Altri incarichi in corso

  • Dal 27 giugno 2014 consigliere di Terrae SpA.
  • Dal 26 gennaio 2018 presidente della Centrale del Latte di Alessandria.
  • Dal 17 novembre 2014 membro del consiglio generale della Fondazione Slala.
  • Dal 30 aprile 2015 consigliere di Tecnoinvestimenti Spa.
  • Dal 3 agosto 2015 amministratore unico di Finbieticola Casei Gerola S.r.l.
  • Dal 20 luglio 2016 membro del Comitato Analogo di Controllo di InfoCamere ScpA.
  • Dal 27 aprile 2017 membro del Comitato Analogo di Controllo di IC Outsourcing.

 




Coordinamento della fase 2, Appendino approva la cabina di regia con le zone omogenee

Nella seduta di venerdì 8 maggio il Consiglio metropolitano ha ratificato il Decreto della Sindaca metropolitana Chiara Appendino che stabilisce le modalità del coordinamento dei 312 Comuni del territorio nella gestione della fase 2 dell’emergenza Covid-19. La Sindaca Appendino ha annunciato che la prima seduta della Cabina di regia costituita a seguito del Decreto sarà convocata per lunedì 11 maggio.

Illustrando il testo del Decreto, la Sindaca Appendino ha sottolineato la necessità di una modalità snella di comunicazione e confronto tra la Sindaca stessa, le Zone e la conferenza dei capigruppo del Consiglio, soprattutto nel momento in cui la Regione Piemonte sta definendo gli interventi per far ripartire le attività economiche. A questo proposito, la Città Metropolitana ha già avanzato la richiesta di un intervento a sostegno delle famiglie in difficoltà nel pagamento dell’affitto delle abitazioni.

Il Decreto ratificato dal Consiglio stabilisce che la Città Metropolitana di Torino, nell’ambito della funzione di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale e di concerto con le amministrazioni locali, si farà promotrice di ogni possibile iniziativa nei confronti del Governo nazionale e della Regione Piemonte che garantisca l’elaborazione di un piano di difesa e sviluppo socio-economico del territorio, individuando le priorità d’intervento, i tempi, i metodi e le risorse necessarie al loro perseguimento.

È previsto il rafforzamento del ruolo della Città Metropolitana nell’ambito della formazione e gestione del personale e dell’assistenza legale ai Comuni, oltre che nel supporto per l’applicazione delle normative anticorruzione. La Città Metropolitana intende rafforzareil suo ruolo di centrale di committenza per gli appalti di lavori, servizi e forniture. Nell’ambito delle funzioni di coordinamento, l’Ente assicurerà l’interlocuzione con i rappresentanti delle Zone omogenee e con le strutture tecniche dei Comuni, per assicurare l’applicazione uniforme delle misure per la ripresa dei cantieri, la riapertura dei servizi e la definizione di tavoli di confronto con le parti sociali per la semplificazione delle procedure amministrative.

Il Decreto stabilisce che la Cabina di regia che si riunirà per la prima volta lunedì 11 maggio sarà un tavolo di coordinamento stabile con i portavoce delle Zone omogenee, in cui si condivideranno intenti e progetti per rispondere a dimensioni ed esigenze diverse sulla base delle caratteristiche socio-economiche locali.




CISL CISL UIL : siglato accordo che semplifica procedure per ottenere anticipo ammortizzatori sociali

Oggi verrà siglato il tanto atteso accordo tra CGIL-CISL-UIL regionali, Regione Piemonte, FinPiemonte e Intesa San Paolo che semplifica e rende più rapide le procedure per ottenere l’anticipo degli ammortizzatori sociali.

Si tratta di una notizia importantissima per migliaia di lavoratori e lavoratrici in attesa di risorse economiche per traguardare il difficile periodo di crisi amplificato dall’emergenza Covid – dichiarano i Segretari di CGIL CISL UIL del Piemonte Claudio Stacchini, Giovanni Baratta, Teresa Cianciotta – Un risultato arrivato però con tempi eccessivamente lunghi. E’ dall’inizio di marzo che il Sindacato chiede alla Regione ed al Sistema Bancario di realizzare un accordo che assicuri l’anticipo dell’integrazione salariale a tutti i lavoratori in tempi rapidi.

Ci sono voluti 2 mesi per raggiungere un accordo anche se solo con una importante banca piemontese. Tutto ciò non può ripetersi – specificano i sindacalisti – e nessuno provi a scaricare la responsabilità sui lavoratori della Regione e dell’INPS che ancora in queste ore, stanno sopperendo alle disfunzioni ed alle lungaggini burocratiche. I ritardi sono figli degli errori di chi aveva il compito di presentare le domande, della complessità della procedura informatica, della cattiva macchina organizzativa della stessa Regione che non si è dimostrata adeguata al volume di domande di Cassa in Deroga,

Un “modello Piemonte” esisteva già, c’erano accordi in vigore con Banca Sella e Intesa SanPaolo per l’anticipo della CIGS – dicono i tre Segretari – e funzionavano bene, ma i tempi troppo lenti con cui si è mossa la Regione e l’indisponibilità dell’ABI a garantire a tutti i lavoratori il diritto alla gratuità ed all’anticipo, anche per chi non era correntista delle Banche aderenti, ha impedito di raggiungere un accordo per tutto il sistema bancario piemontese.

I DETTAGLI DELL’ACCORDO
L’accordo, siglato tra CGIL CISL UIL, Regione Piemonte, FinPiemonte e Intesa San Paolo, semplifica e rende più rapide le procedure per ottenere l’anticipo degli ammortizzatori sociali. Garantisce la gratuità a tutti i correntisti e consente l’apertura di nuovi conti correnti per fruire dell’anticipo anche da parte dei lavoratori che non sono correntisti di Intesa San Paolo. Istituisce il fondo di garanzia regionale e indirizza il credito alle aziende, finalizzato alla salvaguardia dell’occupazione.
Si tratta di “Un atto concreto dopo tanti annunci – affermano ancora Stacchini CGIL, Baratta CISL, Cianciotta UIL – che rappresenta una buona notizia per tutti coloro che aspettano il pagamento della cassa integrazione. Spiace comunque non aver potuto fare un accordo con l’Abi regionale a fronte di una precisa disponibilità della Regione e del Sindacato.

L’auspicio è – concludono i sindacalisti – che altri importanti istituti seguano l’esempio odierno e si possa dare una visione del sistema bancario diversa da quella lenta e complessa di questi mesi, più vicina ai lavoratori e alle imprese.




Actis (CNA Piemonte): “Boccata d’ossigeno per le imprese maggiormente colpite dal lockdown”

Sono settimane che lavoriamo in pieno accordo e in piena sinergia per arrivare a una misura di questo genere. Quindi un profondo e sincero grazie alla Regione Piemonte, alla sua giunta ma in particolar modo al presidente Alberto Cirio e all’assessore Andrea Tronzano, afferma il presidente di CNA Piemonte Fabrizio Actis.

 

Il presidente questa mattina, sabato 2 maggio, ha preso parte alla firma congiunta con la Giunta Regionale del Provvedimento che lancia la Fase 2 del Riparti Piemonte. La misura prevede un bonus a fondo perduto di 2500 euro per ristoranti e agriturismi, gelaterie e pasticcerie, catering, bar, estetica e saloni di bellezze, parrucchieri, sale da ballo e discoteche; 2000 euro per ristorazione da asporto, spa; 1000 euro per taxi e auto a noleggio con conducente.

 

“Siamo stati pignoli in questo periodo, ma ci sembrava opportuno arrivare in modo compiuto a un sistema che vedesse coinvolte la filiera di tutte le imprese che per prime sono state coinvolte da tutte le misure di restrizione.
Vedete questo è un intervento che noi reputiamo molto importante da parte della Regione per due motivi. Il primo motivo perché dà una boccata d’ossigeno a tutte le imprese che sono state penalizzate da questo lungo lockdown. La Regione sta dimostrando che effettivamente queste imprese hanno patito molto ed è giusto che venga riconosciuto.

Ma d’altro canto io vedo questo provvedimento anche come un segnale forte che la Regione Piemonte lancia al Governo centrale affinché il governo centrale possa prendere esempio e replicarlo, perché questo per noi è fortemente auspicabile.
Il Piemonte non ha voglia e non ha bisogno di vivere di sussistenza, ma i nostri imprenditori chiedono di tornare al lavoro il prima possibile. Questo ci chiedono le nostre imprese. Vogliamo ripartire in sicurezza.

Per questo è fondamentale che ci siano dei protocolli di sicurezza ma che siano regole attuabili dalle imprese. Io da parecchio tempo dico che occorre avere un protocollo solo uno e unico su tutto il territorio nazionale che non faccia discriminazioni per le aziende che lavorano a cavallo delle regioni e di conseguenza poi si venderebbero con regole diverse da applicare da una regione all’altra.

 

Ma soprattutto poche regole. Perché più balzelli mettiamo, più per gli imprenditori ci saranno possibilità di incorrere in sanzioni non solo civili ma anche penali.

 

Occorre scongiurare la chiusura di migliaia e migliaia di imprese  piccole, medie e micro che sono il cuore pulsante di questo nostro Paese è che l’Italia”, afferma Actis.