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Legge di bilancio: CNA Piemonte incontra i Parlamentari piemontesi

Questa mattina, in occasione della votazione della legge di bilancio, CNA Piemonte ha incontrato i Parlamentari piemontesi.

Alla presenza delle principali forza politiche di Governo e opposizione CNA Piemonte ha portato all’attenzione dei Parlamentari le istanze del tessuto produttivo piemontese.

Tra gli argomenti trattati: il salario minimo, la sostenibilità ambientale, con un focus sul blocco Euro 5, la filiera dell’automotive e l’autoproduzione di energia, la pesante situazione relativa ai crediti incagliati nel settore edilizio, il fabbisogno occupazionale e i relativi strumenti per affrontare il mismatch tra la domanda e l’offerta di lavoro, il ricambio generazionale e la transizione di impresa e le tematiche relative alle misure di sostegno creditizio per la micro e piccola impresa.

Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte ha dichiarato: “Quelle di CNA sono istanze propositive in un momento in cui le imprese piemontesi non vedono la luce. Mi riferisco alla stretta del credito e all’impossibilità di far fronte ai pagamenti dei debiti regolarmente iscritti a bilancio, alle rate dei finanziamenti e dei mutui. Chiediamo interventi urgenti e concreti al fine di evitare la chiusura di decine di migliaia di piccole imprese. Grazie alla nostra azione abbiamo già ottenuto misure che vanno in questa direzione ma non è sufficiente per far fronte alle difficoltà di questo periodo. Chiediamo l’immediata riattivazione dei voucher al fine di far fronte ai picchi di lavoro e al grande fabbisogno occupazionale in particolare quello legato alle attività stagionali”.

Delio Zanzottera, Segretario di CNA Piemonte ha inoltre sottolineato che: “Il nuovo ed improvviso conflitto scoppiato nei giorni scorsi ci sta preoccupando fortemente, oltre che per l’ennesima tragedia umanitaria, anche per le nuove ripercussioni che sta avendo sul tessuto produttivo, nuova impennata del costo dell’energia, ulteriore aumento del costo delle materie prime in un momento in cui le imprese stavano iniziando a risollevarsi. Arriviamo da un susseguirsi di shock e mentre si sta pensando a come fare per riparare i danni provocati dalla pandemia e dal conflitto tra Russia e Ucraina ci troviamo nuovamente nell’affrontare l’emergenza. L’ennesima. Abbiamo voluto fortemente questo incontro con i Parlamentari che ringraziamo per la continua e produttiva interlocuzione con la nostra Confederazione ”.

Di seguito le dichiarazioni dei partecipanti:

On. Alberto Gusmeroli (Lega): “Siamo riusciti a compiere un passo molto importante, ovvero un secondo step di avvicinamento alla flat tax e l’abolizione dell’acconto delle tasse di novembre: invece di pagarle in anticipo si pagheranno ad anno fiscale trascorso”

On. Antonino Iaria (M5s): “La gran parte dell’inquinamento nelle città proviene dalle automobili e non dai riscaldamenti. Tutto ormai fa capire che sull’elettrico non si torna indietro e dovremo riuscire a mettere in campo politiche comuni per far sì che questo non vada a incidere negativamente sulla filiera dell’automotive”

On. Chiara Appendino (M5s): “Mi preoccupa il tema del credito, c’è il rischio che il PNRR non riesca a essere messo ‘a terra’. Noto che molte imprese che volevano utilizzare quei fondi adesso stanno tornando sui propri passi. Penso inoltre che il tema del ricambio generazionale all’interno delle imprese sia centrale rispetto alla sopravvivenza del nostro tessuto produttivo.”.

Sen. Anna Rossomando (PD): “Per fare qualsiasi politica fiscale bisogna sapere dove prendere le risorse. Se parliamo di flat tax tutti sanno che nell’immediato comporterà una immediata diminuzione di risorse. C’è una tassazione pesantissima che si chiama caro vita. Dobbiamo fronteggiare queste problematiche in modo trasversale e non ideologico, tenendo conto del nostro territorio”.

On. Chiara Gribaudo (PD): “Il ricambio generazionale è certamente uno dei temi cardine che andrà a caratterizzare il futuro del nostro tessuto imprenditoriale. È necessario agevolare questo ricambio per affrontare le sfide che il futuro ci pone di fronte.

Sen. Roberto Rosso (Forza Italia): “Il contributo apportato da CNA è per noi Parlamentari fondamentale. Chiedere continue riforme non è utile quanto dare suggerimenti che, in Commissione, ci aiutano a sostenere le imprese. Raccogliamo certamente lo spunto sulla rateizzazione del debito e siamo a disposizione anche sul salario minimo”.

On. Augusta Montaruli (FDI): “Il Decreto Cutro è uno strumento che abbiamo introdotto anche per venire incontro alle imprese che hanno necessità di manodopera. Il fabbisogno formativo ha la necessità di un piano nazionale su ricerca e formazione.

Sen. Paola Ambrogio (FDI): “L’aspetto della formazione è un fattore importantissimo: continuare a investire in formazione è fondamentale. La legge di bilancio quest’anno esce dal Senato, i margini sono stretti ma i suggerimenti che provengono da organizzazioni come CNA sono fondamentali. Stiamo lavorando sui crediti incagliati per venire incontro alle micro, piccole e medie imprese.

On. Alessandro Vigna (Lega): “Questo periodo ha dimostrato che le posizioni di Bruxelles vanno posticipate per prendere tempo e riuscire a discutere: vale per il blocco euro 5 così come per la plastic tax”




Revisione del PNRR: apprezziamo l’accoglimento da parte del Governo del nostro progetto

CNA Piemonte valuta favorevolmente e con soddisfazione l’accoglimento da parte del Governo del progetto presentato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato che ha calcolato che sulla base dei dati attuali grazie all’autoproduzione l’impresa può risparmiare circa 15.000 Euro sulle bollette con un andamento crescente negli anni successivi. Il progetto incentiva l’autoproduzione di energia utilizzando i tetti dei capannoni delle imprese, con uno stanziamento di 6,3 miliardi di euro destinato al sostegno delle attività produttive, in particolare delle piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura portante dell’economia italiana.

Il presidente di CNA Piemonte, Giovanni Genovesio, ha dichiarato: “Apprezziamo il riconoscimento del nostro progetto sull’autoproduzione di energia. Continueremo a lavorare per sostenere le attività produttive e promuovere interventi volti all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili.”

Il segretario regionale di CNA Piemonte, Delio Zanzottera, ha commentato: “CNA Piemonte continuerà a lavorare con il governo e gli enti locali per garantire una ripartizione equa delle risorse, che favorisca lo sviluppo economico e sociale dell’intero territorio italiano.”




Accordo quadro tra Fondazione Agrion e Confartigianato Imprese Cuneo

Martedì 11 luglio la Fondazione Agrion per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo dell’agricoltura piemontese, e Confartigianato Cuneo hanno firmato un accordo quadro volto a favorire la collaborazione tra le aziende artigiane e le imprese agricole della regione. Una partnership strategica volta, da un lato, a portare l’agricoltura piemontese a un alto livello di competitività, e, dall’altro, a fornire alle aziende artigiane locali opportunità di sviluppo e di apertura anche al mercato internazionale.

Attraverso questa sinergia, infatti, le imprese artigiane contribuiscono a migliorare l’efficienza e la produttività delle aziende agricole mettendo a loro disposizione la propria esperienza e competenza nella progettazione di attrezzature agricole di alta qualità, innovative e all’avanguardia. Al contempo la Fondazione Agrion, con il compito di accogliere e testare le macchine agricole, può mettersi al servizio dell’artigianato come vetrina di esposizione e promozione. Un accordo vantaggioso per entrambe le parti, dal momento che le soluzioni di meccanizzazione potranno rappresentare non solo un vantaggio per le aziende agricole, ma anche, come già oggi succede, un importante volano di sviluppo di mercato sia interno che estero.

L’accordo quadro tra Agrion e Confartigianato Cuneo, in definitiva, rappresenta un tassello significativo nella creazione di una rete solida che lavorerà per il progresso dell’agricoltura locale, per affrontare le criticità generate dai cambiamenti climatici e sviluppare un’agricoltura che attraverso la meccanica e l’applicazione di nuove tecnologie riuscirà a essere economicamente competitiva, elevando il suo livello di attenzione per l’ambiente.

Giacomo Ballari, Presidente della Fondazione Agrion, ha dichiarato: “la nostra economia interna deriva già per buona parte dalla combinazione di agricoltura e artigianato, ma grazie a questa collaborazione auspichiamo di ottenere miglioramenti a tutto tondo, tangibili per le nostre aziende. Dobbiamo trovare il modo di integrare nella nostra realtà le nuove tecnologie disponibili, in modo da renderle un supporto concreto alle decisioni degli agricoltori e migliorare l’efficienza delle macchine operatrici. Questa è la sfida per il futuro, e superarla significherebbe innanzitutto risolvere molti problemi dei produttori e, in secondo luogo, avere la possibilità di esportare macchine e tecnologie all’avanguardia. È in nome di queste potenzialità che Agrion accoglie con estremo favore l’opportunità di sviluppare questa sinergia”.

Ma l’apertura di Agrion non è tutta qui: la sinergia con l’artigianato piemontese deve infatti accompagnarsi al rafforzamento della collaborazione con la filiera agroalimentare, dove i produttori agricoli possono incontrare le eccellenze artigiane per offrire a consumatori locali e turisti di tutto il mondo prodotti unici e inconfondibili. Da questo punto di vista la ricerca e l’innovazione dei sistemi produttivi e di trasformazione sono un utile strumento per la valorizzazione dei prodotti del territorio: “devo sottolineare il ruolo fondamentale che molte imprese artigiane rivestono nella trasformazione delle nostre eccellenze agroalimentari” continua Ballari. “Guardiamo al futuro con ottimismo, consapevoli che insieme possiamo rafforzare l’economia del Piemonte, basata su agricoltura e artigianato, rendendola sempre più moderna, sostenibile ed efficiente. Agrion mette volentieri a disposizione le sue competenze nel gestire percorsi di ricerca applicata, i suoi centri sperimentali e l’importante rete di università e centri di ricerca nazionali ed esteri, per lavorare insieme per il futuro di questi due comparti strategici”.

Luca Crosetto, Presidente provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo e di ARPROMA (Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole), ha commentato: “siamo molto soddisfatti di aver trovato in Fondazione Agrion un partner autorevole e qualificato, pronto ad affiancare le nostre imprese verso la sfida più importante, che è quella di prepararsi al futuro. PMI e aziende artigiane da sempre sono propense all’innovazione, ma è necessario affrontare in modo consapevole e strutturato l’epoca di grandi transizioni e cambiamenti che stiamo vivendo. Nutriamo grandi aspettative e siamo certi che i nostri imprenditori sapranno cogliere le grandi opportunità offerte dalle nuove tecnologie, continuando a valorizzare il know-how che ha reso il made in Italy famoso e apprezzato in tutto il mondo, proiettandosi con convinzione verso un futuro in cui produttività e business possono e devono essere coniugati con i grandi temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. E conclude: “auspichiamo che, anche in un’ottica di ampio respiro, ci siano opportunità anche per l’importante settore agricolo piemontese e cuneese. È fondamentale accompagnare gli imprenditori agricoli non solo verso un tanto auspicato rinnovo del parco macchine, per assicurare sempre maggior sicurezza ed efficienza, ma anche fornire strumenti e competenze per sfruttare i vantaggi dell’impresa 4.0, del digitale e dell’automazione”.




Al via i bandi 2023: finanziati investimenti per la sostenibilità e la competitività delle imprese

Prosegue l’impegno dell’Ente camerale a sostegno delle imprese. A maggio sono stati destinati, con appositi bandi, 100.000 euro per sostenere l’attività promozionale nei settori agricolo e zootecnico e 100.000 euro per supportare le attività di promozione, digitalizzazione e sostenibilità del settore commerciale, mentre lunedì 3 luglio si è aperto il bando per la corresponsione di contributi per la valorizzazione e promozione del settore turismo per il quale sono stati destinati 160.000 euro.

Quella del 10 luglio è una scadenza importante perché saranno in apertura altri quattro bandi che prevedono uno stanziamento complessivo pari a 1.200.000 euro.

Dopo l’esperienza del 2022, viene infatti riproposto il bando dedicato allo sviluppo dei criteri ESG (Environmental, Social e Governance) e alla transizione energetica per stimolare il percorso delle imprese cuneesi verso la sostenibilità. Forte di un plafond di 770.000 euro, il bando 2023 prevede la possibilità di finanziare le consulenze riferite a un ampio spettro di progettualità che spaziano, ad esempio, dall’analisi delle forniture di energia agli studi di fattibilità per progetti di riqualificazione energetica e di realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER).  C’è anche la possibilità di formare e qualificare le risorse interne per il ruolo di Energy Manager con corsi di almeno 40 ore.

“Lo scorso anno abbiamo inaugurato il primo Laboratorio ESG in Piemonte e con i bandi dedicati alla transizione energetica, allo sviluppo dei criteri ESG e ai voucher digitali vogliamo continuare ad aiutare il nostro tessuto imprenditoriale a vincere la sfida della doppia transizione – afferma il Presidente Mauro Gola – Accanto a queste risorse ne abbiamo impegnate altre, convinti che possano essere un booster per favorire le reti d’impresa, l’occupabilità dei giovani con progetti di alternanza scuola-lavoro e l’attivazione di progetti innovativi, inclusivi e sostenibili su tematiche di grande impatto sociale ed economico.”

Il bando ESG è soltanto la prima di una serie di misure volte a supportare il sistema imprenditoriale cuneese. Uno stanziamento di 50.000 euro finanzia un bando destinato a supportare la costituzione, l’eventuale revisione e la promozione delle reti d’impresa, tipologia contrattuale che consente di mettere in comune attività e risorse per migliorare il funzionamento aziendale e rafforzare la competitività delle aziende senza che debbano rinunciare alla propria autonomia giuridica individuale.

L’Alternanza scuola-lavoro, attraverso l’esperienza pratica, aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini degli studenti, ne arricchisce la formazione e i percorsi di studio. Con uno specifico bando sono stati destinati 80.000 euro per incentivare le imprese che attivano percorsi di alternanza scuola lavoro con studenti della scuola secondaria di secondo grado e i centri di formazione professionale (CFP), con durata minima di 80 ore.

E’ invece di 300.000 euro lo stanziamento messo a disposizione delle Associazioni di categoria per favorirne gli investimenti in progetti, innovativi, inclusivi e sostenibili ad alto valore sociale su tematiche di grande attualità quali la sostenibilità, l’occupabilità e il lavoro, i giovani, il reinserimento occupazionale, la qualificazione dei lavoratori stranieri.

È fondamentale capire l’impatto sul territorio delle proprie politiche e proprio per questo due di questi bandi sono stati inseriti, in via sperimentale, nella valutazione d’impatto che sarà realizzata dal Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria Gestionale sia per misurarne le ricadute economico sociali sulle imprese sia per acquisire elementi utili a migliorare la qualità e l’efficacia della programmazione degli interventi a sostegno dell’economia del territorio.

Nelle prossime settimane saranno destinate, con il sistema camerale piemontese e la Regione Piemonte, altre risorse al bando voucher digitali, uno strumento con il quale, da anni, accompagniamo le imprese nel loro percorso di digitalizzazione e di innovazione, indispensabile per accrescere la competitività sui mercati interni ed esteri.




Le tecnologie aerospaziali piemontesi al Paris Air Show 2023

Il sistema Piemonte dell’aerospazio consolida la propria presenza al Paris Air Show per ribadire il ruolo di protagonista in questa fase di fermento del settore e di sviluppo di progetti. Dal 19 al 25 giugno a Le Bourget nell’ampio spazio espositivo di 200 mq, organizzato dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) nell’ambito del Progetto Integrato di Filiera (PIF) “Aerospazio” – promosso da Regione Piemonte e co-finanziato dal Piano di Sviluppo e Coesione 2000-2020 – e del Progetto “Beni Industriali” finanziato da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, sono 17 le PMI piemontesi espressione dell’eccellenza regionale aerospaziale.


Il Piemonte ospita sul proprio territorio grandi player dell’industria aerospaziale – Leonardo, GE Avio Aero, Thales Alenia Space, ALTEC, Collins Aerospace – e un nucleo di oltre 350 PMI
 (fonte: Distretto Aerospaziale Piemontese): insieme queste aziende mettono a disposizione dei principali attori internazionali una filiera completa caratterizzata da know-how, capacità tecniche, manifattura di alto livello. L’aerospazio in Piemonte, infatti, registra un fatturato complessivo di 7 miliardi di euro e impiega oltre 22.000 addetti, detenendo il 20% delle esportazioni italiane del settore.

 

Al salone di Parigi-Le Bourget la delegazione piemontese presenta una filiera completa che risponde ai bisogni di tutti i comparti dell’industria Aeronautica, Spazio e Difesa. All’interno dello spazio espositivo è stato allestito un percorso mostra in cui le 17 PMI propongono alla committenza internazionale prodotti e tecnologie di ultima generazione, in particolare: componenti meccanici, soluzioni per il trasporto dei fluidi, strumenti scientifici, soluzioni per l’ottimizzazione della supply chain, linee di assemblaggio di strutture integrate, servizi di ingegneria, trattamenti superficiali, isolamento termico, cablaggio, progettazione, ingegneria e simulazione, soluzioni ICT, sistemi elettrici ed elettronici, sistemi per l’assemblaggio e la manutenzione di aeromobili.

Il 20 giugno lo stand del Piemonte ospiterà il workshop, “Unleashing the Sky’s Potential: Aerospace Excellence, Innovative Trends, and Investment Opportunities in Piemonte”. Interverranno all’incontro l’Assessore all’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca e l’Assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano, il Segretario Generale della Camera di commercio di Torino Guido Bolatto, il Presidente di Ceipiemonte Dario Peirone, la Presidente del Distretto Aerospaziale Fulvia Quagliotti e i rappresentanti dei key player internazionali localizzati in Piemonte: Leonardo, GE Avio Aero, Thales Alenia Space, Collins Aerospace. Insieme animeranno un momento di approfondimento che combina alla presentazione delle competenze del territorio le opportunità di business e investimento. Manifattura di alto livello, ingegneria, prototipazione, propulsione, robotica e automazione, sistemi unmanned di ultima generazione, fino all’additive manufacturing e le nuove frontiere della lunar economy: il Piemonte offre eccellenze industriali nel settore aerospaziale e un ecosistema completo, composto da una consolidata rete di PMI, importanti grandi aziende, un crescente flusso di startup dall’alto valore tecnologico, centri di ricerca pubblici e privati, Poli di Innovazione e una forte presenza accademica di forte attrattiva sia per i buyer che per gli investitori esteri.

La presenza al Paris Air Show, il più grande evento mondiale dell’aerospazio in programma e punto d’incontro privilegiato per la comunità internazionale del settore dove espandere le collaborazioni tra partner industriali a livello globale consente anche di coinvolgere la comunità internazionale del settore nei prossimi Aerospace & Defense Meetings, l’unica business convention per l’aerospazio organizzata in Italia che torna a Torino con la nona edizione dal 28 al 30 novembre. Il Paris Air Show, che dal 1909 riunisce operatori da tutto il mondo, è infatti un’occasione imperdibile per invitare i player internazionali ad Aerospace & Defense Meetings e presentare innovazioni e tecnologie di ultima generazione made in Piemonte.  La scorsa edizione ha registrato oltre 2.450 partecipanti da 49 Paesi, 150 start-up da 21 Paesi, più di 316.000 visitatori, di cui 140.000 specializzati da 185 Paesi, 304 delegazioni ufficiali da 98 Paesi, 2.700 giornalisti e ordini per 140 miliardi di dollari. Anche per le imprese piemontesi si tratta di un appuntamento irrinunciabile nella roadmap di promozione sui mercati esteri, in continuità con gli altri appuntamenti del 2022 e del 2023, ovvero Aeromart Toulouse, Aircraft Interiors Expo, Farnborough International Air Show, IAC-International Astronautical Congress e che le condurrà a novembre alla nuova edizione di Aerospace & Defense Meetings a Torino.

 

La Francia è tra i primi tre partner commerciali di settore del Piemonte in ambito europeo rappresentando uno sbocco di primaria importanza per le PMI regionali, data la prossimità geografica e la storicità delle relazioni. Tra le collaborazioni già attive, in campo Difesa spiccano il Rafale, A400M, NH-90, e Tiger; nel comparto civile l’A320, A321, 500/600 e A320NEO, A330, A350, Dassault Falcon 2000 and 6x Business Jet e i Regional Aircraft di ATR; nel comparto spaziale il vettore Ariane 5 e 6, che rappresenta il programma principale, i programmi ESA ExoMars e Mars Sample Return, e i programmi in nuovi settori commerciali come le Piattaforme Stratosferiche (es. Stratobus) e di In-orbit Servicing (es. EROSS); nel segmento degli UAS (Unmanned Aerial System) l’Eurodrone e i sistemi ed equipaggiamenti di bordo (elettronica, sistemi missilistici e propulsione di Safran e Snecma). Inoltre, nell’ambito del Progetto Integrato di Filiera “Aerospazio”, Ceipiemonte intrattiene, da lunga data, collaborazioni con i principali cluster locali: Aerospace Valley, AsTech, NAE-Normandie Aerospace Cluster, Aerospace Cluster Rhône-Alpes Auvergne, e SAFE cluster facenti parte di EACP-European Aerospace Cluster Partnership, di cui è membro.

In Piemonte quello dell’aerospazio è un settore strategico, come dimostrano i numeri del comparto che conta oltre 300 aziende, 20 mila addetti, 7 miliardi di giro d’affari di cui circa il 70 per cento destinato ai mercati esteri – spiega il Presidente del Piemonte Alberto Cirio – Abbiamo grandi imprese e pmi che collaborano in una logica di filiera che troverà ulteriore slancio con la realizzazione della Città dell’aerospazio, di cui la prima pietra è fissata in autunno. Qui imprese, start up, università e poli di ricerca lavoreranno insieme per unire sempre di più manifattura e innovazione, ricerca e produzione in un settore nel quale il Piemonte gioca la sua partita a livello mondiale”.

Il comparto aerospazio sta diventando per il Piemonte un motore di traino dell’economia oltre che una vera e propria vocazione che si affaccia sul futuro. Negli ultimi anni come Regione abbiamo cercato di essere accanto alle imprese del nostro territorio in tutti i modi possibili perché sappiamo che una delle nostre missioni, specialmente in qualità di assessorato all’Internazionalizzazione, è quella di aiutare l’industria locale a farsi strada nei mercati di nuovi Paesi – afferma l’Assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte Fabrizio Ricca -. Eventi come questo possono essere l’occasione per far conoscere a partner internazionali le competenze piemontesi in fatto di aerospazio e difesa e anche per mostrare un territorio che, grazie a un tessuto economico fatto di atenei di prestigio, centri di ricerca specializzati, Pmi, grandi aziende, è uno degli ecosistemi migliori in Italia in cui investire e con cui collaborare”.

L’International Paris Air Show Le Bourget è uno dei più importanti appuntamenti internazionali per l’industria dell’Aeronautica e dello Spazio: la Regione sarà al fianco delle imprese piemontesi per ribadire la centralità del settore per il nostro territorio e per tracciare insieme le strategie di sviluppo – commenta Andrea Tronzano Assessore allo Sviluppo delle Attività produttiveLa partecipazione a questa prestigiosa vetrina internazionale è una ulteriore tappa del percorso che vedrà a novembre un altro importante appuntamento, quando a Torino si terrà la nona edizione degli ADM, che chiuderanno un anno importante per Torino e il Piemonte, quali città e territorio dedicati all’aerospazio”.

Ci presentiamo a Le Bourget come un territorio compatto che ha molto da dire: la presenza di grandi player, l’eccellenza della nostra filiera, ma anche i più recenti progetti strategici su cui stiamo investendo, insieme alle altre istituzioni, per favorire l’insediamento di nuove imprese, l’attrazione di investimenti e l’aggregazione attraverso la Città dell’Aerospazio – spiega Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino. – Infine, siamo qui per ricordare a tutti gli operatori internazionali l’appuntamento dei prossimi Aerospace & Defense Meetings, che dal 28 al 30 novembre faranno di Torino il centro di riferimento internazionale del settore”.

50% in più rispetto all’anno precedente: questa è stata la crescita dell’export dell’industria aerospaziale piemontese, che si dimostra un punto di riferimento a livello mondiale per la qualità e l’innovazione dei suoi prodotti – dichiara Dario Peirone, Presidente di Ceipiemonte. La missione del Centro Estero al Paris Airshow mostrerà l’eccellenza delle PMI piemontesi al mondo e rafforzerà i contatti con i partner e gli investitori esteri per portare il mondo a Torino, ai prossimi Aerospace & Defense Meetings. Sostenibilità, cybersicurezza, industria 5.0, intelligenza artificiale, sono alcuni dei temi focus dei prossimi ADM, che si confermeranno come uno dei più importanti appuntamenti internazionali di business per il settore dell’aerospazio”.

 

“La nostra presenza al Paris Air Show 2023 l’evento maggiormente rappresentativo del settore dell’aerospazio – dichiara Fulvia Quagliotti Presidente Distretto Aerospaziale Piemonte – ci consente di rafforzare le relazioni con player internazionali, insieme alla Regione Piemonte, al Ceipiemonte e alla Camera di commercio per divulgare in particolare un modello di competenze territoriali, di alta tecnologia, che pone la nostra Regione come hub privilegiato per lo sviluppo di grandi commesse internazionali. L’agenda prevede incontri con realtà governative estere per avviare un maggiore legame con il nostro qualificato territorio”.

 

La collettiva piemontese al Paris Air Show 2023

 

  1. ALBELISSA – www.albelissa.com
  2. ALFA MECCANICA – www.alfameccanicasrl.it
  3. ALLEGRETTI AEROPLATING – www.allegrettiaeroplating.it
  4. APR – www.apr.it
  5. ASTI AIRCRAFT SERVICES – www.astiair.com
  6. AVIOTEC – www.aviotec.it
  7. BISIACH & CARRU’ – www.bisiachcarru.it
  8. BRANCARO INDUSTRIES – www.brancaro.com
  9. COMUTENSILI – www.comutensili.com
  10. ERRE COMPANY – www.errecompany.org/it/
  11. FRESAL – www.fresal.com
  12. LABORMET DUE – www.labormetdue.it
  13. MECCANICA BPR – www.meccanicabpr.it
  14. MEPIT – www.mepit.com
  15. MES GROUP – www.mesgroup.biz
  16. S.I.ME. – www.simeccanica.it
  17. TUBIFLEX – www.tubiflex.com

 




CNA Piemonte: Giovanni Genovesio è il nuovo Presidente di CNA Piemonte

Presso la Fondazione Centro Conservazione e Restauro dei Beni Culturali la Venaria Reale, domenica 18 giugno ha avuto luogo l’Assemblea elettiva straordinaria di CNA Piemonte.

A seguito della prematura scomparsa del Presidente Bruno Scanferla, l’Assemblea straordinaria è stata indetta per scegliere il nuovo presidente.

L’evento ha avuto luogo in due fasi, una pubblica e una privata durante la quale si è svolta la votazione. La parte pubblica, ha visto il confronto, suddiviso in due tavole rotonde sui temi del fisco e del credito ha coinvolto istituzioni nazionali e locali.

A seguito della votazione è stato eletto Presidente di CNA Piemonte Giovanni Genovesio, imprenditore nel campo dell’agroalimentare e storico dirigente di CNA.

Dichiarazione di Giovanni Genovesio: “È per me un grande onore assumere questo prestigioso incarico, pur nel dolore per la scomparsa di Bruno Scanferla. Metterò a disposizione di CNA Piemonte tutta l’esperienza che ho accumulato in questi anni di partecipazione come dirigente di CNA. Sono certo che con l’aiuto di tutte le componenti di questa grande associazione sapremo portare a termine con successo il piano strategico varato due anni fa.

Delio Zanzottera, Segretario di CNA Piemonte: “Un sentito grazie a tutto il sistema CNA per la serietà, la coesione e la correttezza in un momento delicato che ci ha portati responsabilmente all’elezione del presidente Giovanni Genovesio. Storico dirigente, serio imprenditore, e grande amico che sono certo ci accompagnerà e mi supporterà per costruire percorsi e politiche a favore del nostro tessuto produttivo”.




E’ cuneese una delle due aziende testimonial del progetto di matching tra impree e ricerca pubblica

Ieri a Roma Unioncamere ha presentato il nuovo progetto nazionale M.I.R. (Matching tra imprese e ricerca pubblica), sviluppato in collaborazione con il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e finalizzato a favorire l’incontro tra il bisogno di innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico delle imprese e le competenze della ricerca pubblica. M.I.R. è il primo progetto di Open Innovation per le PMI nel mondo della ricerca pubblica in Italia e si focalizza sulle esigenze di innovazione dei prodotti e dei processi delle piccole e medie imprese a cui viene data la possibilità di entrare in contatto con ricercatori del CNR o dell’ENEA per sviluppare azioni di ricerca.

In occasione dell’evento di lancio sono intervenute due imprese, in qualità di testimonial del progetto e una di esse è la braidese Aerpura Srl di Bra. Il matching dell’impresa con i ricercatori del Dipartimento di Biotecnologie per la Salute e l’Agroindustria dell’Enea è stato reso possibile grazie al personale dell’Ufficio P.I.D. della Camera di commercio. Aerpura, società impegnata nel miglioramento della qualità dell’aria e nell’efficientamento energetico e manutentivo degli impianti di ventilazione, sta lavorando alla realizzazione di un’apparecchiatura innovativa da utilizzare nel settore sanitario.

I nostri uffici sono al fianco delle imprese per accompagnarle nei processi di innovazione e digitalizzazioneafferma il Presidente Mauro GolaE’ motivo di soddisfazione rilevare che, grazie al lavoro del nostro personale e alla validità del progetto presentato, un’impresa cuneese sia stata scelta da Unioncamere nazionale come testimonial di un progetto così ambizioso, che mira a facilitare le relazioni tra le realtà produttive più innovative e il mondo della ricerca.

I Punti Impresa Digitale, nati nel 2017 dalla volontà del Ministero dello Sviluppo Economico di dar vita ad un network di soggetti sul territorio nazionale incaricati di accompagnare il mondo imprenditoriale nell’importante sfida della digitalizzazione, sono presenti in tutte le Camere di commercio italiane.

Il PID della Camera di Cuneo rappresenta la prossimità del sistema camerale nazionale alle imprese della provincia e rende possibile la fruizione diretta e gratuita di servizi e di competenze di rilievo in tema di innovazione, con particolare riferimento ai temi della digitalizzazione e della sostenibilità.




PSA: “Bene la strategia presentata dal Commissario, facciamo fronte comune”

Fare squadra e attivare un coordinamento puntuale sul territorio da parte di tutti i soggetti coinvolti, nessuno escluso, contro la PSA.

È quanto emerso dal confronto odierno tra Confagricoltura e il Commissario alla Peste Suina Africana Vincenzo Caputo, al quale ha preso parte Enrico Allasia in qualità di presidente di Confagricoltura Piemonte con il direttore Lella Bassignana, il direttore di Confagricoltura Alessandria Cristina Bagnasco, il referente caccia e fauna selvatica di Confagricoltura Alessandria Paolo Castellano e i referenti delle altre Unioni del Piemonte.

“Accogliamo con favore il monito del Commissario che, come suggerito già da tempo da Confagricoltura, invita il mondo agricolo e le istituzioni territoriali ad agire in modo sinergico per arginare, contenere ed eradicare la PSA” afferma Allasia, ribadendo ancora una volta la piena disponibilità degli imprenditori agricoli ad intervenire per quanto di loro competenza. Tra i temi affrontati c’è stata anche l’illustrazione della nuova ordinanza, emanata dal Commissario Caputo lo scorso 22 maggio.

Confagricoltura ha evidenziato la necessità di imprimere un nuovo ritmo agli interventi in Piemonte, in modo omogeneo e coordinato: “E’ una minaccia concreta al sistema degli allevamenti suinicoli che non possiamo più accettare; con senso di responsabilità, si faccia avanti chi ha titolo e i mezzi per contrastare questa emergenza che si configura non più solo regionale ma nazionale” conclude Allasia.

“Ricordiamo che in provincia di Alessandria abbiamo già dovuto abbattere circa 6 mila suini, sani. Lo abbiamo fatto non solo perché lo imponevano le ordinanze, ma anche per senso di responsabilità nei confronti dei territori vicini. Ora però riteniamo sia fondamentale accelerare sui piani di abbattimento dei cinghiali il cui numero sul territorio è cresciuto in modo spropositato”, ha aggiunto il direttore Bagnasco.

Sulla situazione è intervenuto anche il presidente della Federazione nazionale di Prodotto suinicola, Rudy Milani: “Con celerità, occorre riportare in equilibrio una situazione che è sfuggita di mano e che minaccia un comparto fondamentale dell’economia nazionale. Questo si può fare soltanto cambiando le regole attuali della gestione di questa emergenza. Apprezziamo le indicazioni e l’impegno del dott. Caputo che sembra aver delineato un percorso concreto e percorribile per debellare la malattia”.

 




Rapporto Cuneo 2023, i dati 2022 consegnano quadro socio economico positivo

Con il Rapporto Cuneo 2023, arricchito dalle informazioni della dashboard di InfoCamere, la Camera di commercio ha restituito la fotografia dell’economia reale riferita al 2022, anno caratterizzato da segnali positivi

La provincia di Cuneo nel 2022

  • 80.842 localizzazioni (sedi di impresa+unità locali)
  • -0,20% tasso di crescita del tessuto imprenditoriale
  • 21.5 miliardi di euro Prodotto Interno Lordo (+6,9%)
  • 33.238 euro Valore aggiunto pro capite (+2,6%)
  • 9.86 miliardi di euro Export (+7,1%)
  • 70,3% tasso di occupazione (15-64 anni)
  • 3,7% tasso di disoccupazione (15-64 anni)
  • 1.858.000 presenze turistiche (+30,1%)

La presentazione del Rapporto Cuneo 2023 anche quest’anno è stata inserita tra gli eventi di avvicinamento al Festival Internazionale dell’Economia, diretto da Tito Boeri, progettato e organizzato dagli editori Laterza in collaborazione con la Fondazione Collegio Carlo Alberto di Torino, che si svolgerà nel capoluogo piemontese dal 1° al 4 giugno e sarà incentrato sul tema della globalizzazione e dei territori.

Il quadro della situazione economica 2022 è stato arricchito, come lo scorso anno, dalle informazioni della dashboard di Infocamere, che costituisce un elemento integrativo della Relazione Economica 2022.

L’evento, svoltosi presso la sala convegni del Rondò dei Talenti, si è potuto seguire anche in modalità streaming ed è stato moderato da Filomena Greco giornalista de Il Sole 24ore.

Dopo il saluto introduttivo del presidente della Camera di commercio di Cuneo Mauro Gola il programma è proseguito con il talk condotto da Filomena Greco con Pietro Garibaldi coordinatore del TOLC (Torino Local Committee) del Festival Internazionale dell’Economia di Torino-Piemonte e Giorgio Barba Navaretti presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto e TOLC.

“L’edizione di quest’anno – hanno evidenziato Pietro Garibaldi e Giorgio Barba Navarettisarà una grande riflessione sul futuro della globalizzazione. Un fenomeno straordinario che ha contribuito allo sviluppo economico dei paesi avanzati come a quello delle economie emergenti e in via di sviluppo. Interrogarsi sulla globalizzazione è anche il cuore del lavoro della Fondazione Collegio Carlo Alberto e dei suoi ricercatori. La divulgazione fondata sulla ricerca è una delle missioni fondamentali del Collegio e il Festival è il momento di maggiore intensità. A fianco di Editori Laterza, tutte le istituzioni piemontesi sono presenti nel sostenere il Festival Internazionale dell’Economia che rappresenta un’esperienza di apprendimento collettivo. Torino sta diventando la capitale del pensiero critico e il successo e la crescita di TOLC – Torino Local Committee – insediato all’interno della Fondazione Collegio Carlo Alberto, rappresenta un piccolo contributo in questa direzione”.

Sarah Bovini, responsabile dell’ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte, ha illustrato il quadro socio-economico della provincia cuneese tra ripresa e incertezza, confrontandolo con quello regionale e nazionale e sottolineando che “Nel 2022 la crescita dell’economia mondiale ha evidenziato un rallentamento, attestandosi al +3,2%, ben al di sotto delle previsioni dell’inizio dello scorso anno. All’interno di questo scenario si inserisce il quadro socio-economico della provincia di Cuneo, caratterizzato da segnali per lo più positivi: il 2022 si è chiuso con una nuova crescita dell’attività produttiva, un valore delle esportazioni che sfiora il muro dei 10 miliardi di euro, un mercato del lavoro che conferma la propria solidità con un aumento dei livelli occupazionali e un calo della disoccupazione e una rinnovata attrattività turistica del territorio provinciale.

La Camera di commercio ha ancora una volta fatto coincidere la Giornata dell’Economia con il rilascio di nuove funzionalità della dashboard realizzata da Infocamere, illustrate da Serafino Pitingaro, Senior Data Analyst di InfoCamere. Gratuita, interattiva, patrimonio informativo ricco di dati provenienti dal Registro Imprese, la piattaforma consente l’accesso pubblico anche a dati di fonte Istat sul commercio estero, demografia e mondo del lavoro.

Un anno fa le previsioni economiche erano negative ma è evidente che il sistema imprenditoriale cuneese ha retto molto bene e si è dimostrato resiliente – ha affermato il presidente della Camera di commercio di Cuneo Mauro Gola. I dati della Relazione Economica, arricchiti dalle informazioni ricavate dalla dashboard di Infocamere, restituiscono il quadro di un territorio che, malgrado le difficoltà, ha saputo crescere, fronteggiare le criticità, aumentare il Prodotto Interno Lordo, le esportazioni e i livelli occupazionali e anche i primi dati di quest’anno inducono a un cauto ottimismo”.

Nel 2022, la Granda ha generato oltre 21.5 miliardi di euro di prodotto interno lordo (+6,9% rispetto all’anno precedente) producendo il 14,7% della ricchezza totale regionale e l’1,1% di quella nazionale. Come valore aggiunto pro capite Cuneo ha registrato un dato medio superiore a quello regionale con 33.238 euro posizionandosi, per il secondo anno consecutivo, al primo posto tra le province piemontesi.

In questo contesto nel 2022 il mercato del lavoro ha confermato la propria solidità con un aumento dei livelli occupazionali e un calo della disoccupazione.

Il tasso di occupazione provinciale si è attestato al 70,3%, con +0,7 rispetto al 2021 e +0,8 rispetto al 2019 (ultimo anno pre-pandemia), dato largamente superiore al 66,3% registrato dal Piemonte e oltre 10 punti in più rispetto al 60,1% che costituisce la media nazionale. Il tasso di occupazione ha visto la nostra provincia primeggiare nella graduatoria regionale e collocarsi al sesto posto assoluto in quella nazionale.

Cuneo conferma di avere un mercato del lavoro sano, in grado di fronteggiare efficacemente le difficoltà degli ultimi anni.

Analizzando il tasso di disoccupazione (3,7%) appare evidente come la provincia di Cuneo mostri una situazione migliore rispetto alla media regionale (6,6%) e a quella nazionale (8,2%). In analogia con il livello nazionale anche nel Cuneese si riscontra un evidente scarto di genere: quello maschile si attesta al 3,3% e quello femminile al 4,3%. Il numero medio di occupati in provincia di Cuneo nel 2022 si è attestato a 263 mila, in aumento dello 0,8% rispetto alla media 2021, ma stabile rispetto al 2019. Il 56,3% è rappresentato dagli uomini, contro il 43,7% delle donne. Il 70,7% è costituito da lavoratori dipendenti, contro il 29,3% degli indipendenti.

Secondo il Registro delle Imprese dell’Ente camerale, il tessuto imprenditoriale cuneese, al 31 dicembre 2022, rileva 65.531 sedi di impresa con un tasso di crescita del -0,20%, inferiore rispetto al dato regionale (+0,25%) e nazionale (+0,79%). Cuneo si conferma al secondo posto in Piemonte, dopo Torino, per consistenza, con una quota del 15,4% sul totale delle sedi d’impresa regionali.

Tra le forme giuridiche aumentano le società di capitale (+4,04%) si rafforza il settore artigiano che rappresenta oltre un quarto delle realtà aziendali della provincia e cresce per il secondo anno consecutivo registrando un aumento del +1,01%. È in calo la componente femminile (-1,5%), mentre le imprese guidate da giovani con meno di 35 anni crescono del 10,8%. Aumenta anche il numero delle imprese straniere (+10,2%) con un tasso di crescita più che doppio rispetto a quello regionale (+5,0%).

L’export ha registrato una crescita del 7,1% che ha portato il valore a sfiorare i 10 miliardi di euro, con un aumento percentuale più ridotto rispetto a quanto fatto registrare sia a livello regionale (+18,5%) che nazionale (+20,0%). Nell’area Ue-27 i mercati più importanti si confermano quello francese e tedesco, con una crescita del 3,4% e dell’1,8%, mentre per il bacino extra Ue-27 i mercati di riferimento continuano a essere gli Stati Uniti e il Regno Unito con una crescita, rispettivamente, dell’1,2% e del 9,1%.

Il turismo ha ripreso a camminare. Nel 2022 le presenze (1.857.702) sono aumentate del 30,1% e gli arrivi (797.461) del 33,8%. Il 94,6% dei turisti è di origine europea mentre i viaggiatori italiani hanno rappresentato il 61,8% del totale, in calo rispetto al 69,0% dell’anno precedente fortemente caratterizzato da un turismo di prossimità. La crescita degli arrivi (+31,7%) registrata da Atl Langhe, Monferrato, Roero è stata più contenuta rispetto a quella fatta segnare da Atl del Cuneese (+38,4%) che non ha però raggiunto i numeri del periodo pre-pandemico, soprattutto a causa delle difficoltà nei collegamenti con la vicina Francia, che hanno avuto un forte impatto negativo soprattutto sulle destinazioni montane e sulla stagione sciistica.

I dati di fine 2022 riferiti all’indagine congiunturale, realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio, dipingono un quadro piuttosto stabile. Nel quarto trimestre 2022 la produzione industriale cuneese è cresciuta dello 0,6% rispetto all’anno precedente, con tutti gli indicatori di segno più: fatturato interno (+4,6%), ordinativi interni (+0,6%), fatturato estero (+6,4%), ordinativi esteri (+1,1%) e il grado di utilizzo degli impianti al 72,96%.

In uno scenario internazionale ancora incerto, l’incontro è stato occasione per volgere lo sguardo al futuro prossimo grazie all’analisi condotta da Livia Simongini, Senior Specialist Sit (Strategie industriali territoriali) della società di ricerca Prometeia

che ha affermato Nel 2023 il quadro di rallentamento, che coinvolge tanto l’economia mondiale quanto quella italiana, si riverbera anche sul valore aggiunto provinciale (+0,9% rispetto al +2,8% registrato nel 2022, dati aggiornati a maggio 2023) la cui crescita si concentrerà sul comparto delle costruzioni e su quello dei servizi. Nel medio periodo l’elevata vocazione all’export del territorio continuerà a svolgere un ruolo essenziale, anche grazie alle buone prospettive di alcuni settori di specializzazione come l’agroalimentare e supporterà il recupero del valore aggiunto dell’industria. A sostenere la crescita nei prossimi anni contribuirà anche la componente pubblica degli investimenti in costruzioni, favorita dagli investimenti del PNRR. Più debole, invece, sarà l’andamento dei consumi, che risentiranno di un livello di prezzi superiore a quello del periodo pre-crisi e da tassi di interesse più elevati”.

In chiusura il presidente dell’ente camerale Mauro Gola sottolinea che “I dati del Rapporto sono lusinghieri, ma non possiamo accontentarci dei risultati ottenuti e dobbiamo lavorare per sciogliere i nodi che frenano il progresso del nostro territorio determinati soprattutto dal gap infrastrutturale, digitale e logistico. È fondamentale migliorare le infrastrutture e i servizi di trasporto su ferro, della logistica delle merci e delle reti intelligenti e le prime risposte sono arrivate con l’accelerazione dei lavori della Cuneo – Asti e del Colle di Tenda. Innovazione, sostenibilità, digitalizzazione e coesione sociale restano gli elementi strategici a cui dobbiamo fare riferimento per garantire crescita e sviluppo del nostro territorio”.




Rating Italia: Race: L’Italia corre più dei competitor

“La resilienza dell’Italia è il frutto di una struttura produttiva meno dipendente dalle catene del valore globali, in particolare quelle più colpite nell’ultimo biennio, ma anche di una ricostruzione del sistema produttivo che è stata forgiata dalle crisi vissute negli ultimi quindici anni, a partire da quella finanziaria internazionale del 2008, e che ha consentito la sopravvivenza delle imprese più solide.  Non tenerne adeguatamente conto può portare le istituzioni internazionali e le agenzie di rating a sottostimare la capacità dell’Italia e a venire poi smentite  dai dati effettivi dell’economia reale”.
Lo dichiara il segretario generale di Competere.EU (www.competere.eu) nel presentare il position paper del think tank pubblicato oggi. Race è anche uno dei rappresentanti italiani del B20, il business forum delle “Confindustrie” del G20.

“Nelle ultime settimane- spiega Race- si è discusso molto della valutazione del rating sovrano da parte delle principali agenzie internazionali, una valutazione che ha un impatto decisivo sulla credibilità del Paese e sull’attenzione che può generare presso gli investitori internazionali. Normalmente questo momento cruciale era molto temuto; questa volta, però, è diverso perché la situazione economica dell’Italia è migliore di quanto non lo fosse in passato.
Nella fase di ripresa post-pandemica il nostro Paese, infatti, sta mostrando una buona capacità di recupero, evidenziando anche una maggiore resilienza rispetto a quanto osservato negli altri principali competitor europei (in primis Francia e Germania).
I principali previsori internazionali sono stati costretti a rivedere frequentemente al rialzo le stime di crescita dell’Italia, che ha saputo gestire le difficoltà di un contesto internazionale caratterizzato da un’estrema incertezza, da importanti strozzature delle catene globali del valore, da problemi legati alle forniture di gas (l’Italia è uno dei paesi più dipendenti dal gas russo), oltre che da questioni più strettamente geopolitiche conseguenti al conflitto russo-ucraino.
Nelle scorse settimane sia il Fondo Monetario Internazionale sia la Commissione Europea, che non sono mai stati molto morbidi col nostro Paese, hanno corretto le precedenti valutazioni sulla crescita del PIL italiano, innalzandole. In particolare, la Commissione Europea ha stimato una variazione del PIL dell’1,2% per il 2023 – andando anche oltre le previsioni del Governo pubblicate nel DEF di aprile – e migliorandole rispetto allo 0,6% di febbraio e, addirittura, allo 0,3% previsto in autunno.
I numeri di contabilità nazionale- è scritto nel position paper – descrivono un dato di fatto incontrovertibile: una crescita nell’ultimo biennio che ha più che compensato la caduta del 2020, un forte sostegno degli investimenti, non solo in costruzioni. Per meglio interpretare questi andamenti è necessaria una lettura integrale che unisca a fattori di natura congiunturale anche elementi più strutturali”.

Fondamentale scardinare falsi miti che tendono a screditare l’Italia agli occhi di molti investitori internazionali e limitano l’attrazione degli investimenti dipingendo un’immagine distorta dell’Italia
“Le leadership industriali e le caratteristiche uniche della nostra economia- spiega Race-  impongono di lavorare insieme come ‘sistema paese’ per scardinare certi falsi miti che tendono a screditare l’Italia agli occhi di molti investitori internazionali.
Una strategia di comunicazione efficace, precisa e capillare finalizzata a fare conoscere meglio l’Italia fuori dai confini nazionali, aiuterebbe a migliorare la reputazione e a render giustizia al nostro Paese.
Una campagna che accenda i riflettori sui punti di forza e che sia da sprone anche ad Invitalia per fare ancora di più rispetto a quanto fatto negli ultimi anni.
Qualcosa che vada al di là dei classici road show messi in campo negli anni dal Dipartimento del Tesoro del MEF per vendere il nostro debito pubblico.
Potrebbe essere realizzata dal Governo, in collaborazione con le associazioni di categoria come, tra le altre, Abi, Confindustria, Ance, Confcommercio, Coldiretti e Confagricoltura e le principali istituzioni finanziarie,  a partire da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Generali.
Un’iniziativa di questo tipo, infine, contribuirebbe- conclude Race a portare in Italia nuovi investitori esteri che rappresentano una risorsa importante, in grado di rafforzare la qualità del tessuto produttivo e il posizionamento della nostra industria lungo le filiere globali internazionali”.

L’Italia dei tanti primati
“La manifattura italiana- spiega Race- occupa ancora la settima posizione al mondo per valore aggiunto, una posizione particolarmente elevata, tenuto conto delle dimensioni (sia in termini di territorio che di popolazione) rispetto alle più grandi economie globali. E fa bene Confindustria a rivendicarlo.
Inoltre, pochi sanno che il nostro sistema produttivo è terzo al mondo per diversificazione produttiva: sempre Confindustria ha calcolato che esportiamo 4728 prodotti, come la Germania e siamo indietro, di poco, solo al Regno Unito. Una maggiore diversificazione produttiva è il riflesso della capacità dei nostri imprenditori di rispondere a una domanda globale che varia rapidamente, di sfruttare le opportunità in termini di capitale umano e di competenze artigianali, di investire in impianti e macchinari che consentano di produrre beni anche molto diversi tra loro.
L’Italia, infatti, realizza prodotti finiti e componenti che spaziano da quelli più tecnologici (aerospazio, microelettronica) a quelli tradizionali del Made in Italy (alimentare, tessile, abbigliamento, mobili etc..).  ln termini di export, un altro punto di forza del Paese, l’Italia è tra i principali esportatori al mondo (con una quota dell’export pari al 30% del PIL), in seconda posizione per competitività dell’export, con eccellenze in svariati produzioni e leadership globali in nicchie di mercato. La nostra industria mostra un tasso d’investimento che è superiore a quello dei principali competitor europei, Germania inclusa. Ciò consente di produrre beni di più alta qualità e con contenuto tecnologico anche elevato.
L’Italia, infatti, non esporta solo prodotti “tradizionali”, come nella convinzione di molti osservatori internazionali. Per esempio, è il quinto Paese al mondo per valore delle esportazioni nel settore dell’aerospazio.
In un mondo che va verso una transizione ecologica- prosegue Race- dove i sistemi economici devono sempre più essere sostenibili dal punto di vista ambientale, l’Italia mostra una posizione di leadership: infatti, il nostro è il Paese con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (79,4%), con un valore molto più alto rispetto alla media europea (48,6%) e a quello di Germania (69,1%), Francia (66,2%) e Spagna (48,7%). Secondo stime della fondazione Symbola, ciò consente di ridurre le emissioni annuali di circa 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e di 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2. L’industria manifatturiera italiana, grazie all’apporto di materie seconde provenienti dal recupero nazionale a cui si aggiungono materie seconde di importazione e quelle provenienti dal recupero interno, raggiunge un tasso di circolarità (ovvero il rapporto tra materie seconde da riciclo e totale delle materie – prime e seconde – impiegate) pari a circa il 50%.
Se si guarda all’aspetto culturale, il nostro Paese è primo al mondo per numero di siti “patrimonio dell’umanità”: su 1154 siti riconosciuti dall’UNESCO in 167 Paesi del mondo, ben 58 sono in Italia, seguono Cina (con 56), Germania (con 51), Francia e Spagna (entrambe con 49).
L’Italia è prima in Europa per prodotti agroalimentari e vitivinicoli registrati e protetti: con 842 denominazioni 581 DOP, 257 IGP, 4 STG. Seguono Francia (696), Spagna (344), Grecia (260) e Portogallo (182). I prodotti DOP e IGP contribuiscono al 21% dell’export del settore agroalimentare italiano, che nel 2021 ha realizzato il record storico nelle esportazioni per un valore vicino ai 52 miliardi (+11%).
Last but not least, l’Istat- spiega Race nel Position Paper del think tank- ha calcolato la ricchezza netta delle famiglie italiane e segnalato che nel 2021 valeva circa dieci mila miliardi di euro, vale a dire più di cinque volte il valore del Pil nazionale, e quasi nove volte il reddito disponibile. Un dato, quest’ultimo, che rende le famiglie italiane tra le più frugali al mondo: il rapporto tra ricchezza netta e reddito disponibile è più alto rispetto a quello osservato in Francia, in Canada, in Germania, nel Regno Unito e negli Stati Uniti e rappresenta un asset su cui potere fare leva nei momenti di crisi e perdita di potere d’acquisto, come quello attuale a causa dell’elevata inflazione”.