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Solidarietà all’ex Pm Rinaudo dal Presidente del Consiglio regionale

Apprendo con sconcerto e preoccupazione la notizia del grave atto intimidatorio nei confronti dell’ex pm Antonio Rinaudo: la violenza e le minacce sono inaccettabili, una busta con proiettili rappresenta un atto ripugnante e infame.

Nell’esprimere la mia totale solidarietà e vicinanza, auspico che i responsabili vengano assicurati quanto prima alla giustizia.

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, dopo aver saputo che è stata indirizzata al magistrato in pensione Antonio Rinaudo una busta con un biglietto con la minaccia “Ex pm Memento mori”, cioè “ricordati che devi morire” e un proiettile calibro 6.35.

La lettera era priva di mittente e di timbro postale. Il proiettile e il foglio, con la frase scritta in stampatello con un normografo, sono stati acquisiti dagli investigatori della Digos, che indagano sull’accaduto. E’ stato aperto un fascicolo per minacce aggravate.




Ancora chiusa la Sp 255 della Val Clarea, possibili altre frane

La Sp 255 della Val Clarea, interessata nella notte da alcune frane estese su un largo fronte di 500\600 metri fra il km 2+200 e il km 2+600, resta chiusa da località Pian delle Rovine, al km 1+800, fino a fondovalle.

I mezzi della Viabilità della Città metropolitana di Torino e delle ditte incaricate sono intervenuti nella notte per per rimuovere parzialmente i detriti dalla strada e consentire a un gruppo di villeggianti di scendere a valle.

Sono possibili altre cadute massi. Nella giornata di domani il persdonale tecnico della Città metropolitana effettuerà nuove verifiche del versante e si deciderà come intervenire.

A Bardonecchia, nel frattempo, sta continuando la rimozione del matriale detritico sotto il ponte della confluenza dei rii Fréjus, Rochemolles e Dora in modo da consentire nella giornata di domani la valutazione della struttura del manufatto.




Il presidente del Consiglio regionale condanna l’atto intimidatorio al magistrato Elena Bonu

Esprimo solidarietà, vicinanza e ferma condanna per l’atto vile e intimidatorio al magistrato Elena Bonu che ha respinto le richieste di misure alternative alla portavoce del movimento No Tav.

Inviare una busta con proiettili è un atto ripugnante e infame sul quale è necessario che venga fatta piena luce, perché la violenza e le minacce sono sempre inaccettabili. Azioni del genere non possono essere in alcun modo sottovalutate e devono essere oggetto di rapidi interventi da parte delle autorità.

 




Piazza San Carlo: tutti condannati a un anno e mezzo, anche l’Appendino

Sono stati tutti condannati a un anno e sei mesi i 5 imputati – tra cui la sindaca di Torino Chiara Appendino – nel processo con rito abbreviato per i fatti di piazza San Carlo. Il procedimento si riferisce a quanto accadde nel capoluogo piemontese la sera del 3 giugno 2017, durante la proiezione su maxischermo della finalissima di Champions League: una serie di ondate di panico tra la folla portarono a 1.600 feriti e in seguito alla morte di due donne a causa delle lesioni subite.

Dice di provare “amarezza” la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che in un lungo post su Facebook commenta la condanna per i fatti di piazza San Carlo.

Appendino sottolinea di non avere intenzione di sottrarsi alle responsabilità, ma “è altrettanto vero che oggi devo rispondere, in quanto sindaca, di fatti scatenati da un gesto – folle – di una banda di rapinatori”, aggiunge sostenendo che sul “difficile ruolo dei sindaci forse andrebbe aperta una sana discussione”. Appendino conclude dicendosi “fiduciosa di riuscire a far valere le nostre tesi nei prossimi gradi di giudizio”.

Fonte: ansa.it




Torino. Coronavirus, rinviati i concorsi pubblici

Il Comune di Torino in considerazione del persistere della situazione di incertezza determinata dall’emergenza epidemiologica da “COVID-2019” ha rinviato le prove relative ai concorsi per Istruttore Amministrativo e Dirigente amministrativo, previste nel mese di marzo.

Le domande di ammissione alle prove pervenute al Comune di Torino provengono da tutta Italia.

La decisione dei rinvii è stata presa per adeguare i livelli di sicurezza e prevenzione a salvaguardia della salute pubblica definiti da direttive nazionali e regionali e, inoltre, per non precludere la possibilità di partecipare alle prove ai candidati che risiedono nella zone maggiormente interessate dall’epidemia coronavirus.

Le prove per il Concorso per la copertura di 100 posti da Istruttore Amministrativo Cat. C1 (SP 03/19), dove sono pervenute 14.455 domande, sono state rinviate al 9, 10, 11 giugno 2020 al Palazzo dello sport Gianni Asti (ex PalaRuffini) in via Viale Leonardo Bistolfi 10, Torino.

Le prove per il Concorso per la copertura di 12 posti da Dirigente-Area amministrativa (SP 04/19), dove sono pervenute 1.070 domande, sono state rinviate al 18 giugno 2020 ore 9.00 al Palazzo dello sport Gianni Asti (ex PalaRuffini) in via Viale Leonardo Bistolfi 10, Torino.

Inoltre, i colloqui per la Selezione per la copertura di 35 posti di Insegnanti Scuola materna (SP 02/19) sono rinviati a partire dal 16 marzo a Palazzo Civico.




Detriti sulla Sp 255 della Val Clarea, strada momentaneamente chiusa

È momentaneamente chiusa al traffico la strada provinciale 255 della Val Clarea, che congiunge Giaglione con il fondovalle. Le forti piogge di ieri hanno causato una colata detritica che dall’alveo di un rio laterale si è riversata sulla strada. I mezzi della Città metropolitana di Torino e delle ditte incaricate sono intervenuti nella notte per aprire un varco e consentire il passaggio, al momento necessariamente limitato, ai mezzi di servizio. In queste ore stanno intervenendo i tecnici della Viabilità della Città metropolitana per verificare la situazione. 




Alberto Cirio come Aldo Moro, la solidarietà e la ferma condanna del presidente del Consiglio regionale

A nome del Consiglio regionale del Piemonte esprimo totale solidarietà e vicinanza ad Alberto Cirio e ferma condanna per la vile e spregevole minaccia ricevuta.

I manifesti ignobili che raffigurano il presidente della Regione Piemonte come Aldo Moro ostaggio delle Br, sono un atto gravissimo e ripugnante che va condannato in modo perentorio. Non possiamo accettare rigurgiti di violenza che si rifanno a periodi oscuri  come quelli del terrorismo.

Mi aspetto la condanna unanime contro l’inaccettabile escalation di messaggi eversivi. Mi auguro che gli autori di questa infame azione vengano assicurati al più presto alla giustizia.




Incidenti Tav, Gay: atti di violenza intollerabili, solidarietà ai lavoratori

Atti di violenza come quelli che si sono verificati questa notte nei confronti dei lavoratori della Torino-Lione impegnati nel cantiere del nuovo autoporto di San Didero sono intollerabili e non possono essere giustificati in nessun modo.
Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle persone coinvolte negli incidenti e condanniamo fermamente quanto accaduto.
La Torino-Lione non è in discussione. È un’opera assolutamente prioritaria per lo sviluppo del territorio e del Paese, sancita da accordi internazionali e decreti che ne dichiarano la pubblica utilità.



Coronavirus Piemonte, salgono a 12 i decessi di pazienti positivi

Sono deceduti nella notte due pazienti ricoverati presso l’ospedale di Vercelli, risultati positivi al “coronavirus-Covid19”.

Si tratta di un uomo di 81 anni di Cavallirio (No) e di un altro di 50 anni di Vercelli.

Entrambi erano pluripatologici ed erano in trattamento con casco cpap. Un terzo decesso di una donna di 72 anni, di Settimo T.se, sempre positiva al virus, si è registrato all’ospedale di Chivasso (To).




La Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA – interviene su quanto è accaduto a Bardonecchia

Fabio Luino  (Coordinatore Nazionale Rischio Geo – Idrogeologico della Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA) : “La colata si è originata a causa di un temporale violento con tuoni e fulmini (ben visibili da Bardonecchia) che per circa due ore (tra le 20 e le 22 circa) ha scaricato un rilevante quantitativo di pioggia sull’alto bacino idrografico a quote superiori ai 2.500 m presso il confine con la Francia. Purtroppo non abbiamo valori di precipitazione a causa della mancanza di strumentazione in quota. Il torrente con una certa frequenza (in media ogni 7-8 anni) si manifesta con una colata detritica. Mentre lungo le creste si concentrava una pioggia continua, in paese non pioveva”.

 

La serata del 13 agosto a Bardonecchia (TO), famosa località turistica della Val di Susa, è stata caratterizzata da una violenta colata fangoso-detritica (mud-debris flow) lungo l’alveo del Torrente Frejus. La miscela solido-liquida ha impattato con violenza contro i ponti nell’abitato fuoriuscendo improvvisamente ed espandendosi poi per le strade limitrofe. I danni nel paese sono stati ingenti: molte autovetture sono state trascinate via dalla forza della colata, tutti i ponti sono stati sormontati, colmati alcuni garage ubicati in sotterranea a pochi metri dall’alveo, colpite diverse case a pian terreno, invase la caserma della Polizia Stradale e dei Carabinieri Forestali.

La colata si è originata a causa di un temporale violento con tuoni e fulmini (ben visibili da Bardonecchia) che per circa due ore (tra le 20 e le 22 circa) ha scaricato un rilevante quantitativo di pioggia sull’alto bacino idrografico a quote superiori ai 2.500 m presso il confine con la Francia. Purtroppo non abbiamo valori di precipitazione a causa della mancanza di strumentazione in quota. Mentre lungo le creste si concentrava una pioggia continua, in paese non pioveva. Questa è una delle situazioni più pericolose per fenomeni di questo tipo in quanto non piovendo a valle, la popolazione ha continuato le proprie passeggiate per Bardonecchia ignara del fatto che in quota si stesse originando la colata detritica. Bardonecchia è un centro abitato che conta 3.000 abitanti che si decuplicano in estate: che la sera del 13 agosto non vi siano state vittime è stato un vero miracolo. Le persone, infatti, non hanno avuto alcuna percezione del pericolo imminente: i filmati ci mostrano molta gente nel paese che guarda e filma dagli argini con stupore il passaggio della colata senza minimamente preoccuparsi del fatto che una pulsazione possa improvvisamente esondare e quindi coinvolgerla. Voglio sottolineare che, nonostante temporali forti in serata sulle Alpi occidentali fossero previsti, era pressoché impossibile prevedere nelle ore precedenti che una colata detritica si sarebbe innescata proprio lungo l’alveo del T. Frejus, e non ad esempio nella valle adiacente”. Lo ha affermato il geologo Fabio Luino – Coordinatore Nazionale sul Rischio Geo – Idrogeologico della Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA.

 

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Tanti si sono stupiti del fenomeno, ma bisogna ricordare che ciò che è avvenuto a Bardonecchia è un tipico fenomeno estivo che accade nelle zone montane: in Italia abbiamo migliaia di centri abitati ubicati sui conoidi – ha continuato Luino –  e quindi attraversati da torrenti più o meno pericolosi. La conca di Bardonecchia è storicamente molto esposta a questa categoria di processi torrentizi, tipicamente in estate quando le precipitazioni avvengono in forma liquida anche ad alta quota. Si hanno notizie di colate detritiche addirittura del 20 giugno 1734 o dell’agosto 1865. A partire dall’inizio del XX secolo, vi sono documenti storici che descrivono un evento del luglio 1914, uno del settembre 1920, dell’agosto 1934, del settembre 1947, poi ancora del 1949, 1951, 1954, 1955, 1957, agosto 1997, agosto 2004, luglio 2006, mentre l’ultimo grave in ordine di tempo fu del 7 agosto 2009 (che fu però meno dannoso di quello di ieri). Insomma, il torrente con una certa frequenza (in media ogni 7-8 anni) si manifesta con una colata detritica.

Gli eventi antecedenti il boom economico colpivano però una Bardonecchia avente un’area abbastanza limitata, ancora molto legata al nucleo storico. Ma a partire dalla metà degli anni ’50, Bardonecchia si espanse in maniera incontrollata occupando anno dopo anno praticamente tutti i conoidi alluvionali formati dai 4 torrenti che si uniscono nell’abitato. Casette singole ed edifici di 5-6 piani sono stati edificati con continuità per decenni, lasciando sempre meno spazio ai corsi d’acqua. Capite benissimo che è stata una follia quella di costringere un torrente come il Frejus, avente un’area di ben 22 km2, ad attraversare il paese in un canale artificiale della larghezza massima di 13-14 m. La colata in un alveo modello “pista da bob” può raggiungere velocità notevoli dell’ordine dei 8-10 m/s: di conseguenza la sua forza d’impatto è enorme e si è potuto vedere chiaramente domenica sera.

Bisogna però sottolineare che la mappa della pericolosità del PAI di Bardonecchia, dal 2010 segnala chiaramente il pericolo nelle zone abitate colpite l’altra sera. Quindi le conoscenze ci sono, gli studi sono stati ben eseguiti. Sarebbe una buona cosa a questo punto se la popolazione, soprattutto i turisti, fosse adeguatamente informata del rischio esistente nel periodo estivo: forse essi avrebbero evitato di soffermarsi a guardare il treno in corsa”.