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Confartigianato, I “Giovedì della Privacy”: novità e adempimenti in 6 webinar gratuiti

Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, con il patrocinio di Federprivacy, organizza un ciclo di incontri Webinar di approfondimento dei principali aspetti che coinvolgono le Imprese nella gestione della Privacy e dei conseguenti adempimenti.
Con il partner Applicando abbiamo pianificato 6 appuntamenti, 6 webinar ad accesso libero per tutti, sui temi cruciali della Privacy in azienda. Insieme, con un linguaggio semplice e diretto e con esempi concreti, parleremo di cosa fare in pratica e come mettersi in regola; proporremo consigli, suggerimenti, un metodo di lavoro per adeguarsi al GDPR e formare gli addetti. I partecipanti potranno inviare le loro domande riguardanti la realtà in cui operano: ad ogni domanda verrà data risposta nel corso del webinar o successivamente nell’apposita area FAQ del sito
Dopo il primo appuntamento dello scorso 11 giugno, di seguito gli altri incontri pianificati:

18/06/2020 – ore 16.30 – “Le nuove linee guida per il trattamento delle immagini e per la Videosorveglianza” (utilizzatori e installatori)
Luciano Corino – Applicando –  Delegato Federprivacy  “Videosorveglianza: la ricerca dell’equilibrio tra sicurezza e privacy”
Monica Molina – Alessandro Scandella – Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

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25/06/2020 – ore 16.30 – “Geolocalizzazione e privacy”
Luciano Corino – Applicando, Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella – Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

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02/07/2020 – ore 16.30 – “La privacy per gli operatori del benessere” (centri estetici, acconciatori, massofisioterapisti, odontotecnici, ottici, ecc.)
Luciano Corino – Applicando, Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

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09/07/2020 – ore 16.30 – “La privacy per il terziario avanzato” (web agency, specialisti in web marketing, consulenti informatici, servizi di cloud, hosting, sviluppatori di app) 
Luciano Corino – Applicando , Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

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16/07/2020 – ore 16.30 – “La privacy nel settore e-commerce”
Luciano Corino – Applicando, Delegato Federprivacy
Monica Molina – Alessandro Scandella Confartigianato Piemonte Orientale, Delegato Federprivacy

 

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Confartigianato imprese Cuneo da 75 anni a fianco delle imprese

Settantacinque anni di vita associativa, partiti da quel lontano 12 giugno 1945, quando undici artigiani cuneesi, uno scultore, un mugnaio, due sarti, due falegnami, due meccanici, un carradore, un ippotrasportatore e un calderaio, scelsero di unire le forze per dare voce e sostegno al loro comparto e collaborare in modo fattivo alla ricostruzione politico-economica del Paese sulle macerie del secondo conflitto mondiale.

Un anniversario importante, quello che Confartigianato Imprese Cuneo ha celebrato oggi, richiamando l’attenzione su quel valore artigiano, fil rouge della sua lunga storia saldamente intrecciata allo sviluppo della provincia Granda.

E proprio per sancire questo legame indissolubile tra Associazione e territorio, Confartigianato Cuneo, alla luce delle difficoltà generate dalla pandemia di Covid 19, ha scelto di puntare su un cerimoniale più intimo, consegnando proprio il 12 giugno ai sindaci dei 18 comuni della Granda in cui sono ubicati i suoi uffici zonali e i recapiti, una bandiera riportante il suo logo rivisitato per l’occasione. Un gesto che è andato a suggellare l’antico legame dell’Associazione con la terra cuneese e le sue istituzioni.

Nelle sedi comunali di Cuneo, Alba, Borgo San Dalmazzo, Bra, Carrù, Ceva, Dogliani, Dronero, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano, Bagnolo, Busca, Canale, Garessio, Racconigi, Santo Stefano Belbo, i presidenti zonali di Confartigianato Cuneo, accompagnati dai funzionari di zona e dai coordinatori sindacali, hanno ufficialmente depositato nella mani dei primi cittadini il vessillo del settantacinquesimo anniversario associativo con la richiesta che questo venga esposto a fianco delle bandiere rituali dei comuni almeno per una settimana. Un modo per rendere ufficiale la partecipazione del territorio ai festeggiamenti, pur se in tono sommesso, dell’importante anniversario.

«Essere artigiani – ha dichiarato Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – significa essere custodi di un pezzo di conoscenza e di sapienza ed essere creatori di nuovo valore. Da artigiano ancor prima che da presidente, sono orgoglioso di poter festeggiare questo importante traguardo della nostra Associazione. Da 75 anni le imprese artigiane in provincia di Cuneo ritrovano nella Confartigianato il loro punto di riferimento più stabile e concreto, in grado di rispondere in modo efficace alle necessità del Comparto. Un lungo percorso di attività sindacale e di iniziative di sostegno per favorire lo sviluppo della piccola e media impresa, partito proprio in quel 12 giugno 1945 e che mantiene oggi lo stesso spirito collaborativo e la stessa comunione d’intenti di allora.

A tal proposito, è doveroso rivolgere un pensiero alle migliaia di imprenditrici ed imprenditori che hanno validamente contribuito a rendere grande la nostra Associazione, seconda in Italia per numero di aderenti con oltre 9.000 associati, 18 uffici sul territorio provinciale, 350 dirigenti e 200 dipendenti che ogni giorno sono al lavoro per supportare le imprese associate».

«È stato emozionante – ha aggiunto Joseph Meineri direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo – ripercorrere idealmente, seppure per sommi capi, quell’idea di capillarità territoriale che fin dall’inizio animò la neonata struttura associativa: essere vicini agli imprenditori per comprenderne le necessità, raccoglierne gli umori e tradurre il tutto in azioni di supporto collettivo alle varie categorie professionali. Strategia illuminante per quel periodo, e ancora oggi punto di forza indispensabile per rendere efficace il lavoro dell’Associazione. Con la consegna del vessillo di Confartigianato Cuneo ai sindaci, abbiamo voluto rafforzare quella rete virtuosa di mutuo sostegno tra imprese e territorio, impostata dai nostri predecessori ben 75 anni fa».

«Ora però è tempo di guardare al futuro. – ha concluso Crosetto – Stiamo vivendo un periodo alquanto difficile e burrascoso, purtroppo ancora pieno di incognite. Proprio in virtù della storia illustre che ci accompagna e ci sostiene, dobbiamo tutti insieme, Associazione e imprese, valutare le opportunità che si profilano all’orizzonte e coglierle con slancio e determinazione. Noi siamo pronti a fare come sempre la nostra parte: essere a fianco degli imprenditori per rappresentarli e supportarne i nuovi percorsi futuri».




Confartigianato Cuneo a confronto con il vicepresidente Commissione Ue Dombrovskis

Le risorse europee per il rilancio delle economie nazionali saranno distribuite in tranche e versate solo quando saranno raggiunti obiettivi di riforma e di investimento. La rapidità di erogazione e l’assenza di oneri burocratici inutili sono fondamentali e restano una priorità per l’UE».

Lo ha detto il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, rispondendo oggi alle sollecitazioni di Confartigianato, nel corso dell’Assemblea Generale di SMEunited, l’Organizzazione europea di rappresentanza dell’Artigianato e delle MPMI di cui Confartigianato Imprese è membro fondatore.

Durante l’Assemblea, cui è intervenuto Luca Crosetto, Delegato per l’Europa di Confartigianato Imprese e Vicepresidente per le Politiche d’Impresa di SMEUnited, Dombrovkis ha illustrato le azioni messe in campo dalla Commissione Europea per rispondere alla crisi scaturita dalla pandemia da Covid 19 e ha sottolineato come i Governi nazionali giochino un ruolo primario per la realizzazione dei piani le cui risorse saranno messe a disposizione man mano che i progetti di riforma saranno implementati.

«Le risorse europee vanno prese in considerazione nella loro totalità, senza preconcetti, e vanno finalizzate a realizzare quelle riforme che consentano all’economia e al sistema imprenditoriale di dispiegare le proprie potenzialità, di ricominciare a correre, trasformandosi da crisalide in farfalla. – dichiara Luca Crosetto, commentando le dichiarazioni di Dombrovskis – Mai come oggi l’Unione europea è fondamentale per dare risposte efficaci alle aspettative delle imprese. Ma tutti dobbiamo fare la nostra parte e Confartigianato è impegnata proprio ad accompagnare le micro e piccole imprese fuori dalla crisi».

Tra le priorità per restituire slancio all’economia, Confartigianato indica la necessità di ridurre le diseconomie esterne alle imprese, a cominciare dalle infrastrutture fisiche e immateriali che consentono il collegamento e lo scambio tra persone, merci, dati. Nella competizione globale, disporre di un ambiente competitivo fa la differenza. Su questo fronte abbiamo molto da recuperare per raggiungere gli standard di infrastrutture dell’Unione europea.

Altri obiettivi indicati dall’Associazione, la valorizzazione della piccola impresa diffusa di territorio, punto di forza del nostro sistema produttivo, modello capace di coniugare la sostenibilità ambientale, economica e sociale e che ci ha consentito di rimanere il secondo maggior Paese manifatturiero in Europa e leader globale nei settori di punta del made in Italy, dall’agroalimentare alla moda, dal legno-arredo alla meccanica.




Da Confartigianato Torino lo stop alle polemiche sul “contributo Covid” di acconciatori ed estetisti

Confartigianato Imprese Torino mette stop alle polemiche di questi giorni sul fatto che la riorganizzazione del lavoro a causa del Covid-19 nei due settori abbia indotto alcuni titolari a ritoccare il listino dei prezzi.

“E’sbagliato generalizzare attaccando l’intero settore del benessere artigiano – sottolinea Giuseppe Falcocchio, responsabile area Benessere di Confartigianato Torino – a fronte di chi ha voluto aumentare i prezzi, la maggior parte degli operatori non ha praticato ritocchi”.

“Sottolineiamo come non esistano prezzi imposti in questo lavoro – rimarca Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – ma la qualità del servizio e tutta l’attenzione che viene garantita ai clienti per curare la loro bellezza e salute, potrebbe giustificare la scelta di un parrucchiere di rivedere il proprio listino. Quello che non va fatto, è giustificare l’aumento con dicitura “contributo Covid – 19”: questa è una cosa che non può sussistere e non deve passare il messaggio che i costi della ripartenza vengano scaricati sul cliente”.

“Particolarmente nei centri estetici – aggiunge Falcocchio – molte attenzioni e molti dispositivi di protezione facevano già parte delle dotazioni necessarie. Piuttosto a mancare, o difficilmente reperibili, sono proprio i dispositivi di protezione”.

Confartigianato Torino sottolinea come l’aumento dei prezzi sia imputabile non tanto all’acquisto di prodotti, quanto all’aumento dei tempi di lavoro.

“Parrucchieri ed estetisti – continua Falcocchio – da sempre assicurano e garantiscono igiene e sicurezza degli strumenti e degli ambienti; il problema, adesso, è che le operazioni di disinfezione e di ulteriore pulizia, che vengono svolte dopo il passaggio di ogni cliente, allungano gli orari di esercizio”.

Confartigianato Torino ricorda anche come chi ha ritoccato il listino, potrebbe averlo fatto perché sta proponendo soluzioni diverse, magari integrando ulteriori servizi ai trattamenti, o prodotti che sanno essere graditi dalla clientela.

“Credo che ognuno sia libero di guadagnarsi la fiducia dei propri clienti – conclude De Santis – e molte persone, particolarmente in questo periodo, lo apprezzano ancora di più. Ai clienti infatti viene offerto benessere psicofisico anche grazie alla costante formazione, che ha un costo, che i professionisti del settore svolgono e di cui si fanno carico”.




Sanificazione, disinfezione e pulizia, De Santis (Confartigianato Torino): “No agli improvvisatori”

Sanificazione e pulizia. Sono le due parole chiave che stanno consentendo alle imprese di ricominciare la propria attività in sicurezza e all’economia di Torino e del Piemonte, di ripartire.

Un ruolo fondamentale, per questo, in Piemonte lo stanno svolgendo le 3.062 attività che si occupano, oltre alla consueta pulizia, anche di decontaminazione, disinfezione, disinfestazione degli ambienti, dando lavoro a 25.417 dipendenti. In questo panorama, circa l’80% delle imprese è occupato da quelle artigiane, 2.422realtà e 7.063 addetti.

I dati territoriali dicono che a Torino operano 1880 imprese, di cui 1553 artigiane, con 16.496 addetti, di cui 4600 artigiani.

Sono questi i dati che emergono dal dossier “Pulizia e sanificazione, settore chiave nell’emergenza Covid-19”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha analizzato i dati ISTAT 2019.

Ed è nel momento di massima crisi sanitaria, che si riscopre il valore della pulizia e dell’igiene come strumento fondamentale per ridurre il rischio di contagio.

“Un settore vasto e fondamentale, dobbiamo dire grazie a tutte le persone che vi operano – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – un comparto strategico che in queste settimane ha permesso agli ospedali di non fermarsi, alle imprese di non chiudere e ai trasporti di continuare a viaggiare”.

E silenziosamente le imprese di pulizia e gli operatori del settore continuano a impegnarsi quotidianamente per il bene di tutti. Una professione, quello dell’operatore di pulizia, spesso nascosto perché il servizio viene erogato prima dell’inizio delle attività lavorative, proprio perché è un prerequisito necessario ad esse.

Quella della pulizia è una attività professionale riconosciuta dalla Legge e per la quale sono previsti precisi requisiti di accesso. Le attività di pulizia, disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione sono regolate dalla Legge 25 gennaio 1994, n. 82 e dal successivo Decreto Ministeriale 7 luglio 1997, n. 274 di attuazione che chiarisce e definisce gli ambiti e le attività. Definendo altresì requisiti tecnico professionali diversi per l’accesso alla professione in funzione dell’attività svolta.

“La pulizia e l’igiene fanno parte di quegli elementi imprescindibili per garantire il benessere delle persone e delle collettività – continua De Santis – un bene immateriale che permette di vivere bene, un elemento talmente necessario che lo si dà per scontato e di cui si prende coscienza quando viene a mancare”.

Il settore è, inoltre, caratterizzato da una importante componente di innovazione tecnologica (dai panni ai macchinari più sofisticati) e da processi produttivi che possono essere controllati e monitorati anche in termini di risultati.

Secondo Confartigianato, è necessario che si prenda coscienza che tali processi non sono residuali ma che devono essere tenuti in debita considerazione già nella fase di progettazione degli spazi, nella progettazione e ottimizzazione del ciclo produttivo, nella scelta degli arredi e delle attrezzature, nella definizione delle procedure di qualità aziendale.

Il timore di Confartigianato è che, purtroppo, passato questo periodo, possano tornare in voga politiche poco lungimiranti. La pulizia, la disinfezione, la sanificazione sono processi produttivi specifici che necessitano di professionalità, competenza e anche tecnologie che possano rendere veramente efficaci i trattamenti. Sono attività che devono essere attentamente progettate, ad alta intensità di manodopera e i cui costi non possono/potranno essere contratti se si vogliono determinate prestazioni e un servizio di qualità che garantisca pulizia e igiene.

“Noi ci batteremo affinché questa attenzione al comparto e la corsa di molti ad offrire i servizi propri non porti le imprese a rivolgersi a degli improvvisatori perché si avrebbero dei seri danni per tutti – conclude Mauro Maino, referente area disinfestazione di Confartigianato Torino – in questa delicata fase le imprese di pulizia sono vicine alla comunità, sia offrendo servizi professionali sia indicando le corrette procedure per ottenere l’obiettivo di “sanificazione” necessario per la sicurezza delle persone. Anche se il nostro settore non ha registrato flessioni di fatturato perchè ha continuato a lavorare nel periodo di lockdown, abbiamo comunque perso le commesse legate alla ristorazione e alle scuole che sono state compensate, però, con le richieste di sanificazione legate alla pandemia”.




Bonus Piemonte, Comitato unitario Associazioni artigiane: salta il tavolo con la Regione Piemonte

L’incontro che si è svolto oggi, 27 maggio, con l’assessore regionale alle attività produttive Andrea Tronzano era stato richiesto al fine di trovare una soluzione che ristabilisse la concertazione proposta e avviata dalla stessa Giunta regionale e da noi condivisa che aveva portato alla sottoscrizione del Patto della “Ripartenza del commercio e dell’artigianato” del 2 maggio.

Su sollecitazione della stessa Regione, lunedì 25 maggio, era stato fornito un elenco puntuale delle attività artigiane da inserire tra i beneficiari del Bonus: si trattava di attività di produzione e di vendita in sede fissa (botteghe, laboratori, negozi), per una
stima di 8000 imprese con circa 20 mila addetti. Tra queste abbiamo segnalato le attività riconducibili ai seguenti macrosettori: alimentare, abbigliamento e arredo casa, le attività grafiche e fotografiche e affini, il settore orafo e di gioielleria, le lenti e l’occhialeria, gli articoli per matrimonio e cerimonie, gli articoli in pelle e calzature, le tintolavanderie, i centri massaggi e la toelettatura animali.

L’elenco è stato ignorato, anche se, ci risulterebbe che, ieri sera, la maggioranza abbia presentato un emendamento che ricomprendeva i codici di attività da noi proposti, ma questa mattina, sempre a opera della maggioranza, il provvedimento è stato ritirato.

“Rileviamo con profonda delusione e amarezza che il metodo della concertazione che si era avviato con il Tavolo del 2 maggio è stato interrotto e accantonato dalla Regione”, dichiara Fabrizio Actis, presidente di CNA Piemonte.

Prendiamo atto che la Regione Piemonte ha incomprensibilmente fatto la scelta politica di escludere una fetta consistente di attività artigiane che hanno titolo ad essere supportate, privilegiando invece le imprese del commercio che operano con i loro negozi di fianco a queste imprese artigiane.

“E’ incomprensibile e lesivo per il sistema economico piemontese escludere per scelta una componente fondamentale dell’economia regionale, poiché solo una minima parte delle attività artigiane piemontesi è ricompresa nel patto del 2 maggio”, aggiunge Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte.

Nell’incontro odierno non abbiamo potuto trarre alcuna prospettiva concreta di soluzione, nessun rilancio a breve di confronto per cui riteniamo il confronto interrotto o peggio svanito.

“Siamo in attesa di atti concreti che smentiscano questi dati di fatto”, Francesca Coalova, portavoce di Casartigiani Piemonte.




Confartigianato Cuneo spiega a imprese e famiglie le novità contenute nel “Decreto Rilancio”

Non si ferma l’azione di Confartigianato Cuneo per supportare le imprese nella difficile situazione creata dall’emergenza Coronavirus.

A seguito dell’emanazione del “Decreto Rilancio” Confartigianato Cuneo ha organizzato una serie di webinar video online per spiegare a imprese e famiglie novità e misure contenute nel nuovo provvedimento.

Questo il calendario
Mondo del lavoro, misure di sostegno per lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti
Lunedì 25 maggio – Orario 18.30-19.00
Bartolomeo La Porta, Consulente del Lavoro
Le misure fiscali
Mercoledì 27 maggio – Orario 18.30-19.00
Diego Mozzali, responsabile Area Fiscale Confartigianato Cuneo
Il credito e le misure a fondo perduto
Venerdì 29 maggio – Orario 18.30-19.00
Roberto Maero, responsabile Area Credito Confartigianato Cuneo
In un’ottica di utilità sociale i video saranno visualizzabile per tutti, gratuitamente, collegandosi alla Pagina Facebook di Confartigianato Cuneo: https://www.facebook.com/ConfartigianatoCuneo/.

«Si tratta – commentano Luca Crosetto e Joseph Meineri, presidente e direttore generale di Confartigianato Cuneo – di un ulteriore sforzo della nostra Associazione per essere vicini alle imprese e alle nostre comunità. Il momento è complesso. Invitiamo tutti gli imprenditori a rivolgersi ai nostri uffici in caso di dubbi sulle normative e per essere informati sui provvedimenti a sostegno del mondo economico e produttivo».




Luca Crosetto confermato Presidente della Commissione 
politiche d’impresa di SMEunited

Luca Crosetto, marenese, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, è stato confermato alla carica di Presidente della Commissione Politiche d’impresa dal Board di SMEunited – Associazione europea dell’artigianato e delle PMI.

Un incarico particolarmente impegnativo e di grande responsabilità in un momento tanto difficile per le piccole imprese europee.

Ed è per questo che Crosetto, che è anche Vicepresidente di SMEunited, di cui Confartigianato è membro fondatore, ha sottolineato l’importanza di una stretta collaborazione tra le Organizzazioni che compongono l’organismo europeo.

Tra le priorità del suo piano di lavoro, Crosetto ha indicato la necessità di concentrarsi sui dossier della Commissione europea nel programma di attività 2020. A cominciare dalla Strategia per le Pmi che punta a presentare un piano di sviluppo e di sostegno per le micro e le PMI europee al fine di realizzare la transizione verso un’economia sostenibile e fare dell’Europa il primo continente che sviluppa azioni a sostegno delle PMI.

Crosetto ha osservato che la strategia, pubblicata il 10 marzo 2020, non tiene in considerazione le nuove esigenze delle piccole e medie imprese a seguito della diffusione dell’epidemia COVID19 e della crisi sociale ed economica. Secondo Crosetto, è quindi opportuno aggiornarla per far sì che possa ottenere realmente gli effetti desiderati.

Tra le altre urgenze, Crosetto ha indicato la direttiva sulla rendicontazione non finanziaria, sottolineando la necessità che tale informativa rimanga volontaria. Obbligare le PMI a rendicontare nel campo della sostenibilità ambientale e sociale aumenterebbe gli oneri amministrativi per le imprese. Lo stesso era accaduto col dossier Finanza sostenibile e Tassonomia, sul quale – ricorda Crosetto – «siamo riusciti a ottenere un ottimo risultato grazie alla collaborazione di tutti a beneficio delle imprese. SMEunited dovrà sostenere con forza questa posizione e impegnarsi a mantenere il carattere volontario di questa direttiva di fronte alle Istituzioni europee».

Centrale, inoltre, la creazione del Piano d’azione per l’applicazione del mercato unico che fa parte della strategia di sviluppo industriale della Commissione europea. «Soprattutto nel difficile contesto attuale, – commenta ancora Crosetto – le PMI debbano avere piena libertà nella prospettiva della libera circolazione delle merci, e per questo motivo è essenziale la conservazione e il rafforzamento del Mercato Unico».

Infine, molta importanza si attribuisce alla digitalizzazione delle PMI con l’obiettivo di garantire loro l’accesso e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

«A tal fine – ha detto Crosetto – dovrebbero essere ulteriormente rafforzati i Digital Innovation Hubs, tra i quali ricordo il nostro “hub” cuneese, realizzato in seno a Confartigianato Cuneo grazie alla collaborazione con il nostro Fablab, laboratorio di fabbricazione digitale aderente al circuito ufficiale della prestigiosa università MIT di Boston. Riteniamo che il programma Digital Europe (il primo programma europeo interamente dedicato alla digitalizzazione avviato dalla Commissione Europea per il budget UE 2021-2027) sia essenziale per raggiungere gli obiettivi sopra indicati».




Moda, 1.621 imprese artigiane stanno subendo il peggior impatto dall’emergenza sanitaria

Le 1.621 imprese artigiane del comparto moda del Piemonte (tessile, abbigliamento, pelle), con 5579 addetti (a Torino sono 627 con 1753 addetti), risultano tra quelle che stanno subendo il peggior impatto negativo dall’emergenza sanitaria: sono state le prime a dover chiudere le saracinesche per la pandemia che vedranno azzerare il fatturato per l’intera stagione e dovrebbero riaprire il 18 maggio tra mille problemi da affrontare, tra cui l’importante crisi di liquidità e la gestione della sicurezza aziendale.

Il 50% rischia di non poter più riaprire ed è costretta a prolungare forzatamente il lockdown a data da destinarsi.

Una forza, quella dell’artigianato italiano della moda, costituita da 35.914 piccole imprese, il 63,5% delle 55.491 realtà del settore, e che occupa più di 158mila addetti artigiani su oltre 311mila.
Le imprese artigiane del settore moda sono prevalentemente a conduzione familiare e sono a rischio di chiusura definitiva: una intera filiera artigianale della moda può essere spazzata via.

Come dimostrano la realtà del nostro territorio, il sistema moda non è solo grandi firme, è anche una vasta rete di piccoli artigiani, che dal disegno al taglio realizzano capi unici. Da semprela ricetta vincente è stata quella di presentarsi sul mercato con creatività e qualità soprattutto per contrastare la concorrenza da parte di aziende che utilizzano il brand “artigianale”, quando di fatto si tratta di prodotti importati o realizzati in serie e di lavoratori che operano senza il rispetto delle normative a cui sono invece sottoposti i loro colleghi.

“La voglia di ripartire, di aprire le nostre botteghe e ricominciare a creare c’è. La volontà di mostrare l’eccellenza delle nostre creazioni, simbolo del Made in Italy nel mondo, fiore all’occhiello della tradizione manifatturiera artigiana del Piemonte e dell’intero Paese è rimasta invariata – spiega Daniela Biolatto, Presidente area moda di Confartigianato Imprese Piemonte– ma tutto questo è possibile solo se ci saranno interventi straordinari per salvare le imprese del comparto moda. Oggi, è arrivato il momento di riaprire ma dobbiamo fare i conti con i mancati incassi di una stagione che temiamo non possa ripartire con l’azzeramento del fatturato relativo alla collezione primavera – estate e con l’annullamento di cerimonie ed eventi che pregiudicano le attività delle nostre sartorie.”

“Per le poche imprese che potranno riaprire esigiamo, anche, più chiarezza per le modalità di riapertura – prosegue Biolatto – per poterci organizzare sul fronte della sicurezza. Molte imprese del tessile si sono reinventate, per affrontare i mancati incassi, producendo mascherine e camici ma oggi abbiamo in bottega una intera collezione invenduta che potrebbe già andare in saldo. Come facciamo a recuperare una intera stagione andata persa? Come facciamo a sostenere una ulteriore spesa per la sanificazione quotidiana dei nostri ambienti? Come facciamo a far provare i nostri abiti e igienizzarli dopo ogni prova? Queste ed altre incognite pesano come macigni sulle imprese del comparto moda”.

“In questo contesto – conclude Biolatto – le imprese stanno facendo i salti mortali per continuare a lavorare, per garantire i posti di lavoro e gli stipendi ai dipendenti. Ma fin da subito dobbiamo abituarci all’idea che i consumi saranno più contenuti, perché le persone sono psicologicamente provate e refrattarie a spendere per acquistare capi fashion. Purtroppo, anche il tanto atteso Decreto rilancio arriverà fuori tempo massimo. Voglio ricordare che il fattore tempo per un’impresa che sta annegando è l’elemento determinante per la sua sopravvivenza.”




Sgravi fiscali e supporto gestionale. Parte il tavolo di lavoro tra Comune di Santena e Confartigianato Torino

In collaborazione con Confartigianato è iniziato un percorso per la ripartenza post restrizioni: «Da metà marzo, con un gruppo composto da Consiglieri di maggioranza e di minoranza, abbiamo cominciato un’attività di monitoraggio – fornisce una panoramica Rosella Fogliato assessore al commercio e attività produttive del Comune di Santena – Abbiamo iniziato suddividendo le imprese per categorie e predisponendo un questionario da sottoporre ai titolari. Questo per capire le esigenze dei singoli settori presenti sul nostro Comune e vagliare le azioni da intraprendere».

 

Nel frattempo è iniziato un parternariato con Confartigianato Torino. E’ in via di preparazione, infatti, una convenzione per affiancare gli imprenditori nelle azioni di riapertura: «Dal confronto è emersa l’opportunità di avviare, da subito, un intervento di sostegno alle imprese maggiormente penalizzate dall’emergenza epidemiologica – spiega il sindaco Ugo Baldi – In primis con la riduzione/esenzione dall’obbligo di pagamento della TARI per il periodo di chiusura (sospensione e riduzione dell’attività), compatibilmente con le indicazioni emanate a livello nazionale.

Abbiamo deciso che  le attività di bar e ristorazione,  per tutto il 2020, potranno essere esentate dal canone di occupazione suolo pubblico e poi potranno essere valutate delle altre riduzioni. Abbiamo anche pensato di dare alle attività di bar e ristorazione la possibilità, a partire dal 1 giugno, di recuperare gli spazi interni inutilizzabili per ragioni sanitarie (distanziamenti), utilizzando gratuitamente il suolo pubblico esterno, quando possibile e nel rispetto delle norme in materia di viabilità e sicurezza stradale».

Prosegue Fogliato: «Come amministrazione stiamo anche valutando una variazione di bilancio per un sostegno diretto alle imprese attraverso l’erogazione di contributi e inoltre la possibilità ai negozianti di proseguire le promozioni e i saldi della merce invenduta in questi mesi senza necessità di comunicazione/autorizzazione comunale».

In relazione invece alla collaborazione tra Confartigianato Torino e il Comune di Santena, l’idea è di redigere una convenzione per la gestione di servizi:

«Una sorta di sportello aperto a tutti, indipendentemente dalla iscrizione a Confartigianato Torino, per fornire informazioni generali alle imprese sui principali obblighi in materia di sicurezza per la ripresa dell’attività – spiega Fogliato – Ma anche un aiuto per la compilazione delle istanze di accesso al credito delle imprese e consulenze per poter accedere a contributi e fondi per il rilancio».

Conclude Fogliato: «L’obiettivo è fare rete tra tutti gli attori del territorio e trovare velocemente delle soluzioni per la ripresa. Siamo consapevoli delle difficoltà che le aziende stanno avendo ed  è fondamentale mettere a disposizioni tutti gli strumenti e le competenze affinché le ripercussioni siano ridotte al minimo con azioni concrete che non lascino solo nessuno. Per questo, parallelamente, stiamo appoggiando e sviluppando anche altri progetti che possano dare respiro alle imprese e sviluppare lavoro. È nostro dovere garantire e tutelare in ogni modo l’economia del territorio perché alla sofferenza economica corrisponde una sofferenza sociale e finita questa pandemia dovremo uscirne rafforzati».

 

«Il partenariato che Confartigianato Torino si appresta a stipulare con il Comune di Santena, – commenta Giuseppe Falcocchio, Dirigente di Confartigianato Torino – nasce da una considerazione pragmatica ovvero mettere a fattor comune il nostro know-how  per essere fruito anche al di fuori dei nostri associati.

Sempre più spesso, infatti, siamo raggiunti da telefonate da parte di imprenditori che chiedono delucidazioni sull’applicazione delle prescrizioni e aiuto sui comportamenti da adottare per la sicurezza negli ambienti di lavoro, sull’erogazione del credito e sulle ultime normative. Fornire risposte rapide e dettagliate, è un modo per stare vicini alle imprese e  per non lasciarle sole nei dubbi e nelle incertezze in questa situazione molto difficile. Un servizio di risposte, dunque, ai dubbi e alle problematiche di tutti, affinché possano continuare a lavorare rispettando le indicazioni locali e nazionali».

 

«Crediamo che rimanere uniti sia il vero valore di questo momento – conclude Falcocchio – per questo vogliamo sostenere tutti i settori, quelli che hanno subito danni immediati e palesi e gli altri che li subiscono in modo meno evidente o con effetti più duraturi. Continuiamo costantemente a monitorare la situazione e il suo evolversi, cercando per tutte le imprese, associate e non, di porre le condizioni per una ripresa».